Il monopolio mediatico del pensiero unico…
Si legge questa “definizione”, in giro. Qualcosa che “dice tutto”. Ma, solo se ci sei: se sei Tu e non “tu”. In molti “canali” è diventato di moda ribadire e ricordare, alla “gentile compresenza”, che… è ignorante, fulminata, andata, bruciata, perduta, etc.
Ed è così, infatti.
Nell’equivalenza del “pensiero unico” - il cui bias di conferma è ancora e sempre Sé (alla faccia della “scienza”) - in “ferma” coerenza… da ME (in SPS) ritrovi la f-orma omogeneizzata “tu” (tutto in minuscolo e fra virgolette). Ecco:
è uguale, sostanzialmente.
Invece di darti del “decerebrato”, ti identifico con la particella “tu”, che fa a botte con l’altisonante potenziale, Tu. Alias: “è già successo” qualcosa, che ti ha anche proprio “ora”. Infatti, non esiste ma c’è qualcosa che continua a succedere su questa falsariga. È come una dimostrazione geometrica, tale avio diffusione che non riesci nemmeno a sfiorare con l’immaginazione (che risente, ovvio, del bias di conferma del “pensiero unico”).
Gerarchia.
Lo sai, oppure no, che… se sei in gerarchia di conseguenza sarà sempre il “potere di pochi” a governare il mondo o perlomeno la “tua” città? Certo che è così:
e “tu” lo trovi persino giusto. Perché?
Perché “non hai tempo per dedicarti a queste faccende”. Ci sei?