mercoledì 1 giugno 2011

I confini e l'Amore.





Mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
la nostra separazione e quello che siamo
Anche questa mattina – Nazim Hikmet

Vivere nel corpo denso implica la definizione di alcuni limiti, la loro condensazione nell’evidenza della fine del corpo fisico stesso. Ma, in realtà, nella realtà che possiamo solo ‘ascoltare’, noi finiamo proprio in concomitanza di questi limiti ‘imposti’? 

Cosa c’è al di là di un braccio o di un piede? 

Se stendiamo una mano di fronte a noi, possiamo osservare il nostro eterico, ossia quella strana bruma che s’emana o che reagisce ai nostri confini presunti. Siamo ancora noi quella evidente reazione? 

Ossia, il confine fisico e quello sottile coincidono?

Introducendo un altro tipo di confine e ritenendo quell’effetto ancora riferito alla nostra presenza, allora dove giungiamo veramente? Sin dove ci estendiamo a partire dal nostro cuore, sia esso solo l’organo fisico, sia esso anche il campo magnetico? Il campo toroidale del cuore ci avvolge perché è più grande della nostra fisicità, per cui i nostri confini sottili sono ancora da ‘ritoccare’. Che dire dell’effetto Aura? Ancora un ‘effetto’ esterno a noi: un’altra illusione. E che dire della Mer-Ka-Ba? Ancora maggiori dimensioni attorno a noi. 

Ancora effetti di noi all’esterno del ritenuto ‘noi’. 

Da questa posizione paradossale, delle vocine ‘interne’ ci sussurrano strane modalità del ‘fare’. Vocine che hanno senza ombra di dubbio un senso, una direzione, una sorgente… ‘esterna’ a noi. Ancora una volta il concetto di confine fisico va rivisitato, perché troppo sterile e riduttivo rispetto all’arco multisensoriale che ci contraddistingue. La 'prospettiva' è tutto, in questo ambito del riconoscimento di sé. 

La prospettiva è la consapevolezza, l’attenzione di essere sempre presenti a se stessi. Da quale livello decidiamo di osservare? E osservare cosa?
  
Osservare la separazione è vivere la separazione: è sapere che esiste ma che non è tutto. Sapere che esiste perché l’abbiamo vista dall’alto, sapere che non è tutto per mantenere la ‘rotta’ quando ne siamo avvolti…

La prospettiva: un faro nella notte.


Ecco anche perché esistiamo allo stesso tempo in più dimensioni. Allo stesso ‘tempo’ scorre tutto, oppure allo stesso tempo esiste il tutto. Frattalmente è presente in noi questa frequenza multipla, come ad esempio possiamo rilevare quando giungiamo all’evidenza che la mente non è ‘singolare’, ossia che non è riferita alla unicità fisica dell’organo che la rappresenta, bensì che essa è una e multipla allo stesso tempo

Un solo contenitore per diverse dimensioni dell’elaborazione. 

Ci accorgiamo di avere perlomeno due differenti menti quando ci accingiamo a fare delle operazioni di digitazione attraverso l’uso della memoria
 
Digitate una password, ad esempio per il conto online, senza il ‘conteggio’ della mente che giunge in ritardo. Provate… Abbiamo due modalità:
  1. digitare direttamente da tastiera
  2. digitare attraverso una simulazione della tastiera a video (per questioni di sicurezza).
La seconda modalità, più lenta, mette in risalto la differenza tra due tipi di ‘mente’. Posso anche errare nell’usare il termine ‘mente’, infatti questa è la definizione attraverso il linguaggio che mi sento di scegliere. Ognuno pensi con la propria ‘lingua’: il risultato non cambia.

Pensate di essere nella seconda modalità e di dover fare a meno di ‘ripetere mentalmente’ la singola ‘cifra’ che occorre digitare, al fine di giungere alla composizione della password completa. Forzate questa eventualità perché, ad esempio, qualcuno potrebbe leggere il vostro pensiero mentre digitate e dunque potrebbe carpirvi la password intera. 

Evitate di ripetere coi pensieri quello che digitate per non farvi copiare il codice segreto.

Vi accorgerete che esistono due ‘sfere’ che agiscono sfasate di qualche attimo l’una rispetto all’altra. Potete schiacciare sul singolo tasto ed un attimo dopo dover ‘recitare’ quello che avete già digitato. Stiamo parlando di attimi. 

La ‘recita’ che arriva subito dopo è inutile. Perché la facciamo?

Siamo prevedibili in questo. 

Impariamo a controllare il processo e a capire che le informazioni giungono in un’altra maniera rispetto alla semplice ‘recita’ della mente di superficie, la quale si inserisce in un processo come un ‘impiccione’ sgradito in una conversazione intima.  

Questa interferenza crea una ridondanza dell’informazione dentro di noi, fa confusione, agita le acque

Questo rumore di fondo 'ci stacca' e contribuisce a separarci internamente, inoltre questa separazione viene, con il tempo, esportata, replicata anche al di fuori di noi. Perché? Perché è tutto strettamente dipendente dai nostri processi ‘magici’ interiori: nulla escluso.

Cosa abbiamo provveduto ad esportare al di fuori di noi?

L’interferenza ‘parassita’ è davvero da intendersi come estranea al nostro processo di crescita? Per comprenderlo alziamoci di livello, perché se ci stiamo dentro non possiamo osservare l’intero ‘paesaggio’.

Ecco… 

Da questa nuova posizione possiamo vedere che il segnale parassita è agganciato a/in noi e che, tuttavia, quel segnale o dispositivo è divenuto una parte di noi, come le parti di un razzo: si staccherò quando avrà esaurito la sua spinta, il suo scopo.

Lo dobbiamo ringraziare per quello che sta facendo. 

Quello che sta facendo non ha un senso immediatamente comprensibile per noi. Lo capiremo più avanti quando saremo capaci massivamente di alzare la prospettiva da cui ci affacciamo sul Mondo.
 
Al pari di un globulo rosso o del sangue o di una ciglia, le entità parassite hanno un proprio senso all’interno del senso evolutivo degli  Human Bit. Nulla è per caso, tutto è opportuno. Ne avremmo potuto fare a meno? Certamente. Ma è andata così ed è inutile piangersi addosso. Così è stato e così sia.

Le conseguenze? Questo Mondo alla rovescia

Un Mondo che va sempre di fretta, che necessita sempre di nuovo carburante per non collassare, che non ha ancora accettato il flusso dell’abbondanza, che ospita diverse specie in evoluzione condensate in un unico corpo evidente oltre all’infinita scia di altre creature similmente sulla ‘via’: sassi compresi.

La spinta che l’Antisistema necessita per continuare a ‘rimanere in piedi’ è costituita anche dai nuovi bacini dell’economia gonfiati per l’occasione. Bacini che iniziano a marcare il passo, per cui a breve toccherà all'Africa

Cina: L'attività manifatturiera rallenta ulteriormente a maggio.
Da Yahoo 
 
Australia: -1,2% Pil nel primo trimestre, maggior calo da 20 anni.
Ricordiamo che alla base di questa pesante battuta di arresto gli economisti hanno citato le recenti innondazioni che hanno colpito duramente varie regioni del Paese, oltre alle conseguenze legate all'incidente della centrale atomica di Fukushima ed al terremoto che ha devastato il Giappone.
Da Yahoo 
 
Il clima ha colpa? Il clima probabilmente non sfugge a certe logiche frattali in corso. Il clima rispecchia l’eterico che gli umani hanno tutto intorno a sé, solo che è inerente a quello della sfera terrestre: un grande essere amorevole che ci ha accolti in e su di sé

Un essere di 'marca' femminile che si completa con la marca maschile del principio solare, ma solo sino a quando ci relazioniamo alle 3d: al di là tutto cambia.

I sensi di colpa non hanno senso, se non nel momento in cui li autorizziamo ad insegnarci qualcosa. 

Essi riflettono senza giudizio solo il nostro operato e rappresentano uno stop oppure uno start: dipende da noi. La ‘colpa’, allo stesso modo, è un riverbero, un segnale ancora nostro, direzionato nell’ambiente e rilfesso dall’ambiente; un giudizio fine a se stesso, che trova il confine, di rimbalzo, della nostra presenza, come un boomerang o un effetto mirabolante di sponda nel gioco del biliardo. 

Tutto ci ‘appartiene’, nel senso avvolgente, intimo ed educativo, del termine.

Un'altra crisi? Derivati in circolazione pari a 10 volte il Pil mondiale.
Tokyo - Un'altra crisi finanziaria sarebbe inevitabile, perché le cause della precedente non sono ancora state risolte. A dircelo è Mark Mobius, gestore di Franklin Templeton, oggi considerato uno dei massimi esperti mondiali di paesi emergenti.
 
C'è sicuramente un'altra crisi finanziaria proprio dietro l'angolo, perché non abbiamo ancora risolto nessuna delle cause della precedente’, ha detto Mobius durante una conferenza al club dei corrispondenti esteri a Tokyo, in risposta a una domanda sulla recente volatilità del mercato, riporta Bloomberg.
 
I derivati sono regolamentati? No. C'e' ancora una crescita dei derivati? Si’. Il valore totale dei derivati nel mondo eccede di 10 volte il Pil globale, ha sottolineato Mobius, che gestisce oltre $50 miliardi. ‘Con questi volumi e con i capitali che si muovono nelle direzioni più svagate, la volatilità e la crisi nei mercati è inevitabile’, ha aggiunto… Le grandi banche americane stanno diventando sempre più importanti dopo la crisi finanziaria e il numero delle ‘too-big-to-fail’ dovrebbe crescere del 40% nei prossimi 15 anni, secondo i dati di Bloomberg. Il Fondo Monetario Internazionale avverte anche che devono essere aumentati i requisiti di capitale in queste istituzioni.
 
Le banche ora sono piu' grandi di prima? Si lo sono’, ha detto Mobius. "Too big to fail".
Da Yahoo 
 
Uno dei commenti che seguono questa notizia, riporta queste considerazioni:

Nel migliore dei casi, se tutto va bene, siamo rovinati. Le Borse sono la più subdola truffa inventata dagli speculatori! Le banche sono degli Enti equiparabili ai Casinò... vincono sempre... a spese degli Altri.
 
Ok. Tutto vero (anche se, vedremo più in là nel corso degli aventi di SPS, che tutto dipende da noi; persino questo aspetto diabolico conferito alle Borse). E questa è l’aria che si respira mediamente nella massa, un sottile modo di dire che la massa ‘conosce’ l’artifizio utilizzato per tenerla sotto incantesimo: altra illusione. Il 'trucco' è molto più profondo e sensato di quello che si potrebbe credere.

Morto un Papa o un Re se ne elegge un altro. 

Se il cambiamento è solo inerente all’aria che spostiamo esternamente, otterremo solo di spostare la polvere che muoviamo al nostro passaggio fisico: nulla di più. Poi, la polvere torna lentamente a depositarsi e a coprire le ‘superfici’

Non occorrono rivoluzioni ma approfondimenti sulla via del ‘Conosci Te Stesso’.

Il resto diventa una conseguenza, come un buon profumo emanato da noi stessi piuttosto che un sottile puzzo coperto da un ottimo profumo.

Notiamo l’apertura del Mondo. La lenta apertura di un modello giunto alle sue estremità più dense.
 
Cellulari, Oms: ‘potenzialmente cancerogeni’.
Utilizzare un telefono cellulare potrebbe aumentare il rischio negli esseri umani di ammalarsi di certi tipi di cancro al cervello, e gli utenti devono prendere in considerazione alcuni modi per ridurre la loro esposizione.
 
Lo hanno detto oggi, esperti in materia dell'Organizzazione mondiale della sanità.
 
Un team di 21 ricercatori da 14 Paesi riunitisi all'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Oms ha detto che un esame di tutte le prove scientifiche disponibili suggerisce che l'uso di cellulari potrebbe essere classificato come ‘potenzialmente cancerogeno’.
 
Questa classificazione potrebbe spingere l'Oms a rivedere le sue linee guida sui cellulari, secondo quanto detto dai ricercatori dell'Agenzia, anche se prima di dare una risposta definitiva è necessario svolgere altre ricerche.
 
L'Oms in precedenza aveva detto che non era stato stabilito alcun legame tra l'uso di cellulari e il cancro.
Da Yahoo 
 
Non succederà nulla dopo questa ‘apertura’? Cosa ne pensiamo noi? Ognuno di noi contribuisce a fare da somma. Lo scetticismo dimostrato per ‘queste cose’ è scetticismo nei nostri confronti. Su che cosa siamo scettici? 

Facciamo analisi interiore di noi stessi e non erigiamoci a giudici del Mondo o altrui. 

Quello che ‘conta’ siamo noi: ognuno di noi. Capite la sottile differenza?

Insieme siamo Uno.

Percorriamo tutte le ‘direzioni’ ed oltrepassiamo i luoghi comuni.

Impariamo ad ascoltare il nostro corpo, perché il corpo si ama, si vuole bene, si autoguarisce, non mente (grazie all’amico Diego)…

Ecco delle foto del cielo, sopra di me, relative a venerdì scorso, quando una violenta tempesta con grandine ha flagellato la zona del Vigevanese. Osserviamo come le polveri del vulcano Grimsvotn, in Islanda, siano giunte in Italia senza che nessuno ci abbia avvisato. Questo frattale ci indica quanto siano vere le notizie relative alla radioattività che giunge dal Giappone ad ogni latitudine.

Cielo in versione 'normale' il giorno prima...


Cielo in versione 'cenere' il giorno dopo...


Cielo in versione multicolor lo stesso giorno... 
 


La Madre Terra sta pensando molto intensamente, a quanto pare.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

martedì 31 maggio 2011

La parte 'distruttiva' del seme: il debito.





Mi piace seguire le esternazioni a singhiozzo del ‘nostro’ Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. L’ho più volte scritto in SPS che costui rappresenta un modello particolare di uomo: un uomo che è raggiunto dalla propria coscienza, a prescindere da quello che la separazione possa portare a pensare ognuno di noi. 

Un uomo che, seppure occasionalmente, deve poter affermare riverberi di 'verità', e il giorno dopo, magari, negarli o levigarli… costretto da 'pesi e misure' più grandi di lui; il panorama globale è scosso da queste sue affermazioni anche scomode

Panorama che difficilmente si accorge se qualcuno sta affermando una verità oppure sta diffondendo valium per menti già annacquate. Mi ricordo che, sempre Tremonti, disse che gli Stati hanno solo acquistato del tempo, prima che la crisi internazionale torni a colpire. Infatti dalla presunta fine della crisi legata ai Mutui Subprime, targata USA, ossia da marzo 2009, graficamente parlando, è partito un nuovo ciclo a 4 anni che finisce attorno al marzo 2013: che coincidenza, vero? 

In quel periodo vivremo un minimo di Borsa proprio a cavallo dello spauracchio del 21 dicembre 2012. Occorre tenere d’occhio i minimi di questo ciclo a 4 anni, per ora abbastanza lontani, perché se dovessero essere violati, allora l’intera configurazione sarà di tipo ribassista, per cui ‘la crisi riprenderà’, e statene certi che riprenderà picchiando molto duro:

Tremonti: medicina del debito è finita.
‘La medicina, ammesso che fosse una medicina, è finita’. Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla crisi economica e finanziaria mondiale. ‘Nella prima fase della crisi’ - ha aggiunto – ‘si è risposto con le risorse del debito pubblico, che ora però sono finite, e due o tre anni, che potevano essere diversi, sono stati utilizzati in modo sbagliato’.
Da Yahoo 
 
È possibile definire una risorsa quella del ‘debito’?

Nel reame Antisistemico, sì. In un Mondo rovesciato certamente sì. Dove sono le riforme che dovevano mettere dei freni o proibire un certo modo di fare legato alla speculazione più becera? Speculazione che si propaga a cono dal fulcro delle istituzioni. Speculazione come fondamento della Vita economica che si riflette sul tutto percepito. È un Ministro che si esprime. Un Ministro che può piacere o non piacere, che può rappresentare uno schieramento o l’altro, però quando una persona parla in maniera ‘vera’ e spontanea, lo si capisce.

È una ampia verità questa: la crisi deve ancora inasprirsi...

Ora, abbiamo imparato a nostre spese che in ambito economico e dunque speculativo, le cose non vanno mai come ci si aspetta. O meglio, le cose hanno dei tempi propri che ci possono prendere alla sprovvista. 

Ciò che tutti si aspettano difficilmente giunge. 

Sarebbe persino troppo facile. Eppure prima o poi accade. Ci troviamo, dunque, alle prese con almeno due dinamiche sovrapposte:
  1. quella del ritorno od effetto boomerang
  2. quella dell’effetto illusorio speculativo.
La prima narra di una vicenda legata a quello che si è seminato in termini di virtuosismo o lassismo, ossia di un effetto naturale di semina e raccolto. La seconda di un effetto artificiale legato alla ‘forza’ delle cosiddette ‘mani forti’ che possono deviare il corso degli eventi, ma solo in una scala temporale

Questa seconda dinamica ha una precisa connotazione di spiazzamento sistemico della massa, la quale si aspetta un certo evento al fine anche di guadagnarci qualcosa. Evento che viene spostato nel tempo ma non cancellato. La speculazione ha questo effetto di ‘trasporto’. Per questo motivo Tremonti parla spesso di dinamiche inserite nel flusso del tempo.

Semina vento e raccoglierai tempesta.

Di quale entità potrà mai essere il raccolto se si è provveduto a seminare ‘debito’ come motore della crescita? Il debito è una risorsa in questa versione delle ‘cose’. Ricordiamo come funziona, del resto, il Fondo Monetario Internazionale descritto in questo articolo di
Attilio Folliero su Nexus.

La prova che non è cambiato nulla in questi due anni e mezzo? Eccola:

Goldman Sachs: JP Morgan alza il rating a overweight.
Da Yahoo 
 
Per la serie ‘se la suonano e se la cantano’, ecco quale consiglio esprime per i propri clienti, una banca in merito ad un’altra banca. E di che banche stiamo parlando, signori e signore.

Overweight Significa letteralmente sovrappeso. Nel gergo finanziario, sovrappesare un'azione vuol dire avere una quota percentuale più alta rispetto al peso che questa azione ha nell'indice cui appartiene: per ipotesi, se il peso del titolo ENI fosse in un certo momento del 5% nell'indice della Borsa italiana, se un gestore è sovrappesato sull'ENI vuol dire che ha più del 5% di titoli ENI nel portafoglio del suo fondo azionario sulla Borsa italiana. Se ha meno del 5% è sottopesato, o underweight. Il termine si usa sia per descrivere a posteriori la composizione di un portafoglio, sia per indicare la propensione del gestore verso quel titolo. Se è sovrappeso o overweight su un certo titolo, o su un certo settore, o su un certo mercato in un fondo internazionale, significa che è ottimista su quel titolo, o settore, o mercato

Usato dagli analisti delle società di consulenza, è quindi sinonimo di overperform, o di outperform, cioè di comprare, o 'buy'. 
Da www.lastampa.it 
  
Questa meccanica è la stessa che impazzava prima della ‘crisi internazionale’. Mi chiedo dove stia la ‘testa’ in un Teatro come quello che chiamiamo società globale, in cui i controllori sono controllati da coloro che dovrebbero controllare, come il caso delle banche centrali, oppure in cui i controllori manifestano delle chiare velleità dominanti e conservatrici dello status quo, piuttosto che preservanti il diritto della massa di vivere in un ambito equo e solidale. 

Vadim zeland ci ha narrato del modello dei Pendoli, non a caso. Tutte le istituzioni camminano con le proprie gambe, una volta costituite e programmate; ad un certo punto gli uomini servono solo come carburante energetico per la loro sopravvivenza, come espresso perfettamente in Matrix, dove le macchine hanno preso il sopravvento sui loro costruttori, che vengono utilizzati come pile di alimentazione e i risvegliati o i ribelli spietatamente combattuti. 

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
La locuzione latina, tradotta letteralmente, significa ‘commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico’. La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca d’attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto… Il significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana. Questo, però, non può essere un'attenuante per reiterare uno sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall'esperienza.
Da Wikipedia 
 
L’errare è parte della Natura umana. Il termine ‘errare’ significa vagabondare senza meta. Secondo me, l’antico detto significava ‘scappare da se stessi, decentrarsi, vivere non nel proprio centro’, e perseverare significava ‘non accorgersi di questa dinamica’. Perché è ‘diabolico’ perseverare? 

Perché significa essere posseduti dalle entità parassite e non avere la forza o la sensienza per ritrovare la via che conduce verso il proprio centro di potere: il centro del giroscopio espresso dal fermo immagine dell’Uomo Vitruviano, ad esempio. 

Prima o poi, ci sara' un processo alla storia e si chiameranno in causa quei pazzi criminali che hanno voluto che succedesse quello che e' successo’ - Giulio Tremonti

È sempre andata così. O è solo un’altra illusione? Per capirlo meglio dovremmo chiederci ‘che fine ha fatto l’Impero Romano?’, ad esempio. 

Centinaia di anni trascorsi sotto la cupola di un Mondo definitivo. Svariate generazioni per le quali quel Mondo era una maledizione o una benedizione ed, in generale, un qualcosa di granitico ed indissolubile, di eterno. E invece? Dove è oggi l’Impero Romano? Si è frantumato e ha dato luogo ad un qualcosa d’altro: una sua riesposizione sotto nuove vesti, come una sorta di ‘restaurazione’.

Nel libro ‘Il tempo della fine’, Sigismondo Panvini narra di un ‘piano a lungo effetto’, messo in atto da un certo tipo di potere, che alimenta e fomenta la nascita di ogni Impero coronante la storia deviata umana e ne pianifica già la ‘morte’, o trasposizione, in virtù di una caratteristica distruttiva già inserita nativamente nel ‘seme’, in ogni ambito strutturale o forma aggregata costituitisi sulla Terra

È facile capire quale sia la parte distruttiva del seme prevista per questa versione del Mondo: il debito

E non importa nemmeno che Panvini definisca il suo romanzo, una ‘finzione letteraria’… Una ‘economia’ basata sul debito è come un castello senza fondamenta, appoggiato sulla sabbia.

L'Impero romano (in latino Imperium Romanum) è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il IV secolo.
 
Le due date che generalmente identificano l'inizio e la fine di un'entità statuale unica sono il 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto, e il 395, allorquando, alla morte di Teodosio I, l'impero viene suddiviso in una pars occidentalis e in una orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto. La vita dell'Impero romano d'Oriente si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453… Le due date indicate come inizio (27 a.C.) e fine (395 d.C.) convenzionali di un Impero romano unitario, come spesso accade nelle definizioni dei periodi storici, sono puramente arbitrarie… 

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore…
Da Wikipedia 
 
La data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio.
Da Wikipedia 
 
Se facciamo un calcolo veloce, tra l’anno della fondazione di Roma e la fine dell’Impero d’oriente, trascorrono circa 2200 anni: una vera e propria eternità dal punto di vista della durata della Vita umana.

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore:

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l'urbe fu governata da una oligarchia repubblicana. Nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche… Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.
Da Wikipedia 
 
Per ‘res’ s’intende ‘cosa’; per cui ‘res publica’ significa ‘cosa pubblica’, ‘cosa di tutti’. I 2200 anni dell’evoluzione ‘romana’ hanno vissuto onde cicliche estreme che hanno lasciato il segno: un tremendo vuoto in occidente e un proseguimento in oriente, cioè uno slittamento di fase tra due polarità

Un concetto di vuoto e pieno, di ‘0’ e ‘1’ come espresso nel linguaggio macchina e nel codice biologico che sottintende al funzionamento del cervello. 

Le diverse fasi del Mondo seguono davvero un programma, come suggerisce Panvini.

Un programma ad opera di tutti perché ‘cosa di tutti’. 

Difficile a credersi, lo so… ma il dubbio è legato all’illusione ed alla veridicità dell’esperienza, nonché alla dimenticanza del ‘chi siamo’. Il tutto trova ampio senso nell’atto auto educativo per il quale abbiamo aderito ad essere qua, al fine di completare il ‘corso di studi’ più reale e concreto che possa essere immaginato: quello relativo alla nostra evoluzione ad immagine e somiglianza con l’intenzione del Principio Creatore.

Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto’ - Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 8,4-15.

Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 30 maggio 2011

Condensare la teoria, misurare se stessi attraverso il Mondo.





Ma certo. Anche questo è un Mondo. Una possibilità racchiusa in me. Il mio Io attuale non è il mio Io assoluto. Possono esistere molti me stessi. Ma certo, può esistere anche un me stesso che non è un pilota di Eva.
Pensado così, anche il Mondo della realtà non è affatto male.
Può darsi che il Mondo della realtà non sia male, però io odio me stesso.
A recepire la realtà come brutta e spiacevole è il tuo Animo.
Il tuo Animo che cambia la realtà in verità.
L’angolazione da cui guardi la realtà, la posizione da cui la cambi. Bastano piccole differenze di ciò per causare grandi cambiamenti nell’Animo.
Esistono tante verità quante sono le persone.
Però la tua verità è soltanto una. Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta.
La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. 
 
Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
Ma anche nei giorni di pioggia potrebbero esserci delle cose piacevoli.
La verità che è dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.
Tale è il livello di verità degli esseri umani, anche se proprio per questo si desidera la conoscenza di una verità più profonda.
Semplicemente è solo che tu non sei abituato a piacere al tuo prossimo.
Quindi per questo non è necessario preoccuparsi tanto per gli sguardi degli altri.
Però… non mi odiano tutti?
Ma sei stupido? Non è che soltanto ti sei autonomamente convinto di questo?
Io mi odio.
Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo
Io sono un vigliacco, un codardo, un vile, un debole…
 
Conoscendo se stessi si può essere gentili, è così.
 
Io… mi odio. Però forse potrei riuscire a piacermi! Forse potrei riuscire ad esistere. Ma certo! Io non sono altro che Io. Io sono Io. Voglio essere Io. Io voglio stare qui! Per me è possibile esistere.
Congratulazioni! (lo dicono tutti quelli che conosci)
Grazie…
Episodio 26 - La bestia che gridò Amore nel cuore del mondo – Neon Genesis Evangelion 

La serie narra le vicende dei membri dell’organizzazione paramilitare NERV, creata per combattere dei misteriosi mostri chiamati ‘Angeli’. A respingerne gli attacchi vi sono delle particolari macchine da guerra, le Unità Evangelion (o EVA). Appaiono come dei giganteschi mecha, gli unici capaci di fronteggiare gli Angeli, ma la cui vera natura è, al pari degli invasori, avvolta nel mistero. A pilotarli sono dei ragazzi chiamati ‘Children’, i soli che possono azionare queste macchine e annientare gli invasori. Come indicato dal significato del titolo, l’anime è permeato di riferimenti religiosi, specie cabalistici, ebraici, e biblici

Gli ultimi episodi della serie sono inoltre caratterizzati dalla profonda introspezione psicologica dei protagonisti, e da una maggiore drammaticità nei combattimenti fra i mecha.
Da Wikipedia 
 
È questo un cartone animato? È questo un prodotto paragonabile alla Pantera Rosa? Senza nulla togliere alla genialità della premiata ditta DePatie-Frelang e del suo disegnatore Hawley Pratt ispirato al famoso tema di Henry Mancini, la simpatica Pantera si muove in altri anni e su altri temi, lasciando tutto nella vaga sinuosità della propria linea asessuata, flessuosa ed opportuna. 

Entrambe le serie si rivolgono ad un pubblico indistinto di più o meno ‘giovani’, passando una filosofia di base diversamente impegnata. Ho preso non a caso l’esempio della Pantera Rosa, in quanto il livello di ‘drammaticità’, che si sprigiona in Neon Genesis Evangelion si stempera solo negli ultimi fotogrammi dell’intera serie, mentre nella Pantera Rosa non esiste affatto; anzi nelle serie animate della Pantera Rosa passa sottinteso un leit motiv alla ‘don't worry be happy’ che molto si presterà ad essere interpretato nei decenni successivi, a livello massivo, di pari passo all’inasprirsi della morsa sempre più attanagliante dello stress e della crisi individuale legata ai ritmi della ‘modernità’ tecnologica. 

Una vera e propria tenaglia che schiaccia l’Animo tra dovere e piacere, nella confusione del senso di responsabilità percepito come reale o solo illusorio. 

Ora, chi è nato a cavallo degli anni della Pantera Rosa e si è ‘formato’ anche attraverso la di lei immagine, e poi è cresciuto in un Mondo che diveniva ed emanava l’opposta filosofia esistenziale, cosa ha potuto mai maturare in maniera significativa dentro si sé? Perlomeno un certo ‘imbarazzo’ inconscio nel piegarsi dovutamente nelle fitte maglie della trama filo esistenziale dettata dai ritmi del tempo deviato Antisistemico: il Mondo del lavoro delle città.

Quanto tempo resisterebbe la Pantera Rosa impiegata a lavorare su turni in una fabbrica?


L’effetto ‘piede di porco’ della ‘Rosa’ è silente eppure deflagrante: godetevi la Vita. Adattatela al vostro ritmo e non il contrario. Come fare? 

Semplice: accettando se stessi. 

Imparando ad essere sinuosi e flessibili alla Osho, o meglio come il giunco descritto da Osho

Accettando se stessi. Non accettando il Mondo prefabbricato dai sensi che fuoriesce da una delle nostre versioni più riduttive. Il finale di Evangelion è significativo proprio per questo: mette in evidenza la posizione assolutamente centrale dell’individuo impegnato nella propria missione auto conoscitiva, da cui dipende tutto - compreso esso stesso

Il riflesso dell’antica conoscenza, tracciata nella/dalla trama ad ‘U’ del 'veicolo umano' in viaggio, è scolpito nella presunta idiozia, supposta dagli uomini moderni, mentre osservano e giudicano gli uomini del passato, i quali credevano alla centralità della Terra in termini di posizione astrale, quando asserivano che la Terra era il centro dell’Universo e che tutto, compreso il Sole, girasse attorno all’astro più importante: la sfera celeste.

Questa ‘importanza’ accordata alla posizione della Terra rifletteva l’importanza che gli uomini sentivano di avere, insita a grande profondità oltre alla vena illusoria sensoriale

L’umanità doveva precipitare per perdere questa verità, questo marchio di fabbrica. E così fu… Oggi le malattie psicosomatiche testimoniano che l’opera è stata condotta in porto con grande sistematicità e metodicità; ma da chi? Da ‘El Volador’? 

Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta. La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
 
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
 
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
 
È tutto preposto al nostro intimo volere camuffato da potere esterno che ‘ci ha’. Chiedetevi: preferisco una giornata di Sole o di Pioggia? Datevi una risposta. Chiedetevi poi: è una mia risposta o è solo un luogo comune? La risposta che giungerà per prima è quella ilusoria, è quella suggerita dal Volador o dallo Sfidante.

A nulla servirà negarlo e sapete il perché? Perché se io vi chiedessi che ‘so già’ che tipo di giornata preferite tra una con Sole e una con Pioggia, ebbene al fine di non essere prevedibili, rispondereste esattamente in maniera contraria rispetto al punto prospettico lasciato libero, rispetto alla mia presunzione di conoscenza di voi stessi. Ciò dimostra che la preferenza espressa anche nella prima modalità esprime solo l’evidenza di una verità illusoria rispetto alla  preferenza del Sole o della Pioggia

In realtà, chiusi negli uffici o nelle fabbriche, che differenza c’è tra una modalità e l’altra? Forse è meglio che piova sempre, no? Sapere che ‘fuori’ c’è il Sole non è evidenziare uno spreco di possibilità, visto che non possiamo approfittarne?

Che gran confusione, vero? 

Da questo polverone cerchiamo di esprimere verità che ci contraddistinguono, senza sapere che in realtà osserviamo da un buco della serratura, avendo la supponenza di potere osservare il  tutto.
     
L’ombra del cono Antisistemico si estende per uno svariato perimetro in maniera stratificata, e non ci accorgiamo di quanto sia impregnante e densa. Ecco un esempio che porterò all’infinito:
 
Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo.
Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949.

Chi crede all'esistenza degli Ufo ha ora qualche ragione in più: negli anni Quaranta ci credeva anche l'Fbi, come risulta senza ombra di dubbio dalle carte riservate , in pieno stile X-Files, appena pubblicate sul sito del Bureau, (The Vault). I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Roswell). 

Cominciamo dal secondo, di cui si parla da tempo ma adesso reso un po' più credibile appunto dai nuovi documenti. Il rapporto dell'Fbi, firmato dall' agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, cita una fonte dell'aviazione militare americana e afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. ‘Ogni disco - si legge ancora nel rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori’. Il rapporto conclude sostenendo che i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento’.

Il cablogramma - Quanto al secondo avvistamento, i documenti sostengono che il 4 aprile del 1949, agenti dell'Fbi nello Utah inviarono un cablogramma con la dicitura 'urgente' al mitico direttore del Bureau, J. Edgar Hoover, nel quale si diceva che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Con il titolo ‘Dischi volanti’, nel cablogramma si legge che i tre videro ‘un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon’ che ‘è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti’. Il cablogramma, insieme ad altri documenti, rivelano che l'Fbi stava cercando di capire se gli Ufo fossero reali.
Da www.corriere.it 
 
Il Corriere della Sera, da buon giornale Antisistemico, trova il modo di scrivere instillando dubbi anche quando le scadenze temporali obbligano gli ingranaggi del Segreto Nazionale a rendersi pubblici. Sapete come leggo io la notizia?

Gli Ufo esistono, l’Fbi lo afferma.

Che altro vogliamo ricamarci attorno? A che gioco giochiamo? La strategia del nascondere le cose alla luce del Sole, a quanto pare, paga sempre. A furia di gridare anticipatamente ‘al lupo, al lupo’, quando il lupo verrà, nessuno sarà pronto ad affrontarlo… nessuno ci crederà!

In questa maniera l’Antisistema potrà affermare persino: ma io ve l’avevo detto! 

Tutto ciò dimostra solo una cosa: che noi siamo gli autori di tutto quello che ci circonda. Noi siamo il pastello e la tonalità del pastello, siamo la mano che muove il pastello, l’intenzione che muove la mano, etc.

La nostra confusione è la confusione che regna nel Mondo. È come dialogare con un’altra persona e dirgli:
è difficile parlare con te; che gran caos che fanno tutti questi uccelli.
E ricevere questa risposta: non ti sento. Questi uccelli fanno un gran caos.

Parliamo la stessa lingua ma non ci capiamo più a causa del ‘rumore di fondo’. Questo Mondo è molto rumoroso. Pensiamo a quante auto circolano allo stesso tempo, a quante persone parlano, a quante onde s’emettono dalle città, a quante televisioni e a quante radio trasmettono, a quanti campi magnetici s’irradiano per ogni dove… Ecco il frattale che esprime cosa abbiamo nella mente usual-mente. Possiamo ascoltarci in questa maniera? Possiamo conoscere noi stessi con tutto questo rumore?

La componente elettrica dell’energia provoca effetti collaterali ‘evidenti’: il ‘rumore’.

La ‘scelta’ effettuata per noi alla fine del 1800, inizi del 1900, ha deviato il corso della storia. La scelta delegata ad ‘altri’ da noi stessi, esprime il rifiuto a conoscersi a fondo: un rifiuto che ha generato un modello basato sul ‘rifiuto’

Una società consumistica che produce ‘rifiuti’.

Una società che, ad esempio, il giornalista Gianni Lannes descrive.

In questo Blog, in SPS, ho reputato basilare evitare di spargere veleni. L’odio che si sviscera da noi va ad alimentare l’energia stessa che ‘ci ha’. Dobbiamo evitare di incorrere in questa dinamica. Per fare ciò occorre osservare da un punto prospettico più alto e comprendere che le fucine del ‘male’ sono dentro di noi. Noi le alimentiamo. 

Noi abbiamo il potere per farlo: siamo solo noi.

Esprimere disappunto per un governo o per un modello è sacrosanto, ma non l’esprimerlo attraverso l’odio. Se applicando la ricetta del ‘Conosci Te Stesso’ ognuno di noi imparasse a vedere i ‘problemi’ che ‘si sentono dentro’, visualizzati all’esterno sulle/nelle immagini che usualmente riteniamo riferite agli ‘altri’, ebbene… il Mondo muterebbe all’istante.

Lo specchio riflette solo ed esclusivamente noi stessi.

Esistiamo solo noi. Esiste solo un unico principio dal quale si dipana l’intera trama. Un principio ‘esploso’ in infinite particelle di Human Bit alla ricerca di se stessi, così come allo stesso modo è in evoluzione il Creatore

Ha senso chiedersi ‘che sesso ha la Pantera Rosa?’.

Se intendiamo fare questa esperienza, probabilmente sì. In quel modo creiamo un vortice di separazione e ci buttiamo dentro per osservarlo meglio


Al fine di non esserne 'compromessi' dovremmo rimanere nel suo occhio: occhio che vede senza essere travolto dagli eventi. Da questo punto prospettico, possiamo esplorare ogni anfratto dimensionale senza perdere la nostra identità.

Occorre addivenire ad una modalità densa dell’insegnamento. L’estrazione di un modello pratico da ‘indossare’ a partire dalle idee ‘astratte’. A cosa siamo indotti leggendo ed ascoltando?


A definire una solidità attorno ai concetti, esattamente come succede all’energia mentre si addensa ed attira materiale attorno a sé, nell’atto di costituire un corpo denso da ‘abitare’.

Immergiamoci nell’esplorazione della densità senza provare la separazione da noi stessi.

Teniamoci al nostro centro mentre tutto ruota vorticosamente permettendoci lo spostamento e l’esperienza delle 3d. Nel nostro ‘giroscopio’ manteniamoci agganciati al centro. 

E attiviamoci per l’esperienza di noi stessi riflessi dal tutto…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com