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venerdì 30 agosto 2013

Un principio di stupore.



Lo stupore aiuterà… usando la fantasia, cioè la verità.
Stefano Andreani

Stupore nella vita naturale è la riduzione della capacità visiva, provocata dalla luce eccessiva. Nella vita spirituale stupore è la situazione analoga, provocata dal bagliore della luce spirituale.
Bartolomeo (patriarca di Costantinopoli)
Le analogie si sprecano. Tutto “riflette e si riflette” mettendo a fuoco o l’onda o la particella e dando luogo all’apparenza, intrisa di profondo significato.

O vedi l’una o vedi l’altra, per cui non ti accorgi che la stessa superficie è anche corpo, non ti accorgi che tale azione del riflettere avviene allo stesso Tempo nelle due direzioni e che contraddistingue entrambi i capi del “circuito”. No, non te ne accorgi e vedi o assisti ad una fase o all’altra del processo, inaridendolo ma non estinguendolo, perché funzione.

A tal riguardo, è utile capire che certi effetti/memorie, esistono in qualità di “raggi traenti/respingenti” ma sempre e comunque “traenti”. Ossia, che l’intenzione trasuda dai corpi, a prescindere da quello che i “corpi/mente” realizzino o concettualizzino nel “durante” (imprinting).

Negli ultimi articoli di SPS è emersa una situazione “stupefacente” in cui versa l’Anima, ossia, che essa non è incarnata sulla Terra 3d in un corpo fisico al fine di poter completare qualche aspetto di sé, non meglio specificato, ma che – bensì – ella è “caduta” nelle 3d, nel pozzo verticale – come Alice – che l’ha congiunta al Mondo inferiore in cui gli umani suppongono di vivere.


Cosa ne consegue?