Il Network (Rete) di Sovranità Integrali (SIN) esiste già e, in effetti, è sempre esistito. Tuttavia non vi è stato modo di connetterlo o interfacciarlo con le vostre tecnologie.
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Se osservassimo il genere umano all’interno di un ‘cono di tempo’, lo potremmo vedere alle prese con i suoi limiti delineati nel tessuto spazio temporale. Quello è l’esatto punto in cui ‘è’ giunto, è la summa media del suo ‘sentire’.
La ‘possibilità’ è sempre rimasta tale, con la sola differenza del nostro punto prospettico.
Un vantaggio nella consapevolezza, acquisito e mantenuto stabile nella prospettiva 3d, permette una maggiore centratura nella sinfonia, spesso caotica ma non casuale, dell’avvicendamento delle personalità al ruolo guida della nostra ‘infrastruttura’ bio/psico/energo organica.
‘Ho inventato la macchina del tempo’.
Cosa direste a voi stessi, se vi trovaste di fronte alla persona che eravate qualche anno fa? Conviene rifletterci un istante, perché re-incontrarsi nel passato non è un'ipotesi così assurda come può sembrare.
‘Tutto è iniziato nel 1991, quando trovai una soluzione esatta delle equazioni di campo di Einstein per due stringhe cosmiche in movimento’, racconta Gott. ‘Scoprii che permetteva di andare a ritroso nel tempo’. Già nel 1905 Albert Einstein dimostrò che era possibile mandare avanti gli orologi. Ora sembra che la relatività generale ammetta anche i viaggi nel passato. Il trucco è aprirsi un varco nello spazio-tempo. Com'è noto, lo spazio-tempo non è rigido, ma s'avvalla e si piega per effetto della gravità.
‘Le corde cosmiche sono ipotetiche strutture tubolari, più sottili del nucleo di un atomo, che contengono un vuoto quantico. Non sono state ancora osservate direttamente nell'Universo, ma le stiamo cercando’, spiega lo scienziato: ‘All'interno di queste strutture si trovano dense concentrazioni d'energia e una pressione negativa. L'effetto anti-gravitazionale che si genera permetterebbe di deformare lo spazio-tempo a forma di cono attorno alle stringhe cosmiche, offrendo una scorciatoia nello spazio-tempo’. In altre parole, si verrebbe a creare un percorso tra due punti più breve, percorribile più velocemente rispetto al percorso standard di un raggio di luce...
Il ragionamento arriva fino all'estremo. Gott, infatti, non esclude che stiamo vivendo in un Universo madre di se stesso: ‘Nel 1998, io e Li Xin-Li scoprimmo che un loop temporale avrebbe permesso al cosmo di generarsi. In questo modello, il cosmo si auto-crea in una sorta di circuito chiuso, per cui si ritorna al punto di partenza e si riparte’.
‘Al momento le leggi della fisica, per come le conosciamo, non ci impediscono di ritenere che sia possibile dire 'ciao' al proprio sè più giovane’…
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Stringhe, loop e condizioni ‘negative’. Molto interessante, alla luce della mia definizione di questo modello 3d come Anti-Sistemico. Se da un lato la mente inquadra la particella ‘anti’ come un qualcosa di ‘negativo’, nel senso dispregiativo del termine, dall’altro lato è sempre più chiaro che la materia, frattalmente, deve essere una polarità della sua completa possibilità, per cui deve esistere anche l’antimateria. Non un qualcosa di negativo in termini ‘distruttivi’, bensì l’altra possibilità da mettere sui piatti della bilancia.
La mente gioca alla realizzazione di ‘vortici’ abitudinari, perché ordinata a dare luogo e ad amministrare al meglio il complesso dell’energia disponibile e misurabile, però, solo attraverso il ‘film’ che si è fatta: un’illusione che vela l’autentica potenzialità inespressa nel campo della possibilità.
Svezia: la nuova religione dei copioni informatici.
Cattolico, musulmano, buddista o kopimista? Già, da oggi, perlomeno in Svezia, esiste una nuova religione: quella dei seguaci della Church of Kopimism (da Kopimi, ovvero come si pronuncia copy me). E, come s'intuisce dal nome, il credo del movimento è presto detto: la comunità dei kopimisti riunisce 3.000 file sharer (cioè coloro che condividono di file) svedesi per i quali comunicazione e condivisione sono sacri, mentre sono da condannare controlli e spionaggi.
Gli adepti della neonata fede - consacrata proprio sotto Natale dall'autorità svedese Kammarkollegiet come vera e propria religione - avevano cominciato già nel 2010 le pratiche per vedersi riconosciuti ufficialmente. E adesso ci sono finalmente riusciti, in quello che per loro è 'un passo verso il giorno in cui potremo vivere la nostra fede senza la paura della persecuzione'.
Anche se non esistono ancora vere e proprie professioni di fede o pratiche religiose. Per ora infatti il rituale è uno solo, come spiega a Wired.co.uk Isak Gerson, il leader spirituale del movimento: 'Il nostro rito principale è quello di copiare e di connetterci l'un l'altro condividendo informazioni'. E aggiunge: 'Solo l'essere stati riconosciuti dalle autorità svedesi ci aiuterà a rafforzare la nostra identità'.
A questo proposito, come si legge ancora sul sito, per diventare un adepto non occorre compilare un'adesione formale, ma solo sentirsi chiamati ad adorare la filosofia dell'informazione e del copying. Solo così di potrà diventare un kopimista, che Gerson sul suo sito definisce così: 'Una persona che crede che tutte le informazioni debbano essere distribuite liberamente e senza restrizioni. La filosofia si oppone al copyright in tutte le sue forme e incoraggia la pirateria di tutti i tipi di media inclusi musica, film, programmi TV e software'.
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Nuove forme ‘religiose’, nuovi dogmi, nuovi credo, nuovi regolamenti, nuove eggregore che chiedono di essere consacrate da altre eggregore, etc.
‘L'antimateria è con noi da più di 80 anni, teorizzata da Paul Dirac e rilevata nelle sua prima forma, il positrone (un anti-elettrone), da Carl Anderson negli anni '30.
‘Sulla Terra possiamo produrre antiparticelle semplici elementari: anti-elettrone, anti-protone, anti-deuterio e recentemente sono stati prodotti degli isotopi di anti-elio…
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- particelle e antiparticelle non possono cioè convivere
- per ogni tipo di particella ne esiste uno di antiparticella.
Non crediamoci tanto limitati. La nostra funzione manifesta è ciò di più opportuno per ‘non dare nell’occhio’:
Il frattale che lo testimonia? Eccolo:
sfortunatamente, quando le tecnologie sono nel loro stadio di sviluppo infantile, spesso vengono adattate alle applicazioni del controllo militare o economico: è il caso di queste tecnologie emergenti…
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Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com