martedì 3 settembre 2013

“Dio e il Creatore”, per come li conosci, non esistono.


Oblivion

Oblivion
La sventura non già unisce, ma divide gli uomini, e perfino là dove sembrerebbe che gli uomini dovessero essere legati dall'affinità del dolore, si commettono molte più ingiustizie e crudeltà che tra gente relativamente soddisfatta.
Anton Čechov

L’umanità è separata in “casa”. L’individuo, l’atomo umano, è separato “in se stesso”.

I continenti si sono separati… ma a furia di allontanarsi, si avvicineranno (la Terra 3d è un nastro di Mobius).

Un paradosso? Per niente. La forma della Terra 3d li obbliga ad avvicinarsi tramite relativo allontanamento:
  • riesci a vedere il loro allontanarsi?
  • riesci a vedere il loro avvicinarsi?
Se vedi l’uno, non puoi non vedere anche l’altro. Se ciò accade, se tale miopia si avvera, allora è vivo in te un principio separatore convenzionale, ossia… sei sotto ipnosi

Perché, non sei tu a pensare ma qualcosa che utilizzi come impianto visivo del pensiero. Non vedi quello che accade. Vedi quello che hai fissato nei pensieri. E, nei pensieri, non sei tu che hai il diritto esclusivo di “scrittura”.

Il tuo inconscio è stato invaso e conquistato. Ricorda:
  • ciò che lasci viene preso.

lunedì 2 settembre 2013

Tra le righe...



Abbandono la tonaca perché amo la mia fidanzata e lei aspetta un bambino.
Padre Geronimo Moreira 
 
Se c'è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi.
Carl Gustav Jung

Le cose cambiano perché assumono la forma di chi le usa.
Efraim Medina Reyes
Tra cambiare e non cambiare che cosa c’è? Quale spessore esiste? Quali vincoli? Quali difficoltà?
Diciamo che la questione attaccamento è sempre prioritaria e che sullo “sfondo” aleggia la paura. Il versante più temuto è quello relativo a:
  • morire
  • non avere denaro/perdere denaro.

Cioè, il pensiero che guarda al “proprio futuro” è una lama che, usualmente, taglia netto ogni possibilità di cambiamento, a meno che l’individuo non versi in una situazione di “mancanza”:
di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente; si limitano a piangere sulla propria situazione; ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose.
Malcolm X

  • Quando sono tristi” equivale a “quando vivono lo status quo”, ossia, ciò che deriva dalla propria stasi, abitudine, stato paludoso, consuetudine, paradigma, etc.
  • Quando si arrabbiano” equivale a “quando sono con le spalle al muro”, ossia, ciò che deriva dalla propria stasi, abitudine, stato paludoso, consuetudine, paradigma, etc.
Scrivendo meglio questa similitudine (eguaglianza polare):
  • vivere certe forme di abitudine (tristezza) equivale a giungere prima o poi ad essere con le spalle al muro (arrabbiarsi).

venerdì 30 agosto 2013

Un principio di stupore.



Lo stupore aiuterà… usando la fantasia, cioè la verità.
Stefano Andreani

Stupore nella vita naturale è la riduzione della capacità visiva, provocata dalla luce eccessiva. Nella vita spirituale stupore è la situazione analoga, provocata dal bagliore della luce spirituale.
Bartolomeo (patriarca di Costantinopoli)
Le analogie si sprecano. Tutto “riflette e si riflette” mettendo a fuoco o l’onda o la particella e dando luogo all’apparenza, intrisa di profondo significato.

O vedi l’una o vedi l’altra, per cui non ti accorgi che la stessa superficie è anche corpo, non ti accorgi che tale azione del riflettere avviene allo stesso Tempo nelle due direzioni e che contraddistingue entrambi i capi del “circuito”. No, non te ne accorgi e vedi o assisti ad una fase o all’altra del processo, inaridendolo ma non estinguendolo, perché funzione.

A tal riguardo, è utile capire che certi effetti/memorie, esistono in qualità di “raggi traenti/respingenti” ma sempre e comunque “traenti”. Ossia, che l’intenzione trasuda dai corpi, a prescindere da quello che i “corpi/mente” realizzino o concettualizzino nel “durante” (imprinting).

Negli ultimi articoli di SPS è emersa una situazione “stupefacente” in cui versa l’Anima, ossia, che essa non è incarnata sulla Terra 3d in un corpo fisico al fine di poter completare qualche aspetto di sé, non meglio specificato, ma che – bensì – ella è “caduta” nelle 3d, nel pozzo verticale – come Alice – che l’ha congiunta al Mondo inferiore in cui gli umani suppongono di vivere.


Cosa ne consegue?