giovedì 1 aprile 2021

Fra le righe, scorre il fiume…



Il nuovo “volto” del vaccino Astrazeneca è… Vaxzevria. Che cosa ricorda questo nome? Forse, quel Sokovia preso in considerazione ne’ Avengers: Age of Ultron

Sì: c’è una certa assonanza.

Pont-Saint-Martin, il ponte romanoL'immaginaria città di Sokovia.

Alcuni centri storici dei comuni della Valle d'Aosta come Pont-Saint-Martin, dove si trova il bellissimo ponte romano che appare in Avengers: Age of Ultron, sono stati trasformati nell'immaginaria Sokovia, città dell'Europa dell'Est. Pont-Saint-Martin durante le riprese è stato ricoperto di neve finta e macerie e sono stati inseriti alcuni negozi con l'insegna scritta in cirillico. Inoltre in questo paesino sono state girate le scene del “terremoto”.

Giacinta Carnevale 30 ottobre 2018 Link

Ma, di più, l’autentica sostanziale assonanza è dovuta al fatto che, di mezzo c’è la comune “industria dell’illusione”. Il “film” e la “realtà”, van di pari passo. Nella riproduzione cinematografica, è tutto finzione. Eppure, un “senso” c’è sempre: qualcosa che aggancia laveritàalla verità

Qualcosa che funge da canale di comunicazione del significato, fra “dentro e fuori”. Sì, c’è tutto questo, sempre, eppure esiste come una cortina di fumo che funge da firewall, da filtro, da monito a non oltrepassare le famose Colonne d’Ercole.

 

 

Le Colonne d'Ercole nella letteratura classica occidentale indicano il limite estremo del mondo conosciuto. Oltre che un concetto geografico, esprimono metaforicamente anche il concetto di “limite della conoscenza”. Geograficamente e tradizionalmente, visto che la loro esistenza è presunta, vengono collocate in corrispondenza della Rocca di Gibilterra e del Jebel Musa (oppure del Monte Hacho) che sorgono rispettivamente sulla costa della Spagna e del Marocco, e una volta chiamate Calpe e Abila. Una ipotesi oggetto di studio è che la loro collocazione sia mutata nel tempo, con l'espandersi della civiltà greca, passando dallo stretto di Messina alla Rocca di Gibilterra appunto…

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Dunque, c’è qualcosa che 1- indica o definisce (blocca) “il limite estremo del mondo conosciuto…” e 2- si codifica in uno o più luoghi fisici, quando invece 3- è un “luogo comune” in termini di significato, che 4- non muta nel corso del tempo, mentre all’opposto 5- la collocazione fisica apparente “muta nel tempo, con l'espandersi della civiltà…” che 6- de-scrive la storia (deviata).

 


Ergo: non quella greca, bensì quella sempre attuale o “moderna”. Come se il momento “ora” fosse sempre in diretta. Tanto è verità che in tal modo ti sembra e dunque ragioni di conseguenza. 

Eppure, sei soprattutto in gerarchia. 

Allora, come puoi essere in diretta se non decidi mai sostanzialmente? Ecco la differita, che di-parte dal momento di “è già successo” e continua a specchio da lì in poi (continua a succedere ad immagine e somiglianza), dando luogo ad una ulteriore “divisione” o, meglio, sovrapposizione del segnale portante

“di fatto” e sostanziale.


Cioè, “verità” e verità. 

Qualcosa che testimonia proprio di tale essere “già successo”, che non si estingue mai per quanto concerne ciò che ha “seminato”, mentre il prossimo è quantomeno “a Massa” proprio per tale motivo o ragione fondamentale. 

In SPS_IO puoi ritornare ad essere dal livello sostanziale, quello che descrive la diretta. Perché, questo Spazio (Potenziale) Solido è “lì” che si colloca. 

La realtà è quello che ti sembra ma, soprattutto, è una

Puoi ammettere che esistano infiniti universi e dimensioni parallele che contemporaneamente insistono. Puoi immaginare la Teoria delle Stringhe, mondi alieni, singolarità, distorsioni dello spazio tempo, viaggi nel futuro o nel passato, etc. etc. etc. Eppure, in qualsiasi modo tendi ad espandere le questioni, è sempre di una questione fondamentale che si tratta: 

del resto, ti hanno fatto sapere ciò attraverso il concetto di “Creazione”.

 


L’inizio di tutto. Allora, non importa quanto sia “ora” variegato il campo scenico. Rimane assodato che in qualche modo ha avuto un solo ed unico inizio (origine). 

Il “progetto”, or dunque… qual è? 

E a “chi” appartiene? C’è rimasto, nell’immaginario collettivo, un solo “posto libero” per occupare tale casella: 

“Dio”. 

E, in un simile “piano”… tutto nasce contemporaneamente = sia l’uovo che la gallina sono contemporanei, facendo p-arte di qualcosa di unico che si può poi auto suddividere quante volte vuole, vuoi, credi, etc.

 






La separazione è, infatti, utile per espandere lo scenario: rivediti, ad esempio, quello che “è già successo” durante la scalata al mondo precolombiano, che spostò milioni di persone lungo la nuova “frontiera” che… peccato fosse già abitata e “colonizzata”. 

Ma ciò che conta per “chi conta”, è quello che la storia (deviata) ricorderà, facendo di tale passato un consommé di verdure (“verità”), piuttosto che riportare fedelmente la verità (che, comunque, rimane stabilmente contenuta poiché l’ambiente è ad auto caratteristica frattale espansa). 

Ecco che, va da sé allora… essere dall’atteggiamento sostanziale (“Fare…”), dal quale l’implicazione maggiore riguarda proprio l’accorgersi attraverso il “sentire”: 

una f-orma di logica che il “capire” attuale oltremodo stralcia, ostracizza, segrega, rifiuta, nega, rende come “favola per bimbi”, etc.

L'ostracismo… era un'istituzione giuridica della democrazia ateniese volta a punire con un esilio temporaneo di dieci anni coloro che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la città

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Bene: 

allontanare (espellere)… coloro che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la città…. Sì, ma da quale punto prospettico?

Secondo Aristotele, l'ostracismo fu ideato da Clistene nel 510 a.C....

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Ah: ecco.

Tale sistema, tuttavia, ben presto generò abusi visto che praticamente ogni uomo politico poteva essere soggetto a tale misura, dal momento che non era necessario provare l'effettiva e concreta pericolosità per la democrazia… del soggetto che avrebbe dovuto subire l'esilio…

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Perchè si dice “chi la fa, l’aspetti”? Vedilo da qua, ad esempio:

Quanto a Clistene, alcuni storici riportano che fu il primo a subire l'ostracismo

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Perchè continua a succedere, sostanzialmente?

Perché anche Clistene era “solo” un sottodomino. Ergo: chi decide “di fatto” e non - appunto - sostanzialmente. Tale “livello” infatti costituisce qualcosa che sembra essere privilegiato, anche se nel “tempo” e relativamente all’essere “a Massa” che ne invidia la posizione, ritenendola “superiore”, poiché ammette di essere in gerarchia, anche se non si rende conto come dovrebbe essere, di ogni “ferma” implicazione:

tutto quello che si scatena in termini didestino”, nonostante ogni sforzo messo in atto durante l’intera vita di ogni individuo facente p-arte del livello di “servizio” e non solo. 

 


Il “tiranno” o chi diventa nel “tempo”, è sempre un qualsiasi due di picche e, ieri come oggi, rappresenta il potenziale capro espiatorio messo lì apposta per, eventualmente, essere sacrificato. 

Una volta erano le “rivoluzioni”. 

Al giorno d’oggi sono le “crisi”. Eppure, sostanzialmente, nulla è cambiato. Così come ti vesti diversamente rispetto ad ogni altra epoca, ma sei sempre “tu”, nell’Anti-Sistema. La “moda”, allora, è il volere degli stilisti? La loro necessità industriale di incassare ogni “nuovo” anno fiscale? Sì, ma soprattutto è nel significato sostanziale tale sussistenza:

la “moda” indica che sei in gerarchia e che, invece, credi di essere “te stesso” vestendo come meglio credi = seguendo la moda, anche quando non te ne rendi conto. 

Sei un “rivoluzionario” e per questo motivo ti vuoi far incidere un tatuaggio minaccioso? Sei perfettamente alla moda. Hai compiuto sedici anni e vuoi farti l’orecchino, contro il parere dei “tuoi”? Sei alla moda, comunque

Non vuoi fare questo né quello? 

Sei in una moda un po’ più “estrema”, tuttavia sei ugualmente alla moda. Perché “va sempre di moda” essere… qualcosa che s’incarna da un livello “superiore” o, meglio, sovrapposto all’usuale: 

questo è il potenziale contemporaneo. 

Questo è qualcosa di cui non ti rendi conto. E di conseguenza sei da tale imposizione, quantunque credi di interpretare la p-arte “inferiore” o… “di fatto”. 

Ergo, sei sempre sostanziale anche se non ne sei conscio. La “moda” è, dunque, un segno di origine “superiore” e testimonia sia la compresenza eco-dominante, da cui la gerarchia; sia la natura frattale espansa dell’ambiente, che nonostante “tutto”, (ti) ricorda sempre “chi tu già sei”. Ossia? Sei in qualcosa che funziona (ambiente), ma credi esclusivamente alle “favole” che ti raccontano nell’Anti-Sistema, di cui ignori completamente l’impianto e la radicalizzazione del tutto globale. 

Alfine, ti auto identifichi con la realtà “unica” manifesta, che deriva da tale sovrapposizione di st®ati e Stati. 

L’artifizio che genera consolidata realtà manifesta, perfettamente calpestabile o abitabile, nel segno dell’imposizione in gerarchia, che accetti in quanto tu sei “tu” nell’Anti-Sistema. 

Se tu fossi ancora tu, infatti, ti solleveresti immediatamente, così come quando ti “schiacciano i piedi” e non hai alcun dubbio in proposito. Anche se, poi, puoi immaginare di dover “ripagare ogni danno” e allora se sei da solo a fare la “rivoluzione”, ci pensi almeno due volte e buonanotte al secchio

Ecco il valore aggiunto del divide et impera, da cui l’immunità di gregge, che difende il “proprio” stile di vita, anche se impartito alla vecchia maniera = in sostanziale tirannia e schiavitù.

Questa è Arte

questo è l’arte-fatto (l’Anti-Sistema).

E anche questo Bollettino è Arte: che puoi ammirare come se ti recassi in una apposita “Galleria”, in cui goderne la fattezza e la rappresentazione by SPS_IO.


Di più, tutto ciò è “contenuto, dato (informazione, significato, verità, memoria, esperienza)”. Il “mondo” si manifesta attraverso tale sovrastruttura, di cui prendi atto solo in minima parte, poiché nell’Anti-Sistema così “serve”. 

Anche se non esiste solo l’Anti-Sistema (che s’emana dalla compresenza eco-dominante a conseguire), bensì c’è in-evidentemente soprattutto l’impostazione ambientale, frattale espansa, a supervisionare ogni questione. 

Allora, “Dio” è piuttosto tale livello. 

Qualcosa che la “moderna” tecnologia sta scolpendo, attraverso la creazione dell’IA, che ne testimonia la solida realtà, non visto che tutto è ad immagine e somiglianza, sostanziale = anche “di fatto”, nonostante riveli e non sveli.

Allora, essere sostanziale va diretto al punto (di sospensione), evitando l’auto dispersione in ogni eventuale evenienza ostracizzante (Anti-Sistemica). 

Laddove, anche le “parole” dicono molto di più rispetto a quello che sembra e allora “sai”. Ad esempio.

Un polemarco (in greco antico… tradotto con “comandante della guerra” o “signore della guerra”…) era il più alto titolo militare in molte poleis dell'antica Grecia…

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Che ne dici di riattualizzare ed aggiornare, allora, il significato del “nome (e cognome)” familiare, Marco Polo?

Sembra che i Polo fossero giunti a Venezia dalla Dalmazia… Famiglia di abili e ricchi mercanti, furono esclusi dal Maggior Consiglio dopo la serrata del 1297. Fu riammesso, tuttavia, il ramo discendente da Nicolò Polo, essendosi questi distinto per le benemerenze nei confronti della Repubblica durante la Guerra di Chioggia che Venezia aveva combattuto contro Genova (1381)…

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L’origine Anti-Sistemica di ogni “famiglia” af-fonda nella Guerra, poichè ognuno proviene dal medesimo punto di sospensione, da cui il concetto frattale espanso di “famiglia” e di appartenenza a… auto riconoscendovisi “dentro”. 

Dunque, tutta questacompetizione e concorrenzacome si spiega, sostanzialmente, se… è di un’unica grande famiglia che si tratta, provenendo tutto da “lì”?

Bè, il Re a chi lascerà il proprio regno

Sceglierà tra la prole che, allora, si sentirà di essere sempre in gara… E se alfine il Re decidesse di dividere l’impero in p-arti uguali? Ecco che la competizione diverrebbe ancora più intestina o fra Stati “diversi” che nel “tempo” penseranno di essere italiani o meno, avendo dimenticato la comune assonanza, nonostante ogni risonanza. 

Il “progetto” è unico, perché la sovrastruttura “gerarchia” prevede tale univocità che, semmai, si va a “stampare” ovunque, non visto che l’ambiente provvede a rendere possibile la clonazione, ad immagine e somiglianza. Ma, in tutto questo, l’essere va “a Massa” continuando a prendere lucciole per lanterne. E, così… la verità diventa “verità”, nonostante rimanga verità: 

il perfetto angolo giro, da/in cui ogni ferma apparenza (realtà manifesta by punto di sospensione).

Ecco perché “fra le righe, scorre il fiume…”.

 


Vaccino fra business e politica

Importante osservare come ogni volta che una pandemia si manifesta, succedano forti cambiamenti o si presentino forti opportunità di cambiare lo status quo. Potrebbe essere anche questa volta il momento, come scrisse Lenin, del cambiamento, “ci sono decenni dove non succede niente e poi ci sono cambiamenti di decenni in una sola settimana…”: ma, come commentava Zakaria, quando i cambiamenti sono veloci, eccezionali, le conseguenze possono anche essere distruttive se non mortali… 

Più in generale, si osserva chiaramente come il vaccino per il Covid 19 sia diventato un nuovo, enorme, business che potrebbe contribuire ad allargare il tragico gap che già esiste tra chi ha e chi non ha.

Vittorio Volpi 31 marzo 2021 Link

Già: 

il “virus” Covid 19, che compare nel 2020. Bah

Diciamo che “le conseguenze mortali” se le becca l’individuo “a Massa” e qualche ramo secco industriale da sacrificare; mentre, di contrasto, nulla viene trasceso sostanzialmente, ergo, l’Anti-Sistema retro ingegnerizza ogni volta, attraverso continui giri di vite che vengono assunti e riassorbiti in termini di “shock, crisi, scandalo, etc.”, ma che nulla tolgono all’Anti-Sistema stesso.

Anzi.

Se ti rendi conto, SPS_IO narra della questione sostanziale della “storia”, ed è ormai come se un antico individuo ti venisse a parlare attraverso il relativo idioma, con il risultato che… è per “te” come se sentissi una narrazione storica in “arabo, turco o cinese (ovviamente senza comprendere nessuna di tale lingue)”. 

Che dire, allora se non… “Делать....

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-383
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.