giovedì 24 aprile 2014

Come una multinazionale.


Nell'universo  tutto  è  radiazione.  Ogni  materia,  ogni  sostanza, anche ogni essere emette un irradiamento specifico. Al contrario, come ho diffusamente spiegato nel mio libro "La Materia", ogni irradiamento è suscettibile di materializzazione

Da dove vengono questo ferro e fosforo che non erano nel  vetro  né  nella  gelatina?  Provengono  effettivamente  dalla materializzazione degli irradiamenti ambientali, che possiedono radiazioni di tutti i minerali della chimica e di tutte le sostanze. Così tali microbi, sviluppatisi nella gelatina, si sono materializzati per risonanza...

L'oscillazione cellulare, la risonanza e la materializzazione – Georges Lakhovsky

La teoria del Big Bang si fonda sulla convinzione che l’Universo sia nato dal “nulla”, dal vuoto che ha in sé… “tutto”. Ora, se si unisce la citazione precedente a questo “pensiero”, che è sorto come diretta conseguenza del “pensare, riferito a Lakhovsky”… che cosa si può intuire?
(1) Ci si trova all’interno di “un” loop e (2) esiste un filo comune che unisce ciò che sembra, ad un certo “livello”, diverso, slegato, a sé.

I due “poli” ruotano attorno a sé e contemporaneamente attorno a… cosa? Ossia, da cosa sono sostenuti ed, in un certo senso, “autorizzati”?
Venendo meno la variante del caso, allorquando esiste un “osservatore speciale” in grado di ordinare il tutto (il cui frattale è "Dio"), che cosa intesse la trama che, solo in seguito, gli umani prendono a “respirare” nella convinzione di "essere qualcosa"?
Campi morfogenetici, raggi traenti, ispirazioni…
Quale differenza sussiste tra “sincronicità e manipolazione” (implanting)?
Di “chi” ti puoi fidare? Ed, in definitiva, per fare “cosa e perché”?
Mancano le risposte e non tutte le carte sono disposte apertamente sul “tavolo”.
Senza rendersi conto di ciò, ogni tipo di impulso che sembra animarti (qualsiasi), risulta come essere una corrente che sospinge la barca dispersa in mare aperto.
Da dove trae spunto ciò che sembra sospingerti?

mercoledì 23 aprile 2014

La copia.


Nella realtà, ove le cose si svolgono secondo natura, la copia vien dopo l'originale, l'immagine dopo la cosa, il pensiero dopo l'oggetto; ma sul terreno della teologia, soprannaturale e fantastico, l'originale vien dopo la copia, e la cosa dopo l'immagine.
Ludwig Feuerbach
È nato prima l’uovo o la gallina? 

Semplice: è nata prima l’immagine, “respirata per ispirazione” e, dunque, non appartenente al medesimo piano di realtà, dal quale ora ci si sta ponendo la domanda “è nato prima l’uovo o la gallina?”... Semplice: è nata prima l’immagine, “respirata per ispirazione” e, dunque, non appartenente al medesimo piano di realtà, dal quale ora ci sta ponendo la domanda “è nato prima l’uovo o la gallina?”… Semplice: è nata prima l’immagine, “respirata per ispirazione” e, dunque, non appartenente al medesimo piano di realtà, dal quale ora ci sta ponendo la domanda “è nato prima l’uovo o la gallina?”… Semplice: è nata prima l’immagine, “respirata per ispirazione” e, dunque, non appartenente al medesimo piano di realtà, dal quale ora ci sta ponendo la domanda “è nato prima l’uovo o la gallina?”… Semplice: è nata prima l’immagine, “respirata per ispirazione” e, dunque, non appartenente al medesimo piano di realtà, dal quale ora ci sta ponendo la domanda “è nato prima l’uovo o la gallina?”…
Ecco il loop. Ossia, qualcosa che s’interfaccia all’elaborazione di realtà, che avviene "a cavallo tra le dimensioni", in quello spazio inosservabile della (co)creazione, derivante dall’esistere in quantità e qualità differita rispetto alla proiezione immaginifica originale (eco, riflesso, ottava, etc.).
Il loop è un programma che si aziona allorquando occorre bilanciare la forza di uscita dallo stesso, mediante azione di forza magnetica attrattiva, proveniente dal centro di controllo del piano in cui si è auto installati (nati).
Senza forza magnetica centrale, ogni “corpo” sulla Terra 3d lascerebbe inerzialmente il suolo, sull’onda della spinta vettoriale ultima, impartita a livello fisico ed "ispirata" ad altro livello...
 

martedì 22 aprile 2014

Le cellule devono avere a disposizione tutt'altre proteine...



Nel 2012 un uomo (è) precipitato nelle strade di Londra mentre un volo proveniente dall'Angola iniziava l'atterraggio…
Link
"Al Mondo" può accadere di tutto. Ossia, può accadere di tutto:
  • al Mondo (Pianeta)
  • nel Mondo (a “te”).
Anche di poter vedere un uomo che cade dal cielo, senza necessariamente essere né Dio, nè un Dio, né un alieno ma, semplicemente, un essere umano in “esperienza”

Una simile caduta non è esattamente volontaria, anche se l’azione del salire a bordo di un velivolo, da cui poi si cade (per destino o fato?) è autonoma.
Perché qualcuno dovrebbe infiltrarsi clandestinamente tra le ruote di un aereo? La modalità indiretta a cui ci si presta è altamente indicativa del tipo di potere, magnetismo e suggestione, che l’ambiente è in grado di riservare a coloro che vi abitano al suo interno.
Da questa prospettiva, la “giustizia“ non indaga mai sufficientemente oltre al livello usuale di “accaduto”, che sfocia sino al livello di tragedia (morte). Quali sono le cause, le circostanze respirate insieme all’aria, che hanno creato all’interno di un essere, quelle condizioni entropiche in grado di spingere “dal di dentro” ad esporsi a determinati comportamenti al limite della follia?
Certe “cause” non sono direttamente rilevabili e non appaiono mai.
L’ordinamento legislativo, ad esempio, non va a punire quelle realtà che speculano sul prezzo del pane, ad esempio, spingendo di conseguenza milioni di umani a rubare per sopravvivere. Anzi, il meccanismo dei “future”, che in maniera wireless, distaccata, asettica e sterilizzata - gio(g)o, interferiscono con le "normali correnti di equilibrio del prezzo di un qualsiasi bene”, è ritenuto ed inquadrato come assolutamente “a norma di legge”.
 

venerdì 18 aprile 2014

La funzione filtrata (ellissi/sfera).



Nei documenti letterari greci a noi pervenuti compare per la prima volta in Pindaro una concezione della natura e dei destini dell'uomo pressoché totalmente sconosciuta ai Greci dell'età precedenti ed espressione di una credenza per molti aspetti rivoluzionaria, la quale, giustamente, è stata considerata come elemento di un nuovo schema di civiltà.
In effetti, si comincia a parlare della presenza nell'uomo di qualcosa di "divino" e non mortale, che proviene dagli Dei ed alberga nel corpo stesso, di natura antitetica a quella del corpo dorme o addirittura si appresta a morire, e dunque, quando allenta i vincoli con esso e lo lascia in libertà...
Il nuovo schema di credenza consiste, dunque, in una concezione "dualistica" dell'uomo, che contrappone l'anima immortale al corpo mortale e considera la prima come il vero uomo o, meglio, ciò che nell'uomo veramente conta e vale. Si tratta di una concezione, come è stato ben notato, che inserì nella civiltà europea un'interpretazione nuova dell'esistenza umana. Che questa concezione sia di genesi orfica non parrebbe cosa dubbia…Giovanni Reale
Si parla, tra l'altro, di “documenti ritrovati”, di “nuovo schema di credenza” e di “concezione”. Ossia, di:
  • filtro (ciò che ritrovi e ciò in cui credi, è tale perché “permesso/filtrato”). Come puoi solo lontanamente immaginare che qualcosa sia stato lasciato al caso?
  • direzione (ciò che pensi di concepire ma, che come l’aria respirata, fa parte di un’atmosfera preparata e condizionata per il respiro umano). Oppure credi che l’aria sia “naturale”?
Lo so… è un inizio di articolo un po’ “forte” nelle sue tinte più sfuggevoli.

Ma è necessario che sia così. SPS va a smontare ogni certezza, favorendo l’inversione della prospettiva. Ciò che sai, ciò in cui credi è solo una delle infinite forme che può assumere questa realtà 3d. Come una lavagna che può accogliere in sé ogni tipo di tratto grafico, che tenti di dare una spiegazione, oppure che funga da auto sostegno, al fine di coprire convincentemente la propria origine “artificiale”, che l’ha concepita…
 

giovedì 17 aprile 2014

Natura dell'Artificio.


Molte cose al mondo non hanno un nome, e molte, anche se il nome ce l’hanno, non sono mai state descritte.
Susan Sontag
Susan Sontag (concedimi la battuta) alludeva, forse, al Nucleo Primo?
Le “cose” possono avere un nome naturale? Oppure, questo… “nome”, è artificiale ossia riferito a quello che qualcuno di “altamente ispirato” gli ha assegnato prima di te?
Tu hai un nome, vero? Ma è davvero tuo? Non te lo hanno dato i tuoi genitori? Tu dove sei in questa scelta? E, poi, all’anagrafe – dal punto prospettico di una macchina – non sei meglio (ri)conosciuto attraverso una cifra alfanumerica chiamata, a sua volta, coll’appellativo di “codice fiscale”?
Qual è, allora, il tuo "nome"? Ti chiami “Tizio e Caio” oppure “come una sigla di numeri e lettere”?
Cioè, tu sei solo questo? Un nome che ti hanno attaccato addosso, come una incisione su di una targhetta? 

Caspita… a cosa ti sei abituato! E, se non hai un “nome”? Beh, sono guai grossi, visto che i documenti d’identità li devi sempre avere con te. Che cosa ti succederebbe se disconoscessi questa convenzione?

Che semplicemente… non esisteresti per questa società. Ma, evidentemente, esistendo… perché proprio in carne ed ossa davanti al Giudice, verresti a costituire una sorta di paradosso dell’identità e dell’identificazione:
una macchina ti saprebbe ancora riconoscere se disconoscessi il tuo codice fiscale? Certamente, sì. È a te che spetta e tocca l’opera della dissociazione dalla serie numerica. In che modo?
Rinunciando ai tuoi apparenti “diritti” (visto che non hai il diretto accesso alla programmazione della macchina). Tu puoi anche vivere ai margini della società, ma… te la senti? E, poi, chi te lo fa fare? E perché lo dovresti fare? Non stai meglio, forse, così?

Sei in un loop: lo vedi?
 

mercoledì 16 aprile 2014

L’orientamento verso casa.


Ecco, se le luci dell’abitacolo non fossero andate in corto, non avrei mai potuto essere in grado di vederla (la scia verde fosforescente delle alghe, frullata dalle eliche delle grandi navi, che guida verso casa), quindi non si sa mai quali siano gli eventi che ti riporteranno a casa
Apollo 13

L'uomo non possiede che due certezze assolute:
il piacere e il dolore.
Esse orientano tutta la sua vita individuale e sociale.
Gustave Le Bon 
Se è vero che una macchina “ragiona/calcola” attraverso le sole due coordinate 1 e 0, allora può essere che il complesso/computer umano, ragioni/calcoli analogamente… utilizzando l’orientamento, derivante dalle sensazioni di dolore e piacere, che altro non sono che “segnali elettrici derivanti dalla circuiteria organica, (ri)traducente ciò che a livello sensorio ha captato, in relazione ad un incrocio fisico/emotivo con una realtà diversa/esterna, rispetto alla stasi/equilibrio in cui versa l’intero organismo, sinonimo di se stesso”.
Ci sono, in questa direzione, delle circostanze convenzionali, centrali nei confronti del ragionamento da cui si trae la sensazione di “essere ed esserci” (chi sei).
Le convenzioni sono relative a quel presunto equilibrio, che funge da “livello zero”, l’alterazione del quale (ri)traduce il segnale per il Pilota, nella direzione che “qualcosa è accaduto/variato”.
Il dolore o il piacere vanno, cioè, a modificare lo stato di “stand by”, che caratterizza lo Human Bit. Stato di "equilibrio convenzionale", che in realtà può equivalere a qualsiasi situazione che l’esterno provoca  (pressione) su quello interno.
Una condizione, per esempio, di schiavitù… convince per asfissia quotidiana prolungata nel Tempo, (ri)configurando l’interno ad una posizione di equilibrio del tutto particolare; non soddisfacente ma risultante del tutto “normale”, lungo l’asse del Tempo e della (im)possibilità presunta di alternativa.

Il dolore ed il piacere orientano, quindi, verso gradazioni di equilibrio diverse. Pertanto non sono, queste coordinate sensoriali, in grado di fornire una rotta esatta per il ritorno a casa del vascello umano.
 

martedì 15 aprile 2014

Il richiamo Animico ed il Pilota.


 
La nuova carta, la mia carta, rappresenta in modo egualitario tutti i paesi della Terra.
Arno Peters

- Che stelle sono? Non conosco questa costellazione.
- Non sono stelle… Sono lucciole. Devi fare piano. Se no, si spaventano e non brillano più. Quando mi manca il cielo, vengo qui…

The Host
Quanto, il proprio modo di “vedere”, modifica la realtà? E, dunque, che cos’è la realtà, dal momento in cui esiste ed esisterà sempre un "essere" in grado di osservare a proprio modo la… realtà ed... imporla agli altri?
 
Ancora una volta si è alle prese con un – apparente – circuito a loop.

L’attuale versione del firmware mentale (ri)sente di un imprinting chiaramente “chiuso in se stesso”. Questa traccia frattale è utile al fine di comprendere “quanto si sia chiusi entro se stessi, il che significa contemporaneamente che il gradiente di chiusura è dunque relativo e spalmabile all’intera realtà, percepita come unica e senza alternativa”…
Il mito della caverna, di Platone, rende molto bene questo “senso”, che SPS trova quotidianamente il modo di portare ad emersione, al fine di mantenere centrale quella prospettiva, in grado di (ri)attivare quelle parti di “software” spentesi, in seguito all’aderenza totale verso il paradigma 3d auto intrattenente.
Che cosa pensi a proposito dell’Anima? Certamente il tuo modo di “vedere ed immaginare” risente della modalità standard che, oggi, pensi di avere a disposizione come unica chance, nonché “lente” per l’inquadratura del tutto che ti circonda.

Ebbene, nonostante l’opera successiva, citata, sia ancora umana e, dunque, rientrante nello stesso loop che ti vincola, questo modo di espandere la modalità percettiva dell’intorno umano, è molto utile per giungere a comprendere che:
tutto ciò che ti convince attualmente è sempre e solo una versione alla moda, del più ampio significato che esiste, al di là di tutta quella serie di convenzioni, che tendono a mantenerti stabile nel proprio vortice, attorno ad un centro che, evidentemente, non è il tuo… anche se a girare sei tu!
 

lunedì 14 aprile 2014

La prospettiva ridefinisce il proprio "cielo".


 
La “visione di parte”, frutto di un attaccamento egoico o d’interesse, prevale usualmente in questa realtà affiorata alla superficie dei sensi e del senso umano.
La prospettiva attraverso la quale si inquadra il tutto si è (è stata) livellata ad un strato di piattume tale, da poter considerare le immagini dell’Universo come facenti parte di una “pellicola” disposta come scenario di (s)fondo, per quello che l’occhio umano crede, dunque, di vedere.

La “lontananza” gioca brutti scherzi alla prospettiva e, sulla Terra 3d attuale, l’individuo è lontanissimo da quel livello di consapevolezza tale da riportare il ragionamento multi prospettico al proprio posto di guida del “complesso umano”…
L’errore di parallasse in gioco, crea effetti illusori che (ri)dipingono ogni lacuna, in "vuoto magico" (Big Bang, atomo, etc.) dal quale è nato tutto ciò che oggi viene considerato “naturale”.
Un “artifizio” ha preso il posto della certezza derivante dall’autentica posizione dell’Essere Umano, quando “è” ed “ha” di conseguenza.
Attualmente, invece, l’individuo “ha”... come conseguenza del “non è”.

L’avere, polarizzato di negativo (non essere), sorregge un insieme di infrastrutture, evidentemente caricate di negativo. È come avere implementato in sé, una porta invertente del proprio segnale, che continua ad essere “positivo” ma risulta sempre in uscita “negativo” (l'inversione è relativa all'umano - dall'interno verso l'esterno - anche se il meccanismo percepito frattalmente a livello scientifico, è inerente ad una inversione che avviene dall'esterno verso l'interno.
Infatti, il Nucleo Primo è "esterno" rispetto al singolo individuo).
Ovvio, una simile visione, è auto costruita in maniera tale da orientare i concetti espressi, attraverso e secondo la fruizione logica, lessicale e convenzionale dell’interfaccia del linguaggio, così come è attualmente utilizzato in questa fase della storia deviata.
 

venerdì 11 aprile 2014

Per uscire serve un "cavallo di Troia".



Il "Libro dei Morti"... descrive un cammino.
Benché l’umanità fosse tornata allo stato selvaggio, tuttavia, durante questi anni bui, la civilizzazione non sparì del tutto. In alcuni posti isolati della superficie del globo, piccoli gruppi di uomini e di donne, immersi nelle tenebre infernali dello stato selvaggio, lottavano per non lasciare morire la conoscenza, per non lasciare che la debole fiamma dell’intelligenza umana si spegnesse…
Tuesday Lobsang Rampa
“Momenti” come questi non sono certamente mancati nel corso della storia umana.
“Momenti” altamente idonei al fine di prendere il controllo della situazione a livello globale (Carpe Diem).
Proprio ciò che è avvenuto e che ha (ri)configurato il sistema sociale planetario umano, dopo l’ultimo grande sconvolgimento della Terra 3d (idealmente separato da “oggi”, dalla paratia stagna dell’ultima grande glaciazione). Provocare un cataclisma “naturale” è il modo perfetto per cancellare tutto ciò che “è venuto prima”, preservando selettivamente tutto ciò che "verrà dopo".
A livello frattale, lo possiamo tranquillamente desumere dall’instaurazione dell’anno “zero” a partire dalla nascita di Gesù. 
Ogni tanto avviene un "reset" a cui segue un "restore" (loop).
Nella notazione degli storici del calendario gregoriano l'anno 0 dell'era cristiana non esiste, passando direttamente dall'anno 1 avanti Cristo all'anno 1 dopo Cristo:
infatti il numero 0 venne introdotto in Europa solo dal 1202.
Esistono tuttavia altre notazioni come quella degli astronomi, che prevedono l'anno 0 per indicare l'anno 1 a.C. degli storici…
Link
  • pensa a quale grado di “accuratezza” sia stato riservato alla “conta storica
  • pensa a quale grado di approssimazione tu sia esposto
  • pensa a quale grado convenzionale e proveniente non certamente da te, tu sia esposto.
La storia è stata deviata, adattando appositamente un Tempo artificiale di provenienza “altra”.

giovedì 10 aprile 2014

Una ragionevole imperfezione.


Tutto ciò di "reale" che passa attraverso i tuoi "occhi", tutto ciò che solitamente scambi per “finzione cinematografica o romanzata”… come sei abituato a (ri)ceverlo e (r)accoglierlo in te? La mente non fa differenza alcuna tra “finzione e realtà”; il che dovrebbe già di per sé significare qualcosa di molto evidente:
la realtà è finzione e la finzione è realtà.
Che cosa le tiene separate, di fatto?
L’esistenza in te di una bussola di riferimento, forgiata nello stanziamento collettivo denominato “società” o, meglio, Pianeta Terra (3d).

L’idea che “ti fai” della realtà, autorizza il medesimo tipo di realtà a manifestarsi. Come hai certamente capito, ogni “atto futuro”, viene prima annunciato pubblicamente attraverso la catena amplificatrice dei Media (è sempre stato così, infatti i Media ci sono sempre stati, relativamente alla forma appartenente al proprio Tempo). Ciò non compromette il livello “segreto” relativo agli stessi “atti”, ricevendo dalla Massa per tacito assenso l’autorizzazione a procedere... ad ogni livello.
La “firma massiva” permette a livello energetico superiore, di abbracciare la Massa attraverso l’allargamento della giurisdizione su di essa ad/per opera del NP. Quella “fazione silente, non manifesta, ubiqua e dotata di mezzi e conoscenza superiore rispetto a chiunque sulla Terra 3d”, che “ti ha” dalla notte dei Tempi, ossia, dal momento in cui una pesante “cortina di vuoto” (smemorizzazione, drenaggio del sapere derivante dal ricordo/esperienza) è stata diffusa ed estesa lungo/per l’intero Globo 3d.
Le leggi superiori che reggono le architravi dell’Universo, in quanto "Impero facente capo al Creatore", vengono “onorate mediante raggiro” dai vari livelli intermedi che auto esistono nel “mezzo”.
Il Creatore è il reggente di tutto quello che la mente attuale è in grado di ricevere, relativamente a questa portata dell’evento creativo.