lunedì 14 novembre 2011

L'umanità descrive un ritmo simbionte.




Il ritmo del respiro umano descrive un ciclo perlomeno a due tempi; uno di espansione e uno di contrazione. Le due estremità del ciclo possono essere caratterizzate, ciascuna, da un periodo di ‘stasi’ corrispondente ad una sorta di ‘non tempo’, in cui si ‘respira’ la parvenza che 'non accada nulla', come il trovarsi nell’occhio del ciclone: tutt’attorno agisce la bufera ma nel punto centrale esiste una condizione di perfetta calma

In quel ‘non tempo’, ossia nel ‘momento’ in cui l’espansione si ferma e la contrazione non è ancora iniziata, e viceversa, cosa può accadere se consapevolmente facciamo opera di meditazione su di noi stessi? Intuitivamente, è possibile contemplare un simile stato come un ‘punto di equilibrio tra le forze’, per cui in quella situazione abbiamo perlomeno una certezza: 

che un qualcosa in equilibrio è chiaramente riscontrabile.

Facendo ‘leva’ su questa frequenza, divenuta concreta e manifesta, è possibile sintonizzarsi e ricreare quella ‘pace’ in noi. Nel momento preciso in cui le ‘forze’ sono neutralizzate dal fenomeno della loro convergenza, il cui frattale è quel momento in cui un aereo, ad esempio, che ha raggiunto una certa quota ‘massima’, conosce l’assenza di gravità, prima di iniziare a ‘perdere quota’ - in quel frangente - il corpo è libero di navigare o volare per aria bypassando le leggi della Fisica.

Dal mio punto di vista, quell’attimo è paragonabile ad una sorta di ‘finestra’ agevolata al fine di agganciare un ‘livello’ diverso della nostra struttura esistenziale, una vibrazione diversa dall’usuale. Cosa potrebbe succedere? 

I limiti rientrano integralmente nella mancanza di immaginazione…

Ora, a livello economico, non stiamo forse attraversando un momento molto simile a quello appena descritto? Se osserviamo dal piano macro temporale, ossia dal lunghissimo periodo, diciamo di almeno un secolo di grafico di Dow Jones, possiamo osservare che la ‘curva interamente al rialzo’ sta tracciando l’apice della sua traiettoria ‘alta’. Per cui, secondo me, negli ultimi dieci anni almeno, abbiamo vissuto proprio quel  momento di ‘apnea’ in cui tutto è possibile, in cui l’assenza gravitazionale permette di far accadere di tutto

Questa ‘freccia del tempo deviato’ che stiamo esperimentando è sul punto di ‘ricadere al suolo’, essendo venuta meno l’alimentazione energetica che aveva contribuito a scagliarla alta, veloce e forte, nei ‘cieli’.

L’umanità intera, a livello animico, nel 1987 ha chiesto proprio che accadesse questo avvenimento. Essa ha inteso per una convergenza armonica delle forze, le quali hanno veicolato lo stato del ‘vuoto’, che esiste tra un ‘respiro e l’altro’. 

Nel ‘vuoto’ stiamo facendo la conoscenza di tutto quello che il vortice ha sollevato da terra e che, ormai alla mercè di forze superiori, viene trascinato senza più avere possibilità di opporre nessuna resistenza... smantellandosi.

In ‘soldoni, teniamo d’occhio i minimi del settembre 2011 e soprattutto del marzo 2009. Da quella possibile violazione giungerà l’avviso che, nella realtà 3d percepita come unica, sarà accaduto qualcosa di talmente grande da non avere riferimenti storici precisi; perlomeno se confrontato con quello che la storia deviata ci ha da sempre raccontato.
 
Qualcosa di molto grande, più devastante della crisi del 2008, accadrà in America entro i prossimi 180 giorni

A pensarla così è Michael Lombardi, salito alla ribalta nell’ultimo decennio per aver previsto i 5 maggiori eventi economici. Se dal 2002 ha invitato a entrare in acquisto con strategie di lungo periodo sull’oro, nel 2006 ha iniziato a consigliare di uscire dal mercato immobiliare. L’ultima previsione era stata quella di tornare a investire in azioni nel marzo 2009, ossia in prossimità dei minimi. 

Ora l’esperto mette in guardia partendo da un parallelismo con la crisi del 1929. ‘È impressionante la somiglianza che esiste tra il periodo 1934-1937 e quello 2008-2011’ sostiene l’economista nord-americano. Nel secolo scorso infatti il rally del mercato è iniziato nell'ottobre del 1934 e è durato fino all'agosto 1937, ossia si è esteso per 35 mesi. In questo arco temporale il Dow Jones Industrial Average si rivalutò del 106% prima di crollare nuovamente. Solo nel 1944, ossia 7 anni dopo, il paniere americano riuscì a recuperare.

‘Il rally del mercato orso, iniziato nel marzo 2009 è durato 32 mesi e finora ha portato il Dow Jones Industrials a progredire di circa il 100%”, evidenzia Lombardi ammonendo che ‘se l'attuale mercato orso segue lo stesso percorso di quello 1934/1937, allora mancano circa 3-6 mesi prima di una nuova fase ribassista successiva che dovrebbe portare alla violazione dei minimi del marzo 2009’…
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La violazione di quei minimi condurrebbe verso un abisso delle quotazioni dei mercati azionari. Nei grafici è registrato tutto quello che è accaduto nel tempo moderno, esattamente come fare del carotaggio di strati di ghiaccio o di rocce

Il sistema Madoff, venuto alla luce, era solo una piccola ‘cupola’ che rifletteva quella più grande del totale Antisistemico. 

Bernard Madoff è un imprenditore statunitense, accusato di una delle più grandi frodi finanziarie di tutti i tempi…
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Chi decide cosa?

La più grande economia al mondo continua ad attaccare la politica valutaria della Cina, accusata di mantenere eccessivamente deprezzato lo Yuan, fattore che contribuisce a una lenta ripresa dell'economia Usa, colpendo le società e il mercato del lavoro.
 
La risposta di Pechino, sull'accusa di giocare rispettando le regole, non si è fatta attendere.
 
Prima di tutto dobbiamo capire di quali regole (decise da chi) stiamo parlando’, ha detto Pang Sen, vice direttore generale del Ministero degli affari esteri cinese. ‘Se le regole sono state decise da tutti, attraverso accordi, e la Cina fa parte di questi accordi, allora non avremo problemi a rispettarle. Ma se le regole sono decise da un solo paese o da altri, la Cina non ha nessun obbligo’.
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Chi ha deciso queste regole? Una nazione che è tecnicamente fallita?

Il vero problema per l’economista è semmai che ‘gli Stati Uniti sono tecnicamente falliti’... Per l’analista il vero problema viene dal mantenimento artificiale di tassi di interesse mai così bassi per così tanto tempo…
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Leggiamo questa espressione di Tremonti:

Il governo ha fatto e il Parlamento ha votato il pareggio di bilancio. La parità tra entrate e uscite. Non è una cosa facile: l'ultima volta è stata 120 anni fa’…
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Ecco la dimensione della ‘crisi’. 

Un qualcosa che giunge direttamente dal passato, da una intenzione ferma e convinta di agire in un determinato modo, secondo lucide aspettative egoiche. Non è più tempo di continuare su questa linea. Ma quanti se ne sono accorti?
 
Crisi: Siniscalco,Più Bot In Mano a Famiglie, Anche Senza Tasse.
Bisogna aumentare la quota di debito pubblico in mano alle famiglie, anche garantendo l'esenzione fiscale. L'ex ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, indicato come possibile membro del nuovo governo tecnico guidato da Mario Monti indica alcune priorità per affrontare la crisi. 

Una crisi di fiducia… che ha portato lo spread con i titoli tedeschi a schizzare oltre i 500 punti. ‘Non ha senso'', dice: bisogna riportare i tassi ‘'in linea’'. E quindi come primo intervento possibile di un governo che avrà come compito ‘quello di stabilizzare la barca’ indica la valvola di sicurezza delle famiglie ‘che non hanno attitudine speculativa’.
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Ora che c’è il più che serio rischio di default sistemico, si esorta la massa a detenere più ‘carta straccia’? A divenire più speculativi? 

Questo schema è lo stesso che ha condotto le banche a rifilare ad anziani, con profilo di rischio ‘più che basso’, strumenti speculativi legati all’Argentina, tanto per ricordarne una. 

I tassi dei Bot al 6% possono indurre proprio a questo: coinvolgere le famiglie italiane che, nonostante le apparenze, hanno mezzi economici da impiegare

Ognuno è libero di fare quello che vuole, per carità. Anche se ‘quello che si vuole’ non è sempre tutta farina del proprio sacco, ma il risultato di una chiara induzione sottile a cui ci si espone in tutti i modi vivendo nelle città Antisistemiche

Il tasso d’interesse alto è sinonimo di ‘necessità’ per chi chiede denaro. 

Perché ‘qualcuno’ ha tanta necessità di denaro? Per investirlo e per pagare qualcun altro. Ora, ha senso in questo momento parlare di ‘investimenti’ del denaro raccolto? Oppure ha più senso, in una dimensione del debito come questa, raccogliere denaro per pagare il debito stesso, oltre a stipendi e pensioni?
 
Il cane che si morde la coda.

Il debito si muove con una leva senza eguali e non è più possibile estinguerlo o ‘onorarlo’. A meno che non si accetti di ridurlo o eliminarlo con un accordo o una legge o una decisione storica, come hanno annunciato Islanda ed Ecuador, ad esempio.

Si tratta dell’Islanda, dove un governo intero si è dovuto dimettere, sono state nazionalizzate le principali banche, è stato deciso di non pagare il debito che queste avevano creato con la Gran Bretagna e l’Olanda a causa della loro esecrabile politica finanziaria ed è stata appena creata un’assemblea popolare per riscrivere la sua costituzione

E tutto questo in forma pacifica: a colpi di casseruole, urla e un appropriato lancio di uova…
 
È proprio in virtù della dichiarazione di illegittimità del debito, che Islanda ed Ecuador rifiutano di rimborsare le banche.
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Questa parvenza di ‘civilità’ è basata sul tacito consenso e sulle convenzioni. Osserviamo ad esempio il monito che viene dalla liberale Olanda a tal proposito. 

Olanda: inaccettabile aiutare paesi che non alzano età pensioni.
Il primo ministro olandese Mark Rutte ha detto oggi che per Germania e Olanda è inaccettabile ‘fornire aiuti quando i paesi beneficiari non alzano le loro età pensionabili’, e ha chiesto sanzioni automatiche per gli stati della zona euro pesantemente indebitati…
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È questa una proposta in linea con i nuovi scenari che stanno per aprirsi? O piuttosto una misera rappresentazione, o l’ennesimo bis, di una parte logora e stantia?
 
Lavorare di più e sanzioni. Mentre cerco un antiemetico, concludo con questa breve citazione, la quale fa capire come la ‘verità imposta’ sia sempre una questione di punti di vista e come la‘verità Antisistemica’ giunga sempre dalla medesima fonte d’emittenza. 

Europa, Aiea: particelle iodio radioattivo, no rischi salute.
Livelli molto bassi di iodio radioattivo 131 sono stati individuati nella Repubblica Ceca e in altre zone dell'Europa, ma si ritiene che le particelle non pongano un rischio per la salute pubblica, ha annunciato oggi l'Agenzia internazionale per l'energia atomica...
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Il verbo ‘ritenere’ dovrebbe diffondere tranquillità e competenza? 

Come mai per il pericolo immaginario dell’Aviaria hanno deciso di vaccinare mezzo Mondo? Business e controllo energetico

Questa notizia nasconde davvero un potenziale di pericolo radioattivo. La fonte è la centrale giapponese e tutto quello che ha contribuito a mettere in ciclo. Ma ormai cosa importa? Ci siamo talmente abituati a questo ‘clima’ che fra non molto cambieremo biologia e capacità di funzionamento, perché la razza umana è simbionte:

un organismo che vive in simbiosi, cioè in un rapporto in cui più organismi viventi traggono vantaggio dalla vita in comune; per estensione fusione, intima comunione:
 
dal greco: [syn] insieme [bios] vita.
 
La vita intera è una rete capillare in cui ciascun singolo organismo è collegato ad ogni altro, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande.
 
Così il mitocondrio penetra nelle cellule diventando risorsa fondamentale per la loro ancestrale evoluzione; così il batterio prolifera nel nostro apparato digerente coadiuvando una miracolosa assunzione di nutrienti; così l'antico buon cacciatore si fa custode degli equilibri della foresta - più rapido e preciso della natura stessa; così nuove figure professionali appaiono nella società umana schiudendole orizzonti nuovi di tecnologia e benessere; così banchieri illuminati forniscono microcrediti nelle società più disastrate permettendo loro di rifiorire.
 
Ciascuno di questi simbionti fa del bene e ottiene del bene.

E mi pare quasi che sia il ruolo a cui si debba aspirare nella vita, un ruolo responsabile di consapevolezza partecipe dei grandi movimenti della natura, della società, dei sentimenti - radicalmente opposto alla figura del parassita, vile, cieco e distruttore.
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In attesa dei ‘banchieri illuminati’ viviamo al di fuori della paura, non facendo di tutta l'erba un unico fascio...

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 11 novembre 2011

L'individuo e la sua responsabilità.





Oggi mi sento ‘guidato’ a scrivere dell’individuo e della sua ‘individualità’ o responsabilità:

il termine individualità si incrocia con quello di persona, ma non si identifica affatto con esso; anzi, da un punto di vista filosofico ne differisce grandemente. Ciò poiché sia il termine greco 'prosopon' che quello latino 'persona' significano ‘maschera’, cioè l’essere vivente umano che viene percepito come individuo tra altri. 

Al contrario la individualità è una specificità che non concerne la percezione di un certo individuo, ovvero la sua connotazione, bensì la sua denotazione reale di unità esistente unica e irripetibile
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Cercherò di rimanere ‘snello’ nel collegare ciò che questa mattina ho attirato a me in termini di informazioni.

Ognuno di noi indossa una ‘maschera’ ed il Teatro, creato dal genere umano, non è altro che la rappresentazione frattale di questa più ampia verità. La persona è un insieme di ‘maschere’ o personalità, come ben descrive Carlo Dorofatti nel suo libro ‘Anima e realtà’.

Esistono personalità diverse in funzione di un certo cammino previsto dall’Anima in sede di pre nascita e, dunque, nulla viene lasciato al caso anche se può non sembrare.

Il punto prospettico da cui una persona ‘osserva’ è frutto del momento in cui 'versa', ossia dipende dal tipo di personalità che in quel ‘momento’ assurge al ruolo di regia della ‘nave’ umana. Le ‘particelle’ di personalità sono svariate e si portano dietro una propria memoria storica. 

Il Karma della persona è quindi una miscellanea differente che emerge dall’insieme di tutte le personalità impiegate, che si manifesta per riflesso nel corso di ogni singola esistenza terrena.

Cerchiamo ‘prove’ del fatto che sia il macro Universo che il Micro Universo si comportano alla stessa maniera, ossia sono causa e conseguenza del principio individuale che, infine, ricondotto alla sua funzione 'complessa' originale non rappresenta altro che la manifestazione unica dell’Unita di base della Creazione: il Principio Divino.

L’unita ed il tutto, ad un certo punto, diventano una sola 'cosa'. Coincidono come ripiegando le estremità di uno spezzone di corda, dando luogo alla figura di un cerchio e disegnando una traiettoria a spirale, proprio come quella di una galassia o degli infiniti frattali che, anche sulla Terra 3d, possiamo tranquillamente osservare attraverso l’usufruizione dei sensi.

La dualità è l’esemplificazione dell’intero e la sua rappresentazione ‘binaria’. Vivere la dualità separa l’intenzione, se non sufficientemetne centrati e presenti in se stessi.

Riporto un brevissimo stralcio della lettera inviata ai ricercatori del Cern dall’Amico Vincenzo Russo (a cui chiedo venia per il troppo tempo trascorso senza scrivere di lui e del suo Genio. Mi riprometto di scrivere al più presto un intero articolo sulla sua opera illuminata a cui, prima o poi, la comunità scientifica internazionale ed il genere umano intero dovranno rendere omaggio):

L’esperimento del Cern dimostra dunque che la fisica del visibile costruita con numeri immaginari (cardinali pitagorici) converge a numeri continui mentali (ordinali parminedei).
 
La Mente invisibile include dunque l’Universo visibile. Non c’è Universo fuori dalla mente dell’osservatore.
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Questa profondissima ‘intuizione’ riporta ancora il focus sulla capacità individuale dell’esistenza. L’individuo, come ‘particella/insieme’, viva ed univoca, o Human Bit, della Creazione.

Da osservatore a osservatore si ‘spiega’ l’Universo. Tutto il resto è una sua rappresentazione frattale complessa/semplificata, in cui gli Human Bit possono dare luogo al fenomeno omnicomprensivo della propria funzione esistenziale applicata agli schemi interattivi da esperienziare.

Una struttura flessibile, duttile e malleabile, che dipende dall’apporto di ogni singola componente pur dimostrando il contrario all’evidenza dell’affioramento sensoriale 3d. 

Un mosaico in cui ogni singolarità è assolutamente necessaria al fine dell’intessitura della trama evolutiva.

Leggiamo ancora:

l’arte è sempre individuale. Ogni singolo individuo può imprimere il proprio marchio caratteristico ad ogni azione, che diventa così attività artistica...

Per i Greci i concetti e le idee erano qualcosa che proveniva dallo spirito. La ragione non aveva quelle caratteristiche di freddezza, di aridità che ha oggi per noi in quanto prodotto elaborato personalmente…

Ho voluto dirvi queste parole introduttive solo per farvi capire che nei secoli precedenti all’epoca moderna, vale a dire fino al XV secolo, gli uomini si incontravano in maniera tale per cui l’uno parlava all’altro muovendo dall’anima affettiva o razionale, e dalla stessa anima accoglieva ciò che l’altro gli diceva

Oggi ci troviamo di fronte all’anima cosciente. 

Che le cose stanno così, però, è diventato chiaro all’uomo in cammino solo nel periodo a cavallo fra il XIX e il XX secolo. La trasformazione è avvenuta attraverso le circostanze che vi ho già descritto, ma così i problemi della vita si presentano agli uomini in un modo completamente nuovo. E oggi certe questioni vanno osservate in maniera nuova, altrimenti non è possibile l’incontro fra anima cosciente e anima cosciente, il che per l’uomo d’oggi significa fra uomo e uomo.

E nella nostra epoca risentiamo proprio del fatto di non riuscire a individuare questo raccordo fra uomo e uomo. Dobbiamo soprattutto porre certe domande in modo nuovo, così che la nostra formulazione possa in un primo momento apparire grottesca, pur non essendolo affatto…

Lo sviluppo naturale soggiace a determinate condizioni. E una delle leggi dell’evoluzione naturale che oggi sono pochissimi ad intuire è che in realtà solo a partire da un determinato momento della propria vita si diventa capaci di capire qualcosa dei nessi della vita, di quelle cose che l’uomo deve capire e che non si limitano alle informazioni ovvie sulle cose esteriori…
Da ‘Rudolf Steiner - Arte dell'educare arte del vivere - Fondamenti di pedagogia’

Questo scritto, di circa 90 anni fa, è inerente alla 'discesa' dell’Anima nel corpo del genere umano. Ciò che alimentava ed ispirava i Greci si è trasformato nel tempo, eseguendo un suo download nella forma fisica ‘finita’ delle 3d. 

Da un certo lasso di tempo in poi, l’umanità ha iniziato a vivere seguendo il precetto di una differente struttura energetica. Ciò può essere intuito anche nel cambiamento che è intercorso da quel momento in poi, in cui le cronache umane iniziano a non descrivere più la presenza di divinità o 'semidei' presenti sulla Terra, ma lasciano intendere ad una loro ‘scomparsa’ o ritiro. 

Sia che si tratti di alieni o di principi multidimensionali non ben ancora inquadrati dalla nostra attuale consapevolezza, l’unica cosa certa è che da un certo momento in poi, la storia umana cambia e diventa più ‘concreta’, camminando con le proprie ‘gambe’. 

Come si interfaccia il discorso delle entità parassite descritte da Castaneda, oppure le interferenze Luciferine, Asuriche, etc. evidenziate da Steiner? 
 
Secondo me, semplicemente come un processo aggregativo di ‘parti’ individuali disperse nell’ignoranza di sé. È il tempo, in un reame del tempo, che scorre prima di dare luogo alla trasformazione. Fuori dal tempo esiste un processo di trasmutazione, parallelo, che veicola tuttavia verso lo stesso ‘fine’: ri convergere con il proprio ‘carico’ di valore aggiunto.

Il processo trasformativo è ‘fisico’ o chimico, mentre quello trasmutativo è ‘eterico’ o alchemico. Il primo percorso è più simile ad un cammino che passa da difficoltà a difficoltà crescenti, il secondo invece ad un volo magico tra le anse della possibilità.

Il genere umano ha intrapreso il primo percorso, anche se il secondo non si discosta di molto, qualora ci si sappia sintonizzare sulle opportune lunghezze d’onda.

L’Anima è diventata tridimensionale. Ha conquistato le 3d. il genere umano ha costituito la funzione di ‘ponte’ per far sì che questo potesse accadere.

Individualmente e globalmente: insieme siamo Uno.

Vorrei trattare ora un altro aspetto che mette in evidenza l’ambito individuale umano. Ringrazio l’Amico Carlo Ronconi per avermelo segnalato.

Human Design System.
La scienza della differenziazione individuale.

Human design è la nuova scienza che decodifica il funzionamento meccanico del nostro organismo e ci fornisce una conoscenza pratica circa la natura individuale delle persone, della loro salute, psicologia, dei loro talenti naturali, delle loro vulnerabilità, del loro condizionamento e della loro autorità interna, a partire dalla quale poter prendere decisioni affidabili in tutte le aree della vita...
 
Occultato nel nostro Dna risiede un codice che determina quello che sei e come assimili il mondo esterno, è l’impronta originale scritta nei tuoi geni che, irripetibile e inconfondibile, è stata impressa nella struttura del tuo disegno individuale.
 
Con l’arrivo del sistema del disegno umano è ora possibile decifrare il codice individuale di qualsiasi essere umano usando solamente l’ora, la data e il luogo di nascita

Il risultato è un grafico che può essere letto come un manuale di istruzioni personalizzato, fatto su misura per ogni individuo. Ricevere questa informazione è stata per molti un esperienza che ha trasformato completamente il loro modo di percepire se stessi e la vita, ha finalmente permesso loro di riconoscersi come i veri protagonisti della propria esistenza.
 
All'interno di noi stessi esiste un codice che determina quello che siamo ed il modo con il quale interagiamo con il mondo esterno. Equivalente ad un codice genetico della personalità, è la nostra impronta originale, irripetibile ed inconfondibile, è il nostro Disegno individuale. Human Design può essere specifico quanto la tua personale formula genetica.
 
Human Design si basa su di un sistema che decodifica l'impronta registrata nei geni al momento della nascita, svelando così le meccaniche comportamentali coscienti ed incoscienti. Con l'uso di tecnologia informatica e di un sistema binario estratto dall’I-Ching della tradizione cinese, i dati di nascita sono filtrati da una matrice universale ( o ruota degli esagrammi).
 
Quello che emerge è una sequenza di numeri che è poi trasferita ad una mappa del corpo conosciuta come Corpo Grafico del Rave; uno schema formato da nove Centri.
 
I Centri rappresentano la mente, le emozioni, il cuore, l'istinto, l’adrenalina, l’ego e svelano i modelli ed i ritmi che governano la nostra vita. Il Grafico può essere usato come una ‘mappa’, per riconoscere i meccanismi basici che operano nella nostra vita.
 
Human Design non è un sistema per credenti. 

È un sistema adatto a persone che vogliono avere una mappa orientativa per sperimentare personalmente, piuttosto che seguire come un atto di fede la parola di un altro. È un potente strumento d’auto-conoscenza che permette di essere la guida di se stessi.
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Trovo davvero ‘coerente’ e sincronica questa 'vision' espressa da questa ulteriore branca della scienza. Credo che un ‘codice’ individuale possa esistere, però questa verità non nega le altre verità, ossia tutto il lavoro degli altri ricercatori, che per altre vie e scelte, hanno contribuito ad innalzare il livello di consapevolezza umano.

Conoscere il nostro codice individuale è inerente alla nostra sfera ‘intima’. È uno strumento per l’auto conoscenza. Non può essere brevettato né tantomeno essere nascosto per meri scopi di business o di controllo. Le leggi Universali conferiscono ampie differenziazioni in ogni ambito dell’auto esperienza esistenziale. Non esisterà mai una ‘sola’ via per raggiungere la meta

Scrivo questo per coerenza con alcune mie espressioni che qualcuno, forse, potrà obiettare. Esiste un esempio molto pratico a cui alludo, ma che non è materia né di questo articolo né di questo Blog, ma diverrebbe solo motivo di Gossip.

Questa mattina ho percepito nella mente una vocina che mi ha sussurrato una data: 23 04 1964. Sono andato in Google e l’ho digitata. Ebbene, mi sono lasciato guidare e ho scoperto un pdf molto interessante ed inerente, guarda caso, al processo di responsabilità, autonomia e individualità

Un esempio molto concreto ed ancora evidente persino ai giorni nostri. Un esempio che nel frattempo è ‘maturato’ come un bubbone sempre più evidente. Leggiamone una piccola citazione.  

Discussione del disegno di legge: Provvidenze a favore degli Enti autonomi lirici e delle istituzioni assimilate (1104).
Presidente: L’ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n.1104, concernente provvidenze a favore degli Enti autonomi lirici e delle istituzioni assimilate. Il Relatore, onorevole Semeraro, ha facoltà di svolgere la sua relazione.

Come è noto, con la legge del 1963 i contributi a favore di questi Enti furono aumentati da 3 a 5 miliardi di lire, ma anche allora si disse che quei 5 miliardi sarebbero stati insufficienti per affrontare la situazione degli Enti lirici…

Tradirei l’attesa degli onorevoli colleghi e del signor Presidente se non affermassi che questo ulteriore contributo di 3 miliardi non risolve totalmente la situazione, perché esistono altri debiti presso gli Enti lirici. A questo punto, pur essendo convinto dell’autonomia totale degli Enti, non posso fare a meno di osservare, che non si spiega la contraddizione fra questa autonomia e il fatto che lo Stato deve sempre intervenire per sanare i bilanci

A mio modesto avviso, affrontare alla base, alla radice la situazione significa porre gli Enti lirici dinanzi alle proprie responsabilità; nel senso che se essi sono autonomi perciò debbono preoccuparsi di tutti (i loro problemi). 

Il passivo è enorme, aumenta con il passare degli anni; le circolari ministeriali di remora alle spese esagerate e non giustificabili non vengono rispettate. Autonomia degli Enti lirici sì, ma nel rispetto di quelle somme che lo Stato può mettere a loro disposizione…

Proporrei, pertanto, che il provvedimento venga approvato senza ulteriori ritardi. Gli interessi passivi, infatti, aumentano continuamente e purtroppo le somme stanziate non servono per gli scopi degli Enti lirici, bensì a pagare gli interessi ai vari Istituti
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Sono trascorsi quasi cinquant’anni da questa esposizione dei fatti. L’Italia ha continuato sulla stessa frequenza di sperperi e di irresponsabilità. Le Banche allo stesso modo hanno sguazzato nella palude degli intenti italici. È pazzesco notare come si parli sempre di ‘Enti’ e mai di persone e di loro responsabilità

Si tende a 'fuggire'...

Allo stesso tempo possiamo osservare come sia chiara e forte l’intenzione degli Enti di essere autonomi, ossia di rispettare frattalmente l’imprinting umano di auto determinazione individuale, anche se rifiutando il carico di oneri che deriva come naturale conseguenza, ossia la propria responsabilità auto sostenente quello che si è divenuti o che si è chiamati a divenire.

Il denaro sperperato dove è andato a finire? Negli ‘ozi’ di chi se ne è approfittato, nelle ‘pance’ delle Banche e nella speculazione che oggi sta contribuendo a smantellare gli ‘ozi’ di tutti e le Banche stesse.

Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 10 novembre 2011

Il mito dell'Araba Fenice allargato.




Il mito della Fenice è inerente alla 'qualità divina del genere umano', ossia alla sua innata capacità di ‘sopravvivere a se stesso’. 

Mentre il concetto di 'sopravvivenza 3d' è legato all’ambito della mancanza di consapevolezza, quello della 'sopravvivenza spirituale' va ben oltre alle limitazioni 'auto impostesi' nell’esperienza multipla della reincarnazione sulla Terra Antisistemica. Se, poi, l’Araba Fenice fosse una trasposizione di un ‘fenomeno’ molto più concreto di quello che si possa immaginare, come ad esempio, quello che 'è rimasto' della descrizione di antichi visitatori venuti sul Pianeta, nulla toglie né cambia alla potenza evocativa della rappresentazione dell’animale simbolo della rinascita e del rinnovamento.

Che sia stato un animale o una entità, un’astronave o un luogo, il suo significato rimane sempre quello:

l’eternità insita in noi. La particella divina che ci ‘anima’.

Già Marziale, Ovidio, Plinio il vecchio, Tacito la usano per esemplificare il concetto di eternità, di ritorno ciclico, continuoTutto quello che poteva servire a comunicare in maniera semplice e accessibile concetti particolarmente difficili’. 

Figurarsi che il sacro uccello venne usato - da Rufino di Aquileia - a dimostrazione di quell'altro mistero che, allora, lasciava perplessi assai: Maria vergine ma anche madre.

Rufino: ‘E d'altra parte perché sembra strano che una vergine abbia concepito dal momento che l'uccello d'Oriente, che chiamano Fenice, si sa che nasce e rinasce senza coniuge e, nascendo e rinascendo, succede sempre a se stesso?’.
Link 
 
Maria, vergine ma anche madre:

ci troviamo di nuovo di fronte alla simbologia legata al Tao, a quello che io ho chiamato ‘terzo stato quantico dello Zen’, ossia alla nostra facoltà di equilibrare la dualità mediante la nostra centratura continua nell’eterno attimo presente.

In quantistica equivale al concetto di 'on/off' allo stesso tempo, dando luogo all'unificazione della polarità:
  • on
  • off
  • on/off.
Stati sovrapposti di energia che danno Vita alle dimensioni per diretta differenza vibrazionale. O, meglio, non ‘che danno Vita’ ma che ‘permettono di raggiungere’. La distanza è infatti solo una differenza strutturale espressa dalla differenza di vibrazione tra osservatore e osservato, che equivale alla ‘qualità’ della vibrazione individuale profonda.

Un po’ il concetto di ‘viaggio nel tempo’ e di ‘teletrasporto’. 

È come se, attraverso la propria centratura, si potesse raggiungere un ‘altro Mondo’. Come chiudere gli occhi e ritrovarsi da qualche altra parte. L’individuo è un essere multidimensionale fondamentalmente. La sua ‘forma’ attuale è una concettualizzazione appartenente alle 3d, un avatar specificamente adattato per l’usufruire dell’esperienza 3d. Ma la ‘realtà’ è molto più ‘vasta’ di quello che i sensi provvedono a filtrare e calibrare in virtù dello ‘stare qua’.

Siamo delle splendide opere d’intelligenza spirituale.

Ora, mi viene spontanea una riflessione:

la figura della Fenice racchiude la ciclicità, il rinascere e può costituire una ‘trappola’ se ci si limita ad osservarla esclusivamente da questa prospettiva. In realtà, la Fenice rappresenta l’eternità che si concentra nella ciclicità al fine di maturare e/o raggiungere un certo livello della consapevolezza o della maturazione evolutiva, ma in quanto ‘eterna’ è libera di potersi svincolare dalla ‘trama ciclica’ in cui si è auto installata. 

Senza questa ‘accortezza’ la Fenice rimane prigioniera di se stessa e, dunque, delle entità predatrici/parassite che conoscono la sua missione ‘esplorativa’.

Allarghiamo la ‘visuale’. La Fenice ci rappresenta in quanto particelle Divine, o Human Bit, della Creazione. 
 
Perché ho utilizzato il termine ‘allargare la visuale’? Perché occorre abbracciare le ‘cose’ da un punto di vista 'superiore', al fine di capacitarsi della vera essenza dei ‘messaggi’ raccolti e 'celati' dagli Antichi per gli stessi Antichi, che altri non sono che gli uomini e le donne ‘moderni’: noi.

'Celati' sino al giorno in cui la ‘caduta’ si sarebbe arrestata e l’umanità fosse tornata nuovamente a ‘vedere’.

Ciò lo si evince continuando a leggere la citazione:

la Fenice grazie a quell'aggettivo ‘araba’ rimaneva un prodigio esotico ma ormai targato sempre e solo Oriente. Giusto grattandone a fondo l'etimologia - oggi che si conosce il fenicio e l'accadico - potrebbe tornare ad essere il simbolo del Tramonto mediterraneo e di Osiride, com'era già per gli antichi Egizi.  

André Cherpillod nel suo 'Dictionnaire étymologique' scrive: ‘‘Arabia? Potrebbe apparentarsi al radicale ‘garb’ ovvero ‘Occidente, Maghreb...’. E siccome invita a guardarsi pure ‘Maghreb’, eccole le sorprese dell'arabo ‘Maghreb’: ‘... Apparentato all'accadico ‘erepu’, al fenicio ‘ereb’, all'amorreo ‘me'erab’ ovvero ‘sera, ovest’’. Proprio la stessa etimologia di Europa, ovvero Tramonto.
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Chi poteva definire il conglomerato europeo o una qualsiasi zona della Terra con un nominativo geografico? Solo chi aveva una visione 'superiore', ed in questo caso intendo proprio un tipo di visione dall’alto, proprio come degli antichi visitatori provenienti dallo Spazio.

Ricordiamo sempre che ogni localizzazione geografica è senza riferimenti se non si osserva ‘triangolando’ dall’alto.

Infatti chi può definirsi a nord o a sud di qualcos’altro? È solo un punto di vista individuale.

Mentre se si analizza una situazione dal ‘cielo’, prendendo a riferimento dei punti ‘fissi’ come le Stelle o il Sole, allora tutto assume una connotazione più ‘precisa e stabile’, perlomeno dal punto di vista temporale e fisico umano. 

L’etimologia deriva direttamente da una visione extraterrestre.

Il ‘punto di vista temporale’ introduce nell’ambito ciclico dell’osservazione di ogni fenomeno 3d:

se vogliamo studiare approfonditamente i cicli di borsa, allora sicuramente il libro ‘The Profit Magic of Stock Transaction Timing’, pubblicato nel 1970 da Hurst, è una delle migliori pubblicazioni ancora oggi presenti.

Hurst nel suo testo introduce un vero e proprio modello ciclico completo che può porsi come importante punto di riferimento per tutti coloro che vogliono andare ad analizzare e ad approfondire il concetto dei cicli.
 
Hurst afferma che i cicli borsistici si basano su cinque principi:
  1. principio della somma, ovvero i movimenti ciclici che ci sono nel mercato sono il risultato della somma di diversi cicli; 
  2. principio della comunanza, ovvero i cicli sono comuni a tutti i mercati. Questo significa che le caratteristiche basiche dei cicli sono uguali per tutti ed hanno per ogni mercato una certa durata ed una certa intensità di movimento; 
  3. principio della nominatività, che indica una durata nominale per ciascun componente comune ai cicli di diversi mercati. Questo principio si lega strettamente al principio della comunanza e lo completa; 
  4. principio della proporzionalità, che ci dice che maggiore è la durata di una componente del ciclo e più grande è la sua forza; 
  5. principio della variazione, che indica che tutto quanto è stato esposto nei quattro principi precedenti è vero ma non è necessariamente sempre così, ovvero può cambiare e mutare. Questo significa, ad esempio, che il punto di massimo o di minimo di un ciclo possono variare con il passare del tempo, così come la durata del ciclo stesso, che può essere diversa di volta in volta.
Hurst conferma che riuscire a comprendere in pieno l’importanza e la durata dei cicli dei mercati permette al trader di avere un grande vantaggio nei confronti degli altri soggetti e del mercato stesso.
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Questo è il punto di vista di una entità parassita. 

Questa è la fotografia che costei è in grado di avere del ‘panorama’ sottostante. È molto più completa di quella che ha, mediamente, un essere umano, no?
 
Sino a quando non si accetta di ‘aprire gli occhi’ e di smettere di continuare a ‘sopravvivere a se stessi’.

Il quinto principio introduce valenze quantistiche e sancisce la viva presenza del cambiamento e della biodiversità, mentre il concetto di libero arbitrio rimane soggettivo e dipendente dal grado di libertà concesso dal livello superiore che amministra, veicola e controlla.

È giunta l’ora di svincolarsi persino da una stretta terminologia abitudinaria legata ai concetti ‘sacri’ di Karma e libero arbitrio, reincarnazione, etc.

Diciamo che il ‘tutto’ è inserito in prospettive cicliche che determinano le ‘ampiezze’ dei ‘vortici’ sottostanti

Non c’è nulla di ‘preciso’ e di eterno, ma esiste una miscellanea di possibile adattamento/cambiamento, proprio come l’evoluzione tridimensionale delle specie viventi è stata ‘mappata’ da Darwin, pur non avendo scattato una ‘diapositiva’ completa del livello globale animico.

Vero e falso non esistono

Esiste il nostro punto prospettico caratterizzato dalla nostra consapevolezza ed, infine, esiste la nostra vibrazione d’essere, che ‘colora’ una certa realtà condivisa in termini probabilistici e comunque soggettivi. Ecco la ‘prova’:

le differenti lunghezze d'onda vengono interpretate dal cervello come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) al violetto delle lunghezze d'onda minori (frequenza più alte)…
 
Non a tutti i colori possiamo associare una lunghezza d'onda precisa. Non c'è, cioè, una relazione biunivoca tra i colori che noi percepiamo e le lunghezze d'onda. Quasi tutti i colori che ci vengono dall'ambiente, cioè, non sono puri, ma sono in realtà una sovrapposizione di luci più lunghezze d'onda. 

Se ad ogni lunghezza d'onda è associabile un colore, non è vero il contrario

Quei colori a cui non sono associate lunghezze d'onda, sono invece generati dal meccanismo di funzionamento del nostro apparato visivo (cervello+occhio)…
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Il ‘meccanismo cervello+occhio’ è il nostro lato soggettivo, la nostra firma energetica, ciò che il nostro ‘lapis magico’ capta e deduce di quello che, opportunamente filtrato, lo attornia. 

Ciò che ‘giunge dal cielo’ è ‘ideale’, mentre ciò che elaboriamo noi è ‘pratico. Il nostro 'osservatorio' è il punto dove si concretizza la conversione ‘Cielo-Terra’.

Vero e falso non esistono, ma rappresentano una scala di possibili ‘valori’ o frequenze di 'auto percezione installante' nelle 3d, a cui noi diamo maggiore o minore ‘peso’ attraverso il nostro ‘credo’.

Ora, se qualcuno che osserva da un punto a ‘migliore prospettiva’, vedesse e sapesse a 'cosa stiamo andando incontro', potrebbe prendere un grande vantaggio dalla rilettura prospettica dell’intera situazione inerente al genere umano.

Esiste molto di più rispetto a quello che i sensi riescono a captare:

la luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria)...
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Per la percezione esteriore, il mondo spirituale appare nascosto, velato. Caratteristica dello spirituale è che l’uomo può riconoscerlo solo se si sforza, almeno in piccola misura, di diventare egli stesso diverso da come è in partenza.
 
Lo studiare ed accogliere solo sotto forma di nozioni le verità antroposofiche lasciandole agire su se stessi, pur senza sottoporsi ad una rigida disciplina esoterica, fa mutare la propria anima

Si cambiano abitudini, interessi: ci si autoeduca. Diventiamo diversi

Già partecipare con tutto il cuore e con il sentimento ad uno studio scientifico spirituale significa iniziare uno sviluppo esoterico. L’esoterismo non inizia solo con la pratica occulta: inizia con lo studio e la partecipazione del sentimento ai contenuti occulti.
 
Si attua una trasformazione dell’anima; un processo simile a quello che subirebbe un essere che abbia solo percepito il bianco e il nero, e piano piano divenisse capace di percepire i colori. L’anima si allarga, nel suo modo di percepire, divenendo capace di sviluppare di abbracciare percezioni che prima non venivano da lei registrate.
 
Questa autoeducazione sviluppa una determinata sensibilità nei riguardi del mondo spirituale, nel renderci recettivi verso alcuni processi che solitamente passano inosservati alla nostra coscienza: si educa l’anima ad acquisire maggiore sensibilità.
 
Colui che sviluppa tale particolare sensibilità vede manifestarsi dietro ad ogni impressione di caldo, freddo, di calore e di colore, dietro a tutte le leggi naturali vede apparire delle forze, delle entità spirituali. Appaiono mondi caratterizzati da entità di specie sempre più elevate.
Conferenza di Helsinki, 3 aprile 1912.
Entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura - Capitolo III della serie Studi sulle opere di Rudolf Steiner a cura di Tiziano Bellucci

A cosa ‘siamo spinti’, allora? Semplicemente a camminare con le proprie gambe, in attesa di poterle ritrasformare in ali.

Da questo punto di vista esiste la possibilità che possa giungere un ‘salvatore’?

No. Non è proprio previsto.

Aiutati che il ciel ti aiuta’ recita la tradizione. Come al solito, le due ‘facce’ sono da 'amministrare' attraverso la nostra centratura e ‘presenza’, pena il cadere continuamente nella percezione ‘reale’ dell’alternanza ciclica e, dunque, del completo disequilibrio energetico, della mancanza di consapevolezza, e della riduzione di vibrazione dell’essere

La ‘formula’ per l’equilibrio risiede nell’armonia del contesto umano, costituito dalla trinità corpo-mente-spirito. Non importa chi/cosa mettiamo al ‘centro’, importa il punto prospettico da cui osserviamo l’intero costrutto, ossia la nostra consapevolezza che è ‘a-geografica’… ognuno è caratterizzato dalla propria ‘ricetta’ a tal proposito…

Io mi metto ad inventare una cosa per la caduta dei capelli e per il dolore, in un paese dove uno senza capelli (Mussolini) dice che la via della salvezza si ottiene col dolore.
Da ‘Le vie del signore sono finite’ di Massimo Troisi

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com