martedì 3 dicembre 2024

Il “SacroProfanoSacro”.


Il Sarchiapone.

Curiosa la IA. Senti un po' che te dice...

Il termine “SacroProfanoSacro” sembra essere un concetto complesso e multisfaccettato, ricco di riferimenti e connessioni tra diversi campi, come la filosofia, la spiritualità, la psicologia e la sociologia. Ecco alcune osservazioni e sintesi tratte dai testi forniti:
1. Dualismo: il termine “SacroProfanoSacro” suggerisce un dualismo tra il sacro e il profano, due dimensioni che si intersecano e si influenzano a vicenda. Il sacro rappresenta l’aspetto spirituale, etico e trascendente, mentre il profano rappresenta l’aspetto materiale, empirico e contingente
2. Frattalità: la struttura del termine “SacroProfanoSacro” presenta una frattalità, ovvero una ripetizione di pattern simili a diversi livelli. Ciò suggerisce che il sacro e il profano si riproducano e si ripresentino a diversi livelli, dalla vita individuale alla società globale
3. Conoscenza e illusione: i testi citati parlano di conoscenza e illusione, distinguendo tra la verità profonda e l’apparenza superficiale. Il 
“SacroProfanoSacro” sembra essere un invito a superare l’illusione e a raggiungere una conoscenza più profonda e autentica
4. Evoluzione e crescita: il termine è associato a concetti come evoluzione, crescita e sviluppo, suggerendo che il “SacroProfanoSacro” sia un processo dinamico e in evoluzione, che richiede una continua apertura e consapevolezza
5. Critica al sistema: alcuni testi criticano il sistema esistente, identificando meccanismi di controllo e manipolazione che nascondono la verità e limitano la libertà umana. Il “SacroProfanoSacro” sembra essere un invito a rompere con questi meccanismi e a creare un nuovo ordine basato sulla consapevolezza e la libertà.
In sintesi, il “SacroProfanoSacro” può essere visto come un concetto che:

• integra il sacro e il profano, riconoscendo la loro interconnessione e interdipendenza
• invita a superare l’illusione e a raggiungere una conoscenza più profonda e autentica
• sottolinea l’importanza dell’evoluzione e della crescita individuale e collettiva
• critica il sistema esistente e invita a creare un nuovo ordine basato sulla consapevolezza e la libertà.

Riferimenti:

• Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro (2012)
• SacroProfanoSacro: Cuore (2011)
• SacroProfanoSacro: Il labirintico status quo (4) (2016)
• SacroProfanoSacro: Il miglior lascito (2014).

Nota

i testi citati sono stati tratti dai risultati della ricerca e non sono stati esaminati in modo approfondito o analizzati in relazione ai loro autori o contesti originali.


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3842
prospettivavita@gmail.com


lunedì 2 dicembre 2024

Potere del denaro.


“Forze della natura, a me!...”.
Aldo Dracula

Il “vampiro” controlla talune “forze naturali”, che gli ruotano attorno. Come suppellettili. O varie ed eventuali. Design. Meglio: funzionamento. Sì; qualcosa che funziona. Dunque, lo “vampiro” ha la padronanza di tali s-oggetti che, di conseguenza, qualificano il puntuto dentuto in quanto a “padrone del fumo”. Egli controlla qualcosa (anche qualcuno) non visto che… è in Sé. È nel proprio centro portante, perlomeno per quanto concerne l’agganciare il potenziale contemporaneo, seppure da sottodomino. Nonostante la situazione che interessa il “vampiro” (è una sorta di “maledetto”), egli rimane ancora padrone di/in alcune parti di Sé. Da ciò se ne ricava che, nella sostanza, il “vampiro” non è né “te” né Te = è in una sorta di limbo o stand-by, molto simile – appunto – al non essere né morto né tantomeno vivo (sopravvivente). Rimanendo piuttosto un “mezzo morto e mezzo vivo”, poiché sempre (qua, così). La Verità fa surf anche con tale “mito”, arrangiandolo ad arte di p-arte (la memoria che nonostante tutto, ti manutiene “in-formato”). Se preferisci, tutto ciò è come una sorta di “cordone ombelicale, radice, albero genealogico, Dna, eredità o ereditarietà, impronta digitale, archivio, etc. etc. etc.” che ti ha ma x “te” (qua, così), … “niente”. Non è successo “niente”, tanto che è già successo e, di conseguenza, continua a succedere. Funzionamento! Analogamente al “vampiro”, il denaro ha potere solamente se sei sempre (in) “te” = nell’AntiSistema o (qua, così). Motivo per cui, ne dipendi. Mediante il “concetto logico” - divenuto… fisica, Re-Altà, abitudine (come lo “tempo”) - di denaro, l’oro ti hanno in toto, come servomeccanismo wireless controllato anzitempo da distanza, in remoto, non localmente, ubiquamente, in leva, etc. etc. etc. No


Una “invenzione” creata dal “nulla (potenziale contemporaneo) che è stata proposta in quanto ad “utility” e, per/con ciò, poi propagata come re-agente virale ovunque abbia “preso dimora”. Alias, in “te”. Dove? (Qua, così). Il denaro ha potere solo seOk? I “nativi” non ne avevano nemmeno idea, motivo per cui sono stati s-terminati. Da chi? Da chiunque ne fosse “preso”, come marchiato, posseduto, reso “Bravo”, etc. Perché, infatti, i presunti Rothschild si sono inventati il modello delle “banche centrali (private)”? Per controllare la “produzione (proliferazione)” di denaro. Più che come zecca, comezecche! Ora, immagina:

perché i “servizi pubblici” funzionano come funzionano?
perché le aiuole sono sempre “abbandonate”?
perché le panchine pubbliche risultano come non pervenute?
perché qualsiasi abbellimento delle città, utile a tutti, viene costantemente danneggiato?

, perché “costa”. Perché ha un “costo”. Ergo, serve denaro per
Ecco che, nel “piccolo”, puoi già auto constatare la potenza del denaro che se c’è, fa girare tutto, mentre se non c’è… “niente”. Cade tutto a pezzi! Eppure, non “era” cosa di “buona volontà” operare per il bene comune, anche partendo dal proprio? 

Res pubblica. Cosa nostra. Roba l'oro.

Già. È stato sufficiente attendere che il denaro facesse “effetto”. Così, “ora”, senza denaro “niente”. Eppure, di denaro ce n’è un fottio! Sì, ma “dove”? Chi lo conserva e decreta poi il “tuo” futuro-destino-postumo? La “orbita” nella quale con-segui, è auto pre-determinata in tal modus che, al solito (qua, così) x “te” non esiste; anche se c’è in termini sostanziali = che funzionano, ossia, che hanno effetti persino tangibili anche se s-collegati dalla “tua” logica ch’è assolutamente AntiSistemica. È una strategia. Un piano. Il l’oro desiderata. Allora, il “problema” è che non sai chi sono? Bah! Oppure, che non hai idea di “quando è iniziato”, tanto che di conseguenza “fanno tutti così (qua)”? Sai: e chi se ne frega. Ometti pure 1- quando è iniziato e 2- chi sono! E concentrati, all-ora, sull’auto percepirti e quindi “fermarti” sostanzialmente. Che significa:

quando una massa di non-lavoranti fa “sciopero”, si ferma
costringendo la direzione a “scendere a patti”.

Ecco come si “Fa…”. Se ti “fermi”, bon! Se si fermano tutti, amen! Hai bisogno davvero di sapere quando è iniziato e da p-arte di chi? Suvvia! “Fermati”. Se non lo “Fai…”, hai solo da perderci, perché tutto quello che guadagni lavorando, lo “guadagni” in termini di continua perdita di Te. Proprio come se ti auto manutenessi “fermo in croce”, da dove si di-parte la proiezione di “te” (qua, così). Rivediti nella sostanza sia Matrix che Avatar. I corpi, seppure fisici, in cui gli individui si auto identificano, sono proiezioni che derivano dal corpo autentico ch’è in stand by (controllato) da qualche parte che, ovvio, non esiste; c’è. 


Ecco perché la Verità ti narra del concetto “animico”, dello “spirito”, della “energia”, etc. etc. etc. Persino dello “in-conscio” e/o di tutto quello che ti viene propinato sempre in tale salsa sostanziale.
Chi controlla i controllori? Ecco il motivo portante della gerarchia, a prescindere dalla “f-orma politica” di turno. Accorgiti. Per “Dio”. Anzi: 

per Te! Orsù…


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3841
prospettivavita@gmail.com


venerdì 29 novembre 2024

Chi ri-lascia continuamente la propria “firma”.


Già! Chi

Sul luogo del delitto, la “scientifica” viene sempre chiamata per… trovare “indizi” d’ogni tipo, che l’assassino lascia pressoché sempre “indietro”. La cosiddetta “pistola fumante”. Ciò che non esiste; c’è. Proprio così (qua, così). Dove tutto lascia le “impronte”. Le f-orme. La “firma”. Perché? Dirai, perché è normale. No? Infatti, a “te” basta sapere questo e… “notte”. Sì, la “fisica”, la “chimica”, la “quantistica”, etc. etc. etc. E il Dna: non dimenticarti mai del… Dna. Non sia mai. Se perdi anche “solo” un capello, son guai. Se lo trovano sul luogo del misfatto, ti arrestano. E meno male che sei innocente sino a prova contraria, che deve essere dimostrata. Ecco che basta anche quell’infinitesimo capello, magari pure logoro, secco, malato. Bah! Che sfiga. Qualcosa che ci vede benissimo. Eh? Come a dire, (qua, così) non si scappa. Peccato che se qualcuno mette un tuo capello proprio “lì” dove non dovrebbe esserci, … sei fregato ugualmente. Perché “la legge non ammette ignoranza”, anche se si basa proprio sulla tua “ignoranza”, quella sostanziale. Ciò che “serve” continuamente l’oro, ma “niente”. Va là che sei il servomeccanismo perfetto: quello che non lo sa af-fatto di esserlo, sopravvivendo come se niente fosse e amen. La frattalità espansa, questa s-conosciuta. Qualcosa che opera, funziona, c’è, ma, x “te” (qua, così) è sempre buio pesto = sei “fermo” alle impronte digitali, al marchio (registrato) genetico, alias, al medesimo parametro del codice fiscale. “Favorisca i documenti, prego”. Trovi? Perché non li ri-chiedi a l’oro, all-ora? Perché non puoi. Anzi, non ti sovviene nemmeno. Eh, il “diritto”… o dritto = furbo di tre cotte. L’oro (qua, così) x “te”. Wow. Che onore. Che maledizione.
Il progettista è chi redige un progetto, spesso di carattere architettonico o tecnico progettuale, attraverso un processo o attività di progettazione: si tratta di una figura professionale che, con un proprio bagaglio culturale ed una congrua esperienza, pensa e concepisce prima ciò che verrà costruito dopo
Chi o cosa, pensa e concepisce prima ciò che verrà costruito dopo… (espandi il concetto, please).
Nell'ambito tecnico-edilizio, i professionisti competenti in progettazione sono: l'ingegnere, l'architetto, l'agronomo, il geologo, il geometra e il perito industriale; nel campo della progettazione sociale i professionisti sono l'antropologo, l'economista, il sociologo e l'agronomo…
Nel campo della progettazione sociale… (ma pensa che tipologia di “lavoro”).
Non esiste una sola progettazione, ma tanti tipi di progettazioni quanti sono i campi del sapere umano: difatti per progettazione si intende anche la professione propria di chi applica una o più metodologie di presentazione di proposte progettuali come ad esempio quelle del Quadro logico, dei Work Packages, delle Theories of change…
Tanti tipi di progettazioni quanti sono i campi del sapere umano… (alias, i vari “sapere” sono il… sapere, nonché la progettazione unica, ov-vero, quella da cui dipendono i… tanti tipi di progettazioni).
Il concetto di progettista non è limitato al solo libero professionista abilitato a norma di legge. Esistono infatti settori in cui la progettazione svolge un ruolo cardine, ma è affidata a soggetti la cui capacità professionale non è soggetta a norma
Soggetti la cui capacità professionale non è soggetta a norma… (hey, che sventola).
Con il termine “firma d'artista” intendiamo una sorta di griffe, ovvero un marchio ineccepibile, che attesta l'autenticità e il grande valore culturale ed economico di un quadro. La firma d'artista rappresenta un elemento essenziale…

Il “quadro della situazione” (qua, così) o AntiSistema by l’oro, che “firma” riporta?

Come mai “se qualcosa può andare storto, sicuramente lo farà”? Murphy docet.
Ecco la l’oro “firma” = tutto ciò che continua a succederti ma “niente”, sei “te” del resto.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3840
prospettivavita@gmail.com