giovedì 10 novembre 2011

Il mito dell'Araba Fenice allargato.




Il mito della Fenice è inerente alla 'qualità divina del genere umano', ossia alla sua innata capacità di ‘sopravvivere a se stesso’. 

Mentre il concetto di 'sopravvivenza 3d' è legato all’ambito della mancanza di consapevolezza, quello della 'sopravvivenza spirituale' va ben oltre alle limitazioni 'auto impostesi' nell’esperienza multipla della reincarnazione sulla Terra Antisistemica. Se, poi, l’Araba Fenice fosse una trasposizione di un ‘fenomeno’ molto più concreto di quello che si possa immaginare, come ad esempio, quello che 'è rimasto' della descrizione di antichi visitatori venuti sul Pianeta, nulla toglie né cambia alla potenza evocativa della rappresentazione dell’animale simbolo della rinascita e del rinnovamento.

Che sia stato un animale o una entità, un’astronave o un luogo, il suo significato rimane sempre quello:

l’eternità insita in noi. La particella divina che ci ‘anima’.

Già Marziale, Ovidio, Plinio il vecchio, Tacito la usano per esemplificare il concetto di eternità, di ritorno ciclico, continuoTutto quello che poteva servire a comunicare in maniera semplice e accessibile concetti particolarmente difficili’. 

Figurarsi che il sacro uccello venne usato - da Rufino di Aquileia - a dimostrazione di quell'altro mistero che, allora, lasciava perplessi assai: Maria vergine ma anche madre.

Rufino: ‘E d'altra parte perché sembra strano che una vergine abbia concepito dal momento che l'uccello d'Oriente, che chiamano Fenice, si sa che nasce e rinasce senza coniuge e, nascendo e rinascendo, succede sempre a se stesso?’.
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Maria, vergine ma anche madre:

ci troviamo di nuovo di fronte alla simbologia legata al Tao, a quello che io ho chiamato ‘terzo stato quantico dello Zen’, ossia alla nostra facoltà di equilibrare la dualità mediante la nostra centratura continua nell’eterno attimo presente.

In quantistica equivale al concetto di 'on/off' allo stesso tempo, dando luogo all'unificazione della polarità:
  • on
  • off
  • on/off.
Stati sovrapposti di energia che danno Vita alle dimensioni per diretta differenza vibrazionale. O, meglio, non ‘che danno Vita’ ma che ‘permettono di raggiungere’. La distanza è infatti solo una differenza strutturale espressa dalla differenza di vibrazione tra osservatore e osservato, che equivale alla ‘qualità’ della vibrazione individuale profonda.

Un po’ il concetto di ‘viaggio nel tempo’ e di ‘teletrasporto’. 

È come se, attraverso la propria centratura, si potesse raggiungere un ‘altro Mondo’. Come chiudere gli occhi e ritrovarsi da qualche altra parte. L’individuo è un essere multidimensionale fondamentalmente. La sua ‘forma’ attuale è una concettualizzazione appartenente alle 3d, un avatar specificamente adattato per l’usufruire dell’esperienza 3d. Ma la ‘realtà’ è molto più ‘vasta’ di quello che i sensi provvedono a filtrare e calibrare in virtù dello ‘stare qua’.

Siamo delle splendide opere d’intelligenza spirituale.

Ora, mi viene spontanea una riflessione:

la figura della Fenice racchiude la ciclicità, il rinascere e può costituire una ‘trappola’ se ci si limita ad osservarla esclusivamente da questa prospettiva. In realtà, la Fenice rappresenta l’eternità che si concentra nella ciclicità al fine di maturare e/o raggiungere un certo livello della consapevolezza o della maturazione evolutiva, ma in quanto ‘eterna’ è libera di potersi svincolare dalla ‘trama ciclica’ in cui si è auto installata. 

Senza questa ‘accortezza’ la Fenice rimane prigioniera di se stessa e, dunque, delle entità predatrici/parassite che conoscono la sua missione ‘esplorativa’.

Allarghiamo la ‘visuale’. La Fenice ci rappresenta in quanto particelle Divine, o Human Bit, della Creazione. 
 
Perché ho utilizzato il termine ‘allargare la visuale’? Perché occorre abbracciare le ‘cose’ da un punto di vista 'superiore', al fine di capacitarsi della vera essenza dei ‘messaggi’ raccolti e 'celati' dagli Antichi per gli stessi Antichi, che altri non sono che gli uomini e le donne ‘moderni’: noi.

'Celati' sino al giorno in cui la ‘caduta’ si sarebbe arrestata e l’umanità fosse tornata nuovamente a ‘vedere’.

Ciò lo si evince continuando a leggere la citazione:

la Fenice grazie a quell'aggettivo ‘araba’ rimaneva un prodigio esotico ma ormai targato sempre e solo Oriente. Giusto grattandone a fondo l'etimologia - oggi che si conosce il fenicio e l'accadico - potrebbe tornare ad essere il simbolo del Tramonto mediterraneo e di Osiride, com'era già per gli antichi Egizi.  

André Cherpillod nel suo 'Dictionnaire étymologique' scrive: ‘‘Arabia? Potrebbe apparentarsi al radicale ‘garb’ ovvero ‘Occidente, Maghreb...’. E siccome invita a guardarsi pure ‘Maghreb’, eccole le sorprese dell'arabo ‘Maghreb’: ‘... Apparentato all'accadico ‘erepu’, al fenicio ‘ereb’, all'amorreo ‘me'erab’ ovvero ‘sera, ovest’’. Proprio la stessa etimologia di Europa, ovvero Tramonto.
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Chi poteva definire il conglomerato europeo o una qualsiasi zona della Terra con un nominativo geografico? Solo chi aveva una visione 'superiore', ed in questo caso intendo proprio un tipo di visione dall’alto, proprio come degli antichi visitatori provenienti dallo Spazio.

Ricordiamo sempre che ogni localizzazione geografica è senza riferimenti se non si osserva ‘triangolando’ dall’alto.

Infatti chi può definirsi a nord o a sud di qualcos’altro? È solo un punto di vista individuale.

Mentre se si analizza una situazione dal ‘cielo’, prendendo a riferimento dei punti ‘fissi’ come le Stelle o il Sole, allora tutto assume una connotazione più ‘precisa e stabile’, perlomeno dal punto di vista temporale e fisico umano. 

L’etimologia deriva direttamente da una visione extraterrestre.

Il ‘punto di vista temporale’ introduce nell’ambito ciclico dell’osservazione di ogni fenomeno 3d:

se vogliamo studiare approfonditamente i cicli di borsa, allora sicuramente il libro ‘The Profit Magic of Stock Transaction Timing’, pubblicato nel 1970 da Hurst, è una delle migliori pubblicazioni ancora oggi presenti.

Hurst nel suo testo introduce un vero e proprio modello ciclico completo che può porsi come importante punto di riferimento per tutti coloro che vogliono andare ad analizzare e ad approfondire il concetto dei cicli.
 
Hurst afferma che i cicli borsistici si basano su cinque principi:
  1. principio della somma, ovvero i movimenti ciclici che ci sono nel mercato sono il risultato della somma di diversi cicli; 
  2. principio della comunanza, ovvero i cicli sono comuni a tutti i mercati. Questo significa che le caratteristiche basiche dei cicli sono uguali per tutti ed hanno per ogni mercato una certa durata ed una certa intensità di movimento; 
  3. principio della nominatività, che indica una durata nominale per ciascun componente comune ai cicli di diversi mercati. Questo principio si lega strettamente al principio della comunanza e lo completa; 
  4. principio della proporzionalità, che ci dice che maggiore è la durata di una componente del ciclo e più grande è la sua forza; 
  5. principio della variazione, che indica che tutto quanto è stato esposto nei quattro principi precedenti è vero ma non è necessariamente sempre così, ovvero può cambiare e mutare. Questo significa, ad esempio, che il punto di massimo o di minimo di un ciclo possono variare con il passare del tempo, così come la durata del ciclo stesso, che può essere diversa di volta in volta.
Hurst conferma che riuscire a comprendere in pieno l’importanza e la durata dei cicli dei mercati permette al trader di avere un grande vantaggio nei confronti degli altri soggetti e del mercato stesso.
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Questo è il punto di vista di una entità parassita. 

Questa è la fotografia che costei è in grado di avere del ‘panorama’ sottostante. È molto più completa di quella che ha, mediamente, un essere umano, no?
 
Sino a quando non si accetta di ‘aprire gli occhi’ e di smettere di continuare a ‘sopravvivere a se stessi’.

Il quinto principio introduce valenze quantistiche e sancisce la viva presenza del cambiamento e della biodiversità, mentre il concetto di libero arbitrio rimane soggettivo e dipendente dal grado di libertà concesso dal livello superiore che amministra, veicola e controlla.

È giunta l’ora di svincolarsi persino da una stretta terminologia abitudinaria legata ai concetti ‘sacri’ di Karma e libero arbitrio, reincarnazione, etc.

Diciamo che il ‘tutto’ è inserito in prospettive cicliche che determinano le ‘ampiezze’ dei ‘vortici’ sottostanti

Non c’è nulla di ‘preciso’ e di eterno, ma esiste una miscellanea di possibile adattamento/cambiamento, proprio come l’evoluzione tridimensionale delle specie viventi è stata ‘mappata’ da Darwin, pur non avendo scattato una ‘diapositiva’ completa del livello globale animico.

Vero e falso non esistono

Esiste il nostro punto prospettico caratterizzato dalla nostra consapevolezza ed, infine, esiste la nostra vibrazione d’essere, che ‘colora’ una certa realtà condivisa in termini probabilistici e comunque soggettivi. Ecco la ‘prova’:

le differenti lunghezze d'onda vengono interpretate dal cervello come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) al violetto delle lunghezze d'onda minori (frequenza più alte)…
 
Non a tutti i colori possiamo associare una lunghezza d'onda precisa. Non c'è, cioè, una relazione biunivoca tra i colori che noi percepiamo e le lunghezze d'onda. Quasi tutti i colori che ci vengono dall'ambiente, cioè, non sono puri, ma sono in realtà una sovrapposizione di luci più lunghezze d'onda. 

Se ad ogni lunghezza d'onda è associabile un colore, non è vero il contrario

Quei colori a cui non sono associate lunghezze d'onda, sono invece generati dal meccanismo di funzionamento del nostro apparato visivo (cervello+occhio)…
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Il ‘meccanismo cervello+occhio’ è il nostro lato soggettivo, la nostra firma energetica, ciò che il nostro ‘lapis magico’ capta e deduce di quello che, opportunamente filtrato, lo attornia. 

Ciò che ‘giunge dal cielo’ è ‘ideale’, mentre ciò che elaboriamo noi è ‘pratico. Il nostro 'osservatorio' è il punto dove si concretizza la conversione ‘Cielo-Terra’.

Vero e falso non esistono, ma rappresentano una scala di possibili ‘valori’ o frequenze di 'auto percezione installante' nelle 3d, a cui noi diamo maggiore o minore ‘peso’ attraverso il nostro ‘credo’.

Ora, se qualcuno che osserva da un punto a ‘migliore prospettiva’, vedesse e sapesse a 'cosa stiamo andando incontro', potrebbe prendere un grande vantaggio dalla rilettura prospettica dell’intera situazione inerente al genere umano.

Esiste molto di più rispetto a quello che i sensi riescono a captare:

la luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria)...
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Per la percezione esteriore, il mondo spirituale appare nascosto, velato. Caratteristica dello spirituale è che l’uomo può riconoscerlo solo se si sforza, almeno in piccola misura, di diventare egli stesso diverso da come è in partenza.
 
Lo studiare ed accogliere solo sotto forma di nozioni le verità antroposofiche lasciandole agire su se stessi, pur senza sottoporsi ad una rigida disciplina esoterica, fa mutare la propria anima

Si cambiano abitudini, interessi: ci si autoeduca. Diventiamo diversi

Già partecipare con tutto il cuore e con il sentimento ad uno studio scientifico spirituale significa iniziare uno sviluppo esoterico. L’esoterismo non inizia solo con la pratica occulta: inizia con lo studio e la partecipazione del sentimento ai contenuti occulti.
 
Si attua una trasformazione dell’anima; un processo simile a quello che subirebbe un essere che abbia solo percepito il bianco e il nero, e piano piano divenisse capace di percepire i colori. L’anima si allarga, nel suo modo di percepire, divenendo capace di sviluppare di abbracciare percezioni che prima non venivano da lei registrate.
 
Questa autoeducazione sviluppa una determinata sensibilità nei riguardi del mondo spirituale, nel renderci recettivi verso alcuni processi che solitamente passano inosservati alla nostra coscienza: si educa l’anima ad acquisire maggiore sensibilità.
 
Colui che sviluppa tale particolare sensibilità vede manifestarsi dietro ad ogni impressione di caldo, freddo, di calore e di colore, dietro a tutte le leggi naturali vede apparire delle forze, delle entità spirituali. Appaiono mondi caratterizzati da entità di specie sempre più elevate.
Conferenza di Helsinki, 3 aprile 1912.
Entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura - Capitolo III della serie Studi sulle opere di Rudolf Steiner a cura di Tiziano Bellucci

A cosa ‘siamo spinti’, allora? Semplicemente a camminare con le proprie gambe, in attesa di poterle ritrasformare in ali.

Da questo punto di vista esiste la possibilità che possa giungere un ‘salvatore’?

No. Non è proprio previsto.

Aiutati che il ciel ti aiuta’ recita la tradizione. Come al solito, le due ‘facce’ sono da 'amministrare' attraverso la nostra centratura e ‘presenza’, pena il cadere continuamente nella percezione ‘reale’ dell’alternanza ciclica e, dunque, del completo disequilibrio energetico, della mancanza di consapevolezza, e della riduzione di vibrazione dell’essere

La ‘formula’ per l’equilibrio risiede nell’armonia del contesto umano, costituito dalla trinità corpo-mente-spirito. Non importa chi/cosa mettiamo al ‘centro’, importa il punto prospettico da cui osserviamo l’intero costrutto, ossia la nostra consapevolezza che è ‘a-geografica’… ognuno è caratterizzato dalla propria ‘ricetta’ a tal proposito…

Io mi metto ad inventare una cosa per la caduta dei capelli e per il dolore, in un paese dove uno senza capelli (Mussolini) dice che la via della salvezza si ottiene col dolore.
Da ‘Le vie del signore sono finite’ di Massimo Troisi

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 9 novembre 2011

Lo stargate e la trasmutazione riflessa dalla trasformazione.





Quanta menzogna 'scorre' in questo Mondo? 

Com’è possibile recitare a ‘memoria’ delle parti istituzionali lasciando ‘tutto il resto’ fuori dalla sfera ‘ufficiale’? Quante dichiarazioni contradditorie vengono rilasciate ogni giorno da uomini e donne di ‘potere’? Probabilmente tante quante, in percentuale, caratterizzano il resto della socialità, dalla quale la ‘Casta’ nasce per diretto riflesso e persino per necessità evolutiva. 

Perché ci si specchia normalmente? Per osservarsi… 

E che cosa si sceglie di ‘vedere’ di sé? Una lieve imperfezione della pelle oppure che ‘luce’ emana il nostro sguardo? A quale livello accettiamo di fare la nostra conoscenza? Da quale livello crediamo di osservare?

La menzogna che si è sparsa nel Mondo la alimentiamo noi attraverso il nostro 'comportamento'. Chi altri avrebbe un simile potere? Solo noi. Persino le entità parassite non potrebbero fare di ‘meglio’ per i loro scopi. Esse, semplicemente, s'approfittano delle caratteristiche ‘ambientali’ che riscontrano, e nel tempo hanno trovato il ‘modo’ di tenere il genere umano nelle medesime ed opportune condizioni di scarsa consapevolezza di sé, imbrigliandolo e impoverendolo, illudendolo e saccheggiandolo con rara astuzia.

Il loro livello è ‘simile’ al nostro, infatti ‘simile attira simile’.

La differenza sta nel punto prospettico da cui ci osservano e nel loro ‘potere’ tecnologico/energetico dimensionale, ma dal punto di vista della crescita spirituale non si differenziano per nulla da noi, anzi probabilmente se ne distaccano per difetto e, in un certo senso 'tifano per noi'.

Il loro ‘problema’ risiede nella mancanza di consapevolezza, ossia anch’essi non riconoscono chi ‘essi siano’, per questo vivono nell’ombra della paura e, dunque, della ‘fine’. Per questo vivono sulle ‘spalle’ altrui. Utilizzano il loro ‘potere’ per sfruttare gli ‘altri’ che hanno la sventura di attirarli a sé o sulla propria direzione. Loro tentano di sopravvivere…

Ora, com’è diventato il nostro Mondo?

Del tutto identico al loro riflesso. Siamo oramai connessi, proprio perché facciamo parte della stessa ‘struttura’ energetica 'unitaria'. I loro problemi sono i nostri problemi e viceversa. Non c’è una causa e una conseguenza ma uno ‘stato dell’arte’. Un ‘punto’ in cui siamo o non siamo.

Abbiamo modellato questa realtà 3d ad immagine e somiglianza dei nostri controllori, avendo accettato inconsciamente di permetterlo, perché altrimenti – mai – avrebbero potuto attecchire nel nostro campo energetico. 

Noi siamo causa e conseguenza, nel loro punto di convergenza

E tutto ciò, alla luce del Piano Divino, è solo ed esclusivamente opportuno. La riusciamo a vedere questa opportunità che ci si apre davanti?  

Cerchiamo di mettere in luce la polarità che ne consegue, agganciata all’apertura di importanti ‘svolte energetiche’ in corso, in termini di:
  • luce
  • ombra.
Ecco la polarità ‘ombra’:

Usa, Casa Bianca: Non abbiamo prove su esistenza extraterrestri.
La Casa Bianca ha detto di non aver prova che le creature extraterrestri esistano. L'insolita dichiarazione arriva in risposta di due petizioni firmate rispettivamente da oltre 5mila e 12mila persone. La prima chiedeva al governo di diffondere le sue conoscenze sugli extraterrestri, la seconda di chiarire se altre creature abbiano mai avuto contatti con la razza umana.

Gli amministratori Usa hanno il dovere di rispondere alle domande firmate da un numero sufficiente di cittadini e così è comparsa sul sito web della Casa Bianca la risposta di Phil Larson, che lavora nell'ufficio di scienze e politica tecnologica di Washington

Il governo americano, si legge, non ha prova che ci sia vita fuori dalla Terra, né che qualsiasi presenza extraterrestre abbia mai contattato un membro della razza umana.
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Questa è l’ennesima grande menzogna. Perché? Ecco il perché:

L'FBI rivela: trovati corpi alieni a bordo di dischi volanti precipitati.
'Tre corsi di forma umanoide su ogni disco volante'.
…L'agenzia ha pubblicato sul proprio sito Internet (http://vault.fbi.gov/) alcuni documenti segretissimi che svelano gli avvistamenti di dischi volanti avvenuti in Messico nel 1950, e nello Utah nel 1949.
 
Il primo è noto come 'incidente di Roswell'. Nel rapporto pubblicato in Rete, firmato dall'agente dell'Fbi Guy Hottel, e datato 22 marzo 1950, si afferma che nel New Mexico sono stati trovati tre dischi volanti del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro. Nel documento si legge che in ogni disco c'erano 'tre corpi di forma umanoide, alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta' e che 'ogni corpo è avvolto in un bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori'. I dischi sarebbero precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari.
 
L'Fbi pubblica anche un vecchio cablogramma intitolato 'Dischi volanti', in cui si legge: 'Un oggetto volante color argento è giunto sopra le montagne del Sardine Canyon ed è esploso poco dopo creando una palla di fuoco'. Il documento, classificato come 'urgente', è stato inviato il 4 aprile 1949 all'allora direttore dell'Fbi, J. Edgar Hoover, da alcuni agenti federali in servizio a Logan, in Utah. Il messaggio spiega che l'oggetto misterioso è stato visto a chilometri di distanza da un soldato di guardia in una base militare, da un poliziotto e da un agente della stradale. Anche diversi abitanti della cittadina di Trenton avrebbero visto 'la doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti'.
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Quindi? C’è ancora bisogno di chiedere una conferma ufficiale di una ‘verità’ già ufficialmente rivelata niente di meno che dall’Fbi?
 
Cerchiamo di passare oltre. Semmai, il nodo è nella nostra ‘capacità’ di dimenticare, perché queste notizie sono passate sui media internazionali, magari senza particolare enfasi, ma sono comunque state diffuse. Il marasma delle informazioni ha lo scopo di confondere. Ecco la prova utilizzando l’analogia frattale:

per gli investitori risulta molto difficile separare il rumore più o meno elevato che comunemente caratterizza l’andamento degli scambi sul mercato azionario, dal trend di fondo del medesimo: il primo tende a coprire il secondo, nascondendolo efficacemente. Ciò impedisce di prendere decisioni di investimento lungimiranti
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È chiara la funzionalità derivante dall’opera strategica del Controllo, senza per questo demonizzare la struttura dei media. Come al solito è l’uso che si fa di una ‘cosa’ che classifica il nostro ‘status’ e la ‘cosa’ stessa è di per sé neutra. Di quale 'colore' la carichiamo?

Ecco la polarità ‘luce’:

il passaggio dalla trasformazione alla trasmutazione della Coscienza. Questi concetti sono da me mutuati dalla Naturopatia e ancor prima dall’Alchimia. 

Vi è trasformazione quando gli eventi esterni modificano, alla lunga, l’interiorità: ad esempio, dopo la decima fidanzata che mi lascia per un determinato motivo, comprendo che c’è qualcosa che non va in me. La trasmutazione, invece, è la modificazione interiore, atta a ritrovare la mia vera natura, che si esprime immediatamente negli eventi: ad esempio, dopo la prima fidanzata mi accorgo che una parte di me è da modificare (per essere me stesso) e la fidanzata che incontro dopo è la mia anima gemella. 

Si parla di trasformazione per quanto riguarda la chimica: essa agisce sull’elettrone, la parte esterna e minoritaria dell’atomo. L’alchimia, invece, agisce direttamente sul nucleo, modificando la materia e portandola ad un cambiamento di fase

Attenzione: il risultato è lo stesso; solo che con la trasformazione il tempo del cambiamento di stato è più o meno lungo, mentre con la trasmutazione è immediato. 

Dal punto di vista energetico siamo passati dalla spinta propulsiva della trasformazione alla Libertà della trasmutazione...
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Questa espressione è la cartina di tornasole che esprime il ‘punto’ in cui ci troviamo:

dal punto di vista energetico siamo passati dalla spinta propulsiva della trasformazione alla Libertà della trasmutazione.

Libertà.

Ecco il punto. La vera Libertà non l’abbiamo mai conosciuta, proprio come il vero Amore. Abbiamo respirato surrogati di tutto questo. Adesso, però, stiamo per vivere a tuttotondo la vera essenza di ‘concetti’ vissuti solo con la mente e, per questo, svuotati da ogni loro valore.

Mi sento di poter aderire all’iniziativa mondiale lanciata, ad esempio, da Steve Beckow  lanciata in occasione del portale energetico del 11 11 11:

Fate circolare questa comunicazione È importante! Il pensiero diventa forma...

1 novembre 2011 - Giornata Mondiale della Liberazione.
Da Steve Beckow

In qualità di cittadino sovrano del pianeta Terra, dichiaro l'11 novembre 2011 Giornata Mondiale della liberazione. L'11/11/11 Invito tutti i popoli di tutto il mondo per riconquistare tutte le loro libertà e tutti i poteri che sono stati privati  in tutti gli aspetti della vita comune - dalla formazione politica, economica, religiosa, dalle relazioni, la medicina e tutti gli altri aspetti.
 
In un atto di risoluzione non violenta e consapevole, chiedo a tutti sulla Terra di fermare tutto ciò che faranno alle 11.11 (ora locale) del 11-11-11 e osservare un minuto di silenzio, di non lavoro (esclusi i servizi di emergenza), di non bere e di non essere distratti.
 
A coloro che possono farlo tranquillamente, vi invito ad andare in tutte le piazze centrali dei borghi, comuni e città, per stare insieme con i vostri fratelli e sorelle e con un minuto di silenzio. E così ognuno farà questa semplice affermazione:

'
Questo mondo è libero. È sempre stato libero. E sarà sempre libero'.

Non cito l’intera e-mail ricevuta dall’amico Carlo, perché è troppo lunga e non la leggerebbe nessuno, ma la sua apertura è certamente significativa e ‘attraente’.

Siamo entrati in una nuova era.

E cosa fa l’attuale polarizzazione Antisistemica? Continua a fingere che non stia perdendo potere, mentendo e alimentando una versione antidiluviana del tempo e del paradigma. 

Noi costituiamo il fulcro del potere, da sempre. La massa è il potere. Per questo la massa è stata divisa e ipnotizzata. Leggiamo come l’Antsisistema trami e programmi di sopravvivere al cambiamento, che sa benissimo che presto lo sconquasserà radicalmente:

Tokyo 2, una città di riserva.
Fino a poco tempo fa le città impiegavano secoli a divenire tali. Ma oggi che l'uomo sta sperimentando come la natura è in grado di ribellarsi ai suoi maltrattamenti e quanto poco tempo essa impieghi a radere al suolo interi centri abitati, si comincia a pensare a città di riserva

O meglio, backup di città di modo che in caso di crush del sistema (leggi ‘tsunami’ o ‘terremoto’), non tutto vada perduto. Il primo - e l'unico, per ora - Paese ad avere avuto una idea del genere è il Giappone.
 
L'11 marzo, il Giappone ha accusato i colpi del peggiore terremoto della sua storia (con epicentro a 130 chiloemtri al largo di Sendai) e di uno tsunami. La zona colpita si trovava a qualche ora di distanza da Tokyo e sebbene nella capitale fosse stata registrata una moderata scossa sismica di 5 gradi nella scala Richter, tanto è bastato a scuotere le certezze del Parlamento e a prendere in considerazione, questo ottobre, l'idea di costruire una Tokyo di riserva.
 
Secondo le informazioni rilasciate da Hajime Ishii, membro del partito democratico ora al potere, la New Tokyo si chiamerà IRTBBC (Integrated Resort, Tourism, Business and Backup City), sorgerà a circa 480 chilometri dalla ‘vecchia’, presso l'altra grande città del Sol Levante, Osaka, e offrirà residenza a 50mila persone e accomodamento a 200mila durante i giorni lavorativi. 

L'idea è quella di costruire una batteria di riserva con cui far ripartire il business e la politica, in caso di catastrofe, evitando un collasso. Una città di emergenza che ospiterà uffici, parchi, un resort eccetera.
 
Alcuni sono entusiasti dell'idea. Come Hashimoto, governatore di Osaka, che si dice contento che la sua città possa rivestire il ruolo di ‘capitale all'occorrenza’. Un po' meno il governatore di Tokyo, Ishihara, per cui l'unica capitale del Giappone non può che essere una soltanto.
Link

Backup di città, di modo che in caso di crush del sistema, non tutto vada perduto
con cui far ripartire il business e la politica.

Analizziamo i termini usati sincronicamente e decodifichiamoli:
  • backup; copia di sicurezza
  • crush; crollo
  • sistema; antisistema
  • non tutto vada perduto; attuale paradigma
  • far ripartire; non cambiare.
Cosa si evince? Ecco:

l’Antisistema cerca di sopravvivere a se stesso, annidandosi in 'profondità', tornando tra gli interstizi della possibilità.

Ecco, a tal proposito, un citazione da una intervista di David Wilcock a Benjamin Fulford:

Queste fonti lo hanno recentemente informato che i sismi che si sono verificati nel Colorado e nella zona di Washington DC, intorno al 22 e 23 agosto, furono apparentemente attacchi nucleari contro installazioni militari sotterranee
 
[Queste basi sotterranee] sono state costruite dal governo americano, diciamo dall'inizio degli anni '60, a un costo di miliardi di dollari con il denaro dei contribuenti che è andato in questi 'progetti occulti'…
 
Questi tipi non hanno mai immaginato che quelle installazioni sotterranee avrebbero potuto essere attaccate. Mai…
 
I miei informatori mi dicono che è possibile che almeno 30.000 persone fossero presenti in ognuna di queste città sotterranee al momento dell'esplosione. Stiamo parlando di 60.000 morti possibili. Parliamo anche della possibilità che qualcun'altro che lavora per questi programmi e si trova dentro una di queste installazioni - potrebbe verosimilmente trovarsi sotto terra o fuori, come in una stazione spaziale sulla luna o altrove ... - si sia ritrovato totalmente solo e senza protezione. Loro non saranno protetti e non sono al sicuro. E i loro superiori non li informano dei rischi che corrono in questo momento nel trovarsi in questi luoghi…
 
Fulford ha parlato a lungo del fatto che il numero di iniziati che temono per la loro vita è di circa un milione di persone. Sono andati in giro per il mondo tentando di reclamare, di impossessarsi o di rubare qualsiasi pezzo di terra per avere un rifugio…
 
Dove andiamo noi come pianeta, e quanto tempo ci vorrà per arrivarci?
BF: È solo una questione di buon senso. Noi abbiamo la capacità tecnica di far terminare la povertà e la distruzione dell'ambiente in un anno. Abbiamo solo bisogno dell'infrastruttura o della volontà di farlo. Quindi invece di una falsa guerra al terrorismo, mirando sempre alla finanza d'impresa, in maniera utile questa volta, si ha una specie di grande campagna, sul globo: l'equivalente di una terza guerra mondiale, ma pacifica. E poi si comincia a dire alla gente la verità sulla loro storia, sulla quale hanno detto talmente tante menzogne
 
Solo per chiarire: (ci) sono persone che lavorano abitualmente con l'energia libera, l'antigravità, il teletrasporto, il viaggio attraverso le porte delle stelle e la tecnologia dei viaggi nel tempo. Sono molto entusiaste perché comprendono ora che S.F.I. (Source Field Investigations ) è un eccellente riassunto di tutta la scienza che è stata soppressa, scienza che utilizzano tutti i giorni per il loro lavoro…
 
Il terremoto della costa est ha causato una crepa della cuspide piramidale in cima al monumento di Washington, una linea verticale nel mezzo. L'ho già detto: è il punto in cui l'Occhio si trova nel simbolo classico degli Illuminati. 
 
Non credo che questo danno specifico sia stato programmato o voluto dagli iniziati…
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Tutto davvero ha iniziato a ‘scorrere’ da qualche tempo a questa parte. È un chiaro ‘segno’ che effettivamente qualche ‘macchinario per il controllo’ è stato rimosso o distrutto e che la nuova energia proveniente dal Cosmo è oramai ‘stabile’ in questa dimensione. La prova è una certa sincronicità che sta accadendo ormai con una buona continuità.

Iniziamo a volgere lo sguardo verso il ‘nuovo’, verso il positivo. Lasciamo andare tutto quello che sta cadendo a pezzi perché rischiamo di seguirlo nella stessa traiettoria di fine ciclo.

Denunciamo la menzogna ma non crediamogli più.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com


martedì 8 novembre 2011

La povera società.




La dottrina sociale cattolica ha sempre sostenuto che l'equa distribuzione dei beni è prioritaria
Benedetto XVI 23 settembre 2007

La scissione tra ‘reale e ideale’ rende sempre più confusa l’opera esistenziale umana. Il tempo che ‘sfugge via’ comporta un restringimento della percezione tra quello che ‘è’ e quello che ‘dovrebbe essere’. 

Nella mente si confondono le due polarità, mentre ci si convince che il modello sociale sia una lotta continua per la sopravvivenza e, allo stesso tempo, quando se ne ha la possibilità si riesce a capire che ‘quello che manca continua a sfuggire perché non si ha il tempo di dedicarsi ad una ricerca seria’.

Tempus fugit.

La frase dell’attuale Pontefice è ‘esemplare’, in tal senso, in quanto esprime una grande verità ‘ideale’, che non trova nessun riscontro nella ‘realtà’ di tutti i giorni. Ciò corrisponde ad una separazione talmente evidente e ‘vasta’ da dichiarare ‘fuori luogo’ la versione ideale della verità in questione.

Homo homini lupus.

Crisi: in Usa 49,1 mln di poveri, il 16% della popolazione.
Sono 49,1 milioni i cittadini degli Stati Uniti in povertà. Lo afferma il Census Bureau che ha diffuso nuovi dati dopo quelli pubblicati a settembre che davano la cifra a 46,2 milioni. Secondo la nuova stima (riferita al 2010) i poveri sono il 16% del totale della popolazione Usa, contro il 15,1% della precedente rilevazione.
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Crisi: Bankitalia, il 23,4% dei giovani non lavora nè studia.
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La condizione di povertà è attualmente un qualcosa 'di cui vergognarsi' da entrambe le polarità della prospettiva. Il povero è visto come una zavorra da gettare il prima possibile nel dimenticatoio o ‘sotto al tappeto’. Ma come si mette se di poveri iniziano ad esisterne a decine di milioni? Come ‘nasconderli sotto al tappeto?’…

‘Narcotizzando’ il resto della popolazione e i poveri stessi.

La situazione dei poveri nel mondo antico romano divenne particolarmente grave in coincidenza con la crisi dell'Impero

Fino ad allora le stesse classi sociali più ricche avevano provveduto ad attenuare le condizioni dei poveri allo scopo di evitare sommovimenti sociali: periodiche elargizioni di beni, soprattutto alimentari, riuscivano così a conservare l'ordine sociale…
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Il potenziale pericolo che deriva dalla massa povera è sempre stato temuto sin dai tempi antichi. Una simile e numerosa comunità di nullatenenti ha il potere di non essere ricattabile come lo è il resto della popolazione. Il ‘ricatto’ deve diventare più pratico e 'costoso' per il Controllo:

cibo, prima di tutto, e una parvenza di futuro gestibile all’orizzonte.

Osserviamo come il povero costituisse, tempo fa, una precisa responsabilità per la Chiesa, in quanto organo più vicino, per ‘mandato’, alla possibilità di assistenza e cura dei più bisognosi:  

nel Medioevo il patrimonio della Chiesa, enormemente accresciuto per le donazioni dei re franchi, era espressamente definito come proprietà dei poveri che si doveva amministrare con la cura del pater familias, imponendo a tutti di non pesare su di esso qualora non ci fossero stati i requisiti della povertà, e difendendolo anche con minacce di sanzioni come la scomunica. 

Solo chi non poteva sostenersi con il proprio lavoro aveva il diritto di ricorrere alle proprietà ecclesiastiche.

Anche il clero si doveva sostenere con il proprio lavoro: ‘Il chierico provveda al vitto e al vestito con un lavoro artigianale o contadino... anche il chierico erudito nella Parola di Dio’ (IV concilio di Cartagine del 398).  

Chi attenta al patrimonio dei poveri è da considerarsi necator pauperum, assassino dei poveri come affermano molti concili della Gallia nei secoli VI-XI che stabiliscono anche che nessuno, neppure i vescovi possono alienare né vendere nessun bene che sia stato dato alla Chiesa perché con questi beni vivono i poveri (canone IV del concilio di Adge dell'anno 506), altrimenti saranno considerati anch'essi necatores pauperum e subiranno la scomunica.Link
 
E ancora:

il povero era stato per tutto il Medioevo un simbolo di valori cristiani: in ogni povero c'era la sofferenza di Cristo e la stessa elemosina più che un carattere di solidarietà sociale assumeva un valore religioso. 

La figura del povero prima assimilata a quella dell'eremita, del viandante pellegrino ora si confondeva con quella di un esercito minaccioso di miserabili.Link
 
Il ‘peso specifico’, o etichetta, discriminante il povero, cambia nel tempo. La società inizia a riflettere e generare abbagli, come il caricare sui più bisognosi tutti i problemi del Mondo. Il giudizio necessita di capri espiatori, di alibi indiretti per rovistare tra la parvenza di coscienza e metterla a tacere con rara disinvoltura.

Nell'Inghilterra dell'ormai avviata rivoluzione industriale era giunto il tempo di una nuova legge per la povertà che, emanata nel 1834, aboliva la ‘carità legale’, proibiva l'aiuto a domicilio e costringeva i poveri nelle nuove workhouse (case di lavoro), nuove versioni degli ospedali generali con il medesimo rigido regime del passato di costrizioni e di privazioni, nonché di separazione secondo il sesso e l'età.
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Il povero diventa sempre più ‘scomodo’, raccolto e ghettizzato. Questa classe numerosa di ‘separati in casa’ è oggigiorno un importante ‘asset’ da sfruttare per l’industria del 'business'.

Il povero ‘moderno’ ha migliorato la propria condizione esistenziale rispetto ai tempi del medioevo. Oggi una famiglia ‘disagiata’ ha comunque quasi sempre un tetto sulla testa, una tv, un cellulare, magari un lavoro sottopagato però in grado di non far mancare il pane ai propri figli. Mediamente il Controllo cerca di non far ‘imbufalire’ questa classe sociale, la quale vede rosso solo quando inizia ad ‘avere fame’

I tumulti nel nord Africa sono iniziati quando il prezzo del pane è andato alle stelle per via della speculazione e delle mire strategiche di chi si nasconde dietro alla ribellione.

I poveri moderni europei sono i ‘precipitati’ dal centro che l’introduzione dell’Euro ha contribuito a separare secondo l’effetto a clessidra, ossia con un centro rarefatto e due grandi estremità. I poveri moderni vivono a vista, non possono pianificare ed in questo sono più ‘liberi’ della rimanenza della popolazione, anche se non ne hanno consapevolezza.

Un bimbo di otto anni che ha vissuto da sempre in una favelas ed uno della stessa età che ha trascorso il proprio tempo in una grande città dell’occidente, in realtà non hanno la stessa età:

l’apertura dell’uno corrisponde alla chiusura dell’altro.

Storie diverse assegnate per una sfortunata coincidenza relativa alla nascita? Non penso. Il caso non esiste. Piuttosto una valorizzazione di un ‘vuoto Animico’ che necessita di essere colmato attraverso la scuola auto educativa della Terra Antisistemica 3d, nella location più opportuna per poter maturare 'valore aggiunto'.

La povertà produce valore aggiunto per la persona che la vive?  Secondo me, se si è pronti, sì. La società tassa il valore aggiunto tramite l’Iva. Un segno netto che testimonia come ogni ambito sociale sia sottoposto al ricatto energetico e debba produrre energia da barattare con una speranza di Vita maggiormente dilatata, come una sorta di patto con il Diavolo.

C’è sempre un dare e un avere.

La società del Pil ‘cresce’ sempre se c’è ‘movimento’ e il movimento c’è quando si crea una corrente che spinge. La corrente nasce dalla separazione, dalla dualità, dagli estremi che si dibattono credendosi unici

È un motore che brucia di tutto in maniera anacronistica.

Fuori dal tempo… Un motore 'povero'.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com