È questa la trama di un film? La versione sul grande schermo di un romanzo “fantathriller?”. No, purtroppo. È la nostra realtà.
Una realtà nella quale chi si preoccupa di fare emergere altre “prospettive” del mondo in cui si vive, viene dannato, cacciato, violentato dal potere dominante sulla massa.
Perché continuo a scrivere di Wikileaks e di Julian Assange? Perché è chiaro come il Sole che il suo è un tentativo di “fare qualcosa”. L’impero che si nasconde dietro agli USA è ormai totale e controlla ogni ambito del vissuto. L’Antisistema lo prevede al fine di adempiere al proprio compito auto educativo nei confronti della massa; questa energia non si opporrà ad una nuova “crocifissione” perché è il volere della gente, il volere inconscio della gente.
Ecco che allora gli USA rafforzano la “sicurezza” interna per evitare nuove fughe di notizie. Caspita! Ma ciò significa che le notizie “fuggite” e pubblicate da Julian Assange sono assolutamente vere: non trovate? La risposta è implicita nell'azione.
E se sono vere non è il caso di prenderle in considerazione?
No, eh? Non abbiamo tempo né voglia di farlo. Preferiamo continuare a vivere come schiavi che si approfittano e si lamentano! Tutto allo stesso tempo. Wow. Quello sì! Tutto allo stesso tempo...
In questo senso, la trama segue un copione simile a quello di un film. Ora siamo alla fase del “fuggitivo”. Al cinema, tranquillamente seduti, è facile comprendere per l’utente che “quello che scappa ha ragione”. Nella nostra realtà, no. Perché?
Perché un film giunge alla conclusione, solitamente positiva, a causa di persone che aiutano e comprendono il “fuggitivo”.
Nella nostra realtà, dove sono queste persone?
Parliamo di una “mosca bianca”, in questo caso, oppure di un pezzo di una più ampia organizzazione? Vediamo come andrà a finire questa faccenda per farci un’idea un po’ più focalizzata.
Gli USA cercano di gestire i “danni” provocati dalla fuga di notizie. Siamo proprio allo sbando ed al ridicolo, gente! Ma quali “danni”? La credibilità di questo mondo? Qua è emersa una porzione di verità nascosta. Quella che intuiamo tutti ma che facciamo finta che sia solo un pezzo della trama di un film.
Le rivelazioni promesse per l’anno prossimo, relative ad una grande banca americana, fanno tanto paura? Certo che sì. In un momento come questo, in cui le banche sono nell’occhio del ciclone finanziario della crisi economica. Le stesse attrici che hanno innescato la crisi, detengono ancora la protezione inconscia della massa e dunque dei Governi.
L’immondizia che inonda Napoli è una parte di quella che non riusciamo più a nascondere nei nostri animi. Dovremmo vergognarci tutti quanti. E invece permettiamo che Assange venga definito uno stupratore proprio all’indomani della sua “fuga di notizie”. Queste coincidenze sono talmente puntuali ormai, che nessuno le nota nemmeno più. Pazzesco davvero.
Io scrivo di questa attualità, essendo fuori da ogni movimento politico & Co. Non seguo nemmeno i Tg e nemmeno la Tv. Leggo da internet quasi casualmente. Cerco di percepire quelle punte energetiche che emergono dall’oceano della possibilità. E questa faccenda è un po’ come uno Tsunami. Per ora nemmeno tanto grande, però con molte potenzialità. Non si può non accorgersene o fare finta di nulla. O vogliamo che la prassi sia ancora una volta rispettata? Quale prassi?
Quella di aprire gli archivi “segreti” solo dopo 50 anni dal momento in cui sono successe certe cose. Come se questo mondo avesse bisogno di “segreti” per coprire le proprie nefandezze. Mi chiedo: un ecosistema sociale in equilibrio, ha necessità di avvalersi del segreto per andare avanti?
Suvvia, è tutto talmente evidente. Ciò che “fanno” lo sanno anche i sassi, anche i bimbi. Per quanto tempo ancora permetteremo loro di andare avanti in questo modo?
Questo scenario non può cambiare, ma può però oscillare siano ad un massimo. Cerchiamo allora di muovere le “cose” sino a quel massimo, visto che il minimo, mi auguro, lo abbiamo già toccato.
WikiLeaks, Usa avvia piano per rafforzare sicurezza.
La Casa Bianca ha istituito una speciale commissione per gestire i danni provocati dalla diffusione di documenti diplomatici classificati ad opera di Wikileaks e sta incrementando le misure di sicurezza nelle agenzie governative.
Fonti della Casa Bianca dicono che lo staff del presidente Barack Obama per la sicurezza nazionale ha creato una commissione con membri di diverse agenzie per coordinare la risposta alle fughe di documenti e per trovare il modo di tenere segreto il materiale classificato.
I dispacci del Dipartimento di Stato, diffusi da Wikileaks dopo altri documenti sui conflitti in Iraq e Afghanistan, fanno luce sul lavoro della diplomazia Usa creando talvolta imbarazzo.
Sempre nel tentativo di fermare la diffusione di documenti sensibili, Amazon.com ha bloccato Wikileaks, come ha riferito il presidente della Commissione sicurezza interna del Senato Usa Joe Lieberman.
"Chiedo a ogni altra società o organizzazione che ospita Wikileaks di mettere immediatamente fine al rapporto con loro", dice Lieberman in una nota.
Wikileaks dice che da domenica, quando i media hanno cominciato a pubblicare i suoi nuovi documenti, il suo sito è l'obiettivo di un attacco informatico volto a oscurarlo e renderlo non disponibile.
Amazon, oltre ad essere un sito retail, offre vari servizi, compreso l'ospitare altri siti.
Intanto un giornale britannico oggi scrive che il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è in Gran Bretagna e che la polizia sa dove si trova, anche se finora non ha agito per dare seguito al mandato di arresto internazionale.
Il 39enne australiano avrebbe fornito alla polizia britannica i propri recapiti al suo arrivo a ottobre, scrive l'Independent, che cita fonti di polizia secondo cui il fondatore di Wikileaks - ricercato in Svezia con l'accusa di stupro - sarebbe nell'Inghilterra sudorientale.
Stando a quanto scrive il giornale citando delle fonti, la britannica Serious Organised Crime Agency (Soca) finora non avrebbe autorizzato l'arresto perché avrebbe bisogno di chiarimenti sul mandato d'arresto europeo emesso dalla Svezia, sembra su questioni tecniche.
Fonte: Yahoo
Siamo alle pratiche naziste vere e proprie! Chiedono la collaborazione per isolare il "caso pericoloso". Cosa fare allora? Ecco la mia idea.
I file sono giunti sui server di Wikileaks? Ok. Faccio un appello a tutta la comunità internet che si ritiene “on line” con il cambio epocale dei tempi, che sente che è giunto il momento di “fare qualcosa” contro l’immondizia che esiste nel mondo.
Allora, oltre a ripulire Napoli, lancio un monito per offrirsi di ricevere lo stesso tipo di materiale sulla propria casella e-mail privata! A leggere questo materiale e a diffonderlo come un qualcosa di inarrestabile tra la gente che conoscete. Fotocopie, fax, come volete!
Se queste notizie saranno sparse a pioggia nel mondo, non sarà più il caso di dare la caccia ad un uomo, ma a quel punto, cosa potranno mai fare contro la viralità di un copia/incolla?
La verità sarà sulla bocca di tutti.
- Chiedo ad Assange di mettere a disposizione tutti quei file ad ognuno che lo richieda.
- Chiedo che qualcuno lo metta al corrente di ciò.
- Chiedo al Movimento di Luce di manifestarsi finalmente!
Basta con le Crocifissioni e l'omertà...
Per dare il buon esempio, ecco la mia e-mail, molto capiente: prospettivavita@gmail.com
Spedite a questa e-mail, ogni tipo di informazione “top-secret” di cui siete giunti, in qualche modo, ad avere possesso. Pratiche immorali, antietiche, a cui siete chiamati a rispondere per cause di servizio, etc. Parlo di ogni ambito possibile e immaginabile della vicissitudine umana!
Le informazioni rivelate verranno trasmesse in chiaro su questo Blog e su tutti quelli che lo chiederanno.
Occorre formare uno “scudo” che solo togliendo l’elettricità ad internet potranno dissolvere. L’anonimato? Ma per carità. Io non ho nemmeno le competenze per fornirlo. Trovate voi il modo per spedire da punti internet pubblici, da e-mail “accese” per l’occasione. Siamo così bravi a trovare sotterfugi, no? E l'informatica è tanto ricca di sotterfugi.
Cerchiamo di comunicare, di tessere una rete informativa infinita e non imbavagliabile.
E sappiate che state facendo solo la cosa giusta! Nessun senso di colpa. Nessuna “pietà” ma senso di responsabilità!
Chiedo alla comunità internet italiana di dare un segno della propria presenza.
Facciamo emergere tutta l’immondizia che ci circonda e che c'è dentro!
A che serve altrimenti l'interattività di internet? A giocare online?
Non attendiamo di vedere il Mondo cambiare, per accendere in noi il cambiamento.