giovedì 14 agosto 2014

Fino a quando può reggere uno “scenario”? Finchè lo (ri)guardi.


Sul filo dell’onda dell’articolo di ieri e, relativamente al binomio frattale “attenzione/simbolo”, è possibile in-quadrare ogni “grande movimento 3d”, come una sorta di mossa strategica, al fine di “spostare l’attenzione su”
Ad esempio, l’arrivo del cattolicesimo (Chiesa cristiana) “modifica l’asse simbolico dell’attenzione della Massa”. 

Sempre ieri SPS ha messo in luce il “movimento del totemismo”:
nei clan in cui il capostipite è divino o semidivino, tale entità è considerata il totem del clan.
Per le persone, l'associazione con il proprio totem avviene in una cerimonia di iniziazione, che può avere luogo appena dopo la nascita, oppure anche in età adulta.
Un culto basato su un totem è detto totemismo.
Il totemismo è comunemente considerato una pratica religiosa tribale, ma si realizza anche nella cultura occidentale, per esempio nello scautismo, nel satanismo di stampo black metal, nel movimento New Age, nell'uso di mascotte, nella venerazione degli angeli custodi, dei santi patroni di comunità, e dei santi protettori di categorie sociali...
In alcuni culti sciamanici, il totemismo si avvicina al concetto di "possessione volontaria" poiché i praticanti di queste discipline antiche e primitive entrano in un contatto così profondo con lo "spirito" dell'animale totem da esserne "soggiogate", prendendone persino alcuni atteggiamenti ed abitudini oltre che, come si suppone, le loro abilità
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A livello di “adorazione simbolica”, infatti, la “Chiesa” che cosa ha imposto?
Il crocifisso:
l’adorazione di un cadavere, in eterna sofferenza. E, non certo casualmente, l’immagine di un essere di luce (ri)sorto (auto liberatosi).
È come vedere sempre il “bicchiere mezzo vuoto” (legge del minimo)

mercoledì 13 agosto 2014

L'attenzione è un "simbolo".


Renzi e l’articolo 18: “Totem ideologico, dibattito inutile”…
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Un “simbolo” cosa (ri)vela? Un “simbolo” cosa nasconde?
Di qual “cosa” ti (ri)fasci?
Di qual(cosa) ti (ri)fasci!
La trad(i/u)zione dell’intonazione vocale, è sostituita dall’intonazione scritta della parola:
appunto, da un “simbolo”. Una connotazione simbolica in grado di fare la differenza, però.
Un punto di domanda caratterizza diversamente, l’espressione relativa, rispetto ad un punto esclamativo.

Che cosa riempie i Media? La parola nella sua forma scritta o nell’originale orale. Ma l’origine è davvero nella parola o, piuttosto, nel livello “magico” del pensiero, che (ri)corre (sorge) dal potenziale delle idee immaginifiche, le quali (ri)conducono all’isola che non c’è dell’ispirazione.
Chi i(n)spira?
Ah… quale “gomitolo” è mai questo? Quale intreccio di significati diversi e di livelli sovrapposti, a formare qualcosa che, solo poi, da te viene (ri)conosciuto come “realtà”.
Le particelle atomiche che, ti dicono, (ri)comporre la solida realtà 3d (ri)emersa, a cosa equivalgono in termini di “(ri)costruzione/(ri)affioramento creativo”?
Mediobanca, il 67% del made in Italy prodotto all'estero...
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Livelli che sfuggono, come gruppi di numerosissimi pesciolini avio coordinati, non certo da te…

C’è una “intelligenza” alla consolle. Qualcosa che ti spinge a definire ciò che fa un animale, come un “istinto”, ossia, ciò che si cela dietro/oltre alla cortina della “parola” (convenzione):
condizione del “primitivo”, per il quale, come per il bambino, le cose non esistono prima d’essere comunque nominate
I divieti da tabù più antichi e più importanti sono due e costituiscono le due leggi basilari del totemismo:
non uccidere l’animale-totem e star lontano dai rapporti sessuali con compagni dell’altro sesso che appartengono allo stesso totem…
Totem e tabù – Sigmund Freud
Nei “Comandamenti”, queste due leggi, si (ri)trovano ancora e nella sottodivisione dell’umanità (famiglia, divide et impera), allo stesso modo, si (ri)trovano ancora.

Da cosa sei (ri)composto?

martedì 12 agosto 2014

Cosa c’è “dietro/dentro”?


 
"Italia continua a vendere armi a Israele e poi cerca soluzioni diplomatiche"…
Alessio Di Florio
2 - Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche:
creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici…
Noam Chomsky

Calderoli come mai lo avremmo immaginato:
nell'intervista al quotidiano appare persino intimista, riflessivo, pacato e diplomatico. In una parola, quasi irriconoscibile. Niente più dichiarazioni schock, giudizi omofobi o frasi ad effetto ("Era anche un modo per finire sui giornali o in televisione - confessa - Quando non esisti sui media, devi utilizzare certe espressioni"):
il nuovo Calderoli si dice pentito, sta lavorando sulla sua immagine, ambisce ad una vita tranquilla. Un cambio di rotta dovuto soprattutto alla morte della madre, che ha segnato profondamente la visione del mondo del senatore…
Tra pentimenti per le sparate sui gay ("Me ne rammarico. Ognuno deve essere libero, può amare chi vuole, può donare affetto a chi vuole") e prese di coscienza ("All’epoca Bossi mi voleva lasciare la guida del partito, ma c’era bisogno di Bobo Maroni"), Roberto Calderoli sembra realmente intenzionato ad intraprendere un serio lavoro di ripulitura della propria immagine. Basterà un'intervista per dare nuovo smalto al senatore?...
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Era anche un modo per finire sui giornali o in televisione - confessa - Quando non esisti sui media, devi utilizzare certe espressioni
Quale segnale frattale (ri)produci?
Cosa c’è “dietro/dentro”?