martedì 24 novembre 2009

Mescolare l'uomo.




Concludiamo oggi la trilogia di articoli sul sangue umano, riprendendo i concetti espressi da Rudolf Steiner nel 1906. Ma prima una riflessione: quanta “modernità” c’è in questa conoscenza? Come il termine “moderno” si muove nel tempo e si mantiene nella eterna particella dell’”adesso”, anche la “conoscenza” si mantiene inalterata nella dimensione dello scorrere delle lancette. La “verità” non teme di essere smentita perché cammina nella luce della creazione, semmai può solo essere velata, oscurata dalle condizioni esistenziali vigenti a “terra”; la verità è il sole che brilla sempre oltre le nuvole. Per questo motivo alcuni libri, concetti, idee, uomini, risultano sempre attuali. Questa chiave di lettura vibrazionale degli “eventi e delle cose” è un buon rilevatore/rivelatore di “verità”. Noi tutti siamo cosparsi di verità, vivendo in una dimensione frutto della verità, fra i due capi della verità, vero l’uno e vero l’altro; eppure ciò che rende difficile scorgerla è il potere dell’illusione di “non essere”. I miraggi tridimensionali legati al mondo dei sensi e della paura ci fanno vivere in un luogo molto “nuvoloso”… e tutto è vero, anche la menzogna, quando non si scorge nemmeno il proprio naso. Nel regno ombroso del dubbio, ci si muove “temendo di cadere”…

Consideriamo l’uomo dalla prospettiva del suo sangue; un essere formato dalla sostanza proveniente dal mondo fisico che lo circonda, un essere nel quale si inseriscano due sistemi nervosi:
  • gran simpatico – tramite il quale un essere sente quello che avviene fuori di lui
  • superiore – tramite il quale un essere sente quello che avviene in lui
Il sangue è l’espressione del corpo eterico individualizzato e attraverso questa individualizzazione nasce ciò che si esprime nell’”Io”. Il sistema della circolazione sanguigna con il cuore, è l’espressione del corpo eterico trasformato. Come il mondo esterno viene interiorizzato mediante il cervello, così mediante il sangue il mondo interiore viene creato a nuovo nel corpo dell’uomo in un’espressione esteriore. Il sangue accoglie le immagini del mondo esterno interiorizzate dal cervello, le trasforma in vive forze formatrici e attraverso di esse edifica il corpo umano di oggi. Osserviamo il processo mediante il quale, il sangue assorbe l’elemento più prezioso che possa prendere dal mondo circostante: l’ossigeno, vale a dire l’elemento che di continuo rinnova il sangue, che gli fornisce nuova vita. In tal modo il sangue viene sospinto ad aprirsi al mondo esterno. Dal mondo esterno al quello interno e viceversa, come ad osservare il principio vitale del respiro. Il sangue si è potuto formare quando l’uomo è riuscito a manifestare se stesso tramite la propria creatività, quando l’”Io” si è potuto esprimere con propria volontà. Nel sangue vi è il principio per il divenire “Io”. Un “Io” può manifestarsi solo quando un essere può dare forma in se stesso alle immagini che egli produce ricavandole dal mondo esterno. Un essere dotato di “Io” deve avere la capacità di accogliere in sé il mondo esterno e di riprodurlo nella propria interiorità. Un essere con sangue sperimenta come cosa propria la sua vita interiore. Lo sguardo dell’”Io” è rivolto verso l’interiorità, verso l’esterno è rivolta la volontà dell’”Io”. Le forze del sangue sono rivolte verso l’interno e lo costruiscono; verso l’esterno esse sono rivolte all’ossigeno del mondo esterno. Il sangue sta a metà fra il mondo interiore delle immagini e il vivente mondo delle forme esterne. Consideriamo due fenomeni:
  1. La discendenza – nel sangue viene come riassunto ciò che si è venuto formando dal passato materiale dell’uomo e nel sangue viene anche prefigurato quel che si prepara nel suo futuro.
  2. L’esperienza del mondo dei fatti esterni – reprimendo la coscienza superiore, l’attività del cervello e del midollo spinale, l’uomo esperimenta l’attività del suo sistema nervoso del gran simpatico, vale a dire esperimenta in una forma ottusa e crepuscolare la vita di tutto il cosmo; il sangue non porta più ad espressione le immagini della vita interiore, trasmesse dal cervello, ma ciò che il mondo esterno ha costruito in lui.
Le forze degli antenati si agitavano ancora nel sangue dell’uomo, facendogli vivere ancora la vita dei suoi antenati; ma ciò avveniva nel passato. La coscienza moderna dell’uomo è cambiata. Nella sua vita diurna di veglia, l’uomo percepisce le cose esterne mediante i sensi e le trasforma in rappresentazioni. Le rappresentazioni esterne agiscono sul suo sangue. Di conseguenza nel suo sangue egli vive ed elabora tutto ciò che ha ricevuto attraverso le esperienze esteriori dei sensi. La memoria è così riempita con le  esperienze dei sensi. In questa trasformazione l’uomo si è reso incosciente di quello che ha ereditato nel corpo fisico dai suoi antenati. Dei ricordi della propria infanzia può solo avere coscienza vaga. Nell’antichità gli uomini vivevano sperimentavano dentro di sé la vita dei propri antenati. La vita dei loro antenati era presente nelle immagini che il sangue riceveva. Per quanto possa apparire incredibile al modo materialistico di pensare di oggi, un tempo vi era una coscienza mediante la quale la gente aveva le proprie percezioni sensorie come proprie esperienze, ma aveva anche le esperienze dei propri antenati. L’uomo aveva memoria di quello che fecero i suoi antenati. Il figlio si sentiva legato in un “Io” con il padre e con il nonno, perché sperimentava come proprie le loro esperienze. Il singolo si sentiva come un anello di tutta la serie delle generazioni. Era una sensazione vera e reale. Il figlio, il nipote e così via indicavano con il nome (il cognome odierno) l’elemento comune che passava attraverso tutti loro. Come e quando si trasformò questo meccanismo? Con l’entrata a far parte di una nuova fase della civiltà. Quando giunse il momento, indicabile molto precisamente per ogni singolo popolo, di perdere le antiche tradizioni, e l’antichissima saggezza tramandate attraverso il sangue delle generazioni. Per l’umanità intera è un momento molto importante quello in cui questo principio venne rotto; quando sangue estraneo si mischia con sangue estraneo. Il mescolamento del sangue umano rompe uno stato cristallizzato e da il via alla nascita del raziocinio esteriore, dell’intelletto.
La coscienza dei popoli la troviamo ancora espressa nelle saghe popolari e nei miti.
Con il matrimonio fra lontani si ha anche la nascita del pensiero logico, la nascita dell’intelletto.  Per quanto appaia strano, eppure è così. La mescolanza del sangue è, nello stesso tempo, ciò che estingue la chiaroveggenza antica e che solleva l’umanità ad un livello superiore d’evoluzione. Oggi tutto il mondo circostante al quale l’uomo si dedica si esprime nel sangue; il mondo forma l’interiorità in base agli elementi esterni. In tempi antichissimi con il sangue si ereditava anche la tendenza degli antenati al bene o al male. Con la mescolanza del sangue questo meccanismo venne interrotto. L’uomo passò ad una vita personale propria. Venne così dato maggiore spazio a quello che esperimentava nella sua vita personale. Così nel sangue  non mischiato si manifesta la potenza della vita degli antenati; nel sangue mischiato la potenza delle proprie esperienze. Le saghe ed i miti dei popoli raccontano di questo ed affermano: quel che ha potere sul tuo sangue, ha potere anche su di te.
Qualsiasi sia la potenza che vuole impossessarsi di un uomo, essa deve agire su di lui in modo che la sua azione si manifesti nel sangue.  Se quindi una potenza malvagia vuole influire su di un uomo, essa deve avere il dominio sul suo sangue. È questo il profondo e spirituale significato del passo del Faust “Il sangue è un succo molto peculiare”. Per questo il rappresentante del principio del male dice: sottoscrivi il patto con il sangue, perché se ho il tuo nome scritto con il sangue, ti ho afferrato in ciò attraverso cui l’uomo può venir afferrato, ti ho attirato a me. Quello cui appartiene il sangue  possiede anche l’uomo o l’”Io” dell’uomo. Nei movimenti di colonizzazione, mantenendosi in questa prospettiva, è possibile già comprendere se una civiltà estranea possa venire accolta oppure no. Un popolo che appartiene alla sua terra da sempre, non potrà mai subire l’innesto di una civiltà straniera. Il rischio è l’estinzione di quel popolo. Al sangue non può essere imposto quello che non può sopportare. La scienza ha scoperto oramai che mischiando il sangue di un animale con quello di un altro animale non “imparentato”, l’animale muore. Questa scoperta scientifica è una antica conoscenza occulta. Tutta la vita culturale odierna non è altro che il risultato della mescolanza del sangue. L’organismo fisico umano viene conservato anche incrociando sangue estraneo, ma la forza chiaroveggente muore sotto l’influsso di mescolanza del sangue o di matrimonio fra lontani.
L’uomo è fatto in modo che, mescolando sangue diverso a condizione che la mescolanza non venga da troppo lontano nell’evoluzione, ne nasce l’intelletto. Allora fa forza chiaroveggente, derivata originariamente dall’elemento animale viene annullata, e nell’evoluzione nasce una nuova coscienza. Ciò che quindi vive nel sangue dell’uomo, vive nel suo “Io”.
Abbiamo dunque:
  • il corpo fisico come espressione del principio fisico
  • il corpo eterico come espressione dei succhi vitali e dei loro sistemi
  • il corpo astrale come espressione del sistema nervoso
  • il sangue come espressione dell’”Io”
Abbiamo così:
  • l’alto – con principio fisico, corpo eterico, corpo astrale
  • il mezzo – con il sangue e l’”Io”
  • il basso – con il corpo fisico, sistema vitale, sistema nervoso
Volendosi dunque impadronire di un uomo, occorre impadronirsi del suo sangue. Bisogna tenerlo presente se si vuole andare avanti nella vita pratica. Si può per esempio uccidere un popolo straniero nella sua entità, pretendendo dal suo sangue, attraverso la colonizzazione, ciò che quel sangue non può sopportare. Bellezza e verità domineranno l’uomo solo se domineranno il suo sangue.
Mefistofele si impadronisce del sangue di Faust, perché ne vuole avere l’”Io”. Il sangue è davvero “un succo molto peculiare”.

Ho riportato molto dell’originale di questa conferenza di Steiner, perché ritengo questa conoscenza condivisa molto importante. Vediamo ora, con occhi diversi, i vari processi messi in moto dall’Antisistema; nulla è stato fatto per caso. E non erano i tesori, le preziosità alle quali mirava questa energia, bensì il fine sottile ed occulto era proprio la conquista dell’”Io” dell’uomo. È ovvio che è un progetto che parte da un’epoca molto remota, ed è allo stesso modo assodato, di quale ampia e profonda conoscenza sia in possesso. D’altro canto questa visione espressa da Steiner, ci fa comprendere che, comunque, qualcosa doveva succedere! Poteva essere un cataclisma naturale o chissà cos’altro; doveva succedere questa mescolanza del sangue umano, perché così prevede il piano divino o legge d’evoluzione. Dalla perdita dell’antica chiaroveggenza, diretta espressione di una coscienza “ottusa”, otteniamo la nascita dell’intelletto, del pensiero logico, occupando un piano evolutivo superiore.
Se serviva, questa è una ulteriore prova che persino l’Antisistema e, dunque, la nostra “crisi”, erano previsti (il potenziale esisteva), ma avrebbe condotto comunque, tramite calibratura adattativa del “sistema”, al perseguimento di un nuovo equilibrio, proiettato ancora e sempre verso la luce.
Oggi siamo alle prese con un pensiero sin troppo logico e quadrato. Ma sono certo che, anche questo aspetto fa parte del cammino dell’uomo verso il ritorno alla spiritualità, ma in una maniera nuova: con viva coscienza di esserlo.

lunedì 23 novembre 2009

Tassello dopo tassello, un cuore alla volta.






Nell’articolo di ieri si è scritto che l’Antisistema è “assetato” del sangue umano, nel senso che cerca in tutti i modi di conquistarlo al fine di conquistare l’uomo; o meglio, mantenere l’uomo in uno stato di conquista. Ecco il perché di questo tam tam mediatico, di questa grancassa, di questa “intimidazione” sottile a convincere la massa alla vaccinazione contro l’influenza A. Ricordo che questa volta, e per la prima volta che sappia io, si parla di vaccinazione planetaria.  L'insicurezza del vaccino nasconde ben altra evidenza! Perché? Lasciamo da parte tutti i soliti motivi legati al business e concentriamoci su un dato di fatto incontrovertibile: la nostra evoluzione. La scienza odierna non nega che l’evoluzione sia sempre all’opera, non lo può fare per il semplice motivo che la storia del genere umano lo dimostra senza ombra di dubbio. Persino utilizzando “mezzi” tanto controllati dall’attuale stato delle “cose”, come la Scienza e la Storia ufficiale, non è possibile sostenere che non ci sia stata evoluzione nell’arco temporale del cammino dell’uomo. Pertanto è un dato assodato l’esistenza di una spinta evolutiva “naturale” insita nelle proprietà perlomeno dell’essere umano, ossia:
  • l’uomo si è evoluto
  • l’uomo si evolve
  • l’uomo si evolverà
Chiediamoci però, quale tipo di evoluzione ci aspetta nel prossimo futuro? In che cosa ci trasformeremo? A cosa assomiglieremo sempre di più? Secondo la teoria dei campi morfogenetici, esiste una sorta di “sistema guida” o di raggio traente che guida un “corpo” verso una conformazione predeterminata:

Sheldrake postula che la determinazione di una struttura dipende da un campo esterno di influenza associato al processo di formazione della struttura stessa. Questo cosiddetto campo morfogenetico porta con sé il “programma”, per così dire, del processo di formazione.
Fonte: www.scienzaeconoscenza.it

Diciamo quindi che l’uomo è in evoluzione e cammina seguendo un richiamo superiore che lo guida a “divenire”. Mettiamoci ora nei panni di una gerarchia che si è formata grazie alle pieghe dello spazio/tempo ed in seguito alle difficoltà incontrate sul cammino dal genere umano. Tale forma di controllo tenderà a mantenere lo status quo perché da tale stato egli trae enorme beneficio e non ha nessun interesse a volere ed incoraggiare il cambiamento. Osserviamo la Storia ufficiale e noteremo come ogni impero, ogni forma di potere grande o piccola abbia sempre ragionato in questi termini e, solo una guerra o una insurrezione hanno potuto generare la loro caduta. Ma, ogni volta, la successiva forma di aggregazione di soldi, politica e religione ha sempre dato nascita alla prosecuzione del medesimo modello di controllo e sfruttamento delle masse. Utilizzando le masse, il potere è sempre sopravissuto a se stesso, perché il paradigma planetario è "divenuto" in questa maniera. L’Antisistema è penetrato all’interno dell’uomo e nella sua capacità di evolvere. A cosa tenderebbe l’uomo lasciato libero di evolvere seguendo il raggio traente della creazione? A colui che lo ha generato (non si dice che l’uomo è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio?), pertanto la spinta naturale evolutiva porta a raggiungere la trasformazione dell’uomo, celebrando lo spirito nella carne, e la diretta trasmutazione del buio in luce. L’uomo, libero di evolvere, diverrebbe un uomo spirituale. A cosa si oppone dunque l’Antisistema? Al richiamo del Creatore, ma lo fa solo per ignoranza, come ogni creatura che ignora il vero significato della vita. Sappiamo comunque che l’Antisistema trova un senso negli attuali limiti della consapevolezza del proprio artefice: l’uomo stesso. L’uomo di fronte all’ostacolo trova la forza e la volontà per andare avanti…
La natura educativa del gioco della vita è quanto di più rassicurante possa esistere, perché fa chiaramente percepire l’opera d’amore che si colloca alla sua origine. Perché l’Antisistema ci ha permesso progressivamente di evolvere (lo vediamo osservando, ad esempio, la modernizzazione)? Perché non può ostacolare questa spinta naturale che chiama senza fine di continuità. Allora cosa ha dovuto fare per cercare di sopravvivere? Conoscendoci molto bene, come parte di noi, è entrato dentro all’uomo, nella sua fisicità ed emozionalità, legandosi alle paure ancestrali della separazione da tutto. L’Antisistema, uscito dall’uomo quando è stato creato dall’uomo stesso, torna dentro all’uomo, conoscendo bene tutte le vie ed i modi per farlo. Nel fare questo torna a chiudere il cerchio della nascita e della morte. Cosa fa Neo, in Matrix, alla fine della saga? Si lascia fagocitare dall’agente Smith per trasmutarlo da dentro. È una compenetrazione di corpi. L’Antisistema ci ha conquistato il sangue ma non la "linfa" vitale legata all’evoluzione dell’uomo spirituale e, questa "linfa", alla fine sarà capace di inglobare l'Antisistema  tornando ad essere Uno con il tutto. Vedremo prossimamente  come Steiner descrive i meccanismi che rendono il nostro sangue tanto importante, ma inquadrando il discorso in un’ottica sempre orientata alla luce ed alla perfezione del piano divino, alla consapevolezza di "essere".


La consapevolezza, o “presenza mentale” (in inglese “mindfulness”, in francese “pleine conscience”), è l’energia che ci aiuta a riconoscere e accogliere “ciò che è”, ovvero ciò che esiste o avviene in noi e intorno a noi nel momento presente. Praticarla genera calma interiore, migliora la capacità di discernimento e consente di agire al meglio (piuttosto che reagire), nelle varie situazioni.
Riunendo corpo e mente attraverso la consapevolezza ci diamo la possibilità di rallentare il ritmo a volte frenetico della nostra vita, di riposare e di poter dunque entrare in contatto profondo con le meraviglie della vita che sono sempre disponibili in noi e intorno a noi nel momento presente: il canto degli uccelli, la luce della luna, la freschezza di un fiore, gli occhi di un bambino, i nostri stessi occhi e orecchi che ci permettono di vedere e sentire tutto questo.
Sviluppiamo anche la capacità di vedere i semi della sofferenza che giacciono nel profondo della nostra coscienza – rabbia, gelosia, avidità, illusione… – e della coscienza collettiva – fame, malattia, ingiustizia, oppressione… – primo passo per poterli comprendere e trasformare.
La pratica della consapevolezza ci conduce fuori dal circolo chiuso di emozioni e pensieri costantemente rivolti al passato (rimpianti, rimorsi, rancori…) o al futuro (sogni a occhi aperti, ansie, paure…) nei quali viviamo costantemente immersi senza neanche rendercene conto, e ci aiuta a radicarci nel presente, nel qui e ora, l’unico momento in cui la vita è realmente a nostra disposizione.
Fonte: www.centrovitaconsapevole.org

domenica 22 novembre 2009

Il sangue "succo" dell'uomo.




Vediamo oggi di porre le basi sul perché l’Antisistema si interessa tanto di giungere, osservare e mutare il sangue umano in tutti i modi possibili e immaginabili. È un fatto talmente evidente questo che sfugge alla pressoché intera popolazione mondiale. Come dire; per nascondere nel migliore modo un intento, manifestalo rendendolo un’abitudine. Che senso ha fare gli esami del sangue? Di sicuro non per sapere i livelli di globuli rossi ,bianchi, piastrine, etc. bensì per controllare lo status generale dell’ammorbamento del sangue umano. Un esame condotto nella maniera canonica, quella alla quale noi tutti siamo sottoposti, non serve a nulla; non misura lo stato del nostro sangue, ma la media delle energie con le quali la nostra “provetta” viene a contatto. Non vorremo sostenere che siamo fatti di energia e poi credere che il nostro campione di sangue, mischiato a tutti gli altri per intere giornate, rispecchi ancora l’immagine del nostro organismo! L’Antisistema tiene l’intero genere umano in uno stato di drogaggio perpetuo e, uno dei modi per controllare i livelli di “inquinamento” raggiunti nel sangue è proprio quello di monitorare le medie risultanti dai campioni ematici raccolti in tutto il mondo tutti i giorni. In questo caso non importa se la singola provetta si mischia alle altre, perché quello che interessa è la media umana divisa per zona geografica. Se tali medie sono al di sotto di una certa soglia, si può provvedere, ad esempio, ad irrorare la zona con scie chimiche mirate, come un attacco chimico silenzioso in tempo di guerra. I metodi sono talmente diversi ed efficaci che è impossibile sottrarsi. Dall’alimentazione, all’aria che respiriamo, all’acqua che beviamo, all’abbigliamento, all’arredamento, alle medicine, allo stress, al lavoro, ai figli, all’amore, alle relazioni, allo sport, al denaro, ai campi elettromagnetici, ai punto geopatogeni, etc. Siamo sempre sotto “incantesimo”. Perché tutto questo? Perché altrimenti l’uomo, se lasciato libero in un ambiente consono, si risveglierebbe in tempi molto più rapidi rispetto alle tempistiche che necessitano con l’insistenza e la pervicacia di questo ipnotismo perpetuato. L’energia che giunge dal Cosmo richiama al “risveglio” dello spirito e non è by-passabile; necessita del tempo sufficiente per chiamare e formare la massa critica sulla Terra. Non è costume di questo blog intimorire ne caricare l’ambiente di vibrazioni negative, tanto che ho sempre sostenuto che questo pianeta, la Madre Terra, è una “scuola” nella/sulla quale veniamo educati e spinti verso l’evoluzione spirituale. Quindi tutto si svolge secondo il piano divino, solo caratterizzato dal nostro volere mediante il rispetto del libero arbitrio, a noi concesso e mantenuto nell’eternità. L’Antisistema, come già detto più volte, nasce dalla nostra paura di auto-affrontarci, cresce e tende a sopravvivere come ogni forma di “vita” nell’Universo; ma dipende e dipenderà sempre dal nostro volere. Per questo richiede a noi l’energia necessaria a funzionare. L’energia della quale ha bisogno, è dello stesso tipo che l’ha generato: energia di paura in tutte le sue sfumature. Se noi smettiamo di alimentarlo, esso muore, svanisce, lascia… Capite, dunque, come inquadrare tutto ciò che sta intorno a noi? La prospettiva con la quale noi osserviamo (viviamo) determina lo stato del mondo intero (la meccanica quantistica lo ha già scoperto e dimostrato). La droga è comparsa nel mondo occidentale, come fenomeno di massa, sul finire degli anni 60, e oltre al significato sociale e di business per la malavita organizzata, rispecchia e riflette anche lo stato di drogaggio nel quale l’umanità intera si trova. I meccanismi degli specchi, ricordiamolo, sono sempre all’opera. Cerchiamo di trovare un punto di osservazione più alto rispetto al nostro solito. Cerchiamolo con insistenza se non lo troviamo inizialmente. Fermiamoci ad ascoltare ciò che ci sta attorno. Lasciamo il nostro essere un po’ più libero di muoversi. Respiriamo in una maniera migliore. Estraniamoci dal contesto nel quale siamo immersi sempre, tutti i giorni, ogni millesimo di secondo della nostra vita. Troviamo il tempo per farlo sempre più spesso. Fermiamo il tempo se dovesse servire. Accettiamo il fatto di essere responsabili per ogni nostra azione, ma ad un livello oltremodo più importante. Evidenziamoci come i pilastri di questo mondo, senza di noi, della nostra energia, crolla tutto. Sentiamoci una parte del Creatore, sentiamoci Dio. Facciamo il vuoto attorno ai nostri problemi quotidiani e focalizziamo la nostra essenza. Ecco… ci siamo trovati! Da questo punto di osservazione, le “cose” appaiono molto diverse da come siamo abituati a “vedere”; tutto è ribaltato a 180 gradi. Quello che era nero ora è bianco e viceversa. Ma non è questo l’importante, o meglio è importante per iniziare ad aprire gli occhi, ma è assolutamente basilare comprendere che “noi siamo nel mezzo dei due poli della verità” ed ogni polo è vero, nel senso che “ogni via conduce a Dio”, per il quale non c’è differenza tra bene e male perché nella sua omnicomprensione sono solo due varianti di un’unica verità o vibrazione: quella dell’amore.
Spetta a noi, vivendo con responsabilità e senso del “chi siamo”, celebrare lo spirito nella dimensione terrena e, dunque, anche soffrire per giungere alla comprensione. Non esiste solo la strada della sofferenza, come è stato fatto credere per centinaia d’anni al genere umano, al fine di meritarsi un posto di fianco a Dio. Di questo insegnamento, l’Antisistema si è impadronito è ha confuso gli animi delle religioni stesse. Ecco perché, oggi, ancora si fa fatica a comprendere che la felicità è un nostro diritto sancito dalla nostra natura divina. Nel nostro Karma o genetica è impresso questo timbro di paura nel rivendicare quello che è nostro per diritto.
Ecco perché Steiner giunge a dire “per conquistare interamente un uomo, occorre conquistare il suo sangue…”.
Nei prossimi giorni si farà più chiarezza su questo attualissimo argomento che un telegiornale non potrà mai “raccontare”, perché il telegiornale (un “mezzo” dei tanti) è fatto proprio per “conquistare il sangue dell’uomo”.

Il sangue artificiale

Vari studi sono orientati alla sintesi di sangue in laboratorio. La complessità della composizione del sangue rende impossibile ottenere un sangue artificiale di eguale qualità. Il caso ideale sarebbe la scoperta di un sangue conservabile per anni, compatibile con tutti i gruppi sanguigni, producibile non solo dall'uomo ma da tutti i mammiferi e al limite riproducibile in vitro per poter disporre di quantità illimitate. Al momento, è possibile isolare le principali componenti del sangue e farle riprodurre in vitro, per ottenerne quantità maggiori.
Fonte: Wikipedia