“Adesso considera un po' questi qua davanti. Hanno
preoccupazioni, contano i chilometri, pensano a dove devono dormire stanotte,
quanti soldi per la benzina, il tempo, come ci arriveranno... e in tutti i casi
ci arriveranno lo stesso, capisci. Però hanno bisogno di preoccuparsi e
d'ingannare il tempo con necessità fasulle o d'altro genere… il che, come vedi,
è solo infelicità, e per tutto il tempo questa aleggia intorno a loro ed essi lo
sanno e anche questo li preoccupa senza fine…
Lo sai che c'è una strada che va dritto fino al Messico
e oltre, fino al Panama?... E forse addirittura fino in fondo all'America del
Sud dove gl'indiani sono alti più di due metri e mangiano cocaina sulle falde
delle montagne? Sì! Tu e io, Sal, esploreremo il mondo intero con un'automobile
così perché, amico, in fondo la strada è fatta apposta per farci girare il
mondo. Non c'è altro luogo cui possa arrivare,
no?...
C'è sempre qualcosa di più, un po' più in là... non
finisce mai…”.
On the Road
Già…
L’importante è il viaggio: “goditi il viaggio”.
Come no? Immagina di aver prenotato una settimana in un “paradiso terrestre”, ma
per arrivarci il viaggio è assai periglioso, scomodo, etc. Tuttavia, tutto ciò
può essere scambiato per “avventura” e dunque “insegnamento”. Ergo:
piuttosto
che prendere un comodo aereo, non esiti a percorrere “via auto” tale distanza,
col risultato che la “vacanza da sogno prenotata” rischia di saltare oppure di
vederti arrivare sconvolto, divenendo essa stessa qualcosa di amorfo, lungo la
stessa direzione di marcia...
“c'è sempre qualcosa di più, un po' più in là... non
finisce mai…”.