venerdì 11 marzo 2011

La memoria oscura e la 'confusione'.




 
Nel mio lavoro di unione e condivisione, relativo all’ambito esistenziale della sfera umana, è sempre più chiaro che cercare di comprendere le dinamiche evolutive in corso, senza staccare il punto prospettico della consapevolezza dalla dimensione in cui si versa, quella dello scenario 3D, è quantomai impresa ardua e oserei dire impensabile. Sono troppe le interferenze, il ‘rumore’ di fondo, le ragioni più diverse, gli interessi incrociati, i sogni a cascata, le catene energetiche in forma di eggregora, mito, leggenda, metafora, codice, educazione, religiosità, politica, etc. che si intrecciano e si contrastano o si raddoppiano nel mare magnum della contesa per la Vita, per la sopravvivenza, per il controllo

È solo alzando il proprio livello, dal quale si osserva, che le ‘cose’ si rendono più evidenti. È proprio quello che scopre Malanga quando giunge alla conclusione che gli addotti, sottoposti ad ipnosi regressiva, manifestano più punti prospettici dai quali evocano persino differenti versioni del tessuto mnemonico

Negli anni ottanta spetta al ricercatore ufologo Bud Hopkins scrivere alcuni libri che riportano numerose storie di statunitensi legate ad esperienze di abduction. Anche in questo caso Hopkins fa ampio uso delle tecniche di ipnosi regressiva per far riaffiorare, nel cervello dei testimoni di queste strane esperienze, i loro ricordi, apparentemente dimenticati o nascosti nelle stesse pieghe della loro mente”.
'Alien Cicatrix' di Corrado Malanga.

Leggendo in maniera ‘non automatica’ il pensiero di Steiner, di Lievegoed, di Ouspensky, di Ken Carey, di Diane Stein, di Givaudan, di Aurobindo, di Powell, di Genevieve Lewis Paulson, di Zamperini, etc. è estremamente chiaro che l’umano è caratterizzato da una serie, anche complessa, di corpi inseriti in altri corpi proprio come una sorta di Matrioska

Queste persone hanno dedicato la loro Vita al fine di perseguire un certo percorso e hanno scoperto tutta una serie di intrecci coerenti relativi alla nostra struttura ‘esoterica’. La conclusione che ‘noi siamo molto di più rispetto al corpo’ è certamente logica e sensata, proprio come è logico e sensato pensare al Cosmo e ritenerlo pieno di Vita. 

Come si inserisce l’attività di Malanga in questa visione spiritual/biologica/energetica dell’uomo? Penso che si possa inserire frattalmente, ossia che il suo ambito ricalchi, ad un altro livello, sempre la stessa tematica di base: l’evoluzione che comunque scorre come un filo unico in tutto l’Universo

La comprensione che noi abbiamo dell’evoluzione è figlia, per il momento, quasi esclusivamente della psiche e della sua relativa logicità. Per questo motivo non è comprensibile alcunchè, da un simile substrato, perché troppo ‘radente’ l’ambito in cui ci si percepisce fisicamente. La spiritualità e la condizione aliena non sono di questo Mondo dei sensi e della ricerca della quadratura sociale. Queste due ‘sfere’, ritenute infondate dalla scienza ufficiale, stridono persino aprendo la propria visuale, cercando di abbracciarle il più possibile. 

Perché ci si chiude la bocca dello stomaco pensando ad un alieno e, ancora di più, ad un alieno che ci vuole ‘sfilare’ l’Anima? 

E ancora di più quando ci viene 'sussurrato' che solo il 20% dell’umanità possiede un’Anima? 

Che cosa è che si rivolta dentro di noi? E perché? È nostro quel senso di ‘disgusto’ e di inadeguatezza, oppure non fa parte di noi ma è in un certo qual modo ‘indotto’? Ve lo siete mai chiesto? Lo avete mai percepito? È come una voce che intima di lasciar perdere e di ‘fare altro’. Da dove gunge questa voce? Di chi è questa voce? 

Quante domande… domande che servono a smuovere in profondità le ‘acque’. Sono domande lecite al fine di giungere a specchiarsi in se stessi per, infine, riconoscersi oppure non riconoscersi e, comunque, perlomeno evidenziare un riflesso che per troppo tempo si è tenuto nascosto per paura… di cosa? Di chi? Degli altri o di se stessi? 

Esiste una strabiliante dose di certezza ed accuratezza che emerge dalla lettura 'non automatica' di certi autori, tutti fatti ricadere nell’ombroso ambito dell’esoterismo: termine che reca con sé l’alone della paura senza motivazione, come una intimidazione ricevuta a voce molto tempo prima. Emerge altresì una conoscenza spaventosa di organi e strutture eteriche ‘non riconosciute’, di una precisa e puntuale mappa di condotti energetici e di una ragnatela di organi sovrasensibili. Può essere questa, l’opera di fantasia di alcuni umani tanto ambiziosi da gonfiare l’Ego sino ad inventarsi interi Mondi inverosimili? 

Non credo, perché tutto ciò deriva da una conoscenza antica, da un retaggio del tempo perduto, che mai può cancellare indelelebilmente ‘ciò che è stato’: la nostra origine. Sia chi di noi è un discendente di esperimenti genetici ricondotti alle pieghe del tempo, sia chi è un figlio 'naturale' delle stelle, sia chi è figlio dell’evoluzione legata alle anse planetarie, sia chi è un ibrido di tutte queste opportunità… tutti abbiamo un senso ed un perché, una missione e la responsabilità di vivere nel migliore dei modi

Che modalità di Vita descriveremo applicando la regola del ‘vivere nel migliore dei modi’ da un punto di vista di scarsa consapevolezza? Semplice: descriveremo mediamente la sopravvivenza.

Descriveremo un mondo esemplificato dalla regola del 80/20 o 90/10. 

Con questa esatta diluizione di abbondanza costringeremo la massa ad affamarsi da sola. Questa ‘fame’ è l’ombra della ‘confusione’ nella quale ci siamo aggrappati come il pescato nella rete del pescatore. Per uscire dalla 'confusione' non serve l’informazione generica né specialistica: serve il senso della propria presenza in se stessi, infatti io mi nutro di un nozionismo spirituale che effettua 'carotaggio' dello strato di conoscenza disponibile e non disponibile. 

Non mi serve leggere tutto di tutti, ma effettuare prove quantiche del tipo di ‘terreno’ disponibile, come un’analisi bioenergetica di quello che ci circonda nell’eterno presente.   

Il lavoro ha condotto a conclusioni certe sugli alieni, sulle loro identità, sui loro luoghi di provenienza, sui loro bisogni, sulle implicazioni storiche della loro presenza sul nostro pianeta e, non ultima, sulla motivazione dei rapimenti alieni. La quantità di materiale ricavato, la riproducibilità delle esperienze ipnotiche condotte, ad ora, su oltre duecento casi e le prove collaterali ottenute mi consentono di dire, chiaramente e per la prima volta nel mondo, senza timore di essere smentito, cosa vogliono da noi i diversi gruppi di alieni che sono sulla Terra da migliaia di anni

I risultati ottenuti, che saranno qui di seguito sinteticamente enunciati, mi hanno fatto capire anche perché era così difficile comprendere il movente delle loro azioni. Perché, infatti, dopo anni di lavoro sia mio sia di altri colleghi stranieri, non si riusciva a costruire un quadro d’insieme?
 
Perché gli alieni cercavano in noi qualcosa che noi non sapevamo d’avere!
 
Qualcosa che, una volta portata alla luce, permetteva di costruire un’immagine dell’uomo fortemente diversa da quella imposta oggi dal determinismo materialistico alla Piero Angela”.
'Alien Cicatrix' di Corrado Malanga.

Nella 'confusione' non si capisce un granchè di quello che conta. Perché? Perché non si hanno chiare le domande da porsi, essendo impegnati ad evitare le collisioni con i ‘corpi’ che impazzano a prima vista senza senso. Se esiste un problema, la 'confusione' non lo evidenzia ma lo diluisce insieme al rumore di fondo. Il ‘problema’, percepito da me, relativo alla Vita è:
  • la sua origine/sorgente
  • il suo motivo/scopo/senso/direzione
Se esiste una ‘resistenza’ alla Vita, il ‘problema’, percepito da me, è relativo a:
  • chi è che oppone resistenza
  • perché oppone resistenza
Non intendo confondere le carte in tavola, per cui esemplifico aumentando la dimensione dell’Antisistema a tutto l’Universo di terza dimensione, così come avevo dedotto dopo la lettura del libro di Ann Walker/Freccia Bianca. Da questa espansione dell’Antisistema è possibile abbracciare il capitolo relativo agli alieni e inserirlo nell’ambito dell’evoluzione, non solo umana, ma comune. Per cui anche nella spiritualità dell’umanità; umanità che è una costola sia aliena che planetaria

Nell’affrontare il tema dell’Uno, non si deve commettere l’errore di tornare a considerare la propria fisicità al centro dell’Universo. Ciò che è centrale è ‘solo’ la nostra essenza, così come l’essenza di ogni creatura di ogni specie vivente. Questa centralità rappresenta il motore, il magnetismo che spinge ogni creatura a cercare l’evoluzione attraverso le varie fasi dell’ignoranza legata alla sopravvivenza ed alla catarsi. Occorre dunque mutare la frequenza di irraggiamento della Vita, alzarla e modularla in maniera diversa dal consueto. 

Cosa stanno cercando ‘coloro’ che oppongono 'resistenza'?

Detto questo, è apparso subito chiaro che i mammiferomorfi avevano un problema che noi potevamo risolvere: cercavano l’immortalità!
Pur essendo convinto che l’immortalità diventerebbe, alla lunga, incredibilmente noiosa, sono conscio che non tutti la pensano in questo modo. Il desiderio degli alieni di non abbandonare mai questa vita e la determinazione dimostrata nel perseguire tale scopo mi aveva lasciato abbastanza perplesso sul loro grado di maturità intellettuale, ma proseguii nelle ricerche: forse mi stavo sbagliando.
Sotto ipnosi gli addotti che erano venuti a contatto con questi esseri riportavano, unanimemente, che gli alieni vivevano: “attraverso di noi, attraverso la nostra mente...

In questo tipo di addotti esisteva una forte dicotomia cerebrale, che uno psichiatra da quattro soldi avrebbe facilmente interpretato quale schizofrenia acuta; tuttavia analisi approfondite della personalità dei soggetti non lasciavano dubbi sulla loro totale sanità di mente. Essi si sentivano spesso diversi, come se non fossero di questo mondo, ed avevano dei flash-back in cui si ricordavano scene di vite passate ed immagini in cui agivano in un contesto alieno, quasi fossero alieni loro stessi.
Fu subito chiaro che nella loro mente esisteva una zona di memoria ad acceso negato, in cui erano nascosti alcuni ricordi che riguardavano scene di vita di un alieno: ne nacque l’ipotesi che fosse reale ciò che risultava da diverse altre ipnosi, cioè che gli alieni usavano il cervello degli addotti come magazzino per i loro ricordi (in termini informatici, una specie di sistema di back-up).
Secondo tale ipotesi gli alieni in questione cercano l’immortalità, che non possono in realtà raggiungere, perché, pur essendo molto più longevi di noi, muoiono ugualmente. Possono, però, far sopravvivere tutti i loro ricordi, mettendo nel cervello di un bambino terrestre tutta l’esperienza dell’intera vita (fino a quel momento) di uno di loro, il quale, dopo di ciò, può anche, eventualmente, morire.
Il bambino, col trascorrere degli anni, diventa adulto ed ogni tanto il suo cervello mostra piccoli segni dell’altra personalità, creandogli non pochi problemi esistenziali.
 
La memoria aliena rimane comunque inaccessibile, se non facendo ricorso ad una specie di procedura-chiave (simile alla password di un computer), capace di aprirla e di liberarne il contenuto.
 
Prima della morte dell’addotto utilizzato per il back-up, gli alieni tornano e copiano, se necessario, tutto il contenuto della sua memoria nel cervello di uno di loro appena nato. Costui dispone così subito della memoria, oltre che del terrestre ospite, del suo predecessore alieno e diventa, pertanto, tutt’uno con lui.
Così la sua personalità sopravvive, anche se il corpo muore, e si ottiene un surrogato di immortalità. L’alieno neonato non deve fare esperienza, ricominciando daccapo tutto il percorso formativo, ed alla fine, per fare un esempio, un alieno (o meglio la sua personalità) vecchio di trentamila anni risulterà formato dai ricordi di sei alieni di cinquemila anni l’uno, più un numero elevato di memorie di terrestri usati per il back-up.
 
Il prodotto dell’applicazione dell’idea appena descritta è una sola personalità in evoluzione, che utilizza tanti corpi in successione: una sorta di pseudo-immortalità che permette agli alieni di conservare tutte le caratteristiche fondamentali del loro pensiero originario.
 
Si è presto constatato che il cervello umano è preferito dagli alieni come magazzino per le loro memorie, infatti agli addotti, durante i rapimenti, viene ripetutamente detto che: 'Il vostro cervello è una cosa perfetta: le macchine si rompono ma i cervelli umani no…'.
 
Ecco, dunque, cosa significa la frase: 'Noi viviamo attraverso il vostro cervello…'".
'Alien Cicatrix' di Corrado Malanga.

Roba forte, eh? Il rifiuto a priori che percepiamo leggendo queste righe è il frattale che ‘qualcosa si muove e si oppone dentro di noi’. Cosa è? Chi è? Perché? 

Il parallelo con quanto emerge dalla visione del film 'Dark City' è notevole...

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

giovedì 10 marzo 2011

La Matrioska di Malanga.





La televisione si appresta a diffondere le immagini del Papa che risponderà alle domande dei ‘fedeli’. Evento storico, vero? Peccato che le domande saranno filtrate ad hoc e la trasmissione non sarà in diretta. Insomma non potremo vivere il ‘bello della diretta’: la possibilità anche di sbagliare. In questa modalità levigata del predicare e di affrontare la marea della gente, il Papa apre le porte alla comunicazione virale legata all’ambito televisivo, una maniera sottile di avvicinarsi alla moda ed ai gusti della massa tanto attratta da tutto ciò che è giudicabile, giustiziabile, dall’alto scranno delle proprie abitazioni imbandite di tutto quello che non serve

Il Papa risponderà solo a domande non ‘scottanti’, infatti parlerà solo di Gesù: "Gesù! Mi chiedo dove sia la consapevolezza della gente". 

Questo 'argomento' è tra i più ‘scottanti’: è possibile agganciare ogni tipo di discorso agganciando il nome di Gesù. Mi piacerebbe ossservare il Papa che risponde alle domande delle persone stando in mezzo a loro, in ‘diretta’, anche con la possiblità di sbagliare a dire qualche parola… in fondo è un uomo come ogni altro

Anzi, un ottimo politicante dalla dialettica certa e sicura: che rischio corre? Penso sia ciò che rappresenta che rischia di cadere, più che l’errore dell’uomo Ratzinger.

Lo so. Lo so. Corre molti pericoli a stare in mezzo alle persone, perché le persone sono 'pericolose', ci possono essere degli squilibrati o degli ‘infedeli’. A questo siamo giunti. Ecco la notizia ufficiale:

Papa Benedetto XVI risponderà in tv alle domande dei fedeli.
Sarà un evento televisivo storico quello che si verificherà il 22 aprile, Venerdì santo, su RaiUno: alle 14.10 andrà infatti in onda una puntata speciale di 'A Sua Immagine', dal titolo 'Domande su Gesù', che vedrà la partecipazione straordinaria di Papa Benedetto XVI.
Non era mai accaduto che un Papa partecipasse ad uno show televisivo per rispondere direttamente alle domande degli spettatori, che potranno essere inviate alla redazione, che selezionerà quelle che riterrà più opportune e le sottoporrà poi a Papa Ratzinger, pronto a rispondere.
Le domande non saranno però per nulla 'scottanti': l'unico argomento di cui si parlerà sarà Gesù e il Papa sembra più che disposto a chiarire tutti i dubbi dei fedeli a questo proposito. Nessuna chiarificazione sarà dunque concessa su questioni politiche o sul recente scandalo dei preti pedofili. È sicuramente un grandissimo passo avanti da parte del Vaticano - sebbene la trasmissione non sarà in diretta, ma verrà registrata qualche giorno prima per questioni di sicurezza -, che dà quindi l'impressione di volersi 'modernizzare'.
Yahoo

Oggi mi voglio soffermare sul ‘caso’ Malanga. Sto leggendo il suo libro ‘Alien Cicatrix’, e ciò di cui mi sono dissetato mi ha sinceramente donato un altro allargamento della consapevolezza e anche un pizzico di smarrimento. Questo uomo era entrato a fare parte di una organizzazione privata italiana chiamata CUN (Centro Ufologico Nazionale)  e, dopo varie peripezie legate all’osservazione di un caso di ‘rapimento alieno’, gli fu intimato di ritirare il suo libro - Gli ufo nella mente - contenente la cronistoria di ciò che aveva rilevato dopo anni di investigazioni. 

Veto che lo costrinse a lasciare quella organizzazione per mancanza di libertà e per evidente infiltrazione e sabotaggio dell’attività del CUN. Perché Malanga mi ha così colpito? Forse perchè siamo due 'visionari' molto simili? 

O forse perché la sua narrazione unisce almeno due ambiti che necessitano proprio di essere chiariti e normalizzati, ad esempio, attraverso un loro accostamento che apparirà del tutto ‘sacrilego’ e fuori luogo secondo ciò che il pensiero secolare ha impresso a chiare lettere dentro ai nostri inconsci: l’intenzione allargata di comprensione del fenomeno alieno e della spiritualità

Due veri e propri mondi tenuti appositamente lontani l’uno dall’altro. Perché? Perché ‘insieme’ possono contribuire ad infondere maggiore luce su un fenomeno unico chiamato ‘Vita e senso della Vita’. Nel film ‘Fuori controllo’, in cui si registra il ritorno di Mel Gibson alle scene, si evidenzia la figura di uno strano personaggio che, da decenni, viene stipendiato dai potenti di turno al fine di confondere le ‘acque’

Il suo compito è di rendere incomprensibile ciò che era comprensibile. 

Dopo il suo avvento le situazioni divengono fitte ed intricate, impossibili da dirimere. Dato che nulla è per caso, e che le trame cinemtografiche sono sempre più addentro alle trame della realtà percepita come 'unica realtà', non è difficile invece comprendere che alcune centinaia di queste figure si possano aggirare effettivamente per il Mondo, al fine di gettare il seme dell’incomprensione, dell'insabbiamento e della rinuncia.

Unitamente alle varie opere dei Media e del condizionamento di massa, queste figure completano il disegno di livellamento della sete di conoscenza e di libertà che la massa ricerca sempre in maniera perlomeno sottile.

L’ambito alieno e spirituale è caratterizzato da un totale e calibrato senso di smarrimento e di incongruità, nel senso che si fa veramente fatica ad accostarli insieme

Come si fa a pensare a due argomenti tanto vasti ed 'incompleti' dal nostro punto prospettico, quando non si hanno le idee chiare nemmeno sul ‘chi si è’? È veramente un terreno SacroProfano.

Sono certo che comprenderete alla perfezione quello che intendo dire. In me si affaccia un senso di estraneità naturale, osservando queste due caratterizzazioni della Vita. È ovvio che questo è un senso provocato da un qualcosa che mi condiziona, proprio come ciò che mi succede quando desidero fare qualcosa e non lo faccio per motivi mai sufficientemente chiari. 

Semplicemente lo voglio fare ma non lo faccio, e non c’è nemmeno necessità che ci sia qualcuno a vietarmelo: non lo faccio di mia iniziativa e basta

Ciò è davvero incredibile, anzi incomprensibile. Proprio ieri, mentre mi succedeva ancora, mi sono chiesto: "Perché mi accade questa cosa?". Subito dopo ho ‘trovato’ il libro di Malanga liberamente scaricabile da Internet.
 Mi rendo conto che per non fare un articolo troppo lungo, è meglio spezzare lo scritto in più puntate. 

Sono molto attento a ciò che il sincrodestino mette sul mio percorso e a ciò che l’apparato intuitivo, allenato nel funzionare tramite l’attenzione e la consapevolezza, conduce sino a me in termini di percezione allargata.
Insomma, il condizionamento dell’Antisistema potrebbe ricomprendere anche i lunghi tentacoli delle interferenze aliene. Ciò non costituisce per sé una rilevante novità, però l’acutezza con la quale Malanga porta avanti e rende noti i suoi studi, costituiscono senz’altro una modalità rilevante del cammino intrapreso quando ho deciso di aprire questo Blog. 

Il mio ‘lavoro’ è quello di portare alla luce tutto ciò che è inerente all’Antisistema, tutto, alla luce del senso dell’esistenza e della missione di Vita. Per fare questo, utilizzo la mia dote di unire ciò che gli altri, per vie separate, hanno dedotto e compreso. Questa opera di taglio e cucito è certamente ciclopica, ma un pezzetto alla volta, con pazienza e conduzione del proprio tempo, l’attività è certamente possibile. La prima tappa, non conclusiva, della mia attività ed intenzione, verrà coronata dalla pubblicazione del libro primo sull’Antisistema

L’Antisistema è la via all’Ascensione. 

Non è il ‘lasciate ogni speranza’ ma il ‘verificate ogni speranza’. La speranza che si ‘lascia’ o si ‘ri lascia’ libera l’individuo dalla morsa ottundente della paura. La paura travestita da speranza è un abile camuffamento dell’irresponsabilità, nonché dell’età puerile, della fase in cui ci troviamo a vestire i panni, alquanto 'scomodi', di ricercatori di noi stessi.
  
Questo trattato si rivolge solo ed esclusivamente agli addotti italiani ed, in secondo luogo, a tutti coloro che, armati di buona volontà e di qualche neurone funzionante, pensino che c’è, nell’aria, qualcosa che non va.
 
Sì, qualcosa nell’aria non va!
 
Gli addotti, a livello inconscio, lo sanno e lo sentono bene, perché lo hanno sperimentato sulla loro pelle e dentro di loro: gli altri lo sanno perché lo percepiscono dalle piccole cose di tutti giorni.
 
Non si sa bene cosa stia accadendo, ma c’è in giro un certo malessere. Si dà la colpa alla congiuntura, alla politica, alle guerre, al tempo atmosferico ed all’inquinamento, ma in realtà nessuno capisce cosa succeda. Succede che la nostra Anima, a livello inconscio, sa che sta per accadere l’irreparabile, ma non sa come dirlo, a livello cosciente, alla parte restante di noi stessi, ai piani della coscienza e del subconscio. Tutto rimane dunque sopito, intorpidito a livello di sensazione. Si sa che deve succedere qualcosa, ma non si sa cosa”.
'Alien cicatrix' di Corrado Malanga.

Curiosamente questa citazione fa il paio con quella di Ann Walker /Freccia Bianca:

Ciascuno di voi sente dentro di sé che è avvenuto qualcosa di terribilmente sbagliato

È la vostra Anima che ve lo dice. 

Non si tratta della vostra immaginazione ma della verità, perché ognuno di voi si è domandato: “Che cosa posso fare?”. Io dico che tutti… stanno cominciando ad accorgersene. Gli scettici dubitano e i saggi lo sentono. Il buono lo sente. Ogni uomo sulla Terra si rende conto del problema… non importa quanti si levino a dire che non esistono problemi… Eppure dite a voi stessi: “Perché dovrei io, nel mio piccolo, fare qualcosa quando nessun altro fa nulla?”. Ogni uomo, donna o bambino su questa Terra è parte degli altri. Non conta quanto tenacemente cerchiate di spezzare questo vincolo: non può essere infranto. Così ascoltate i vostri cuori… Salvate voi stessi e la vostra Terra”.

Tutto torna se si sa acoltare con esattezza il ‘suono’ che ci raggiunge in maniera sottile. Vedremo prossimamente come Malanga è giunto ad esprimere taluni concetti piuttosto ‘assordanti’ e cosa abbia estratto dalla sua grande capacità di perseguire la profondità della propria passione nonché missione di Vita.

È meglio se mi fermo qua per oggi. Solitamente scrivo articoli lunghi, ma questo rischia di diventare troppo lungo. Per l’importanza del tema trattato, è meglio sviscerarlo progressivamente. Cercherò di contattare Malanga perché sento che qualche tassello importante di me può essere facilmente ri collocato tramite la sua attenta disamina. E capire me stesso equivale a capire il tutto e ad aiutare la Terra.

Sotto ipnosi gli addotti che erano venuti a contatto con questi esseri riportavano, unanimemente, che gli alieni vivevano:
Attraverso di noi, attraverso la nostra mente....
Da Alien cicatrix di Corrado Malanga.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 9 marzo 2011

Ogni attore giudica ma non è se stesso.





Nell’articolo di ieri ho trattato velocemente del concetto del ‘male’ nella proiezione ancestrale del cosiddetto ‘Diavolo’. Un archetipo, questo, che incarna tutte le paure umane, esteriorizzate e rese palesi alla luce di un Mondo considerato dai più molto simile ad un Inferno, nonché l'anticamera religiosa di un ben altro e più ‘pungente’ tipo di Inferno: quello che attende dopo la dipartita dell’Anima dal corpo fisico

Che dire? Secoli o addirittura millenni di oscurantismo globale hanno intaccato il nucleo della nostra essenza incarnata, riuscendo nell’impresa di staccare la consapevolezza del 'chi si è', in funzione dei moti allucinanti del vivere in una modalità continua di sopravvivenza

Nella rete della paura, il male si è scolpito una gran parte attiva in noi e fuori di noi

Il suo riflesso esterno a noi è proiettato dallo specchio della Coscienza, intimidita sempre di più dalle strane storie che ‘qualcuno’ ad arte ha da sempre sparso ai quattro venti. Tutto converge verso un punto di stress, un punto di maggiore debolezza dell’infrastruttura dell’universo umano. Tutto evidenzia ciò che non si vuole evidenziare, ma che chiaramente il processo legato alla psiche conduce a sé, come un magnete polarizzato ad attrarre per via naturale. 

Sia il pensiero che il Karma costringono a prendere evidenza della nostra situazione sulla Terra, mentre a nulla valgono i tentativi dell’Ego di allontanare il momento della 'resa dei conti', il momento in cui dovremo affrontare noi stessi e le nostre paure. Le illusioni di una Vita agiata e benestante o di gran lavoro o di un egoico altruismo, alla fine condurranno comunque sino a noi ogni ‘detrito’ che ci portiamo dietro come una Cometa la sua scia. 

Non si scappa da questo meccanismo, perché è previsto dal Piano Divino. Perché è un meccanismo di ‘pulizia’ energetica e spirituale. Perché è l’evoluzione a cui siamo chiamati. Il ‘male’ è ignoranza, è non conoscenza, è il vivere un giorno da leoni e gli altri da pecore, è incoerenza, è una vibrazione stonata, un’onda alfine opportuna per… crescere.

Domanda 9
Puoi spiegare il concetto di male? Esiste davvero?
 
Risposta 9
La preoccupazione primaria nell’universo non è il male, ma l’ignoranza. Quando i membri di una specie sono nell’ignoranza della loro identità come coscienza individualizzata, sono più facilmente manipolati e sedotti dalle illusioni temporanee del MEST (Materia, Energia, Spazio, Tempo). Il MEST è nell’universo la visione più esteriore del multiverso, e quelli che identificano in esso la loro vera casa stanno vivendo nell’ignoranza.
 
E’ da questa mancanza di conoscenza che il concetto di male si è propagato in una serie di qualità, energie e motivazioni. Il male, al suo livello più distillato, è semplicemente una conoscenza parziale e, da questa parziale conoscenza, il veicolo dell’anima di qualsiasi specie è capace di comportamenti che possono essere definiti come male. Il male, per quanto riguarda una personalità come la Sorgente Primaria, non esiste. Non è un sistema codificato di energia o intelligenza. E’ un’espressione comportamentale di ignoranza e nulla più.
 
A questo riguardo, il Lyricus si preoccupa del male ma non teme il suo potere o impatto, perché il male non è coordinato o coerente, a differenza di coloro che sono allineati con la Sorgente Primaria. Inoltre, il male è in conflitto con se stesso più di quanto sia in conflitto con la Sorgente Primaria e con le espressioni a lei allineate.
 
Nella maggior parte dei casi, il Lyricus considera le espressioni del male o uno dei suoi membri con compassione, accrescendo la propria risoluzione di dare assistenza a una specie verso il Gran Portale.
 
Nella terminologia del Lyricus, il male è la resistenza al sentiero della consapevolezza – chiamato Gran Portale. La resistenza alla scoperta e alla diffusione del Gran Portale  è il prodotto principale di entità non informate che desiderano mantenere l’inganno del loro potere personale, temendo che l’illuminazione della specie li spodesterà. Il male manca del sistema di radicamento alimentato dalle profondità della coscienza individualizzata ed è quindi facilmente sradicato una volta che la coscienza individualizzata diviene l’identità della specie umana.
Estratto da: Lyricus - FAQ 1, Relazione del Lyricus con la specie Umana

Davvero intensa questa citazione:
  • Quando i membri di una specie sono nell’ignoranza della loro identità come coscienza individualizzata, sono più facilmente manipolati e sedotti dalle illusioni temporanee del MEST (Materia, Energia, Spazio, Tempo). Il MEST è nell’universo la visione più esteriore del multiverso, e quelli che identificano in esso la loro vera casa stanno vivendo nell’ignoranza.
  • Inoltre, il male è in conflitto con se stesso più di quanto sia in conflitto con la Sorgente Primaria e con le espressioni a lei allineate.
  • Nella terminologia del Lyricus, il male è la resistenza al sentiero della consapevolezza – chiamato Gran Portale. La resistenza alla scoperta e alla diffusione del Gran Portale  è il prodotto principale di entità non informate che desiderano mantenere l’inganno del loro potere personale, temendo che l’illuminazione della specie li spodesterà.

Si parla di:
  • ignoranza che facilita la manipolazione
  • la manipolazione di questo scenario 3D, ossia l’Antisistema
  • Antisistema che evidenzia il conflitto con se stessi
  • il conflitto con se stessi è una resistenza alla consapevolezza
  • le paure di chi ha il potere si identificano nella paura di perdere quel potere
Dunque James dei Wingmakers ci sta narrando dell’Antisistema, ma per altre vie. Ciò che il genere umano proietta al di fuori di sé è proprio ignoranza che viene incoraggiata dallo scenario 3D, progettato appositamente per evidenziare al massimo livello il grado di oscurità che caratterizza il cammino dell’incompletezza verso la completezza. 

È naturale oltre che logico

L’Antisistema serve proprio a questo. Ben intesi, l’Antisistema è un 'padre' ma anche un padrone. È come lanciare un programma con un preciso scopo ed un ampio raggio di movimento o libertà. Esso può spingersi a livelli radicali. Esso si nutre di ciò che evidenzia. Ne ha necessità. È pertanto un ‘gioco’ molto serio, doloroso di un dolore teorico molto grave. 

Il tempo a lui concesso è il tempo a noi concesso nell’economia dei cicli celesti dell’evoluzione lanciati dal Creatore, il quale tesse ed elabora i dati degli Human Bit ai fini del bilanciamento dell’equazione energetica strutturale di base. Il Creatore dipende da noi

Dal punto di vista metafisico e soprattutto per certa tradizione filosofica antica (in particolare per S. Agostino, ma tenendo presenti anche i filosofi della Grecia antica come Platone e Aristotele), il male, essendo l’esatta antitesi del Bene e quindi dell’essere, si configura come una privazione di essere o, che dir si voglia, con il non-essere stesso. Il Male, non avendo di per sé consistenza autonoma, essendo privazione del Bene ed esistendo quindi solamente in virtù dell’essere e come suo esatto contrario, è un accidente della realtà.
 
Il male secondo Platone.
Nel X libro della Repubblica, Platone, sullo sfondo delle cui opere spesso appare trattato il problema del male, costretto ad utilizzare in generale i miti e in particolare quello di Er per spiegare il concetto trascendente di una vita ultraterrena, ammette la possibilità di una vita terrena dove il giusto riceve premi ed onori dagli dei e dagli uomini, ma aggiunge anche che gli uomini ingiusti, anche se in un primo momento sembrano aver successo, da vecchi sono "maltrattati nella loro miseria da stranieri e cittadini, vengono flagellati… saranno poi torturati e bruciati"; Platone sostiene anche che le fortune e le sofferenze che si ricevono sulla terra sono nulla rispetto a quelle che ci attendono dopo la morte.
 
Il mito di Er.
Attraverso il mito di Er, che narra la storia di un soldato morto in battaglia che, dopo dodici giorni, ritorna in vita e racconta cosa aveva visto nel regno dei morti, Platone sostiene che l'anima riceva già in questa vita sia il premio della sua giustizia, sia la pena della sua colpa.
Per Platone, però, a differenza di quanto credevano gli ebrei vetero-testamentari, un'anima giusta è colpita da castigo non perché ha ereditato una colpa dai propri padri, ma perché ha commesso una colpa in una sua preesistenza passata.
Da Wikipedia

La lungimiranza degli antichi è 'abissale'. In contrapposizione al concetto che si è costruita la scienza occidentale, riferito alla inferiorità di coloro che vissero nei tempi trascorsi rispetto al punto di riferimento presente. Tale paradosso e cecità è certamente temporaneo, in quanto il pieno sviluppo del processo del pensiero e dell’Io umano, condurranno presto o tardi al pieno risveglio dell’essenza intrappolata nella rete concettuale di un modello di psiche acerbo, imberbe, ancora troppo vicino al suo punto di nascita. 

Platone utilizza dei termini che i traduttori hanno ‘fissato’ per esso, per cui la sua valenza si occidentalizza un po’ troppo. È come studiare gli antichi con il metro di giudizio e valutazione moderni: tutto appare come infantile, puerile, al limite della compassione e dello scherno. 

Se davvero Platone scriveva degli Dei è ovvio che si poteva riferire esclusivamente agli Dei provenienti dalle stelle. Questo è un altro paradosso a cui l’uomo medio moderno va incontro puntualmente: crede in un Dio unico, il suo, e quando legge delle altre divinità attuali le rifiuta, mentre quando legge degli Dei dell’antichità si apre alle considerazioni più disparate, miscelando possibilità anche remote. Come è possibile questa cosa? È come se il ‘credente, sfugga da un presente diverso da quello che gli hanno imposto, rifugiandosi nel passato non riconosciuto, nel quale può manifestare silenziosamente tutta la propria ‘sete di curiosità’. Solo i bigotti o gli integralisti non lo fanno. La grande platea è infatti interessata da sempre ai misteri che ci ruotano attorno come satelliti atratti dalla nostra presenza. 

Lo so che è concetto astruso che probabilmente non sono riuscito per bene ad esprimere: non è facile nel poco tempo che ho a disposizione per il Blog durante la giornata. Tuttavia lo sforzo richiesto al cortese lettore è proprio quello di intingersi nelle riflessioni, seppure abbozzate, e continuare privatamente il cammino solo sussurrato e prosposto. Questo esercizio è di grande utilità al fine di aprire le porte della propria disponibilità dell’essenza all’essenza. 

La sete di curiosità umana è fumo che sfugge dalle chiuse dell’Antisistema, è il percepire che qualcosa di diverso dall’usuale esiste appena oltre il passo mosso con coraggio e determinazione oltre il giudizio della comunità e della consuetudine.

È il voler giudicare che ci sconfigge.
Apocalypse Now

(Basandosi sui tipi di giudizio possibili, secondo  Aristotele) lo studioso del Novecento Karl Popper ha elaborato il principio di falsificazione, secondo il quale se due proposizioni sono opposte tra loro ed una di esse risulta vera, l'altra sarà sicuramente falsa”.
Da Wikipedia

A questo conduce la 'filosofia' dell’uomo? Ad emettere sentenze logiche che servono ai programmatori di computer per incidere la loro funzionalità? Da parte mia, posso umilmente fare notare che il principio di falsificazione proposto da Karl Popper è quantisticamente irrilevante in quanto esprime un punto di vista molto limitato della consapevolezza estesa

Ciò che è inerente allo scenario 3D è interamente ribaltabile ai fini della presa di coscienza. Questo ribaltamento dei piani della percezione esplica proprio il concetto di specchio e riflesso, interamente ricondotto ad un unico punto d’osservazione per il quale non esiste né giudizio né, dunque, verità o falsità, ma solo opportunità evolutive

Il giudizio umano anche nella sua estrema logicità crea separazione e lontananza dal proprio nucleo dell’essenza e motivazione spirituale.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com