venerdì 29 luglio 2011

Equilibristi di noi stessi.




Non c'è nulla da cui essere salvati.

Quest’oggi vorrei citare un intero capitolo dell’illuminante opera ‘Nient’altro che se stessi’ dell’amico Carlo Dorofatti (da cui proviene anche la prima espressione di questo articolo). 

Trovo queste 5 pagine talmente dense e intense da poter essere validamente portate a titolo di esempio del ‘come sia il giro del fumo’ a proposito del ‘luogo dove ci troviamo’. 

Trovo sensato, a volte, senza che diventi una forma di ‘comodità’, citare anche ampie parti del lavoro altrui, sempre nell’ottica della divulgazione di contenuti che si ‘percepiscano’ ad un livello vibrazionale tale da poter ‘aiutare’ coloro che sincronicamente ne hanno necessità, per primo 'me stesso'. A tal proposito, ecco una serie di costrutti altamente significativi:

Mentre leggete queste parole, soltanto pochi individui della vostra specie sono capaci di concepire se stessi come un’unica coscienza, un unico essere, che si esprime simultaneamente attraverso una moltitudine di forme apparentemente separate… Tra trent’anni ci sarà un numero sufficiente di oloidi funzionanti in modo perfetto che saranno in grado di partecipare coscientemente al ciclo finale di questo livello della Creazione.
 
Seguirà a queste 'trasmissioni' un periodo di anni durante il quale coloro che si saranno risvegliati al nuovo modo di essere, si radicheranno nella nuova coscienza unificata, e costruiranno con il potere collettivo che fluirà attraverso di loro, un campo bio-gravitazionale di intensità sufficiente ad attirare all’interno di sé, tramite un processo di espansione ritmica, il resto della vostra razza.

Questo sarà l’inizio del secondo periodo che avete davanti, il Periodo del Risveglio Planetario
Da ‘Trasmissioni stellari’ - Città mobili di luce - di Ken Karey

Sapete di che anno è questa ‘Trasmissione’? Il copyright è del 1982, ma il materiale è stato ricevuto tra la fine del 1978 e l’inizio del 1979. Se aggiungiamo trent’anni arriviamo a capire che gli anni a cui si fa riferimento sono quelli attorno al 2010, ossia i nostri

Quello che stiamo vivendo è ‘il Periodo del Risveglio Planetario’ e durerà per molto tempo. Questo è il significato delle ‘profezie’ sul 2012: una ‘fine’ ed un nuovo inizio. La fine di un ciclo ed il relativo nuovo inizio, una nuova pagina scritta nel calendario del tempo, dove per tempo mi riferisco a quello ‘naturale’ che influenza persino quello artificiale in cui siamo inseriti.

Citando il libro di Carlo Dorofatti potremo osservare come ciò che è stato ‘profetizzato’ in 'Trasmissioni stellari' abbia maturato la sua quintessenza nella mente illuminata di quest’uomo; la sua sintesi e lungimiranza vanno oltre alla normale prospettiva di cui mediamente si è ancora dotati. 

L’evoluzione della specie umana è talmente evidente, anche solo prendendo trent’anni di tempo, che sarebbe da stolti negare un’evidenza, che ormai non può più sfuggire persino all’operato sensoriale di quella parte di noi in lenta rianimazione. Rimanendo ben strutturati nella nostra centralità, leggiamo le pagine che seguono, avendo una buona intonazione energetica di rigraziamento verso se stessi, l’autore e la sicronicità che ha portato ai ‘risonanti’ queste profonde nozioni relative all’impasto in cui siamo inseriti e di cui siamo fatti. Buona lettura.

La visione olistica.
Permettetemi di scolpire una sorta di ‘tavola’, corrispondente ad una sintesi che ritengo in questo momento piuttosto valida. 
  1. La realtà percepita non è tutta la realtà, ma una dimensione spazio-temporale limitata dell’ologramma universale, determinata dai nostri sensi e dalla nostra mente. 
  2. Il ‘principio’ umano e la sua storia cosmica sono molto più estesi della concezione comunemente maturata.
  3. Dio è l’assoluta estensione dei concetti di realtà e di esistenza
  4. Ogni oggetto, concetto, valore, ente, significato e percezione non è altro che una proiezione della nostra coscienza, tuttavia essi pre-esistono in potenza, divengono reali ed agiscono. 
  5. La Volontà (intesa come energia scatenata dalla nostra autentica natura creativa interiore) è il moto della nostra coscienza e, quindi, di ogni realtà possibile. Pertanto è l’essere umano che determina e stabilisce i confini della realtà, della sua comprensione, e del suo potere. 
  6. L’Universo è un progetto evolutivo.
La percezione della realtà.
Quindi vi offro la mia contemplazione verso l’infinito universo e gli innumerevoli mondi.
Giordano Bruno, sull’infinito universo e gli infiniti mondi.

Per indagare il concetto di ‘realtà’, dobbiamo partire dal presupposto che quanto i nostri sensi fisici percepiscono non sia altro che uno dei possibili aspetti della realtà, ovvero una manifestazione determinata dalle nostre possibilità percettive ed elaborative. Si tratta di una mediazione tra una realtà oggettiva e i nostri sensi. Possiamo definire la realtà consensuale che ne risulta come ‘il piano di esistenza’. 
 
Il piano di esistenza è il risultato consensuale (di specie), convenzionale e quindi illusorio, dell’incontro tra ciò che è e quanto può essere distinto e percepito attraverso l’esercizio dei sensi: la nostra realtà è una convenzione. Tra la realtà dei sensi e ‘ciò che è Reale’ esistono livelli intermedi di realtà i quali rappresentano i ‘piloni del ponte’ verso l’Assoluto.
 
All’inizio di questo ipotetico ponte troviamo la nostra personale opinione della realtà, la realtà soggettiva di ognuno, mediata dall’interpretazione personale degli eventi e dei significati.
 
Il livello successivo è rappresentato dalla realtà consensuale determinata dalla pecezione e dalle capacità di elaborazione proprie dell’attuale specie umana (mente di razza) terrestre. È quanto precedentemente abbiamo definito con il termine ‘piano di esistenza’, ovvero la realtà mediata e tradotta dai nostri sensi.
 
A questo punto, per procedere oltre, dobbiamo supporre che la stessa realtà ‘fisica’ sia qualcosa di più esteso rispetto alla porzione a noi sensibile. Pertanto indagare i confini della nostra realtà significa piuttosto esplorare i confini della nostra percezione e, immaginando di poter sviluppare una sensibilità diversa o più estesa, modificheremmo sostanzialmente la ‘realtà’, in quanto verrebbe cambiato o esteso il piano di esistenza di riferimento.
 
In estrema sintesi la metafisica sostiene che il nostro Universo sia un campo di leggi attraverso il quale l’Essere trova una possibile espressione. Esistono tanti Universi, ognuno dei quali rappresenterebbe una manifestazione sempre originale ed irripetibile dell’Assoluto. Un qualsiasi Universo è un espressione del Reale, mediato da ‘leggi’.
 
Anche secondo il mito gnostico esistono forme elevatissime di Coscienza le quali si espandono ed evolvono attraverso innumerevoli Universi, intesi come differenti possiblità di esperienza dell’Essere. Il nostro Universo è ‘l’Universo delle Forme’ ed è proprio l’Uomo, inteso come essenza spirituale, quella Divinità Primeva che, attraverso le Forme ed il loro significato complessivo, deve far propria l’esperienza della molteplicità e del divenire per reintegrarsi in una più evoluta espressione della Coscienza.
 
Caratteristiche fondamentali dell’Universo delle Forme sono la molteplicità, la diversità e la dinamicità.
 
È un Universo che, a sua volta, si articola in mondi differenti (definiti mondi paralleli), ognuno dei quali si basa su parametri di densità, dimensioni e direzione temporale specifici, ‘vibrando’, per così dire, su frequenze distinte.
 
I diversi mondi coesistono e si compenetrano, ma sono distribuiti su differenti ‘stati percettivi’ e, pertanto, sono separati e distinti l’uno dall’altro, pur costituendo, nel loro insieme, il medesimo Universo, condividendone le leggi fondamentali e la direzione evolutiva

Noi viviamo in uno di questi mondi e, all’interno, dei suoi parametri specifici, determiniamo il nostro piano di esistenza.
 
Ogni mondo (dimensione) si struttura su particolari rapporti di leggi, in quanto le leggi universali trovano una precisa ed esclusiva combinazione, funzionale alla manifestazione di quella data espressione possibile della forma, su ogni mondo possibile nei limiti dei confini dell’ologramma universale genericamente considerato.
 
La psicologia o le scienze umanistiche indagano i processi del quasi-reale, così come la fisica e pure la chimica e la biologia spiegano i meccanismi, convenzionali quanto vincolanti, dello spazio/tempo e delle forme materiali sul nostro piano di esistenza (forze nucleari, elettromagnetismo, gravità).
 
Dietro questa ‘facciata’, dunque, opera la più estesa natura del nostro mondo, uno dei tanti mondi paralleli possibili, cioè, come abbiamo detto, la struttura di matrici di realtà a loro volta riconducibili alle leggi fondamentali costitutive dell’Universo nel suo insieme.
 
La metafisica si occupa, in particolare, di questo più profondo livello della realtà, indagandone la cosmologia e l’etica al di là dell’illusione sensoriale e materiale e, di conseguenza, le estensioni spirituali. Al di là dell’Universo e dei suoi mondi siamo condotti all’Essere: la completezza della Coscienza, ove opera la Magia.
 
I ‘piloni del ponte’ e gli stati di coscienza ad esso riferibili sarebbero quindi progressivamente costituiti da:  
  1. Percezione Soggettiva: realtà individuale. Opinione di Realtà. 
  2. Percezione Consensuale: piano di esistenza. La Materia. Il Corpo Fisico. 
  3. La Nostra Dimensione: uno dei mondi possibili fondato su matrici esistenziali fondamentali. Il nostro Corpo Multidimensionale. 
  4. L’Universo delle Forme: l’insieme dei mondi e delle dimensioni possibili, fondato su leggi e archetipi primordiali. Il nostro Corpo Temporale. 
  5. Il Multiverso: l’insieme degli Universi possibili. Il nostro Corpo di Luce. 
  6. L’Essere: il Reale, non mediato da opinioni, da sensi, da matrici, da leggi o da archetipi. Ciò che È. La Coscienza. Il Corpo Causale. La percezione di Dio.
In pratica è dal primo scalino, la percezione soggettiva, che si parte per scalare la percezione del Reale, attraverso lo sviluppo della consapevolezza dei diversi livelli di realtà descritti, fino all’Assoluto.
 
L’essere umano, infinitesima particola di materia nell’immensità del possibile, operando su se stesso e agendo sulla realtà, può e deve, in virtù della sua costituzione spirituale, riappropriarsi di una essenziale funzione: essere lui stesso il ‘ponte’ tra la materia e l’Assoluto, tra le forme, le dimensioni e il loro significato ultimo; imparare a ‘rivestire d’anima’ tutti gli eventi, tutte le manifestazioni interiori ed esteriori che accadono, per comprendere il linguaggio del divino nell’umano e giungere a quella Grande Opera che riconduce le parti al Tutto, il momento all’Eternità, il divenire all’Essere.
 
Il pensiero e la gabbia della mente.
La mente non è noi: tutti i nostri pensieri vengono da una Mente ben più vasta della nostra, universale.
Sri Aurobindo
 
Il pensiero non è qualcosa che produciamo, ma una ‘sostanza’ nella quale siamo immersi. È il nostro habitat naturale, nel quale agiamo e creiamo effetti e rispondenze. Noi infatti ‘elaboriamo’ pensiero, non lo produciamo: il pensiero non è parte di noi, non ci appartiene. Siamo abituati ad indentificarci nei nostri pensieri, ma la verità è che noi siamo solo il canale attraverso il quale scorrono.
 
L’essere umano partecipa ad un ecosistema multidimensionale di energia-pensiero. L’uomo riceve pensiero elaborato da specie ‘inferiori’ (meno complesse) ed elabora pensiero-cibo per specie ‘superiori’ (più complesse), all’interno di una vera e propria ‘catena alimentare’.
 
È interessante considerare che noi, nella nostra attuale condizione, non solo non produciamo pensiero, ma non siamo neppure fruitori del pensiero che elaboriamo, o meglio, non lo siamo in tempo reale. Quando crediamo di pensare, ci stiamo semplicemente ricordando di aver elaborato ‘qualcosa’ che la mente ha adattato a sé, rielaborando i nostri pre-giudizi.

Praticamente viviamo in una ‘differita’ della realtà, riveduta e corretta dalla mente.
 
Se viviamo in un’illusione della mente, come possiamo ‘essere’?
 
Se non pensiamo, come possiamo ‘agire’?
 
Noi non siamo mai nel ‘qui e ora’, ma sempre nel passato o nell’idea del futuro, comunque elaborata secondo il nostro schema di abitudini e di preconcetti.

Noi viviamo nel ‘ricordo’.
 
Usare davvero il pensiero significa essere capaci di una consapevolezza e di un potere che abbiamo disimparato ad applicare. E ricordiamoci che l’elaborazione del pensiero non avviene nel cervello. Il cervello è solo un coordinatore della mente: l’elaborazione del pensiero è un atto che riguarda tutto il nostro corpo ed in particolare alcuni organi come l’intestino e il cuore.
 
Ma questo ‘pensiero’, che canalizziamo ed elaboriamo, che ci permette di elaborare la realtà e di partecipare ad un ecosistema di intelligenze, è proprio quello che ci serve per evolverci? Intendo dire, non solo per progredire e per svilupparci come specie senzienti, ma per evolverci come Coscienza?
 
La vera coscienza, la vera consapevolezza, è libera dai vincoli della mente. È libera dai processi mentali, emancipata dal pensiero che costringe la nostra percezione entro i limiti dei sensi, delle tre dimensioni e del tempo. Quando siamo consapevoli siamo semplicemente ‘qui’, e quindi dappertutto, ‘ed ora’, e quindi nell’eterno. Non esiste altro luogo e soprattutto non esiste altro tempo, non esistono i vincoli del passato, le limitazioni del ricordo e della memoria che ci costringono entro schemi e processi vecchi, abitudinari e pre-programmati, da noi stessi o da altri

E non esiste la tensione del futuro che mai ci permette di essere ciò che siamo

Il flusso di pensiero cessa finalmente. Da quel momento, in quel momento, siamo noi ad essere, a produrre il Pensiero.
 
Solo se riusciamo ad emanciparci dal ricordo possiamo essere nel presente. Ma non basta: solo se riusciamo a uscire dal flusso del pensiero possiamo eludere i programmi che ci allontanano dalla realtà di noi stessi e delle cose. Non si tratta solo di smettere di vivere nel ricordo e quindi di usare finalmente il pensiero in tempo reale, ma di uscire dal flusso del pensiero elaborato, di cominciare a ‘Creare’ il pensiero, essere il pensiero, anzi, superare l’idea stessa di pensiero.
 
Questo è possibile solo se ne siamo fuori: allora la mente, che genera l’illusione dei sensi e del tempo, si ferma e nasce la percezione del Vero, la consapevolezza del Reale.
 
I flussi di pensiero, che permettono lo sviluppo delle specie viventi, sono il trampolino ma anche la gabbia dell’evoluzione superiore, il confine che le forme-ponte devono trascendere. Sui flussi di pensiero viaggiano i limiti del pre-concetto e sono essi stessi il supporto dei programmi di controllo mentale architettati da noi stessi così come da forze sfruttatrici e predatorie.
 
La meditazione è non-mente, non-tempo. 

Fermare la mente significa fermare il tempo (concetto caro ad Osho ma anche tipico del Buddismo Tibetano – si legga a questo proposito ‘Spazio, Tempo e Conoscenza' di Tarthang Tulku).
 
Sappiamo che i flussi di pensiero non conducono solo la sostanza-pensiero da elaborare ma per loro natura trasportano idee pre-elaborate, ovvero programmi mentali, e sono direttamente connessi con la struttura temporale della nostra realtà, dove burattini e burattinai condividono un’illusione e sono persi, sebbene in modi diversi, nel medesimo dramma umano: la distrazione della consapevolezza individuale (realtà).
 
Approssimandoci al 2012, e comunque già da alcuni anni di questa potenziale Nuova Era, le linee energetiche planetarie vengono man mano ‘resettate’, come effetto dell’allineamento galattico (che peraltro altererà il campo magnetico terrestre, altro supporto ai processi di controllo).
 
Tutto questo produrrà nuove e straordinarie condizioni di rinnovamento spirituale, ma la densità temporale, e quindi il flusso di pensiero che attraversa il nostro mondo, si sta già riducendo sensibilmente, dandoci la possibilità quindi di sfruttare un momento eccezionale per liberarci dal ‘baco’, esprimere appieno la nostra possibilità di coscienza, emanciparci dall’illusione della mente e dai programmi di controllo, essere finalmente produttori di pensiero e quindi svolgere appieno il nostro ruolo di forme-ponte, irrorando l’esistente con il nostro pensiero prodotto e avvicendando così le forze vicarie della natura che hanno finora presieduto ai processi evolutivi di questa potenziale realtà.
 
Essere legati al pensiero o essere preoccupati per i fenomeni che possono riguardarci nel nostro prossimo futuro significa non cogliere quanto davvero sta accadendo e, anzi, rischiare di operare al fine di trovare ‘soluzioni’ per evitare possibilità straordinarie che a volte vengono percepite (o fatte percepire) come problemi.
 
Il vuoto del pensiero è la libertà dell’anima.
'Nient’altro che se stessi - Incanti e disincanti della nuova era' di Carlo Dorofatti

In pratica ci troviamo in una ‘bolla’ tra le tante possibili che, in definitiva, abbiamo scambiato per ‘Casa’ quando, invece, costituisce solo ed esclusivamente una tappa del percorso verso ‘Casa’

Sta a noi ‘capirlo’ ed agire di conseguenza, sempre che non si preferisca stazionarvi più a lungo per assaporare l’esperienza suadente dell’oblio. Lontani da sé, lontani dal cuore

Un sentito ringraziamento a Carlo per questa lucida visione dello ‘Stato dell’Arte’.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 28 luglio 2011

Il cielo cadrà su di noi?




Continua la pressione mediatica sulla ‘massa’ affinchè si abitui a taluni termini, come default, che solo un anno fa avrebbe provocato la caduta immediata dei mercati borsistici. Ci stanno lentamente ‘preparando’, dando luogo ad un vero e proprio rito d’iniziazione verso una 'rinnovata versione dei fatti’. 
 
Ricordate la 'restaurazione'?.

Stanno cercando di mutare lo scenario, in quanto la situazione si è talmente sgretolata che inizia ad apparire perlomeno ‘fastidiosa’ all’opinione pubblica. La gente si sta accorgendo che la più ‘grande’ nazione al Mondo rischia di fallire? Ho ancora i miei dubbi…

C’è un 'accordo tra le parti' che costringe gli 'attori' a collaborare, anche inconsciamente.

Si parla di default selettivo, mirato, a tempo, etc. Lo stato di salute in cui versano gli USA è catastrofico, ed il bello è che questa ‘misura’ viene calcolata proprio secondo le regole Antisistemiche per eccellenza, ossia tramite quella contabilità fantasiosa che ha staccato del tutto il piano delle regole dalla loro sensatezza. Ognuno di noi v’è dentro mani e piedi, perché non si poteva fare altrimenti: la 'famosa' mancanza di alternativa. Ecco…

Seguiamo questa 'barzelletta' allora. Dal mio punto di vista non sono mai stato tanto tranquillo, perché di fronte al probabile crollo 'non abbiamo proprio nulla da perdere'. Siamo tutti nella stessa barca e non conviene più seguire piste senza senso. La ‘fine’ del modello economico speculativo basato sulla leva e sul debito è prossima; un 'modello' in definitiva basato su quelle nostre componenti più 'scomode'.

   
Non serviranno a nulla le eventuali 'magie' che potranno ancora essere messe insieme dalla Casta del Controllo, a meno che ci convincano tutti che è stato tutto uno scherzo e, forse, non siamo poi così lontani da una simile possibilità, perché i mercati americani non sono poi così distanti dai massimi storici toccati solo 3 anni fa. Siamo su ‘Scherzi a Parte’? Leggevo qualche tempo fa.

Potrebbe anche essere così. 

Quando la finzione più assoluta aveva portato Bono e Compagni a chiedere l’azzeramento del debito per quegli Stati più bisognosi, gli USA non facevano parte della lista. Adesso sono al primo posto, per cui potrebbe anche passare, magicamente, questa linea co creativa.

Ci stanno preparando ancora una volta ‘a dire di sì’. 

Dire ‘sì’ a che cosa? All’ennesima tragi-commedia avviluppante i sensi. Che cosa ne sarà di noi? La paura che stringe la gola ed il petto…

Un default USA sconquasserebbe il Mondo. 

Allora ‘teniamoli su’? Questa volta, direi proprio di no. Lasciamo andare tutto quanto, molliamo le funi, riscriviamo il futuro. Il castello cede inesorabilmente. Non ha senso andare avanti in questa maniera: è pericoloso.

Ecco la ‘storia infinita’ che replica se stessa: 

Usa: Appello Tv Obama, Premete Per Un Accordo Sul Debito.
Barack Obama ha chiesto agli americani di premere sul Congresso perchè sia trovato un accordo sul debito. Con un discorso alla nazione trasmesso in diretta tv, il presidente Usa ha avvertito che senza un compromesso su deficit e debito si 'rischia una profonda crisi economica causata interamente da Washington'

Un default sarebbe 'un risultato avventato e irresponsabile del dibattito', ha osservato Obama. Per ora la risposta dei repubblicani è stata negativa: lo speaker della Camera, John Boehner, ha affermato che 'Obama voleva un assegno in bianco sei mesi fa e vuole un assegno in bianco sulle spese anche ora', ma 'questo non accadrà'.
Da Yahoo

Usa a rischio default, Obama: raggiungere compromesso.
Gli Stati Uniti corrono sempre più il rischio di incorrere in un devastante default, stante lo stallo tra repubblicani e democratici sui piani per alzare il tetto del debito, ad una sola settimana dalla deadline.
 
Il presidente Barack Obama, in un discorso televisivo volto ad ottenere il sostegno dell'opinione pubblica per il pacchetto proposto dai democratici, ha detto che il fallimento nell'aumento del limite del debito degli Usa provocherebbe un grave danno alla nazione.
 
'Per la prima volta nella storia, il nostro rating del credito tripla A sarebbe declassato, lasciando gli investitori di tutto il mondo con il dubbio se gli Stati Uniti siano ancora un paese su cui puntare', ha detto il presidente.
 
Deputati repubblicani e democratici, nonostante settimane di intensi dibattiti, non sono stati in grado di raggiungere un compromesso su come alzare il tetto del debito da 14.300 miliardi di dollari entro la data limite del 2 agosto, quando gli Stati Uniti non potrebbero più far fronte ad alcuni pagamenti andando in default tecnico ed esponendosi al rischio di downgrade.
 
I mercati sono stati scossi dallo stallo nelle trattative tra le due parti, che propongono piani diversi che difficilmente otterranno un appoggio bipartisan. 'Ogni giorno che passa senza l'accordo, gli investitori si mettono sempre più sulla difensiva', ha commentato Omer Esiner, analista di mercato del Commonwealth Foreign Exchange di Washington.
 
Obama ha lanciato l'allarme, sostenendo che il default provocherebbe un aumento delle tasse per gli americani alzando gli oneri finanziari su carte di credito, prestiti e mutui, ma ha anche cercato di rassicurare i mercati sul fatto che un accordo può ancora essere raggiunto.
 
'Ho detto ai leader di entrambi i partiti che devono raggiungere un giusto compromesso nei prossimi giorni, un compromesso che possa passare in entrambe le camere del Congresso e che io possa sottoscrivere. E sono fiducioso che possiamo raggiungere questo compromesso', ha dichiarato il presidente Usa.
Da Yahoo 
 
Usa: Debito, Slitta a Giovedi' Voto Su Proposta Boehner.
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha fatto silttare fino a giovedì il piano repubblicano per aumentare il tetto del debito, perchè l'ufficio bilancio del Congresso ha dimostrato che la proposta per ridurre il deficit non raggiungerebbe l'obiettivo dei 1.200 miliardi di risparmio. Cresce dunque l'ansia tra gli investitori e il popolo americano che vedono allontanarsi l'ipotesi di compromesso sul piano di innalzamento del debito pubblico.
Da Yahoo 
 
Usa: Standard And Poor's, Non Ci Aspettiamo Default.
Standard and Poor's non si aspetta un default degli Usa. Lo ha affermato il presidente dell'agenzia di rating, Deven Sharma, in un'audizione al Congresso. La possibilità di un downgrade del rating 'tripla A' di Washington, evocata dall'agenzia lo scorso 14 luglio, si concretizzerà - ha spiegato Sharma - se non verrà attuato 'un credibile piano di riduzione del debito e del deficit'.
Da Yahoo 
 
Non ci si aspetta un default degli USA? Certo, serviva tutta questa pantomima per preparare la gente a ‘masticare’ questi termini piuttosto inusuali. Perché? Perché la massa deve poter generare energia 'd'un certo tipo' e, per poterlo fare con continuità, deve essere tenuta ‘oliata’ per bene. Si alza il tiro di volta in volta. Avete presente l’11 settembre 2001? 

Si chiede il 'giusto compromesso'...

Ecco gli effetti ‘invisibili’ della crisi, ad opera degli attori che l’hanno promossa. Effetti che presto si riverseranno in termini di ‘concretezza’ sull’umanità agonizzante alla ricerca di una alternativa che viene sempre regolarmente insabbiata.

Deutsche Bank: Riduce Esposizione Sui Piigs Del 70%. Su Italia -88% (Ft).
Deutsche Bank, il primo gruppo bancario tedesco, ha ridotto l'esposizione verso i titoli del debito pubblico dei Piigs (Portogallo, Ilranda, Italia, Grecia e Spagna) del 70% a 3,7 miliardi di euro. Per l'Italia l'esposizione netta è passata da 8 miliardi a 997 milioni di euro (-88%). Lo riporta il Financial Times citando i dati della semestrale del gruppo tedesco.
Da Yahoo 
 
E chi lo compra il debito pubblico? Attenzione, se le aste nazionali inizieranno ad andare deserte, la gente molto presto dovrà scendere in piazza, come fanno greci e spagnoli adesso.

Santander: Utili Calo 21% Per Richieste Danni Gran Bretagna.
Gli utili del Santander, la prima banca spagnola, calano del 21% nel primo semestre a 3,5 miliardi di euro, dopo che l'istituto ha deciso di aprire un fondo da 620 milioni di euro per far fronte alle richieste di rimborso sulla vendita delle polizze assicurative in Gran Bretagna

La mossa del Santander fa seguito ad analoghe iniziative prese da alcune grosse banche britanniche cone Lloyds e Barclays.
Da Yahoo 
 
Le nazioni iniziano a chiedere i danni alle banche? Perché? Ma se hanno accettato di salvarle quando erano praticamente già morte. Gli accantonamenti si sprecano. Ma a cosa serviranno quando la marea sarà talmente alta da azzerare veramente tutto. 

Come se stessimo giocando al Monopoli, molto presto qualcuno si alzerà in piedi e dirà: ‘Basta! Io mi sono stufato. Mandiamo tutto a monte’

L’ultimo pasto della zanzara.
Nella loro lotta senza quartiere alle zanzare, ma soprattutto alla malaria, alla febbre gialla e alle altre pericolose malattie portate da questi insetti, gli scienziati hanno messo a punto un'arma genetica probabilmente crudele ma sicuramente efficace
 
Potrebbe essere il suo ultimo pasto.
 
Un team di scienziati dell'Università dell'Arizona ha infatti scoperto che è sufficiente 'spegnere' un gene di questi fastidiosi insetti per rendere loro impossibile la digestione del sangue che hanno succhiato.
 
Le zanzare solitamente si nutrono del nettare dei fiori, ma durante il periodo della riproduzione le femmine hanno bisogno di proteine e per questo motivo modificano la loro dieta introducendo abbondanti dosi di sangue. Per digerirlo attivano la produzione di un enzima specifico, che gli scienziati americani sono però riusciti a spegnere.
 
Il sangue, bloccato nell'apparato digerente dell'insetto senza nulla che lo scomponga e lo digerisca, nel giro di 36-48 ore coagula, provocando la morte della zanzara.
 
Il rimedio, che può sembrare uscito dalla fantasia di uno scrittore horror, nei test si è dimostrato molto efficace, portanto all'eliminazione del 90% degli insetti coinvolti, loro malgrado, nei test.
 
Ma prima di poter pensare a un trattamente genetico su larga scala c'è ancora qualche problema di ordine pratico da risolvere: le zanzare utilizzate negli esperimenti sono state manipolate geneticamente dagli scienziati una per una
 
Per estendere il processo a una dimensione utile occorre trovare il modo per intervenire sul genoma delle zanzare mediante molecole da spruzzare o mediante qualcosa che gli insetti possono assimilare mangiando.
Da Yahoo 
 
Ecco la ‘soluzione’. Ecco dove stanno andando a parare. L’analogia frattale ce lo ‘sussurra’ come sa fare lei, con elegante maestria. Tramite una modifica della nostra genetica:

per estendere il processo a una dimensione utile occorre trovare il modo per intervenire sul genoma... mediante molecole da spruzzare o mediante qualcosa che gli 'insetti' possono assimilare mangiando.

Tramite infiniti modi la nostra genetica organica e sottile è stata ‘deviata’. Le scie chimiche rappresentano lo strascico più evidente nei cieli di tutto il Mondo, ma c’è sempre qualche ‘esperto’ pronto ad intervenire asserendo che 'ad una certa altezza' le cose vanno come sostiene lui. A che serve chiedergli perché gli aerei hanno dei serbatoi supplementari? 

Temono di non raggiungere destinazione?

L’euro può davvero saltare?'
'Nessuno deve farsi illusioni... La situazione nell'Eurozona è molto seria e un fallimento nella gestione dei debiti sovrani avrà sicuramente ripercussioni a livello globale'. Di frasi apocalittiche su quello che sta succedendo nelle ultime settimane non si contano ormai più, ma la cosa diventa più rilevante quando a pronunciarle è il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso
Da Yahoo

Il tema economico è la cartina tornasole del nostro livello evolutivo. Come non ‘vedere’ a quali livelli siamo giunti? Abbiamo toccato le profondità dell’abisso?
 
La notte è più buia subito prima dell'alba. E io vi garantisco che l'alba sta per sorgere.
Harvey Dent – Il cavaliere oscuro.
 
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 27 luglio 2011

Lo specchio dorato (2).





Quello che sappiamo proveniente dalla cosiddetta 'antichità' è un qualcosa di talmente minimo e sminuito dal tempo, che francamente possiamo considerarci come degli alunni delle scuole elementari dell’evoluzione. Come un coccio di bottiglia viene lavorato dalle onde del mare, assumendo altre forme più arrotondate, allo stesso modo le onde del tempo levigano e mediano le ‘forme ‘ e gli ‘effetti’ di ciò che fu

Sulle nostre ‘rive’ giungono ‘detriti’ irriconoscibili, difficilmente interpretabili e facilmente manipolabili dalle energie di controllo in auge. Cos’è un archetipo? È un principio base o cardine, che sintetizza il cammino di intere passate esperienze; è un ‘costrutto’ simbolico che riassume un intero ‘percorso’

La Radionica ci aiuta a meglio comprendere questo principio, quando afferma che una determinata ‘forma’ è in grado di provocare effetti ben precisi sugli eventi presenti e futuri. Come può accadere? Accade perché una ‘forma’, anche solo disegnata, è in grado di muovere l’energia che riteniamo non esistere fuori e dentro di noi

Ecco che, allora, l’archetipo è meglio interpretabile alla luce di quando asserisce il principio radionico:

un 'modello' che muove energia polarizzata con il modello stesso.

Come un emettitore di onde ben specifiche in grado di catalizzare e promuovere le reazioni energetiche fra le ‘cose’, dove per ‘cose’ dobbiamo intendere ogni tipo di relazione/esistenza presente sulla Terra, in poche parole, il ‘tutto’

Nella figura dell’archetipo possiamo riassumere un ‘esempio’ distribuibile al ‘tutto’. Non stiamo alludendo, quindi, ad una figura mitologica figlia di fantasie lontane, bensì ad una forma radionica di base, come sintetizzata dagli Arcani Maggiori ad esempio, in grado di veicolare informazione d’una certa tipologia e ‘consistenza’. 

L’oro è anche un archetipo, da questo punto di vista, in quanto la sua ‘funzione’ è quella di esaltatore di qualità preponderanti ma ancora inespresse. È 'facile' comprendere come, nella prima fase evolutiva umana, quella che viviamo, le qualità di questo tipo siano quelle ‘negative’, trasportate dalle ‘cantine del Creatore’ al mondo illusorio, ma fisico, delle 3d. 

‘Tinte’ che dovevano emergere in ogni modo. 

Ora la ‘musica’ potrebbe cambiare, perché stiamo per accelerare verso un nuovo step evolutivo scolpito in ogni modo nel Cosmo, il cui intercorrere sta avvendendo già da tempo, e che coincide con il termine del conteggio Maya dei giorni tra un’era e l’altra. Ciò che ci viene tramandato dall’Antisistema è un qualcosa a cui manca sempre perlomeno un nesso, il ‘senso’ finale della sintesi dell’informazione veicolata

Lo scopo principale degli alchimisti era di produrre l'oro da altre sostanze, come il piombo, presumibilmente tramite una mitica sostanza chiamata ‘pietra filosofale’... L'alchimia promosse un interesse nella trasformazione delle sostanze, che pose le basi per lo sviluppo della chimica moderna. Il simbolo alchemico per l'oro era un cerchio con un punto nel centro, che è anche il simbolo astrologico, il simbolo geroglifico e il pittogramma cinese per indicare il Sole

Secondo gli alchemici esisteva infatti una stretta corrispondenza tra l'oro e il Sole, al punto che chiamavano con il termine 'Sole' in maniera indistinta sia l'elemento chimico (oro) che il corpo celeste (Sole). In particolare con il termine sole obrizzo gli alchemici indicavano l'oro puro ridotto in polvere.
Da Wikipedia 
 
Questa ‘verità diluita’ racchiude frattalmente una verità più alta, non modificabile, questa:

la ‘produzione dell’oro da altre sostanze’ si riferisce a quel processo evolutivo in corso che ci vede coinvolti in qualità di personaggi principali, e che ci condurrà a divenire ‘energia oro divina’ a partire da ‘altra sostanza evidente’
 
A causa del suo alto valore e grazie alla sua resistenza alla corrosione, gran parte dell'oro estratto nel corso della storia è tuttora in circolazione, in qualche forma.
Da Wikipedia 
 
Il principio ‘aurifero’ ci riflette in qualità di diretti compartecipati senza fine di distinzione. I comuni destini narrano vicende sottilmente collegate di cui, molto spesso, deve emergere sempre la parte più densa e meno spirituale. Un esame sempre in corso in cui ognuno di noi ha l’opportunità di ‘aprire gli occhi’ ad ogni istante di Vita intercorso e vissuto con vera consapevolezza, senso prospettico e lungimiranza capace di andare ‘oltre’

L'oro costituisce a volte parte di un investimento finanziario difensivo (bene rifugio per la tutela del capitale), data la stabilità del suo valore commerciale a lungo termine e la sua sostanziale scorrelazione rispetto all'andamento del mercato azionario ed obbligazionario; proprio per questa sua stabilità, la speculazione sull'oro diventa particolarmente appetibile quando la fiducia in una valuta viene meno, e quando il valore di una valuta è soggetto ad iperinflazione.
Da Wikipedia 
 
Un ‘bene rifugio’ è secondo me un pericolo comune sempre più grande, in quanto lede il principio della biodiversità. Pensiamo ad una coltivazione globale di grano d’una sola specie; se un virus colpisse quella tipologia di grano, l’umanità cadrebbe per intero nella spirale della carestia. Attenzione, allora, ad un concetto simile perché prima o poi anche questa vana illusione cadrà e anche l’oro mostrerà la sua vera Natura strutturale legata alla scuola esistenziale di questa esperienza tridimensionale: un mezzo messo a disposizione degli allievi.

Forse, quando tutto il sistema economico/finanziario sarà basato sulla virtualità, allora potrà cadere, perché basterà ‘togliere la corrente e smagnetizzare’. Se non si fosse abbandonato il modello finanziario basato sulla garanzia dell’oro, come avrebbero potuto ‘inventare’ il concetto di ‘leva debitoria’?

Una grana per Apple, si fa per dire. La società di Cupertino ha in cassa nientemeno che 76,2 miliardi di dollari (53 mld euro). Liquidità parcheggiata, in attesa di essere impiegata in qualche modo, che nell'ultimo trimestre è aumentata del 16% rispetto a fine marzo. Una cifra colossale, che corrisponde a più del prodotto interno lordo di 126 nazioni tra cui Ecuador, Bulgaria, Sri Lanka e Costa Rica… 

Con tutti quei soldi a disposizione Apple può permettersi il lusso di comportarsi come meglio crede, senza dover dipendere da nessuno
Da Yahoo 
 
Se Apple fosse uno Stato non avrebbe debiti e non ‘dipenderebbe’. Da chi si ‘dipende’ in queste circostanze? La sua liquidità garantisce per lei, proprio come l’oro, per molto tempo, aveva garantito per chi emetteva valuta. 

Chiunque l’avrebbe potuta ‘emettere’ senza avere quella particolare garanzia. Chiunque l’avrebbe potuto fare perché, in realtà, stiamo parlando di un ‘gioco’ che diventa tanto più coinvolgente quanto più assume i panni di una 'convenzione'. 

La partecipazione della massa determina il successo di un ‘modello’ piuttosto che un altro. L’oro garantiva ma identificava anche un Potere. È questo un principio cardine del luogo energetico in cui siamo inseriti, che il simbolo del Tao descrive alla perfezione:

Questo ulteriore simbolo è un inno all’astensione dal giudizio in ogni e qualsiasi sua forma.  

In un prossimo articolo tratterò, alla maniera di SPS, un’espansione ulteriore del tema legato all’oro. Quello della ‘misteriosa Energia Oro’ raccontata da Roberto Zamperini nel suo interessante Blog. Intanto è utile iniziare a leggerlo:
 
Conosco Zamperini per i suoi interessanti libri e, soprattutto, per via della sua 'incantevole' creazione chiamata ‘Cleanergy’. Un piccolo 'disco di opportunità' a disposizione di noi tutti. Ovviamente parlo per esperienza e non per sentito dire

Quando un dolore scompare lascia un certo ‘segno’ dentro di noi… 

Nulla è per caso.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
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