martedì 5 novembre 2013

La legge che ribalta la prospettiva.



Credevamo che la ristrutturazione avviata con la cessione a Cai avrebbe cambiato il dna di Alitalia in poco tempo, trasformandola in quattro anni in una compagnia snella e redditizia, non è stato così…
Roberto Colaninno
 
Il “Dna”… che cos’è, in realtà? Lo si capisce, tra le righe, dalle parole di Colaninno:
qualcosa che allo stato attuale, in quanto proiezione dallo stato passato (programmazione), “è, in un certo modo”.
Che cosa è stato fatto, per cambiare il Dna di Alitalia? Senza entrare nei dettagli (non serve) ma utilizzando (semplificando) sempre l’espressione del manager Alitalia:
  • una ristrutturazione
  • una cessione (un cambio di “maglia”).
Cioè? Visto che il vecchio “edificio” di Alitalia era “corrotto”, si è tentato di “cambiare sede”, attraverso una "trasformazione". Questo modo di procedere è più vicino alla radionica, all’alchimia, alla “Magia” di quel Mondo sottile che non appare, piuttosto che ad un modello di business interpretato da una dirigenza senza "occhi".

Ovviamente, non credo che Colaninno ci rimetterà, alla fine, del denaro di tasca propria. No, per nulla. Anzi… per quel destino ci sono sempre gli “altri”…
L’esistenza 3d è strutturata a livelli, è gerarchica. Le “cose” avvengono allo stesso Tempo su più piani e anche nello stesso piano avvengono “cose altrettanto stratificate, ordinate gerarchicamente”.

È questo che crea “confusione”, dal punto prospettico dell’individuo contenuto nelle 3d, alla perenne ricerca di “certezze”.
 

lunedì 4 novembre 2013

Tra gli opposti.



Mi piace guidare, mi piace correre, ma bisogna sempre ricordarsi che questo è un business…
Kimi Raikkonen

Il "piacere" ed il "business" delineano i due opposti, la tipologia di "limiti"  - nella fattispecie - entro i quali ci si muove e si fa esperienza, maturando "qualità" (caratteristiche) allo stesso modo del bestiame da allevamento.
A chi/cosa servono, dette "qualità", che maturano all'interno dell'ambiente di riferimento? Vedrò di rispondere nel corso dell'articolo di oggi, sempre "secondo me"...
Attenzione, però! Che cosa sta affermando “innocentemente” il buon Raikkonen? La Natura infingarda di quello che lo sport è diventato nel momento in cui, il troppo denaro (permesso dalle leggi e dalle coscienze) ha fatto saltare i circuiti del buon senso (avidità) e del motto decoubertiano (l’importante è partecipare).

Lo sport è qualcosa che ormai dipende dall’entità del contratto, dalla remunerazione derivante dagli sponsor, dal numero di copertine e di “follower” in Rete, dal guadagno derivante dalla vendita di figurine, gadget e royalties d’ogni tipo, dall’importanza dell’atleta in termini di vendibilità della propria immagine.
L’atto fisico è qualcosa che consegue, alla luce unica del risultato...

Dal punto di vista dell’emanazione della propria essenza, dunque, cosa possiamo ritenere “esserci ed essere” nello sportivo affermato?

La stessa lunghezza d’onda che, emanandosi, attira e configura le 3d in maniera tale da rispondere (feedback) nella maniera più confacente all’imprinting/input, come per effetto boomerang o azione/reazione o specchio e riflesso.
  

giovedì 31 ottobre 2013

Placebo autodafè.


 

Tutta la storia della medicina, fino a tempi molto recenti, fino al 1930, è in realtà la storia dell'effetto placebo. Tutti i rimedi del passato, salvo rarissime eccezioni del tutto casuali, erano dei placebo, la loro efficacia era la stessa di una pillola di zucchero.
Arthur Shapiro
 
È comodo pensarla in questo modo. Si difende molto bene l'ordinamento attuale, da qualcosa che non si può più difendere (e che a suo Tempo si è comportato alla stessa maniera col proprio passato). Affermare una verità e diluirla nel Tempo, come se oggi non fosse più così. Sembra proprio una barzelletta.  

Shapiro afferma qualcosa che, dal suo punto di vista, è vero, per poi rinnegarla attraverso la propria partecipazione al Tempo ed al Paradigma attuali.

Attraverso il Metodo Indiretto, ciò significa che la verità di ordine superiore è la prima espressa nella citazione (esistenza dell'effetto placebo), e la seconda (la moderna Medicina è "migliore") è certamente di ordine inferiore o secondario.

Tutta la storia della medicina, fino a tempi molto recenti, fino al 1930, è in realtà la storia dell'effetto placebo. Tutti i rimedi del passato, salvo rarissime eccezioni del tutto casuali, erano dei placebo, la loro efficacia era la stessa di una pillola di zucchero.
 
Fino al 1930 funzionava tutto per “auto suggestione”, dunque; una parte ben interpretata dalla classe medica in toto. Poi, qualcosa è cambiato… Che cosa? L’apparenza a livello di conoscenza e tecnologia. In realtà non è cambiato nulla. 

Nulla che valga la pena di chiamare “autentica guarigione.