martedì 20 ottobre 2020

Due punti, un buco, un interno con una sfera attorno.


Secondo Space.com, la raffigurazione dell'aspetto del wormhole è considerata scientificamente corretta. Più che un buco bidimensionale nello spazio, è stato mostrato come una sfera, con una vista distorta sulla galassia dall'altro lato

Interstellar Link

Invecchiare; questa “parola” fa temere sempre il peggio. 

E se non lo accetti? 

Che cosa ti succede? Che è ancora peggio. Sì, perché “al peggio non c’è rimedio (speranza)”. Sei, allora, come sul fondo scala, dove non hai che da accomodarti e lasciarti andare. E, come si dice Kronk, fra sé e sé “E poi guarda che so fare... Ma che c’entra? No. No. È un valido argomento…”.


Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso...”.

William Shakespeare, Otello

Quindi

 

Occorre “far buon viso a cattivo gioco”? Anche questo sembra “un valido argomento”. Vero? Cioè, sembra il modo “migliore” per… accettare, uniformandosi all’andazzo che sembra generale, unico ed esclusivo, poiché “così succede a tutti”.

Ergo, quel “mal comune…” che dovrebbe persino farti “sorridere”. Mentre, nell’Anti-Sistema, di tumore si continua a morire proprio come se non ci fosse domani.

Mantovani: “I numeri sul cancro sono drammatici. Troppa paura degli ospedali…”…

Ilaria Betti HuffPost Italia 19 ottobre 202 Link

Certo. Non si muore di solo “virus”. 

Infatti, non c’è che l’imbarazzo della “scelta”, all’interno di quella linea di tendenza che comporta l’espressione “sul lungo termine saremo tutti morti…” e con la medesima espressione che permette di essere “profeti in patria”. Dunque, che cosa viene prima e dopo rispetto ad ogni luogo comune?

E se fosse un chi, piuttosto che un cosa? Come lo prenderesti il “sapere (ricordare)” che invecchi, ad esempio, a causa di chi ne ha ponderato ogni… termine? 

Il ritornello IA ti permette di renderti conto che tale forma di intelligenza dipende dal come verrà programmata = prevista. Come se fosse un cane al guinzaglio di… cosa? Chi. Eppure, riconosci all’IA (modello “film”) che può evolversi, emanciparsi, imparare e superare persino i “limiti” imposti per “natura” o, meglio, a causa dell’imprinting industriale “a monte”. Trovi?

Ebbene, quale differenza sostanziale credi insistere tra te e “te”, allora? Se l’IA è “libera di…”, analogamente, perché non dovrebbe essere “già successo” anche a te. 

Logica insegna che tutto è possibile, soprattutto quando si crede essere im-possibile. 

Chi l’ha detto? Già. Perché dovrebbe averlo detto qualcuno? Perché non dovresti “fabbricare” da te in te la tua opera e dunque le tue massime. Perché, invece, dipendi dall’esterno, anche quando è un “tuo” simile

Prospettiva. Sfericità dell’essere. Panoramica. Sostanza… Quando il dettaglio fa la differenza, ma non è da meno anche l’espansione frattale di ogni situazione, soprattutto quando ricorrente, alias, memoria particolarmente attecchita al “suolo”.


L’atteggiamento diventa, dunque, come ago della bilancia. E, non è un caso che, infatti, è nel “tuo” comportamento che va a diluirsi l’atteggiamento sostanziale, diventando come… fango, rumore di fondo, voci nella testa, immaginazione, allucinazione, sterpaglia, erbaccia, voli di fastidiosi moscerini, rumore elettrico, brusio di fondo, minestra riscaldata, chiacchiericcio, etc

Sembra una novena infinita e senza senso, eppure è proprio ciò che continua a succedere secondo prassi ovvero strategia. Da p-arte di qualcuno che scambi col tutto, come fecero i discendenti degli “antichi”, allorquando passando nel “tempo” si dispersero evitando di essere certi che i loro ricordi fossero veri, originali, autentici, etc

Lecito è l’aspettarselo, poiché succede anche a te, “ora”.


Immagina di sapere e dunque ricordare di voli aerei sopra alla tua testa di contadino. Dato che succede ogni giorno, più volte al giorno, lo sai e basta. Ci devi credere per forza, perché è così. E seppure temi per quello che significa (c’è qualcuno che sa volare a differenza di te), te ne fai una ragione. In che modo? Sapendolo. Ovvero, memorizzando tale fatto. Qualcosa che non te lo può levare nessuno dalla testa. Ok? 

Modello, ad esempio, Stargate (il “film”). 

Poi, che cosa succede? Succede che se la strategia (di chi sa volare) cambia, di conseguenza tu cambi. Non ci credi? Allora continua ad immaginare. 

La strategia del comando diventa “non esisto anche se ci sono”. Improvvisamente non vedi più nessuna navicella volarti sulla testa. E al posto del palazzo imperiale, sorge una chiesa e un municipio con attorno la città aperta a tutti, basta che tutti lavorino per uno… stipendio. 

Ecco che in tale “fase” ben presto s’instaura un cambiamento anche interiore: man mano che passano i giorni (routine), e non vedi volare nessuno, di conseguenza smetti di credere che sia possibile volare

Prima ancora di espandere il discorso al mutamento intergenerazionale, è nella vita stessa delle persone che sono state testimoni di tali “voli” così frequenti e “normali”, che si verifica già il reset. Se dopo qualche decennio non vedi più nessuno volare, allora diventa percorribile la via “mi sono sognato tutto”. Ossia, non credi più ai tuoi occhi

E man mano che continua ad auto avverarsi, nell’abitudine al non vedere, e più si “santifica” o solidifica una diversa o “nuova” versione dei fatti che nemmeno la memoria riesce più a contenere. Nel gran numero dell’essere “a Massa”, chi prima chi dopo, dimentica ciò che era solare e che adesso sembra vacillare, come a sostenere “è possibile che mi sono immaginato tutto?”. 

La società risponde d’assieme, forte del proprio “sapere”. Dunque, è possibile. Sì. Eppure, se ti stai interrogando in questi termini, significa che il ricordo è ancora tutto sommato compresente. Dunque, è lo step successivo che fa la differenza; allorquando, nemmeno il dubbio si pone più = tiri per la “tua” strada, senza esitare, perché così è “normale”.


Allora, è la memoria che scompare, oppure sei tu a diventare “tu” = un’altra versione di te (che rimane oltremodo, anche se è “solo” l’aggancio di fase a mancare l’appuntamento della connessione). 

Al livello del potenziale contemporaneo, infatti, c’è sempre tutto. Ergo, la memoria ambientale comunque sia ti inquadra sempre. Come se ti rechi in biblioteca per “trovare” qualcosa che ti interessa e che sai esserci, nonostante ogni “tuo” vuoto di memoria. È sufficiente almeno che tu ne abbia sentito parlare. Altrimenti, che cosa potrai ritrovare in quel luogo, se… sai già “tutto”, oppure, se ricerchi del pagliericcio in luogo della sostanza. 

Chi cerca trova? No. Chi cerca, ricerca (in tondo). 

Credi che sia evoluzione il “di fatto”? 

Cioè, se “di fatto” è una classe di “esperti” ad avere tra le mani la conoscenza, allora la società tutta può davvero considerarsi evoluta? Che ne sai di come funziona la tecnologia? Niente, se non hai “studiato” e molto spesso (quasi mai) non è nemmeno sufficiente. Quanti laureati lavorano come “operatori ecologici”? Tanti. In attesa di… 

A cosa è servito studiare per decenni? Bè, prima o poi un lavoro consono lo trovano, avendo tutte le carte in regola per… No? Ancora “speranza”. Sempre quella. Ciò che ti fa “tirare avanti”, nonostante ogni attrito e resistenza. E nonostante la “divina provvidenza” che, allora, “serve” anch’essa.


L’evoluzione di specie è un’illusione speciale. Se togliessero la corrente, si fermerebbe tutto. Dunque? Quale evoluzione se tutto questo dipende da…? Non ti sembra perlomeno che manchi della “saggezza”

“Una volta…” le persone costruivano le proprie case e dunque il Paese o il villaggio, collocando il tutto in posizioni senza ombra di dubbio aventi ogni caratteristica di sicurezza e persino di vantaggio sugli altri. Ti basti visitare ancora oggi quegli originari costrutti (in generale, le parti più antiche di ogni paese), per renderti immediatamente conto della questione.

Costruire su un rilievo, in sicurezza, è uguale che progettare l’intero paese dentro ad un avvallamento che può sempre riempirsi di acqua nella stagione delle piogge? No. È come se fosse venuta a mancare l’esperienza pregressa

Come sostituita da un altro modo di “Fare…”. Come se l’economia, la finanza e la speculazione avessero imposto e ristretto il campo del possibile. Come se il “benessere” avesse talmente offuscato la “visione”, tanto da andare a sostituire saggezza e memoria, con ogni “responsabilità” sociale o “diritto” individuale e di specie. 

Eccolo, allora, l’auto dimenticare del “volo” di antica data.

Anche se “ora” ti sorvolano continuamente aerei e droni di ogni sorta. Ecco l’evoluzione, allora, di quegli “esperti” che sono diventati più intelligenti ma dipendendo da ogni investimento ed investitura da parte di chi possiede denaro e mezzi per decidere la direzione del “destino” comune, come se fosse la continuazione della propria “industria”. 

Dunque, l’evoluzione che ha un “prezzo”, sì, ma a quale “costo”?



Non lo rammenti, perché ormai nemmeno ci pensi, non visto che neanche l’immagini. E così (non) facendo continua a succedere l’imponderabile che, tuttavia, è reale tanto quanto te. Alias, non esiste; c’è

Cosa è tale? Chi è “a monte” e allora continua ad avvantaggiarsi attraverso tutto questo che invece “tu” consideri “tutto quello che c’è”. 

Essere “dentro” a qualcosa, infatti, per “te” è finire in carcere e basta? Oppure, puoi essere “dentro” anche ad un incubo ad occhi aperti? Sai, modello “quando hai le spalle al muro” e dunque non hai alcuna scelta sostanziale se non quella di adeguarti ed obbedire. 

E vedi un po’ che nell’Anti-Sistema obbedisci sempre, anche quanto credi di essere un “rivoluzionario, ribelle, alternativo, etc.”.
Non è “lì”, infatti, la discriminante. 

Puoi anche far parte di una qualsiasi crew o club esclusivo, ma stanne certo “ci sei sempre dentro mani e piedi”, poiché sostanzialmente o non linearmente è la “cosa”. 

Mentre, “tu” ti ri-attui attraverso il “di fatto”, ch’è sempre sostanziale (funzionante) ma… efficace in quanto tu sei “tu” nell’Anti-Sistema.



Ovvero, se tu non fossi “fatto su” in questo modo, “dentro” a tutto questo, allora sarebbe evidente il prendere lucciole per lanterne. Ecco l’incanto. Ecco la Regina Bianca di Narnia, che ha fatto sprofondare il regno nell’inverno eterno = di-segno della sua strategia e allora compresenza (esserci). 

Ecco l’ambiente che (ti) ricorda tutto, a prescindere anzitempo.

Tale esserci sfida le leggi della “natura”? Bene. Allora significa che è “solo” un limite costruito proprio per auto contenertici “dentro”, come per una “tua” scelta o “responsabilità”.






A Nazca in Perù scoperto per caso il geoglifo di un gatto gigante.

Il disegno di un gatto lungo 37 metri, vecchio di 2 mila anni, è stato rinvenuto per caso durante lavori di manutenzione nel sito archeologico di Nazca e Palpa, altopiano desertico del Perù meridionale. Si tratta dell'ultima insolita scoperta sulle linee geoglifi di Nazca, tracciate con pietre durante un periodo di oltre 700 anni, patrimonio dell'umanità dell'Unesco dal 1994…

La figura del gatto di 37 metri era appena visibile e stava scomparendo

“Ci stupiamo di trovare ancora nuovi disegni. Sappiamo che ne esistono altri ancora. Negli ultimi anni i droni ci hanno permesso di scattare foto delle colline…”, ha precisato Johny Isla, archeologa responsabile delle linee peruviane. Secondo lei, il gatto in questione può essere datato tra il 500 a.C. e il 200 d.C., alla fine dell'era Paracas. La prima di queste grandi figure visibili solo da una certa altezza era stata individuata nel 1927 e da allora, ciclicamente gli archeologici identificano dall'alto piante e animali delineati sul terreno sabbioso.

Agi 20 ottobre 2020 Link

Nota bene:

negli ultimi anni i droni ci hanno permesso di scattare foto delle colline…

queste grandi figure visibili solo da una certa altezza

Se inquadri la “scena” da una prospettiva altra, magari sferica (sostanziale), di conseguenza il normale con tutti i relativi limiti per l’auto contenimento, si espande a livello frattale = ne riesci, scorgendo “porte (tratti, possibilità, potenziale)” che sino ad un attimo prima erano del tutto… sbiadite se non in-immaginabili.

È un gatto? Dubbi sul nuovo geoglifo scoperto a Nazca

Massimo Mattioli 19 ottobre 2020 Link

Ecco l’abbaglio “di fatto”.




Dividersi nei dettagli a labirinto di Mobius, in luogo di accorgersi sostanzialmente. Inquadrare dall’alto… che cosa? Un “gatto” dubbio? Di più, auto decodificando invece il sostanziale che è impresso anch’esso nella stessa scena, ma, non passa mai poiché l’inquadratura punta sempre all’evidenza Anti-Sistemica. 

Il cambio di “prospettiva” permette di… Ok? Laddove la prospettiva è l’atteggiamento sostanziale sferico, in luogo della conoscenza “esperta” ivi auto riportata come materiale di scavo comune o, meglio, per la comunanza ch’è “a Massa” e come tale ci rimane se sempre così… rassegnata.

Il tutto nel mentre…

Carni Sostenibili contro lebistecchevegetariane.

Carni Sostenibili, l'organizzazione no profit per il consumo consapevole e la produzione sostenibile di carne e salumi, condivide l'iniziativa… questa non è una bistecca...

Lme 19 ottobre 2020 Link

Questa non è una bistecca… = se applicato al Mes, che cosa succede? Questo non è ciò che sembra.


Non solo il Mes: Spagna e Portogallo rifiutano anche i prestiti del Recovery Fund

E riguardano, di riflesso, anche l’Italia dove la maggioranza del Governo Conte si accapiglia sul feticcio del Mes, il Fondo Salva Stati che da mesi offre credito a tassi agevolati senza che nessun Paese si sia ancora fatto avanti per richiederlo.

Rinunciare a una settantina di miliardi di prestiti da parte di Madrid non è un segno di pazzia. La ragione principale è…

Secondo una stima riportata dallo storico dell’economia Adam Tooze, mai l’Italia o autorità statale italiana precedente all’Unità ha mai preso a prestito a tassi convenienti come oggi dal lontano 1300

Claudio Paudice HuffPost 19 ottobre 2020 Link

Il Fondo Salva Stati che da mesi offre credito a tassi agevolati senza che nessun Paese si sia ancora fatto avanti per richiederlo… (chiediti il perché, ma, sostanzialmente = al di là della medesima questione).


La rete mobile sulla Luna entro il 2022.

Nokia ha annunciato l’accordo con la Nasa per costruire un sistema di comunicazione 4G sul satellite: “È la chiave per mantenere la presenza umana sulla superficie lunare…”. Dovrà resistere al clima dello spazio…

Matia Venini 19 ottobre 2020 Link

Immagina: una cabina telefonica sulla Luna? 

Di più. La possibilità di evadere. Già. Ma come migrante sempre in cerca di “lavoro” che dunque avrà la necessità di chiamare casa e dunque avrà bisogno di comunicare, continuando a dipendere a pagamento.

Cioè, puoi anche spingerti “avanti” di quanti secoli o millenni vuoi, ma se sei sempre sostanzialmente nell’Anti-Sistema, l’evoluzione rimane sempre confinata in tale orizzonte degli eventi, nel Buco Nero eco-dominante, la cui “gravità” tiene tutto dentro e spinge tutto a credere al contrario

Ecco la differenza di potenziale, da cui non solo ogni misura “elettrica”. La “fisica” è il riporto “di fatto” del sostanziale Anti-Sistema. 

Come a dire che sei in “democrazia”, mentre sei soprattutto in gerarchia. Quindi, qualcosa che “serve”. A chi? A chi ne trae il massimo vantaggio esclusivo. Dunque? Se non esiste ma c’è tale compresenza, come credi che sarà anche il relativo vantaggio sostanziale

Ad immagine e somiglianza. 

Quindi, se qualcosa è sostanziale, di conseguenza lo devi essere anche tu. Pena? Il rimanere “dentro” a tutto questo, lamentandosi sempre ma comunque facendoselo “bastare”. E morendo come momento clou della “propria” vita

La tecnologia è un sarcofago, che ti avvolge. 

La magia sei tu. 

Con la “sottile” differenza che nel durante questo attimo può durare anche per sempre, potenzialmente. Altro che energia. Altro che. Se non capisci è perché non serve, essendo più promettente ricordare.


Di quale propellente necessiti se non ne hai alcuna necessità ma solo ogni “necessità”? 

“Fai…” come ti pare ma poi ritorni sempre a lamentarti. Dunque? È tutto oro quello che riluce? 

Se sei sostanziale, sì. 

“Di fatto”, no. Perché? Perché se fosse tutto oro, di conseguenza non ci sarebbe più “economia”. Oppure, prenderebbe valore elitario lo zafferano. Perché no? Promette già molto bene, del resto. 

Una “moneta di scambio” la trovano sempre per “te”, dal momento in cui sei già stato ap-prezzato.





Due punti. Accartocci lo spazio. Ottieni un buco con un passaggio “dentro”. Dunque, una sfera. 

E cosa te ne “Fai..” di una sfera se non sei sferico. 

Sii sostanziale. 

Allora la sfericità sarà comune, così come la comunicazione ed il significato.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-270
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.