Il 18 febbraio 2010 scrissi questo articolo. Ora, a distanza di quasi un anno, mi sento irresistibilmente attratto da quello che è inerente all’arrivo dell’onda quantica di probabilità e dal fenomeno dell’Ascensione planetaria. Riporto uno stralcio importante della stessa citazione che feci un anno fa:
"Da un punto di vista umano, il primo stage dell’arrivo dell’Onda verrà notato solo dal comportamento anomalo delle persone e da aberrazioni nei cicli naturali, con frequenti uragani, pioggie, terremoti, eruzioni e via dicendo.
Negli stati mediani dell’arrivo dell’Onda, assisteremo ad autentiche scene di follia di massa e di isteria collettiva, mentre d’altro canto alcune persone percepiranno in sè una maggiore pace e forza, una profonda “armonia” col creato, e un allargamento del proprio spettro percettivo, con l’allargarsi di fenomeni PSI ed ESP.
L’Onda porta le situazioni all’estremo, fa emergere il meglio o il peggio che giace in voi.
Negli stati avanzati dell’arrivo dell’Onda, le cose peggioreranno: il feedback di ritorno generato dalla stessa mente e corpo delle persone ma amplificato degli effetti dell’Onda, colpirà la Terra con grande intensità, amplificata alle loro emozioni, ormai senza vincoli.
Questo peggiorerà gli scompensi climatici, ma d’altro canto il feedback di ritorno delle persone positive calmerà parzialmente la Terra impedendo il peggio. Se i pensieri positivi saranno più forti di quelli negativi generati dalla rabbia e dalla paura, allora il pianeta reggerà, e si passerà all’ultimo stadio dell’Onda.
La Terra quadrimensionale inizierà ad emergere dall’interno di quella tridimensionale.
Tutte le persone che avranno cambiato le proprie frequenze vibratorie in accordo con la frequenza armonica dell’Onda vedranno, percepiranno ed interagiranno con un nuovo mondo.
Tutti gli altri rimarranno nel “vecchio” mondo tridimensionale, semidistrutto dai cataclismi, e a loro sembrerà che milioni di persone siano scomparse di colpo. Ma sono solo andate nella 4° dimensione. Sarà come quando i Tuatha De Danann dei miti celtici “svanirono” nel mondo del Sidhe, o come quando Re Artù scomparve nell’isola di Avalon.
Credo che questa sia una verità notevole. I moti di ‘ribellione’ di molte nazioni del Nord Africa, lo stesso stato di tensione radicato in Iran, ad esempio, testimoniano di un livello interno di energia di ‘strappo’ molto elevato. Siamo al secondo stadio dell’onda o addirittura al terzo? La società globale è avvolta quasi costantemente dallo stesso tipo di tessuto esistenziale inscritto nel paradigma dei tempi di accelerazione dell’era del petrolio, del controllo, della medicalizzazione e del denaro.
I due emisferi stanno fondendosi, perdendo la loro tipica identificazione culturale e tradizionale. Ciò che, a prima vista, reca un sentimento di tristezza, nel momento in cui si pensa alla perdita dei valori della tradizione, è solo attaccamento al passato; un passato che ha avuto valore di ‘tappa’, di ‘ponte’, nel cammino mai interrotto dell’evoluzione umana.
Lasciamo andare la pesantezza indotta dal ricordo del ‘come eravamo’ che l’onda contribuisce a fare riemergere se non si è in un equilibrio ‘sostenibile’, come ad esempio è quello di tipo maschile, attivo, ed in cerca di sfogo della propria energia accumulata.
Una simile pesantezza, o malinconia, non ha nulla a che fare con il romanticismo classico, ma ricorda più da vicino lo ‘spleen’ dei poeti decadenti alla Baudelaire: un qualcosa di corrosivo e di pericoloso, anelante persino alla autodistruzione.
Non fa più per noi, al giorno d’oggi…
Io penso che la storia deviata che ci raccontano e che si tramanda, non da sempre, ma dai tempi della presa di potere di quest’ultima versione della ‘matrice’ o dell'Antisistema, sia solo un grande velo alzato per oscurare quello che è successo nel passato remoto, nel tempo smarrito, nelle ere raccontate dalle saghe fantasy, come l’epopea di Re Artù.
Credo che sulla Terra siano successe cose meravigliose insieme a cose terribili. Penso che le cose meravigliose siano state cancellate dai nostri ricordi fisici. Perché? Innanzitutto, le cose 'terribili' vivono più concretamente nei racconti planetari del Diluvio o delle ere glaciali, dell’estinzione di massa dei Dinosauri, degli sconvolgimenti delle terre e delle guerre, nei miti della distruzione di interi continenti, isole, reami, etc. Di tali ricordi, nel tempo, prevale la componente distruttiva, negativa; il perché è subito detto: siamo in uno scenario 3D di auto educazione esperienziale.
Siamo qua per ‘andare avanti’. Il buon finale delle epoche precedenti potrebbe portare il cammino attuale al dissolvimento dell’illusione, al venire meno della veridicità, della drammaticità del meccanismo di causa azione e, dunque, della ‘serietà’ del gioco della Vita.
L'illusione riguarda anche questo aspetto.
Ovvio che questo discorso vale per questa ‘versione del raccolto’. Noi tutti abbiamo deciso di prendere una via tanto perigliosa. E una simile via deve essere caratterizzata da asperità esagerate ed estremamente vere, pena il decadimento di ogni sforzo sviluppato al fine di completare il ciclo dell’esperienza animica.
Come reagiremmo se, nel pieno della nostra Vita, così seria, qualcuno ci svelasse che in realtà è tutto una illusione, un ‘gioco’? Non sarebbero solo rose e fiori… Pensiamoci bene. Sarebbe difficile accettarlo, dopo tanti sforzi e sacrifici. Allo stesso modo, il mondo non può cambiare di colpo, ma lentamente adattarsi al volere della massa critica. Il petrolio non può mancare di colpo. L’energia free non può sostituire l’energia a scadenza di colpo.
Pena il crollo immediato del paradigma scolpito nei nostri inconsci.
L’Antisistema è un ‘terreno’ di educazione molto duro, il cui frattale è il campo di addestramento militare, in questa versione delle cose. Poteva essere qualsiasi cosa in potenziale, come il programma ‘struttura’ di Matrix. È andata così, perché così abbiamo voluto. Coloro che ci 'amministrano' nei piani fisici, sono attori come noi: dimentichi dell’origine.
È tutto opportuno. Al momento debito, le circostanze cambiano, sollevando il velo, rivelando, ispirando, ricolmando lo spazio, l’etere, del ‘nuovo’ inteso come un premio all’intento correttamente espresso nel corso dell’addestramento intensivo nei reami dello scenario 3D.
Questa ‘opportunità circostanziale’ è descritta nella citazione di ieri sulle Iso, presa da Tron, e riflessa nello splendido ‘lavoro’ di Josè Arguelles “Il fattore Maya”:
“È stato solo quando il bisogno momentaneo si è incontrato con il proposito universale, che si verificata una creatività efficace… L’esistenza di queste stagioni cosmiche e galattiche è riconoscibile dappertutto, durante tutti i venti miliardi di anni dell’esistenza”.
Sulla Terra, nel reame del 'possibile' tracciato dal Libero Arbitrio, sono stati condotti esperimenti globali d’ogni tipo, e non tutti sono terminati nella miseria che riteniamo di poter percepire. Esistono storie incredibili, di popoli sparsi ai quattro venti, che narrano di epoche meravigliose. E sono vere. Di questo possiamo esserne certi. Perché?
Perché l’onda quando arriva esalta quella parte matura del ‘raccolto’ e la conduce via, in un’altra dimensione della Creazione.
La dimensione 3D rimane e ricomincia ad intessere e, con lei, le Anime che ancora devono completare il proprio ciclo di ‘studi’. Questi momenti di coronamento e di ‘promozione’ corrispondono a tutte quelle leggende che narrano di epoche dell’oro spirituale che ‘non ci sono più’.
Anche in questo caso non è l’amarezza del ‘non ci sono più’ che deve prevalere, bensì l’immane carica positiva che ne deriva in termini di ‘possibilità’ intrinseche della nostra vera Natura.
Tutto ciò è solo meraviglioso, perché il ‘regno dei cieli’, infine, sarà per tutti. Questo livello della creazione, questo scenario 3D, rimarrà sempre così altalenante, perché è la sua Natura, il suo scopo, la sua missione. L’Antisistema è una scuola molto ‘cruda’ di auto educazione, in cui le Anime si riversano in corpi al fine di dimenticare per poi ricordare e meglio apprezzare.
Il frattale che lo dimostra è l’insoddisfazione umana esaminata in ogni contesto, dal bimbo che ha tutto ed è scontento, all’individuo maturo a cui non manca nulla ma che comunque non riesce ad essere felice.
“Ma se la nascita relativamente tarda della civiltà Maya è spettacolare, la sua scomparsa lo è ancora di più. Nell’anno 830 DC, dopo cinque-seicento anni di intensa attività, i centri principali vennero abbandonati alla giungla e all’opera del tempo. Di tutti gli enigmi che ci pongono i Maya, questo sembra essere il più grande. Per quanto ci si sia sforzati di ipotizzare rivoluzioni interne, siccità, carestie, pestilenze, quali cause dell’abbandono dei grandi centri, non c’è la prova definitiva di nessuna di queste teorie. Resta la possibilità, per quanto sbalorditiva possa apparire al nostro modo di pensare, che i Maya abbiano consapevolmente abbandonato la loro civiltà una volta giunta al suo apice. Se così fosse, dovremmo chiederci il perché... In che rapporto sono la conoscenza del calendari dei Maya, il mistero delle loro origini e l’enigma del’abbandono delle loro grandi città intorno all’anno 830 DC? E dove andarono i Maya dopo l’anno 830? Di certo alcuni di essi restarono, e tuttavia c’è una chiara frattura con la rinascita della civiltà Maya della fine del decimo secolo, come se la cesura fosse conscia, deliberata. Non solo la rottura tra il cosiddetto Nuovo Impero Maya ed i Maya pre-830 è profonda, ma all’arrivo degli spagnoli è come se la conoscenza del passato fosse stata dimenticata.
E tuttavia rimaneva il calendario. Una traccia; per chi?”
“Il fattore Maya” di Josè Arguelles
Le ‘cose’ basta osservarle in vari modi per intuire meglio i loro significati nascosti o meno evidenti. La scienza ufficiale è così lontana da questo tipo di approccio…
Ecco ciò che penso io: la civiltà Maya è ascesa quando è arrivato il loro momento, quando tutto era opportuno, così come sono ascese tutte le altre civiltà che la storia deviata ci racconta in termini di mito e di leggenda. Funziona così. il ‘premio’ alla propria ottimale condotta è l’Ascensione. Un termine abusato e corrotto ampiamente dal proselitismo religioso che, oggi, è stato relegato al ruolo di ‘favola celeste’.
L’Antisistema si ‘oppone’ a che noi si vada via: lo fa per ‘contratto’. I segni della maturazione dei tempi sono evidenti e tutti intorno a noi. Non si allude a nessuna appartenenza religiosa o cultura umana o forma di credo dentro o fuori dalle regole... A nessuna forma di separazione: si tratta solo di se stessi di fronte al proprio cammino.
L’ascensione è inerente ad una accelerazione della vibrazione dell’essenza, ossia il fenomeno contrario che ci ha condotti in terza dimensione. Il come succeda non è importante. È importante che succeda.
L’acqua ce lo testimonia ogni giorno che è possibile cambiare di stato.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011