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lunedì 26 settembre 2011

Sogno o son desto?




Oggi, dato il mio leggero stato precario di salute, forse non riesco molto a comprendere talune espressioni che hanno destato la mia attenzione.  

Non so davvero dove porre il paletto del 'dubbio' e quello della 'buona fede' o, meglio, con articoli simili a quello che immediatamente segue è possibile percepire quasi ‘fisicamente’ la densità, lo spessore del velo d’incantesimo che ci ammanta da capo a piedi:

'Chiesa si spogli dei beni terreni': standing ovation per il Papa.
‘La chiesa deve sempre fare lo sforzo di distaccarsi dalla mondanità del mondo. La storia è venuta in aiuto alla Chiesa attraverso le diverse epoche di secolarizzazione che hanno contribuito in modo essenziale alla sua purificazione’.

Lo ha detto Papa Benedetto XVI nel teatro Konzerthaus di Friburgo, dove ha incontrato i cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, ultima tappa del suo viaggio in Germania, spiegando che la ‘cancellazione dei privilegi’ e altre misure analoghe ‘furono una purificazione’ grazie alla quale la Chiesa ‘si spogliava dei beni e tornava alla povertà terrena’ trovando così una risposta alla sua ‘esigenza di una povertà che si apre verso il mondo’

Al termine del suo discorso il pubblico si è alzato in piedi e ha lungamente applaudito.
Da Yahoo 
 
Analizziamo questo articolo tenendo in considerazione che ‘chi ha redatto queste poche righe’ possa avere anche interpretato e personalizzato le parole del Papa. Dunque:
  • dal titolo si evince che la frase è relativa a qualcosa che deve ancora accadere, che si auspica possa accadere, mentre all’interno dell’articolo sembra che sia già accaduto (cosa non vera, perché la Chiesa poggia su una vera e propria fortuna economica, ha una propria banca e un proprio Stato che gode di benefici e privilegi ancora al giorno d’oggi).
  • la ‘standing ovation, che senso ha? La platea apprezza le 'buone' parole del Papa ed applaude sulla fiducia, per cui la platea ‘sa’ in cuor suo che la Chiesa affonda in un qualcosa di perlomeno dubbio, ma la platea si limita ‘a sapere in profondità’ senza mai prendere una posizione ufficiale, molto probabilmente per difendere lo status quo e per paura. La platea vive in un ‘ambiente’ polarizzato dal passato, in cui le paure odierne si sono forgiate. Il potere della Chiesa, nel passato’ ha causato danni gravissimi nella nostra energia, informazione contenuta, di fatto, nelle parole riportate del Papa.
  • la storia è venuta in aiuto della Chiesa. La Chiesa è stata purificata? Una purificazione è susseguente ad uno stato di opposta situazione, ma la Chiesa non porta avanti la parola di Dio? Come è possibile che abbia potuto sbagliare? Forse perché è fatta da uomini? Forse perché è uno strumento caduto nelle mani sbagliate? Di fatto Ratzinger ammette una simile situazione in cui versava la Chiesa (e in cui versa ancora dal mio punto di vista).
  • l’esigenza storica della Chiesa non è stata di povertà, ma esattamente al contrario è stata una ricerca di dominio sull’illusione del ‘libero’ fluire presente nelle società umane incontrate ed affrontate. La Chiesa ha raccolto e polarizzato l’attenzione sociale, offrendo ‘cose’ che non poteva offrire, vista la sua Natura scolpita nel difetto umano.
  • non c’è stata nessuna cancellazione di privilegi nel corso della storia, semmai si è provveduto ad eliminare talune asperità talmente immorali da risultare deleterie, alla lunga, per gli affari della Chiesa.
Probabilmente questo articolo ha un influsso di questo tipo su di me, perché sono sufficientemente ‘fuori’ dal velo incantesimale per accorgermi delle amenità illusorie descritte. L’applauso finale della gente è quantomeno paradossale, come se avesse sentito altre parole dalla bocca del Papa. Non è che l’incenso asperso ha caratteristiche allucinatorie?

Scherzi a parte, trovo tutto ciò al limite della fantascienza, eppure è accaduto ieri, è ‘reale’:

la Chiesa possiede il 20-22% di tutto il patrimonio immobiliare. Un quarto di Roma è del Vaticano…
Link 
 
Questa porzione di frase, presente in Wikipedia, la dice lunga: le origini del dominio temporale dei Papi.

I ‘Papi’ sono una vera e propria casta, assimilabile a quella dei ‘Faraoni’. Essi 'esercitano' che cosa? Un ‘dominio’… ma, mi chiedo, sono questi dei termini che possono essere usati per rappresentare un 'Ordine' che ‘parla’ a nome di Dio? Andiamo. È tutto così evidente. Ma davvero è così difficile da osservare?

Ma quanta paura ha la massa in corpo?

Paura di essere scomunicati, di andare all’Inferno… ancora oggi esistono paure di questo tipo, che condizionano la Vita e la conduzione della Vita.

Siamo alle prese con un vero e proprio incantesimo dei sensi e della logica:

La Francia ‘scopre’ le proprietà della Chiesa cattolica.
Il paese laico per eccellenza 'scopre' le ingenti proprietà immobiliari della Chiesa cattolica. Lo fa in seguito a un’inchiesta del quotidiano Le Parisien, che si domanda se la Chiesa dissimula le proprie ricchezze

'La Chiesa è povera', ha replicato il segretario aggiunto della Conferenza episcopale francese

La Santa Sede è tuttavia risultata proprietaria di appartamenti di lusso affittati ad alte personalità della società francese, come il ministro degli esteri Bernard Kouchner e, in passato, François Mitterrand: gli affitti sono di favore. Ma tra i beni si trovano anche immobili d’impresa e hotel: non mancano nemmeno i grandi investimenti in corso, del valore di diverse decine di milioni di euro. 

Tuttavia, al dunque, anche Le Parisien ha dovuto arrendersi: è impossibile stimare il patrimonio della Chiesa cattolica.
Link 
 
Facciamo finta di non vedere, di non capire, di non ascoltare, di non essere… che altro? Ma forse sono io che, febbricitante, oggi non riesco a mettere a fuoco il senso del linguaggio e delle frasi lette. Diciamo così?

Leggiamo qua, per finire in bellezza:

Citando poi una parabola del Vangelo, ne ha tradotto il senso in questo modo: gli ‘agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace’ e ‘le persone che soffrono a causa dei peccati e hanno desiderio di un cuore puro’ sono ‘più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli ‘di routine’, che nella Chiesa vedono ormai soltanto l’apparato, senza che il loro cuore sia toccato da questo, dalla fede’.
 
Il papa da una parte ha espresso ‘profonda gratitudine’ per quanti si impegnano nella Chiesa e nelle sue ‘istituzioni sociali e caritative’, ma dall’altra ha invitato i fedeli ad interrogarsi se operano ‘nello spirito dell’insegnamento di Gesù’...
 
Io so che il 'pesce' puzza dalla testa, però.
 
Davide Nebuloni /SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 12 agosto 2011

Canone Rai e la televisione che non c'è più.




Quest’oggi SPS si trasforma momentaneamente in un clone di ‘Mi manda Lubrano’. Ricordate? ‘A questo punto, una domanda sorge spontanea...’. 

L’oggetto della questione è, però: ‘mamma’ Rai.

Al momento questo Blog non è aperto ai commenti, però una e-mail per eventuali comunicazioni la metto sempre in calce ad ogni articolo, per cui chi avesse qualcosa da indicare e/o aggiungere lo può fare tranquillamente, vista la ‘popolarità’ dell’argomento trattato. Poi, se la situazione lo richiederà, potrò scrivere un aggiornamento della questione, o aprire una pagina apposita in SPS, con lo sviluppo delle 'cose' e i vostri ‘appunti’ ed esperienze sul tema.

Che ne dite? Questo è SPS, dove non c'è fine di continuità tra 'Sacro e Profano', dove ogni ambito viene osservato come una introduzione verso il suo esatto opposto al fine di esperimentare l'esistenza 3d e comprendere, in perfetta autonomia, i riflessi del 'tutto' che si affaccia su di noi ed in noi.

Allora, vado diretto al punto della disdicevole vicenda, che cade, tra l’altro, in un momento in cui la ‘crisi’ batte dura e risparmiare quegli oltre 100 euro annui, richiesti dal balzello medioevale del canone Rai, non fa proprio male.

Cercherò di essere chiaro e trasparente.

Noi (io e mia moglie) abbiamo sempre pagato il canone, sin dal 2003 da quando abbiamo deciso di vivere insieme (prima lo hanno sempre pagato i nostri genitori). Nel tempo, però, la nostra situazione relativa all’essenza del vivere, diciamo ‘sul percorso evolutivo/spirituale, ci ha portati a cambiare idea sulla quasi totalità delle mode/abitudini ‘offerte’ da questo modello sociale

Siamo cambiati in 'profondità'.

La televisione è una di quelle 'abitudini' a cui abbiamo deciso di fare a meno e, il lettore di SPS, sa molto bene che lo dico con serio convincimento. Per cui siamo andati a cercare direttamente alla ‘fonte’, ossia sul sito della Rai, come si può fare per disdire tutta la faccenda relativa al canone.

Cosa abbiamo trovato? Questa pagina tutt’ora presente sul loro sito, la quale recita che 'la disdetta dell’abbonamento, si realizza esclusivamente al verificarsi dei seguenti eventi:

•  L’abbonato cede tutti gli apparecchi detenuti dando esatta comunicazione delle generalità e indirizzo del nuovo detentore… (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)

•  L’abbonato comunica di non detenere alcun apparecchio fornendone adeguata comunicazione (ad es. per furto o incendio)… (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)

•  Nel caso che gli abbonati intendano rinunciare all’abbonamento senza cedere ad altri i loro apparecchi, devono presentare disdetta, entro il 31 dicembre, chiedendo il suggellamento degli apparecchi stessi. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246) 
 
Dato che il nostro vecchio televisore versava in condizioni pietose, lo abbiamo fisicamente buttato via, trovando la ‘forza’ (visto il condizionamento sottile imposto) e prendendo lo spunto dall’introduzione alla tv digitale e del relativo ‘famoso’ decoder analogico/digitale da applicare alla vecchia tv. 

Quindi per noi il ‘secondo caso’ dei tre esplicati sul sito della Rai andava benone e rientravamo al cento per cento nella casistica, ossia:

L’abbonato comunica di non detenere alcun apparecchio fornendone adeguata comunicazione (ad es. per furto o incendio). La disdetta deve essere inviata a mezzo raccomandata Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino (To) (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246). Anche in questo caso, successivamente all'invio della raccomandata, lo Sportello S.A.T. invierà all'abbonato un modulo di dichiarazione integrativa della disdetta che dovrà essere debitamente compilato, firmato e restituito per la definizione completa della richiesta di annullamento.

Allora mandiamo la nostra bella raccomandata prima della scadenza dell’anno 2010. Eccola:

Oggetto: disdetta dell’abbonamento privato alla televisione n.XXXXXXXX–Codice Controllo X - (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246).
 
Il sottoscritto XXXXXX XXXX intende portarvi a conoscenza di quanto in oggetto. Infatti non sono più in possesso di alcun apparecchio televisivo da mesi e non intendo nemmeno usufruirne per il futuro. Colgo l’occasione dell’ultimo guasto definitivo occorso al mio televisore. Il mio stato di disoccupazione non mi permette spese inutili.
Grazie.
Cordiali saluti.    

Sono rimasto disoccupato per circa due anni e mezzo, per una scelta particolare di ‘ri possesso del mio tempo’. Tempo che ho messo a disposizione alla mia 'crescita individuale espansa', per SPS e per terminare il mio libro ‘Prospettiva Vita’, che dovrebbe andare in stampa a settembre 2011. 

Puntualmente ricevo ugualmente da ‘mamma Rai’ la richiesta di pagamento per il canone relativo all’anno 2011. Allora riscrivo prontamente un’altra raccomandata; questa:

Oggetto: Vostra richiesta di abbonamento alla Televisione n.XXXXXXXX – Codice Controllo X.

Mi chiamo XXXXXX XXXX, residente in XXXX a XXXX (XX), e scrivo in merito a quanto espresso in oggetto. Voglio portare alla Vostra cortese attenzione che in data 07 dicembre 2010 ho espresso formale richiesta di disdetta dell’abbonamento privato alla televisione N. XXXXXXXX – Codice Controllo X - (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246), come da indicazioni presenti sul Vostro sito, tramite raccomandata AR Nr. XXXXXX-X (che allego, unitamente alla fotocopia della lettera di disdetta sopra cimentata). Pertanto, in riferimento a quanto espresso, non trovo fondata la Vostra richiesta di pagamento del canone RAI per la stagione 2011 e a seguire.
Grazie.
Cordiali saluti.

Bene. Tutto finito, pensavamo io e mia moglie, e invece no. Due giorni fa riceviamo questa ennesima richiesta di pagamento del canone Rai:

In riferimento alla Sua comunicazione, si fa presente che la stessa è inefficace per la chiusura dell’abbonamento in oggetto, in quanto non contiene gli elementi richiesti dall’art. 10 del R.D.L. 21 febbraio 1938, n 246 (convertito nella legge 4 giugno 1938, n. 880), che consente la disdetta nei soli casi di cessione o di suggellamento di tutti gli apparecchi televisivi detenuti presso ogni residenza o dimora proprie e dei propri familiari anagraficamente conviventi.
 
Pertanto Lei rimane obbligato/a al pagamento del canone di abbonamento alla televisione.
 
Si fa presente inoltre che attualmente sono ancora dovuti i seguenti importi:
euro 56,39 per canone di abbonamento
euro 8,70 per sanzioni amministrative e interessi di mora.
 
La modalità di trattamento a cui la Rai sottopone i propri abbonati/forzati è lo specchio di una nazione ammantata di ‘ragnatele’ e ‘malfidenza’, il cui frattale è rispecchiato persino nella mancanza di saluti finali nell’ultima comunicazione ricevuta, come se un qualcuno dall’alto, inarrivabile, non degnasse nemmeno del saluto il proprio ‘sottoposto’. 

Infatti, il rapporto reciproco tra Rai e abbonati si fonda sulla negatività. Alla base ‘non si crede a quello che l’altra parte sta affermando’. Solo che l’abbonato è forzato a ‘credere/pagare’, mentre la Rai può fare la voce grossa e ‘ordinare il pagamento’.

Ecco le mie considerazioni:
  • non abbiamo più nessun televisore in casa (il vecchio televisore era al limite della decenza e l’abbiamo buttato via)
  • la modalità di disdetta utilizzata da noi è scritta sul sito Rai (l’abbonato comunica di non detenere alcun apparecchio)
  • le tre modalità di disdetta fanno riferimento alla stessa legge (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246). Una legge del 1938 che rappresenta ancora l’Italia alle porte del 2012
  • il rapporto Rai/Utente è basato sulla malfidenza (non si crede che noi abbiamo veramente buttato via il televisore e che, quindi, continuiamo ad ‘usufruire’ dei programmi Rai)
  • il canone Rai è una forma di ‘collante’ studiato per essere appiccicato addosso alle persone a ‘prescindere’ da ogni nuova circostanza, infatti in caso di morte, l’erede - se non già abbonato Rai - ‘deve’ prendersi carico dell’abbonamento del defunto
Ecco la situazione più paradossale:

l’unico modo per disdire il canone Rai è chiedere il suggellamento degli apparecchi televisivi posseduti, oppure cederli fisicamente a qualcuno, dichiarando nome e cognome della persona che ‘riceve’ questo onere. Ossia si prendono in considerazione solo le casistiche basate sul possesso fisico di una televisione.

La nostra situazione si trova in un territorio non preso in considerazione, dunque?

Noi non abbiamo nessun televisore. Per cui cosa dobbiamo fare? Nel 1938 non avevano pensato a questa evenienza? 

Quindi dovremmo pagare per un qualcosa di cui non usufruiamo?

Siamo al puro paradosso. Cosa dovremmo suggellare? L’aria? Un televisore di cartone? O un televisore che recuperiamo dalla discarica? Cose da pazzi. Oppure dovremmo dichiarare di cedere un televisore che non esiste?

La documentazione che il televisore non esiste più, in cosa consiste? In una foto in cui si vede che lo gettiamo nella spazzatura? Foto che si può sempre taroccare, per cui ‘mamma Rai, non ci crederebbe, no?

Io penso che, di fronte a questi tempi, occorra prendere delle decisioni all’altezza della situazione personale/spirituale percepita. Che queste decisioni vadano poi confermate tramite l’azione diretta sul piano della inerente realtà/fisicità, attraverso la coerenza e la conferma responsabile delle proprie necessità esistenziali, riflesse in un superamento di ogni ricatto ed 'astrusità' del caso. 

Nella fattispecie, si parla di una vera e propria intimidazione, sia per il tono della lettera ricevuta, sia per la presenza di una ‘sanzione’, sia per quello che all’orizzonte si potrebbe prospettare.

Ma non importa. È una questione di coerente presa di posizione:
  • a noi non interessano i contenuti Rai
  • a noi non interessa vedere la televisione
  • noi non abbiamo nessuna televisione atta a ricevere il segnale televisivo
  • e non c’è niente e nessuno che ci può obbligare a vedere la televisione.
È questa la profondità raggiunta dall’incantesimo? 

Non è nemmeno prevista la circostanza che una persona non voglia vedere la televisione! Non si crede che possa esistere anche questa possibilità. Non si crede che possano esistere interi nuclei familiari ‘de televisorizzati’.

Non si crede… ossia si è malfidenti.

Per oggi lascio perdere il discorso di valenza frattale spirituale, perché esula dalla tridimensionalità del presente articolo, il quale intende manifestare lo 'stato dell’arte' in un modello sociale che, a maggior ragione, non posso che chiamare Antisistema

La Rai è il frattale evidente di un contesto ribaltato a 180 gradi.

Sono giorni di manovre fiscali aggiuntive, di austerity, di richieste di sacrificio per tutti i popoli della Terra, Italia in primis. La ‘crisi’ è stata innescata dall’energia che veicola il mondo bancario e ricade ovviamente sulla ‘massa’ che lo alimenta in ogni caso. È un circolo vizioso di cui, intendiamo che si sia rotto il meccanismo.

Questa richiesta di balzello alla ‘Non ci resta che piangere’ è un segno evidente dei tempi; tempi che stanno collassando su se stessi e sul proprio ‘contenuto’. Il ‘pagare indotto’ sembra l’unico modo per mantenere in piedi un castello che ‘non ce la fa più’.

Io e mia moglie abbiamo staccato i ‘fili’ del Matrix

Noi non abbiamo più nulla a che fare con questa realtà bizzarra costituita da debiti e canoni ‘sottili’. Il nostro Karma è pulito: siamo liberi.

La Rai ‘non crede’?  È un problema suo e di tutti coloro che la ‘alimentano’. La Rai è un carrozzone con molto valore aggiunto, però è preda del proprio male convergente, fatto di tempo ripiegato su se stesso, come una immane tempesta che non va mai via e che non si esaurisce mai, perché trova in continuazione energia di alimentazione. È un vortice che non conosce fine di continuità…

Noi abbiamo chiuso con la Rai.

Con chi ‘non ha occhi per vedere’ è difficile trovare un punto comune d’intenti. In questi casi è meglio tagliare quella linea di percezione, quel Mondo tanto diverso da noi, quella dimensione che non fa più parte della propria vibrazione d’essere.

L’augurio è che le persone cambino, così anche la Rai potrà iniziare a cambiare per ‘induzione’, proprio come adesso per ‘induzione’ ogni individuo è ‘portato’ ad avere un televisore, come se quell’apparecchio fosse un vero e proprio ‘familiare aggiunto’ o un riempitivo per carenze d’altro tipo

La Rai è pubblica e impone un canone, oltre che ad usufruire del mercato della pubblicità: e non basta mai. È sempre piena di debiti, ed il debito è il cancro che ammanta questa dimensione. Lo ritroviamo in ogni circostanza. 

Il debito è il frattale di un qualcosa di superiore: della nostra situazione spirituale latente.

Ogni macchina prodotta dall’umanità, e non fatta sparire, ha ‘sete’ d’energia e puntualmente accende la spia della riserva. Spia che è inerente alla macchina stessa ma anche alla persona che la guida, che la possiede. Persona che deve porre rimedio a quella situazione, pena la frenata del proprio cammino.  

Cammino che, tuttavia, può procedere ancora, a ben pensarci, proseguendo a piedi e abbandonando la macchina. Ecco la famosa ‘alternativa’ o la speranza che non smette mai di alimentare ognuno di noi.

Anche oggi sono riuscito a scrivere parecchio. Ma va bene così. Va bene così.

Spediremo una nuova raccomandata a ‘mamma Rai’, con la ferma intenzione di ‘non vederci mai più’. È un addio, almeno sino a quando le ‘cose’ non cambieranno.

Nel proprio storico slogan c’è tutta questa vicenda e molto altro:  Rai. Di tutto, di più.

Non abbiamo bisogno di questa Rai.

Stay tuned…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 8 giugno 2011

L'equilibrio in ogni 'cosa'.




È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio

Facebook sta estendendo la disponibilità della tecnologia che consente l'identificazione automatica delle persone nelle foto, rinnovando i timori che le pratiche del primo social network al mondo violino la privacy.
Da Yahoo 
 
È un 'gioco' quello che voglio portare avanti oggi. Quello che ‘facciamo’ è un costrutto che mi è venuto in mente subito dopo avere letto la notizia, di cui un breve sunto ho appena sopra riportato ed un altro è appena sotto leggibile:

Tag Suggestions’ utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare il processo di identificazione degli amici che compaiono nelle foto postate su Facebook.
Da Yahoo
 
Il termine ‘facciamo’, relativo alla frase  che è emersa in me, s’interfaccia con la tecnologia del riconoscimento ‘facciale’ espressa nella notizia. È fuori da ogni dubbio che esiste una sincronia fine o ‘sottile’, che ci aggancia in qualche modo. Come una sorta di campo morfogenetico a monte del ‘pensiero’, una sorta di ispirazione superiore inerente proprio al nostro cammino: al Conosci Te Stesso.

Ho letto qualcosa relativo alla ‘faccia’ anche questa mattina presto, così… per caso:

La maggioranza della gente che ha superato il limite dei 42 anni, conserva i comportamenti acquisiti durante la sua vita passata, persino l’espressione facciale… La testa dell’uomo è fatta di 22 ossa: 8 craniche e 14 facciali.
Link

Mi sembra di poter comprendere che tutto quello che ho letto questa mattina, prima di scrivere anche solo una parola di questo articolo, fosse motivato al fine di insufflare qualcosa in me attraverso ‘ispirazione’:

Per quanto riguarda le composizioni artistiche, l'ispirazione si riferisce ad una irrazionale ed incomprensibile esplosione di creatività

Letteralmente il termine significa 'respirare su' ed ha le sue origini in Grecia. Nelle prime discussioni sull'ispirazione (nelle opere di Omero e di Esiodo) è fondamentale l'importanza riconosciuta al respiro di Dio. L'oracolo di Delfi, per esempio, così come altre sibille, riceveva dei vapori considerati divini da una caverna sacra ad Apollo prima di pronunciare la profezia.
 
Secondo il pensiero greco, un poeta era ispirato quando cadeva in estasi e veniva trasportato al di fuori della sua mente, a contatto con i pensieri di Dio...
 
Secondo Carl Gustav Jung l'artista è l'unico che dentro di sé porta ancora le tracce di una memoria razziale non acquisita con l'esperienza ma derivante dal patrimonio genetico, ed è colui che sente con maggiore forza, e quindi è in grado di esprimerlo, il conflitto tra l''anima' primitiva e l'ego civilizzato. Per questo l'ispirazione si configura di nuovo come una sorta di 'genio' che riesce a portare alla luce quanto è nascosto…
Da Wikipedia 
 
Quando mi accingo a scrivere, succede molto spesso, oserei dire sempre, che inizio a ‘scivolare’ dentro di me in una maniera diversa dal consueto, da tutto ciò che accade alla luce del Sole quando i sensi legano l’energia attraverso la filiera degli ‘altri’, del ritenuto vero, della realtà percepita come assoluta, densa, scolpita, fissa, immutevole. Questo scivolare è un atto molto simile all’inspirare, al portare dentro aria o energia o ‘ispirazione’: inspirare ispirazione

Azione che nasce dalla ‘testa’, dalla ‘faccia’, ma che necessita di una coralità al fine di generare un effetto concreto.


La prima ispirazione potrebbe essere quella che ha programmato in noi la respirazione, proprio come l’imparare a camminare precede il procedere alla corsa. Per cui, cosa avverrà, di pari passo, allo stesso modo, alla respirazione? Quale sarà la ‘corsa’ della respirazione per analogia alla corsa attuata attraverso l’utilizzo delle gambe? 

Secondo me, corrisponderà ad un’accelerazione vibrazionale instillata dall’aumento della ventilazione legata al respiro, alias un aumento dell’ossigenazione corporea, ossia un aumento dell’energia ‘portata dentro’; energia che è diversa da quella 'solita' degli anni trascorsi. Energia che incarna nuove intenzioni maturate anche per il genere umano, in qualità di rappresentante dell’immaginazione divina.

Sta per accadere qualcosa: ecco il messaggio. Attraverso la ‘faccia’

L’informazione ha molte ‘facce’, come un dado, come un segnale demodulabile in funzione del livello raggiunto da chi lo ha intercettato, come per esempio possiamo osservare in ‘Contact’. 

La stessa informazione rappresenta una codifica compressa crittografata di un sunto: un suono. Un ‘rumore’ che non è solo un rumore. Un comando, un ‘agire’ prima ancora di agire, un… sentire, una necessità.

Alla luce di questa modalità interpretativa o esplorativa, è possibile comprendere la modalità criptica in cui sono state accumulate le informazioni nei libri sacri o semplicemente ‘antichi’, che sono divenuti un patrimonio per l’intera umanità. Libri che vengono letti ed interpretati da ‘sempre’, libri che Steiner riconduce all’opera di 'entità negative' allorquando descrive la re-invenzione del libro stampato ad opera di Gutenberg

Libri come mezzi per… confondere e conquistare gli animi, libri che mantengono celate, tuttavia, le informazioni più rilevanti... per un tempo debito.

Nella notte più buia abbiamo due vie per procedere, la terza conduce al burrone o alla dispersione; le due vie sono quelle della visione personale e quella della visione ispirata che, alla fine, possono anche collimare, nel momento in cui abbiamo la certezza di essere sulla via risonante

Ciò che è scritto in un libro, che per via della sua ‘età’ è ritenuto sacro, non può fungere da ‘raggio traente’, da faro per la nostra illuminazione e io non mi metterei mai nelle ‘sue mani’. È un qualcosa di superiore che mi tiene lontano da una simile posibilità, ne sono certo.

Perché?  

Perché ne sono certo? Perché non lo faccio

Perché mi tiene lontano? Perché è opportuno e attraverso l’analogia frattale che lo si comprende molto bene: in Natura l’abbondanza è una caratteristica nativa e diffusa, per cui perché identificarsi con una specificità descritta in un libro? Ok, per me è sufficiente e ognuno resta libero di camminare secondo il proprio sentire.

È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Quando in un film come ‘L’ultimo Samurai’, ad esempio, possiamo osservare come la gente dei piccoli villaggi esegua ogni gesto, anche comune, perseguendo la grazia e la perfezione, ebbene, si rimane come di sasso dal punto di vista occidentale moderno. 

Perché versano il thè con tanta eleganza e linearità, compostezza e gentilezza? Cosa li spinge ad essere in questo modo? Cosa vogliono dimostrare a se stessi? Dove vogliono arrivare?

Secondo me ‘intendono chiudere ogni cerchio che aprono’, senza lasciare indietro parti disperse del proprio Sé. Siamo perfetti per cui dobbiamo agire secondo perfezione, incarnando la perfezione, diventando perfezione pur essendo già perfezione allo stato di potenziale. Trasformando un potenziale in concretezza, in ‘evidente sublimazione’, oltre alla facilità di schiacciare un fiore inerme o un filo d’erba incarnante quello che diventeremo agendo con perfezione.

L’attenzione e la presenza, la consapevolezza e la responsabilità per quello che si ‘fa’ e per quello che si ‘è’: coerenza spirito materia.

La coerenza è un’armonia, un riflesso dell’alto, un punto di luce.

Il canto della coerenza è musica celeste, la danza ‘blinkante’ espressa dalle stelle… poesia.

Nell’arte ritroviamo tutto quanto, perché essa è direttamente ispirata e 'respirabile'. È un codice che s’inserisce nei sensi, raggiunti attraverso il respiro o gli ‘occhi’. Arguelles e i Wingmakers agiscono molto toccando queste ‘stringhe’ della modalità vibrazionale, ma non sono certamente i soli:

Secondo la teoria della scienza delle forme dell’arte indiana (Sadanga) tradizionale, la forma prodotta non esiste mai così come appare all’occhio fisico, ma come oggetto ‘conosciuto’, corrispondente ad un prototipo mentale

Perciò la forma non è mai valutata per ciò che è, ma solo per quanto serve a fornire esperienza di verità religiose o metafisiche. Ciò che si cerca nella forma è la presenza che vi risiede dentro, ‘l’anima’ imprigionata nella materia… 

La Proporzione Divina è la bellezza di Dio che si materializza nella forma. 

Quando l’occhio vede la Proporzione Aurea, ne rimane appagato e riferisce al cervello una sensazione di ritmo costante che si ripete all’infinito. Nasce così quell’intima soddisfazione psicologica che si prova quando si dice che un’opera è bella, e appare all’uomo come un insieme di armonici rapporti. Il corpo umano è a immagine della Basmala: l’ombelico è posto ad un’altezza che è in Rapporto Aureo con quella dell’individuo con una tolleranza di qualche percento. Il rapporto tra l’altezza (dal sacro alla cima della testa) e la base (dal sacro al ginocchio) dello yogi nella posizione del Loto (Padmasana) è in Sezione Aurea e genera un’immaginaria piramide il cui vertice è sopra il capo.
 
Il messaggio proveniente dalle scritture di tutte le maggiori religioni è che Dio è Uno, creò l’Universo dal nulla, e fendette l’inesistente generando forze ed elementi, lettere e numeri, spirali e geometrie. La Proporzione Aurea è in analogia con la relazione che Dio ha rispetto alla creazione

La Basmala è in tutta la natura, ed è applicata per comprendere la relazione di Dio con la creazione.
Link 
 
La ‘Basmala’ corrisponde nel mio immaginario alla ‘musica dei frattali’, ma vediamo come essa sia descritta:

La Basmala è nella lingua araba, la formula Islamica della frase ricorrente ‘Bismi-llahi ar-rahmani ar-rahimi’ (Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso). Questa frase costituisce il versetto iniziale della prima ‘Sura’ (o Capitolo) del Corano, ed è usata in innumerevoli occasioni dai Musulmani. È recitata parecchie volte durante le preghiere quotidiane dei Musulmani, e costituisce la prima frase nel preambolo delle costituzioni dei paesi Islamici…
Link
 
Adesso cerchiamo di comprendere questa prospettiva:

un numero può rappresentare anche un ‘Mondo’.

Il numero delle lettere componenti la Basmala è 19, valore pari al codice chiave del Corano. Il valore totale delle lettere di ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ secondo il sistema numerologico Arabo è pari a 786… Alcune persone, soprattutto in India e in Pakistan, sostituiscono il numero 786 al Bismillah (‘Nel nome di Allah’ o ‘Nel nome di Dio’). 

Scrivono questo numero per evitare di scrivere il nome di Allah, o versetti Coranici su pezzi di carta normali (sarebbe un peccato se il nome di Allah cadesse per terra e qualcuno lo calpestasse inavvertitamente). Nella letteratura araba esiste anche un famoso poemetto intitolato ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ formato esattamente da 786 lettere... Il 786 è altresì un numero sfenico, cioè un numero intero positivo (composto) dato dal prodotto di tre fattori primi distinti, ma il segreto fondamentale della Basmala del Corano è la Sezione Aurea o la Proporzione Divina che essa rappresenta e la sua relazione nelle forme visibili

La Sezione Aurea (nota anche come Rapporto Aureo, Numero Aureo, Costante di Fidia e Proporzione Divina), indicata abitualmente con la lettera greca phi, è uno di quei misteriosi numeri naturali che sono alla base della struttura del cosmo
 
Gli studiosi l’hanno definito il ‘Fenomeno Armonico dell’Universo’…
Link 
 
Sono come investito da un flusso vorticoso di informazioni ed è arduo metterle tutte in ‘ordine’;  si riversano in me ‘pezzi di frasi’, parole, umori, suoni, sapori, odori… difficilmente colori o immagini...

La 'numerologia' trova applicazione diretta nel linguaggio macchina alla base delle intelligenze artificiali. Un numero può corrispondere a mille cose. Può essere un’allocazione, un semplice indirizzo oppure esprimere il valore di un contenuto di una cella di memoria, o ancora… esprimere il nome di un intero programma sottinteso: un codice

La compilazione di un programma lo trasforma in una serie di numeri digeribili dalla macchina. 

Un intero programma viene richiamato attraverso la designazione del suo appellativo: il suo ‘nome’. Quando sentiamo parlare di ‘666’ a cosa pensiamo subito? Ad un codice che richiama qualcosa: ecco. Se noi esprimiamo un desiderio attraverso l’interfaccia del linguaggio, al fine di renderci comprensibili, cosa facciamo? Parliamo. Ci esprimiamo attraverso dei suoni che formulano dei versi tradotti in parole. 

‘Ho sete’ è l’espressione di un intero programma che si chiama in quel modo. Se assegniamo un codice numerico a quel concetto, ci avviciniamo all’essenza della crittografia, che non è solo di nascondere ma di compattare.

La compressione è inerente alla qualità della velocità di esecuzione degli ‘ordini’. Il codice nasconde un intero algoritmo alla visione superficiale.

Inserendo la combinazione della nostra carta bancomat, scateniamo una serie di eventi che conducono la macchina ad emettere del denaro fisico dalla fessura apposita: il nostro denaro e non quello di altri.

Intelligenza scatenata da un’azione, dalla digitazione di un codice da parte di un'altra 'intelligenza'...

Cosa è una forma pensiero? È energia condensata e caratterizzata da un certo ‘peso specifico’ o programmazione. Quale 'codice' la rappresenta? 

Essa avrà una combinazione vibrazionale che la rappresenta e agendo su quella ‘cifra’ potremmo spostarla o mutarla di destinazione. Questa modalità, alla Neo in Matrix, prevede che ogni aspetto definito come reale sia la rappresentazione ultima di una codifica super efficiente confacente alla Natura energetica del ‘tutto’. Padroneggiando il codice della Matrice possiamo semplicemente agire sull’energia dalla quale si plasma il Mondo 3d.

Come dice l’amico Carlo ‘A quel punto entri nella stanza è i nodi Hartmann si spostano da soli, senza nemmeno pensarci’. Ecco il punto: emanare codice secondo la propria ‘essenza’, intenzione modulata ed armonica con il proprio Sé… automatica ed istantanea, un nostro prolungamento naturale che plasma il contesto che contiene la nostra proiezione fisica senza mai possederla veramente.

Manca ancora qualcosa per raggiungere questo punto, vero? Troviamo qualche frattale che lo dimostri, anche se basterebbe il solo osservare il riflesso dell’umanità impresso nello scenario 3d Antisistemico: la proiezione 3d di questo Mondo.

I cabalisti affermano che, attualmente, una lettera è mancante nella Torah. Questa lettera dell’alfabeto non apparirebbe nel nostro eone e non è presente nella Torah. L’alfabeto divino primitivo e tutta la Torah poggerebbero su una serie di 23 lettere, e non di 22, di cui una ci è diventata invisibile e riapparirà in un prossimo periodo terrestre

Ed è solamente perché questa lettera manca adesso ovunque che noi leggiamo nella Torah dei precetti positivi e negativi
 
Ogni aspetto negativo è in rapporto con questa lettera mancante dell’alfabeto primitivo…
Link 
 
Esiste dunque una sorta di 'disarmonia'... Quando si cita la negatività la società ci dipinge come degli appestati e, nel fare questo, si vive come di ‘luoghi comuni’. Non si tiene in considerazione la Natura 3d dello scenario che ci ospita, della scuola auto educativa per eccellenza in cui ci siamo volontariamente inseriti come frequentanti. 

Si fa finta di non vedere (Adamo, dove sei? Chiede Dio). L’Antisistema è percepito come un termine negativo, un costrutto che non ‘paga’ in termini ‘pubblicitari’, che vende poco… eppure noi siamo divenuti l’Antisistema agli occhi del Sistema

Ma da chi è rappresentato il cosiddetto Sistema?

Vediamo questa foto tratta dallo splendido video che narra dell’esperienza del ‘Movimento 15M’, che nel maggio del 2011, in Spagna, ha dimostrato al Mondo silente della ‘brava gente’ che un’alternativa esiste. Un grazie all'amico Alessandro per la segnalazione:


Capite? Noi siamo dipinti come l’Antisistema.

Questa persona cerca di 'difendersi' da una definizione che gli è stata appiccicata addosso da un ‘potere’, al momento, più forte di lui. È bello parlare sempre di Sole e di allegria, ma quando si va a toccare i ‘fili’ che muovono i cardini del Controllo, allora le cose si trasmutano in ben altra evidenza; scattano le contromisure e si capisce dove siamo collocati, in quale luce o ombra

Questa collocazione è inconscia, è un programma inserito da tempo indefinito in tutti noi.

Noi siamo dipinti come Antisistema. Ma da chi? Chiediamoci, ‘chi si è impadronito del termine positivo’?
 
Il Movimento 15M ha dimostrato caratteristiche finalmente nuove nell’intenzione dell’autodeterminazione, quali? Vediamole:
  • una grande ‘modernità’, sunto di tutta la semina effettuata in migliaia di anni di ‘esperienza ed insegnamento’
  • rispetto, educazione, conoscenza, organizzazione
  • manifestazione pacifica del proprio ‘Io’
  • partecipazione massiva senza distinzione di provenienza
  • senso di uguaglianza e idee chiare sui punti da perseguire
  • eco sostenibilità del movimento e comunicazione real time tramite internet con gli 'altri'
  • condivisione
  • positività
  • consapevolezza che si è raggiunto un punto di massima sopportazione
  • grande partecipazione giovanile trasmutante vecchi concetti sminuenti, che hanno fatto il loro tempo
Insomma, tutti dovremmo vedere e sapere quello che è successo così vicino alle porte dell’Italia, in quella Europa unita, al momento, solo dai debiti e dalla possibilità di collasso economico ed esistenziale. Il video, molto bello, è raggiungibile da questo link 
 
Ringrazio Mikelee per il grande servizio realizzato: a buon rendere!

Tutto ruota in noi e fuori di noi: anche le ‘palle’ della gente che non ne può più. Ma che cosa fa la gente? Segue il principio della rana bollita e, sino a quando la massa non si risveglierà, sarà molto dura fare qualcosa a livello globale. Per ribaltare il concetto di Antisistema serve un grande appoggio, una grande leva

Altrimenti avrà la meglio quella sensazione che ho, inerente ad un cambio dimensionale in luogo di una trasmutazione dello scenario tridimensionale : la rana 3d bollirà emettendo un ultimo straziante lamento o forse nemmeno quello, ma dal suo ‘sacrificio’ una parte del ‘Raccolto’ potrà ascendere onorando il senso della Creazione e dunque, olograficamente, di tutti i partecipanti al gioco della Vita.

Un dato di fatto 'imbarazzante' è rappresentato dal comportamento degli Agenti delle squadre anti sommossa:
  • programmazione totale
  • violenza gratuita
  • completo anonimato e, dunque, licenza di 'tutto' e impunità
  • grande potenza fisica e di equipaggiamento
  • estraneazione dal contesto, dal solo chiedersi ‘Hey, ma cosa succede. Potrebbe esserci anche mio fratello tra i manifestanti’.
  • perdita completa del proprio ‘senso’
Certi astronomi moderni iniziano a credere che il nostro Sole potrebbe ruotare attorno alla stella Sirio, proprio come lo pensava l’antico popolo Sumerico, con un periodo di rivoluzione di ottocentomila anni. Durante questo periodo, la Terra si ritroverebbe diciotto volte esattamente allineata con il Sole e con Sirio... Il numero medio della respirazione dell’uomo al minuto è di diciotto…
 
I frattali sono sempre all’opera in quanto emanazione di verità e di ‘garanzia’. Tutto è rispecchiato nel ‘Tutto’. Ottocentomila anni ricordano quel numero di anni, o programma, a cui la scienza fa risalire il calcolo del ribaltamento degli assi della Terra. 

A questo punto mi chiedo: l’inversione magnetica dei poli corrisponde davvero ad un’inversione della rotazione del Globo? Mutando il senso di rotazione attorno al proprio asse, muterebbe anche il senso di rotazione attorno al Sole, ossia la Terra cambierebbe 'direzione'

Ma, la butto lì, se la Terra avesse un comportamento a giroscopio? 

E se tutto fosse una ‘prova d'equilibrio’? La Terra è un essere vivente in evoluzione… in cerca di equilibrio.


È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

lunedì 13 dicembre 2010

Un Diario per Amico.





Ringrazio la cara amica Patrizia per le segnalazioni fornitemi. Questo articolo inizia con dei ringraziamenti: perché? 

Perché è tutto ribaltato a questo mondo, per cui capovolgere ciò che è ribaltato significa “raddrizzare”. Il concetto si applica molto bene anche al termine “Antisistema”, ossia alla “negazione del Sistema”. 

La legge d’ottava che si impantana nei semitoni, come quasi usualmente ci succede, produce una inversione del suo “cammino”, dando luogo all’inversione della spinta originaria. Se, dunque, oggi viviamo nella negazione del Sistema è perché delle “azioni” relative a degli intenti positivi, sono decadute nelle spire dello smarrimento dei semitoni della scala musicale e, senza uno shock addizionale, non hanno trovato nuova linfa per il proprio proseguire, per cui, con il tempo e la smemorizzazione del sé, sono degenerate nel loro esatto contrario. Proprio come un boomerang, che torna sempre indietro ma con effetto opposto all’intento originario: il voler colpire o lanciare, diventa l’essere colpiti.

Azione – Reazione.

Nello scenario 3D, fluttuante tra un minimo ed un massimo, possiamo soggiornare in diverse modalità:
  • avendo una mente che registra il passato, tramite un loop di abitudini
  • avendo una mente che scrive il futuro, attraverso una modifica del modo di pensare
Il perché di questa differenza e la spiegazione dei due stati è direttamente usufruibile dai dvd di Joe Dispenza che sono liberamente accessibili su Youtube a questi indirizzi:

Devo anche ringraziare gli amici Domenico e Loredana per la grande pazienza nel sopportare le mie continue “paturnie” anche troppo "colorite", e l’amica Loredana per la costanza dimostrata nel sopportare le mie pressanti esternazioni nel lungo pellegrinaggio di questa travagliata esistenza. Grazie di Cuore amici!

Nulla succede per caso. Ne sono certo. Per cui, ciò che mi è successo in questi ultimi due anni, ha certamente una o più morali da comprendere: e non è assolutamente facile

Scrivo questo, perché non voglio passare né per uno sbruffone né per un ritenuto Messia, riversando giornalmente nel Blog il mio punto di osservazione. 

Questo è un diario di una esperienza, delle tante, di Vita. Tutto qua. 

Non ho nessuna pretesa di salvare il Mondo. Non intendo salvare nessuno, al di fuori del mio senso di esistenza in Terra. Se poi, “salvando” me stesso, posso essere d’aiuto ad altri: ben venga anche questo processo. È sempre una questione di “risonanza” e di “vibrazione”. Termini forse anche abusati, ma che esulano dal normale concetto di comunicazione tra esseri umani “medi”, magari al bar, di fronte ad una tazzina di abitudinario caffè torcibudella.

A me il caffè fa letteralmente schifo: ma quanti me ne sono bevuti in passato? E perché? Perché la mia mente andava a ruota del passato. Per non fare figure? Per il gusto di una sana consuetudine? Perché faceva piacere agli altri? Bevevo io perché faceva piacere ad altri! Wow.
Ma, ora che ci penso… Non sono molto diverso anche oggi. Dunque? Scrivo una cosa e ne faccio un’altra. Sempre meglio, non trovate?

La coerenza è davvero difficile da mantenere. Bene, anzi male. Ho deciso di scrivere di me, da oggi, aprendomi al web. Basta pontificare indirettamente ed in maniera indistinta. Questo spazio è un diario e come tale deve rimanere, anzi deve “essere”…
Aprirò le porte del mio Mondo, del mio “Museo”. Ciò che ne uscirà sarà il frattale di ciò che è inerente al senso dell’evoluzione inserita nel ciclo della Vita: il cercare di comprendere se stessi.

Ho sempre sostenuto che “porto tempesta”. Sarà vero?

Concludo, per oggi, riportando il materiale segnalato dall’amica Patrizia. “Amica! Porta pazienza anche tu con me. Grazie”. Non posso citare la fonte perché è materiale tratto da una e-mail. Ciò a proposito di “coerenza”. Non dimentichiamo che viviamo in un reame duale, nel quale per ogni “cosa” esiste sempre l’esatto suo opposto. L’equilibrio è una preziosità ancora solo intuibile, almeno per me: 

Buona  giornata...

Dicono  che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una  banana per il potassio.
Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di thè verde  senza zucchero per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sì, e poi  pisciarli, che richiede il doppio del tempo che hai perso per  berli).

Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt  per avere i 'L.Cassei Defensis', che nessuno sa bene che cosa cavolo  sono però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo  di questi bacilli (?) tutti i giorni inizi a vedere  sfocato.

Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un  bicchiere di Vino rosso, sempre contro l'infarto ed un altro di  bianco, per il sistema nervoso, ed uno di birra, che già non mi  ricordo per che cosa era.
Se li bevi tutti insieme, ti può dare un'emorragia cerebrale,  però non ti preoccupare, perché non te ne renderai neanche  conto.

Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima  fibra, finché riesci a cagare un maglione. Si devono fare tra i 4 e  6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone.
Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5  ore.
Ah, e dopo ogni pasto bisogna lavarsi i denti, ossia dopo  l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la  banana i denti... e così via finché ti rimangono 3 denti in bocca,  senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le  gengive, il risciacquo con Listerine...

Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5  necessarie per mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci  sia traffico.

Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno.  Già, non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno  mezz'ora (attenzione: dopo 15 minuti torna indietro, se no la  mezz'ora diventa una).
Bisogna mantenere le  amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. E anche quando vai in vacanza, suppongo.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due  giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura  critica.

Ah!, si deve fare l'amore tutti i giorni, però senza cadere  nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la  seduzione.
Bisogna anche avere il tempo di spazzare per terra, lavare i  piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o ... dei FIGLI???                 
Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore  al giorno.

L'unica possibilità che mi viene in mente è fare varie cose  contemporaneamente: per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e  con la bocca aperta così ti bevi i due litri d'acqua. Mentre esci  dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) col compagno/a che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu  lavi per terra.
Ti è rimasta una mano  libera? Chiama i tuoi amici! E i tuoi genitori. Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). Il BioPuritas con la mela te  lo può dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con  l'Actimel, e domani fate cambio.
Però se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio  ai tuoi Amici (che bisogna innaffiare come una  pianta).
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il  primo litro d'acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già  non so più cosa sto facendo ... però devo andare urgentemente al  bagno. E ne approfitto per lavarmi i denti....
SE TI HO GIÁ MANDATO QUESTO MESSAGGIO PERÓ PERDONAMI  : É L'ALZHEIMER, CHE NONOSTANTE TUTTE LE CURE NON SONO ANCORA RIUSCITO A  COMBATTERE
 
Infine, una grande segnalazione, sempre da parte di Patrizia. Ecco il link per “usufruire” nientepopodimenoche dello splendore architettonico ed artistico della Cappella Sistina, Giudizio Universale compreso:

Link:  http://www.vatican.va/various/cappelle/index_sistina_it.htm 

Una vera e propria meraviglia, sia l’originale che la sua ricostruzione, durata all’incirca tre anni.
 
Ah, una ultima cosa che ho trovato. Si sa: cosa trovata, cosa da condividere! Bah:

"Importante: NON è vero che i virus sono nell'aria, come ci raccontano i medici allopati e gli "esperti" che vogliono spaventare le popolazioni con la paura delle epidemie (es. influenze tipo Spagnola, Sars, Aviaria, Suina, ecc.) che si diffondono nell'aria che respiriamo, per il semplice motivo che i virus (proteine a DNA con involucro di grassi) NON possono galleggiare e quindi viaggiare  nell'aria, cioè nelle Flugge (bollicine di vapor acqueo in sospensione nell'aria), come ci raccontano i cosiddetti "esperti", gestiti dalle multinazionali dei farmaci e  vaccini, perche essi sono 1.000 volte più grandi della più  grossa bollicina di vapor acqueo (Flugge)!"
Fonte: www.mednat.org
 

martedì 25 maggio 2010

Relazionare il "centro" con la "periferia".





Scrivevo ieri in questo articolo, proprio in merito alla “coerenza”; in particolare cito da “Così curavano” di Givaudan:

“… Indipendentemente dal livello di coscienza e quindi dal comportamento, il modo in cui una persona si sente intimamente inattaccabile, graniticamente sicura di sé e logica nelle proprie convinzioni, costituisce una sorta di corazza più o meno solida e resistente, che impedisce il formarsi di brecce vibratorie.
In base a questo concetto, basta che un uomo si percepisca come coerente e incrollabile all’interno delle proprie manifestazioni, anche aggressive, perché sia risparmiato dalla malattia”.

Coerenza, dunque, come sinonimo di centratura in se stessi. Dove per centratura si deve intendere, far perno sulla propria struttura comportamentale caratteriale, ossia senza distinzione fra bene e male. L'esempio calza alla perfezione, vista la tipologia sociale moderna media prevalente, poco etica, morale, altruista, ecc. 

Diciamo che un certo tipo di "potere" in auge, è sempre stato estremamente coerente con i propri propositi guida, e questo non sicuramente nelle linee di principio del bene, almeno all'apparenza.

Da qua è possibile intuire come una buona autostima possa fornire quella vibrazione personale in risonanza con i nostri centri di “potere” sottili. Iniziare mille “cose” diverse e non portarne mai a termine nessuna, è un pericoloso diluente della nostra capacità realizzativa, co-creativa. Per questo motivo, secondo me, siamo passati dall’eliminazione della conoscenza, all’analfabetismo, all’addirittura troppa informazione odierna, tra l’altro di dubbia qualità. L’Antisistema ci conosce bene perché nasce da noi. 

Lo “svuotamento” del genere umano corrisponde alla crisi d’identità dell’individuo; questa voragine scavata in noi è stata poi riempita di materiale a sua volta vuoto, proprio come i moderni materiali chimico plastici, come il polistirolo: leggero e voluminoso. O come lo svuotamento progressivo dei pozzi petroliferi, le cui cavità sempre più vuote agiscono da cassa armonica per le memorie vegetali fossili depositate da milioni di anni.

Teniamo presente che uno spazio “vuoto” generato in qualunque posizione, per esempio sottoterra, può amplificare i messaggi che lo raggiungono, può fungere da cassaforte, da memoria, da strumento di “detonazione” vibrazionale.   

Leggiamo questa breve ed interessante “riflessione”, tratta dal sito www.cleanergy.it, nel quale l’ideatore della tecnologia CleanergyRoberto Zamperini, narra proprio dell’ordine di coerenza scoperto:

Malcom Rae, grande radioestesista inglese, scoprì e dimostrò che è possibile memorizzare “la firma energetica”, o se si preferisce il “timbro”, di una cellula, di un organo, di una malattia, di un pensiero di un emozione, del livello d’intelligenza di una persona, dello stato di salute di una persona in un particolare momento della sua vita, eccetera. Il Dr Zamperini riscoprì questo concetto che definì in seguito Caratteristica Vibratoria. Tutte le cose sono caratterizzate da una funziona vibratoria complessa e dinamica che permette, non solo di individuarla in Diagnosi Sottile, ma anche di considerarle bersagli precisi per l’invio di energie sottili.

Roberto Zamperini, gli ordini di coerenza ed il principio di trasmutazione.
Alla fine di un percorso di ricerca, il Dr. Zamperini è arrivato alla conclusione che esistono vari livelli di intonazione ed intelligenza ovvero di coerenza delle energie sottili. Un fascio di energia è tanto più coerente, quanto più è costituito da vibrazioni che viaggiano contemporaneamente tutte sulla stessa frequenza. La somiglianza tra una normale energia sottile pura e una coerente è grande, ma con una importante diversità: esistono livelli crescenti di coerenza sottile. Il livello di coerenza zero corrisponde, per definizione, alla congestione (energia sporca). A mano a mano che il livello di coerenza sale, l’energia assume caratteristiche estremamente utili per la pulizia ed il riequilibrio energetico.
Lo studio degli ordini di coerenza, il rapporto tra questi e la congestione, hanno dato vita al la scoperta del Dr. Zamperini del: “principio di trasmutazione”.
Sfruttando il comportamento e la natura degli ordini di coerenza infatti è possibile trasformare le energie congeste in energie pure.
Il principio di trasmutazione rende il Cleanergy® eterno infatti:
•    Non si usura e non si scarica, né si esaurisce
•    Non si congestiona 
•    Non ha bisogno di scaricare le energie congeste assorbite.
•    La sua durata è illimitata, ovvero eterna.

Utilizzo il Cleanergy da anni, ormai, con risultati sorprendenti; persino mio figlio di 5 anni, nelle rare volte che ha mal di pancia, cerca questo disco di plastica miracoloso. Sapremo ben da noi se si tratta di effetto placebo o altro, ma l’importante è che, ogni volta, il male passa.

Leggiamo velocemente cosa dicono al Cicap, i valenti esaminatori, moderni adepti della Santa Inquisizione, paragonabili alle agenzie di rating USA:

“Che dire? Penso che chiunque abbia un minimo di competenze scientifiche e di semplice buon senso non possa che rendersi conto da solo della totale gratuità e infondatezza di tutto ciò che viene presentato nel sito. Se qualcuno ritiene di aver avuto benefici dall'uso del Cleanergy®, ritengo che tali benefici non possano andare oltre il semplice (e sempre presente) effetto placebo”.

Che dire, scrivo io, del possibile effetto placebo? Che se si trattasse sempre di un simile effetto, e questo effetto mi garantisse sempre la guarigione, beh… avrei finalmente raggiunto la coerenza con la mia essenza che mi vuole solo bene e che mi vorrebbe sempre “sano”; avrei inoltre maturato la meravigliosa capacità di autoguarigione del mio veicolo fisico e del connubio con la mente in perenne agitazione oceanica.

Relazionare il "centro con la periferia": coerenza...