mercoledì 24 luglio 2019

Ricordare attraverso la stessa lingua.



Risolto il caso della sottoplacca mancante: implicazioni per la scienza del cervello.
La scomparsa di un'intera area del cervello dovrebbe essere motivo di preoccupazione.
Al contrario, per decenni gli scienziati hanno sostenuto tranquillamente che un'area del cervello, la sottoplacca, semplicemente svanisce durante lo sviluppo umano.
Recentemente, tuttavia, la ricerca ha rivelato somiglianze genetiche tra le cellule nella sottoplacca e i neuroni implicati nell'autismo, portando un gruppo di scienziati della Rockefeller University a chiedersi:
e se le cellule della sottoplacca non scomparissero affatto?...
25 giugno 2018 Link
Non esiste; c'è
un3 questione di Dna (atteggiamento).
Sei in “qualcosa”. Non dimenticarl3, ovvero, ricorda.
Laddove, causalmente (e a livello d’auto informazione ambientale o caratteristica frattale espansa), chi “studia” fa sempre parte di… qualcosa, che coincide ed indica (sostanzialmente) anche... a chi appartiene tale forma di “studio o ricerca”. 
Diciamo che sono i solit3 “nomi”, che ricircolano (da) sempre (nel) “qua (così)”. 
Qualcun3, allora (così come è logic3 che seguendo il flusso dei soldi/potere, giungi sempre ad un3 persona, piuttosto che ad un luogo comune, essendo in un luogo comune).
Anche se... a livello aziendale/industriale, tale “chi” si rivela a norma di legge, motivo per cui 1- esiste l’essere legge e 2- di/in conseguenza, anche tutt3 ciò a/in cui tendi a “pensare”:
qualcosa (atteggiamento) che non sembra ma, c’è.


Per decenni gli scienziati hanno sostenuto tranquillamente che… = tale “per decenni” corrisponde ad un3 forma di “(non) sapere” tranquillamente spacciat3 per… verità globale, ufficiale (poiché all’essere scienza auto corrisponde anche l’essere “al corrente”, l’essere cultura, memoria, esperienza, etc.;
tanto da giungere a decidere con nell3 mente proprio tale tipo/forma/versione di… “pseudo-verità”). 
E, tale luogo comune, fa parte dell’averti già auto convint3 che si tratta di normalità, dal momento in cui “le cose che non si sanno ancora, emergono passo dopo passo, attraverso tale lavoro di ricerca, effettuato solo ed esclusivamente da chi si professa scienza, professionista, espert3, addett3 ai lavori, etc. 
Ossia, il frutto dell’impegno costante di chi “ha studiato” ed ora si ritrova al/nel rango di… scienziat3. 
A differenza “tu3” che hai effettuato altr3 scelte, che hanno comportat3, d’assieme, il fatto di dipendere da chi si prefigge l3 scopo di “innovare, scoprire, inventare, ricostruire, capire, etc.” anche e soprattutt3 per te/“te”. 

Peccato che tale orda sia e faccia parte di strutture d’impresa che, a prescindere se sono pubbliche e/o private, sono e rimangono a carattere ed auto orientamento, privat3 o “industriale”. 
E… segui il ragionamento, come può un’azienda desiderare autenticamente il “bene comune”, quando ha un livello contabile da rispettare, andando sempre in progressione anno dopo anno e, dunque, “inventandosi di tutt3 pur di far felice chi investe e dunque pretende di...”? 
Semplice:
non può, poiché non è previst3, nell’AntiSistema;
non visto che… “serve”, essendoci un3 status quo ben definit3 e cert3, a prescindere da ciò che tendi a pensare “tu”, che fai già parte di tale forma di “tutt3” nella misura in cui sei come un conglomerato strategic3 all’interno di un’infrastruttura predisposta al “lavoro d’impresa” che, un3 volta, era chiaramente schiavitù, mentre “ora” è addirittura “un tu3 diritto”, a/in cui sacrifichi la “tu3” esistenza o, meglio, auto sopravvivenza in loco. 
Un’impresa quotata in Borsa significa, forse, che anche tu puoi essere parte di chi investe in tal senso
Sì, in termini di/che “sembra (ma non è)”, poiché se ti basta sentirti parte dell’impresa, avendo comprato tot euro di azioni, allora sei davvero all3 sbando. 
Come pensi di poter incidere a livello decisionale in tale “impresa”, possedendo un3 quota ridicola dell3 stess3? 
Semplice:
non ci pensi nemmeno di poter giungere a tant3. 

Ancora più semplice:
hai deciso di investire qualche soldo a/in tal pro, al fine di ambire a guadagnarci qualcosa.
Ergo:
l’essere investimento entra a far parte di qualcosa che sembra ma non è, credendo di… ma, contemporaneamente, facendone parte come un3 goccia d’acqua bagna l’oceano.
Ovvero, “appartenendo” di fatto a qualcosa, che “è” qualcun3 che sostanzialmente ti ha, perché sei costantemente (nel) “qua (così)” oceanic3.
L’idea “industriale” è come virale; ti fa annusare l’idea di… ma (ma) nel durante sei sempre alla mercé di tale essere in-dimostrabile corrente (diversamente coerente).
Se ti dicessero che tutt3 ciò auto corrisponde, delinea e definisce un3 strategia, che ne diresti?
Ovvio, un3 linea strategica… prima ancora (“a monte”) dell’idea strategica aziendale:
ciò che prendi atto leggendo il biglietto da visita di qualsiasi azienda, che conosce come far presa su di “te”, che sei divenut3 “te” proprio per tale motivo d’appartenenza. 
Un dato di fatto che l’ambiente pre-amplifica, in leva, e che contemporaneamente contribuisce a narrarti e farti ricordare, evidenziandone ogni termine portante, anche se “in codice (perché tu sei “tu”, nell’AntiSistema), per mezzo del riflesso ambientale, nell’ambiente che funziona proprio “così (qua)”.
Sfide del cambiamento climatico per le società di beni consumo
Pierpaolo Molinengo Trend Online 23 luglio 2019 Link
Il “cambiamento climatico” è responsabilità “industriale”; eppure, sembra coinvolgerti come se fossi tu l’essere responsabile. 
Troppo s-comodo. Vero? 
“Ora”, ti dicono, non gettare l3 cartacce per/a terra
non è giusto. 
Sii responsabile. 
Peccato che... ti auto ritrovi in tale forma di “a valle”, senza aver fatto proprio nulla per evitarl3 (o, almeno, è ciò che ti ricordi).
Quindi, ti sembra che non ti resti altr3 da fare, se non di… sentirti parte responsabile, in termini di mantenere l3 pulizia dell’ambiente, evitando di cospargerl3 di/coi resti delle confezioni industriali, che il mondo dell3 imprese continua a farti sopraggiungere, poiché parte del “piano industriale”, che comporta utili (per l’impresa ed in minima parte per chi ha investito qualche euro che, di riflesso, servono ad arrotondare – forse, se va bene – a fine mese, l3 stipendio).
Insomma, per due soldi non esiti a salire sul presunto carro del vincitore, sulla speranza di guadagnarci qualcosa ed evitando sostanzialmente di pensare a cosa diamine, sostanzialmente, stia facendo e stia continuando a succedere…
E, bada bene, quando hai due soldi investiti nell3 tal impresa, di/in conseguenza, ne fai parte perlomeno in termini di “tifo”, essendo qualcosa che dopo averti attirat3, ti si fa… poiché da/nel relativ3-assolut3 piano strategic3 industriale.
Se (se) riesci a vedere d’assieme (accorgerti, auto decodificare) l’ambiente sociale, ti renderai conto che trattasi di pianta carnivora, che non lascia nulla d’intentat3 pur alfine di divorarti, dopo averti utilizzat3 come un qualsiasi altr3 asset o possedimento “di fatto”, seppure sei “liber3” – mentre pascoli – di sentirti persino in democrazia, tutelat3 dall’essere legge e da/in tutt3 ciò che sembra, ma non “è”.
Un unic3 piano lungimirante, che non lascia alcunché all’essere “caso”. 
Qualcosa che, a/in tal livello, è per “te” praticamente im-possibile renderti conto e poi “Fare…” di/in conseguenza. 

Qualcosa che quando è a/in tale forma di saturazione ambientale (giurisdizione ormai globale), non puoi far altr3 che auto adeguarti opportunamente, poiché hai sempre l’impressione che “controvento” è davvero da foll3 r-esistere. 
Quindi, a/in quale tipo di “corrente” sei nell’AntiSistema? Sei nell’AntiSistema, no? 
Semplice ed efficace (nonostante puoi persino essere liber3 di pensare a modo “tu3”, ma, auto confluendo d’assieme, anche se credi di essere rivoluzionari3).
Confindustria: le imprese della comunicazione entrano nel sistema
Bol Askanews 23 luglio 2019 Link
Carige: ok banche a conversione bond, primo passo per salvataggio di sistema in extremis
Titta Ferraro Finanza.com 23 luglio 2019 Link
Si narra sempre di “Sistema”, quando “ora” sei sempre nell’AntiSistema, poiché (nel) “qua (così)” l’utopia (come dovrebbe essere) auto corrisponde proprio al Sistema, conferendo un grado di giustizia che auto coincide con l3 verità assolut3, che, stanne cert3, (nel) “qua (così)” è davvero… utopistic3 anche solamente sperare di… 
Dunque, in un mondo già ribaltat3 rispetto al come dovrebbe essere, il mondo appare ancora (come se fosse) orientat3 convenzionalmente, col “bene” che vince sempre sul “male”. 
Peccato che nel durante “è già success3” che/di… per cui, “ora” sei sempre all3 prese con un trucco “contabile”, piuttosto che con il potenziale contemporaneo nell’essere differenza di potenziale che contemporaneamente alimenta causalmente cosa “è” ch3 non esiste; c’è
Ovvero, ancora un essere come te/“te” che d’alien3 mantiene l3 denotazione a livello di alienamento dell’essere verità assolut3, che l’ambiente comunque continua a dimostrare e denunciare, nonostante “te” che fungi da agente d’auto impedimento (nel) “qua (così)”.
AbbVie prima in reputazione grazie a ricerca e innovazione.
AbbVie - indica una nota dell'azienda - mostra un profilo reputazionale complessivamente forte nelle sette dimensioni che concorrono a determinare il legame emotivo espresso dall’opinione pubblica verso l’azienda:
prodotti e servizi di qualità, innovazione, ambiente di lavoro, correttezza e trasparenza, responsabilità sociale e ambientale, leadership, performance.
Ad essere premiata è anche la continuità di una serie di iniziative volte a legittimare il ruolo sociale dell’azienda e la capacità di comunicare i diversi progetti di responsabilità d’impresa. 
AbbVie, infatti - ricorda ancora la nota - ha realizzato iniziative a favore delle comunità locali e per la riduzione dell’impatto ambientale, dove ha conseguito risultati rilevanti che vanno dalla riduzione del 50% dell’utilizzo dell’acqua di falda all’autoproduzione di oltre il 90% del fabbisogno di energia, contando oltre l'85% di rifiuti destinati al riciclo e zero inviati in discarica. 
Adnkronos 23 luglio 2019 Link
Nelle sette dimensioni che concorrono a determinare il legame emotivo espresso dall’opinione pubblica verso l’azienda… = nell’auto incanto generale o AntiSistema…
Prodotti e servizi di qualità, innovazione, ambiente di lavoro, correttezza e trasparenza, responsabilità sociale e ambientale, leadership, performance (il tutt3 dalla prospettiva espress3 dal mondo aziendale/istituzionale che, con te, ha davvero molto poco in comune, se non il fatto che “tu” sei il trait d’union che ti mantiene a galla in tale mondo da sempre, sempre affamat3 e disposto a tutt3).
Dalla riduzione del 50% dell’utilizzo dell’acqua di falda all’autoproduzione di oltre il 90% del fabbisogno di energia, contando oltre l'85% di rifiuti destinati al riciclo e zero inviati in discarica… (il mondo industriale è costituto da pezzi che collaborano in maniera non convenzionale; sino a dove giunge l’un3, l’altr3 riparte, ma, sempre in chiave di business e/o continuazione del business). 
Dunque, chi produce inquinanti, in quanto ad effetti collaterali dell3 propria lavorazione, predetermina l3 “necessità” che si crei, di contraltare, cosa/chi ne delimita l’azione sull’ambiente e su chi ci sopravvive dentro.
In quale modo? 
Sempre attraverso l3 strumento del “lavoro”, che s’incastona nell’ambito economic3, che altr3 non è che speculazione non solo ambientale. 
Qualcosa che “è” anche informazione ambientale, che puoi auto decodificare se e quando sei dall’atteggiamento “formulare”.
Insomma, se è ver3 che “la verità ti renderà liber3”, prima ancora di divenire ciò, l3 verità sarà un3 shock talmente potente da farti trasalire
Al che, o ti risvegli oppure incameri ancora più paura, auto ricucendoti addosso/dentro un vestito all’altezza dell3 situazione AntiSistema. 
Ecco(ti), allora, nel cul-de-sac che non sembra nemmeno ipotizzabile esistere, eppure guarda non caso, tant’è
Il mondo dell3 imprese è re3 di averti già “inquinat3”.
Non (ti) basta? A quanto pare, no, poiché hai sempre quest3 “necessità” di… lavorare e dunque di esserci sempre “dentro”, come se piovesse sempre e dunque fosse norma(le), anzi, un “tu3” diritto.
Il diritto al/del “lavoro”
Qualcosa per cui l’essere “a Massa” ha iniziat3 a lottare per avere o continuare ad avere “un/il lavoro”.
Il “proprio” lavoro. 
Un luogo comune assolut3, tanto da essere divenut3 parte fondante di ciò che dimostri (sembri) all’altrui compresenza. 
Tanto da essere divenut3 una delle prim3 “domande” che ti senti dire/fare o che chiedi/fai nel momento in cui conosci delle persone che un attimo prima erano assolutamente sconosciut3:
che lavoro fai nell3 ‘tua’ vita?”.
Bah.
L3 Costituzione ti dice qualcosa sul lavoro che, poi, (non) corrisponde a verità.
Infatti, pur lavorando pressoché tutt3 d’assieme, il lavoro sembra “mancare” sempre. 
Ergo
l3 Costituzione (non) viene meno. 
Qualcosa che sei abituat3 a non prendere in esame, in un3 realtà sociale che si con-fonde quando gli stati im-possibili diventano più di due:
vero
o
falso.
In qualcosa che fa del “Terzo Stato” l3 leva capace di sollevare il mondo, globalmente e soprattutt3, sostanzialmente (qualcosa che se non sei d’accordo, te ne devi fare un3 ragione, perché questo genere di “cose” per avere effetto in termini di “cambiamento”, devi portarl3 in tribunale dove, aitè, non c’è proprio nulla da fare poiché non c’è proprio trippa per gatti, nell’ambito dell’essere squadra che vince e dunque non si tocca ma ti tocca).
Caffè in capsule, allarme salute: uomini, state attenti.
Quante di voi si sono lasciate abbindolare, qualche anno fa, dallo sguardo sexy di George Clooney che vi invitava, con voce suadente, a buttare la moka e passare al caffè in capsule?
Il boom dell’oro nero bevuto per l’appunto in capsule o cialde è sotto gli occhi di tutti:
d’altronde, anche se costa più di un caffè fatto in modo tradizionale (circa 40 cent. contro i 15 della moka), è più pratico e veloce e offre una vastissima gamma di gusti e miscele per accontentare anche i palati più sofisticati.
Eppure sono emersi da uno studio tutto italiano condotto da un team dell’Università di Padova dati allarmanti, soprattutto per gli uomini, sulle sostanze che il caffè in capsule o in cialde rilascerebbe nell’acqua:
stando agli esami su diverse capsule analizzate, è stato notato un effettivo rilascio di ftalati nell’acqua:
ecco i rischi per la nostra salute…
Funweek 23 luglio 2019 Link
Nota bene il “tono”:
quant3 di voi si sono lasciat3 abbindolare…
abbindolare =incantare”.
Se (se) per te esiste autenticamente il significato, di/in conseguenza in tal “caso” puoi fare di tutt3 l’erba un fascio; 
il che… cosa (chi) indica in quanto a parte responsabile unic3 o, meglio, facente parte dell3 gerarchia, a dipartire da un piano certamente altr3 rispetto a quell3 in cui sei “tu”, costantemente “a Massa”.
Hai presente l3 teoria del “trasporto ottimale”, che ha comportat3 l’assegnazione del Nobel per l3 matematica 2018, ad Alessio Figalli?
Bè, in un Bollettino era stat3 auto decodificat3 significativamente.
Mentre, ora ti viene ricordat3, ancora in termini di norma(lità) AntiSistemica.
Migranti, Ue: accordo a 14 per un meccanismo di distribuzione.
C'è un nuovo meccanismo di solidarietà per distribuire i migranti che arrivano in Europa;
14 Stati europei hanno siglato un accordo a Parigi.
Il documento è stato promosso da Francia e Germania. Il presidente francese Emmanuel Macron si è limitato a dire che la distribuzione dei nuovi arrivati sarà rapida e automatica
Di Gioia Salvatori 22 luglio 2019 Link
Sei parte dell3 “nave” e parte dell’equipaggio = nell’auto incanto generale, sostanziale, “qua (così)”.
Quando te ne renderai conto, se te ne renderai mai conto, allora ritorneremo a “parlare l3 stessa lingua”.
Nel durante, tenderai causalmente di/conseguenza, sempre, a sopravvivere.
“Fai… di auto orientarti; meglio se a livello di atteggiamento ‘formulare’”.
       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2598
Riproduzione libera”.