mercoledì 17 gennaio 2024

Come polvere che si accumula.


Giovanna Pedretti, aperta inchiesta a Lodi per istigazione al suicidio... I militari chiederanno a Google una risposta per chiarire ogni dubbio nell'inchiesta della Procura di Lodi…

Ecco come faranno


Oramai, l’oracolo del Web risolve ogni questione. Che problema c’è. Nessuno. Chi decide? Aspetta, “anche Io mi trasformo in oracolo: di sicuro, non Te”. Questo aspetto non ti dice mai proprio nulla? Non ti basta mai, sopravvivere e basta? Ecco come sei messo, sostanzialmente (anche se non credi di essere, ora, in tali condizioni, lo sei a livello essenziale, come se corressi sempre questo pericolo non solo potenziale):

Gaza, camion aiuti umanitari preso d’assalto da migliaia di palestinesi: “gente pronta a morire per della farina… Non avremmo mai immaginato che Gaza sarebbe stata così, la gente qui sta morendo…” dice Nooh Al-Shaghnobi, fotografo palestinese che ha ripreso la scena…

A Gaza si muore. Come ovunque. Solo che a Gaza è piùveloce”. A Gaza qualcuno sta facendo “zoom”: ti mostra e di-mostra tutto. E “tu” che fai? E Tu che fai? Sei come s-doppiato. Lo sai? Lo sei! Ma non te ne accorgi. Or dunque, tutto rimane sempre “tutto”, in tale f-orma reale manifesta, ad hoc, che corrisponde a qualcuno, del quale ignori tutto, anche se la verità è ovunque.

Depistaggio Borsellino: pentito Galatolo, “La Barbera corrotto ma non gli consegnai mai soldi…”…

A parte la “news”, annotati la verità aviotrasportata dal vettore “ospite”:

depistaggio
corruzione
soldi…

Una “bella” tri-unità. Nulla da dire, da eccepire? È “nor-male”? Tutto questo è diventato routine. In un certo senso te lo aspetti sempre, perché “sai che è così”. Dove? E qua ricasca l’asino. A domanda, rispondi? Sì, ma linearmente. Tipo, “in Italia, nel mondo, ovunque”. 

Di più, “dove”. 

Non è una domanda. Bada bene. Dove sei, qua… così? Sei in Italia? Al limite, sei in “Italia”. Oppure, sei sulla Terra? O nel mondo? Sì. Ma soprattutto no. Perché, qua così sei nell’AntiSistema. Allo “Inferno”, sostanzialmente. “Eh, che pessimista che sei!”. Che ci vuoi fare? Sono fatto così. Sono “negativo”. Mentre “te” sei sempre… “positivo”. Salvo poi farti di ansiolitici o spararti canne per “digerire la vita”. Oppure, non vedi più l’ora di staccare, di farti due giorni di ferie, di andare a… pescare per rilassarti un po’. 

Però, sei sempre un figo, sempre “positivo”. 

R-as-segnato.

martedì 16 gennaio 2024

A-braccio.


Oppure, abbraccio?
Ci sono in giro, in circolazione, degli strani giochi di parole. Ad esempio:

comunismo Vs consumismo.

Una “esse” + l’anagramma, dista il comunismo dal consumismo. Cioè:

“co” + salto di 3 + ritorno indietro di 1 + “s” + indietro di 2 + avanti di 3 + “ismo”.

Co…ismo.
Non solo.
Le parole iniziali, contenute sono:

comuni
consumi…

Ancora “s” + l’anagramma di “comuni”.
La “s” è una lettera che s-travolge. Messa davanti ad una parola, aggiunge del “sapore” al contesto. A tal proposito, lo s-proposito.

Proposito: intento.
Sproposito: stupidaggine.

Cavoli. Qual’è l’origine di questa “s”, messa davanti a parole di senso già compiuto? Un po’ come la “a”: a-morale, a-normale, a-politico, a-simmetrico, etc. 

La “a, messa così, mi è negativa. 

Invece, mi devi essere sempre positivo (dal “2020” un po’ meno, per via dell’esito del “tampone”). 

Il linguaggio lo si prende secondo le regole che qualcuno ha pre-visto. Qualcosa che ti studi a scuola, imparando a menadito quello che serve. Anche se nessuno più scrive “lettere”, le lettere sono ancora alla base della scrittura. Anche se la comprensione è un’altra cosa

Numeri della fede.


Dei 29 milioni di follower, solo 17,7 milioni sarebbero utenti reali… (ancora troppi amici di Facebook). La Ferragni in-segna. Non essendo l’unica. Semmai, l’ennesimo clone. Ad immagine e somiglianza. L’influenza regna sovrana allorquando è pre-vista, pro-grammata, pre-notata. Alias, introduce in qualcosa, in altro “spazio”. Un po’ come, ad esempio, disporre sulla lunghezza utile di una superficie, orizzontale o verticale, una struttura a più piani (come delle mensole) in maniera tale che lo spazio utile si moltiplica, anche se gli ipotetici “abitanti” non ne sono coscienti (una sorta di organizzazione multistrato sul modello dell’Olimpo o dello “Inferno” o mondo dantesco). 

Gerarchia: la sede. 

Un modello sostanziale del dislocamento dello spazio abitabile da quello “esclusivo”. In orizzontale può essere il labirinto, ad esempio. Però, disposto su più piani, in verticale. Mentre, in termini di utilizzo, lo spazio verticale (al di sopra, al di sotto) è quello che meglio si presta al fine di rivelare. Così che chi abita in superficie è “superficiale= ignora tutto quello che non esiste; c’è. 

Ora, gli “umani” sono proprio in detta condizione auto caratteristica, frutto della “creazione” che, qualsiasi cosa sia, funziona

Il labirinto rivela in termini orizzontali, seppure può essere anche psichico; ad esempio, la burocrazia. I risvolti labirintici orizzontali sono sempre trasversali, nella sostanza. Ergo, introducono nel labirinto verticale che, or dunque, costituisce l’unica f-orma di labirinto a s-comparsa, poiché la verticalità è singolare ricordando la profondità in-de-finita del “Big Bang”.

Qualcosa che si allarga a macchia d’olio, nel “tempo” che ci mette a percorrere lo “spazio” = il potenziale. 

Quando... un pensiero scritto su una pagina del foglio, finisce esattamente allo scandire della pagina stessa. Fermandosi lì. Come se ci fosse una sorta di “fine”, impostata a priori ma nella psiche ossia nel comportamento, prossimo alla programmazione. 

E poi, il fine o la fine