mercoledì 8 aprile 2015

Il "ciclo del capello".




Il "ciclo del capello" è:
  • un risultato (apparentemente ottimale) ottenuto con metodi artificiali
  • per abitudine diventati "naturali", ossia, senza più alternativa (cancellanti uno stato precedente/naturale).
SPS “sfrutta tutto ciò che viene”, in leva.
Il meccanismo (sincronicità dal proprio terzo stato), ormai, lo dovresti sapere e coincide, frattal(mente), con una espressione dei “tuoi diritti”, che ti recitano da sempre nei film americani:
Tutto ciò che dirai, potrà essere usato contro di te...”.



"Non contiene..."
"Shampoo naturale all'...".
Se ti lavassi i capelli con la "sola" acqua, che fine farebbe l'intera filiera aziendale, che "si occupa della salute dei tuoi capelli"?
La cute traspira. Che cosa ti metti in testa, ogni volta?
Allo stesso (ri)guardo, SPS (che “osserva tutto dal lato proprio”, dal terzo stato che rende il fluire delle informazioni – nel letto del fiume dell’esistenza fisica, reale, riemersa – sincronico e “vero di quel livello di vero, che corrisponde alla risposta più utile per... sè”):
utilizza, real(mente), ciò che la simbologia emanata dall’espressione (pre)cedente (Tutto ciò che dirai, potrà essere usato contro di te...”), significa in termini “legali”.
La legge è uguale per tutti”?

Beh… non è vero. Casomai… “lo sanno tutti”, che non è così. Eppure, si va avanti così. Perché non ti sembra che puoi farci nulla. Ti limiti a “pregare” di non averci mai nulla a che fare, con questo tipo di “legge”.
(Con)segui a testa bassa, sperando di non cadere nelle sue spire auto avvolgenti, perché lo sai che “la legge è vera, ma è onorata mediante raggiro”.
Perché è così! Perché è… così?
Naa. See… Perché è… diventato così.
 

martedì 7 aprile 2015

Un "memo"... dalla prospettiva di.



L’articolo di oggi è un “non articolo”, così… come può essere considerato un “memo”. Visti alcuni impegni odierni, breve(mente)... ecco ciò che ac(cadrà) nella restante parte della "settimana by SPS".
Da "Radio Maria - palinsesto della radio - programmi di domenica 5 aprile 2015 - 21.10 Emmaus - Don Innocenzo Gargano":
  1. nuovo e vecchio testamento – racconto imperniato sulla/della Vita di Gesù
  2. parzialità (disinnesco SPS)
  3. analogia (frattalità SPS)
  4. allegoria (riconosci te stesso SPS)
  5. unica linea conduttiva tra passato e futuro (“qua, così” la realtà cicla e non cambia mai nella sostanza. È sufficiente mantenere il “mistero” di/su/in Gesù)
  6. ad ogni latitudine esiste il medesimo “gio(g)o”
  7. provocazione SPS:
  • se tutto è parziale (perché nessuno vive in/la totalità dal punto prospettico di/in Gesù), allora è proprio la figura di Gesù, la chiave simbolica che ribalta l’attuale forma di realtà emersa.
ergo
  • Gesù è il (parte del) Nucleo Primo
  

venerdì 3 aprile 2015

Il Sole nascosto nella materia, che risplende.



"Terra piatta" (le origini del mito, di ciò che è rimasto dopo il reset e la relativa... dimenticanza)...
Quanti e quali “intrecci” si annidano in una “proposta di legge”?
La Massa non lo può capire, perché troppo impegnata sempre “a fare altro”, rispetto allo studiare ogni iter, ogni situazione, ogni “garbuglio”, etc.
Lo può capire chi “lavora, soprattutto in qualità di imprenditore, nello stesso ambito toccato dalla proposta di legge”, ossia… “chi capisce vera(mente)?”.
Chi ha le “mani in pasta”; sia esso al di qua o al di là della “barricata” (fronte dell’interesse e delle parti incarnate/recitate).
Le categorie più “sensibili” sono:
  • quelle degli imprenditori
  • quelle di quei lavoratori (di)pendenti... molto addentro, per naturali caratteristiche personali e per mansioni all’interno dell’azienda, nelle faccende (core business)
  • quelle dei politici di settore
  • quelle dei “grandi politici”, che sono dentro un po’ a tutto
  • quelle delle multinazionali (in quanto “persone non fisiche”)
  • quelle dei legislatori lavoranti per gli ordini superiori continentali, ad esempio l'Ue…
La cittadinanza mass/mediatica, invece, dove può essere (ri)collocata in questa speciale, anche se sbrigativa, disamina?
He He… dove, se non al di fuori del contesto che conta?
Ormai, in Rete, sono presenti i documenti relativi ad ogni “iter di legge” (dalla proposta, alle interrogazioni, all’approvazione definitiva), nei vari siti relativi al tal organo nazionale e/o sovranazionale, ma… se tenti di seguire un simile fluire di informazioni, seppure scritte in un linguaggio molto più comprensibile per la media cittadina (rispetto a qualche tempo fa)… è inevitabile lasciar perdere, perché… il lavoro da svolgere risulta sempre troppo gravoso e “qualcosa” spinge proprio al desistere.
Ti succede di provare ondate di calore interne, relative al voler continuare a leggere, perché general(mente) “importante”, e al contempo, relative al lasciar perdere, perché segnata(mente) giudicato come “una perdita di tempo” (in un reame di reale governato dallo scorrere del tempo).
Questo calore interno, si trasf(orma) e si concretizza in un generico stato di malessere. In(somma):
presto iniziano a “pizzicarti i piedi”.
E la mente ti impone di (ri)tornare a fare quello che stavi facendo o stavi per fare (ossia, sempre “altro” rispetto a ciò che una certa curiosità ti aveva stuzzicato di tentare di approfondire).