martedì 28 marzo 2017

Lo “stile”.



Bce, Draghi: Aperti al dialogo anche con opinione pubblica.
"Una condotta corretta e una buona governance sono requisiti indispensabili per assicurare la fiducia del pubblico.
Le istituzioni europee hanno il dovere di accrescere ulteriormente la propria legittimazione rafforzando la responsabilità democratica e dando prova di conseguire gli obiettivi di cui sono state investite…
La Bce è da sempre aperta a un dialogo equilibrato con i portatori di interesse, inclusa l'opinione pubblica"...
Mario Draghi 
Sempre aperta a un dialogo equilibrato con i portatori di interesse
Che cosa “bolle in pentola ‘qua così’”?
Quale “alternativa” ti viene proposta?
La storia (deviata) ricorda, molto, un album dei ricordi “di famiglia”, laddove la “famiglia” non è quella massiva umana ma (ma), piuttosto, l’album pubblico dei ricordi privati – condivisibili - di una famiglia "altra".
Quella che “ha già (sempre) deciso, anche per te”.
Quella che “una volta presa una/la via… non si può più ritornare indietro”. Quella che ha decretato, non tanto, la nascita degli imperi – per ogni dove – quanto, di più, che ha previsto la loro successione, nella scansione spazio/temporale (ottica).
Quella che decide tutto “qua, così”, democraticamente.
Come l’apertura della rotta per un “nuovo” continente. La Restaurazione. Ogni “crisi”. E molto, molto, altr3...

Quella che ha inteso la creazione della dipendenza da denaro, proseguendo non solo nell'ordinamento piramidale ma, originando la formazione del piano inclinato reale manifesto, nel quale tutto scivola “grazie alla gravità (caratteristica ambientale, naturale, che interessa tutt3)”…
Dopo avere conferito, alla realtà manifesta, una forma a piano inclinato (che funziona gravitazionalmente), l’umanità e la “natura” hanno preso a scorrere per “differenza di potenziale”, alias:
sulla scorta gerarchica
proveniente dalla compresenza immanifesta dominante
e
dalla prociclicità sottodominante
in quanto “cultura di fondo, adimmagine e somiglianza’” di ciò che “non esiste ma c’è” e/o viceversa.

  
Il denaro (l'invenzione della “moneta”, post luogo comune del baratto/commercio) permette la formazione di debito
E, il debito, è una potente arma – in leva, wireless – potenzialmente in grado di distruggere e/o comandare non localmente, ubiquamente, intere sezioni della comunità umana sopravvivente sulla Terra (ossia: l'intera umanità).
Il debito riflette la grande concentrazione di massa, dominante, che… viene rispecchiata nel “qua, così”, avendo dato forma al “qua, così”.
È come, nel campo artistico, il “firmare la propria opera d’arte”omettendo il proprio autografo – attraverso quello che viene riconosciuto, ovunque e non solo in ambito collezionistico, per mezzo del proprio “stile”:
l’impronta più incisiva possibile ed immaginabile (capace di identificare assolutamente un’opera da un’altra).

  
Ebbene, lo “stile” non è nient’altro che
caratteristica frattale espansa (memoria ambientale).
Qualcosa che, anche se ometti di firmare tutto quello che fai, non importa perché… è sempre (sempre) riconoscibile, rammentabile, verificabile, etc.
“Qua, così” – non potrai che convergere – esiste un certo, chiaro, unico ed esemplare… “stile”.
Tanto da poterlo riconoscere, praticamente (sostanzialmente), ovunque globalmente.
Quale stile?

  
Quello che ha “già” lasciato l’intera umanità, alle prese con la “propria” miseria
Se (se) non te ne accorgi più è “solo” perché 1) esiste una fetta di popolazione che sta meglio, rispetto al “resto del mondo” e, magari, 2) tu ne fai parte, ma 3) anche tu, nel qual “caso”, se approfondisci la situazione, ti accorgerai che “l’avere tutto quello che hai” non corrisponde a nulla di tutto ciò che hai sempre “desiderato, anche solo per te, autenticamente”
L’umanità è decaduta, cedendo temporalmente, sfinita ai fianchi da condizioni ambientali, laddove sia la naturalità che l’artificialità l’hanno attaccata da ogni fronte, così come la ruggine si auto sviluppa e colpisce inesorabilmente un pezzo di ferro, se abbandonato ad un simile potenziale.
Venendo meno una certa “autostima”, gli esseri umani hanno aperto il fianco, permettendo l’introduzione esterna di “dominante”... motivo per il quale "ora" esiste l'inconscio.

  
Al fine di potersi auto avverare, qualsiasi “profezia (strategia)” necessita delle condizioni climatico/ambientali (di fondo) “migliori, dalla stessa inclinazione (ottica) che desidera e tifa perché le cose accadano esattamente”. 
Così, ricordandoti che “è dal tempo dei primitivi”, che l’umanità sopravvive, agitandosi in una continua lotta contro tutt3 (sia la natura che i propri simili), di conseguenza, il desiderio comune diventa quello di “migliorare detta condizione di fondo”.
Certo, ma, in quale modo?
Nella sostanza, approfittandosi della situazione
Ovvio, questa è la verità dalla prospettiva sottodominante, essendo quella dominante “già, a pieno, accaduta ed auto realizzata (tanto che, ‘ora’, è sufficiente il solo livello di ‘manutenzione’, ottenuto e garantito proprio dalla rincorsa sottodominante, agente in leva sulla preda massiva conseguente)”.
Ecco che, allora, “qua, così”si è potuta solo che sviluppare, “spinta in tal senso e lungo la stessa direttiva/direzione”:
la sopravvivenza
quando...
all’interno di una intelligenza
si crea, nel tempo
la presa d’atto singolare e d’assieme
di poter ambire ad un “domani” migliore.

  
Ergo:
l’organizzazione sociale può conformarsi.
Ma (ma), conseguendo... rispetto a quale coordinata?
Ricorda che lo “stile” – finalizzante ogni forma, spinta, inclinazione, creazione, etc. – “qua, così” è di un certo e solo tipo (firma):
il controllo, lo sfruttamento, l’interesse di parte, l’accumulo di risorse, la propria sicurezza, etc.
Per cui, questa forma di “organizzazione sociale” come potrà – solo ed esclusivamente – riformarsi?
Ad “immagine e somiglianza”…

  
Le “origini” vengono sempre dimenticate, lasciando spazio (memoria) alla versione edulcorata delle stesse (che non scompaiono mai del tutto, a ben dimostrare di avere e sentire la/una propria coscienza). 
A tal pro, “vediti” – ad esempio – l’inclusione nella Bibbia moderna, dell’Antico Testamento (uno scritto veramente terribile).
Qualcosa che a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, “la dice già di per sé, tutta”.
Quel “Signore”, che ordina… è la forma divina che “ricorda la compresenza immanifesta dominante”. 
Non è Dio, né il Diavolo.
Di più, è:
la forma d’onda ambientale gravitazionale “qua, così”.
Quel “nota bene”, che la caratteristica frattale espansa ti riporta sempre (sempre) a mo’ di “firma (dell’autore dell’opera)” a livello di stile (l’impronta univoca dell’artista)…

  
Quella compressione che è rea di spingere l’umanità a ridursi allo/nello stato diguerra tra impoveriti dentro”.
È il “terzo incomodo, che gode”.
È all'origine della "scarsità" apparente, seppure trasformata in fisica della materia (l’acqua che si trasforma in vino, ubriacando, non certo gratuitamente, l’intera umanità).
Come non accorgertene più (non è una domanda. Il dramma è che, trattasi di una constatazione). 
È come se (come se) un esercito invasore avesse già conquistato, non tanto la “tua” Patria, ma – ancor di più – le tue terre, casa tua, la tua famiglia, i tuoi averi e te; dunque, il tuo futuro… senza per/con questo che te ne rendessi conto, concretamente.
È come “svegliarti una mattina e trovare l’invasor…” ma, come in un incanto, digerirlo alla pari della compresenza di uno Stato che ti impone delle tasse ed un modello di vita in grado di metterti sempre alle strette.
Come se fosse del tutto normale. Come se avessi sempre vissuto in questa maniera, sopravvivendo da sempre

  
Come diamine è possibile che non ricordi. E che non ti accorgi. E che, al limite, sviluppi una forma di rabbia da sfogare lavorando, tifando, bevendo, mangiando, credendo, comprando, sviluppando gelosia, invidia, rancore, depressione, rassegnazione anche quando meno lo sembra, etc.
Quando sei giovane “vorresti spaccare il mondo”. Ti sono chiare certe ingiustizie. Ti sembra tutto facile:
anche ribaltare tutto. 
Poi, mentre addirittura sei – ancora – giovane, qualcosa dentro di te tende a cambiare, cambiandoti nel modo di inquadrare le “cose”. 
E tutt3 prende a “brillare di una luce diversa, da prima”:
ecco, quindi, la ripetizione di ciò che “è già successo”, giungere sino a/in te e governare la situazione “non importa quale sia”.
Come in qualunque libro di storia deviata, ti succede la stessa ”variante (Costante AntiSistemica)”:
ti normalizzi “qua, così”, tempo al tempo...
E tutto ciò che rimane, è una forma caratteriale che sembra indomabile (poiché lo è, a livello di potenziale) ma che “è” domata. 
E succede ogni volta, dal momento in cui… non registri tutto attorno e dentro a te, la ragione fondamentale o cardine, attraverso il quale “succede”.
Non è come se un prepotente ti attaccasse fisicamente e direttamente:
a quel punto ti difenderesti apertamente “a più non posso”
il motivo per il quale, da sempre, ogni separazione è stata messa da parte, allorquando un nemico comune minacciava di “far saltare ogni schema”.
Tuttavia (però) rifletti anche sulla possibilità strategica che:
questo stesso nemico
si renda immanifesto
“qua, così” non apparendo in simili “vesti”
raggiungendoti comunque
e invadendoti e conquistandoti
senza che nemmeno te ne accorga (poiché non lo “registri” più).

  
Questa strategia è l’equivalente di un “incanto”, quando leggi – ad esempio – una fiaba, una storia, un romanzo di “fantasia”. 
Infatti, nell'epoca della “modernità”, non puoi ancora credere agli incantesimi. Vero? Le streghe sono state già tutte bruciate, sulle pubbliche piazze.
Lo “spettacolo” c’è già stato…
Il mondo è stato già “liberato”. E allora?
Di cosa va cianciando, questo spazio (potenziale)?
Hai presente quella forma di “apparente conclusione”, che va di moda a livello filmografico, allorquando – a lieto finale già avvenuto – nell’ultimo fotogramma della pellicola (trama) vieni mess3 al corrente, intuitivamente, che “la vicenda è al di là dell’essersi già conclusa”?
Ecco.
Basta anche una sola immagine. La terra che vibra in maniera impercettibile. Un “segno” che non dovrebbe esserci
Una differenza nello spazio tra gli oggetti.
Una sensazione come di déjà-vu. .. Ecco.
A quel punto, che fai? Gioisci dentro. Sì, perché… hai capito che ci sarà un seguito. Che, dunque, “lo spettacolo non è finito”. 
Perché... “deve andare avanti”…
Ma (ma) che cosa (chi) “è”, che va avanti se sempre “qua, così”?
Gli indizi non mancano mai. La caratteristica ambientale è frattale espansa. Lo “stile” è sempre quello, anche se l’artista non firma direttamente, nulla.

  
La delegazione (frattale espansa) è un potente strumento, per far disperdere le tracce. Ma le tracce, quando le osservi a livello frattale espanso (meglio, se attraverso la “formula”), ci sono sempre (sempre)
Di questo stanne cert3.
Le tracce frattali espanse sono una forma di memoria frattale espansa. E la memoria è un registro del funzionamento d’assieme.
Renditene conto, anche se ti mancano – ancora – i necessari “puntatori”:
consapevolezza
accortezza
fare…

  
Osserva, allora, lo “stile” AntiSistemico (dominante), attraverso l’opera di creazione umana, ad esempio, nell'ambito della tecnologia. 
E, poi, inquadra l’ambito centrale della memoria.
Come è stat3 sviluppato? Quanto è portante?
In quanti e quali modi - la memoria - può essere resa disponibile ed allocata, acquistabile, espandibile?
Fai attenzione.
Lo “stile” non si può troppo nascondere, poiché è un cardine:
prendilo in considerazione
allora
in quanto caratteristica funzionale
che determina le conseguenze
e la convenzione
in termini di convenienza (Ego individuale di gruppo, statale, istituzionale, globale, etc.)”.
Il (nel) “qua, così” ti ha tolto ogni alternativa sostanziale.
Allora, la “convenienza” è subentrata:
che cosa ti “conviene” fare?
Metterti di traverso? No. Non sei fesso. Vero?
È che, quando il livello (nel quale sei) è già completamente ribaltato (rispetto all'alternativa sostanziale), di conseguenza, ogni tipo di “scelta” è preconfezionata ma (ma), non avendo idea da cosa (chi) – se non attraverso ogni luogo comune, convenzionale – allora tutto non sembra mai poi così tanto “grave”. Ergo:
non poni molta attenzione alle “cose”.
Immagina:
quel nemico fisico che muove ai confini della “tua” Patria
che dimostra e gonfia i muscoli e tutta la propria forza/potenza
così come, ti dicono, facessero i nativi “indiani d’America”, allorquando attaccavano (come conseguenza dell'invasione e brutalità sottodominante) le carovane dei “visi pallidi”, accerchiandole e continuando a girarci attorno, come facili bersagli seppure in movimento.
Era tutto così facile da capire (se con consapevolezza odierna).
Ed “ora”, immagina:
quello stesso nemico fisico che muove ai confini della tua esistenza
e che non dimostra nulla, di sé, tanto che non te ne accorgi nemmeno (che esiste)
così come ti dicono le cronache della speculazione finanziaria, quando ti avvertono della possibilità di utilizzare la leva, in ambito di circolazione di massa economica virtuale…
Non è più così facile da capire (anche con consapevolezza odierna).

  
La “moneta” permette la formazione ed accumulo di debito. 
Una dipendenza che è, di più, una conseguenza:
un certo “stile”.
Qualcosa che “è già successo”. 
Non a caso, ogni nuov3 nat3 “qua, così”, eredita un certo debito.
Qualcosa che pesa come un macigno, senza che costoro abbiano fatto nulla per “meritarselo”. A meno che (allora) la morte sia solo una temporanea conclusione del ciclo dell’attenzione “vitale”.
E che, allora, abbia persino un senso compiuto, il fatto di “ereditare un simile peso”.
Fai attenzione:
in questo spazio potenziale
è attivo il Filtro di Semplificazione
per cui
lascia perdere ogni questione altra (karma, reincarnazione, giudizio universale, peccato originale, etc.)
se non agganciando tutto ciò a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso
alias
ponendoti da una configurazione, atteggiamento, by la “formula”
e
osservando tutt3 da questa corporalità centrale
che cosa significa?”.
Allora:
che cosa significa (a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, by la “formula”)
il “debito pubblico”?
In questa maniera, ometti ogni tipo di separazione (strategia AntiSistemica):
rimanendo “sul pezzo” coerentemente
da una globalizzazione universale del significato (in termini di “valore aggiunto”).
Dove, tutto questo “è”:
caratteristica ambientale di memoria frattale espansa
autentica, originale, fedele, etc.
poiché infrastrutturale a livello di sistema operativo frattale espanso
“a monte” di tutt3 il “qua” non solo “così”
essendo l’intelligenza artificiale di coordinamento dei “nodi”.

  
Osserva, allora, il “nuovo” modello di sopravvivenza “che avanza”.
Non uscire dall'euro, alternativa è moneta fiscale.
"Un governo che metta in campo la soluzione della moneta fiscale e si coordini con i Paesi nostri vicini perché mettano in campo soluzioni analoghe... può portare una fase di transizione in cui non si vanno ad aggredire gli interessi dei Paesi... nostri creditori, che sono stati salvaguardati dal comportamento della Banca Centrale Europea e della Commissione Europea.
L'introduzione di monete fiscali in tutti i Paesi della zona euro, e soprattutto nei paesi della periferia sud, consentirebbe inoltre un cambio radicale di rotta, e cioè la fine della preoccupazione per l'austerità e per i vincoli fiscali sulle manovre del governo, e invece la capacità rinnovata di avere un piano di rilancio e di stabilizzazione di tutta l'area del Mediterraneo".
Gennaro Zezza 

  
L’alternativa sostanziale è Oltre Ogni Orizzonte:
OOO non tratta minimamente di Euro, moneta fiscale, interesse, economia, Stato, etc.
ne fa, semplicemente, a meno
non essendo più "portatore di interesse (dominante)"...

  
Metti carburante “la formula”, nel tuo motore:
dai moto e luogo al tuo, umano, “stile”.
“Fai…”.
   
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2034



4 commenti:

  1. ....la morte sia solo una temporanea conclusione del ciclo dell'attenzione " vitale".......Parole che scavano nella coscienza "qua così" e indicano la via dell'OLTRE!!! Grande Davide,hai atterrato il Goliath di turno, un abbraccio Gloria

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    1. Ciao Gloria, molto lieto (credo che sia la tua prima volta qua, se non erro) :)

      Benvenuta.

      Sì, è stato un bel "gancio". Da ko, oppure da OOO!

      Alla prossima. Un caro abbraccio.

      Grazie e serenità.

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  2. Il "debito" e' il pungolo che dovrebbe vincere la naturale tendenza dell'umano all'"otium" e alla pigrizia. Siamo passati per un certo tempo dal lavorare poco e solo per fabbisogno familiare al lavorare per il mercato schiavi di ritmi frenetici e mancanza di tempo libero. Ora neanche schiavi del lavoro e' possibile: lavorano altri e i robots. Ma c'e' "debito" e "debito". Molti sono richiesti di saldare il debito contratto anche a propria insaputa (pubblico) e ad altri (pochi e sempre di meno) il debito e' costantemente condonato. La crescita economica serve a nascondere il "signoraggio" dei "falsari" che cosi' nascondono meglio il loro prelievo dal lavoro altrui.

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    1. Ciao Spartan, credo che nessun3 dovrebbe "lavorare".

      Ne, tantomeno, non dovrebbe esistere nemmeno il concetto di debito, poiché il denaro è una illusione (e una invenzione di parte, che crea dipendenza).

      Poi, ci puoi ricamare sopra, ma... tutto ciò va abbandonato.

      Da qualche parte nel tempo, l'umanità ha "svoltato", sbagliando strada... causalmente.

      Grazie. Ti abbraccio.

      Serenità

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