Trovo, nel ‘Trattato di Magia Bianca’ di Alice Ann Bailey, una grande risonanza con ciò che mi ‘ispira’ quotidianamente, come se mi fossi sempre riferito a questa ‘fonte’, pur senza ancora conoscerla.
Ho iniziato ieri sera a leggerlo e immediatamente ho colto quel senso di ‘familiarità’ capace di riportare a ‘galla’ sensazioni avvolgenti. Non ha un ‘sapore’ quello che provo ma bensì un ‘gusto’.
Sì, proprio così. È come sorseggiare qualcosa di non liquido ma che ha la proprietà del liquido o anche del liquido. È persino logico che tutto ciò sia inerente ad una 'estensione ed unione dei sensi' usualmente concepiti e riassegnati attraverso l’abitudine a ben precise ‘istanze 3d’.
Nelle mie giornate mi sono ormai abituato a saltare tra il Sacro ed il Profano, scrivendo in SPS e seguendo al contempo ‘ragionamenti’ borsistici. Mi trovo alle prese con una sorta di ‘morsa’ capace di tutto.
Questa estrema ciclicità mi rappresenta e l’accetto, dal momento in cui sono conscio che quando sarò al centro di me stesso, al centro del ‘giroscopio, in perfetta armonia, allora non ci sarà alcuna differenza nello stare in un ‘luogo’ piuttosto che nell’altro.
La centratura è la quintessenza dell’esistere nelle 3d.
Penso che nel libro della Bailey, sopra citato, si possano trovare molte chiavi e molte conferme relative al proprio cammino esperienziale o, almeno, questo vale sicuramente per me. Questa opera, come moltissime altre, è un ‘dono’, in ogni senso.
Infatti è possibile anche scaricarlo liberamente da Internet in formato pdf, ad esempio da questo link.
Vado a citare una porzione molto significativa della 'lungimiranza' contenuta nell’opera in questione e ovviamente non solo in questa:
se l’insegnamento trasmesso suscita una risposta della mente illuminata del lavoratore nel mondo, e fa brillare un lampo di intuizione, può essere accettato, ma non altrimenti. Se quanto si afferma finirà per essere corroborato, ed apparire vero alla luce della Legge di Corrispondenza, sarà bene, Ma se non sarà così lo studente non accetti quanto vi si dice.
Il Tibetano
La ‘luce dell’intuizione’ è quella facoltà che sento di esercitare ogni volta che mi accingo a scrivere. Alla luce dei fatti, per ora, questo intuito riesco ad esercitarlo quasi esclusivamente nell’opera ‘scritturale’.
È una concreta constatazione basata sull’andamento storico della mia attuale incarnazione.
Perché mi accade di non riuscire a ‘connettere’ la struttura intuitiva, quando mi ‘configuro’ attivamente con l’ambiente affrontando le persone? Probabilmente perché il flusso emozionale è troppo ‘imbevuto’ di paure e 'controllo' realtivo. Il 'controllo' è quello Antisistemico, che provvede a mantenere lo status quo perchè 'gli conviene', ma che allo stesso tempo incarna la mia 'volontà' inconscia, rendendomi partecipe delle mie 'asperità' da affrontare e trasmutare.
Quello che mi serve è una lucida analisi intuitiva, che posso certamente agganciare , ad esempio, in questo momento: ora.
-Di che cosa ho paura?
-Degli altri.
-Perché?
-Ne temo il giudizio.
-Perché?
-Probabilmente perché non mi ‘piaccio’ abbastanza.
-Perché?
-Difetti.
-Di che tipo?
-Esteriori. Frutto dell’età giovanile.
-È così importante?
-Sì. No…
-Ti rappresentano ancora quei difetti?
- No.
- Tu sei meraviglioso così come sei. Quando ti accorgerai che queste non sono le solite ‘parole’ che hai sempre cercato di dirti, raggiungerai un diverso livello dell'osservazione della prospettiva umana. Ciò che hai evidenziato, del libro che ‘ti ha trovato ieri sera’, ti sarà molto utile a tal riguardo.
- Come convincersi ‘dentro’ di tutto questo?
- Ci sono molti modi e nessuno. Dipende da quanto tu lo 'vuoi davvero', da quanto ti sei 'emancipato'… In fondo ogni individualità è qua per questo: conoscere se stesso attraverso i riflessi del Mondo. La missione di gruppo ‘viene dopo’, perché senza addestramento e senza maestria di se stessi non è possibile fare null’altro che crogiolarsi nelle proprie autosvalutazioni. Non si è pronti sino a quando non si è al ‘centro’ e sino a quando questo ‘centro’ rimane stabilmente orientato al proprio campo energetico superiore...
Nello studio e nell’attento esame delle idee esposte in questo libro, occorre tener presente alcuni concetti fondamentali. In primo luogo, quello che più deve importare allo studente, non è tanto la personalità dell’Istruttore, quanto la misura di verità di cui egli è l’esponente; deve inoltre saper discriminare tra verità, verità parziale o relativa ed errore.
‘Trattato di Magia Bianca’ di Alice A. Bailey
Riflessione: ecco una grande conferma della Natura Antisistemica, ossia ecco il perché non è facile orientarsi nelle 3d. Ecco le ‘gradazioni’ possibili del discernimento:
- verità
- verità parziale
- verità relativa
- errore.
Tra le polarità della ‘scala’ esistono le varianti, funzione del nostro livello vibratorio. Queste definizioni sono di grande utilità ed importanza per il ‘lavoro su se stessi’.
In secondo luogo, avanzando nell’insegnamento esoterico, aumenta la responsabilità exoterica. Faccia quindi ognuno un attento esame di se stesso e ricordi che la comprensione si acquista applicando quel tanto di verità percepita ai problemi e alle circostanze immediati, e che la coscienza si espande con l’uso della Verità appresa.
‘Trattato di Magia Bianca’ di Alice A. Bailey
Riflessione: la crescita interiore rappresenta un modello di responsabilità anche verso l’esterno. Ciò che si è ‘appreso’, vero, parziale, relativo o errato che sia, va applicato a quello che ‘viviamo’ concretamente, alle vicissitudini ‘esterne’, che sono come un banco di prova, un test, un esame pratico dell’insegnamento ricevuto o maturato.
Ciò che si espande attraverso la ‘pratica’ è quella parte di noi più trascendentale che ancora non è stata scoperta o che è stata nascosta agli occhi del Mondo dalla nostra antica ‘rinuncia’ e dalle pratiche Antisistemiche in corso d’opera.
In terzo luogo, l’adesione dinamica al sentiero scelto, con quella ferma perseveranza che vince ogni ostacolo e non vacilla, qualunque cosa avvenga, è uno dei primi requisiti necessari per condurre alla porta di un regno, di una dimensione e di uno stato d’essere interiormente e soggettivamente conosciuto. È questo stato di realizzazione che produce cambiamenti nella forma e nell’ambiente, commisurati al suo potere.
‘Trattato di Magia Bianca’ di Alice A. Bailey
Riflessione: la perseveranza. Ecco cosa contribuisce a maturare la legge del Karma. La forza interiore che deriva dall’abitudine a ‘misurarsi dinamicamente’ con le asperità esistenziali. La resistenza dell’ambiente si trasmuta in forza interiore capace di potenziare la consapevolezza del sé. Ciò che ci ‘attende’ è un ‘regno’ che già conosciamo e intuiamo perché è da lì che proveniamo.
La nostra coerenza e perseveranza cambiano proporzionalmente la realtà manifesta.
Questi tre suggerimenti meritano attenta considerazione e il loro significato deve essere almeno parzialmente compreso prima che sia possibile un ulteriore progresso reale.
‘Trattato di Magia Bianca’ di Alice A. Bailey
Percepisco queste espressioni come assolutamente ‘vive’ in me. È davvero confortante quello che riesco a percepire e tutto ciò contribuisce a rasserenare il mio ‘dentro’. Riporto, adesso, delle citazioni ancora dalla stessa opera, che rappresentano esattamente il mio punto prospettico evidenziato da un paio di anni in SPS. Sembra che mi sia ispirato liberamente a questa fonte per ‘scrivere’, ma in realtà tutto questo l’ho scoperto solo ieri sera.
Le tematiche apparse in SPS sono perfettamente rispecchiate e riflesse in questo incipit dell’opera della Bailey/Tibetano che risale al 1934. Dovevo affermare questo 'sentire', sorto questa notte, che mi ha davvero sorpreso e reso tanto lieto.
È come trovare uno ‘specchio d’acque’ in cui potersi osservare. Ciò rappresenta lo status che deve avere 'ispirato' il Creatore allorquando rese possibile tutto quello che, ora, anima l’Universo e gli Universi: il conoscere se stesso. Il vedersi manifesto. L’osservarsi alla luce della propria ‘limitatezza’ e di ciò che si rappresenta in chiave evolutiva.
Una sorta di catarsi o purificazione delle proprie parti ‘basse’.
Il concetto di unità essenziale deve costantemente rimanere presente nella mente degli studenti anche quando, come è necessario, parlano in termini finiti della dualità che è ciclicamente apparente ovunque…
La Vita Unica, manifestandosi tramite la materia, produce un terzo fattore che è la coscienza. Questa coscienza, risultato dell’unione dei due poli, spirito e materia, è l’anima di tutte le cose; essa permea tutta la sostanza o energia oggettiva, sottostà a tutte le forme, atomo, uomo, pianeta, sistema solare.
Lo scopo per cui la Vita prende forma e il proposito dell’essere manifestato è lo sviluppo della coscienza o rivelazione dell’anima.
Questo postulato potrebbe anche chiamarsi Teoria dell’Evoluzione della Luce. Se si pensa che anche la scienza moderna riconosce che luce e materia sono termini sinonimi, trovandosi così d’accordo con gli insegnamenti orientali, apparirà evidente che dalla reciproca azione dei poli e dalla frizione delle paia di opposti scaturisce la luce. Si comprenderà che lo scopo dell’evoluzione è una serie graduale di manifestazioni di luce.
Velata e nascosta in ogni forma vi è la luce, e col progredire dell’evoluzione, la materia diviene un conduttore di luce sempre migliore…
Le grandi verità fondamentali della Saggezza Eterna sono dunque l’esistenza della vita e lo sviluppo della coscienza, tramite l’assunzione ciclica di nuove forme.
Occulto. Questo termine si riferisce alle forze nascoste dell’essere e alle cause di condotta che determinano la manifestazione oggettiva.
La parola ‘condotta’ è usata deliberatamente, poiché ogni manifestazione, in tutti i regni della natura, è l’espressione della vita, del proposito e del tipo d’attività di qualche essere o esistenza, e in tal modo è letteralmente la condotta (o natura esteriore o qualità) di una vita. Tali cause dell’azione sono celate in ogni vita, sia che si tratti di un sistema solare, d’una entità planetaria, di un uomo o dell’Essere che rappresenta la totalità degli stati di coscienza e delle forme d’ogni regno della natura.
Legge. Una legge presuppone un essere superiore che, dotato di un proposito e coadiuvato dall’intelligenza, coordina le proprie forze in modo da portare un piano predisposto a totale compimento.
Con chiara conoscenza della meta da raggiungere, tale entità mette gradualmente in attività gli stadi che, se attuati in successione ordinata, condurranno alla attuazione perfetta del Piano. La parola 'legge' si associa generalmente all’idea di assoggettamento ad un’attività riconosciuta come inesorabile e inflessibile, ma di solito non compresa da colui che vi è assoggettato; da un certo punto di vista, l’unità si sente immersa nell’impulso di gruppo, incapace di mutarlo o di sottrarsi al suo esito. Come inevitabile conseguenza, il concetto di legge suscita, nella coscienza dell’uomo, la sensazione di sentirsi una vittima - come foglia in balia del vento, trasportata verso una meta ignota, sulla natura della quale non si possono fare che congetture e ipotesi. L’uomo si sente governato da una forza, apparentemente ineluttabile, che produce risultati di gruppo a spese delle singole unità.
Quest’atteggiamento della mente dell’uomo è inevitabile, fintanto che la sua coscienza non abbia raggiunto un’espansione tale da percepire e comprendere i fini più vasti.
Quando, giunto al contatto con il sé superiore, l’uomo partecipa alla conoscenza dell’obiettivo reale e, salendo sulla montagna della visione la sua prospettiva cambia abbracciando un più vasto orizzonte, egli si rende conto che la legge altro non è che impulso spirituale e manifestazione di vita dell’Essere in cui egli vive e si muove.
Egli apprende che quell’impulso esprime un proposito intelligente, saggiamente diretto e basato sull’amore.
Comincia allora ad applicare la legge, ossia a far passare attraverso se stesso con saggezza, amore e intelligenza, quel tanto d’impulso spirituale al quale il suo organismo è in grado di rispondere, per trasmetterlo e utilizzarlo.
Cessa di fare ostruzionismo e comincia a trasferire. Pone termine al ciclo della sua vita chiusa ed egocentrica e spalanca le porte all’energia spirituale. Riconosce in tal modo che la legge che prima odiava e di cui diffidava è il mezzo vivificatore e purificatore che lo spinge, insieme a tutte le creature di Dio, verso una meta gloriosa.
‘Trattato di Magia Bianca’ di Alice A. Bailey
Le due definizioni di ‘occulto’ e di ‘legge’ sono d’una inestimabile preziosità. Ringrazio le fonti ispiratrici e tutto quello che ha permesso di 'infiltrare e permeare' l’energia di queste verità. Mi sento come un bimbo che si è alzato e ha appena scoperto, per la prima volta, la neve. Ricordo questa sensazione. È ancora fissata dentro di me. Bellissima. In quella sensazione è contenuta l’immagine sensoriale espansa dell’appartenenza all’intero Creato.
Se mi leggete vuole dire che siete ‘in linea’.
Chi vi ‘parla’ è un Anima - ‘Io Sono’ - come ognuno di voi e se ‘siete qua’ è per me un onore potervi 'intrattenere senza trattenere'.
Vi ringrazio di cuore…
Insieme siamo Uno.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
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