martedì 2 gennaio 2024

Sul titolo: che ce metto?


Perché, se alle prese con una potente macchina “super intelligente”, dovresti chiederle se esiste Dio? Ma non lo sai che “quella” ricorrerebbe alla logica? Certo: logica di ogni tipo. Però, niente che anche Tu non possa compiere od elaborare. Però, sei talmente abituato ad essere “te” che preferisci chiedere all’ennesima “autorità, celebrità, cervellone, esperto, professorone, addetto ai lavori, accreditato, elitario, etc. etc. etc.”. Esempio: adesso che c’è questa “IA” che risponde su Internet, manco fosse la rubrica di “Frate Indovino”, bè… come puoi resistere ad interrogarne ogni prerogativa? 

“Chiedi alla macchina”, allora. 

Che aspetti? “Esiste Dio”? Vedi che ti risponde. Peccato che molti proprietari di contenuti, sulla Rete, stanno facendo causa alla “proprietà” dell’IA, poiché questa si è “allenata (formata)”, appunto, grazie a milioni e milioni di “news” pubblicate da dette fonti propagandistiche. E, come sai molto bene, se vai con lo zoppo… che ti succede? Ecco! Vedi di zoppicare meno, allora. Anche se cammini perfettamente. 

Ecco la sostanza, tanto per cambiare. 

La risposta.


Dio esiste?”. “Adesso sì”.
La risposta - Fredric Brown

Bocelli, atto di fede: “il caso non esiste, nella vita c'è una regia precisa…”.

Un “atto di fede”? Di più. Molto di più. Questo è il “sentire” ma… mascherato. Rivelato. Bocelli è “Bocelli”. Come l’essere è a massa. Di conseguenza, sente e “sente”, però, non lo può ammettere nemmeno a se stesso, poiché è “sé stesso”. 

È già successo. 

Questo è il punto: l’essere in “ritardo”, nella sostanza dei fatti. E non rendersene conto. Top! Emanciparsi, comporta questo. Una questione di atteggiamento. Analogamente, sostanza. Infatti, come parli con un altro individuo che si esprime attraverso un’altra lingua? Parlando lo stesso idioma. Non puoi “farti capire” a gesti, perché non basta all’interno di una comunicazione profonda, essenziale. A gesti va bene per rimorchiare, in vacanza. Non per ben altro. Altro punto

l’invasione e relativa possessione del “linguaggio da bar”, impazza. 

lunedì 1 gennaio 2024

24, non + 23.


Sino a quando l’Inno di Mameli non sarà sostituito con il “Va pensiero”, sarai nella “Italia”.

Cosa è cambiato? La data. Il calendario. Nel calend(i)ario. Per il resto, le solite farneticazioni. Del resto, è un presidio fisso, questa versione della realtà manifesta o AntiSistema. Sì, sempre lo stesso impero, fottutissimo. E il “Matta”? Ne ha sparate di ogni, confacendosi allo stile “botti dell’ultimo dell’anno” o, meglio, all’insegna del Modello Far West. 

Sostanzialmente? “Niente”. 

Il solito, al solito. Vieppiù, senzameno. Il prodotto è questo, orsù: che lo cambi a fare se funziona sempre alla grande, egregia-mente. Nel tacito consenso per cui “va sempre bene”. Sì, le lamentele ma… guarda nel mondo come sono messi! Eh? Vuoi mettere. La guerra. La povertà estrema. Il terremoto. La barbarie. La mancanza dei diritti basilari. Soffrono la fame e la sete. Fa un caldo bestia. Si sta male, anche quando stavano meglio. Tutto è girato al contrario, insomma. Ad eccezione che qua, dove ti trovi “tu”. Dove… hai diritto a tutto, perché i “padri (si può ancora dire?) fondatori” hanno pensato a… tutto. Proprio a tutto. Senza tralasciare niente, nessuno

E i poveri italici? In che senso