venerdì 15 maggio 2015

Ignorare ciò che “è”... "è" un problema tuo (la semisfera del reale e le due piramidi).


Il non "accorgersi"...
Vivi in una “realtà semisferica”, per via del suolo terrestre. È come se… il “sotto” non esistesse. Sì, perché… “non te ne fai nulla, dell’ambito sotterraneo, che non vedi”.
Quindi, la (f)orma del reale manifesto è una semisfera (suolo e cielo).
La sfera è un "effetto apparente" dovuto al movimento ed all'illusione del movimento (un atto di auto completamento che, tuttavia, conserva il valore frattale relativo a... "tutto quello che esiste, 'è', ma che non vedi/non prendi in considerazione")...
Ora, è (ri)saputo che il “potere è esercitato per mezzo di una piramide”, ossia, di una infrastruttura d’insieme, gerarchizzata, sensata... ovverosia, orientata/polarizzata… “dotata di un senso”.
La piramide - simbolo della (ri)unificazione del potere in un suo centro o vertice/vortice, oppure, della distribuzione e diluizione (delegazione) del potere, scendendo la struttura così ottenuta – è doppia:
  1. una è (in)scritta nella semisfera del reale manifesto
  2. una (in)scrive la semisfera del reale manifesto.
Come in alto, così è in basso...":
la (de)scrizione di una (f)orma e di una tecnologia.
Piramide interna al reale semisferico manifesto.

Piramide esterna al reale semisferico manifesto. La linea nera indica l'Oltre Orizzonte...


La realtà, in quanto (in)finita manifestazione del potenziale, è unica… solo per quanto (ri)guarda la prospettiva d(a/e)llo status quo, dal punto di vista di:
  • coloro che vi soggiornano, senza più (ri)cordare (servitori)
  • coloro che vi governano, senza più smettere di continuare a farlo (serviti).
Questa (f)orma di reale (ri)emerso, è… “un punto di vista” e, come tale, (rap)presenta - nella sostanza - il diretto interesse dominante (sguardo, occhio), che è pratica(mente) (im)presso dapper(tutto) per qualità, quantità e proprietà frattale espansa (vedi circuiterie SPS).
   

giovedì 14 maggio 2015

La situazione “esatta”, nella quale si ritrova SPS.



"Caverna con luci" (reale manifesto).
Oggi, nella “censura” rischia di finire - non più - “chi tira la bomba/chi nasconde la mano…” ma, diretta(mente) - in quanto "tipo di memoria" - il titolo della canzone:
Ma il cielo è sempre più blu”.
Come cantava Rino Gaetano nel lontano 1975.
Interpretare questa canzone non è stato per niente facile, il grande Rino Gaetano cantava questo brano con estrema verità, mista a sarcasmo e ad un timbro vocale che sembra quasi uno schiaffo di parole in faccia alla società che lui raccontava.
Reinterpretare oggi questo brano significa prima di tutto rendersi conto che quei temi che lui cantava sono ancora, purtroppo, attuali e io ho cercato di ricantare le sue parole con tutta l'ironia, la rabbia, l'energia e la profondità che potevo.
Spero di esserci riuscita.”…
Giusy Ferreri
La fine di una speranza piazzata sopra alle teste di tutti?
La fine anche della colorazione “blu/azzurra” del cielo “pubblico e comune”?
Oppure, la (ri)conferma che:
tutto è compiuto”.
Che “tutto (s)corre”, sì, ma... sempre e solo all’interno del solco dell’aratro (Anti)Sistemico…
Te ne sarai, forse, accorto/a… ma “il cielo è sempre più bianco”.
Osservalo bene. Facci caso.

Non è raro, ormai, osservare un cielo che dà sul bianco...
Non lo è sempre, ma “lo è sempre di più… bianco”.
Ieri, ad esempio, era un "giorno bianco", sopra alle teste della popolazione diretta(mente) osservabile da SPS (Me).
Il cielo bianco:
l’avresti mai pensato
Di solito, si dice, che è “un cielo da neve”. Ma è un po’ difficile, quando ci sono trenta gradi. No? Come te lo spieghi? Non ci hai mai fatto caso? Non te ne (im)porta? Non è vero?
È vero ma, “che ci vuoi fare”… sarà l’inquinamento!
È “normale”, dunque. È diventato normale, anche questo?
“Che ci vuoi fare” = non te ne frega niente di niente.
Perchè sei (pre)occupato/a solo per ciò che concerne l’attività di procacciare denaro, la “benzina che ti serve per… sopravvivere” (sopravvivere; esattamente come milioni di anni fa e… come, dunque, non è mai cambiato nulla nella sostanza).
  

mercoledì 13 maggio 2015

Con quale "economia" hai a che fare?



(C’è un “livello di lettura delle vicissitudini o di ‘ciò che ti accade’” - che SPS chiama frattale o frattalità – il quale può “essere letto, tra le righe, senza essere un esperto in nulla, se non nell’arte di “essere presente/consapevole/”accorto”).
Solita(mente), è come se tu sentissi parlare uno straniero che si esprime nella propria lingua. Sì. La Vita “parla un’altra lingua”, rispetto a te… che ti limiti ad “esserci (d)entro”… senza “capire/(ri)cordare”.
La frattalità è un linguaggio che si adatta a chiunque, senza (ri)chiedere null’altro che... “accorgersi che esiste”.
Se tu sei nel tuo “terzo stato” (come dire: “se ci sei”), allora sei:
  • presente
  • consapevole
  • accorto/a.
E scopri che tutto è sincronico (oltre che con il principio del dominio, a monte di te) anche con te. E lo è in una maniera del tutto “bizzarra”, per come ti sei abituato/a a “pensare/immaginare/ragionare”. Perché?
Perché… è possibile che più st(r)ati di “vero” coesistano, a (ri)formare “Realtà/Mondo” di(verse), seppure “solo” a livello di reale 1) potenziale e 2) manifesto.
Ossia, la differenza tra “ciò che 'è emerso' e ciò che 'è non manifesto', dunque, è solo un/nel potenziale”… (di)pende dalla “forza consapevole” schierata a livello di “proiezione dell’intento”.
La "circuiteria SPS" è utile per (ri)cordare “come stanno le cose” al livello sorgente, che (f)orma l’emersione del reale dall’insieme del potenziale, che non ha limiti.
Il tuo “sonno” (cor)risponde al “sogno di qualcun altro”.