lunedì 4 maggio 2015

Chi guadagna semp®e, nonostante tutto?


La Luna ti osserva.
Nessuna generazione è libera. E la nostra non è diversa
Perché? Perché l’umanità è malata. Da una parte c’è il mondo, le sue religioni, i suoi politici e i loro interessi.
Dall’altra c’è Dio
Ogni essere umano, in ogni momento storico, ha dovuto compiere la medesima scelta”.
Persecuted
Dall’altra c’è Dio…”:
ne sei proprio sicuro/a?
SPS è propenso a (ri)tenere che:
dall’altra c’è… un “vuoto”, che il Nucleo Primo ha (in)carnato e caratterizzato.
Il vuoto è la mancanza di risposte. Una carenza di (ri)cordi.
Un “vuoto di memoria”…
Qualcosa che rende tutto "complesso".
Ma... è molto semplice, eliminare la complessità:
  • basta “(pre)cederla
ossia
  • è sufficiente (ri)salirla, come per superare il manto delle nuvole, per accedere al sereno, ai raggi solari, alla visione più “alta”.
La complessità è come inquinamento, che avvolge tutto e con(vince) – per “asfissia” – che sia “normale così”.
Al di sotto (dentro) c’è una normalità “artificiale”.
Al di sopra (fuori) c’è una normalità “naturale” (laddove, per naturale, occorre rendersi conto che… si tratta di un grado di artificiale, del quale non si ha più memoria, relativamente alla “causa originale”).
Tutto ciò che è oggetto dell’opera della “Creazione” (di qualsiasi natura sia)… è sempre “artificiale” (proprio perchè... creato).
Da questa prospettiva, ti rendi conto che... la “classificazione per separazione”, ad opera della mente, è un modo di processare la realtà (ri)emersa, piuttosto limitato e limitante.
L’Oltre Orizzonte, “qua, così”… non lo “afferri mai”.
  

giovedì 30 aprile 2015

(Ri)com(prendere)... La delega è un frattale della creazione.


La (f)orma (ri)polarizzante il tutto.
Quando sono arrivato sul ciglio di questo immenso buco… mi si è aperta davanti, in una frazione di secondo, la storia dell’umanità. La storia della costruzione delle piramidi, la torre di Babele, le miniere di re Salomone”.
Sebastião Salgado

Beh… la visione, anche, del solo “trailer”… di questa opera, cor(risponde) dav(vero) ad un “viaggio nel tempo”, lad(dove) – il tempo – non è altro che “lo status quo (tra)vestito d’altro” (sempre nel "solco dell'aratro).
Questo meraviglioso documentario sul fotografo Sebastião Salgado è una testimonianza coinvolgente del nostro tempo e una riflessione sulla condizione umana a livello mondiale che mostra la possibilità di sperare per l'umanità.”…
Motivazione della giuria del Festival di Cannes 2014 per la Menzione Speciale… ricevuta dal film…
Link
Questo documentario è… “meraviglioso”?
Quando guardi “film”, ad esempio, come “Schindler’s list” o “Katyn”, li definisci “meravigliosi”?
Cosa è… “meraviglioso?
La “fotografia è meravigliosa”? Perché (ri)prende prospettive (di)verse… da/di quello che ti aspetti? Perchè tutto è "spettacolo"?
È il “gesto tecnico”, che è… “meraviglioso”?
Lo è... la bellezza del “prodotto finale”, dettaglio per dettaglio?
Un document(ari)o è, innanzitutto, qualcosa che... se viene mercificato, allora, subisce quel solito e consueto… disinnesco, che annichilisce la “portata prima”, legata alla simbologia rap(presentativa) della rilevanza di quella che è, nella sostanza, una “denuncia”…
Tutto è business, perché tutto viene trasformato in business. Perché c’è un interesse, interessato a…
Se vuoi diventare popolare (ergo, riconoscibile e, anche, “merce valutabile in denaro”), allora, costruisci(ti) un modo “originale” di vendere tutto ciò che fai/sei; (ri)costruisci(ti) attorno (ad) un mo(n)do, che ti “sappia valorizzare”. Che cosa im(porta), dunque, che la “colonna vertebrale” del tuo interesse (che era primario... come una denuncia), vada inesorabil(mente) in secondo piano?
La “denuncia” che cosa diventa?
Spettacolo, "meraviglia", curiosa brama di “ve(n)dere”, per poi, (ri)tornare a dimenticare.. tronfi(o/a) del “tuo stato attuale”, che… tutto sommato… non è poi così male, se paragonato a come vivono molte persone, non su Marte, bensì… sullo stesso Pianeta, nella stessa Realtà/Mondo che ti (con)tiene (e che "denunci", perdendo la memoria subito dopo, così come succede a tutti gli "spettatori", attirati dallo spettacolo e non certamente dalla sostanza di ciò che passa oltre, perchè magari... "troppo". Come una sorta di "tilt").
Basta poco per capire “come sei” (visto che te lo “sei” dimenticato).
Quando hai guardato per la prima volta il trailer di questo “documentario/film”, che cosa hai immediata(mente) percepito “di” te?
Non “in “te, ma, “di” te.
Qualcosa ti ha “meravigliato”, vero?
Ma, in che senso?
SPS (Io) ha colto ciò che ti sta scrivendo “ora”:
  • la "storia umana" non è mai cambiata
  • schiava era e schiava è
Dove si (ri)trova, dunque, la “deviazione”?
 

mercoledì 29 aprile 2015

Il ronzio continuo della forza dell'urlo (frattalità).



Una volta qualcuno ha detto, che la religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dai saggi e utile dai governanti...”.
Franklyn
Una questione, nella sostanza - non (ri)com(presa) - frattale, di… “interesse ed interessi apparente(mente) (di)versi.
"Non è più la ditta che ho contribuito a costruire…".
Così l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla del suo partito dopo che il governo ha posto la questione di fiducia sull'Italicum, fiducia che lui ha subito fatto sapere non voterà…
Link
È questa, una Realtà/Mondo… che è difficile, ormai, da “capire”.
Qualcosa (s)fugge sempre e lo sai molto bene. Sì. Perché lo percepisci molto chiara(mente). Ma, questo “qualcosa che (s)fugge” gode del tuo “lasciarlo andare, con costante grado di rinuncia, di impossibilità pregressa nel seguirlo, di resa incondizionata”. Prova ne è il fatto che:
  • le notizie si sus(seguono), ammucchiandosi in te (come posta elettronica “ancora da leggere”)
  • e tu che fai? Beh… le segni tutte come “già lette”, senza – in realtà – né leggerle, né capirle, né (ri)comprenderle.
1) il Nucleo Primo (s)fugge (d)al tuo accorgerti, 2) sei tu, dunque, che (s)fuggi e, tutto... attorno a te, te lo fa capire a livello frattale.

Nel fare così, la “tua” mente si adatta ad un simile atteggiamento, che “gli passi” e che – allo stesso tempo – (pro)viene da essa o, meglio, dal suo (pre)indottrinamento "ricevuto insieme al… codice fiscale", per mezzo dell’educazione, che sembra sempre una auto educazione, ossia:
che hai sempre l’impressione di “esserti donato/a in libera autonomia”.
Quanti “occhi e tempo” dovresti avere per approfondire tutte le notizie che ti ®aggiungono, ogni giorno, per mezzo dei sempre più numerosi “moderni” strumenti di condivisione?
Quanto di tutto ciò, (ri)esci ad implementare in te?
Quanto, invece, ricevi in virtù di un rinnovamento della (di)pendenza dagli altri, dagli “esperti di turno”?
La mente capisce che:
io non ce la faccio da solo/a. Ho bisogno di aiuto!
E, progressiva(mente), av(viene) un auto isolamento d(a/e)lla propria "capacità", a cui (con)segue un’apertura verso quello che... "ti dicono gli altri". Chiunque “passi per strada” sembra, allora, avere un peso maggiore rispetto al “tuo… non sapere con esattezza”.
Se, poi, incontri qualcuno/a dotato/a di “camice bianco” o  che ti parla in “giacca e cravatta o tailleur e tacchi o divisa o abito talare”, allora va ancora “meglio”. Vero?
Tu, ormai, hai necessità di riempire il vuoto, che ti si è creato dentro.
Hai la necessità, altresì, di (man)tenerlo pieno di “cose, che ti sono state dette”.