giovedì 26 maggio 2011

Vogliamo te.




Sul fatto che la Vita 3d sia ciclica penso che non ci siano dubbi. Tutto ce lo dimostra continuamente, dal cambio delle stagioni ai nostri ‘chiari di Luna’. Questo scenario oscilla tra un minimo ed un massimo e le creature che vi albergano cercano di… fare cosa?

Barcamenarsi tra i cicli oppure trovare un proprio centro.

Le individualità cercano di sopravvivere o di vivere? Quale vibrazione guida la continuità del battito cardiaco? Quale 'voce' grida continuamente 'Vogliamo te!'...
 
Forti preoccupazioni legate alla salute, alla carriera, a problemi economici, rappresentano alcuni aspetti che generano delle dissociazioni dalla realtà. Sottraendo la memoria all'esercizio della normalità quotidiana, anche nei gesti più semplici e noti’, come chiudere l'acqua o spegnere il gas. Ad affermarlo è Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università 'G. D'Annunzio' di Chieti.
Da Yahoo 
 
Che cosa è una preoccupazione? Il termine deriva da ‘preoccupare’, dal latino prae, prima e occupare (occupare), cioè ‘occupare prima’. 

Una preoccupazione s’inserisce in un piano quotidiano di Vita. Ciò che preoccupa, ‘occupa prima’ di ogni altra cosa. Cosa ‘occupa prima’? Certamente il focus di attenzione attraverso il quale deriva tutta una serie di emozioni e stati d’animo relativi alla condotta esistenziale. 

Questo vero e proprio ‘posto d’onore’ aspetta, ai giorni nostri, a tutte quelle vicissitudini legate all’ambiguità del percepito, al denaro, al debito, al lavoro, alle responsabilità, etc. Cioè a tutte quelle cose che appesantiscono il nostro 'passo'. Di tutta questa famiglia di ‘cose’ molto simili a palle al piede, la responsabilità gioca un ruolo basilare nella condotta di Vita

Questo 'gioco di riflessi' è molto simile alla programmazione di una macchina, la quale viene indotta a ‘fare’ in un certo modo piuttosto che in un altro, proprio attraverso l’opera di un analista programmatore che sviluppa un algoritmo decisionale, lo converte in linguaggio macchina e lo installa nell’hardware della macchina. Chi riveste il ruolo di analista programmatore per la ‘macchina umana’?
 
Dipende da quale modalità vibrazionale ci caratterizza.

In una modalità di sopravvivenza, le funzioni vengono come delegate alla parte di cervello più antica, in cui si annidano i programmi ancestrali di sopravvivenza, legati agli istinti che ci hanno permesso di attraversare le infinite asperità, legate a periodi in cui era davvero difficile raggiungere la 'sera'. In una modalità di abbondanza le cose funzionano in maniera diametralmente diversa, e sarà un'altra zona della mente a poter organizzare la visione della Vita.

La modalità di sopravvivenza attualizzata al contesto moderno, risuona un po’ come paradossale; infatti in un Mondo ipertecnologico dove il concetto di abbondanza si ‘spreca’, ed è chiaramente osservabile, seppure in una parte minoritaria della società, dove cioè esiste un termine di paragone ‘reale’, è davvero difficile sentirsi legati ancora ad un concetto di ‘tirare a campare’

Questa distonia è capace di introdurre in noi dei moti separativi molto potenti. 

È come vedere 'sfarfallare' davanti ai nostri occhi la ‘realtà’ percepita. È come iniziare ad osservare un disturbo nella trasmissione continua delle 3d. È come un segno che evidenzia il confine dell’illusorietà dell’Antisistema. 

Non suona strano, a volte, questo Mondo? Non sembra davvero un gioco, una finzione? Che cosa spinge un militare ad obbedire al proprio superiore? Il senso del dovere e la responsabilità. Che cosa è il senso del dovere? È un programma inserito nelle profondità dell’inconscio. È l’ombra residua di un dovere più alto di cui non ricordiamo più le vere fattezze. Questa ombra è il frattale del senso nativo, della missione a noi assegnata a livello animico. 

Il dovere (dal latino debere, derivato a sua volta dalla preposizione de, 'da', e dal verbo habere, 'avere') è il comportamento imposto da una norma.
Da Wikipedia 
 
Il termine norma (dal latino norma) in filosofia viene ad indicare una regola, un criterio o un giudizio. A differenza della massima, però, la norma non costituisce solo una regola di condotta, ma può essere anche regola o criterio di qualsiasi operazione o attività. La norma si distingue anche dalla legge dal momento che può mancare del carattere coercitivo di quella, ma può divenire legge nel momento in cui viene resa coattiva da una pubblica sanzione. La norma può dunque rappresentare un caso concreto, un modello o un esempio.
Da Wikipedia 
 
Dovere è ‘da avere’. Un comportamento che ci induce ad avere. È ispirato da una norma, ossia da un esempio. La norma diventa legge, cioè una imposizione, nel momento in cui c’è una pubblica sanzione.

La funzione dello Stato e dell’organo dell’amministrazione della Giustizia ha dunque la funzione di imporre dei comportamenti che assecondino dei modelli, che se disattesi conducono all’imposizione attraverso la funzione legiferante dello Stato stesso.

C’è un ‘potere’ che ha assunto la capacità di imporre il proprio volere, in maniera ufficialmente accettata dalla maggioranza della massa. A chi corrisponde questo ‘potere’? Alla casta politica? Ossia alla rappresentanza dei cittadini eletti ad immagine e somiglianza della massa stessa? Certamente no. Lo sanno tutti che i politici devono assecondare un altro tipo di potere che ha permesso a loro di occupare quella posizione di pseudo comando.

C’è un potere legato alle lobby degli affari, con il quale la stragrande maggioranza delle persone evidenzia la vera testa pensante che agisce nell’ombra. Ma non è il denaro che interessa ad un certo livello del ‘controllo’

Il denaro è il mezzo imperante per amministrare gli animi. 

C’è un potere oscuro legato alle associazioni segrete che 'affondano' nel passato anche remoto, ma questo potere è anch’esso solo un riflesso, un frattale del vero motivo per il quale il genere umano non è 'libero'. Il sasso che è stato gettato nell’oceano umano e che ha mosso onde cicliche di un certo tipo è un ‘affare’ energetico che rispecchia la personalizzazione subita da questo scenario 3d, che chiamo Antisistema.

L’Antisistema è una’macchina’ eterea programmata per svolgere un determinato compito auto educazionale del genere umano

Un’insieme di scintille divine legate insieme, seppure separate illusoriamente, da una condotta esistenziale inerente alla auto educazione responsabile. Il mito e la leggenda relativi a Dei, prima, e a Semidei, dopo, e relativa loro ‘scomparsa’, è il riflesso dell’opera di venuta in Terra della nostra presenza divina, smorzata dalla programmazione imposta dal ‘corso di studi’ esperienziali.

Sulla Terra 3d siamo a scuola.

E a scuola cosa fa ogni buon allievo? Pensa a fare bene, pensa a studiare, pensa ai propri voti e pensa ad essere promosso, ossia segue la via del ‘Conosci Te Stesso’. Tutto ciò non descrive un’opera egoistica ma un’azione continua di miglioramento di se stessi, consci che la propria ‘pulizia’ corrisponde alla pulizia di una parte di Mondo. 

Ognuno rimanga attento su quello che fa e su quello che ‘è’…

Ecco che allora il problema del potere e del controllo, diventa un aspetto secondario della questione esistenziale: tutto parte dalle nostre rinunce nell’applicare la regola del ‘Conosci Te Stesso’. Per cui il substrato di energia solidificata che ci accoglie è stato programmato con regole affini alla nostra immagine olografica acquisita in Terra 3d attraverso le nostre rinunce. 

Queste rinunce hanno decretato un’accelerazione del processo di addensamento del lato oscuro che ‘ci portiamo dietro’ direttamente dalle cascate della Creazione. Se non abbiamo accettato di conoscerci e conoscerlo dentro di noi, allora l’evoluzione lo ha portato fuori di noi, in maniera tale da non avere più nessuna possibilità di nascondere la testa sotto alla sabbia illusoria del reame della Maga Circe.

È tutto opportuno. 

Ad ogni nostra rinuncia, ad ogni nostra irresponsabilità, corrisponde una azione uguale e contraria per effetto, che ci obbliga sempre di più a prendere visione del problema da affrontare. Vivere in un corpo denso significa anche svilupparlo in ogni ‘direzione’. Un simile atto di ‘sviluppo’ comporta una analoga espansione di ogni emisfero legato alle diverse gradazioni del ‘sentire’, istinti, sensi ed emozioni comprese. 

La separazione sessuale la si vive in Terra 3d. Una entità angelica non lo sa cosa significhi. Così come non può sapere cosa significhi cedere al male perché le sue ali non sono tanto sensibili, a meno che essa non corrisponda ad un grado evolutivo che è già passato dall’esperienza tridimensionale. Secondo me esistono differenti ‘versioni’ dell’entità angelica, cioè esistono entità che ancora devono passare dall’esperienza tridimensionale, ossia che stanno apprestandosi alla ‘discesa’ nell’incarnazione, ed entità che ci sono già passate. 

La differenza tra le due ‘classi’ determina una corrente energetica che alimenta la separazione ed il 'moto' al tempo stesso. Il ‘moto’ è necessario in quanto spira sempre nella direzione evolutiva, essendo un suo ingranaggio necessario ed opportuno.
 
La separazione non nasce sulla Terra. È un riflesso che proviene da una ‘regione’ più alta…

La logica evoluzionistica spirituale è sfuggevole dal punto prospettico di cui ci siamo dotati, osservando dalla finitezza presunta di questo corpo fisico, eppure dobbiamo consapevolizzarci che non esistono confini tra la carne e l’aria. Noi possiamo divenire ‘aria’ se solo trasferiamo il nostro focus in tal senso. E possiamo mantenere la nostra presenza allo stesso tempo in più modalità percepienti.

Milano, 17 maggio 2011 – UniCredit lancia oggi la nuova campagna pubblicitaria, che interesserà tutta l’Europa. Sviluppata dall’agenzia pubblicitaria BBH London, la campagna annuncia la nuova idea di brand di UniCredit: ‘La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi’.

L’idea di brand ‘alti e bassi’ è stata sviluppata dal posizionamento di UniCredit come ‘banca di tutti i giorni’. Creata sul rapporto di fiducia che UniCredit ha costruito con i propri clienti e grazie ai prodotti e ai servizi che mette a disposizione, la comunicazione tocca il lato emotivo delle persone con una campagna che dimostra un approccio diretto, empatico, e fatto per una banca che guarda alla vita reale.

‘La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi’. È l’espressione verbale che dimostra questa empatia, rassicurando il cliente sul ruolo di sostegno di UniCredit anche nell’imprevedibilità della vita, nelle sfide e opportunità che presenta.

La nuova campagna nasce dalla consapevolezza che una banca debba essere capace di parlare un linguaggio comprensibile che rappresenti anche l’alternanza delle situazioni della vita' - ha dichiarato Paolo Fiorentino, Vice Direttore Generale di UniCredit, ‘nasce dal nostro posizionamento di marca...
 
da ciò che cerchiamo di ‘essere’ nella mente dei nostri clienti

Per noi significa semplificare l’organizzazione, sviluppare prodotti semplici e comunicare efficacemente' - ha aggiunto Fiorentino. ‘Vuol dire soprattutto saper interpretare i bisogni concreti dei nostri clienti per fornire loro benefici reali e tangibili ed essere un partner affidabile nel lungo periodo, capace di capire, di essere di sostegno nei momenti difficili e di favorire i successi’…
Link

La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi’ – suona come una minaccia piuttosto che come una rassicurazione. Perché? Perché è l’idea che ci siamo fatti delle Banche. Perché? Perché ne hanno combinate di tutti i colori e non sembra esserci alternativa al loro potere e livello di servizio. 

Ossia, dove possiamo mettere il denaro se non in una banca?

In casa no, perché possono arrivare i ladri. Per cui di chi non ci fidiamo? Degli altri. La banca è solo un riflesso del nostro attuale status di malfidenza. Status che si è creato attraverso l’opera dei secoli e dell’azione negativa umana, di cui i ‘potenti’ sono sempre stati solo la rappresentazione evidente. 

Lo ‘strumento’ è nella massa. 

Questo ‘strumento’ viene programmato dalla massa senza però averne più nessun sentore. Lo strumento è l’Antisistema, chiamato così perché la massa vive in una modalità antitetica rispetto alla propria sorgente/destinazione. 

Nelle 3d si ‘viene’ per 'misurare' se stessi…

Le banche continueranno a comportarsi così, sino a che la massa non aumenterà la propria vibrazione energetica. E come le banche, continueranno a comportarsi alla stessa maniera tutte le fome associative ed organizzative umane, fatte ad immagine e somiglianza di indiviualità immature e lontane da sé e dagli altri.

Le entità parassite hanno Vita facile in questo status, ma non dipende da loro il livello di degrado in cui si versa globalmente. La ‘casa’ l’abbiamo sporcata solo noi e tutto quello che viene ‘dopo’ è una conseguenza dello stato di degrado in cui ci manteniamo.

La responsabilità può essere definita come la possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione
 
La responsabilità presuppone una situazione di libertà, in cui la persona può scegliere quale comportamento tenere; ove tale scelta non gli fosse possibile, infatti, anche laddove fosse in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni, non potrebbe comunque adottare un diverso comportamento alla luce della sua previsione. 

D'altra parte, affinché si possa parlare di responsabilità, è necessario che la persona si trovi in una situazione di libertà limitata, in cui i comportamenti che può tenere non sono del tutto indifferenti giacché, altrimenti, non vi sarebbe ragione di scegliere l'uno piuttosto che l'altro sulla base delle conseguenze previste.
 
Da quanto detto emerge che una persona si può dire responsabile di uno stato di cose se sussistono congiuntamente le seguenti condizioni:
  • lo stato di cose è una conseguenza del suo comportamento;
  • la persona avrebbe potuto prevedere questa conseguenza certa o anche solo probabile del suo comportamento;
  • la persona, volendo, avrebbe potuto comportarsi diversamente, evitando così tale conseguenza.
In un senso diverso, si dice che una persona è responsabile se, quando agisce, cerca di prevedere le conseguenze delle sue azioni e correggerle di conseguenza.
Da Wikipedia

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 25 maggio 2011

Insieme siamo Uno.




Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi. Marguerite Yourcenar
Da
www.viverevegan.org 

Questa saggia espressione della Yourcenar denota la giusta sensibilità, o punto prospettico raggiunto, di una persona che ha aperto gli occhi sul Mondo percepito. È come se ognuno di noi vivesse in un proprio Mondo che si affaccia su una interfaccia comune, simile alla via principale che passa per un paese

In questo 'substrato' comune è possibile scambiarsi quantum energetici e ‘respirare’ la miscellanea di quello che si è contribuito a co creare. In quel mix, o brodo quantico globale, esistono forme pensiero di tutti i tipi, aggregative e disgregative, ognuna delle quali ha un certo potere attrattivo; il paradigma si forma quando la gran parte delle entità individuali inizia ad ‘aderire’ alla medesima forma pensiero, contribuendo ad alimentarla a dismisura, schiacciando le rimanenti in un limbo della possibilità

L’energia ‘respirata’ viene inalata e trasportata anche nel proprio Mondo, ‘luogo’ nel quale inizia ad erodere dall’interno i cardini del proprio equilibrio. In casa propria si è pressochè senza difese, ci si lascia andare nella comodità del ritenersi al sicuro dal Mondo esterno, che viene lasciato al di fuori. 

Questa 'rilassatezza' comporta un adeguamento della vibrazione personale, un lasciare andare tutte le difese mentali che usualmente alziamo non appena varchiamo proprio il varco di casa. Nella falsa quiete del proprio Mondo, le entità parassite, sotto forma di eggregore o energia respirata nel Mondo esterno, possono intaccare i nostri centri di potere, dal momento in cui hanno anche ogni notte per compiere questa opera di ‘abbordaggio’.

La notte, tuttavia, è molto particolare in quanto la dimensione rovesciata delle 3d viene trascesa dai nostri corpi sottili superiori e, in un certo senso, ‘si aprono gli occhi’ dello Spirito. Quando dormiamo siamo più svegli di quello che possiamo capire . 

È una veglia nel sonno della fisicità, una liberazione dalle catene dense tridimensionali. 

In quella modalità possiamo osservare il 'blocco energetico' in corso e lavorare al fine di poterci destrutturare e ristrutturare, pur sapendo che tutto quello che ‘ci succede’ o attraiamo, alla fin fine, concorre solo a riflettere una parte di noi stessi. Lo specchio è intelligente e può modulare opportunamente ‘superficie’ riflettente e riflessa, senza mai ledere equità e libertà altrui


L’Universo che ci compete quando siamo incarnati, è come il sopraggiungere continuo dell’oceano sulla riva (di cui il deserto è l'immagine speculare ed il suo 'prolungamento'); la comunicazione è continua e non solo relativa al tratto terminale che sfocia nella riva, nel confine, nell’ibridizzazione della forma esistenziale densa: è un trattato di arte continua che sensibilizza l’opera creatrice. 

Da quel ‘punto’ s’eleva la nostra prospettiva individuale, che dal ‘tutto’ si manifesta nelle vesti di una ‘parte del tutto’ rivestita delle proprietà del ‘tutto’.  
  
I miti della nostra cultura si riferiscono anche ad esseri di altri universi o soltanto a quelli del nostro? Per esempio, gli Angeli provengono da un altro universo?
 
Gli strumenti fisici delle forme di vita senzienti degli altri sei universi non incrociano il nostro universo, e viceversa. I sette universi sono isolati vibrazionalmente (spazialità) e geneticamente (struttura biologica). Ciò serve ad assicurare che i sentieri evolutivi di una specie di un universo non si scontrino o entrino in conflitto con quelli di un altro. Ciò permette una diversità e un’estensione dell’evoluzione prossima all’infinito. 

Se da una parte lo strumento fisico non può andare oltre, la coscienza individualizzata sì e, a questo proposito, ci sono alcuni esseri che ‘migrano’ da un universo all’altro

E questo processo non è analogo a quello dell’Ascensione. 

Per quanto riguarda la tua domanda sugli Angeli, gli esseri angelici non provengono da fuori dell’universo sette (il nostro), e neppure da fuori della nostra galassia.
Wingmakers - Creator – Q&A Session 3

Possiamo osservare come l’Ascensione esprima un ‘modello’ esperienziale, o il termine di una esperienza dimensionale circoscritta e ben definita, nonché funzione del livello vibrazionale raggiunto, o da raggiungere, al fine di continuare l’opera di evoluzione. Opera che prevede il continuum esistenziale in altri piani del Creato, tornando a salire nella vibrazione nella direzione impressa dal moto Ascensionale intercorso, come se avessimo acceso dei razzi trattori in grado di imprimere forza e direzionalità al nostro focus energetico primario, verso la direzione di ‘Casa’ o per il ‘Nulla/Tutto’ dal quale eravamo ‘partiti’ o emanati. 

La meraviglia è che il movimento evolutivo potrebbe essere, anche quello, una sensazione, una illusione simile a quella esperimentata sulla Terra 3d, di cui un frattale molto evidente è la non percezione del movimento rotatorio della sfera terrestre che, dunque, potrebbe anche non esistere se non all’interno di una neuro simulazione atta a generare un certo scenario opportuno al fine evolutivo stesso di una sottodimensione dell’essere primario.

L’illusione esiste e non esiste allo stesso tempo. 

Il tutto dipende dal livello da cui percepiamo l’evidenza delle ‘cose’. Raggiunta questa consapevolezza, esprimere un giudizio appare fuorviante in quanto, questa espressione, è manchevole di almeno una coordinata spazio/tempo/quantica: il punto dal quale si osserva. La triangolazione del segnale lo prevede e costituisce, appunto, un cono o angolo di Piramide, la cui traccia descrive insieme un tragitto ed uno spazio, per cui anche un tempo…

Ighina sosteneva che la Luna e gli astri sono fermi e che la reincaranzione non esiste. Il Maestro Kempis, del Cerchio Firenze 77 sostiene lo stesso punto di vista, paragonando l’effetto del movimento all’illusione dell’apparecchio cinematografico. Vadim Zeland descrive lo ‘spazio delle varianti’ come un infinito serbatoio contenente tutti gli ‘scenari’ immaginabili e richiamabili dalla nostra sensibile partecipazione. I fratelli Wachowski lo hanno descritto in Matrix, proprio in termini visivi ed allucinatori, e… alla via così. 

L’illusione però non va confusa con l’irrealtà (che in sè non esiste)


L’illusione, vissuta pienamente nella separazione da se stessi, si trasforma in piano, in scenario esperienziale denso, solido, ‘vero’. Come un incantesimo narrato in una fiaba o in un film alla ‘Le cronache di Narnia’ dove, nel primo episodio, la ‘Strega Bianca si è impossessata di Narnia’. 

Questa figura archetipica della Strega Bianca descrive anche un frattale del possesso dell’umanità da parte delle entità parassite, le quali ‘vengono’ se trovano le ‘porte aperte’. Per cui il significato nascosto del 'possesso' è che il genere umano ha dimenticato quello per il quale è venuto ‘a fare’ in Terra, ed ha dimenticato, infine, chi egli sia, lasciando la via aperta del Sè proprio a quella parte da cui sapeva benissimo di doversi 'ben guardare', pur non avendo idea di quale forma potesse essa assumere. 

In realtà non si tratta di dimenticanza ma di lucida aspettativa, di un piano ben preciso. Come abbiamo capito non esiste un livello vero ed uno falso ma entrambi coesistono in funzione del nostro adeguamento vibrazionale. La frequenza che ci contraddistingue concretizza gli scenari a partire dal potenziale eterico disseminato. È tutto solo opportuno. 

Vero e falso sono la stessa cosa e descrivono ambiti dimensionali diversi...

Nessun giudizio, please.

Il grado di bianco che si può raggiungere dipende dal colore della pelle e dei capelli. Anche in questo caso gioca molto l'illusione ottica. Il segreto sta tutto nel contrasto.
Link

L’illusione è indefinibile tanto quanto la realtà e la nostra vera Natura. L'illusione crea 'contrasto', evidenza, ma solo per l'occhio consapevole, che non cade nel baratro intessuto tra le righe, ma sorvola comprendendo una 'lezione' di Vita, adeguando la vibrazione.

È cominciato tutto con delle immagini: l'immagine di un fauno, un fauno che porta un ombrello, una regina su una slitta, un magnifico leone. All'inizio non c'era nulla di cristiano in essi: questo elemento si inserì successivamente di suo proprio accordo’.
Da Wikipedia 
 
Lewis parla di ‘immagini’, come Tesla, Ighina, Leonardo, Einstein, etc. Arguelles narra della Noosfera, ossia di quella nuova fascia simile alla biosfera che attornia la sfera terrestre, e ne parla in maniera inerente alla mente, ossia alla capacità anche di ricevere immagini e flussi informativi. 

Il bacino dell’Universo in cui pensavo si addensassero tutti gli scenari, potrebbe essere molto più ‘vicino’ a noi di quanto si potesse pensare. 

È logico che il concetto di spazio in ambito vibrazionale è fine a se stesso, tuttavia potrebbe la Noosfera costituire un qualcosa di 'appartenente' al genere umano, ampiamente descrittiva delle sue caratteristiche e del suo cammino esistenziale. Una sorta di ‘nuova’ biblioteca akasica a disposizione dell’intero Universo

Quando viene costruita una grande biblioteca? 

Quando si è formato uno Stato, una grande città, un Impero… solo allora esiste la possibilità di fissare il sapere comune in un luogo. Quando si vince la fame della sopravvivenza evolutiva e si passa alla modalità successiva: quella dell’abbondanza evolutiva

Per cui, da questo punto di vista, la nascita di una ‘biblioteca’ terrestre attorno al Globo, mi sembra di poter dire che sia di buon auspicio per il buon presente dell’intero genere umano.

Insieme siamo Uno.  

Immaginiamolo e non saremo molto distanti dalla Verità Primaria.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

martedì 24 maggio 2011

Tra luce ed interferenza.





Lasciamoci andare, anche quest’oggi, al flusso delle informazioni che giungono per noi. Il termine ‘noi’ dovrebbe essere, in realtà riferito a ‘me’? Non più. Mi sono reso conto che il concetto di risonanza estende in automatico e travalica l’utilizzo della terminologia del linguaggio. 

Se il linguaggio rispecchia le dinamiche interne al Dna, in relazione alla comunicazione delle sue parti, allo stesso tempo, ‘le sue parti’ costituiscono il nostro ‘essere’, per cui ha senso definire e visualizzare una differenziazione territoriale, una separazione? Non ha senso e ha senso, nel momento in cui trasferiamo la nostra consapevolezza nell’ambito riferito al ‘me’ o al ‘noi’ o al ‘loro’. 

È una questione di presenza e centratura. 

Mi rendo conto che ormai tracciare una linea netta di separazione, serve solo a ‘specializzare’ la ricerca, nel senso di renderla più fine, più personale, ma alfine quello che si scopre, che s’evidenzia, rientra sempre in una questione frattale dell’esistenza/creazione. È 'tutto talmente radicato nel tutto’ che non è possibile fare a meno di osservare la divinità espansa e sparsa dentro e tutt’intorno a noi

È sempre più evidente come il giudizio sia solo un modo per sfuggire a se stessi, evitando di auto osservarsi; come se fosse una forbice, taglia parti di noi e le incolla addosso agli altri, i quali non possono fare altro che rappresentarci, pur essendo al contempo se stessi. È un concetto quantico di sovrimpressione d’immagini a 360 gradi, immagini multimediali ed interattive, vive, che accadono allo stesso tempo, con funzioni diverse, variegate e identificanti differenti dimensioni della comunicazione non solo ‘sottile’. 

Le cose succedono allo stesso tempo ed hanno significati composti e sedimentati dalle dinamiche Celesti. Io sono, come ognuno di voi, il risultato evidente di una serie molto grande di elaborazioni multidimensionali dell’energia, che accadono allo stesso istante, ossia il cui ‘sbocco’ nella realtà 3d accade allo stesso tempo. Da questa prospettiva è possibile comprendere come Steve Rother possa sostenere che il Piano Divino non esista e che il ‘finale’ lo dobbiamo ancora ‘scrivere’, mentre allo stesso tempo, o allo stesso non-tempo, esista un Piano Divino che tenga in considerazione anche questo aspetto svincolante del Libero Arbitrio

Ricordiamo che Gurdjieff ci ha informato che la Legge d’Ottava esprime una verità che può anche invertire il proprio 'percorso', tranne l’onda principale, quella primaria. 

A cosa corrisponde questa onda ‘Madre’? Se non al Piano Divino, all’intenzione del Creatore, a che cosa potrebbe corrispondere? Alla nostra intenzione animica individuale o globale? Certo: intenzione che nel momento in cui si centra, corrisponderà ancora a quella del Grande Padre/Madre.
 
Il viaggio ha una meta certa e sicura, ma il viaggio può protendersi in maniere anche ‘bizzarre’ ed incerte. In queste anse avremo e proveremo l’esperienza di esserci persi e abbandonati. Ma il campo morfogenetico che guida silenziosamente l’evoluzione non smette mai di accompagnarci quanticamente. Anche la scienza di frontiera, quella d’avanguardia, registra la presenza di questi campi guida eterici. Sono riconosciuti ed hanno permesso di superare l’empasse vissuta da Einstein quando ‘ciò che vide aprendo la porta’, lo indusse ad esprimere la famosa frase ‘Dio non gioca a dadi’, osservando le differenze nel comportamento delle componenti subatomiche dell’atomo, come gli elettroni, che, per dirla in maniera colorita, non sempre rispondevano alla stessa maniera ad un apporto di energia e non sempre saltavano di livello. 

Questo ‘delta’, questa imprevedibilità delle componenti invisibili della materia, lo indussero a fermarsi. La 'leggenda' vuole che Einstein si fosse impaurito di fronte a questa interferenza non spiegabile, ma  io credo che ciò che scoprì andò molto più in profondità di quello che ci è stato tramandato dall’Antisistema. Questo ambito della conoscenza che ‘la società ha’ è il risultato di un’opera di ritardo che corrisponde ad uno dei semitoni mancanti nella scala vibrazionale della Legge d’Ottava, che Arguelles riporta, ad esempio, all’interruzione dell’armonia delle Sfere Celesti presente nel Sistema Solare, ossia al ‘famoso’ Pianeta mancante, perché sbriciolato, che attualmente caratterizza la fascia asteroidale tra Marte e Giove:

In astronomia si definisce fascia o cintura asteroidale una regione di un sistema planetario ricca di asteroidi caratterizzati da parametri orbitali simili. Il termine è talvolta impropriamente utilizzato, per antonomasia, per designare la fascia asteroidale più rilevante del sistema solare, la fascia principale, compresa fra le orbite di Marte e Giove.
Da Wikipedia 
 
Quell’antico Pianeta 'mancante', dimostrato anche teoricamente dalla successione numerica della scala di Fibonacci, è la causa da cui, a cascata, s’emana la mancanza di armonia che abbiamo registrato nel corso della storia umana. 

Difficile a credersi, vero? 

E infatti non ci crede nessuno, ma per me questo discorso, invece, è molto più autentico di ogni altra teoria scientifica accompagnata da formule e grandi menti umane. Il 'tutto' ed ogni sua infinitesima parte è la risultante di una vibrazione. Più pura è questa vbrazione e più pura è la Creazione. Se ad un certo punto, la ‘purezza’ iniziale ed inerziale del Logos viene in qualche maniera ‘disturbata’, da un qualcosa che s’inframmezza, ebbene da quel punto in poi si genererà una singolarità, il cui ‘cono’ avvolgerà, abbraccerà, la Vita che s’estenderà da quel nuovo inizio in poi

L’alimentazione di quel braccio di esistenza sarà manchevole della vibrazione superiore di purezza infinita e teorica. Ecco allora un altro concetto di dimensione e di manchevolezza della ‘luce’, di un velo che copre eliminando una componente di fondo del segnale principale, una sorta di filtro passa-non passa. Dobbiamo rammaricarci di questo accaduto? Giammai, dal momento in cui ‘noi siamo’ sempre scintille divine. 

La consapevolezza di questo fatto ci deve condurre a maturare quell’energia di compensazione del gap esistente nel Sistema Solare. 

Da un certo ‘punto’, dal fantasma eterico di quel Pianeta scomparso, s’emana un influsso negativo, nel senso di disarmonico ed imperfetto, manchevole dell’armonia superiore. Che cosa è successo? Le tavolette Sumere, tradotte da Sitchin, narrano di scontri Celesti e di distruzione di un Pianeta dalle cui ceneri nacque l’attuale Terra e la Luna:

'Quando in alto il cielo ed in basso la terra non avevano ancora ricevuto il loro nome, niente esisteva se non Apsu e Tiamat: essi contenevano tutto, e le loro acque si univano nel corpo di Mummu’. 
Enûma Eliš - Incipit del poema.
Da Wikipedia

Cosa è contenuto, tra l’altro, in questo antico poema, di ‘rilevante’? Vediamolo:

… Tiāmat, irata per il destino del suo sposo, mosse guerra agli altri dei alleandosi con il mostro Kingu e con altre divinità; soltanto Marduk, figlio di Ea/Enki, osò affrontarla, chiedendo in cambio di diventare re di tutti gli dei, e la uccise con una freccia. Poi ne tagliò in due il corpo: una parte diede origine al cielo e l'altra alla terra. Con il sangue di Kingu formò gli uomini perché servissero gli dei.
Da Wikipedia

Possiamo notare la nascita del Karma, legato alla violenza, all’ambizione, alla separazione, che a cascata si riverserà sull’umanità posteriore. Di frattale in frattale: che cosa è il ‘peccato originale’? Che cosa rappresenta? E che che cosa rappresenta il ‘debito’ che, ad esempio, ogni cittadino italiano riceve non appena viene al Mondo? 

Dei riflessi di un qualcosa che è accaduto nelle pieghe del tempo. 

Mi sembra inutile scrivere ogni giorno che ‘tutto è opportuno’, però lo faccio ugualmente al fine di non abbassare la vibrazione di/in coloro che leggono. Nulla è per caso. Il piano divino ci 'assiste' anche se il finale, relativo all’umanità, lo si deve ancora scrivere. Cosa faremo tutti insieme, cosa decideremo? 

Io sono molto positivo, e voi? Tutto ciò che abbiamo potuto generare, ci corrisponde ma solo fino ad un certo punto, perché nel reame del tempo ogni forma associativa tende a camminare con le proprie ‘gambe’, sfruttando l’energia dei creatori e dei membri.  

Vadim Zeland lo mette molto bene in evidenza nella sua trilogia del ‘Transurfing’, quando affronta il meccanismo oscuro dei ‘pendoli’.

Le entità parassite che ‘ci hanno’, vivono di questo: alimentarsi a nostro scapito ed inducendoci a generare un ecosistema adatto alla generazione di energia negativa da parte del genere umano in sofferenza e separazione. I ‘pendoli’ li riflettono, riflettono la loro ‘sete’ energetica, così come li riflette il mito del Vampiro o, nei reami della Natura, quelle forme viventi di succhiasangue. Anche in ambito energetico, l’umanità è stata spinta a sviluppare e scegliere forme d’energia a termine, che rispecchiano la paura delle entità che controllano le dinamiche del Mondo tridmensionale. 

La scarsità è imperante. L’abbondanza è divenuta una utopia e il retaggio di una classe dominante e sfruttante il resto dei loro simili. Capite che c’è qualcosa che non va? 

C’è un segnale distorcente che ha permesso a queste creature di agganciarci nel viaggio esplorativo di noi stessi riflessi nel/dal tutto. 

La sinfonia delle Sfere Celesti è venuta meno. L’onda emittente è stata traslata rispetto alla sua vera portanza.

Tutto ciò che s’alimenta del suo raggio traente, della sua guida morfologica, che cresce sotto alla sua ombra, che staziona nel suo cono d’azione, risente di questa imperfezione o alterazione dimensionale delle armoniche, sfasate rispetto all’onda primaria del Creatore. È come vivere sotto ad un ombrello che… protegge o separa?

Le persone sono indistruttibili, ma le organizzazioni no.
Nel lavoro che faccio con le persone e con le organizzazioni, non smetterò mai di sorprendermi della capacità che manifestano le persone di essere resistenti, forti e resilienti.

Anche gli eventi più traumatici, le situazioni più problematiche, le sfide più difficili... raramente danneggiano davvero un individuo.
Certo, possono ferirlo... possono farlo star male, ma difficilmente causano un danno permanente.

Le persone possono sopravvivere ai più devastanti disastri naturali e mantenere un equilibrio mentale quasi inalterato. E riprendersi presto. Ma le relazioni possono essere distrutte da una sola, singola parola... da un’unica azione, o da un’unica non azione

E questo, per me, ha delle implicazioni importanti sulle/e nelle organizzazione di persone, e negli ambienti di lavoro... Di solito è condivisa tra le persone l'idea di percepire i propri simili come 'fragili', e questo porta a considerare persone che hanno avuto un'esperienza traumatica come se fossero una specie di 'oggetti danneggiati', che non funzionano più bene.

E semplicemente... non è così. Non è che magari non soffrano, ma spesso non 'funzionano' molto peggio di come funzionavano prima. Le persone sono molto più forti delle organizzazioni.
Ed il motivo per cui non riconosciamo la vulnerabilità e la fragilità intrinseca delle organizzazioni è che difficilmente ci rendiamo conto che le relazioni che costituiscono una organizzazione sono reali. Sono quasi... solide, cose esistenti e con una propria identità.

Anche persone esperte di dinamiche dei gruppi, o lavorativa, spesso tendono a considerare una organizzazione più come una unione di persone che altro. Ma le relazioni, i collegamenti che costituiscono l'organizzazione sono assolutamente reali ed hanno una vita propria.
 
E determinano in grande misura quello che sarà il comportamento ed il carattere della struttura ... e il comportamento delle persone che fanno l'organizzazione.
Da
www.somaticamente.com 
 
Simone Pacchiele identifica molto bene questa dinamica. È come nel nuovo episodio dei ‘Pirati dei Caraibi’, in cui Capitan Barbanera ha il pieno controllo della propria nave, assi e corde comprese

Ogni singolo anfratto della nave è assolutamente vivo e dotato di sensienza. 

Barbanera ne detiene il controllo grazie ad un oggetto, la sua spada, tramite il quale ha la meglio sull’agglomerato del vascello. Tutto il resto del personale di bordo  è invece soggetto alla potenziale azione dell’energia della nave ed, in un certo senso, anche Barbanera stesso, il quale non esce mai dal proprio alloggio e non si fa mai vedere da nessuno

La nave è una struttura magica che necessita di energia e quindi si prende le vite dei membri dell’equipaggio e tutto ciò che la condotta dell’equipaggio porta ad essa in termini di bottino e di vittime. La nave rappresenta un ‘pendolo’, un incantesimo ed un frattale di ogni altra forma aggregativa umana. Le vele, pur piene di strappi e lacerazioni, fanno viaggiare a grande velocità perché non necessitano della forza del vento ma trae la forza dall’energia delle persone che le alimentano inconsciamente.

Allo stesso modo le persone alimentano questo paradigma, barattando la propria Vita per del denaro che serve per avere l’impressione di vivere, per rimanere attaccati per più tempo possibile a questo scenario che rappresenta l’isola sperduta nell’oceano del film sopracitato. 

Un’isola che nel tempo diventa ‘tutto quello che sembra esistere’: una abitudine... 

Si può vivere senza comprare?
Basta con gli acquisti d'impulso e quelli di cui ci si pente appena si superano le casse. Grazie anche ai social network si sta diffondendo un nuovo approccio all'acquisto, ecosostenibile e solidale, che trova nella Rete, o meglio nelle reti di amici, il fondamento stesso della sua esistenza

E gli scambi, in varie forme e modi, stanno vivendo una nuova epoca dell'oro.
 
Ma non è solo un modo di risparmiare, tanto più in tempo di crisi: è una vera e propria rivoluzione nei consumi. A parlarci di questa nuova filosofia dell'acquisto è stata Alessia La Villa, 35 anni, creatrice del gruppo su Facebook 'Riuscire a vivere senza soldi'

Nato meno di un anno fa da una discussione fra amici, il gruppo è diventato un punto d'incontro e un 'laboratorio' virtuale grazie al quale dimostrare che non è necessario ricorrere al portafogli per ottenere ciò che serve a essere felici. Basta smettere di pensare che i soldi sono la risposta a tutto e considerarli una seconda opzione rispetto agli scambi fra amici e conoscenti.
'Si tratta di capire quanto un oggetto ci serve — ha spiegato Alessia - e per quelli non indispensabili nell'immediato cercare all'interno della rete. Quante volte è capitato, parlando con degli amici a proposito di qualche acquisto d'urgenza, di sentirsi dire 'se me lo dicevi prima te lo potevo prestare io' oppure 'sai quanti ne ho a casa?’…
 
Gli scambi nella rete ti insegnano a non pensare solo al ricevere ma anche all'offrire'.
 
Ci sono però due problemi che possono ostacolare questa nuova filosofia dei consumi:
  1. Il primo è l'affidabilità delle persone a cui si prestano gli oggetti di elevato valore.
  2. La seconda è la vergogna che alcuni possono provare nel chiedere oggetti in prestito. 
'Molti non osano chiedere perché si sentono in difetto. Si sentono a disagio perché temono di essere giudicati persone che non vogliono spendere o che non possono permettersi determinati acquisti'. Bisogna uscire dal pensiero che chi chiede qualcosa lo fa per tirchieria. 

Il circolo di scambi — sostiene Alessia - crea legami di solidarietà che vanno ben oltre il semplice guadagno materiale. 

Non a caso per il gruppo su Facebook è stata scelta come immagine un bersaglio colorato: per fare centro bisogna liberarsi dell'idea che sono le cose, e il loro accumularsi, a dare la misura del proprio valore. 'Gli oggetti, di qualunque tipo, possono essere utilizzati anche temporaneamente e poi rimessi in circolo — conclude Alessia - in un fluire che ti permette di usare le cose senza mai esserne usato. Allora sì che potremmo dire di aver colpito il bersaglio!'.
Da Yahoo 
 
Cambiare paradigma si può. Servono le alternative. Alternative che sembrano non esistere solo perché non le abbiamo ancora ‘autorizzate’ a livello di massa. In realtà il potenziale per trasformare ogni ambito del percepito è sempre presente e passa lungo ogni nostra Vita: lungo la via del ‘Conosci Te Stesso’.

Alla ricerca di una seconda Terra.
Gli scienziati potrebbero finalmente aver trovato il primo pianeta extrasolare potenzialmente abitabile: si tratterebbe di Gliese 581d, un pianeta roccioso in orbita attorno alla nana rossa Gliese, a 20 anni luce da noi (qualcosa come 189.000 miliardi di km), nella Costellazione della Bilancia...
 
Secondo Living Planet Report, una Terra di scorta potrebbe proprio esserci utile: se andremo avanti a consumare le risorse naturali al ritmo attuale un secondo pianeta da sfruttare diventerà indispensabile attorno al 2030

Siamo quindi di fronte a una scelta: adottare uno stile di vita ed economico sostenibile o... prepararci a un lungo lungo viaggio?
Da Yahoo 
 
Una Terra di scorta? Un secondo Pianeta da sfruttare? Ma che linguaggio ci identifica? C’è davvero da provare vergogna. Costituiamo davvero una colonia virale? Siamo come gli sciami di cavallette che imperversano su raccolti? Siamo davvero così?
   
No. 

È l’ombra che ci veicola che lo è. Noi abbiamo permesso che questa azione fosse perpetrata a nome nostro ma non è assolutamente il volere dell’umanità. Chi si nasconde 'dietro' ci maneggia come plastilina o come bamboline per riti Voodoo

Italia, per vescovi ‘gente stanca di vivere in rissa’ politica.
 
Roma - Per i vescovi italiani la politica è 'inguardabile', 'ridotta a litigio perenne', 'noiosa' e la gente è 'stanca di vivere nella rissa' e si sta allontanando, mentre la stampa è troppo legata alle fazioni.
 
'La politica che ha oggi visibilità è, non raramente, inguardabile, ridotta a litigio perenne, come una recita scontata e - se si può dire - noiosa. È il dramma del vaniloquio, dentro - come siamo - alla spirale dell'invettiva che non prevede assunzioni di responsabilità', ha detto oggi il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, aprendo i lavori dell'assemblea nazionale.
 
'La gente è stanca di vivere nella rissa e si sta disamorando sempre di più. Gli appelli a concentrarsi sulla dimensione della concretezza, del fare quotidiano, della progettualità, sembrano cadere nel vuoto', ha detto ancora Bagnasco...
 
La critica del capo dei vescovi italiani riguarda anche la stampa '...che appare da una parte troppo fusa con la politica, tesa per lo più ad eccitare le rispettive tifoserie, e dall'altra troppo antagonista, e in altro modo eccitante al disfattismo, mentre dovrebbe essere fondamentalmente altro: cioè informazione non scevra da cultura, resoconto scrupoloso, vigilanza critica, non estranea ad acribia ed equilibrio'.
 
Parlando di una Italia in 'crisi oggettiva', Bagnasco ha detto che essa 'non si salva con le esibizioni di corto respiro, né con le slabbrature dei ruoli o delle funzioni, né col paternalismo variamente vestito', ma soltanto con un 'soprassalto diffuso di responsabilità' che porti al dialogo. E ha chiesto di 'preparare una generazione nuova di cittadini che abbiano la freschezza e l'entusiasmo di votarsi al bene comune, quale criterio di ogni pratica collettiva'.
Da Yahoo  

È il caso di dire ‘da che pulpito’, ma in ogni caso ben venga questo monito, in un Mondo che non vede più se stesso ma solo gli altri, confondendo in questo se stesso con gli altri. Il riflesso che giunge per ognuno di noi è, a livello globale, molto chiaro:

stiamo distruggendo 'casa' senza alcun senso evidente.

Perché senza nessun senso evidente? Perché ognuno di noi preso in separata sede è un essere diverso da quello che diventa quando è inserito nel contesto globale, nell'Antisistema che ci veicola come un Mago fa tramite la Magia. E che cosa è la Magia? Qualcosa che esiste solo nelle favole o nei film? No, davvero. Che cosa è, per esempio, l’elettricità? 

Ci siamo abituati ai suoi effetti magici. E solo perché ci siamo abituati non significa che essa non sia Magia. Allora che cosa è la Magia? È un’azione che viene chiamata così per ignoranza dei modelli che la sostengono, ignoranza che veicola le persone: tutti noi o gran parte di noi.

La conoscenza intuitiva e la consapevolezza sono molto meglio di un manuale d’istruzioni, di un libro di testo, di un filtro passa-non passa. È tutto demandato ad ognuno di noi, a prescindere dal ruolo che abbiamo in questa versione della Vita; vittime o carnefici, non cambia la sostanza della rappresentazione globale inscenata…

I ‘pendoli’ continueranno ad oscillare sfruttando la nostra energia, sino al giorno in cui decideremo di ignorarli. A quel punto si fermeranno come degli antidiluviani dinosauri sorpassati dalle spire del tempo e finiranno in un Museo del ricordo, nell’Akasha, nella memoria animica globale e costituiranno la forma archetipica di un esame superato, di un successo memorabile, di un senso nel non senso. 

Proust avrebbe molto da dire a tal proposito:

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.  ‘Il tempo ritrovato’ di Marcel Proust.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com