giovedì 19 novembre 2015

In bocca al lupo.


  
(Per assurdo) perché, nella “tua” Vita, scegli qualcosa?
Perché è il processo stesso vitale che te lo impone, ossia, ciò che ti mantiene in Vita a livello di “carne ed ossa pensante”. Da questa prospettiva, tu “esisti sino a quando è in Vita il ‘tuo’ corpo fisico”.
In pratica, identificandoti con la materia manifesta, sopravvivi sino al giorno della morte del corpo.
Le scelte a cui sei chiamato/a a corrispondere sono, dunque, di tipo “imposto (dalle circostanze ambientali, dove per “ambiente” devi intendere anche la fisicità organica del corpo umano)”. Ogni scelta, che non sia di questo tipo, è quindi secondaria, rispetto alla necessità centrale di continuare ad alimentare la fisica del corpo.
Ma se tu sei “di più”, rispetto a ciò… le scelte secondarie, allora, che cosa sono in realtà?
Che cosa releghi a ruolo di comprimario?
Cosa è primario e cosa secondario? Nella gerarchia dominante, tutto risente di una classificazione che pone sempre al primo gradino (quello più importante) la sopravvivenza del corpo sulla inconsistenza di tutto il resto, anche se “il resto” riguarda aspetti molto più lungimiranti, se confrontati con la caducità di una esistenza tanto dipendente dalle regole fisiche, imposte dallo stare “qua, così”.
E non è il pensiero, non è la religione o la spiritualità (facoltà a cui doni, comunque, buona parte del tuo tempo); è, piuttosto, tutto ciò che prendi in considerazione solo in termini di “impossibile”, ossia, che accetti solo ed esclusivamente per trascorrere del tempo libero svuotando la mente
Chi/cosa è che decide?
Il corpo? E tu chi/cosa sei?
L’Io?
Se ti consideri molto di più del “corpo”, come mai alimenti solo tutto ciò che arriva (serve) dalla necessità del corpo? Certo:
leggi, studi, ti arricchisci anche di “sapere”, etc.
Ma… sempre inquadrando tutto dalla latitudine “Spada di Damocle” corporea. Proprio come una dipendenza. Qualcosa che puoi meglio capire quando non riesci proprio a resistere davanti ad un alimento che ti piace da impazzire:
a chi/cosa piace quell’alimento, in sostanza?
A te, al tuo Io, al tuo corpo, alla tua mente?
E se tutto ciò fosse solo parte di una programmazione?
  

mercoledì 18 novembre 2015

“È un ragazzo del tutto normale".



 
Come ti aspetti che sia l'aspetto ed il profilo psicologico/caratteriale, di un “terrorista”?
Anormale? E… rispetto a cosa, lo sarebbe?
L’atteggiamento "migliore" che puoi riassumere è quello che osserva i “partigiani italiani” durante la “seconda guerra mondiale”; leggi “invasione dell’Italia (1) da parte dei tedeschi e, poi, (2) da parte degli Usa”. Che cosa è successo?
Fondamentalmente:
  • con i tedeschi (diventati da “buoni a cattivi” ufficialmente nel giro di una singola giornata, 8 settembre 1943) si aprirono le danze relativamente alla formazione di attività interne partigiane, ossia che “parteggiavano per una delle due parti in conflitto: in Italia, per l’Italia”. Costoro erano chiamati, a seconda dei casi e dell’interesse… partigiani o terroristi
  • con gli Usa (diventati da “neutrali, cattivi a buoni” nel giro di breve tempo) si aprirono le danze relativamente alla collaborazione totale con le loro truppe sbarcate in Sicilia; persino la Mafia partecipò all’operazione e non lo fece certamente per “spirito patriota”, ma perché – in cambio – poteva contare sulla promessa sottile di “carta bianca per quanto concerne il… suo futuro in Italia e nel reale manifesto”.
Terrorista e partigiano sono solo definizioni di massima, che risentono della “prospettiva del potere, che inquadra una certa situazione, in funzione del proprio interesse di parte”.
I gruppi hanno una forte influenza sul comportamento delle persone”.
Psicologia militare...

Ora, se analizzi i singoli termini “gruppi” e “persone”, puoi facilmente constatare che le espressioni utilizzate si riferiscono entrambe al plurale, all’insieme… di più individui. Per cui:
i gruppi” hanno potere sulle “persone.
Come decodifichi ed ordini gerarchicamente l’espressione appena citata?

È centrale che tu lo faccia e lo sappia fare, perché altrimenti… “che cosa capisci”?
Quali “gruppi” hanno la meglio rispetto alle “persone”?
   

martedì 17 novembre 2015

Il reset ciclico nello spazio del nulla: lo zero che ti suddivide.



 
“Qua, così” (in questa forma di reale manifesto by “fonte di Dominio sempreverde”, alias, status quo, paradigma o “realtà/normalità abitudinaria”) il comando della gerarchia incarna/governa tutto da una posizione assolutamente inarrivabile, per la “tua ordinaria consapevolezza”, perché è da troppo tempo che risiede “lì, in quella sede operativa”.
Troppo tempo, significa:
un vantaggio fondamentale; tanto da riuscire, “ora”… ad ispirare (governare per delegazione) l’intera Massa così circoscritta; per mezzo della quale, il reale manifestatosi di conseguenza ad una tale “svendita di sé”, viene manutenuto e reso sempre “sostenibile”, anche se (anche se) la Massa, presa individuo per individuo mai e poi mai accetterebbe – a carte svelate – di contribuire ad un simile abominio.
Il risultato dell’insieme, non ha nulla a che fare, con la lucida presa di posizione di ogni individuo che, quindi, ad un certo punto del “processo logico”, viene sedotto/circuito (deviato/filtrato) da “qualcosa” in grado di incarnare un simile potere di persuasione sottile:
  • una forza in grado di agire ad ogni profondità dell’animo umano
  • una forza che “ti conosce molto bene”, a differenza tua
  • una forza che “non dimentica e non ha dimenticato”, a differenza tua.
Ora, SPS non è certo che tu ricordi ciò che SPS stesso ha descritto nel corso di innumerevoli “articoli”. Non è certo, perché è sicuro che “tu non ci sei”, che tu sei continuamente preda delle correnti di reset AntiSistemiche by Dominio.
A tal proposito, “tu che ne pensi, relativamente a te”?
Rispondi di far tuo, per te stesso, nella tua solitudine interiore che solitudine proprio non è, essendo sempre in compagnia del Controllo…
Or bene, leggi qua sotto che cosa ha “partorito la fantasia degli esperti di turno”, per te anche quest’oggi. Qualcosa che non deve assolutamente sfuggirti (fissalo per bene nella tua memoria, al di là del rischio potenziale di subire l’ennesimo ciclo di reset).