giovedì 4 febbraio 2016

Il labirintico status quo (1)


   
“Qua, così”, ogni forma di “idea, dogma, pensiero” è sempre orfana della “sua” ispirazione. Perché la ragione fondamentale della “forma” non è manifesta, seppure è compresente, ubiqua, predisposta ed intenzionata a…
Quindi, la conseguenza è un reale manifesto “senza testa (ogni esempio, si spreca)”.
Un labirintico modo di procedere, che il “metodo scientifico” ordina in maniera tale, da “conferire direzione logica” auto rafforzantesi, via via, per mezzo della “tua” adesione, per mancanza di alternativa sostanziale manifesta.
Il reale potenziale passa, dunque, in secondo piano… andando progressivamente a scemare, ordinatamente dimenticato; agganciato, com’è, al passo generazionale in continua “aspersione AntiSistemica by Dominio” (la ragione fondamentale della forma).
L'aspersione è un atto tipico di cerimoniali religiosi, probabilmente fin dalla preistoria, mediante il quale un ministro di culto addetto al sacrificio asperge la vittima prescelta (o eventualmente sé stesso) con acqua lustrale (ovvero acqua benedetta o santificata).
Nella religione romana antica, come in quella moderna, l'aspersione avviene tramite un rametto di alloro o olivo, detto appunto aspergillum, immerso nell'acqua lustrale e spruzzato su ciò che deve essere asperso (di solito è la purificazione da compiersi prima di un sacrificio agli dèi inferi).
Per la religione cristiana, l'aspersione ricorda il battesimo e la Pasqua. Il significato rituale sta nella purificazione ottenuta attraverso la purezza dell'acqua
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  • probabilmente fin dalla preistoria (da “sempre, qua, così”)
  • mediante il quale un ministro di culto addetto al sacrificio asperge la vittima prescelta (“ministro di culto, sacrificio, vittima prescelta”)
  • nella religione romana antica, come in quella moderna (da “sempre, qua, così”)
  • di solito è la purificazione da compiersi prima di un sacrificio agli dèi inferi (“un sacrificio agli dèi inferi”)
  • il significato rituale sta nella purificazione ottenuta attraverso la purezza dell'acqua (“attraverso la purezza dell’acqua”. L’acqua è “benedetta”. Certo, ma… “prima ancora l’acqua è inquinata”. A livello frattale espanso, l’inquinamento è uno stato esistente e, molto spesso, al di sotto del livello della “tua” osservazione, capacità, diretta. Se “attraverso l’acqua” acquisisci un certo “stato preparatorio”, allora pensa anche al di fuori del cerimoniale, che cosa ti accade ogni volta che bevi o ti esponi all’acqua inquinata e non... "benedetta". Che cosa “assorbi”?). 
          

mercoledì 3 febbraio 2016

La grande telenovela.

 
 
Novela (dal portoghese) = romanzo (il termine romanzo, inteso sia come genere letterario sia come aggettivo attribuito alle lingue neolatine, i cosiddetti volgari, trae le sue origini dal francese antico e in particolare dall'aggettivo romanz, derivazione dell'avverbio latino volgare romanice ed assimilabile all'espressione "alla romana". Dopo la caduta dell'Impero, tutti i cittadini di origine romana parlavano il "romanice" e il suo adattamento "romanz" diventò così un termine per indicare senza distinzione il volgareLink).
Volgare = Proprio del volgo, cioè lo strato sociale culturalmente ed economicamente più svantaggiato; non scientifico; rozzo; lingua che deriva dal latino e vi si contrappone...

Dal latino: vulgus popolo, plebe, massa.
Questa parola nasce in tempi remoti per discriminare alta e bassa società. Il (vulgus) era la massa povera e illetterata, che portava con sé tutta una serie di connotati ulteriori, come i modi rozzi, lo scarso discernimento, l'assenza di attività e gusto intellettuale, la lingua scarna e storpia…
La Massa “vale”, tuttavia.
Tanto che, lo puoi capire osservando il meccanismo delle telenovelas, ad esempio.
In Brasile non c’è la televisione pubblica ed il mercato, enorme, è suddiviso tra almeno 4 reti con segnale presente in tutto il paese:
Globo, Record, Band, Sbt.
La rete Globo è leader indiscussa dell’audience.
   

martedì 2 febbraio 2016

Centri di potenziale (passato prossimo).



La "legge (in ogni sua forma)" è una forma di "passato (sempre) prossimo".

Il Dominio "ieri, prepara, l'oggi". In italiano (qualsiasi "cosa" sia) è... sbagliato. Vero? Il tempo del verbo, non è corretto. SPS, tuttavia, è certo che "si capisce ugualmente", di cosa si tratta...
Il passato prossimo come forma dell'attualità.
Questa forma verbale può indicare un'azione da considerarsi compiuta nel presente...
Anche se l'azione è situata nel passato, l'effetto (compiutezza) è attuale, si riferisce al momento dell'enunciazione.
Dunque, non si può parlare di un vero e proprio riferimento temporale al passato, ma piuttosto di aspetto compiuto.
L'attualità della forma del passato prossimo traspare negli esempi soprattutto dalla presenza di un'indicazione temporale abbastanza precisa (adesso; in questo momento). Si noti peraltro che negli enunciati proposti non sarebbe possibile usare il passato remoto...
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Sono esistite almeno cinque Ere glaciali nella storia della Terra
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Così come un’era glaciale, passata, è già successa, “è già successoche
È lecito, dunque, poter immaginare (non senza una logica basata sui fatti, frattale espansa) qualcosa d’insieme, relativo a “ieri”, anche a partire dai centri potenziali che esistono “oggi”, come – ad esempio – il “deposito dei semi” alle isole Svalbard.
In caso di cataclisma planetario, improvviso o progressivo, coloro che detengono la “proprietà privata”, di una simile “banca”, di fatto, che cosa vengono a detenere, oltre al patrimonio investito nella banca?
Non è, forse, intuibile che, a quel punto, è il “destino umano” ad essere nelle mani di una proprietà unica, privata e non del tutto emersa alla luce del sole, se non altro per quanto riguarda le “intenzioni in toto”.
E se una simile “fonte di memoria”, vivesse di luce riflessa e, a quel punto, potesse esprimere quelle che erano le progettualità iniziali (qualcosa che va al di là di una semplice, utile e provvidenziale, raccolta di sementi mondiali), ossia:
  • un investimento a lunghissimo termine
  • un progetto
  • un “esserci sempre e comunque”, anche a fronte di ogni tipo di asperità, sull’onda lunga del motto: ogni crisi è una opportunità.