In cosa sei immerso/a? Il reale manifesto è il risultato di una “lavorazione” (per questo “il caso non esiste”) che parte da un flusso di possibile (chiamalo, se meglio credi “energia”), che altri non è che “una condizione di reale precedente ad un certo punto/momento”, interessato da una forma “statica” in attesa, che lo devia rispetto, quindi, ad un certo “prima”:
- la forma è il Dominio
- il Dominio è un ordine di umani che ha conseguito una grande concentrazione di massa, tale da risultare “un massimo giurisdizionale locale”
- così che la legge, strumento e memoria della frattalità espansa (il “Genio della lampada”) è obbligata a rimodellare quanto esiste, rimodulandolo in “quanto esisteva” ed, al contempo, autorizzando la trasposizione di informazione relativamente al Dominio (mittente) verso quanto viene ad esistere (destinatario). Questa proiezione “a propria immagine e somiglianza” modifica (1) quanto esiste in quanto esisteva con (2) il relativo shift (spostamento) di quanto era intenzionale... in quanto esiste.
È una conseguenza dell’intento dominante, che sparisce strategicamente dal piano del contenuto e che, allo stesso modo, ordisce che anche l’autentico passato venga assorbito e “passi di moda”.
- passato
- presente
- futuro.
Il tempo va, dunque, ridisegnato in maniera diversa:
- presente (ciò che rappresenta lo scorrere del possibile, con te mentre fai "surf", ossia, mentre sei dentro/sopra, presente/non presente e nel tuo centro oppure no)
- passato (ciò che non ricordi più)
- futuro (ciò che esiste in una varietà di stati infiniti).
Il futuro convenzionale è una conseguenza della linea di conduzione passato/presente (convenzionale), pertanto rimane sempre nel solco dell’aratro dominante.
Il passato precedente all’attuale forma di tempo “passato/presente/futuro” convenzionale.
Ecco il punto. Lascia perdere “che cosa è avvenuto” e sincronizzati attentamente sul fatto centrale che:“è già successo qualcosa”, essendo quel tipo di passato ormai dimenticato, ossia, lasciato indietro rispetto all’attuale linea temporale, preda di un Dominio diverso.
Che cosa significa?
Significa che (1) l’umano è un progetto “abbandonato a se stesso”, (2) che non c’è evoluzione, (3) che tutto è fermo ad una condizione iniziale, (4) frutto di un “concepimento”, che è più un intervento genetico su qualcosa di precedente, piuttosto che una “creazione (da zero)”.
È il consueto vuoto (senza risposte) che rende interdipendente tutto ciò che “viene dopo”, collegando ogni ambito del reale manifesto ad una necessità impellente di “capire” ma... nell’impossibilità di “ricordare”, generando la inevitabile conseguenza dello smarrimento e del relativo “palliativo (placebo)”, al fine di… “non impazzire, cercando la propria ‘causa’ e non trovandola mai, se non ancora nell’illusione, nell’apparenza di giustificazioni di parte, piuttosto che di verità sostanziali”.
Ciò che ha iniziato ad essere “lavorato dagli umani”, resi ciechi/Golem rispetto alla forma di Dominio, che “vive, regna ed impera.. nei secoli dei secoli (senza mai apparire direttamente = "nei cieli")”.
È un ricordo disordinato relativamente al “prima (passato originale)”.
Perché esiste ancora un simile frammento di memoria, nonostante tutto? Perché la frattalità espansa è, anche, memoria.
Verso quello stato di “Magia” ma, ottenuto per svuotamento della tua identità, trasformandoti in un “consumatore” in luogo di un “centro proprio di riproiezione dell’intento”.
La tecnologia sta riportandoti a quello stato, quando comandavi la realtà per mezzo del “pensiero intenzionale”, ma… ottenuto per mezzo tecnologico (ripetizione) e, sopra a tutto, delocalizzato, rispetto al tuo centro sovrano.
Che la tecnologia diverrà sempre più (1) tascabile, (2) portabile, (3) indossabile, (4) ingeribile…
Ma, il “Mago Merlino” di turno, che cosa “sarà, nella sostanza”?
- un complesso umano/tecnologico
- un dispositivo comandabile in remoto (da chi/cosa?)
- una “App Mobile” mossa non localmente, wireless ed in leva da un “centro di comando esterno”.
Per cui:
che cosa è la “Magia, qua, così”?
Chi ti rifornisce, dunque, della “Magia”?
Che cosa era la “Magia”? Forse ancora una forma di tecnologia implementata nel complesso umano. Forse, no… Forse, uno stato proprio di grande concentrazione di massa, che piegava la frattalità espansa ai propri ordini, ossia:
ciò che ancora oggi esegue il Dominio
il Grande Mago che concretizza il proprio intento, per mezzo frattale espanso.
Il reale manifesto è sempre frattale, per cui tende a replicare ogni “stato esistente, anche se dimenticato”. Da “lì” deriva la confusione che comporta l’essere nella corrente senza più avere il proprio auto sostentamento (bussola).
Per poi giungere alla realizzazione che:
la corrente dominante lo è solo “qua, così”, ossia, all’interno di una giurisdizione dominante.
Fermandoti e lasciando passare le onde. Accorgendoti che “non è così grave come sembrava”…
Se perdi il lavoro, che cosa succede? Se lo perdi solo tu, è una cosa. Ma, se lo perdono tutti?
È questa una via del possibile molto difficile da raggiungere, perché la Massa è resa sempre più egoica dal sopravvivere.
Per cui, non ti resta che “pensare per te”.
Non ci credi, vero? Non ce la puoi fare e non ce la farai mai, dunque.
Come, la “Magia”, interagisce con il reale manifesto?
SPS, per oggi, si ferma qua. A scuola si sarebbe scritto nella giustifica: “per motivi di salute”.
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