mercoledì 6 aprile 2016

Ogni spinta si auto proietta verso terra.


Tutto quello che "sale", poi, accondiscende... seguendo la forma ambientale.
Ci sono, sempre/in ogni caso, da fare (da “tenere a mente”) delle considerazioni di base.
Un po’ quello che è il semplice ragionamento “sorgente/foce”, relativamente alla “vita” di un fiume.
Ossia, che… esiste un “a monte (prima, sorgente)” ed un “a valle (dopo, foce)”.
Non solo. Occorre, anche, tenere in debita considerazione che, “per ogni attimo (presente) esiste, sempre, una simile distinzione ‘temporale’”.
Quindi, d’istante in istante, s’imprime e s’inscrive – nel reale manifesto (andando a caratterizzarlo, allo stesso tempo) – qualcosa che è una miscellanea sensata (orientata verso una esatta “direzione”) azione singolare d’assieme (complessa, all’apparenza, ossia... senza ricordare totalmente).
Il comportamento di tutto, il loro (di tutto) atteggiamento, le loro (di tutto) “sfere dimensionali interiori/esteriori, in toto, vanno a caratterizzare il tessuto manifesto del grado di reale percepito e percepibile, non percepito e non percepibile (per i motivi più svariati).
Con questo, SPS intende esprimere la considerazione più frattale espansa possibile. Quella che ti inquadra come un ingranaggio (potenzialmente principale) di/in una infrastruttura d’insieme che, complessivamente, ti sfugge (per motivi che sono esatti, causali, intenzionali ed inconsci – parte per parte).
Cosa viene “prima di”? Cosa “è già successo”?
Cosa “temi di più”? Cosa “eviti come la peste”?
Sono domande che affondano nella prospettiva più aperta possibile. Che non hanno nulla da difendere. Che non hanno nessun interesse di parte, se non quello “immanente” del desiderare la verità totale (il ricordare).
  

martedì 5 aprile 2016

La gravità maggiore.



Ti dicono che “il denaro non cresce sugli alberi”, eppure… le banche centrali lo “inventano (dal nulla o, meglio, dalla loro organizzazione)”.
Tu, che sei dipendente dal denaro, lavori tutta la vita per guadagnarne in quantità tale da poter sopravvivere, così… anche le banche centrali “lavorano alacremente, affinché possa esistere una simile dipendenza”.
Ti accorgi, dunque, che “qua, così” lavorano tutti?
“Lavorano” anche coloro che “non hanno lavoro”, perché 1) lo ricercano, 2) ne “soffrono” sia che lo trovano, sia che non lo trovano, 3) anche quando non lo ricercano, comunque, “lavorano sempre per il mantenimento dello status quo.
Tutto rigenera il “passato”, per mezzo del presente, a dipartire dal momento in cui tutto “è già successo (la “venuta” del Dominio, l’invasione e la conquista del genere umano, dopo aver conseguito il livello d’influenza della grande concentrazione di massa; misura sufficiente e necessaria per poter “lavorare in delegazione frattale espansa” il Genio frattale espanso)”.
 
La scienza deviata “ricorda” la formazione del “tutto (universo)”, a partire da un “attimo (Big Bang)”.
Una curiosità piuttosto significativa. Non trovi? Qualcosa che ricorda molto da vicino, la “tesi” SPS (quella appena sopra riportata, anche se in bozza molto sommaria):
  • a dipartire dal momento in cui tutto “è già successo
  • Big Bang...
   

lunedì 4 aprile 2016

Onore al merito.



Si parte, quest’oggi, con un po’ di citazioni.
Poiché esse descrivono e sono descritte, secondo l’atteggiamento di chi “le trova”, piuttosto di chi “le forgia”.
Cioè, esse servono come una sorta di bussola, in un universo (o reale manifesto) già orientato di suo.
E che cosa indicano? Molti aspetti diversi, eppure tutti insieme convergenti sulla configurazione del “qua (così)”.
E, in questi “aspetti diversi”, c’è anche 1) il segnale portante e 2) il segnale potenziale, riferito ad ogni singolarità umana (per limitarsi agli umani, a Filtro di Semplificazione attivo).
L’1) è AntiSistemico by Dominio (dominante). 
Il 2) è molto più “intimo e profondo (originale)… qualcosa che puoi ancora intuire, ripensando alla tua nascita (manifestazione), momento nel quale “eri, sei (‘è’)”.
Il tuo potenziale è un punto di ancoraggio, come una sorta di cordone ombelicale tagliato alla nascita; motivo per il quale, inizi ad agganciare il segnale portante “locale” (quello che ti sembra di ricordare comeunico).
  
Dunque, per mezzo di quale “lente” riesci a “deformare il tuo potenziale”?
Per mezzo di quella “inconscia”, ossia, per mezzo di un comportamento che deriva da un “atteggiamento altrui”, che riassumi in qualità di raggio traente e luce del faro.
Quale “atteggiamento altrui”? Quello dominante “qua, così”.
Cioè? Quello che “non esiste, ma c’è”. Motivo per il quale, non ne puoi nemmeno parlare con nessuno. Perché ti prenderebbero per “pazzo”, e i primi a farlo sarebbero proprio “coloro che ti vogliono più bene”.
La strategia in gioco è, semplicemente, perfetta. Tanto di cappello. Onore al "merito".