venerdì 8 aprile 2016

Il "paesaggio" e la sua... industria.


Radicamento, cancro...
"Alla fine di questa tempesta il cielo sarà di nuovo blu e l'unico crimine è l'hacking", ossia l'accesso illecito ai documenti del gruppo…
"L'unico crimine comprovato è che c'è stata una violazione della privacy"…
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Qua, così= status quo, by dominante planetaria, al di là degli “usi e costumi” locali (la “tua” realtà, sulla/nella quale puoi incidere solo per mezzo di “scelte preconfezionate”, che non cambiano di una virgola il fondamento delle “cose”. Senza alternativa sostanziale: “la storia che si ripete”. La ciclicità. La gravità, derivante dalla grande concentrazione di massa, gravitazionale. L’interesse di parte, dominante).
Per intender meglio, ad esempio:
La presidente brasiliana, Dilma Rousseff, ha lanciato un appello per un "grande patto" di unione nazionale e di svolta nella politica del Paese…
Il Brasile ha già superato momenti difficili stringendo un patto
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Se il Brasile “ha già superato momenti difficili, stringendo un patto”, come mai – adesso (ancora una volta) – si trova nelle condizioni di:
  • stringere un altro patto di “svolta”?
Il “superato”, non lo è mai definitivamente, in una realtà manifesta che funziona “ad immagine e somiglianza” di una dominante, unica, unita, planetaria, compresente ma non manifesta (strategicamente).
Il “superato” ritorna sempre, sino a quando la ragione fondamentale (che lo rende tale) rimane esattamente “dove si trova”… visto che “il caso non esiste (dal momento in cui “nulla è lasciato al caso”).
Caro papà, capisco la tua apprensione, ma concorderai sul fatto che la barbarica invasione del nostro paese, non può restare incontrastata. Tutto quello che ci sta a cuore è in serio pericolo. E non ci si può aspettare che io resti in disparte, mentre altri lottano per i nostri ideali”…
  
Figlio mio, sei impetuoso proprio come il tuo fratellino. Immagino che sia una cosa che abbiamo nel sangue”…

Cari mamma e papà, spero con tutto il cuore che stiate bene. Ho deciso che prenderò parte a questa grande avventura”.
No mans land
Quando non ne sei conscio, la guerra è una "avventura"...
  
La dominante convince il Dominio, che per mezzo dei Punti di Riunione AntiSistemici (interesse inconscio), mantiene sotto al proprio controllo, la realtà manifesta e conseguente.
La mente del Volador, diventa quella dell’umano (l’impianto è strategico)…
Niente più motori. Niente più elettricità. Niente acqua corrente. E niente che prima davamo per scontato”.
La quinta onda
Tutto gira attorno a centri.
Centri di progettazione, di produzione, di distribuzione, di consumo, etc.
Quello che ti sembra “funzionare da sé, quasi per natura” è, in realtà, un automatismo previsto che richiede energia.
Tale energia, in un constesto nel quale la scienza è deviata (dalla dominante) e ti convince che non possa esistere “moto perpetuo”, come viene continuamente rifornita?

Dagli “ingranaggi più piccoli, che sono anche quelli più numerosi (‘dove i numeri non contano più niente’)”. Dal piccolo (che è grande, perché è Massa), si muove anche il grande (che è piccolo, perché sempre più elitario).
Ma… allo stesso tempo, dal grande (che è grande, perché dominante), si muove anche il piccolo (che è piccolo, perché dominato).
In una simile “biunivocità (di parte, piramidale, geometrica, infrastrutturale)”, di fattola trasmissione del segnale portante ha una sola direzione (vertice vs sotto vertice).
Tutto il resto è… “subordinazione, nonché, apparenza”:
  • dipendenza, ricezione, conseguenza, riflessione, risultanza, etc.
Come facciamo a combattere ‘gli altri’, se non sappiamo cosa sono?...”.
La quinta onda
Cosa “serve” ad un conquistatore? Forse, un reame distrutto? No.
Il conquistatore intende divenire un dominatore.
Ergo: necessita di un reame “integro”.
Ora, a differenza del segnale frattale espanso, di superficie, relativo a Re e Imperatori (manifesti e orgogliosi di esserlo), il Dominio incarna la dominante in maniera più sottile. In maniera tale da risultare come “dimenticato” dalla Massa. Come se non esistesse affatto.
Quale miglior strategia?

La Dominante “osserva” e l’osservatore mette se stesso, nell’osservazione, riuscendo a “caratterizzare/personalizzare” l’osservato (è la fisica quantistica a dirtelo. Vero?).
In qualcosa d’assieme, che è subordinato, ossia, “ordinato”… esistono, così, dei livelli. Se la forma del reale manifesto è strategica piramidale, quale conseguenza avrà sulle vicissitudini della Massa? La Massa stessa in quale misura ne risentirà?
Se esiste l’osservatore “privilegiato (quello che osserva da più in “alto”, quello che non risulta nemmeno visibile ma che, non solo per questo, è inesistente)”, che insiste nel proprio atto (rito, intento), su una intera realtà manifesta planetaria... la stessa progressivamente “ne assumerà la trasmissione intenzionale”.
In questa maniera, il Dominio trasferisce il proprio intento (progetto, disegno, sogno), senza che la Massa nemmeno se ne accorga. Di più, per mezzo della partecipazione collettiva, inconscia, della Massa.

Il risultato è... la legge fisica, il metodo scientifico, la finanza, la religione, la politica e tutto ciò che, nel “proprio” centro relativo, di funzionamento, è una produzione di natura dominante, alias, un sotto dominio.
La “deviazione” è la caratteristica comune (il “segno”) “qua, così”.
Un “marchio” inconfondibile, perché caratterizza tutto quello che funziona a loop, a consumo, a data di scadenza, a termine, etc.
Ossia? L’intero reale manifesto.

Perché non abbiamo tutti un’auto elettrica
Dopo il successo della Ford Model T, l’auto elettrica non fu più ritenuta una vera alternativa al motore a scoppio, che nel corso degli anni diventò sempre più pratico e affidabile.
La diffusione del motorino di avviamento elettrico dal 1912 risolse poi un altro problema dell’auto a benzina, quello dell’accensione a manovella, e la crescente rete stradale rese i limiti di autonomia dei veicoli elettrici sempre più evidenti.
L’automobile elettrica scomparve dal dibattito pubblico e dai piani delle maggiori case produttrici
Ma la principale ragione tecnica per cui l’auto elettrica non ha mai preso il posto di quella a benzina viene dal fatto che, almeno fino ad oggi, nessuna nuova tecnologia ha superato due limiti essenziali:
  • la quantità di energia immagazzinabile dalle batterie e il loro tempo di ricarica, limiti che non riguardano solo l’auto ma tutti i dispositivi elettronici, a cominciare da computer e smartphone
Un’altra fonte per ricaricare le batterie è l’energia che si genera se l’auto frena o rallenta.
Quando si smette di accelerare o si frena, un dispositivo dedicato oppone una resistenza al moto dell’auto, e l’energia cinetica – che altrimenti andrebbe semplicemente sprecata nell’attrito con i freni – viene convertita in corrente elettrica.
Il funzionamento di questo sistema è simile a quello della dinamo sulle biciclette, con la differenza che il moto della ruota non è usato per accendere una lampadina, ma per ricaricare le batterie
Sono state messe in commercio anche auto ibride plug-in, che funzionano come le ibride ma in più permettono di ricaricare le batterie collegando l’auto a una presa di corrente
Autonomia e ricarica restano i principali punti deboli delle auto elettriche
I limiti dell’auto elettrica però non sono solo di tipo pratico.
Dal punto di vista tecnico, le batterie sono molto pesanti, costose, complesse e impiegano metalli come il litio, il nichel, il cadmio, che sono disponibili in quantità limitata. Lo stesso discorso vale per il motore elettrico, di tipo sincrono a magneti, che necessita di elementi chiamati “terre rare”, che lo sono di nome e di fatto.
Anche dal punto di vista delle credenziali ecologiche l’auto elettrica non è esente da problemi:
è vero che non produce emissioni inquinanti in fase di utilizzo, ma l’energia accumulata nelle batterie proviene dalla rete elettrica e questa si alimenta – nella maggior parte dei casi, almeno – da centrali a carbone, a metano, nucleari…
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Perchè proprio un’auto elettrica?
Perché… non un’altra “fonte (magari illimitata)”?
Perché, altrimenti, sarebbe il paradigma a “scadere”




Intorno al passaggio del secolo, l’acquirente medio di automobili si trovava di fronte a una vasta scelta: benzina, elettricità o vapore?
Quando l’industria automobilistica prese forma intorno al 1895, nessuno sapeva quale tipo di veicolo avrebbe prevalso. Durante gli ultimissimi anni del XIX secolo e i primissimi del XX, oltre cento aziende scommisero sull’elettricità.
Secondo Michael Brian Schiffer, autore di ”Taking Charge” candidato al premio Pulitzer, ”il 28% delle 4.192 automobili americane prodotte nel 1900 erano elettriche. Al Salone dell’auto di New York erano in mostra più veicoli elettrici che non a benzina o a vapore”.
Inizialmente, inoltre, erano le stesse auto elettriche a detenere molti record di velocità e di distanze percorse con una carica. Tra i più notevoli di questi record è stato l’infrangere la barriera dei 100 km/h di velocità, raggiunta il 29 aprile del 1899 da Camille Jenatzy nel suo veicolo elettrico "a forma di razzo", La Jamais Contente che raggiunse la velocità massima di 105,88 km/h.
A metà del primo decennio del ‘900, le auto elettriche erano però già in declino rispetto alle cugine a benzina, enormemente in ascesa.
La causa erano i limiti tecnologici delle batterie, e della mancanza di una qualsiasi tecnologia di controllo della carica e della trazione (a transistor o a valvola termoionica), inoltre la velocità massima di questi primi veicoli elettrici commerciali era limitata a circa 32 km/h.
Si riuscì con successo a vendere un gran numero di veicoli come town car (veicoli di quartiere o di paese) a clienti delle classi agiate, e la pubblicità si concentrò anche nel dipingerle come veicoli appropriati al sesso femminile, a causa della loro operatività semplice, pulita e poco rumorosa, che non necessitava di frequenti rabbocchi dell’acqua del radiatore, dell’olio o sostituzioni delle candele o fermi mensili o annuali in officine specializzate come per il grafitaggio e la pulizia motore.
Con alcune migliorie alle auto e alle loro batterie, i veicoli elettrici conobbero una nuova ripresa nel 1907 anche nei mercati principali, la quale proseguì fino al 1913.
Parallelamente, tra le cugine a benzina nel 1908 Henry Ford aveva presentato il suo famoso modello T. La nuova fase discendente, negli anni ’20, ridusse pian piano il mercato delle auto elettriche a una frazione ”minuscola”, sempre usando le parole di Schiffer.
La situazione non migliorò mai più.
Molte aziende tentarono anche di combinare il meglio di entrambi gli approcci, con automobili che funzionavano con un misto di elettricità e benzina (anche l’ibrido ha la sua età, perciò).
Secondo una sua ricerca, circa duecento tra aziende e individui hanno prodotto automobili elettriche…
Henry Ford e Thomas Edison unirono le forze per realizzare un’auto elettrica che però, benché ne fossero stati costruiti alcuni prototipi, non fu mai prodotta a livello commerciale.
Sebbene scomparsa dalla memoria culturale di massa (infatti, come detto, sembra ai più un’invenzione recente), la produzione di automobili elettriche non è mai stata abbandonata…
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L’auto elettrica è, ancora una volta, AntiSistemica.
Intorno al passaggio del secolo, l’acquirente medio di automobili si trovava di fronte a una vasta scelta:
benzina, elettricità o vapore?...”.
  • la "scelta" è sempre stata ridotta a qualcosa di previsto, dalla dominante.
Ora, ciò che accadrà nel tempo, sarà solo una questione di “interesse (come è già sempre successo)”.
 
Da parte di chi/cosa? Dei medesimi (sotto) poteri (dominanti), che nel frattempo hanno accumulato “grandi masse di denaro”, sufficiente a mantenere la globalità nel concetto di “squadra che vince, non si cambia”… Anche se non sai mai, esattamente, chi/cosa è... che vince (auto constatando che, non sei tu).
Anzi, visto che “ha funzionato perfettamente, la strategia”, allora fungerà da volano anche per il prossimo step “evolutivo”.
Il “nuovo” avrà forma diversa solo all’apparenza, ma… avrà le stesse caratteristiche del vecchio, nella sostanza:
  • parti di ricambio
  • parti che si usurano
  • parti da manutenere
  • parti d'interesse
  • parti...



Boom delle auto elettriche entro il 2040, il petrolio crollerà.
Il petrolio è il grande protagonista dei dibattiti politici e delle cronache giudiziarie degli ultimi giorni. Ma a quanto pare, almeno in quanto base per la produzione di carburante, la sua fortuna è destinata a ridursi immensamente nei prossimi anni.
Entro il 2040, infatti, il boom apparterrà alle auto elettriche.
Lo prevede il Bloomberg New Energy Finance, secondo cui sarà il taglio dei prezzi delle batterie a rendere più economici, e quindi più diffusi, i veicoli ecologici in tutto il mondo. Con buona pace dei petrolieri di tutto il mondo. 
Nel 2040 il prezzo di una macchina elettrica si aggirerà sui 20mila euro, e il numero previsto di veicoli venduti entro quell’anno è di 41 milioni.
La cifra è comunque già in crescita:
le vendite stimate nel 2015 giungono a 462mila unità, con un aumento del 60% rispetto al 2014.
Nel 2040 questi numeri dovranno essere moltiplicati per 90, con una richiesta maggiore dell’11% della domanda... di elettricità a livello mondiale rispetto a quella del 2015.
La chiave dell’abbassamento progressivo di prezzi è nel costo, sempre minore, che si prevede avranno le batterie agli ioni di litro delle auto elettriche. Secondo Colin McKerracher, analista di Bloomberg, i prezzi “sono già scesi del 65 % dal 2010. Ci aspettiamo che scendano ben al di sotto di 120 dollari per kWh entro il 2030, e scenderanno ulteriormente dopo”.
E in Italia?
Le auto elettriche sono ancora una piccolissima minoranza:
  • 3430 unità contro i 37 milioni di veicoli tradizionali in circolazione.
Ma qualcosa, a livello soprattutto politico, sembra muoversi, specialmente nelle grandi città, che iniziano, lentamente ma inesorabilmente a dotarsi di sempre più diffusi punti di ricarica per le auto elettriche.
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Nel 2040 questi numeri dovranno essere moltiplicati per 90, con una richiesta maggiore dell’11% della domanda... di elettricità a livello mondiale rispetto a quella del 2015 (e come verrà prodotta tutta questa "nuova elettricità"?).
Il passaggio dal petrolio al “nuovo”, avverrà gradualmente e sai perchè?
Perché gli investimenti hanno bisogno, come per ogni seme, di tempo per giungere a “germogliare”.
Ossia, il tempo di smobilizzare le proprie posizioni, vendendo e comprando secondo il ritmo del vantaggio che, ad un certo livello, è progettazione preventiva (certa, perché… nascente proprio in quel momento, imposta, ordinata, vincente, etc.). Sono gli stessi poteri (Punti di Riunione AntiSistemica) ad investire. Sono sempre "loro"...

"Radicamento ed attrazione"...

Ma… l’elettricità, come la ottieni? Sempre per mezzo della rete elettrica?
Forse, hai l’impressione che essa sgorghi, per magia, dagli impianti predisposti dalla logistica. Ma “dietro” c’è un insieme, che la produce industrialmente, “consumando (ti ricordi che “il moto perpetuo, non esiste?”).
Non esiste alternativa? Ne sei certo/a? E i più recenti Keshe, E-Cat, etc. che fine hanno fatto?
La Terra ruota, ti dicono.
Vero?
Ergo? Che cosa è una dinamo? Che cosa produce?
Sappi che, se il moto perpetuo non esiste - perché qualsiasi movimento tende ad esaurirsi nel tempo - allora, puoi sempre contare sulla rotazione planetaria (che si esaurirà fra miliardi di anni: non è, forse, moto perpetuo, questo, dalla tua prospettiva di umano “a scadenza, tanto breve”?).
Lo smartphone funziona senza batteria, con l'ambient backscatter.
26 agosto 2013
Un gruppo di ricercatori di informatica dell’Università di Washington è pervenuto ad un’interessante scoperta:
  • l’ambient backscatter (o radiazione di ritorno ambientale).
Tale sistema prevede l’applicazione di piccole antenne, su dei dispositivi senza batteria, che riflettono segnali già esistenti come quelli delle trasmissioni televisive o del wi-fi.
Backscatter, come ha spiegato il professor Joshua Smith, membro dell’équipe di ricerca, dispone di una sorta di codice Morse che ne permette il funzionamento.
I primi test, realizzati con prototipi di dispositivi che hanno la grandezza di carte di credito, hanno dato risultati eccellenti.
Questa scoperta apporterà innumerevoli benefici in diversi campi.
Segnaliamo, ad esempio, i vantaggi previsti per i possessori di smartphone. Questi potrebbero essere configurati con una nuova modalità che permetterebbe, nel momento in cui la batteria si esaurisse, di inviare messaggi di testo o informazioni di contatto sfruttando l’alimentazione di un segnale Tv ambient, evitando così un’alta dose di stress agli utenti.
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  • radiazione di ritorno ambientale 
  • piccole antenne... su dei dispositivi senza batteria, che riflettono segnali già esistenti 
  • configurati con una nuova modalità...(Liike).
Spingere qualcosa in Dc non è come farlo in Ac (Dopo Cristo e Avanti Cristo? No. Corrente continua e corrente alternata, in inglese… tanto per farti capire che l’Italia è un asset altrui).
Perché la “casa” funziona a 220 Volt? Grazie a... Edison (o, meglio, al potere che si è avvalso di Edison, per... poterlo fare alla luce del sole).
Esistono già “fior di elettrodomestici”, che necessitano di 12 Volt. Sì, perché… la richiesta in un determinato campo d’utilizzo, spinge l’ingegno umano ad innovare o, meglio, colmare la richiesta di nicchia, qualsiasi essa sia.
Qualsiasi… essa… sia (se... lasciati liberi di poterlo fare).
Allora, com’è possibile che in cento anni non ti sei mosso di una virgola, relativamente alla dipendenza da petrolio?
Fino a quando, ce n'è... è la regola? A prescindere da ogni effetto collaterale acclamato? Chi/cosa è che lo ha deciso? Chi/cosa è che lo ha permesso e mantenuto sino in fondo? Di sicuro, non tu.
Quali risposte ti dai? Le solite. Cioè, quelle che ti fanno sempre guardare dall'altra parte, per ritenuta "comodità". Gli "agi" ti hanno sedotto/a e mai abbandonato/a "qua, così".
Difendi il "tuo" stile di vita. No? Lo fai, seguendo lo stesso copione, "non vedente", che convince gli imprenditori a conseguire nel solco dell'aratro tracciante ogni destino.

In un secolo di utilizzo d’insieme, le auto sono state portate a livelli “d’astronave”, ma… senza mai cambiare nulla relativamente all’alternativa sostanziale.
All’interno della scocca, nella carrozzeria, c’è ancora lo stesso tipo di motore, di cento anni fa. Certo, perfezionato nel funzionare, secondo criteri inamovibili, impressi a livello pre progettuale, dalla dominante.
Mentre l’aspetto delle auto è diventato da “fantascienza”, il motore si è evoluto in tutti quegli aspetti “liberi da concessione (possibili, senza alterare la direzione di marcia).
L’ambiente è una memoria che, per funzionare, necessita di energia (che produce da sé).
L’energia è ovunque. Qualsiasi “corpo” la produce. E anche se non è autentico moto perpetuo, lo è comunque “lato tuo”, per via 1) della tua "durata", 2) delle grandezze in gioco, 3) della prospettiva.
SPS ha percepito e teorizzato la “Tecnologia Liike”:
  • energia ottenuta dal movimento
  • di quello che già si muove (in ogni maniera)
  • per mezzo di uno "stabilizzatore/estrattore, a commutazione".

Basta anche solo la fiamma di una candela, ad esempio (movimento = energia). Nulla è mai, veramente, a "fondo perduto". Tutto si trasforma...
A livello subatomico, Liike, permette di ottenere lavita.
Ti nutri per quale motivo?
Per il tuo “piacere”, oppure per “funzionare”’
Se ne potessi fare a meno, di “mangiare e bere”?
Sarebbe, ormai, una delusione. Vero? Perché… mangiare è una dipendenza, che ne provoca altra.
Alla via così”.
È una barzelletta, questa visione “primitiva”... della questione energia.
Suvvia.
Batterie a batteri e pile con virus.
Energia verde dai batteri.
Il metano? Si può ricavare a basso costo e a basso impatto ambientale dalla Co2, come fanno alcuni batteri delle paludi.
E dalla Co2 si può ottenere anche la benzina.
Le ultime ricerche in materia di carburanti ecologici puntano sui microorganismi...

Batteri e virus non sono solo portatori di malattie e infezioni:
secondo recenti ricerche potrebbero essere una preziosa fonte energetica rinnovabile e a impatto ambientale nullo.
Scoperte elettrizzanti.
Bruce Logan della Penn State University sta studiando il sistema utilizzato da alcuni microbi per produrre metano nelle paludi e nelle acque morte. Il ricercatore ha scoperto che alcuni microorganismi utilizzano corrente elettrica per scindere la Co2 in acqua e metano:
si tratta di un processo elettrolitico particolarmente efficiente, visto che l’80% dell’energia elettrica immessa nel processo viene convertita in energia chimica immagazzinata nel gas.
Uno dei punti di forza di questo sistema è che non aumenta la quantità di Co2 complessiva:
il metano, bruciando, rilascerà infatti lo stesso volume di anidride carbonica che si aveva in partenza. Se oltretutto l'elettricità utilizzata provenisse da fonti rinnovabili come il Sole, l’intero ciclo avrebbe un impatto ambientale pari a zero.
Il virus ingegnere.
Gli scienziati del Mit si sono invece alleati con alcuni virus:
li hanno modificati geneticamente e gli hanno "insegnato" ad assemblare delle reti di microfilamenti che possono essere utilizzati in batterie agli ioni di litio di nuova generazione.
Obiettivo dello studio è quello di mettere a punto batterie ricaricabili dalle prestazioni molto più elevate di quelle attuali, da impiegare non solo in piccoli dispositivi elettronici, ma anche su auto ibride o elettriche.
Metti una bionda media nel motore.
Anche Craig Venter, il ricercatore americano che per primo ha sequenziato il genoma umano, sta lavorando a una ricerca simile:
il suo obiettivo è quello di realizzare in laboratorio dei microorganismi che convertano la Co2 in biocarburanti come il gasolio o la benzina.
Venter si serve di batteri del tutto simili a quelli che fanno fermentare il vino e la birra, ed è convinto che nel giro di qualche anno le grandi raffinerie saranno sostituite da piccoli allevamenti di batteri nei quali ognuno di noi potrà farsi in casa il proprio carburante preferito.
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  • li hanno modificati geneticamente e gli hanno "insegnato"
  • realizzare in laboratorio dei microorganismi che 
  • Venter si serve di batteri...
Utilizzare i batteri è, ancora una volta, “schiavizzare alter forme di vita (anche se… ritenuta, artificiale)”.
L’energia è già presente in sovrabbondanza, ovunque.
È la stessa vicenda, narrata dalla presenza di acqua sul Pianeta.
Tre quarti di superficie è immersa nell’acqua, ma… questa è, comunque, “scarsa (in molte parti del globo)”.
Accorgiti.
  


La scienza è deviata. Non è libera di potersi esprimere a pieno, alla luce del sole, secondo “valori” che non esistono nemmeno più, “sulla carta”.
Le “facoltà”, i poli tecnologici, etc. sono finanziati dalle grandi multinazionali. Come a dire che “tutto è chiuso a doppia mandata e che le chiavi per l’accesso, sono nelle stesse mani che, così, gestiscono anche il futuro della specie umana”…
Qualcosa che non cambia, visto che il Dominio intende rimanere “qua, così” per sempre.
Anche quando il reale manifesto sarà pienamente “sviluppato” ed il pianeta assomiglierà alla città/mondo, osservata in Star Wars, non sarà cambiato nulla nella sostanza.
Continuando ad utilizzare il genere umano come “batteria”, ossia, a mantenerlo sempre nella stessa fase storica (incanto), ma invece che utilizzandolo per spingere meccanismi fisici, lo si utilizzerà “liberandolo da ogni impiccio” senza mutare nulla... della relativa condizione di "energia ambientale artificialmente ottenuta, 'qua così vivendo'".
Il “tuo” muoverti, in qualcosa che è altamente ricettivo (assorbente), alimenta le “batterie” di qualcosa che “non sembra, ma è”…
L’alternativa è già presente. Non è moto perpetuo, ma riutilizzo del movimento tradizionale, mediante la generazione di energia dallo stesso movimento, che così non va più del tutto a “fondo perduto”.
È una sorta di riciclo e di ottimizzazione del “lavoro” già presente e consumato.
Geniol è la super batteria Made in Italy.
24 settembre 2015

Non ha per ora il design della Powerball di Tesla ma Mr Elon Musk dovrà presto guardarsi le spalle da ciò che sta accadendo in Brianza.
Nei laboratori di Genport - spin off del Politecnico di Milano, oggi tra le realtà più avanzate nella ricerca e produzione di sistemi di generazione e accumulo di energia - è pronta per il mercato la super batteria per la casa completamente made in Italy, alimentabile con l’impianto fotovoltaico o mini-eolico.
È un rack in alluminio, con otto moduli di batterie agli ioni di litio di nuova generazione, interconnesse con un sistema di gestione elettronica. Un prodotto che permette di accumulare energia durante la giornata per l’autoconsumo, garantire l’indipendenza dalla rete elettrica e assicurare le migliori prestazioni grazie ad un software di diagnostica e controllo via web.
Il risultato finale, installabile in ogni casa, è poco più grande di due scatole di pizza, pesa una trentina di kg per 3,1 KWh ed è stato ideato e assemblato sotto il tetto di quello che una volta era la gigantesca fabbrica di Ibm a Vimercate (Mb).
Geniol - il nome commerciale scelto - è il frutto di anni di ricerca sui sistemi di accumulo e qualche milione di euro di investimenti su risorse umane e tecniche della stessa Genport che sul progetto ha conquistato il supporto di investitori nazionali e internazionali e la collaborazione di centri di competenza europei.
"La nostra batteria - spiega il Ceo Paolo Fracas - ha superato tutti i test:
10mila cicli di carica/scarica, è ricaricabile da tutte le fonti rinnovabili ed è modulare.
Il sistema parte dai 3 KWh fino a 12,4 KWh e 6 kW ma possono essere raggiunte capacità superiori collegando via internet diverse batterie.
In sostanza, installato in una villetta con un pannello fotovoltaico, Geniol permette di realizzare il sogno dell’indipendenza energetica". 
Il costo.
"Il prodotto è già presente nel mercato delle telecomunicazioni e siamo praticamente pronti per quello residenziale in tutto il mondo. L’obiettivo fissato nel nostro piano di sviluppo è quello di raggiungere un prezzo sul mercato inferiore ai 300 Euro al KWh".
Come nel caso di Tesla, un prodotto del genere è destinato a rivoluzione l’attuale sistema energetico e introdurre anche in Italia la figura del prosumer, cioè l’autoproduttore di energia in grado di rivenderla sul mercato cancellando l’intermediazione.
"I big dell’energia ci accoglieranno a braccia aperte?
Si chiede con un sorriso ironico Fracas.
Al momento le normative tecniche di certo non ci spianano la strada e non ci sono certezze sugli incentivi per questa nuova tecnologia in Italia mentre l’applicazione di questi sistemi stanno esplodendo in California, Germania e Australia".
Dunque, un altro pezzo di made in Italy rischia di andare ad arricchire le economie di altri Paesi?
"Paradossalmente sì. In questo momento non abbiamo altra scelta che guardare oltre frontiera.
Quando l’Europa imporrà il cambio delle regole rischiamo di essere travolti da chi avuto l’opportunità di farsi le ossa sui propri mercati. E pensare che in questo momento senza i sistemi di accumulo il nostro Paese non riesce a sfruttare una quantità immensa di energia prodotta da fonti rinnovabili". Eppure, il tutto sembra molto semplice. 
"Per installare la nostra batteria è sufficiente l’intervento di un qualunque elettricista. Basta collegare il cavo della batteria all’inverter con un sistema plug&play e connettere l’apparecchiatura via internet al nostro sistema di controllo".
Da Vimercate, dunque, il piccolo Davide dell’energia vuole dare la scossa al sistema. Chi finirà fulminato?
"Come i sistemi dei concorrenti - anche il nostro impianto, moltiplicato per milioni di pezzi, potrebbe trasformare rapidamente il mercato e le infrastrutture energetiche di tutto il mondo, con giganteschi benefici per l’ambiente e creando migliaia di posti di lavoro".
E se Tesla assicura che la super batteria di casa si potrà appendere in salotto col colore intonato alla tappezzeria, in Brianza al momento preferiscono concentrarsi sulla sicurezza e sull’affidabilità del prodotto.
"Siamo nella culla del design italiano e quando penseremo al prodotto finale sappiamo che qui non mancheranno certamente le competenze. Purtroppo è il nostro ultimo problema".
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Questa è la via per l’approccio all'alternativa sostanziale. È un primo scorcio. Ma sempre di corrente elettrica si tratta. E sempre di AntiSistema, si narra, tra le righe.
Mentre, l’energia ambientale è “lì”, in abbondanza, sempre presente, a qualsiasi livello (è sufficiente qualcosa che già si muova, per ottenere energia).
Occorre, però, fare attenzione. Perché questa è, anche, la via della “vecchia/nuova” forma di schiavitù:
lo sfruttamento altrui.
Per cui, è lecito utilizzare tutto ciò che “il movimento” genera da sé. Ma, non l’industrializzare le forme di vita, in maniera che producano “energia da assorbire loro”.
L’energia è infinita, di per sé.
La Terra che ruota, per spinta iniziale e mancanza di attrito, va bene. Essa genera energia, dal movimento “a costo zero”. Ma se questo “costo non fosse veramente a zero”, allora, significherebbe andare a schiavizzare qualche forma di vita, che s’ignora completamente. Ok?
Se l’unico “costo” è l’impulso iniziale, va bene (può essere finanziato in maniera etica e morale, una tantum). 
Se, altresì, da qualche parte della “catena”, c’è una sorta di “lavoro oscuro (schiavizzazione)”, di qualcosa che s’ignora persino esistere ed essere una forma vivente, allora deve essere chiaro che si corre ancora lungo lo stesso solco dell’aratro trainante, dominante.

Certo, puoi prendere tutto questo, come un primo step:
un miglioramento "lato tuo, centrale".
Come il cambiare abitudini alimentari, “migliorando la propria condizione di salute generale”, ma… sempre facendo uso di “beni alimentari coltivati nello stesso tipo di ambiente, inquinato alla base, alla medesima stregua di qualsiasi altra cibaria”.
Ok?
La legge, strumento, memoria, frattale espansaè il Genio, al tuo servizio... se hai tu la “chiave” per farti ascoltare.
Si tratta, ancora, di sfruttamento? No.
Perché, questo “Genio” è un software, una App, una funziona nativa.
La via per terra riformare tutto… per delegazione frattale espansa, quando sei la grande concentrazione di massa, giurisdizionalmente proiettata in loco.
Il Dominio, lo è, a livello planetario.
Ci può essere mai “concorrenza”, in un simile status ambientale?
Sì.
 
Per questo motivo è stato concepito e realizzato il firewall ambientale (ciò che, ad esempio, la “Legge di Murphy” ha curiosamente ritratto, in maniera del tutto spensierata, ritenendo strano ma tutto sommato “normale”, un simile comportamento d’assieme, nella risposta riflessiva reale manifesta ambientale).
Perché l’industria (in qualsiasi “sua” branca del muoversi e realizzarsi) “vomita” prodotti deleteri (sì, basta fare finta di nulla) per te?
La “sua” è una risposta frattale espansa, inconscia, che va al di là di qualsiasi forma di “interesse in denaro e futuro”.

Gli “industriali” sono anch’essi a capo di una famiglia. Hanno figli, come te. E ci tengono, come te, ad essi.
Per cui, non è sostenibile secondo nessuna logica, che fabbrichino “veleni” che, poi, quasi certamente interesseranno anche i propri figli.
No?
A meno che, siano talmente subdoli, da mantenerli isolati da tutto quello che producono.
Quanto è profonda la tana di Bianconiglio?”.
Ti sorprenderebbe, il saperlo.
Inizia ad accorgerti, perlomeno, dei primi “piani” sotterranei… a partire dai loro riflessi frattali espansi, in superficie, ad alimentare il reale manifesto “qua, così”.
Quale “logica”? Da quale “prospettiva”?
32 Chiunque dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.
33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli…

Matteo 10 32 33
Un riflesso… Un dispositivo…

Una ragione fondamentale (dominante) etu:
il potenziale più inespresso, che possa esistere.
Tutto quello che “ti accade ed accade” risente di qualcosa, che è “come nell’aria, da qualche parte ed allo stesso tempo, ovunque”.
  
Frattalità espansa, sia come causa che come effetto, sia azione che conseguenza, ma… ad un livello altro, rispetto al come ti sei abituato/a a ragionare usualmente.


Gli sciamani toltechi e il loro rifiuto di sottostare a un accordo mai sottoscritto con i predatori.
Don Juan: "Sei lacerato da una lotta interna. Nel profondo sai di essere incapace di rifiutare l'accordo in base al quale una parte indispensabile di te, la patina luminosa di consapevolezza, costituisce incomprensibilmente il nutrimento di entità altrettanto incomprensibili.
Ma un'altra parte di te lo respinge con tutta la sua forza.
L'opera rivoluzionaria degli Sciamani sta proprio nel loro rifiuto di onorare un accordo a cui non hanno partecipato.
Nessuno mi ha mai chiesto se acconsentivo a darmi in pasto a esseri dotati di una diversa consapevolezza.
Semplicemente i miei genitori mi hanno messo al mondo perché fossi cibo, proprio come loro, e questo è quanto...".
Carlos Castaneda: "L'idea di quelli che volano (los voladores) finì per diventare una vera e propria fissazione. Arrivai al punto di non dubitare più della giustezza delle osservazioni di don Juan. A dispetto di tutti i miei sforzi, non mi riusciva di screditarne la logica.
Più ci pensavo, più osservavo e parlavo con me stesso e i miei compagni, più netta si faceva la convinzione che fosse qualcosa di esterno a renderci incapaci di ogni attività, interazione o pensiero che non fosse incentrato sul sé...
C'è davvero una mente aliena che sovrintende a ogni nostra azione?
Ogni volta negavo questa possibilità, poi, follemente, passavo dal diniego all'accettazione e quindi di nuovo al diniego. I concetti espressi da Don Juan erano un fatto energetico, ma una parte di me sapeva con certezza che erano tutte fandonie...".
Don Juan: "Focalizza la tua attenzione sulle ombre fugaci che vedi davvero... La mente dei voladores non ti ha lasciato, anche se è stata gravemente danneggiata. Ora sta facendo il possibile per ristabilire il rapporto con te, ma dentro di te qualcosa è stato reciso per sempre. Il volador lo sa. Il pericolo è che la sua mente riesca a vincere stancandoti e costringendoti ad abbandonare la lotta, giocando sulla contraddizione fra quello che essa dice e quello che dico io.
Vedi, la mente del volador non ha rivali.
Quando si propone qualcosa, non può che concordare con se stessa e indurti a credere di aver fatto qualcosa di meritevole. La mente del volador ti dirà che qualsiasi cosa dica Don Juan è solo un mucchio di sciocchezze e quindi essa stessa concorderà con la sua affermazione, "ma certo, sono sciocchezze" dirai tu. È così che ci sconfiggono...".
Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito, pag. 248 -250
Link
Riesci a comprendere ed "a fare tuo/a", una simile profondità del/nel proporti in continuazione "lato tuo, centrale", anche se/nel "qua, così"?
Coerenza, che necessita dell'energia ambientale del/dal "tuo centro, centralmente, lato tuo, con te al tuo centro, centrale"...

             
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1795

 

6 commenti:

  1. «In natura tutto si registra. L’intelligenza cosmica ha posto ovunque degli apparecchi che hanno la funzione di registrare automaticamente gli avvenimenti che si verificano tutt’intorno. Le rocce, le pietre, la sabbia … Ovunque si trovano unicamente apparecchi in grado di registrare e di trasmettere. Se solo si potesse decifrare ciò che un solo granello di sabbia racchiude a livello di registrazioni! …
    È il regno minerale che può darci la maggior quantità di informazioni sul passato: la memoria dell’universo è inscritta in esso. Tutto il resto è scomparso; sono scomparsi i vegetali, gli animali e gli esseri umani con le loro scoperte, ma le pietre e i metalli ci sono ancora a possono raccontarci la storia del mondo. La memoria delle pietre: ecco la vera archeologia! Non si sono ancora scoperti i mezzi per decifrarla, ma un giorno, forse, ci si riuscirà captando le onde emesse dalle pietre stesse. Nell’attesa, sapendo che tutto si registra, cercate di essere vigili in modo da registrare nelle pietre delle strade che percorrete solo ciò che avete di migliore nel vostro cuore e nella vostra anima».

    A proposito di sincro:)

    Un abbraccio

    Fabio

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    1. Ciao Fabio, da dove l'hai preso, il brano?

      Grazie :)

      Serenità

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  2. Da una pagina fb che ogni tanto mi compare in lista. Oggi c'era questo "pensiero" di Omraam M. Aivanhov.
    La pagina è di un sito che si chiama "liberamenteservo" (sigh)

    Fabio

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    1. Ciao Fabio, ti ringrazio. C'è davvero molta affinità con SPS :) Meglio così.

      Un abbraccio.

      Serenità

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  3. "Non rispetto accordi a cui non ho preso parte" è anche la "formula" magica che consente a Don Juan di ... non invecchiare!

    A proposito di "memoria" dei minerali .... segnalo "Das Rad" https://www.youtube.com/watch?v=HOPwXNFU7oU

    Ciao
    Dario

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    1. Caro Dario, da buon stregone a buon stregone :)

      C'è molta verità di grado frattale espanso superiore, in tutto ciò.

      Grazie (anche per la segnalazione). Un abbraccio e serenità.

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"Fai..." un po' Te.