Questo articolo è come l’Araba Fenice: rinato dalle proprie ceneri grazie ad una “magia” di Word.
Ciò, frattalmente, cosa dimostra? Che tutto ciò che viene creato (ciò che era o che fu) risiede sempre da "qualche parte" e, se questo vale per un computer, a maggior ragione vale per un essere umano:
la memoria è molto di più, rispetto a quello che pensiamo/non ricordiamo (compartimenti, dipartimenti)...
Ecco quanto è ritornato dal Mondo dell’oblio…
Fissa lo specchio come se guardassi in una finestra aperta, ma non fissare il riflesso (tu)…
Lì dietro, dietro allo specchio… c’è “qualcuno/qualcosa”. Non esattamente come osservato nella medesima scena del film Truman Show ma… quasi.
In casa tua non ci sono persone dietro allo specchio; non c’è nessuna stanza segreta dietro allo specchio. Ne sei sicuro perché c’è solo la parete, che divide la stanza dello specchio da quella adiacente.
Non è “dietro allo specchio”, ciò che devi fissare.
Non sei tu che devi fissare (riflesso).
È lo specchio che devi fissare ma, nella maniera in cui metti a fuoco un autostereogramma:
facendo il fuoco oltre alla superficie verticale dello specchio, appunto, proprio come se guardassi al di là di quello che metti a fuoco usualmente (tu). È un comportamento che non si mette in pratica mai… Perchè "non serve", "non ha senso"...
L’oltre orizzonte si cela al di là dell’orizzonte a cui si è abituati a fare riferimento. È come osservare con la “coda dell’occhio”: quanti segnali strani e sfuggevoli sfrecciano furtivamente, quando si “guarda senza guardare”, di “traverso” e senza particolare emozione (quasi casualmente).