giovedì 29 gennaio 2015

La “formula”.



Tutto ciò che giunge/arriva/accade è una “risposta” (è… “vero”).
Quello che “ti succede” indica la via. La direzione che stai (per)correndo. E, questo “è”; a (pre)scindere se tu ne sei al corrente, se tu sei d’accordo, se la pensi diversamente, se non ci credi, etc.
Il tuo “punto di vista” (non) conta. Così, come il libero arbitrio, la libertà, la democrazia, il diritto, etc., sono solo delle prospettive (d)entro ad altre prospettive, che celano aspettative (tendenze, ideali, desideri).
Aspettative che si clonano anche a “valle”, diluendosi nel paesaggio fatto anche di episodi relativi alle parti umane, che ignorano quanto accade loro… ignorando ciò che si (di)parte da “monte”.

Una coltre di “nubi” (ri)vela la “vetta”, ed il “(ri)velare” significa:
celare ancora di più
e, allo stesso tempo
annunciare la (com)presenza, (s)velandola.
La formazione di nubi, siano esse all’interno della mente, siano esse all’esterno di te – nel paesaggio dell’ambiente – (de)lineano una “causa” che, non è ciò che esse (ri)coprono, bensì, ciò che le ha portate a formarsi. È come osservare il dito che indica la Luna, in luogo della Luna (un “depistaggio”, azione/reazione).
  1. Tutto ciò che giunge/arriva/accade è una “risposta” (è… “vero”).
  2. “Tutto è vero” (Prima legge di SPS).
  3. “Tutto è uno dal terzo stato” (Seconda legge di SPS).
  4. “Tutto è relativo a…”:
l’ambiente è cosparso, diffuso, caratterizzato… dalla “frattalità”. Che cosa è? Essa è “una risposta”.

mercoledì 28 gennaio 2015

Scusate se è poco.


Patata o Pianeta?
Perché SPS (ri)utilizza (cita) notizie ed articoli d’ogni tipo, facenti parte e (con)segnanti/evidenzianti la “forma” a/di questa realtà? Bah… ci potrebbero essere molti motivi, tra i quali:
non avere idee proprie.
O, anche e più semplicemente:
non annoiare con “solo” i propri pensieri, le proprie ispirazioni, chiari di Luna, umori, tendenze, spunti, voli pindarici, (de)pressioni, slanci emotivi ed epici o volti al decadentismo o al romanticismo, chissà.
“Tu” fai già fatica, così, a leggere un intero articolo di SPS; figurati se ti trovassi davanti ad un “lenzuolo interamente (ric)amato alla SPS”. He He He… Che faresti?
Mhm… “per lo meno”, passeresti oltre "senza curarti di null’altro, se non della tua noia", (con)seguendo a quel campo minato ed inesauribile delle "tue cose da fare", sempre più importanti di qualsiasi spunto al… fermarti”. Fermarti? A far che?
A… “perdere tempo”? Naa… non se ne parla proprio.
E, poi, “chi è SPS”… per meritare una simile attenzione?
 
Vero. corretto. Esatto. Non fa una piega:
tutto è vero” (Prima legge di SPS) Wow... che Ego.
Addirittura un "marchio proprio" applicato ad una “legge”.
E che sarà mai, questo SPS? Un covo emanante saggezza ed intelligenza a tuttotondo? See… semmai, un esempio di paranoia illuminante, qualcosa che tende alla “malattia”, una forma di puerile attaccamento alla propria depressione, alla propria (im)potenza, qualcosa che (de)riva dall’ispessimento delle pareti interne del sistema venoso… una (con)seguenza del “mangiar male e del dormire ancora peggio”...
Un rincoglionimento progressivo alla luce del proprio fallimento?
Può essere. perché, no? Quando sei/ti (ri)trovi sempre a “pensarla in maniera inversa, rispetto agli altri”, che cosa puoi essere, se non un (ri)fiuto della società?

martedì 27 gennaio 2015

Cosa non devi (s)cordare?



L'etica della reciprocità o regola d'oro è un valore morale fondamentale che "si riferisce all'equilibrio in un sistema interattivo tale che ciascuna parte ha diritti e doveri; la norma secondaria della complementarità afferma che i diritti di ciascuno sono un dovere per l'altro".
Essenzialmente si tratta di un codice etico in base al quale ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e il dovere e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri. L'etica della reciprocità tra individui è il fondamento della dignità, della convivenza pacifica, della legittimità, della giustizia, del riconoscimento e del rispetto tra individui, delle religioni civili.
La reciprocità è la base essenziale per il moderno concetto di diritti umani.
Un elemento chiave della regola è che chi cerca di vivere in base ad essa tratta tutte le persone, e non solo i membri della propria comunità di appartenenza, con rispetto.
La regola d`oro ha radici in molte culture diverse. Importanti filosofi e personaggi religiosi l'hanno formulata in modi diversi. La "reciprocità" sintetizza con viva autenticità in sé le parole "libertà" e "uguaglianza". Le dottrine sulla libertà considerano l'etica della reciprocità tra individui un fondamento ovvio.
Ogni ingiustizia avrebbe origine da qualche precisa violazione del Principio di Reciprocità tra individui.
Secondo l'antropologia, l'etica della reciprocità è l'unica regola universalmente accettata, pur con notevoli varianti
Di solito, l'etica della reciprocità viene affermata e accettata senza un tentativo di giustificarla e di darle un fondamento; al massimo si mette in evidenza il vantaggio comune, il quale ricade, di conseguenza, anche su colui che la pratica, anche se a quest'ultimo può apparire troppo lontano
Islam.
La regola d'oro è implicitamente espressa in alcuni versi del Corano ed è esplicitamente dichiarata nei detti di Maometto. Un translitterazione comune è… "Desidera per il tuo prossimo ciò che desideri per te stesso" o "Ama il tuo prossimo come ami te stesso"…
Link

Non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te stesso”.
Confucio

Il "non" è una "privazione" e, pertanto, funziona ma al contrario, fingendo da detonatore di specificità, nella fattispecie:
una discriminante che (ri)copre l'interesse.
 Il “detto” più moderno è, però, “cantato in salsa umoristica”:
È facile fare il gay con il culo degli altri”…
I Savonesi
Ossia, la morale vale solo in maniera unidirezionale:
da "te" verso gli altri e non viceversa.
Quando sei tu a “ricevere”… allora tutto cambia e ti “offendi”, te la prendi.
Un esempio?
  • la strage alla redazione di Charlie Hebdo (la difesa del proprio diritto, della propria libertà di pensiero)
  • la revisione dell’Olocausto (la difesa del proprio diritto, della propria libertà di pensiero)...