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“Nella mia famiglia 1 + 1 era uguale a 3…
Per il mondo erano solo numeri. Ma per noi erano segni invisibili…”.
An invisible sign
“Dio lascia che i suoi figli siano divorati. Voglio capire perché…”.
Amen
“Queste sono le regole.
E secondo te, chi ha scritto le regole?
Da che parte stai?
Non ci sono parti. Solo la partita…”.
Death note
Sei immers3, dispers3 e ti “cospargi il capo di cenere”… appartenendo a qualcosa (qualcun3) che nemmeno immagini; e non immagini per via di un “blocco mentale”:
un blocco nella “tua” mente “qua, così”.
Con “a monte” un evento certo, che non riesci più a prendere in considerazione.
Probabilmente, ti sarà capitato - almeno una volta, da che “sei viv3” - di sorprenderti mentre, con lo sguardo fisso Oltre Orizzonte, stavi “pensando ad ambiti che, una volta lasciati lì, la mente non sapeva più come mettere assieme, avendo perduto una sorta di connessione altra”.
No? Non è nemmeno il "non ricordare"... è, qualcosa di molto simile al "non essere più in grado di comprendere, di mettere assieme, di ritrovare la logica, il senso, il filo conduttore, etc."; è diverso.
Ricordi solo che non riesci a...
Se (se) non ti è mai successo, ti succederà, poiché fa parte dei frammenti di un evento “a monte”, persino, del “è già successo (del quale non hai alcuna memoria apparente)”.
Se (se) ti è successo, allora (allora) come puoi fare finta di nulla?
Per “fare surf” devi sempre stare sulla cresta dell’onda.
In realtà, i surfisti non cavalcano l’onda – così come si cavalca un cavallo, standogli sopra – ma (ma) la anticipano, precedono... per quanto riguarda proprio la “cresta dell’onda”.
Stanno nella sua “pancia”, piuttosto:
davanti.
Nel filo, nel “ricciolo”, nella linea orizzontale che prosegue lungo la verticale.
Ora, analizzando a livello frattale espanso (sostanziale, significativo) questo incedere, questo passo, puoi meglio focalizzare sull’atteggiamento che, tali sportiv3, hanno sviluppato “facendo esperienza diretta e indiretta”.
Quale?
Quello “stare dentro all’onda” al fine di… cavalcarla il più a “lungo” possibile, sfruttandone la forza e, dunque, la corrente... che la rende possibile e manifesta.
Anche in un simile “caso”, detta “potenza” è - e rimane - del tutto immanifesta e tutto ciò che “vedi (e misuri)” è l’apparenza fisica dell’onda:
della quale, il significato “cosa significa” scompare del tutto, di fronte all’evento che matura quando l’onda s’abbatte lungo la costa, formando rivoli arricciati d’acqua, non più costituita da gocce bensì da striature, filamenti artistici, grovigli conseguenti alla legge fisica, sotto ondulazioni dell’onda portante.
Qualcosa che va a caratterizzare una giornata “mossa e ondosa”.
Qualcosa che solitamente s’immagina accompagnat3 anche da un cielo ad hoc, dal vento, dai colori del panorama e degli animi sempre alla moda.
La caratteristica ambientale infrastrutturale frattale espansa è... l’esempio.
Ciò che scambi, ormai “qua, così” per una sorta di banalità.
Ciò a cui non dai più peso, retta, significato. Ciò che ti attraversa, come uno “sciame di neutrini”... senza per/con questo destare la “tua” benché minima “attenzione, curiosità, consapevolezza”…
La conseguenza (questo “tuo” atteggiamento) di ciò che “è già successo” (l'avvento della ragione fondamentale compresente, immanifest3, sotto dominante = sia dominante che sottodominante, sempre sotto – alla – dominante).
Qualcosa di assolutamente già dimenticat3.
Qualcosa di assolutamente sempre (sempre) ricordat3, anche se “qua, così”, dalla/nella similitudine “memoria frattale espansa”:
una qualità della tri-unità "sistema operativo frattale espanso" (l’anello che permette la congiunzione In-Organica “intenzione, desiderio, idea, pensiero vs azione, fisica, ‘fare’, etc.”.
Un programma. Una App. Un dispositivo.
O, meglio, come (ti ricorda) un programma, una App, un dispositivo.