martedì 15 settembre 2015

Il solaio mentale.



Quanti "spazi vuoti" ha la casa dove abiti? Li conosci tutti. Li ricordi tutti?
Ciò vale anche se abiti in un monolocale... perchè non è una questione di "grandezza, ma di... spazio (la materia è vuota)".
  
Capire è ricordare “qua, così”, nel reame manifesto del paradigma e dello status quo, sorretto da un insieme di “effetti”, molto simili ad un luogo pieno di industrie “con le proprie ciminiere ingrigenti l’ambiente”.

Quando “pieni sono i cieli e la terra della tua gloria o Signore”… l’habitat è "inquinato".

I cieli e la terra o Signore sono pieni di te”:
riconosci il linguaggio frattale (in codice)?
Qualcosa che ha a che fare con un termine come:
ubiquità (onnipresenza indiretta, in leva wireless).
Uno stato che, ad esempio... per mezzo dello sviluppo tecnologico, puoi ritornare a renderti conto che “esiste”:
i mercati finanziari vengono controllati secondo queste caratteristiche dominanti e non manifeste “ad immagine e somiglianza” – proprio – di ciò che “non esiste perché non ne puoi/vuoi prendere atto”.
Avere “a che fare” con qualcosa a cui “non puoi/vuoi proprio credere”, è come abitare in una casa… sapendo che esiste anche il sottotetto (tra piano abitabile e tetto/cielo esiste dello spazio vuoto) ma che, per un certo mix ambientale fattoriale… non prendi mai in considerazione:
  • per paure di “ragni, ragnatele, polvere e topi”
  • per pigrizia di doverti procurare una scala
  • per non saper bene/non ricordare come fare per accedervi.
Il risultato di un simile lassismo è, inizialmente e sino ad un certo punto, qualcosa di simile ad un “sapere che esiste il solaio, ma…” ed, in seguito, il “dimenticare che esiste il solaio”… il quale appare nella mente/memoria solo quando sei davvero costretto/a a porre rimedio a qualche annosa vicenda, che ti spinge fisicamente e doverne riprendere atto:
  • un andivenire della/nella memoria
  • che alla lunga apre la via all’amnesia.
   

lunedì 14 settembre 2015

Sul tuo costante ritorno, ad effetto.



 
Un breve “cappello iniziale”, così, a mo’ di “poni sempre la giusta attenzione, non dimenticare e sii consapevole che/di”:
  • “qua così” è tutto… “effetto”
  • azione e reazione, ma… non causa
  • causa che si trova sempre al di là del “vello” delle convinzioni e delle convenzioni (ossia, delle azioni e delle reazioni o “guerre tra poveri… nelle quali e dopo le quali (1) nulla cambia nella sostanza, (2) gode sempre il terzo incomodo o (3) la “causa”).
La causa è di tre tipi (ma sempre auto referenti):
  1. originale (l'origine, l'inizio del Dominio)
  2. frattale (il riflesso dell’origine nel reale manifesto)
  3. se stessa (la sostanza dell'origine e dello status quo, il terzo stato).
Ecco che, allora e di conseguenza, il quadro nel/del reale manifesto, si complica apparentemente, ancora maggiormente, perché... le azioni e le reazioni possono diventare (diventano) anche:
cause frattali, indirette, “ad immagine e somiglianza di”…
Così, la causa originale (Dominio) si nasconde e si cela oltre alla fisica di quel reale, che non puoi proprio arrivare a mettere in discussione, perché “di cemento, terra ed ossa”.
Ma ciò che SPS ti ispira è che il reale manifesto è sì “fisico”, ma sempre e comunque una versione scelta ad hoc dal Dominio (causa), tra tutte quelle possibili a livello di reale potenziale.
Ecco che, dunque, la sua “scelta” si trasforma nella “tua” sostanza reale senza alternativa, perché “tu consegui, in ritardo, in differita, in svantaggio, a valle, etc.”.
  

venerdì 11 settembre 2015

La Chanson e le altre sviolinate by Dominio.



C’è bisogno di “epicità” in questa epoca di cappa e spada da bar.
Qualcosa che non sai più cosa voglia dire. Una concezione mentale alla quale consegue un comportamento, ormai, d’altri tempi – oppure, se preferisci – da “film”.
La paura imperversa laddove non esiste più l’epica giustizia tra umani.
Ed ha sempre più campo aperto, non trovando più nessun fiero antagonista, essendo duale questo reale manifesto ma… essendo, ancora maggiormente, il frutto di un’unica intenzione dominante “qua, così”.
La “particella fondamentale” (by SPS), alla base del tessuto che forma la “maglia/potenziale” del bacino di contenimento per qualsiasi tipo di reale manifesto (lo spazio per il contenitore della forma, nella quale si versa il contenuto)… ha uno schema esatto:
  • così come, ad esempio, l’acqua – in chimica – è H2O (2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno)
prima ancora
  • il potenziale per qualsiasi aggregazione, ha forma… P2T (2 Poli per “Trinità = Tri Unità”).
La struttura fondamentale, che permette l’irradicamento di ogni reale da manifestarsi, è una composizione di spazio/area/volume predisposto/a per ospitare una simile “attività”.

Da questa prospettiva puoi meglio renderti conto che:
  • la realtà manifesta è una singolarità estratta dall’insieme del potenziale
  • la realtà manifesta è sottintesa da una "tecnologia" alla sua base (creazione)
  • la realtà manifesta è “naturale”, quanto lo stesso termine fa parte dell’insieme del linguaggio, ossia, di una interfaccia sviluppata ad hoc per “non comprendersi”.
Nota bene:
la “Chanson de SPS” (la filosofia unitaria del tutto di SPS) ha una bassa valenza, per te, solo perché è ancora molto giovane (data, infatti, solo “anno 2009”). Mentre tutto quello in cui credi, ha una storia molto più lunga ed, addirittura “qua, così”, ormai assolutamente senza pari… per "affidabilità, credo, profondità, interferenza, etc.".
Questa è l’unica differenza che esista tra “la versione di SPS” e la versione AntiSistemica, nella quale credi:
il tempo speso, da te, per restare a “bagnomaria” nella versione di comodo della storia deviata (la “versione del Dominio” della sua storia preferita, da raccontarti ad ogni istante della “tua” Vita).