L’acqua su Marte è ormai una presenza accertata in vari modi, forme e a diverse latitudini. La sonda Phoenix sbarcata al Polo Nord ha mostrato il ghiaccio d’acqua in superficie mentre sulle sue gambe comparivano gocce di brina.
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‘Sulla Terra, ovunque ci sia acqua liquida, c'è vita’ dice Nilton Renno, membro del team di ricerca che vede elementi provenienti dalla NASA, dall'Università del Texas di Dallas, dall'Università della Georgia e dal Centro di Astrobiologia di Madrid…
Se dovessero formarsi sacche di brina, potrebbero risultare abitabili per diversi microrganismi, e fornire un indizio in più sulla possibilità che Marte possa aver ospitato, o lo faccia tutt'ora, forme di vita. ‘Se scoprissimo che i microrganismi possono sopravvivere e replicarsi nelle condizioni della brina marziana, potremmo aver dimostrato che alcuni microrganismi possono esistere su Marte anche oggi’ dice Renno.
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Prendere porzioni di articoli e fonderle insieme conferisce 'nuovo senso' alle proposizioni originali. Questa è una tecnica Antisisistemica, per la precisione… ma mi rendo conto che inconsciamente a volte la utilizzo anche io.
In questa maniera si esalta un significato particolare a scapito dell’orientamento derivante dalla fonte. In 'Ipotesi di complotto', questa vera e propria ‘seconda vista’, conferiva a Mel Gibson di ‘leggere tra le righe’.
Nell’età ‘moderna’, l’interesse della massa è stato veicolato a convergere e dare luogo a fenomeni abitudinari, tipo la lettura dei quotidiani, l’osservazione della televisione o, prima, della radio e da ultimo la navigazione in Internet. Questi trend sono serviti a creare un bacino d’utenza che si abbevera quotidianamente delle informazioni riportate dalle Agenzie specializzate, composte e messe insieme secondo orientamenti certamente non del tutto imparziali.
L’interesse che sottintende la propagazione di una simile massa di informazioni è variegato e facilmente intuibile, però può andare anche oltre alla mera ipnosi di massa e controllo. In che senso? Ecco, dei simili canali privilegiati che uniscono grandi masse di persone dislocate alle diverse latitudini, possono servire proprio da tracciati informativi per addetti ai lavori. Ossia, per veicolare informazioni nelle informazioni secondo dei codici celati tra le altre singole lettere.
A che serve un procedimento del genere in un epoca in cui esistono altri mezzi certamente più immediati ed altrettanto segreti?
Teniamo in considerazione più aspetti diversi della realtà. Non tutte le nazioni sono allo stesso livello e le Agenzie di Intelligence, invece, esistono in ogni nazione. Quello che è fattibile in Iraq non è più fattibile negli Usa, tanto per fare un esempio, per cui le Agenzie Usa possono ancora usare certe metodologie ‘obsolete ma efficaci’ nella gran parte dei paesi del Mondo.
Inoltre si possono compiere degli esperimenti, dei test sulla popolazione, inserendo porzioni di notizie vere in contesti del tutto canonici, questo per verificare come le persone reagiscono di fronte all’imprevedibilità del pensiero assorbito.
In un certo senso è come se l’intera umanità fosse sotto esame e come se ‘qualcuno’ la stesse preparando ad imparare ad assorbire ‘impatti’ sempre più diversi, pesanti ed imprevedibili. Pensateci bene: dall’11 settembre 2001 è stato un crescendo continuo.
Attraverso i film, ad esempio, si sono proposte trame sempre più accattivanti ed ‘impossibili’, inoltre l’impatto con creature aliene è sempre più rilevante; nel film ‘Paul’ abbiamo a che fare con un simpatico alieno che bestemmia come uno scaricatore di porto (bel luogo comune questo).
Un alieno che all’inizio fa un po’ impressione ma che progressivamente diventa assolutamente familiare e addirittura anche ‘bello’. Un essere buono che è una vittima del cattivo umano di turno: una vittima…
Paul ha le sembianze del classico alieno smilzo, tipo ‘Grigio’: grandi occhi allungati e fisico snello. Inoltre ha delle capacità superiori, rispetto all’uomo, frutto di un’evoluzione più ‘matura’. Ebbene, a tal proposito esiste una diretta proporzionalità tra la massa muscolare di un essere vivente e la sua evoluzione superiore.
A livelli di evoluzione ‘cerebrale/spirituale’ più bassi corrisponde una muscolatura più evidente e viceversa. Infatti, basta osservare le creature del mito, tipo Troll e simili, per notare immediatamente la loro massa muscolare imponente a fronte di un livello evolutivo acerbo. Le entità angeliche, invece, hanno un maggiore equilibrio tra muscolature e sviluppo evolutivo.
Però è interessante notare come procedendo sempre più verso la freccia dell’evoluzione, la massa fisica diventi quasi ‘inutile’. Che cosa significa questa evidenza? Che le facoltà superiori acquisite evolvendosi, riescono a veicolare il ‘desiderio o l’intenzione’ manipolando l’energia, o altri esseri viventi sottoposti, per dare luogo a ‘forme fisiche’ che tendono ad esaudire gli input elaborati.
Cioè, non serve più muovere la propria muscolatura.
Il concetto di lavoro si ‘sposta’ verso un modello sottile di scorrimento dell’energia. Il frattale all’opera è quello inerente allo spostamento delle masse dal lavoro agricolo a favore di possibilità più moderate nell’utilizzo della fisicità muscolare.
Ciò che adesso viviamo come mancanza di ‘attività fisica’, corrisponde all’inizio dell’evoluzione superiore. È tutto ribaltato. Certamente, sino a che esiste un fisico da ‘allenare’ conviene allenarlo, ma nel tempo le cose cambieranno. Gli effetti sul peso corporeo sono molto evidenti, socialmente parlando, perché le abitudini sono ancora riferite a modelli obsoleti legati alla soddisfazione dei sensi inerenti alla fisicità.
È questo un periodo di transizione per ogni ansa descrittiva del genere umano nonché uno snodo focale d’importanza basilare per assumere una maggiore apertura di punto prospettico.
Nel secondo articolo citato in apertura di articolo, c’era anche questa frase:
non è del tutto vero che acqua implica vita (è stato calcolato che solo il 12% dell'acqua liquida terrestre sia abitabile e abitata)
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Seguire l'acqua. È questo uno dei principali punti cardine della ricerca di vita extraterrestre. Per scoprire infatti forme di vita che siano il più facilmente riconoscibili dai nostri schemi di identificazione, non possiamo fare altro che basarci sull'esperienza accumulata sul nostro pianeta: dove c'è acqua, c'è vita. Non sempre, però.
Se è vero che scoprire un corpo planetario ricco d'acqua è un buon presupposto per sospettare che possa essersi sviluppata la vita, non dobbiamo farci trarre in inganno dalla presenza del prezioso liquido. Guardando alla Terra infatti, ci accorgiamo che si, l'acqua è indispensabile alla vita, ma che non significa che ogni pozza d'acqua pulluli di esseri viventi.
Facciamo un esempio: prendiamo il Mar Mediterraneo ed il Mar Morto. Entrambi sono delle enormi vasche d'acqua, l'elemento fondamentale per la vita di (quasi) ogni specie di essere vivente sul nostro pianeta. Se però prendiamo in considerazione temperatura, pressione, sostanze disciolte nell'acqua, ci accorgiamo che il primo è adatto ad ospitare decine di migliaia di forme viventi, il secondo invece è uno degli ambienti più inospitali della Terra.
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Perchè avevo omesso, inizialmente, la frase che conduceva a quest’ulteriore citazione soprariportata?
Perché? Perché è come aprire una porta sulla prospettiva altrui. Queste nozioni sono il frutto di una consapevolezza 3d molto limitata, ossia che si limita allo studio ed alle considerazioni sull’evidenza dello studio e sull’inerente riflesso ‘reale’. Non intendo giudicare ma solo mettere in relazione ed osservare.
Un certo ‘credo’ scientifico ha indotto molte persone a mettere in dubbio che laddove esista acqua non è detto che esista la Vita: è esattamente lo stesso credo che ci ha condotti a ritenere il Pianeta azzurro a rischio di acqua potabile.
Un modello basato sulla scarsità e sulla ristrettezza che è stato capace di espandersi ai massimi livelli, facendo apparire la Natura come in lotta continua per sopravvivere e facendo apparire il genere umano come un predatore molto simile ad un virus planetario o una pianta infestante.
Io il ‘mio’ Mondo non lo vedo così. Il Mar Morto è ‘morto’ perché è scoppiata, in un tempo indefinito, una guerra nucleare tra antiche creature, i cui segni sono ancora evidenti in quella zona.
Nel numero di Nexus di questo bimestre c’è un articolo esemplare a tal proposito; non il 'solito' Sitchin, ma altri studiosi con la mente aperta.
Oggi noi vediamo il frutto del passato: quel mare è stato reso così dall’opera della guerra.
L’acqua è una vittima che ha visto scomparire le forme di Vita esistenti in lei, a causa di un volere estraneo. L’acqua è trasportatrice di informazioni con la stessa funzione dei mass media umani: diffondere codici e messaggi per coloro che sono in sintonia, ossia che possono ri-leggere l’informazione e beneficiarne.
Tuttavia, non è possibile sfidare nessuno sostenendo che dove c’è acqua c’è Vita, perché nell’ottica della biodiversità la Natura sa certamente meravigliare, per cui esisterà anche dell’acqua particolare non portatrice di Vita ma, attenzione, al livello illusorio legato alle 3d.
Quell’acqua, se esiste, esiste perché l’abbiamo creata/voluta noi, come diretto riflesso delle entità parassite, il cui scopo è tagliarci fuori dall’espansione di coscienza utile al nostro risveglio.
E poi non è così importante, alfine, perchè le forme di Vita extraterrestre possono anche non avere nulla a che fare con l'acqua...
Le proprietà di questo scenario si prestano a sottili giochi di prestigio, condotti dal punto non-locale di coordinamento e controllo, infatti adesso che sappiamo che su Marte esiste certamente l’acqua, non siamo più certi che dove ci sia acqua ci possa essere la Vita.
Il livello illusorio si è spostato, vero?
Basta negare sempre ed in ogni modo la ‘nuova’ evidenza.