lunedì 19 ottobre 2009

Incroci sulla legge d'attrazione.



Riporto un riassunto di quanto appreso dall’ascolto del primo dvd “La legge dell’attrazione in azione” di Esther e Jerry Hicks… è un articolo lungo che richiede tempo e concentrazione. Questo "pezzo" è inframmezzato con altro materiale frutto di personali collegamenti "quantici"...

Noi Co-creiamo…
Siamo qua in piedi sulla soglia con un compito specifico…
Abbiamo la responsabilità per tutto ciò che accadrà, per l’espansione dell’Universo…( incrocio con “Il nuovo paradigma” se interessa cercarlo in rete )
Siamo “diventati veramente”, adesso che siamo in questi corpi…
Viviamo in questo contesto di tempo e spazio che per noi è fonte di contrasti, e questi contrasti creano una espansione dei nostri desideri e questa espansione dei nostri desideri provoca una espansione dell’universo…
La nostra attenzione deve andare sul fatto che, mentre viviamo le nostre vite “accade qualcosa”, esprimiamo desideri e quei desideri sono una realtà vibrazionale… che diviene tale nel momento del contrasto che la fa nascere…ed in quel momento di contrasto avviene tale espansione…e quella parte NON FISICA di noi che VIBRA… segue quel desiderio e letteralmente lo DIVENTA.
In altre parole noi ci siamo espansi nel momento in cui abbiamo saputo ciò che NON volevamo…perché non possiamo sapere ciò che non vogliamo senza causare l’esplosione di tutto ciò che vogliamo nell’Universo…
Noi diventiamo una sola cosa con quella espansione…
La nostra parte NON FISICA, la nostra parte principale, la nostra parte ETERNA, diventa immediatamente un tuttuno con ogni desiderio nel momento in cui il CONTRASTO gli da vita…
Ecco le domande da porsi:
Qual’è la cosa della quale io parlo che mentre risiedo nel mio corpo fisico non sembra giusta?
Perché ci sono dei desideri che io so di trattenere e che non diventano fruizione fisica?
Ciò avviene perché questi desideri sono nati e la loro fonte è diventata tuttuno con loro, ed è davvero l’essenza vibrazionale di ciò che siamo adesso…ma noi possiamo continuare a suonare il tamburo che eravamo mentre formulavamo questo desiderio…
Dal punto di vista vibrazionale noi siamo già quello che desideriamo essere/diventare…
Ma se continuiamo a suonare il tamburo del perché non funziona con me, perché con altri si e con me no, perché sbaglio, e soprattutto dove sto sbagliando, dove sto sbagliando, dove sto sbagliando, dove sto sbagliando, dove sto sbagliando, dove sto sbagliando, dove sto sbagliando, dove sto sbagliando… ( è un tamburo… un tam tam continuo… la mosca che sbatte sul muro… )… è proprio li che si sta sbagliando…
Dal punto di vista vibrazionale ci separiamo da ciò che siamo diventati…
La buona notizia è che abbiamo delle guide emozionali che ci dicono che non dobbiamo tenere il passo vibrazionale con ciò che siamo diventati; il nostro sistema di guida si basa sulle nostre emozioni ed è segnalato dalle nostre emozioni, la sua funzione è solamente di farci sapere qual è il nostro mix vibrazionale.
È molto importante essere interessati al nostro mix vibrazionale perché tutto quello che succede nella nostra vita è in RISPOSTA al nostro mix vibrazionale…
Perché siamo esseri VIBRANTI…
Esiste anche la carne e le ossa ma la nostra essenza è fatta di ENERGIA… SIAMO ENERGIA…
SIAMO TRASMETTITORI DI ENERGIA…
Ci pensiamo all’interno delle nostre creazioni e ciò che PENSIAMO è IMPORTANTE… e non solo rispetto ad una singola cosa ma riguardo quello che pensiamo a tutto quanto…
Perché ciò che pensiamo si aggiunge al nostro mix vibrazionale…
Mentre viviamo, la vita ci porta a desiderare molte cose ( noi lanciamo missili di desiderio nell’Universo ) che si aggiungono al nostro mix vibrazionale…
Per ogni desiderio che si aggiunge riceviamo un feedback emotivo/vibrazionale sullo stato del mix vibrazionale stesso…
proprio come fa il navigatore satellitare delle auto ad esempio; il sistema sa DOVE VI TROVATE in un determinato momento e VE LO DICE!

Ecco cosa scrive Martin Buber nel primo passo del “Cammino dell’uomo”:



  


Quindi anch’egli afferma: “Uomo, dove sei?”…

Anche la Cabala inoltre garantisce che noi siamo “desiderio” puro… ( "Cabala - Una tecnologia per l'anima" di Y.Berg )



  

  

Si noti come anche qua si parli di desiderio, di emozione e di “un silenzio simile ad un soffio” facile da soffocare… ossia si deve intendere come solo quel feedback emotivo/vibrazionale che “dice” dello stato del mix vibrazionale in atto… è SOLO un segnale di ritorno che NON OBBLIGA, nel rispetto del LIBERO ARBITRIO… si può ELUDERE e continuare a nascondersi ma al caro prezzo di continuare a rimanere smarriti… senza sapere DOVE CI SI TROVA!

Gli “incroci” di informazioni formano un puzzle sempre più completo:

  • Qualsiasi cosa sulla quale poniamo l’attenzione la attiriamo ( il “no” non esiste )
  • Spariamo letteralmente dei desideri nell’Universo
  • La nostra essenza diviene subito quello che desideriamo
  • A livello vibrazionale già SIAMO quello che vogliamo diventare
  • Il nostro sistema di guida emozionale ci informa sul nostro stato attuale, cioè DOVE SIAMO rispetto al nostro stato vibrazionale ( il potenziale già pronto )
  • Occorre dunque capire il nostro mix vibrazionale e saper interpretare il nostro stato emotivo/vibrazionale che, come un satellitare, ci informa sul dove siamo nel cammino verso la meta ( che è li già bella e pronta ad attenderci )
  • È per questo che occorre “lasciare andare” con fede e fiducia
  • Lasciare agire il pensiero entro se stesso
  • Non focalizzare sul “non ho” ( Più vuoi una cosa, più la allontani da te perchè il volere una cosa implica che non ce l'hai )
Incomincia a diventare più chiaro?

Chiarezza di idee
Semplicità
Gratitudine
Giusta “intonazione” o vibrazione
Rispetto altrui
Sognare e lasciare andare…
Fede
Fiducia


Quindi noi programmiamo la nostra destinazione ed il sistema satellitare calcola la rotta tra DOVE SIAMO e DOVE DOBBIAMO ESSERE, nulla di più… il sistema di navigazione emozionale funziona esattamente alla stessa maniera.
Ci dice DOVE SIAMO sulla strada del DOVE DOBBIAMO ESSERE, traducendo ed inviando un costante feedback emozionale sul nostro stato, che si può e si deve tradurre oggettivamente, al fine di apportare le giuste correzioni di rotta…
Dobbiamo imparare a TRADURRE il sistema di navigazione EMOZIONALE…
Perché le nostre emozioni ci danno costantemente ed in maniera molto accurata e PRECISA un ritorno, un feedback che conduce verso ciò che desideriamo…e che già SIAMO diventati…
Dobbiamo trovare un luogo dove possiamo tradurre le nostre emozioni per poterle capire…
Ad esempio: facciamo che ci è successo qualcosa di negativo e ci troviamo in un LUOGO carico di emozioni negative… chiamiamole depressione o impotenza…
Occorre domandarsi a quale livello della scala emotiva è questa sensazione di… impotenza?
È la sensazione di mancanza di libertà, quella di essere fuori controllo? Tipo depressione o paura…
Sono due sensazioni molto vicine una all’altra…
All’altro lato della scala c’è una sensazione di forza e di potenza… è li che si trova la sensazione di euforia e passione… libertà, gioia, apprezzamento…
Le nostre sensazioni riguardano la personale percezione di libertà…
Ci dicono quanto siamo allineati con ciò che siamo POTENZIALMENTE…
Per POTENZIALE si intende che quella parte più grande di noi è già DIVENTATA l’essenza vibrazionale di tutto ciò che il contesto ci ha portato a desiderare…
E la nostra GUIDA ci dice DOVE SIAMO in prossimità VIBRAZIONALE con ciò che siamo diventati…
Nel corso della vita, mentre incappavamo uno nell’altro, abbiamo lanciato dei missili di desideri che hanno dato ENERGIA DI BASE, un senso molto chiaro ed accurato di ciò che SIAMO realmente…
Non un senso di ciò che VOGLIAMO DIVENTARE ma un resoconto vibrazionale FEDELE di tutto ciò che la VITA ci ha dato per essere ciò che già SIAMO DIVENTATI a livello vibrazionale…
SIAMO GIA’ QUELLO CHE VOGLIAMO DIVENTARE…
Tutto quello che dobbiamo fare è AGGIUSTARE le nostre vibrazioni FISICHE a tutto ciò!
Come andare in risonanza con quello che già siamo divenuti a livello vibrazionale…
A quel punto TUTTO si manifesta…
Ogni singola persona che ha trasformato in realtà il proprio sogno, in qualche maniera ha compreso come raggiungere quella INTENSITA’ e velocità VIBRAZIONALE con l’ESSENZA di tutto ciò che la vita li ha fatti diventare…
Noi siamo la ragione dell’espansione dell’universo, siamo al LIMITE ESTREMO…
È arrivato il momento di LIBERARSI per sempre di tutte quelle COSE INDEGNE che abbiamo CONSERVATO…e di accettarci come i GENI CREATIVI di questa soglia che NOI SIAMO…
Con l’aiuto di un SISTEMA DI GUIDA che ci fa SAPERE come diventare quell’essere manifesto ESPANSO che questa vita ci ha fatto DIVENTARE…
Quindi dobbiamo conoscere il nostro SISTEMA DI GUIDA EMOTIVO…
Dobbiamo sapere quale sia questo FEEDBACK…
SIAMO una ESTENSIONE DI UNA SORGENTE DI ENERGIA – lo dobbiamo comprendere nel più profondo di noi stessi – perché NIENTE ALTRO HA PIU’ SENSO DI QUESTA VERITA!!!
SIAMO esseri eterni facenti parte di un coscienza unitaria che fanno esperienza della vita creata DELIBERATAMENTE sulla questa linea di confine…
Questo è ciò che NOI SIAMO…
Siamo SORGENTI DI ENERGIA in questo corpo fisico… ed il CONTRASTO ci porta a lanciare missili di DESIDERI… il GIOCO di questa vita ci spinge a chiudere il GAP nel SISTEMA VIBRAZIONALE  tra il CONTRASTO che ci ha spinto a VOLERE qualcosa… ogni volta che sappiamo COSA NON VOGLIAMO sappiamo anche chiaramente ANCHE COSA VOGLIAMO…
In questa vita, queste esperienze di vita ci hanno fatto lanciare questi missili di desiderio…
E questi missili sono stati ACCUMULATI e CUSTODITI nel nostro DEPOSITO VIBRAZIONALE…
Questo deposito è li per noi; le nostre esperienze di vita, ciò che noi SIAMO ADESSO per ciò che ci riguarda…
Questo deposito vibrazionale è ciò che abbiamo partorito ed è ciò verso cui vogliamo muoverci…
Noi abbiamo lanciato il razzo e la fonte d’energia è diventata la MANIFESTAZIONE NON FISICA di ciò che noi vogliamo…
E ADESSO la fonte di energia ci sta portando verso quel punto…dandoci un INCORAGGIAMENTO COSTANTE… proprio come quando si incoraggia un bimbo a muovere i primi passi…
Non c’è NESSUN MOTIVO per il quale non si riesca a raggiungere quel punto, ce lo meritiamo, siamo stati noi a crearlo, a volerlo…
La chiamata è CONTINUA e COSTANTE…
Il MOTIVO per il quale spessissimo NON SENTIAMO è perché siamo QUI, magari in un posto NEGATIVO e magari DEPRESSI o SPAVENTATI…
Il RICHIAMO che viene dal CUORE per noi può essere RABBIA…
Quando ci troviamo in uno stato vibrazionale di RESISTENZA non riusciamo a SENTIRE le vibrazioni di NON RESISTENZA nella loro forma più pura, allo stesso modo di quando puntiamo la sveglia al mattino su una certa frequenza… la FREQUENZA deve essere quella giusta…
Quindi quando sentiamo il richiamo della RABBIA andiamo in quella direzione…
A quel punto la gente a noi vicina ci spingerebbe dallo psicologo, perché non comprendono che ci stiamo muovendo nella SCALA EMOTIVA… non comprendono che stiamo chiudendo il gap vibrazionale tra dove siamo e ciò che già siamo diventati…
Dobbiamo chiudere quel gap per SENTIRE LA GIOIA…
Non possiamo produrre una versione ESPANSA di noi stessi, starne al di fuori ed essere felici!
Dobbiamo tenere il passo con ciò che la vita ci ha fatto diventare…
Siamo molto più FACILI DA GESTIRE QUANDO SIAMO DEPRESSI…
LA RABBIA E’ MOLTO MEGLIO DELLA DEPRESSIONE…nella scala emotiva…
Quando si è depressi si è senza FORZE, mentre quando si è ARRABBIATI  abbiamo riconquistato parte di quella FORZA… ed in qualche modo abbiamo iniziato a proiettare mentalmente ciò che VOGLIAMO…
Lungo la scala emotiva possiamo arrivare alla GIOIA dalla DEPRESSIONE… ma non in un colpo solo…
Joseph Campbell ci ha dato la definizione migliore quando ha scritto “seguite il vostro piacere”…
Passando dalla depressione alla rabbia, la depressione cesserà perché ci accorgeremo che la rabbia è migliore per FORZA espressa…
Ci sentiamo meglio quando ci arrabbiamo rispetto a quando siamo depressi…
In uno stato di colpa rotoliamo…
Il buon consiglio è passare dalla depressione alla rabbia, ma non dalla FRUSTRAZIONE alla RABBIA… perché altrimenti si torna indietro nella scala emotiva…
Dalla depressione alla rabbia la direziona è giusta! Vediamolo come un viaggio in macchina da un punto ad un altro… si DEVE procedere in AVANTI e non indietro, perché altrimenti è successo qualcosa di imprevisto, dal momento in cui noi vogliamo andare alla punto finale…
Occorre SOLO PUNTARE verso la nostra meta e seguire la direzione…
Niente è irraggiungibile, niente è impossibile…
Occorre raggiungere la giusta velocità VIBRAZIONALE verso il nostro DEPOSITO VIBRAZIONALE…
Ancora prima di ammalarci abbiamo spedito desideri di guarigione, ed un noi sano ci attende nel deposito vibrazionale; occorre solo trovare una CORRISPONDENZA  vibrazionale per raggiungerlo, senza annegare nelle nostre radiografie che ci dicono che siamo ammalati… quello è il PASSATO…
Abbiamo ricevuto così tanti FEEDBACK accurati e precisi su DOVE SIAMO ADESSO ( avere un tumore, etc. )…
Ma DOVE SIAMO non significa UN BEL NIENTE… significa solo dove siamo ADESSO…
Non importa dove siamo!
Ma dove stiamo andando! Verso quel mix vibrazionale dove la parte più grande di noi è già ANDATA!!!
Se non vogliamo questo GAP allora questo gap non esisterà…
Se siamo contenti di essere dove siamo, non c’è nessun motivo per essere chiamati in un altro luogo…non c’è assolutamente niente di male ad essere soddisfatti di dove si è! Ma questa persona è rarissima nel panorama terrestre…
Questo perché i contrasti della vita portano a diventare… ( senso della vita )
 


Ecco cosa dicono i Wingmakers a proposito dei campi vibrazionali & Co.:


Campi di Vibrazione                                                
L’Universo di Totalità è un vasto campo di energia composta da innumerevoli dimensioni di percezione e di esistenza. Entro questo macro-universo ci sono dimensioni di esistenza che sono reami d’esperienza dominanti, come la realtà tri-dimensionale in cui è radicata la vita umana. Ogni dimensione ha le sue qualità uniche d’esperienza, conosciute come campi di vibrazione perchè il tasso vibratorio di ogni dimensione è il fattore che determina la sua esistenza. Più il tasso vibratorio di una dimensione è alto, più essa è espansa ed illimitata. Nell’Universo di Totalità ci sono, a scopo pratico, un numero infinito di campi di vibrazione con i quali un’Entità Integrale può sintonizzarsi e utilizzare come realtà esperienziale o dominante.

E poi ecco espresso nel concetto di “sovranità” quello che si insegna nel dvd:

Sovranità                                                                   
La Sovranità è uno stato di completezza e di inter-connessione. E’ ciò che riconosce che voi, come strumento umano, avete una forza spirituale individualizzata che anima il vostro aspetto fisico, emozionale e mentale, e che tramite questo spirito siete completi e connessi a tutte le altre forme di vita attraverso la Coscienza Spirituale Universale (Sorgente d’Intelligenza). Gli esseri sovrani comprendono di essere soltanto loro a creare la propria realtà e responsabili delle proprie esperienze di vita. Comprendono anche che tutte le altre forme di vita sono ugualmente sovrane e che anche loro creano la loro realtà unica. La Sovranità permette che nel Sè vi sia la sorgente di informazioni liberatrici e che nel Sè sia contenuto anche tutto quello che è necessario per creare nuove realtà. E’ il punto di potere e di connessione con il tutto attraverso la frequenza dell’amore.

E poi ecco il discorso relativo all’Uno che è tutto:

Prospettiva di Totalità                                            
Lo strumento umano, dato il suo essere frammentato e limitato dai cinque sensi, desidera veramente la Prospettiva di Totalità: la via per assimilare l’esperienza della vita, elaborarla e muoversi verso il punto successivo con naturalezza e facilità. Questo è ciò che desidera, non importa quale nome sia utilizzato per descriverlo. Totalità è accettare tutte le realtà muovendosi in esse con un sentimento di integrazione, unità, uguaglianza e non-giudizio. Significa che nessuna dualità è reale. Significa che tutta l’esperienza è uguale e fondata nella realtà trascendente dell’Uno Che E’ Tutto. E, ancora più importante, significa che l’Uno Che E’ Tutto è - tu, me, lui, lei, esso, questo e quelli. Nessuno escluso o negletto.

E poi ecco il concetto di “navigatore”:

Navigatore di Totalità                                             
Le teorie di evoluzione si stratificano sul vostro presente paradigma di un universo meccanico che consiste di meccanismi molecolari funzionanti in una realtà oggettiva conoscibile con gli opportuni strumenti. L’universo è in realtà inconoscibile con qualsiasi altro strumento che non sia il vostro senso di unità e di totalità. La percezione della totalità è in perenne dispiegamento nello strumento umano, perchè la cultura dell’universo multidimensionale ha le sue radici nell’unità.

Le piante hanno apparati radicali che penetrano nella terra e ne assorbono i nutrienti. In tal modo tutte le piante sono collegate. Immaginate che ogni pianta abbia una radice segreta invisibile, ma collegata proprio al centro del pianeta. In questo punto di convergenza ogni pianta è davvero unita e consapevole che la sua vera identità è questo sistema di base di radici interconnesse e che la radice segreta è la linea vitale tramite la quale l’espressione individuale è portata sulla superficie della terra e la sua coscienza unitaria rilasciata come fragranza dell’individualità. Allo stesso modo, tutta l’esistenza ha una radice segreta che si muove a spirale nel regno non mappato della Sorgente Primaria. Questo è il campo d’unità che definisce la cultura dell’universo multidimensionale. 

Tutta la vita umana ha incastonato un Navigatore di Totalità. E’  il nucleo-saggezza che attira lo strumento umano a percepire l’esistenza frammentata come porta d’accesso alla totalità e all’unità.  Il Navigatore di Totalità persegue la totalità sopra ogni altra cosa, ma è spesso fuorviato dalle energie della struttura, della polarità, dal tempo lineare e dalle culture separative che dominano la terra-earth. Il Navigatore di Totalità è il cuore della coscienza d’entità e sa che esiste la radice segreta anche se essa per i sensi umani può non essere concreta. E’ proprio questa condizione dell’accettazione dell’interconnessione della vita che pone come prioritaria la crescita spirituale della vita di una persona.

I cinque sensi del corpo umano alimentano solo una piccola parte della totalità dell’individuo. Ma lo strumento umano si aggrappa a questi cinque sensi come se fossero la sola porta d’accesso dell’esperienza.  La visione-seme del Navigatore di Totalità è uguale a quella della Sorgente Primaria. E’ una replica della Sorgente Primaria che vibra esattamente alla stessa frequenza ed è capace delle stesse altezze di coscienza. Si può accedere alle innumerevoli radici segrete che forniscono alla Sorgente Primaria con l’intuizione, l’esperienza, l’intelligenza e la prospettiva, ma non attraverso i cinque sensi, che sono progettati per la vostra coscienza dell’ego.

I percettori del Navigatore di Totalità consistono principalmente nella radice segreta. Questo è il sottile veicolo d’informazione che vi conduce alla visione dell’Uno Che E’ Tutto e del Tutto Che E’ Uno.  E’ una sfaccettatura della Sorgente Primaria che si manifesta nello strumento umano quale mezzo che attrae lo strumento umano verso la vita della coscienza della Sovranità Integrale. Lasciate che la radice segreta e il Navigatore di Totalità vi guidino, e lasciate che i cinque sensi siano gli strumenti espressivi dell’entità, piuttosto che ricettacoli di pensiero separativo per lo strumento umano.

Come accedere alla radice segreta? Il suo portale di osservazione può essere, in linea di massima,  definito come consapevolezza integrale. Questo vi permette di essere consapevoli di quanto siete integrati nella vita fuori del vostro corpo fisico. E’ la sensazione e la percezione di essere un’entità olografica intessuta con tutte le cose e il tempo e, quando entrate in contatto con questa sensazione, richiamate quella frequenza della vostra coscienza che è il Navigatore di Totalità - il misterioso Tutto [Allness] che viene nutrito dalla radice segreta.

Questo non è uno stato d’essere che lo strumento umano può conseguire. E’, piuttosto, la sensazione di ‘essere uno’ [oneness] e di totalità che lo strumento umano può momentaneamente intravedere  trasformando, di conseguenza, la comprensione del proprio proposito. Il Navigatore di Totalità spinge lo strumento umano all’allineamento con la coscienza d’entità, dove può osservare il proprio ruolo come estensione della coscienza d’entità nella terra-earth e (osservare) la coscienza d’entità come estensione dello strumento umano nella Sorgente di Realtà.

Incredibile! Dicono la stessa cosa praticamente…

Infine Karl Hans Welz ha, inoltre, sviluppato la teoria della matematica dell'Iper Spazio, necessaria per spiegare la natura ed il funzionamento dell' Energia Vitale. La matematica Iperspaziale, studia l'interazione tra l'Energia Vitale e il continuum spazio-tempo, contemplando un modello di spazio che permette di spiegare e descrivere il trasferimento di Energia Vitale e l'interazione dei collegamenti strutturali. Il principio alla base della matematica Iperspaziale e il seguente:  la Distanza è il Risultato di Una Differenza Strutturale.

In pratica non esiste distanza tra due stati, bensì esiste solamente una differenza vibrazionale.


domenica 18 ottobre 2009

Estremità confinanti mescolate.



 Accarezzo l’aria
sventolando le magre dita
come un suono d’orchestra.
Morbida
scorre alla pari d’acqua,
non vista
si trastulla per gioco
e necessità superiore.
Intuisco minimamente
il motivo
la volontà di sfuggire
di diffondersi lungo i solchi
le rughe
le sottili imperfezioni del mondo,
e come se in volo frammentario
di depositarsi lenta
in attesa di altre occasioni.
Invisibile Musa
mi onori di tanta
rinnovata
modestia.
Sarò la polvere ed il tuo profumo.  

sabato 17 ottobre 2009

Perchè non hanno colorato anche Peter Pan di rosso?


Tutti i bambini del mondo “commerciale” attendono l’arrivo di Babbo Natale perché, per il loro mondo spensierato, significa l’arrivo di tanti giochi ed il culmine, insieme al compleanno, delle attenzioni di tutti verso la loro piccola/grande presenza. Oramai il mitico “omone” viene raffigurato e vestito ricordando il layout di una lattina di Coca Cola, anche se in origine vestiva con un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia. Wow! Quando l’ho scoperto, qualche anno fa, è stato come rivivere lo shock della “rivelazione”, ad opera dei genitori, che Babbo Natale non esiste. Ma come? Vestiva di verde? Mah… Decisi di approfondire le mie informazioni sul grosso signore “colorato”. E scoprii che “studiare” Babbo Natale significava tornare alle origini dell’umanità. La tradizione lo riportava colorato di verde perché era un colore della natura, dei boschi e delle foreste che ricoprivano il globo migliaia di anni fa. Il mito si perde tra figure di elfi, gnomi, spiriti di natura ma, forse l’archetipo che meglio lo raffigura è la figura sottile dello sciamano, da sempre il ponte di collegamento tra dimensione fisica e “aerea”. La diffusione di questa figura è a carattere globale e non solo relativa al mondo “commerciale” made in “usaegetta”, pertanto si prestava molto bene a fungere da messaggero o testimonial pubblicitario. Con l’invasione dell’Europa del 1945 ( impariamo a chiamarla così, no? ) ad opera di USA ed URSS, le multinazionali americane ebbero terreno libero a 360 gradi per inradicarsi nella parte di territori conquistati, e di schiacciare con il loro enorme peso specifico persino le tradizioni ancora vegete in molti luoghi del vecchio continente. Giunsero così con i carri armati i prodotti perniciosi in linea con le tematiche dell’Antisistema. Questa linea di prodotti era stata studiata e concepita per “annullare dentro”, ossia con il solito criterio legato all’apparenza, al gusto, al sapore, alla fragilità dell’anima incarnata sotto forma umanoide. Un flash relativo allo stato attuale della società USA ci da immediatamente l’idea di cosa significhi, ad esempio, nutrirsi nella patria di Mac Donalds ( che attira i bimbi con i giocattoli, gli fa mangiare buonissimi prodotti zuccherati all’inverosimile che li rendono come dei vitelloni lascivi ). Dicevamo che Babbo Natale oggi è divenuto un marchio dedicato al consumismo più diffuso; non solo… alla fine del 1800 la Coca Cola era meglio conosciuta in campo farmacologico e veniva venduta come una sorta di medicinale iperattivante ( d'altronde nel nome non nasconde affatto la sua origine ed associazione di idee ). Quando si accorsero che era meglio venderla come bibita, dovettero aggirare l’ostacolo legato alla classificazione medicinale del prodotto. Come poterla vendere alle famiglie intere? Come poterla suggerire nei consigli per gli acquisti anche ai bambini ed a tutto il “parco buoi”? Serviva una idea e, presto fatto! Occorreva un testimonial d’eccezione già conosciuto e facilmente aggirabile… Babbo Natale. In questa maniera l’Antisistema iniziava a distruggere le vere radici che filtravano dai secoli, dalla cultura e dalle tradizioni di molti popoli, svuotando con il tempo il “segno” con il “sogno” di un bel giocattolo. Sminuendone e levigandone l’importanza, che manteneva il contatto con il mondo superiore della natura ( o con la “terra di mezzo” modello Signore degli anelli ) e con il mondo degli antichi ( che significava conoscenza andata quasi perduta ma ancora legata ad esili fili sopravissuti all’opera delle energie oscure ). Gli uomini che guadagnano approfittando di tutto ciò non sono colpevoli di nulla; le loro anime coraggiose si sono prestate ad interpretare “scomodi” ruoli. Quello che non deve mai mancare nel punto di osservazione vigile dell’essere incarnato è il punto di riflesso… ossia cosa significa che oggi nel mondo esistono modelli come la Coca Cola? Solo leggendo in questa maniera la realtà comprendiamo il significato degli eventi, delle mode, delle tendenze, di tutto. L’esistenza di questa bevanda irresistibile colora la debolezza delle persone. Non che la vita dovrebbe essere come quella prevista e raccontata dalla Chiesa più monacale, anzi; però la Coca Cola non rappresenta nulla nella scala evolutiva se non un mezzo per superare una certa empasse momentanea. Quando saremo in grado di provare la vera gioia, il vero amore… comprenderemo quanto quella bibita fosse amara e disgustosa al confronto. Insomma il Babbo Natale di oggi è un vettore pubblicitario ed il fantasma della vera essenza che rappresenta ( non a caso, forse, per questo è stato utilizzato per rappresentare il “fantasma/spirito del Natale presente” nella relativa opera di Charles Dickens ). Il 25 dicembre rappresenta una moltitudine di feste e ricorrenze fondamentali per l'umanità antica, mentre noi oggi festeggiamo in questa data la festa del consumismo mondiale. L’opera dell’Antisistema è totale, perfetta, ma da ogni punto di vista scintilla di una luce sinistra – basta solo avere occhi per notarne la duplice essenza biforcuta. Babbo Natale poi ci dicono anche che non esiste per chiudere il cerchio, e a dircelo sono le persona alle quali crediamo di più: mamma e papà! Ma per favore…
Facciamo così allora; raccontiamo ai nostri figli la vera storia di Babbo Natale ( la si trova in rete, basta cercarla ). Facciamo vedere loro come vestiva in origine. Confessiamo loro che l’omone esiste veramente ma non come ce lo rappresenta la tv… E soprattutto spieghiamo loro il significato vero, la simbologia, la connessione con il mondo elementale e con la tradizione passata… è un vero e proprio lavoro che i genitori devono prima fare su di loro dandosi la conoscenza poi, con il tempo e l’età più matura riversandola sui propri figli, secondo i ritmi e le attitudini personali… senza fretta.
La lettera a Babbo Natale non è una sciocchezza… i bimbi dovrebbero esprimere ben altri desideri.

venerdì 16 ottobre 2009

Di bimbo in bimbo, un cuore alla volta.


 


I bimbi sono il dono più prezioso dell’umanità all’umanità. Da sempre le nuove generazioni hanno rappresentato a “terra” quello che succede in quota tra aria calda e fredda; un temporale! È una catena infinita di “ ai miei tempi era diverso”. Non c’è genitore che non si lamenti di quanto i propri figli siano “bestiali” o “rivoluzionari”, “maleducati” oppure “ingrati”. È il solito conflitto generazionale che, puntuale, avviene tra energie nuove e “stagionate”. In realtà è una spinta evolutiva; questa catena è lunghissima come la vita di Matusalemme. C’è sempre stata e sempre ci sarà; perché è innata nella logica evolutiva che si svolge ad ondate di anime sempre più “avanti”. Oggi si ricordano le schiere di bambini indaco, cristallo, arcobaleno, etc. che stanno inondando il mondo da almeno un ventennio… queste nuove energie sono incaricate di “devastare” l’ambito nel quale giungono ad innervarsi. Hanno il compito di rifiutare tutto ciò che viene a loro imposto secondo le regole sociali e non in vigore presso l’Antisistema. Infatti il crollo del credo religioso è il risultato più evidente di questa manifestazione, di questa orda disarcionante. Questo fenomeno sfugge ovviamente agli organi di controllo classici, inquadrando e classificando questi “elementi” nelle varie sindromi create ad hoc per cercare di dare un senso a taluni comportamenti “anomali”. Questi bimbi, tanto feroci, sono in realtà molto vulnerabili e sensibili e rischiano facilmente di smarrirsi per un mondo che non “possono” accettare e che non capiscono, non capendo nemmeno se stessi in quanto immemori del voto animico prestato. Se la società “offre” droghe, sesso facile, gioco d’azzardo, alcool, fumo, etc. non è solo per business ma, come al solito, soprattutto per mantenere il controllo “sedativo” sulle anime incarnate. L’energia che controlla il “gioco” sul pianeta non vive di denaro ma delle nostre emozioni negative quali la paura, la depressione, l’odio, etc.; ricordiamo ancora una volta che lo scopo di tutto questo è “educare” le anime incarnate sulla nave scuola planetaria chiamata Terra. Tutto riflette fisicamente il punto del cammino medio umano; ad esempio l’esistenza tridimensionale delle droghe riflette lo status ancora narcolettico della coscienza di massa, imbrigliata in una matassa talmente intricata di “intrattenimenti” da distogliere dal vero scopo primario. Ciò che è fuori è come un esame del sangue del corpo unitario globale umano, un fascio olografico dell’attuale media evolutiva raggiunta dall’intera famiglia terrestre. Vicino ai nuovi venuti si respira energia diversa. Essi innalzano la vibrazione del globo e partecipano all’attivazione del balzo quantico secondo il principio della centesima scimmia; tutto è pronto secondo me. Il 2012 sarà come celebrare la fine del cambiamento interiore e l’inizio della manifestazione esteriore, anche se, comunque, rimarrà una scelta individuale parteciparvi da attori protagonisti oppure da comparse o non parteciparvi affatto nel rispetto del libero arbitrio. La cosa affascinante e non semplice da comprendere è che le anime scelgono tutto della loro nuova incarnazione ( nulla è per caso ), quindi scelgono i genitori e quindi il ceto, la posizione geografica, il tipo di humus domestico, inoltre scelgono il tipo di vita che attenderà a livello di imprinting, liberi di percorrere, poi, la vita che meglio riusciranno ad attrarre a loro nella forma d’incarnati. Le vicissitudini della vita porteranno gli individui ad incontrare difficoltà che, una volta superate, verranno ricordate con emozione come delle grandi opportunità grazie alle quali si sarà potuto coronare tante soddisfazioni se non il sogno di una vita intera…
«Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.»
Mohandas Karamchand Gandhi


giovedì 15 ottobre 2009

Dalle stelle alle stalle senza passare dal via.


Peter Duesberg è un 72enne biologo molecolare dell’University of California di Berkeley.  Costui è passato dalle stelle alle stalle nel volgere di 17 anni. Nel 1971 identificò per primo un gene in grado di causare tumori. Insieme a questa scoperta giunse una prestigiosa cattedra, milioni di dollari a disposizione per gli studi ed un quasi Nobel. Nel 1988 espresse il proprio pensiero sul virus HIV, sostenendo che tale virus non era l’agente patogeno dell’AIDS. Una simile presa di posizione lo isolò dal mondo accademico e tutte le porte furono chiuse alla sua persona. Arriviamo ai giorni nostri; Duesberg annuncia che i tumori nascono da cambiamenti strutturali dei cromosomi: “La stessa differenza che c’è tra cambiare un paio di parole in una frase su una pagina di un’enciclopedia e strappare tutte le pagine di tutti i volumi dell’enciclopedia”. Come lo tratteranno ora? Si accettano scommesse!
Questo è il link originale alla notizia http://it.notizie.yahoo.com/25/20091014/thl-l-eretico-che-puo-cambiare-l-oncolog-bd646f4.html.

Ora, a me non interessa un fico secco della valenza scientifica di questa news, inoltre non sono in grado di comprendere cosa mi stanno dicendo mettendo insieme tutti questi termini. Io so solo che un tumore è l’espressione tipica di una situazione di vita che non è in equilibrio; la mancanza di equilibrio ( dovuto ad infiniti motivi, ad esempio lo stress della vita moderna ) porta il cervello ad interpretare questo segnale come uno stato di allarme ( così non si può andare avanti ), pertanto viene ordinata l’apparizione della massa tumorale in un punto del corpo non a caso. Il punto del corpo soggetto del tumore ha un suo ben preciso significato. Lo scopo è quello di far fermare la persona e farla riflettere sul tipo di vita che sta conducendo, condotta che porterà la persona alla morte. Il meccanismo genetico che “serve” per creare la malattia sarà quello che poi la medicina cerca/spera di trovare ma, è il solito gioco a curare il sintomo e non la causa vera. Le cause originarie vere sono dentro di noi e sono di carattere esistenziale… L’opera del medico Hamer in questo senso è monumentale ( e lui più volte rinchiuso nelle carceri di mezza Europa ). Volevo mettere in risalto la vita di Peter Duesberg perché è altamente significativa del come l’attuale Antisistema tratta coloro che sono in sintonia o meno con i dogmi ed i paradigmi marchiati a fuco nelle menti della classe medica attuale ( solo per fare un esempio perchè funziona così a 360 gradi ). Questo uomo è riuscito a collezionare gli estremi della scala del “trattamento” riservato alle varie tipologie di “medici” del globo… I principi sui quali si fonda il nobile mestiere di medico sono stati dimenticati e calpestati ( Principio di non nuocere, ad esempio ). Con la scoperta “ufficiale” del DNA ad opera di Watson & Crick siamo entrati nell’era moderna della medicina, nella genetica,  nella manipolazione segreta della vita stessa… ma come al solito, tutte le scoperte sono, in realtà, delle riscoperte. Infatti con il giusto timing, l’Antisistema autorizza di volta in volta gli attori incaricati ad estrarre dal “cilindro” magico delle arti umane l’invenzione, l’idea, il modello, la scoperta, atta a far prosperare il sogno che tiene l’umanità in catene. Ogni “cosa” passata dall’Antisistema ha una duplice valenza; la prima è di facciata ed è strutturata in maniera tale da ingannare il vasto pubblico ( ad esempio le scarpe ), mentre la seconda è nascosta e rappresenta il vero scopo ( ad esempio con le scarpe ci stacchiamo dalla madre Terra, stacchiamo il primo Chakra dal suolo ). Tutto funziona in questa maniera. Le riscoperte sono molteplici; una su tutte la “scoperta” dell’America ( che risate! ). Oppure la “scoperta” del DNA… infatti in tavole di epoca Sumera ( vedasi foto ad inizio articolo ) era già rappresentato in bella evidenza il simbolo del Caduceo  ( i due serpenti attorcigliati rappresentano le eliche del DNA ) che, oggi, siamo abituati a vedere come simbolo lampeggiante delle farmacie. I Sumeri appaiono dal nulla e, soprattutto, appaiono grandemente progrediti… ma la “storia” ufficiale fa un bel salto a piè pari e passa agli Egizi, i costruttori delle Piramidi e della Sfinge ( altre risate! ). Per quanto ancora vogliamo farci prendere per il naso?

mercoledì 14 ottobre 2009

La lavagna delle guerre.



L’uomo ha sempre convissuto con le guerre. Da che mondo si ricordi ( la lavagna ), una scia di sangue ha cosparso la terra che calchiamo tutti i giorni, immemori. Perché? Sembra innato nell’animo umano il calpestare gli altri al fine di ottenere un proprio obiettivo e sembra, quindi, che l’uomo non conosca altra via per ottenere quello che vuole. Sarà proprio vero? È così guardando a noi stessi? Io sinceramente non mi ritrovo in questo modello e penso una gran parte delle persone che conosco. Allora? Siamo alle solite… secondo me le guerre sono un riflesso del conflitto personale che ognuno di noi porta dentro di sé; ossia si proietta al di fuori la guerra interna. Ognuno di noi è, praticamente, in guerra con sé stesso ed in qualità di co-creatori di questa realtà manifestiamo questo conflitto nelle tre dimensioni. Quello che non abbiamo dentro lo cerchiamo fuori ( solo che fuori si trasforma in un qualcosa di diverso e diametralmente opposto ).  Il potere dell’Antisistema viene di fatto autorizzato, conferito, trasmesso, da tutti gli individui ( anima collettiva ) che hanno abitato il globo. La natura olografica ed a specchio dell’Universo rispetta questa nostra intenzione secondo la legge del libero arbitrio e riconoscendo il nostro potere divino di creazione. In questa maniera, ognuno di noi, sgancia il proprio problema a livello esterno, cosiddetto fisico o “reale”, ma non si libera affatto del “carico” interiore. Semplicemente cerca di sfuggire ma la legge del Karma vigila e memorizza come un sapiente ed utile “memo”. Al di fuori scoppiano i conflitti, si allarga il dolore, la morte, la distruzione ma nasce anche dai pozzi più aridi la compassione, lo sdegno, il rifiuto alla violenza… ossia, con il tempo, alcuni iniziano a “comprendere”, maturano consapevolezza aumentando il senso ed il peso della propria responsabilità. Le energie in gioco si collocano a macchia di leopardo per l’intero pianeta e, come masse di aria calda e fredda, danno luogo a “temporali” e persino a guerre "sante". Tutto funziona in questo modo. Il potere politico che sorge dopo il secondo conflitto mondiale in Italia è un potere fantoccio, capace di colmare un vuoto assoluto venutosi a creare con gli scoppi delle bombe. Questi uomini autorizzati da un potere più grande ( quello che ha ideato il conflitto ) costituiscono il primo governo post monarchia. Oggi la società italiana è il frutto di quella semina… come va l’Italia? Cosa non va? Perché? Sono i soliti mali dell’uomo; mali che noi tutti abbiamo dentro… a che serve criticare se abbiamo generato tutti insieme il problema? Insomma il potere che si nutre di noi è una nostra creazione, e noi il cane che si morde la coda. Le generazioni che stanno dimenticando cosa ha voluto dire “vivere la guerra”, oggi sono chiamate a “sistemare le cose” senza il vissuto di questa "preziosa" esperienza. Per questo sono facili alle tentazioni moderne. Grazie alla provvidenza dei propri genitori non hanno conosciuto la fame. Il “gioco” riprende? Il “mostro” autorizzato che fuori incombe per le vie e dentro incombe per la tv continua a compiere il proprio dovere, come un robot perfettamente programmato, sino a quando noi gli diremo “game over”…
Il processo è di divenire coscienti del nostro potere.
La consapevolezza da acquisire è che c’è abbondanza di tutto per tutti. Che cosa riflette la speculazione, la guerra, la forza esercitata sui più deboli? Paura, avidità, egoismo! Usciamo dalla frequenza della sopravvivenza perché non è più così!
Belle parole?
Io ci credo e intendo che sia così!!! 

La salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d'affari se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi si auspicherà l'inazione al presente anche se essa significa gravi guai nel futuro. J.K.Galbraith
( Un grazie a http://icebergfinanza.splinder.com/)


martedì 13 ottobre 2009

Girare a 180 gradi il conosciuto e chiedersi "Perchè no?".






Pensavo a quando, molti anni fa, al buio osservando il riflesso della luce proveniente dall’autoradio sul pomello ( nero e lucido ) del cambio, intuii come le nostre vite tridimensionali potessero essere molto simili a quei finti bagliori; a quei riflessi che, al buio, ingannavano l’occhio ( e forse i sensi ) dell’osservatore. Era come pensare che il tondo pomello riflettente fosse, in realtà ed a tutti gli effetti, la superficie generante la luce. Ma non è finita qua. Allarghiamo gli orizzonti e poniamo il caso che un risvegliato “veda” in maniera molto più acuta. Per questa persona la luce da dove sembra partire?; dal frontalino dell’autoradio. Il pomello diventa chiaramente un mondo di illusioni che vive di luce riflessa, abbiamo una espansione di coscienza e volgiamo il nostro focus alla ritenuta vera sorgente della luce ( il pannello frontale illuminato dell’autoradio ). Passo successivo. Giunge un illuminato che riesce a cogliere che la luce proveniente dal fronte dell’autoradio è il frutto di una “reazione” permessa esclusivamente dalla presenza della batteria ( nuova sorgente ) e che, poi, ci si trova su un modello di automobile e che poi quella batteria viene venduta in serie in un ipermercato ed è stata costruita da una entità intelligente la quale crede in un Dio che non ha mai visto, ma che forse i suoi lontani antenati hanno addirittura crocifisso e che in nome di quel Dio sono scoppiate guerre a non finire, etc.
Ora, l’osservatore ( che vive sulla Terra ) che credeva che il pomello fosse una bella stella nel cielo che emetteva luce di quello strano colore, quanto era ingannato e quanto era lontano dalla comprensione, dalla consapevolezza, dal solo minimamente intuire la vasta e complessa natura delle “cose”?

Dal “Mito della caverna” ho tratto una conferma micidiale; ho sempre avuto la sensazione che vedere un riflesso di luce su una superficie, potesse confondere l’osservatore al punto tale da scambiare quella superficie solo riflettente per l’emissario/la sorgente della luce ( un po’ come credere che la luna è gialla di notte perché emette luce invece di raccoglierla di riflesso dal sole che brilla sempre ma che non è visibile in quella parte di mondo dove è… notte… J Tutto ciò fa meglio comprendere il regime illusorio nel quale viviamo, scambiando gli effetti con la causa… e poi, con il trascorrere del tempo, tutto prende, per abitudine, a funzionare così… e sempre meno individui vanno ad indagare sulle vere cause di ogni accadimento. Ci si ferma sempre agli effetti… come scintillii lucidi ed ingannatori… come la medicina tradizionale, la scienza, i sistemi educativi, etc.
La colpa non è di nessuno e di tutti allo stesso tempo… e poi quale colpa? Nulla è per caso… in fondo anche il bimbo che si scotta sulla fiamma lo fa solo una volta e gli serve per capire ed imparare… semmai la recidività dovrebbe essere preoccupante, infatti il sistema economico sta letteralmente crollando proprio perché recidivo ed incurante di etica, morale e giustizia… senza compassione, egoico, avido e freddo consumatore come un virus per il sistema… pardon per l’antisistema… eppure serve anche questo aspetto…


La natura tridimensionale del “luogo” dove una parte della nostra anima, pensa, di vivere e di essere, illude e divide. La divisione avviene in tutti i modi possibili, persino con il linguaggio ( il mito della torre di Babele insegna come l’uomo non si sia più compreso con l’avvento del linguaggio, lasciando perdere tutto il corollario di altre immagini ) e, mi preme riportare una espressione di Gurdjieff a tal proposito:
“Affrontando vari argomenti, ho notato quanto è difficile comunicare la propria comprensione, anche quando si parla dell'argomento più comune e ci si rivolge a una persona ben conosciuta. Il nostro linguaggio è troppo povero per poter fornire delle descrizioni esatte e complete. E ho scoperto che questa mancanza di comprensione tra gli uomini è un fenomeno matematicamente regolato con la stessa precisione della tavola pitagorica. La comprensione dipende, in generale, dalla cosiddetta « psiche » degli interlocutori, e più in particolare dallo stato di questa « psiche » nel momento considerato. L'esattezza di questa legge si può verificare a ogni passo. Per una reciproca comprensione, non è sufficiente che chi parla sappia come parlare, è anche necessario che chi ascolta sappia come ascoltare. Per questo motivo posso affermare che se parlassi nel modo che ritengo esatto, tutti coloro che sono qui, con pochissime eccezioni, penserebbero che sono pazzo.”
Tratto da « IO, CHI SONO? »
Essentuki, 1918 circa
Da “Vedute sul Mondo Reale” di G.I. Gurdjieff ed. “L’Ottava”


lunedì 12 ottobre 2009

Guardare il futuro come se fosse presente.






Tra la conoscenza semi smarrita nel corso dei millenni mettiamoci anche l’I Ching. Questa arte di dedurre e concludere, tenendo conto del tempo, della classe di una situazione e di colui che domanda, si può intendere come una vera e propria osservazione del futuro “secondo logica”. Tale arte, per essere meglio compresa, richiede degli accorgimenti al pensiero occidentale: 
  • astenersi dal giudizio e dal pregiudizio del testo, in quanto manca la visione allargata della mentalità dalla quale è nato 
  • lasciarsi andare ed essere meno rigidi nelle proprie convinzioni e aprire la mente  
  • accettare le premesse sulla quale l’I Ching si basa ( e questo prevede un minimo di informazione, come dovrebbe essere per ogni argomento ) 
  • comprendere che i responsi non sono il tentativo di indovinare, bensì il risultato di un vero e proprio ragionamento 
  • confidare che nulla rimane estraneo all’osservazione
La mentalità cinese prevede che ogni istante sia comprensivo del totale generale sin nei minimi dettagli ( è un po’ il concetto di natura olografica dell’Universo, cioè che ogni infinitesima parte racchiuda il tutto; e non è forse quello che sappiamo essere la vera natura dell’uomo? Comprendi te stesso e comprenderai il “tutto”, salva te stesso e salverai il mondo ). Tornando al “nostro” istante, esso va percepito come il totale che fotografa la situazione generale ( dell’istante stesso o di quel momento ). Meraviglioso! Questo significa che se consultiamo un istante, ad esempio lanciando delle monete, la loro risultante appartiene e descrive la situazione generale e ne rappresenta, per un certo verso, una sorta di campione attendibile come effettuare un sondaggio, estrarre una particella da una massa più grande, fare gli esami del sangue o delle urine, etc.
Molto convincente secondo me, applicando i principi sopra riportati. Ma non è finita qua, perché esiste un intimo legame tra un evento e la persona che osserva ( già dimostrato dalla Meccanica quantistica 100 anni fa ), infatti colui che esamina fa parte e, in un certo senso, altera il “paesaggio” osservato; ossia non è estraneo a quello che cerca ma ne fa parte. Nella fotografia dell’istante fa parte anche l’osservatore. Ora, stabilendo dei segni convenzionali per ogni risposta-situazione, nel gettare le monete i lanci, graficamente, determineranno la situazione stessa; solo quella unica situazione fotografata nell’adesso, nel tempo e nella sua classe/qualità. Quindi la situazione, adesso, ammette solo quella risultante e quella risultante è una parte della situazione, un suo campione ottenuto dall’osservatore, il quale partecipa in maniera determinante ( come, ad esempio, nelle canalizzazioni colui che fa, appunto, da canale, contribuisce in qualche modo a personalizzare, polarizzare il messaggio ricevuto e, più il canale è pulito e più è una fortuna conoscerlo! ). In questa logica è dunque previsto che l’uomo intervenga nella formazione del suo destino, nel senso che, nel divenire delle “cose” è possibile ancora guidarle. Quindi nel fare/intervenire ha senso la speranza, non nella assoluta attesa senza senso. Ecco la differenza tra la sorte ed il libero arbitrio. L’I ching dice “arriverai a, se agirai così”. In libertà dal fato ognuno di noi può diventare il perno responsabile del proprio destino. Tutto ciò inglobato nella logicità della visione dell’I Ching, permette di avere a disposizione una guida ed uno strumento di vita sopravissuto al tempo e tramandato proprio per questo motivo. Questo testo prezioso è il “Libro dei Mutamenti”, ossia il mezzo che insegna a guardare il nostro futuro come se fosse presente.
(Ispirato da “I Ching con le Carte” di Donatella Bergamino)


Prospettiva vita (1).



Esiste uno scoglio sul mare appena fuori Dune. Il posto più adatto per chi vuole restare solo con i propri pensieri. Lo scoglio è una protuberanza rocciosa assomigliante, vagamente, ad un polso con il pugno chiuso sporgente sul “mare” della città dall’altura soprastante. Il mare è tutto quello che lo sguardo, o il cuore, possono vedere al di sotto. Niente acqua ne pesci ma onde cerebrali. Terra, cemento, macchine, carne ed attività cerebrale. Un formicaio tremendamente organizzato … disorganizzato … difficile dirlo a prima vista. Da li sopra ogni cosa appare più comprensibile. Inutile dire che è il posto migliore per suicidarsi. Inutile dire che bisogna prima trovarlo. Spesso, la notte, una proiezione di Romne se ne sta lì, avvolta su se stessa, rimuginando. Il corpo, probabilmente lontano, non può raggiungere quel luogo, quella vetta così rarefatta. Lasciato solo, langue presso ogni dove. Il suo potere è molto semplice. Si limita a volerlo e, da qualche tempo, il pensiero corre proprio lì. Certo che l’esistenza riserba sorprese a non finire! Ti ritrovi per anni a pascolare nello stesso campo, sorvegliato in tutte le maniere possibili e non immaginabili. Poi, un giorno, senti di poter evadere così facilmente, tanto da non smettere più di darti dello stupido per non esserci riuscito prima. E’ un percorso interiore fatto di energia, pazienza, speranza ed incontri. Incontri molto speciali…
In galera aveva perso tutto, persino l’affetto quasi morboso della sua tartarughina mangia lattuga.
Quel posto sapeva divorarti nel modo peggiore, dal di dentro, svuotandoti dalle consapevolezze della nostra razza. Come l’effetto postumo di una grossa sbornia. Per poi, molto progressivamente ed in modo del tutto scriteriato, tornare a credere in te, stringendo amicizie e coltivando quel campo arido, in ‘odore’ di desertificazione perpetua. Subire un tale processo non è esperienza augurabile a nessuno. Si è scossi alle fondamenta, annullati. E con le spalle al muro, non si può evitare di guardarsi in fondo in fondo. Laggiù dove scorre il torrente o la palude degli istinti. Dove i segreti giacciono dimenticati, nelle vicinanze dei ricordi dell’infanzia. In quel laboratorio alchemico si forgia la personalità, le deviazioni, le paure e quant’altro, … i lunghi camini s’elevano per le strutture dell’uomo sino ad emergere all’aria aperta: certi giorni possiamo persino sentirne le esalazioni.  Un uomo che si specchia nella propria anima ha due direzioni ben tracciate, a seconda che ne riesca a sostenere il peso: la via dell’accettazione o del compromesso, e il sentiero della riflessione. Romne aveva scelto la seconda. La domanda ch’era solito porsi lo metteva in tremenda difficoltà, “…sei sempre sulla stramaledetta torre, devi scegliere chi gettare nel vuoto. La donna gravida o il tuo migliore amico?….Dannazione, per anni il mio migliore amico è stato un cane”. Si rendeva conto di avere molti problemi e, paradossalmente, questa autodiagnosi lo faceva stare leggermente meglio. Riusciva ad accettare con maggiore peso specifico la situazione. In alcuni giorni, l’ambiente delle patrie galere poteva apparire persino gradevole, circondati come si era da mura oramai amiche. Il suo reato? “…Imputato si alzi ! Questa corte riunita, la giudica colpevole di essere venuto alla luce. Per questo crimine le sarà commisurata la pena di anni dieci da scontarsi nel penitenziario statale del Limbo, nel quale avrà modo di rendersi conto di cosa voglia dire …rispettare le regole”.
 
“…. è passato molto tempo, anni o eòni che siano. Ho visto il mio corpo crescere ed al contempo lo spirito sfiorire. Gli echi dell’infanzia balenare sempre più fugacemente oltre le siepi della realtà, come un sole che s’eclissa e parte per un viaggio senza fine. Ora colgo la schiuma che s’alza dall’oceano in burrasca e, nel mio naufragio perpetuo, spero e temo nel medesimo istante….”

I bagliori artificiali provenienti dalla città si aggiornavano nelle basse nuvole dando luogo ad uno strano meccanismo di riverbero sui tetti delle abitazioni, nei metalli delle grondaie e lungo le trasudate vie. Simile alla lucente città di Re Artù, Dune si preparava all’alba. I grossi parchi cittadini apparivano neri e minacciosi e i suoni generati quantomeno equivoci. Il laghetto artificiale conferiva contrasto e profondità. Quello specchio perfetto era appena increspato dagli umori di Eolo. Della tonda luna non ne restava che un pallido ricordo. Un grosso zzzzzz aleggiava sopra ogni cosa. Di questa pigra notte estiva Romne era il viaggiatore, il viandante etereo, lo spettatore privilegiato invitato ad assurgere al ruolo d’interprete.
 
“….i ricordi affollano le mie strette vie dell’inconscio colmando ogni spazio, ogni pertugio disponibile e, pressando sulle pareti, testimonianti i confini dell’uomo, mi rendono pronto. Magma fuso pervade i canali uditivi e lo stomaco. Mi riprendo gli spazi allargando le braccia a più non posso, i palmi aperti, le dita ben separate…..”

Ritmo. Gocce grosse. La consistente voce degli elementi prese il sopravvento annichilendo il corso dei pensieri. Quelle erano le stesse folgori che mettevano in fuga i primordiali esseri antropomorfi e che diedero inizio al movimento delle religioni. Ignoranza che libera mostri. Paura che genera prigionia. Gabbie di parole e funzioni sacre. Uomini contro uomini.
 
“….brividi mi percorrono la schiena. Mi ritrovo a specchiarmi in una goccia d’acqua chiedendomi chi sieda alla regia di una tale perfezione. Il direttore, a quanto pare,  si è svegliato di cattivo umore. Lingue di vento diffondono umori di campi di grano mietuto e terra assetata. Lo scroscio costante mi soffoca le volontà, ipnotizzando soavemente. Come un tronco d’albero con le foglie offerte al cielo, ascolto e … spero e …. temo.”

Romne non era nuovo ad esperienze “particolari”. Egli vivacchiava in una sorta di isola misteriosa, interamente da scoprire, un pezzetto alla volta. Così s’immaginava il pianeta Terra, un incantevole agglomerato di rocce e minerali, disperso nell’oceano dell’infinito. Similmente ad un naufrago, s’addentrava giorno per giorno nella conoscenza dell’entroterra e ciò presupponeva altissime dosi di coraggio e di audacia nonché un grado di rischio sopportabile elefantiaco. Le droghe s’imbatterono in lui inevitabilmente, secondo i canoni di avvicinamento classico. La sigaretta per confrontarsi con i grandi, l’haschisc per sfuggire da se stesso, gli acidi per allontanarsi sempre più dalla costa battuta. Sino ad avventurarsi in profondità. Nel cuore dell’isola, nelle voragini dell’anima. - E’ una strada delle tante -. All’età di trentasette anni quello che gli rimaneva da vivere se l’immaginava come l’incontro con una bella donna dagli occhiali scuri ed accento straniero.  Il capire se, infine, ci fosse stata costituiva il sale stesso del respirare, l’obiettivo ultimo. Ammettere che il naufragio avesse costituito solo il mezzo, il vettore per avvicinarsi alla conoscenza, alla semplice perfezione riscontrabile nell’intelaiatura di una foglia, nel ripetersi delle gocce, nello sbocciare di un fiore, nello sgorgare delle acque, nel disegno maniacale di una corteccia d’albero, nel sapore di un acino di uva. Sinora un qualcosa lo aveva preservato dalle regole canoniche del trascorrere del tempo, tanto che non una sola piccola ruga, nemmeno d’espressione, poteva vantarsi di soggiornare su quel viso d’altri tempi. L’integrità totale della maschera facciale strideva con le parole che sapeva generare. Costrutti elicoidali mai comuni, capaci di portarlo ben oltre l’età anagrafica. Una simile discrepanza rappresentava una falla del sistema. Un qualcosa sul quale iniziare a far presa per poi poter affondare gli artigli.

domenica 11 ottobre 2009

Wow che luce! Oggi qualcuno è stato "promosso".


Sul sito Corriere.it ho trovato questa notizia: Individuata l'esplosione di una stella distante 13 miliardi di anni luce. In una decina di secondi sprigionata un’energia 100 volte più elevata di quella emessa dal Sole in 9 miliardi di anni

Mi ha colpito molto il fatto che questa enorme esplosione di LUCE sia stata messa in relazione alla MORTE dell’astro in questione. Ora, io non capirò nulla di scienza ne di molto altro e, semplicemente, mi lascio andare fanciullescamente al mio mondo istintivo e percettivo… però! Però mi suona un po’ strano associare il concetto di una morte relazionato ad una esplosione di luce! E allora una nascita che cosa è? A cosa la potremmo collegare? Comprendo che il tutto racchiuda la figura di un cerchio, come racconta molto bene anche il Dr. R.G.Hamer, quando descrive una fase della formazione embrionale umana e, nella rappresentazione grafica, si vede chiaramente che la bocca/faringe e il retto si dividono, lacerando la formazione ad anello dei nostri antichi predecessori e dando luogo alla formazione embrionale successiva. Vita ed evoluzione passando anche dalla morte. Il processo segue sempre lo stesso schema e nella luce non comprendo come possa identificarsi un processo di morte fine a se stesso. Non voglio parlarne in termini metafisici o alchemici o religiosi o che dir si voglia… Non intendo parlare di trasmutazione o sublimazione etc.; voglio solo ardire che, a pelle, non mi sembra plausibile parlare di “una morte di un astro“ se questo avvenimento viene “celebrato” in una esplosione di luce. Il processo ha sicuramente un’altra natura ed un altro scopo. La scienza per quello che può avanzare oggi, celebra questo funerale facendo un gioco a somma zero, tra il nucleo che rimane e tutta l’energia e le polveri proiettate nelle regioni circostanti l’esplosione ( nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma )… La scienza si ferma alla morte. Il processo della creazione è sempre attivo e, questa esplosione sancisce, secondo me, un qualcosa di molto diverso da quello pronosticato. E solo perché noi, attraverso gli strumenti scientifici e le distanze pazzesche, non vediamo più la stessa situazione originaria, non significa che quella stella o entità vivente sia morta. Basti pensare al termine “illuminazione” allorché lo si associa allo spirito, come “il risveglio alla luce divina”. Suvvia, mi sembra tanto chiaro che: 
  • non conosciamo ancora i veri processi in corso 
  • si tratta di una elevazione e, come tale, sparisce ai nostri occhi perché vibra ad altre frequenze più elevate 
  • quello che rimane a noi visibile chiamiamolo pure corpo morto 
  • i termini del linguaggio sono vuoti e non significativi ( e forse l'intero linguaggio stesso ) 
  • godiamo del processo di morte che porta ad un simile risultato
Succo del discorso? Non bisogna avere paura di sorella Morte ( fantastica la Death della famiglia degli “eterni” della saga di Sandman, fumetto a me molto ma molto caro… http://it.wikipedia.org/wiki/Sandman ) e, come fanno gli sciamani… occorre sempre darle del tu.


sabato 10 ottobre 2009

Creare con metodo.



Oggi riporto per intero questo intrigante articolo, sempre attuale. Faccio il pigrone e mi limito a fare un bel "copia/incolla"... inutile dire che sono a pezzi per molti motivi... ma a chi interesserebbe ( e intanto l'ho detto! ). Riporto un mio autoritratto così, almeno, qualcuno si farà una idea più precisa del soggetto ideatore di questo "sacroprofano" blog... Scherzi a parte si rimane scioccati nel prendere atto del dove possa arrivare l'ingegno, l'intuito, la creatività umana. Siamo al cospetto della creazione quasi più pura e, anche in questo ambito, l'uomo ha stabilito/scoperto leggi, statistiche, regole varie. E' anche da qua che si misura il grado di evoluzione globale umana. Se costoro che osservano e, in funzione della domanda, danno delle risposte innovando/creando, possiamo da soli renderci conto di quanto siano importanti i nostri input, le nostre richieste, quello che vogliamo... vogliamo telenovelas, avremo telenovelas, vogliamo aggeggi per fare il bucato senza spostarci dalla potrona, lo avremo; vogliamo un mondo migliore, avremo un mondo migliore!!!
Siamo noi che determiniamo le dinamiche globali... accettiamolo e comprendiamolo una volta per tutte. L'opera dell'Antisistema è perfetta ma non può andare contro il nostro volere... se abbiamo un mondo anomalo è perchè ci siamo prestati a scrivere un futuro secondo il volere di altri...
Persino il "Padre nostro" è stato stravolto dall'opera di traduzione, rispetto all'originale molto più antico: "Padre nostro che sei nei cieli"... noi qua ed il Padre nei cieli! Non corretto. No buono... Crea distacco e problemi di autostima, direbbe un buon psicoterapeuta. Noi siamo molto di più!

Per creare ci vuole metodo

L'innovazione spesso non nasce da invenzioni ma da applicazioni già sviluppate in altri campi

di Umberto Cugini *
Ormai ogni articolo, dibattito, intervista rilasciata da imprenditori, politici, osservatori vari che facciano riferimento alla situazione economica, allo stato di salute non certo brillante del mondo industriale europeo e in particolare nazionale sottolineano ed evidenziano l'imprescindibile necessità di innovare, di innovare soprattutto i prodotti, in modo rapido, efficace, continuativo, per poter controbattere in questo modo il dilagare della delocalizzazione produttiva nei Paesi a basso costo di produzione. L'imperativo è innovare in continuazione, sistematicamente, per mantenere un vantaggio competitivo su chi copia o segue, forte solo di costi di produzione più bassi.
Ma è possibile fare questo? È possibile pianificare, organizzare, gestire il processo di innovazione, un'attività puramente creativa, inventiva caratterizzata dalla non prevedibilità, dalla eccezionalità, dal trovare proposte e soluzioni fuori dagli schemi? La risposta è affermativa. Esistono metodi (da qualche decina d'anni oltretutto) ed esistono, da qualche anno, strumenti informatici di supporto alla "Innovazione Sistematica".
Come purtroppo troppo spesso accade nel nostro Paese, questi metodi e strumenti sono molto poco noti e diffusi, in particolare nel settore che più ne avrebbe bisogno: quello della piccola e media industria nazionale attiva nei comparti a media e bassa tecnologia.
Il metodo Triz. Da molto tempo studiosi e ricercatori si sono cimentati nell'analizzare e capire come nasce un'idea nuova, una soluzione geniale per poterne poi in un certo senso riprodurre e governare il processo di applicazione. In quest'ambito di ricerca un ruolo fondamentale ha avuto il russo Genrich Altshuller, scomparso nel 1997, il padre del metodo Triz. Un metodo o forse una teoria per l'invenzione o meglio l'innovazione sistematica.
Altshuller, responsabile per decenni dell'ufficio brevetti russo, ha analizzato per circa quarant'anni milioni di brevetti, cioè il risultato descritto in dettaglio di soluzioni innovative, cercando di astrarne l'essenza, i principi comuni. Ha analizzato il successo e l'insuccesso industriale di queste soluzioni proposte e ne ha tratto una teoria (Triz appunto) e un metodo utilizzato per decenni (principalmente in Russia e nei Paesi del Nord Europa) supportato da semplici strumenti: carta e matita, semplici tabelle e schede analitiche di principi innovativi e conflitti tecnologici.
Soluzioni facili. Quando si ha un problema tecnico o tecnologico da risolvere si è sempre di fronte a un conflitto da affrontare: grandi prestazioni e costo basso, grande resistenza e leggerezza, grande rendimento e semplicità di processo. Il metodo di Altshuller è, come tutte le scoperte importanti, semplice, quasi ovvio: bastava pensarci. Si basa su un'osservazione di disarmante semplicità: la quasi totalità delle innovazioni non nasce da una totale invenzione, ma dall'applicazione di soluzioni già sviluppate e/o note in settori diversi da quelli in cui esiste il problema. Questo di solito avviene in modo casuale e non sistematico. L'osservazione fondamentale è quindi che la gran parte delle soluzioni di problemi già esistono, ma sono in contesti che hanno poco o nulla a che fare con quello che ha il problema (chi avendo un problema nel settore dei processi per la produzione alimentare andrebbe a cercare la soluzione nel settore della microelettronica?). Altshuller si è applicato al come trovare le soluzioni già esistenti in altri settori tecnologici. Osservando che chi ha un problema tecnico lo esplicita nel linguaggio e nel contesto in cui ha il problema prefigurando così, implicitamente, solo le soluzioni tipiche di quel contesto, ha semplicemente proposto di descrivere il problema in modo più astratto e decontestualizzato. 
È così giunto a individuare solo 39 problemi generali.
In modo quasi simmetrico si è messo a classificare i brevetti, quindi le soluzioni disponibili e ha individuato 40 principi per la soluzione allo stesso livello di astrazione dei problemi. Ha quindi generato una tabella di correlazione tra problemi che permette di individuare i conflitti e per ogni conflitto ha individuato i principi solutivi in base ai quali è possibile andare a pescare nel l'enorme patrimonio di soluzioni esistenti quelle potenzialmente possibili.
Come è facile immaginare gli strumenti dell'informatica più classici disponibili su un comune pc come data base, metodi di classificazione ed estrazione, grafica, connettività in rete, hanno permesso di mettere a punto e rendere disponibili programmi di ausilio all'uso del metodo Triz estremamente efficaci e rapidi. Come ovvio il metodo Triz - e quelli che ne sono derivati - è ben più articolato e puntuale.
In ogni caso l'insegnamento fondamentale da trarre e che è alla base di un approccio sistematico alla innovazione, è che bisogna lavorare con metodo sulla domanda per poter trarre vantaggio dalla enormità di risposte già esistenti e che con velocità impressionante vengono ogni giorno rese disponibili nei campi più disparati.
L'associazione. Ritornando al problema posto all'inizio, anche nel nostro Paese si sono consolidate delle strutture per utilizzare e diffondere questi metodi e questi strumenti. È stata creata un'associazione: Apeiron (www.apeiron-triz.org) che riunisce i gruppi di ricercatori universitari e le industrie che studiano, praticano, sono in grado di applicare e diffondere questi metodi. Di recente l'associazione ha varato un piano di attività di sensibilizzazione e formazione, diretto in particolare al settore industriale delle piccole e medie aziende, in collaborazione con Politecnico Innovazione (www.cpi.polimi.it), un consorzio del Sistema Politecnico di Milano - partecipato dalla Fondazione Politecnico, da associazioni imprenditoriali ed enti pubblici - che ha come missione il trasferimento dell'innovazione alle piccole e medie industrie.
È auspicabile che questa iniziativa possa contribuire in modo sostanziale al processo di innovazione dei prodotti, oggi un punto particolarmente critico per il sistema industriale nazionale.
* Politecnico di Milano
Giovedí 28 Aprile 2005  

venerdì 9 ottobre 2009

EYE - l'interazione oltre ogni confine ( tra aberrazione e utilità sociale ).


Cosa manca ancora al social-network per completarlo a "misura" d'uomo?

Cliccate sulle immagini per renderle leggibili.









 

 

 

 




giovedì 8 ottobre 2009

Noi siamo Dio ( non solo Faletti ).


A volte occorre proprio fermarsi un attimo e percepire; rimanere in ascolto con tutto il proprio essere perché è quello il momento giusto e, qualcosa, ce lo sta suggerendo in maniera sottile e solleticante. Oggi si  sono succeduti più momenti di questo tipo. Ero alla guida della mia vettura con la mente impegnata a fare da capitano ( anche se mani, piedi, riflessi funzionano da soli tipo pilota automatico ). La colonna sonora di “Vento di passioni” improvvisamente ha dato vigore e verve ad alcuni pensieri che passeggiavano allegramente per le vie irte di sinapsi. Ho pensato a come tramite la tecnologia legata al mondo dei personal computer, anche di massa, l’uomo abbia riflesso la propria natura di co creatore di questa realtà, dando luogo ( generando ) una forma di modello nuova del FARE e del FARE a costo praticamente zero. A cosa mi riferisco? Al fatto che una idea può essere concretizzata scrivendola o disegnandola o fotografandola o quello che volete, e poi questa idea materializzata può essere riprodotta all’infinito ( copia/incolla ) ed inoltrata a tutto il mondo, volendo. Il tutto al costo dell’energia elettrica utilizzata dalla macchina e dal costo di un abbonamento adsl flat ( oltre al costo della macchina stessa che è una tantum o ciclico ma in termini di anni ). Insomma occorre rendersi conto che, in un mondo dove ti fanno pagare anche l’aria che respiri, si è creata una dimensione parallela ma chiaramente interfacciata con la realtà fisica di tutti i giorni, nella quale la legge del costo è stata completamente ribaltata. I modelli di business esistono anche nelle regioni al silicio ma, hanno altre valenze. Sono modelli più gentili e più rispettosi. Ricordiamo che in ogni modello c’è sempre la faccia yin e yang, ossia tutto è vero e falso allo stesso tempo ( l’altra faccia della medaglia – tipo virus, spam, truffe, etc. ). L’aspetto meraviglioso è quello relativo alla creazione che ognuno di noi può dare luogo, ormai, senza molti problemi e costi. Ho una idea, la scrivo su word, la trasformo in pdf, la moltiplico ( come Gesù con i pani ed i pesci ) per quante volte voglio, la inoltro in ogni angolo del globo… tutto al tempo di un respiro. È davvero fantastica questa nuova realtà. E dato che tutto ci rispecchia abbiamo la prova provata della nostra capacità di co creare nuove forme di realtà dense da esperimentare. Con la robotica non stiamo forse creando una nuova forma di esistenza ( siamo agli albori, ma diamo tempo al tempo )…
Nel materiale Wingmakers è scritto che un pianeta, e quindi una globalità, è pronta per “ fare il passo successivo “ ( lo specificherò in un altro post ) quando ha creato attorno a se una rete globale di comunicazione ed informazione ed è sotto il “segno” dell’Uno; pertanto quando ci si allarma per i piani dell’Antisistema di creare un governo unico mondiale… pensiamoci bene prima di giudicare e/o impaurirsi. Non dimentichiamo mai che questo gioco della vita è, alla fin fine, a carattere educativo ed evolutivo; non esistono i buoni ed i cattivi ma solo anime che stanno facendo esperienza e che impersonificano TUTTI i ruoli che la sceneggiatura richiede… e soprattutto non dimentichiamo MAI che alla regia ci siamo noi!


mercoledì 7 ottobre 2009

Carta igienica per l'anima.



Ho preso in prestito questa immagine perchè è fantastica ( l'ho presa dal sito più sotto riportato ). Penso che molti di noi abbiano sentito parlare di “signoraggio”, ossia la TRUFFA della sovranità monetaria che, dal popolo è passata alle banche ( per associazione di idee leggasi "TRUFFA autorizzata ad opera delle banche o meglio del POTERE che si nasconde dietro" ). Invito tutti coloro che non hanno una idea ben precisa su questo astruso termine ad informarsi sulla “rete”. A tal proposito è opportuno chiedersi come mai un simile ed importante argomento non riesca a diventare argomento di “gossip” tra la gente. Una spiegazione plausibile ed in linea con la dualità è questa:
“Sta semplicemente succedendo quello che spesso succede con il pensiero: da scoperta, da forza esterna alla coscienza, capace di scuoterla e colpirla, si è trasformato in parte di essa. E’ stato hegelianamente introiettato e ora fa parte del tranquillo bagaglio culturale dell’individuo che lo possiede…( omissis )
Per l’individuo, tutto si trasforma in pezzi di identità da mantenere, da sbandierare, con cui distinguersi. Ciò impedisce il dialogo costruttivo e, intrappolando la questione signoraggio ora in un’aura miracolistica e misticheggiante, ora in un semplice fatto di appartenenza partitica, ora in un’esperienza qualsiasi ma diversificante, si allontanano quelli che in tali vesti non si riconoscono”.
Link: http://www.movimentozero.org/mz/index.php?option=com_content&task=blogsection&id=1&Itemid=10
Sono parole illuminate queste. Se ci riflettiamo sopra comprenderemo come, in questo sunto, ci sia tanta verità da far addirittura... aprire gli occhi. Mi torna a "galla" l’antico motto “divide et impera”… accidenti! È vero. È da parecchio tempo che percepisco come uno dei modi più efficaci per l’Antisistema di tenerci buoni, sia proprio quello di applicare l’isolazionismo tra individui; tecnica tanto semplice quanto efficace se il Controllo possiede mezzi, tempo e dote per applicarla. Il lavoro è stato eseguito alla perfezione, si può sostenere. A 360 gradi “tutto intorno a noi” è stato teso un velo per ingarbugliare, confondere, rabbuiare e per gonfiare l’ego delle persone facendole sentire “migliori” di coloro che, da qualche parte nel mondo, soffrono o anche solo del vicino di casa, del proprio collega, amico, parente, genitore, etc. La tecnica è stata di dare x per togliere x+1 ( ti do la Playstation che ti fa divertire e ti tolgo dal tuo punto di osservazione vigile, per cui ti potrò FARE qualcosa in più che limiti la tua libertà di fare esperienza in questa forma umana, ossia come ti tarpo le ali senza nemmeno che te ne accorgi, anzi mi ringrazi pure perché ti ho dato qualcosa che ti fa divertire e ti svaga un po’ da questa vita grama nella quale sei stato abbandonato persino dal tuo Dio ). Che tristezza e che perfezione. La divisione è stata fatta addirittura per macro aree globali e, via via, sempre più in modalità micro, sino ad arrivare ai nuclei famigliari ed allo stesso individuo che, scisso in Hyde e Jackill si disperde nel tempo che trascorre. Persino in internet senza un motore di ricerca ci si perde; più in generale senza una propria capacità di organizzazione e ricerca ci si perde. Ecco il perché Google ha avuto così tanto successo. Ecco perché oggi siamo immersi nelle informazioni; semplicemente anneghiamo nell’oceano di dati, news, libri, input, etc. Ecco perché, allo stesso tempo, paradossalmente ci è stata levata la conoscenza che già avevano gli antichi, il tempo, la volontà, i mezzi e siamo stati ancorati ad uno strumento di annichilimento come il denaro; strumento che non va demonizzato ma, anche qua, sapientemente padroneggiato nella propria funzione di mezzo per giungere alla meta. È tutto vero e falso allo stesso tempo se rileggete le frasi appena riportate. Infatti siamo noi che spostiamo la “lancetta” su quello che riteniamo vero o falso. Eppure una verità c’è, quella assoluta dell’anima globale che è qua per fare esperienza nel concetto del libero arbitrio e dell’uno.

martedì 6 ottobre 2009

Il fumo uccide... ma non me.



Quali lidi la società ha esplorato ultimamente? Le frasi stampate a caratteri ben visibili sui pacchetti di sigarette sono, a mio modo di vedere, uno degli emblemi che meglio rendono l’idea del peso specifico raggiunto dalla capacità umana di vivere d’illusioni, o semplicemente di essere scollegati da sé stessi. Daremmo mai del Rhum al nostro bimbo di qualche anno? No, certo. Questo lo si comprende. Ma la Coca Cola si, perché non è alcolica! I luoghi comuni si sprecano, le credenze indotte, i “sentito dire”… le tradizioni senza senso che fanno a botte con la tremenda saggezza dei proverbi. Ragazzi che prendono la patente e trovano in commercio super macchine. Governi che limitano la velocità ma non limitano la produzione e la pubblicità delle super macchine. Leggi che vietano di andare forte e super macchine vendute a norma di legge. Alcolici che non possono essere erogati dopo una certa ora, ma se compri la bottiglia intera va bene. Controlli effettuati sul gradiente alcolico che anche un collutorio supera con facilità. Guidatori che vengono truffati da semafori “intelligenti” e da Comuni senza soldi. Organi di “controllo della sicurezza” che si appostano per superare il proprio record di contravvenzioni giornaliere…
Sono d’accordo: è più facile criticare che costruire… E allora?
Semplice… la giungla sociale è lo specchio di quello che abbiamo dentro di noi. Persino la fauna e la flora. Io penso che se in natura esistono animali che si nutrono del sangue di altri animali, è solo per riflettere quello che un certo tipo di uomo fa ad un altro tipo di uomo; è la risposta della dea Natura al comportamento umano… Anche i mercati economici che sono divenuti “globali” riflettono i meccanismi di “causa effetto” di fatti originari molto lontani che si amplificano e riverberano a tutto tondo. Se, dunque, ogni effetto dipende da una causa scatenante perché tutto quello elencato più sopra non dovrebbe dipendere dal comportamento di tutti noi? Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Occhio non vede cuore non duole. A quando il giorno del balzo quantico, del raggiungimento della massa critica, del risveglio planetario? Nel 2012? Bah… il 2012 dipenderà anch’esso da noi. E sarà una scelta ( vedasi a tal proposito questo link http://www.stazioneceleste.it/il_2012_%C3%A8_una_scelta.htm ).
Il capitolo finale non è ancora stato scritto. Cerchiamo di comprendere per tempo che saremo solo noi a scriverlo, volenti o nolenti. È nostra responsabilità, nostro onere ed onore… 

lunedì 5 ottobre 2009

Nel regno delle illusioni.



L’articolo di ieri sera, incentrato sul nuovo approccio per fare bene in Borsa, ha catalizzato l’attenzione di parecchie persone ma nessun commento sul blog. Oggi ho postato l’idea sul forum di Finanzaonline con buon successo e, come ho scritto, ho “ gettato un sasso nello specchio d’acqua che corre il rischio di impaludamento “. In questi forum specializzati in tematiche legate ad investimento & Co., ho potuto notare come l’atmosfera sia sempre grandemente incentrata sullo studio delle tematiche speculative a 360 gradi. Ovvio, qualcuno sosterrà. Esatto. Ovvio. Però mi piacerebbe anche leggere qualche voce fuori dal coro che faccia notare come il Banco abbia la stessa voce dell’Antisistema. Il Banco rappresenta un’altra forma di controllo massivo delle emozioni umane, della “pila” umana. Un grafico di Borsa fotografa le allucinazioni collettive che nella giornata, il popolo dei trader ha respirato. Basta vedere cosa è successo, magari alla sera… farlo scorrere per intero; magari sulla scala temporale dei tre minuti. Vedremmo delle cose pazzesche e senza senso tipo, 8 punti su seguiti da 9 punti giù e poi 10 punti su… tutto nel giro di trenta minuti. “ Ma cosa sarà mai successo in quella mezzora? “ – verrebbe da chiedersi. Niente! Si tratta solo dell’apertura dei mercati USA. È la partenza del carrozzone di borsa d’oltreoceano che pilota tutto il mondo. Una gigantesca illusione fatta di speculazione allo stato puro e  trading in alta velocità… Miliardi che si spostano come api sui fiori. Ma che senso ha tutto questo? Se calcoliamo che quasi tutti perdono, significa che la macchina divora e spoglia gli individui, ai comandi del Banco ma, non solo; in realtà la macchina divora anche l’anima della gente, il suo presente ed il suo futuro e mina alle radici l’equilibrio psico fisico spirituale. Ci conoscono molto bene. Sanno come siamo fatti. E sono entrati persino nelle nostre cellule e nella nostra genetica. Cosa ci rimane allora? Non rimane che svegliarsi… accettare il timbro educativo del “gioco della vita”. Come sapere che gli attori che girano i film non muoiono davvero. È tutto finto… ed il film è girato con uno scopo ben preciso ( non solo fare soldi ), trasmettere una idea, coinvolgere, sensibilizzare, affermare… Vedetevi Happy feet per comprendere quello che intendo… come è possibile pensare che alla base di questo film ci sia solo una logica del denaro? Godiamoci il “viaggio” signore e signori… perché la “meta” non è in dubbio.