giovedì 26 gennaio 2012

Il buco nero che non t'aspetti.




Quanto contano le abitudini nel 'panorama internazionale' e individuale odierno? Il tema è stato già ampiamente trattato in SPS, tuttavia vorrei continuare a ribadire l’importanza di ‘accorgersi’ di questi sottili gioghi dell’energia

Le abitudini vengono solitamente ‘rilevate’ quando un individuo, dopo un certo lasso di tempo e per qualche motivo, si rende conto che la propria Vita, o un ambito del proprio tempo, è polarizzato secondo dei cardini che rientrano in una stretta ‘recinzione’ della possibilità.

Come se fosse intercorsa una sorta di ‘fossilizzazione’ della capacità creativa di vivere. 

È opportuno continuare ad evindenziare che l’Antisistema è ‘sintonizzato’ proprio su un certo tipo di programmazione ‘abitudinaria’, per cui il paradigma, o la forma pensiero ‘allargata’, è ormai divenuto molto simile ad una ragnatela o ad un ombrello aperto e 'protettivo' della conservazione del timbro energetico co creato inconsciamente dall’intero genere umano.

È inutile nascondersi dietro al paravento del 'giudizio in merito a quello che appare', secondo il quale metro, l’individuo si soffoca con le proprie mani, tra:
  • vittimismo
  • senso di colpa
  • colpevolizzazione altrui
  • distacco dal proprio potere personale.
Queste sono forze che, globalmente, si neutralizzano lasciando ‘svuotati’ in profondità, proprio dove si annida la personalità divina, che non trova spazio per emergere nella corporeità fisica; schiacciata da una serie impressionante di cardini e vincoli ‘autorizzati’ dalla programmazione mentale e ‘permessi’ dall’insieme amalgamato delle leggi Cosmiche e Planetarie. L’esempio che mi viene in mente è quello di un’ambasciata in terra straniera:

quel ‘fazzoletto’ di terra in cui è ubicata l’ambasciata è una continuazione del proprio Paese rappresentato. Le leggi che vigono all’interno dell’ambasciata sono, molto spesso, diverse da quelle relative al Paese ‘ospitante’, pur facendo parte dell’insieme di terre racchiuse dalla stessa Entità Paese ‘ospitante’. Bene… ora vediamo l’ambasciata come l’Antisistema e il Paese ospitante come l’Universo.

L’Antisistema ‘lavora’ con leggi ‘diversamente amalgamate’ rispetto a ciò che esiste ‘fuori’. È permesso per via della biodiversità, del libero arbitrio, etc.
 
Se inquadriamo in questa maniera l’ambito 3d Antisistemico, possiamo scorgere quella sostanziale differenza che alimenta il paradigma terrestre rispetto alla consapevolezza che circola liberamente tutt’attorno.  Quello che occorre è anche una maggiore capacità di ‘astrazione’nella quotidianità del nostro tempo.

Il paradigma è costituito da profonde ‘radici’, che si alimentano dell’attenzione umana, dando luogo a circoli dell’energia che confondono, ammaliano e danno l’impressione di non esistere sino al momento in cui ‘succede qualcosa dentro di noi’

Il nastro di Mobius rende molto bene l’idea di ‘non accorgersi di una abitudine’, in quanto procedendo sempre ‘avanti’, si torna in realtà al punto di partenza senza avere idea di essere all’interno di un loop.

È molto sottile il ‘gioco’. Tanto sottile da essere 'invisibile' ai sensi

Un'ultima parte del suo intervento in Senato Monti l'aveva dedicata al tema cosiddetto delle ‘radici giudaiche-cristiane’ della Ue e a tale proposito ha ricordato che l'Unione ‘rimanda a valori etici che spesso sono mancanti nella legislazione degli Stati nazionali’. 

Il presidente del Consiglio ha fatto riferimento in questo senso alle politiche che ha definito per la ‘giustizia distributiva’ e per l'’equità intergenerazionale’.
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Valori etici che spesso sono mancanti nella legislazione degli Stati nazionali

Questa è una verità coi 'fiocchi'. Monti lo ha affermato alla luce del 'Sole Europeo', per questioni di interesse nazionale. Se lasciamo da parte la questione legata al 'Patrio interesse', la verità emerge molto più nitidamente. Ciò equivale a sostenere che, dentro di noi sappiamo molto bene ‘come stanno le cose’

Se fosse possibile cambiare le 'cose' grazie all’interessamento anche di una sola individualità 'libera di essere', costei saprebbe certamente molto bene cosa ‘fare’. Non è credibile questa verità? Beh… per me lo è.

Ciò che non emerge nelle 3d è ampiamente vivo nel nostro ‘humus’ interiore, ossia in quel substrato ancora intatto della senzienza, in cui nessuno può venire 'a raccontarcela'. Non so se riesco a spiegarmi, confido nella capacità deduttiva e sensibile dei lettori.

Monti, ad esempio, pur essendo un uomo di ‘Anti Sistema’, lo sa molto bene; tanto bene da ribadirlo pubblicamente in ambito di ascolto europeo. Che cosa avrà mai voluto dire? Una frase ‘aliena’ nel timbro del discorso improntato, oppure un chiaro monito rivolto alla platea silente, di cui egli è il primo per ‘assenteismo’ proattivo?

La vulnerabilità finanziaria, convenzionalmente identificata da una rata per il rimborso dei prestiti superiore al 30 per cento del reddito, riguarda l'11,1 per cento dei nuclei indebitati e si concentra presso le famiglie con entrate modeste
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Questa è un’abitudine? Certamente. Una brutta abitudine, che guarda caso è inerente alla massa, dal momento in cui è la massa a ‘soffrire’ di entrate modeste. Presa per la gola della propria ‘debolezza’, la massa risponde 'prontamente', adattandosi a vivere di debito

In questa maniera ‘anestetizza’ il proprio potere, che invece è diametralmente polarizzato sull’abbondanza naturale dell’Universo, per cui il risultato è un lento e progressivo smorzamento della ‘fiamma’ esistenziale.

Vivere di debito è vivere al traino di un potere altrui. 

Un 'potere' non bene identificato, dal momento in cui il concetto stesso di debito è stato reso virtuale. Non si capisce chi siano i ‘creditori’, mentre è molto chiaro chi siano i ‘debitori’. Sembra che tutti siano debitori verso qualcuno o ‘qualcosa’. Ecco un altro aspetto del loop: si procede tornando indietro, ma senza accorgersi, perché la direzione è sempre quella determinata da ‘un passo avanti l’altro’. Wow, che astuta strategia, degna del miglior giocatore di scacchi.

Irlanda torna su mercati dopo 16 mesi: chiesto scambio 11,8 mld bond.
L'Irlanda torna sui mercati finanziari per la prima volta dopo 16 mesi dopo il prestito di salvataggio internazionale. La National Treasury Management Agency ha comunicato di aver chiesto agli investitori che detengono 11,8 miliardi di euro in bond con scadenza a gennaio 2014 di scambiare tale obbligazioni con nuovi titoli che matureranno 13 mesi dopo.

La scambio servirà a ridurre i costi di rimborso per i primi mesi del 2014, momento critico per il debito irlandese secondo gli analisti. I fondi dal prestito di salvataggio da Ue e Fmi per Dublino dovrebbero esaurirsi entro dicembre 2013. L'Irlanda si è ritirata dai mercati a settembre 2010.
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Non si ‘scappa’. L’alternativa è molto sbiadita e la ‘concertazione’ spinge a riflettersi sulle stesse 'sponde causali'. Quel ‘qualcosa’ a cui dobbiamo il nostro debito, si guarda bene dal manifestarsi. Lo sa che non ne vale la pena, perché la strategia verrebbe meno

L’importante è riscuotere il debito economico sotto forma di alimentazione energetica, prolungando a tempo indefinito il ‘risarcimento’ finale. 

Per questo motivo, nelle 3d, si discute di rifinanziamenti, di ristrutturazione del debito, di patteggiamenti, etc. Perché l’intenzione è quella di prolungare all’infinito questa polarizzazione della possibilità, addensata nell’attuale forma di paradigma.

È tutto sotto il controllo del ‘creditore invisibile’. E tutto è indebitato sino al collo. Ci si tramanda debito ormai. I nuovi venuti sono già indebitati, ancora prima di iniziare a dire ‘Mamma’ o ‘Papà’.

Il debito karmico è riflesso ampiamente nelle 3d; il suo frattale è questa ‘abitudine’ tendente al paradossale. Un motivo incantesimale a lunga gittata. Un’avvolgente spirale attorno alle fisicità mentali neutralizzate dalla ‘corrente di loop’ che scorre senza fine di continuità.

Davos, Soros: Ue protegga Italia e Spagna, mezze misure insufficienti.
Il filantropo ed ex finanziere George Soros ha sollecitato le autorità europee ad adottare misure più decisive per proteggere le economie di Italia e Spagna dalla crisi. Parlando al World Economic Forum di Davos, ha sostenuto che ‘le mezze misure’ finora adottate non sono sufficienti per riportare alla crescita i due Paesi

I Paesi più deboli dell'eurozona, ha aggiunto, sono stati 'relegati al rango di Paesi del terzo mondo', che devono ripagare i debiti in valuta estera. Soros ha espresso il timore che le richieste irrealistiche a loro rivolte aggraveranno la tensione politica all'interno dell'Unione europea e ha appoggiato l'emissione di eurobond.
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‘Le mezze misure’ finora adottate. Mezze misure? Questa è una bella verità, che emerge per bocca stessa della speculazione storica. Dove voglia arrivare la ‘vecchia volpe’, non lo so, però so che egli dice cose vere anche se intenzionate a spingere verso lidi ripetitivi. Diciamo che prendo solo la bontà frattale relativa all’emersione della verità per bocca di Soros e Monti:
  • valori etici che spesso sono mancanti nella legislazione degli Stati nazionali
  • debito eccessivo
  • creditori non manifesti
  • mezze misure.
  • richieste irrealistiche.

Ecco il 'colore' della situazione in cui versiamo. Ora, non che voglia fare del pessimismo, ma semplicemente indicare lo stato dell’arte, inquadrandolo da una ‘altezza’ panoramica diversa da quella permessa dall’abitudine. Ricordo che, il Piano Divino è sempre all’opera ed è per sua costituzione, l’onda massima della legge d’ottava, la sorgente che alimenta il senso del nostro ‘viaggio’, che dunque non può fallire. Anche se il termine ‘fallimento’ è inteso con molta più apertura vibrazionale rispetto a quello che usualmente siamo portati a comprendere e identificare nelle trame sociali.

Stiamo realizzando un telescopio virtuale il cui specchio, idealmente, è grande come l'intero pianeta Terra’ spiega ai media Sheperd Doeleman, responsabile del progetto Event Horizon Telescope.
 
I risultati di questo esperimento daranno modo agli scienziati di verificare sul campo una parte della Teoria Generale della Relatività di Einstein, secondo la quale le polveri e i gas nei pressi di un buco nero - l'unica cosa che il supertelescopio riuscirà a fotografare visto che il buco nero, di per sé, è per l'appunto... nero - formano un circolo perfetto.
 
Se questa forma dovesse risultare anche solo minimamente distorta, bisognerà ripensare gran parte delle ipotesi formulate dello scienziato tedesco.
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Allora… intendo terminare per oggi analizzando per bene questa porzione di notizia. 

Com’è il ‘telescopio? Sì, ‘virtuale’ e ‘grande come l’intero pianeta Terra’. Siamo, dunque, ‘noi tutti’, che guardiamo nell’Universo. Che cosa stiamo andando a guardare? Un ’buco nero’ attorno al quale dovrebbe esistere un ‘circolo perfetto’ di gas e polveri. Un ‘loop’.

E com’è il ‘buco nero’? Invisibile.

Eppure è il diretto fautore di tutto quello che succede attorno al proprio raggio d’azione. È un ‘qualcosa’ che non ‘esiste’, perché non è visto? No, perché gli scienziati lo sanno che esiste. Per cui? Perché non si ammette che esiste anche il grande ‘Creditore’, il potere parassita, etc.?

I suoi effetti nel Mondo sono molto evidenti, perché riflessi dal nostro comportamento. Non basta, vero? E sapete il perché? Perché il grande ‘Creditore’ ha il controllo delle 3d, di questo scenario, attraverso il controllo del nostro inconscio e di conseguenza ha il controllo dell’Anti Sistema; lo speculare riflesso del Sistema che è relativo al trascendente e che non può manifestare se stesso in maniera lineare per causa della distorsione dimensionale.

Il 'telescopio' è virtuale, ossia inerente ad una forma di tecnologia differente da quella sviluppata in Terra 3d.

Il Volador sulla nostra Aura, la sua macchia scura, è il frattale di un ‘buco nero’ nello Spazio o delle ‘macchie solari’ sul Sole. Un effetto negativo? Dipende da noi rilevarlo e rivelarlo

‘Non è tutto oro quello che riluce’ – allo stesso modo ‘non è tutta tenebra quella che non riluce’.

Risvegliamo il nostro potenziale, attiriamo a noi le personali modalità, alziamo la prospettiva e manteniamola stabile, afferriamo il nostro centro giroscopico e smettiamo di ruotare insieme con gli eventi scatenati per esperimentare la Vita e, al fine, se stessi; 'conosciamoci' sempre meglio, adottiamo la modalità di non giudizio, aboliamo i sensi di colpa ancestrali e chiediamo di ‘vedere sempre meglio’, crediamo che l’Universo ci parli ad ogni istante e che non siamo mai stati 'abbandonati' e che tutto sia in un ordine perfetto.

Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il Mondo.
Prof. Keating – L’attimo fuggente

Guarda il mondo con occhi nuovi. Colora la tua giornata d’ottimismo. Tutto dipende dal modo in cui affronti le piccole cose della vita. Puoi cambiare la prospettiva, sempre. 

Solo Tu puoi decidere se essere davvero Felice!
Anton Vanligt - Mai troppo folle

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 25 gennaio 2012

Sensibilità post terremoto.




Quello che una volta scandalizzava il popolo americano, ora raccoglie consensi…
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Le opinioni hanno l’abitudine di 'stazionare', per un certo lasso di tempo, ruotando in uno stretto giro della possibilità. Cerchiamo di osservarle come solidi Platonici, che ruotano su se stessi, al fine di generare effetti illusori relativi al proprio movimento. 

Quello che vediamo è solo l’apparente traccia evidenziata da una rotazione su se stessi e attorno ad un ‘anello’ gravitazionale, allo stesso modo di un Pianeta. Ciò equivale a sostenere la visione prospettica di uno sciabordio di leggi provenienti da diverse 'latitudini' dell’Universo; solitamente suddivise in:
  • native o Planetarie
  • esistenti o Cosmiche.
La rivoluzione attorno ad un ‘qualcosa’ comporta l’essere sotto l’influsso di quello stesso ‘qualcosa’. È come una sorta di ‘dipendenza’, questa attrazione a cui ci si concede. Una dipendenza anche funzionale, ossia relativa ad una certa scala gerarchica. La rotazione attorno a se stessi è una necessità, mentre quella attorno a ‘qualcosa’ è una funzione relativa all’appartenere all’insieme Universale. Quindi:
  • rotazione sul proprio asse = Vita = Io = esplorazione 3d = conosci te stesso
  • rivoluzione attorno ad un ‘corpo centrale’ = esistenza = Io sono.
Nelle 3d tutto concorre a formare dei loop, perché è la forma più ‘stabile’ dell’energia e della sua ottimizzazione. Questi loop descrivono frattalmente la rotazione attorno al proprio asse, in quanto una simile rotazione conferisce magnetismo appartenente al ‘corpo che ruota’. Il magnetismo è una forma di conservazione della ‘memoria’ e, quindi, del contesto racchiuso nel loop.

L’Aura è un effetto illusorio della rotazione su 'se stessi', come ci ricorda Carlo Dorofatti

Quando Castaneda descrive il Volador, come ‘attaccato’ all’Aura umana, in realtà descrive la visione dell’effetto illusorio di quello che gli ‘sciamani’ vedevano

La ‘macchia scura’ sullo sfondo dell’Aura è una proiezione magnetica di quel ‘lato oscuro’, che esiste in ogni individualità, ad immagine e somiglianza del Creatore. 

È come la cineproiezione di una pellicola relativa al Sé. 

I colori dell’Aura descrivono le varie funzionalità e ‘stati appartenenti’, per cui allo stesso modo le parti oscure descrivono i ‘gap funzionali’. Da questo punto di vista il Volador viene scambiato per la nostra ‘problematica’, invece che per un’autoesistenza attratta irresistibilmente dal nostro ‘scompenso’ energetico

In fondo al cammino del Conosci Te Stesso è installato il principio della ‘fine’, sia nostra che del parassita, nelle forme incarnate e ‘accessoriate’. L’accessorio è il parassita che ha sempre un senso, un preciso compito esistenziale e funzionale, scambiato molto spesso per un ‘nemico’ o per la ‘causa’ dei nostri problemi. Questa prospettiva cambia nel momento in cui si trascendono le paratie stagne dell’isolamento adattivo a cui ci siamo concessi. 

Nella sopravvivenza c’è il continuum di tutti quei meandri abitudinari legati alla diluzione nel tempo della consapevolezza. Sopravvivere mantiene intatti tutti quei ‘germi’ legati alla fase della sopravvivenza. È come se l’umanità dettasse i tempi e i ritmi della ‘Natura’ attraverso il proprio cammino, ottenendo di rimando sempre un preciso riflesso di Sé

Il riflesso è tale da indurre il proprio cambiamento persino nello ‘specchio’, che fedelmente non può fare altro che ‘obbedire’. 

Il riflesso è autentico, perché il corpo riflettente, effettivamente, diventa quello che riflette. Questa è la co creazione. Il corpo diventa quello che riflette: anche il nostro corpo.

Dove si colloca l’uscita dal loop?

Precisamente a livello trascendente le 3d. Alzando la propria vibrazione è possibile ricomprendere il loop, abbracciarlo e gentilmente scioglierlo nella sua continuazione, nel senso che ‘sciogliendolo’ si scopre quello successivo. 

Oggi, alle 9.07, penso che sia avvenuta una scossa di terremoto nella zona del Vigevanese. Ero al computer e ho percepito come una forza ‘sconosciuta per me’, che è letteralmente entrata in casa secondo un movimento ondulatorio:

la struttura della casa è stata attraversata da una forza che era ‘sotto’, ma allo stesso tempo ‘sopra’, attraverso l’effetto vibrazionale che ha scosso le finestre. Si è mossa anche l’aria, infatti degli sbuffi improvvisi hanno attraversato i serramenti. Una sensazione davvero strana e nuova per il circolo abitudinario a cui sono agganciato sensorialmente

La ‘campana eolica’ si è messa a suonare lentamente, per cui non ci sono dubbi che si sia trattata di una scossa di terremoto. I cani hanno iniziato ad abbaiare, anche se non molto aggressivamente. È stato come un evidenziare la ‘novità’… La sensazione iniziale di ‘non capire cosa stesse succedendo’ è ancora chiaramente impressa dentro di me, come la precisa sequenza di eventi accaduti, forse, in quattro/cinque di secondi, a scandire gli effetti fisici di una forza che giunge per ricordarci ‘qualcosa’: che siamo di passaggio su questa Terra. 

Non è un intimidire ma un ricordare, molto simile ad un buffetto ricevuto sulla guancia dallo zio di turno.

È un avvertimento e va preso in quanto tale, nell’ottica sinfonica dell’esistenza. Una cosa è certa: ho compreso l’illusorietà fisica del pavimento, perché quell’onda lo ha reso simile all’essere su un materasso ad acqua. Una vera e propria meraviglia sensoriale.

Uno ‘schiaffo’ molto simile a quello shock addizionale descritto da Gurdjieff, al fine di compensare il semitono mancante della scala d’ottava? Le abitudini o i ‘loop’ vengono scossi alle fondamenta da eventi di questo tipo; eventi capaci di mutare le ‘aspettative’ prospettiche. Il ‘domani’ rischia di cambiare, alla luce di simili manifestazioni. Perché? 

Perché si evidenzia la struttura energetica di un luogo 'condensato' nell’abitudine, un luogo che si crede conoscere e misurare con la sola razionalità.

Gli effetti distruttivi di forti terremoti sono terribili, per carità, ma è il ‘ricordo’ che si installa in profondità che potrà fare la differenza, ‘poi’. Il valore aggiunto di un terremoto è quel senso di ‘leggerezza’ che si avverte anche dopo anni, quando la paura e lo sconforto si dissolvono sempre di più, lasciando spazio per quello strano, ma evidente, senso di ‘trascendenza fisica’ capace di aprire nuovi spiragli nella prospettiva.

Le abitudini 3d hanno simili fattezze, ad esempio:

risultati trimestrali in crescita per McDonald's. Il big statunitense dei fast food ha archiviato il quarto trimestre con un giro d'affari pari a 6,82 miliardi di dollari, in crescita del 10% rispetto ai 6,2 miliardi registrati nell'analogo trimestre nel 2010... In salita anche l'utile netto che si è attestato a 1,376 miliardi, ossia 1,33 dollari per azione, contro i 1,24 miliardi, ossia 1,16 dollari per azione, registrati dodici mesi fa. Il mercato si attendeva un Eps per 1,30 dollari. McDonald's intende aprire 1.300 nuovi ristoranti.
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A quanto pare Francia e Germania hanno preparato un documento comune in cui chiedono regole meno penalizzanti per le banche che hanno anche business assicurativi; il rinvio delle regole sul leverage e sulla liquidità…
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Queste ‘abitudini’ descrivono lo stato dell’incantesimo che 'abbiamo creato' e che, ‘adesso’, ci controlla in virtù della propria intenzione di sopravvivenza.

Scrivevo anche ieri, ad esempio, di Matrix e della presenza di Smith in ogni individualità appartenente alla neuro simulazione globale. Ebbene, quel principio di controllo presente in ognuno di noi, corrisponde sia ad un aspetto interiore che esteriore: la paura attira i predatori.

Un discorso, quello relativo al parassitismo eterico, che mal si adatta allo status Antisistemico, che ‘ha’ il possesso della massa. È un discorso che non viene 'digerito' e che suscita ‘malumore’, generalmente

Infatti, va per la maggiore ‘far finta di nulla’, lasciandosi andare a quel finto divertimento sociale da intavolare nei momenti liberi del tempo ‘concesso’. Ieri, riflettendo sul perché il mio discorso intuitivo relativo al ‘controllo’, in generale, non venga preso sul serio dalle persone, ho capito improvvisamente la motivazione di base

Il pensiero è andato proprio alla ‘figura’ di Smith, cioè al fatto che, potenzialmente, egli è presente in ognuno di noi. Egli rappresenta il controllo dell’inconscio, quel ‘meccanismo’ sviluppato interiormente, in grado di attivarsi al fine di trasformare ognuno di noi in Smith

un controllo invisibile del nostro operato, che ci rende vittime e carnefici allo stesso tempo. Giudici di quello che fanno gli altri.

Ciò 'spiega' tutto quello che succede quando è la massa stessa a processare quegli individui che ‘esulano’ dal contesto abitudinario, in maniera ‘pericolosa’ per la consuetudine e, quindi, per la sopravvivenza del potere parassitario condensato nel ‘paradigma’.

Ho capito il perché dei miei problemi ‘pseudo nativi’, relativi all’approccio con il 'prossimo', ed il perché dell’indifferenza del 'prossimo' alle mie sollecitazioni, per la verità sino ad ora un po' all'acqua di rose.

È semplicemente una strategia – basata sull’indifferenza dimostrata da ogni potenziale ‘Smith’ presente all’interno del 'prossimo'

Un sistema di sicurezza Antisistemico, che emerge dalla nostra ‘rinuncia’ a conoscerci. Il loop è servito: come uscirne?
 
Insistendo con tenacia, pazienza, lungimiranza e ‘vera intenzione’: conoscendo se stessi.

Essendo se stessi e non un surrogato di se stessi. 

Smith è diventato una delle nostre personalità che dobbiamo imparare a riconoscere e gestire. È un grande lavoro da compiere. Un ‘lavoro’ che necessita di totalità e presenza, scelte radicali e non-paura.

Esattamente tutto quello che viene incoraggiato, al contrario, dal tessuto Antisistemico. È solo lì da ‘vedere’…

Abbiamo occhi per vedere? Oltre che bocche per lamentarci e sentirci vittime? Noi siamo anche i nostri 'carnefici'.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 24 gennaio 2012

Stringhe: la possibilità diluita nel Tempo.





Il Network (Rete) di Sovranità Integrali (SIN) esiste già e, in effetti, è sempre esistito. Tuttavia non vi è stato modo di connetterlo o interfacciarlo con le vostre tecnologie.

La Terra-Earth ha creato tecnologie per la maggior parte di natura meccanica ed elettrica, e soltanto ora comincia a comprendere i campi di energia elettromagnetica e la tecnologia olografica. Sfortunatamente, quando le tecnologie sono nel loro stadio di sviluppo infantile, spesso vengono adattate alle applicazioni del controllo militare o economico: è il caso di queste tecnologie emergenti…
Wingmakers 
 
Se osservassimo il genere umano all’interno di un ‘cono di tempo’, lo potremmo vedere alle prese con i suoi limiti delineati nel tessuto spazio temporale. Quello è l’esatto punto in cui ‘è’ giunto, è la summa media del suo ‘sentire’. 

Questa situazione è ovviamente valida anche per ogni individualità impegnata a ‘formare’ il tessuto sociale, allo stesso modo del 'come si forma' una barriera corallina, ovverosia per ‘sedimentazione’ fisico- vibrazionale. La nuova 'era' che si sta aprendo ci permetterà di ricevere maggiore 'spettro luminoso', per cui avremo maggiori opportunità di ‘conoscerci’ rispetto al tracciato relativo al passato

Questo ‘nuovo che avanza' conferisce questa sensazione di maggiore ‘potere’, anche se per la verità il passato aveva la stessa identica 'carica di valenza'. 

Ciò che è successo, è stato un risultato alla luce del nostro ‘status’ e, ripensandoci adesso, è sempre più chiaro che in quella vibrazione dell’energia non mancava proprio nulla rispetto a quella presente: il gap è solo mentale e deriva dalla decodifica che facciamo della storia deviata, ossia del paradigma in corso d'opera.

La ‘possibilità’ è sempre rimasta tale, con la sola differenza del nostro punto prospettico. 

Infatti è il nostro 'focus' che identifica e definisce un certo ambito. Con la mente divenuta ‘padrona’ è logico che l’osservazione venga ‘registrata’ a livello mentale, per cui l’impressione che si ricava è sempre inerente a quel circuito razionale, ma allo stesso modo estremamente dipendente dall’elaborazione sensoriale. Dato che la ‘sensazione’ è limitata per Natura, in quanto è un opportuno filtro che ci permette di poter esperimentare la Vita 3d in maniera ‘autentica’ seppure ‘illusoria’ perchè  - non assoluta, allora il ‘ricordarlo’ contribuirà a mantenere molto più stabile il ‘senso’ della nostra presenza alla luce di una prospettiva più sottile e ‘stabile’

In un certo senso è un meccanismo di 'sicurezza', la 'limitazione', che sussisterà sino al momento in cui saremo più consapevoli di noi stessi e delle nostre facoltà 'silenti'. Potrebbe essere molto pericoloso per noi stessi e per gli 'altri', risvegliare quel potere che ancora non crediamo possibile, 'oggi'. Tuttavia, una parte frattale di quel potere è già interamente accessibile persino dal nostro livello attuale:
 
è come scrutare un panorama dalla cima dei monti e poi scendere a valle per esplorarla. Se abbiamo completamente rimosso il valore aggiunto dell’osservazione privilegiata intercorsa – dal livello della cima dei monti - allora perderemo un certo ‘vantaggio’ quantomeno sulla conoscenza relativa alla fisionomia del paesaggio

Un dato molto importante al fine di non smarrirsi o di evitare di prendere abbagli troppo grandi per essere corretti in uno stretto giro di tempo.

Un vantaggio nella consapevolezza, acquisito e mantenuto stabile nella prospettiva 3d, permette una maggiore centratura nella sinfonia, spesso caotica ma non casuale, dell’avvicendamento delle personalità al ruolo guida della nostra ‘infrastruttura’ bio/psico/energo organica.   

‘Ho inventato la macchina del tempo’.
Cosa direste a voi stessi, se vi trovaste di fronte alla persona che eravate qualche anno fa? Conviene rifletterci un istante, perché re-incontrarsi nel passato non è un'ipotesi così assurda come può sembrare

I viaggi nel tempo sono compatibili con la teoria della relatività generale di Einstein. Il difficile è scoprire come imbarcarsi in una tale impresa. Richard Gott III, professore di astrofisica alla mitica Princeton University, un'idea in proposito ce l'ha.
 
Tutto è iniziato nel 1991, quando trovai una soluzione esatta delle equazioni di campo di Einstein per due stringhe cosmiche in movimento’, racconta Gott. ‘Scoprii che permetteva di andare a ritroso nel tempo’. Già nel 1905 Albert Einstein dimostrò che era possibile mandare avanti gli orologi. Ora sembra che la relatività generale ammetta anche i viaggi nel passato. Il trucco è aprirsi un varco nello spazio-tempo. Com'è noto, lo spazio-tempo non è rigido, ma s'avvalla e si piega per effetto della gravità. 

Le stringhe cosmiche potrebbero creare il fatidico passaggio per catapultarsi nel passato.

Le corde cosmiche sono ipotetiche strutture tubolari, più sottili del nucleo di un atomo, che contengono un vuoto quantico. Non sono state ancora osservate direttamente nell'Universo, ma le stiamo cercando’, spiega lo scienziato: ‘All'interno di queste strutture si trovano dense concentrazioni d'energia e una pressione negativa. L'effetto anti-gravitazionale che si genera permetterebbe di deformare lo spazio-tempo a forma di cono attorno alle stringhe cosmiche, offrendo una scorciatoia nello spazio-tempo’. In altre parole, si verrebbe a creare un percorso tra due punti più breve, percorribile più velocemente rispetto al percorso standard di un raggio di luce...
 
Il ragionamento arriva fino all'estremo. Gott, infatti, non esclude che stiamo vivendo in un Universo madre di se stesso: ‘Nel 1998, io e Li Xin-Li scoprimmo che un loop temporale avrebbe permesso al cosmo di generarsi. In questo modello, il cosmo si auto-crea in una sorta di circuito chiuso, per cui si ritorna al punto di partenza e si riparte’.
 
‘Al momento le leggi della fisica, per come le conosciamo, non ci impediscono di ritenere che sia possibile dire 'ciao' al proprio sè più giovane’…
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Stringhe, loop e condizioni ‘negative’. Molto interessante, alla luce della mia definizione di questo modello 3d come Anti-Sistemico. Se da un lato la mente inquadra la particella ‘anti’ come un qualcosa di ‘negativo’, nel senso dispregiativo del termine, dall’altro lato è sempre più chiaro che la materia, frattalmente, deve essere una polarità della sua completa possibilità, per cui deve esistere anche l’antimateria. Non un qualcosa di negativo in termini ‘distruttivi’, bensì l’altra possibilità da mettere sui piatti della bilancia.

La mente gioca alla realizzazione di ‘vortici’ abitudinari, perché ordinata a dare luogo e ad amministrare al meglio il complesso dell’energia disponibile e misurabile, però, solo attraverso il ‘film’ che si è fatta: un’illusione che vela l’autentica potenzialità inespressa nel campo della possibilità.

Svezia: la nuova religione dei copioni informatici.
Cattolico, musulmano, buddista o kopimista? Già, da oggi, perlomeno in Svezia, esiste una nuova religione: quella dei seguaci della Church of Kopimism (da Kopimi, ovvero come si pronuncia copy me). E, come s'intuisce dal nome, il credo del movimento è presto detto: la comunità dei kopimisti riunisce 3.000 file sharer (cioè coloro che condividono di file) svedesi per i quali comunicazione e condivisione sono sacri, mentre sono da condannare controlli e spionaggi

‘L'informazione detiene un valore, in sé stessa e in quello che contiene’, si legge sul sito dell'organizzazione: ‘E il valore si moltiplica attraverso il copying. Copiare è perciò fondamentale per l'organizzazione e per i suoi membri’.
 
Gli adepti della neonata fede - consacrata proprio sotto Natale dall'autorità svedese Kammarkollegiet come vera e propria religione - avevano cominciato già nel 2010 le pratiche per vedersi riconosciuti ufficialmente. E adesso ci sono finalmente riusciti, in quello che per loro è 'un passo verso il giorno in cui potremo vivere la nostra fede senza la paura della persecuzione'.
 
Anche se non esistono ancora vere e proprie professioni di fede o pratiche religiose. Per ora infatti il rituale è uno solo, come spiega a Wired.co.uk Isak Gerson, il leader spirituale del movimento: 'Il nostro rito principale è quello di copiare e di connetterci l'un l'altro condividendo informazioni'. E aggiunge: 'Solo l'essere stati riconosciuti dalle autorità svedesi ci aiuterà a rafforzare la nostra identità'.
 
A questo proposito, come si legge ancora sul sito, per diventare un adepto non occorre compilare un'adesione formale, ma solo sentirsi chiamati ad adorare la filosofia dell'informazione e del copying. Solo così di potrà diventare un kopimista, che Gerson sul suo sito definisce così: 'Una persona che crede che tutte le informazioni debbano essere distribuite liberamente e senza restrizioni. La filosofia si oppone al copyright in tutte le sue forme e incoraggia la pirateria di tutti i tipi di media inclusi musica, film, programmi TV e software'.

Questo non significa però che il copying e il file sharing potranno essere praticati liberamente in Svezia. Neanche per i kopimisti.
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Nuove forme ‘religiose’, nuovi dogmi, nuovi credo, nuovi regolamenti, nuove eggregore che chiedono di essere consacrate da altre eggregore, etc. 

La mente opera secondo una concezione nativa del ‘meglio’, ma sulla scorta dei loop o della memoria temporale abitudinaria, o paradigma. Occorre mutare la prospettiva radicata nel magnetismo Planetario e dipende solo da noi il 'cambiamento' di prospettiva...

L'antimateria è con noi da più di 80 anni, teorizzata da Paul Dirac e rilevata nelle sua prima forma, il positrone (un anti-elettrone), da Carl Anderson negli anni '30. 

Da allora siamo convinti che sia uno stato fondamentale della materia: per ogni tipo di particella ne esiste uno di antiparticella

‘Anti’ significa che ha caratteristiche tali per cui incontrando una particella le due si annichilano producendo un lampo di energia. Particelle e antiparticelle non possono cioè convivere. Nel nostro mondo fatto di materia, l'antimateria è presente in quantità minuscole’...
 
Sulla Terra possiamo produrre antiparticelle semplici elementari: anti-elettrone, anti-protone, anti-deuterio e recentemente sono stati prodotti degli isotopi di anti-elio…
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  • particelle e antiparticelle non possono cioè convivere
  • per ogni tipo di particella ne esiste uno di antiparticella.
Biodiversità, che autorizza l'impossibile a divenire possibile.

Le ‘stringhe’ sono possibilità allo stato potenziale. Quale ‘suono’ genereremo attraverso la loro funzione? È il nostro focus che le va a sensibilizzare…

Non crediamoci tanto limitati. La nostra funzione manifesta è ciò di più opportuno per ‘non dare nell’occhio’:

co creando anche senza saperlo, al fine di mantenere l’Ego in una soluzione illusoria persino per il proprio grande potere di auto esaltazione. In attesa che il costrutto umano sia un po’ più bilanciato in se stesso.

Il frattale che lo testimonia? Eccolo:

sfortunatamente, quando le tecnologie sono nel loro stadio di sviluppo infantile, spesso vengono adattate alle applicazioni del controllo militare o economico: è il caso di queste tecnologie emergenti…
Wingmakers

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com