mercoledì 23 giugno 2010

Buono… come il pane!








Rieccomi!!! La scuola è finita. Questi per me sono gli ultimi giorni di un corso di aggiornamento “obbligatorio” prima delle ferie con la mia famiglia…

Come promesso, ecco la ricetta del mio pane. Poiché è qualcosa che richiede PAZIENZA, gli orari che scriverò sono puramente indicativi: credo che ognuno debba trovare le proprie tempistiche, anche perché non si avrà sempre lo stesso tempo a disposizione… Comunque ecco quel che ho sperimentato e mi è riuscito molto bene con una mamma acida “giovane”:
  1. ore 21.30 circa: sciolta la mamma acida in 200 ml di acqua tiepida (25°); 
  2. ore 23 circa: aggiunti 200 gr di farina più un cucch.no di miele, ho impastato (tolto un pugno di impasto, l’ho messo in un contenitore chiuso e poi in frigo), coperto con la pellicola e con un canovaccio di media pesantezza; 
  3. ore 9.30 circa: in 250 ml di acqua tiepida in cui ho sciolto un cucch.no di miele e 5 gr di lievito di birra (poiché la mamma acida “è giovane”, c’è bisogno di uno “starter”; dopo qualche rinfrescata, non sarà più necessario…), mescolato il tutto con attenzione e… amore, atteso circa 5 min., ho poi aggiunto 400 gr di farina integrale di Kamut e 20 gr di sale sciolto in 50 ml di acqua e 3-4 cucch.d’olio e.v.o., se si vuole (la farina che serve durante la lavorazione deve essere quanta basta per avere una palla omogenea e asciutta!).
  4. Lavorato molto, metto poi l’impasto nella teglia da plum cake a lievitare, coperto da uno strofinaccio leggero, per circa 4 ore.
Quando la mamma acida è matura (e si capisce, perché trasborda anche in frigorifero, se il contenitore è troppo piccolo), si rinfresca la sera prima e il mattino dopo si parte dal punto 3.
Lo cuocio (a forno già caldo da circa mezz’oretta, con dentro una ciotola di acqua) a 220° per i primi 20 min., dopo a 200° per altri 30 min. circa.
Quando la superficie è bella dorata e battendo con un cucchiaio di legno ha “quel suono inconfondibile di pane ben cotto e fragrante”… allora lo metto a raffreddare su una gratella e sto attenta che mio marito non lo tagli prima che sia freddo, altrimenti si sbriciola!

Queste quantità consentono di avere una forma di pane del peso di circa 800 gr.: si può anche dividere l’impasto per fare una teglia di focaccia (o di pizza) per 3 persone e una pagnotta più piccola… o tutto ciò che si vuole!

Nei libri che ho consultato, si tiene presente che la quantità di mamma acida deve essere almeno 1/3 dell’impasto complessivo: cioè per fare 1 kg di pane ci vogliono ca.800 gr di farina, il peso dell’impasto è ca. 1,2 kg, perciò avremo bisogno di 400 gr di mamma acida, ma…io ci metto tutta la pasta acida rinfrescata.

Spesso si trovano procedimenti lunghi e scoraggianti per farsi da sé la mamma acida: io ho trovato la mia in un libriccino dal titolo “Cucina integrale delle Dolomiti” di Inge Orehek (regalatomi da una cara amica), che mi ha convinta e mi è venuta subito!!! Eccola:
  • 50 gr. di farina di segale (meglio se appena macinata).
  • 50 ml di acqua (a 25° ca.).
  • 1 punta di coltello di miele.
  • facolt. un pizzico di cumino macinato.

Mescolare tutti gli ingredienti e tenere l’impasto a temperatura ambiente in un contenitore con buona chiusura. Dopo 24 ore aggiungere altri  50 gr di farina e 50 ml di acqua tiepida: mescolare il tutto e lasciar lievitare. Il terzo giorno si aggiunge tanta farina quanta ne serve perché l’impasto sia asciutto. A questo punto la “mamma acida” è pronta per essere conservata in contenitore a buona chiusura in frigo: è bene rinfrescarla se non la si utilizza almeno una volta alla settimana (semplicemente aggiungendo una tazzina media di acqua tiepida, in cui si è sciolto una punta di coltello di miele, e tanta farina quanta ne serve perché l’impasto sia asciutto).

Naturalmente si può utilizzare anche un’altra farina, meglio se integrale, ma comunque biologica: quella di segale, oltre ad essere la più utilizzata nella tradizione nordico-germanica, è quella che meglio si presta  alla preparazione della pasta madre, perché ricca dei nutrienti di cui vivono i microrganismi di questo lievito naturale. Io ho creato la mamma acida con la farina di kamut bianca, ma ogni tanto la rinfresco aggiungendo della farina di kamut integrale appena macinata (per ora me la macina una mia amica: spero di ricevere il mio mulino per il compleanno!!!), perché ricca di nutrienti VIVI.
I primi tempi la mamma acida avrà il caratteristico odore “acidulo”, quasi di yogurt, per interderci.
Dopo un po’ di rinfrescate, avrà un profumo “fresco”, tipo di ricotta…e anche il pane non avrà il  retrogusto acidulo; rimarrà la fragranza e la certezza di un pane VIVO, che una volta raffreddato continuerà a produrre fermenti e lieviti: ecco perché il pane a pasta acida secca più lentamente ed è altamente digeribile!!!

Si trovano altre ricette per la preparazione della mamma acida in altri libri. Posso segnalare:
  • “Facciamo il pane” di Annalisa De Luca,  ed. AAM Terranuova, che è una piacevolissima lettura, al di là delle belle ricette e dei suggerimenti che può dare;
  • “Pane gustoso e salutare” di Ada Pokorny, ed. Natura e Cultura, un po’ impegnativo ma meticoloso ed esauriente;
  • numeri arretrati di “Cucina naturale”, mensile di Tecniche Nuove, in edicola o in abbonamento.
Allora… buon lavoro e buon appetito!!!
 
  

Il campo morfogenetico dell'evoluzione.





Immaginate di conoscere una persona che vi offra la sua capacità di “osservare” ciò che è successo nelle vostre Vite trascorse, diciamo almeno nelle ultime 4 o 5. immaginate poi di acquisire la conoscenza del come siamo fatti a livello sottile e di come funzionano i diversi corpi che, come delle matriosche, vanno a comporre il corpo fisico. Cosa succederebbe alla normale prospettiva con la quale siete abituati ad inquadrare ciò che vi succede quotidianamente? Pensereste ancora nella stessa maniera? Le cause e le conseguenze assumerebbero una “forma” molto diversa dal consueto.

La malattia che si riversa sulla salute fisica, improvvisamente troverebbe una spiegazione molto diversa da quella “evanescente” che, molto spesso, ci viene propinata. Sarebbe più comprensibile abbracciare il perché succedono determinate “cose” o attiriamo con regolarità certe situazioni. Sarebbe, dunque, come ricevere la chiave della comprensione inerente alla propria “situazione” sul piano denso della materia.

Cosa è in realtà un raffreddore, ad esempio? Perché quel dato dolore si ripresenta con puntualità nella nostra Vita? Perché ci è “successa” questa brutta malattia? Come si spiega la sofferenza all’interno di una esistenza ritenuta, in maniera autoreferenziale, equilibrata?

Come al solito, “nulla è per caso”.

Quello che manca al genere umano, al fine di spiccare un “volo” pressoché immediato, è proprio questa apertura interiore, la consapevolezza del “chi siamo”; la mente logica è stata addestrata dall’Antisistema a cancellare e a non tenere in considerazione la gran parte della nostra vera Natura. Perché? Perché lo abbiamo voluto noi inconsciamente, provando “paura” e perchè era "previsto", in un certo senso.

Immaginate questa espansione, questo innalzamento della vostra prospettiva, tenendo conto di tutte le informazioni sopra riportate; sarebbe proprio come volare. Il punto focale della coscienza verrebbe letteralmente “sparato” ad una frequenza di funzionamento tipica di altre dimensioni più “luminose”.

Tenete saldo in voi questo “consiglio”, cercate lo spunto, le informazioni, le modalità per attirare a voi questa maggiore consapevolezza. Permettetele di entrare in voi. Questa intenzione modificherà gli schemi paludosi che caratterizzano le routine giornaliere e le “chiusure” quotidiane alla “luce” che lavora incessantemente per farsi largo con fare sempre “gentile”, rispettoso del nostro libero arbitrio. Notate la differenza di “cortesia” e di “rispetto” tra questa energia evolutiva e la prepotenza di un mezzo di condizionamento di massa come la televisione. È come trovarsi al cospetto di un battaglione di soldati d’assalto e ad un viandante che bussa per chiedere se può entrare in casa. 

Di solito chi “grida” più forte è colui che ha fretta di “vendere” qualcosa.

In questo reame della “luce”, il “velo” occlude, soffoca la “voce” che ci guida di Vita in Vita; ciò che la scienza chiama campo morfogenetico è, in realtà, lo stampo eterico che circonda il corpo fisico, costituito anch’esso di materia “deperibile” tanto quanto l’ambito fisico. I processi si riversano a cascata, di corpo in corpo, tenendo conto del nostro passato e progettando il nostro futuro prospettico, in un’ottica di completamento delle nostre “parti” carenti, il tutto mantenendo sempre vivo il focus sull’aspetto evolutivo dell’esperienza vissuta sulla “Terra”. Vengono scelti i genitori in funzione di empatie, di compensazioni legate al carattere ed all’impostazione di Vita in “cantiere”. La prossima Vita è preparata tenendo in considerazione ciò che manca per completare il senso del nostro “stare qua”, tenendo in considerazione ciò che abbiamo fatto in “passato” e di ciò che ci aspetta, vivendo per sempre in un eterno attimo presente.

Se noi potessimo sapere e tenere in considerazione, “allargando” il concetto di esistenza:
  • le negatività accumulate in altre Vite che si ripercuotono nel presente
  • come funzionano i nostri corpi intercomunicanti
  • il senso dell’esperienza portata avanti in questa densità  
Ebbene, il “mondo” cambierebbe in maniera quasi istantanea, perché cambieremmo noi in maniera intimamente legata l’uno all’altro.

È quello che mi sta succedendo in questi ultimi quattro anni o, forse, in questi ultimi quattro giorni, chissà! È quello che sta succedendo a moltissimi di noi in questi ultimi tempi in maniera sempre più marcata ed evidente.

Per quanto tempo “terranno” le maschere che ci siamo calati in “volto”? Questi sono concetti che “lavorano” sempre e soprattutto quando tutto “dorme”; nel “silenzio” dei nostri cuori. Per questo motivo ci siamo “dati” Vite tanto stressate… per non "sentire".

Le coscienze sono in espansione.

Ringrazio infinitamente Arthur E. Powell per il suo splendido "lavoro" di paziente passione educatrice, che consiglio a tutti quanti sentono in cuor loro, "sete" di conoscersi:

Arthur Edward Powell, molto spesso abbreviato in Arthur E. Powell (Newton, New Jersey, 1882  – Los Angeles , California, 1969), è stato uno scrittore statunitense.

Poco si sa di questo personaggio, se non che servì come Tenente Colonnello (Lieutenant-Colonel) nell'esercito americano.

Arthur E. Powell è noto come scrittore di libri Teosofici.

Il suo principale interesse fu la coscienza. Studiò soprattutto i maggiori lavori di Madame Blavatsky, Charles Webster Leadbeater e Annie Besant, scrivendo un importantissimo e famoso riassunto della loro dottrina Teosofica in cinque volumi, pubblicati in inglese all'inizio del '900, e in tempi più recenti anche in Italia, da Bis Edizioni:
  •     Il Doppio Eterico (The Etheric Double - 1925)
  •     Il Corpo Astrale (The Astral Body - 1926)
  •     Il Corpo Mentale (The Mental Body - 1927)
  •     Il Corpo Causale (The Causal Body And The Ego - 1928)
  •     Il Sistema Solare (The Solar System - 1930) 
Fonte: Wikipedia

   
         

martedì 22 giugno 2010

Disegnare la propria Vita, passando dalla nascita.




Abbiamo visto che la struttura chimica dell’acqua è sempre le stessa: H2O. Facendo l’analisi di tutti i diversi tipi di acqua presenti sul territorio, la composizione chimica non cambia; mutano invece le componenti percentuali contenute di sali minerali, residuo fisso, sodio, etc.

Eppure l’acqua registra differenze abissali in termini di “energia” posseduta.

Capiamo allora che si tratta di un diverso aspetto o “corpo” posseduto dall’acqua, rispetto alla composizione chimica, come due diverse facce della stessa medaglia. C’è dunque molto di più nelle “cose” e la sola analisi al “microscopio” riporta solo in parte il contenuto di una sostanza.

È come cercare Dio spaccando una radio in mille pezzi: il "segnale" non proviene dalla radio.

Il mondo delle vibrazioni, delle frequenze è una dimensione sottile e “alternativa”, compenetrante quella “grezza” della materia. La frequenza di oscillazione cellulare determina talune caratteristiche che esulano dallo studio biochimico delle stesse.

Le frequenze disegnano le geometrie spaziali presenti in maniera frattale dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. I mondi che emergono sono diversi ed hanno caratteristiche che si imprimono a cascata. Quando uno di questi “mondi” si affaccia sul visibile, plasma la realtà percepita. Un esempio è il corpo umano e la dimensione densa in cui viviamo con il fisico.

Le altre dimensioni non sono percepibili attraverso i sensi comuni, ma esistono tanto quanto esiste la “carne” che possiamo pizzicare e che ci trasmette dolore o sollievo. Esistono altri "corpi" che ci avvolgono:
  • corpo fisico
  • doppio eterico
  • corpo astrale
  • corpo mentale
  • corpo causale
E questo solo fermandosi al livello mentale del nostro “costrutto”. Davvero entusiasmante, no? Per esseri che credevano già 1000 anni fa di sapere tutto non è davvero male riconoscere che, invece, non sappiamo ancora nulla, addirittura già giunti negli anni 2000.

Tuttavia anche questo fatto, relativo alla nostra “ignoranza”, è un luogo comune. Una modalità per passare dalla padella alla brace. Perché? Perché se l’uomo fosse libero di manifestare in Terra, tutto ciò che le sue diverse componenti già sanno o “ricordano”, in ogni maniera, ossia prendendo anche in considerazione i canali sensoriali più sottili o “esoterici”, beh… tutto muterebbe nel giro di pochissimo tempo. L’umanità è cosparsa di verità. Siamo imbevuti della verità, tanto da non riconoscerla; perché riconoscerla ci porterebbe allo sconvolgimento dello status quo, di tutto ciò che oggi è consolidato sia nel bene che nel male. Abbiamo preso una strada complessa per "paura": quella della sofferenza. Paradossale, vero?

L’apertura a cui siamo e saremo sottoposti nei prossimi anni è proprio questa: accettare che la verità è sempre stata con noi e aprire gli occhi per tornare a prenderla in considerazione, crescendo con lei, bagnati della sua proprietà vivificante.

Di mezzo ci sono i nostri inconsci padroneggiati dall’Antisistema.

Il “custode” che fedelmente si oppone al cambiamento che lo cancellerebbe per sempre.

Tutto è infine vibrazione. Ogni “cosa”, persino un colore o un farmaco. Potremmo curarci con delle vibrazioni simulando il tal rimedio o curarci con la semplice intenzione o curarci correggendo una modalità dell’essere non in risonanza. Nella sinfonia della Vita ogni componente deve vibrare all’unisono.

Tutto è opportuno. Nulla è per caso. La verità è in ogni dove, nascosta alla luce del Sole.

Solite massime? Già, per coloro che si annoiano della propria magnificenza.

Ieri mi è sopraggiunta una lancinante considerazione in merito al fatto che nulla è per caso. Si dice che i figli passino attraverso i genitori e non gli appartengano. Cioè in qualche modo l’anima incarnata deve pur giungere sulla Terra: ecco il modo trovato in maniera naturale, il parto tramite il corpo della donna.

Quando  si dice che l’Anima progetta la Vita secondo ciò che ancora le manca, cercando dunque di passare attraverso esperienze concrete opportune, per superare determinati stati di carenza, io penso che significhi anche ammantarsi di una determinata “fisicità” e caratteristica. Cosa significa? Che scegliendo i genitori prima della nascita è possibile “strisciare” nella genetica, nel reame genetico, dei genitori, prendendone talune caratteristiche, “utili” al progetto di Vita in corso.

Per questo i figli "assomigliano" ai genitori, ma non sono proprietà dei genitori. Unici eppure rassomiglianti.

Ciò rappresenta un meccanismo meraviglioso che unisce la Vita fisica a quella dei piani superiori. È come un piano di volo di una astronave che deve atterrare in un determinato luogo per svolgere la propria missione. La missione da completare è sia individuale che collettiva, perché il “piano” prevede che il proprio miglioramento evolutivo determini un miglioramento delle condizioni di tutti, persino del pianeta ospitante.

Questa è la danza della Vita, la sinfonia in armonia di tutte le sue componenti. Senza lasciare “indietro” nessuno!

Ciò che abbiamo contribuito a creare, la nostra società attuale, è il frutto di un lavoro incompleto e non ancora terminato. Per questo motivo è inutile giudicare, dal momento in cui ci sono ancora “lavori in corso”.

Nel frattempo la vibrazione cresce; la Madre Terra passa da 8 a 13 hertz. È tutto meno “denso”, più affine al lavoro di entità angeliche quali tutti noi “siamo” e tutto quanto “è”…