mercoledì 29 settembre 2010

L'Universo ci parla in ogni istante.






Prosegue il viaggio di SacroProfanoSacro - SPS, il concetto invertito di PSP – PlayStation Portable, un “diario da viaggio” in luogo di un “gioco da viaggio” che poi, nella sua essenza, descrivono la stessa "cosa" dal momento in cui le “vie”sono infinite.

Oggi sento la necessità di unire, "cucire" insieme il linguaggio sincronico dell’Universo che, come il respiro dell’Oceano, deposita sulla mia “spiaggia” quotidianamente ciò che le sue acque riflettono per me, attratte dal mio centro di attrazione. Spero possa essere d’aiuto per ritemprare gli animi in risonanza con il mio e per diffondere un po’ di leggerezza in coloro che si imbatteranno in me per infinite cause…


Il video di apertura è meraviglioso, come del resto l’intero film e la colonna sonora riesce davvero ad aprire il Cuore. Il suo testo è il seguente:

Tu pensi che io sia una selvaggia
mentre tu hai girato il mondo e questo io lo so
ma dimmi allor perché se selvaggia chiami me
ci sono tante cose che non sai, tu non sai.
Tu credi che ogni cosa ti appartenga
la Terra e ogni paese dove vai
ma sappi invece che ogni cosa al mondo
è come te, ha uno Spirito, un perché.
Tu credi che sia giusto in questo mondo
pensare e comportarsi come te
ma solo se difenderai la Vita
scoprirai le tante cose che non sai.
Hai sentito il lupo che ulula alla Luna blu
che sai tu della lince che ne sai
Sai cantare come cantan le Montagne
pitturare con il Vento e i suoi color
riscoprendo un po’ d’Amore nel tuo cuor.
Dai corri insieme a me nella Foresta
fa entrare un po’ di Sole dentro te
vedrai che non c’è bene più prezioso
e così la ricchezza scoprirai.
I Fiumi e i Lampi sono miei fratelli
e gli Animali sono amici miei
insieme nel segreto della Vita
in un cerchio che per sempre esisterà.
Chi sa la Vita cos’è
se la fermerai, neanche tu saprai
e non sentirai quel Lupo e il suo pregare mai
almeno fino a che non lo vorrai.
Non distinguer dal colore della pelle
e una Vita in ogni cosa scoprirai
e la Terra sembrerà solo Terra finché tu
con il Vento non dipingerai l’Amor.

Fonte: Color in the Wind (Pocahontas)

Mi sono giunti due messaggi che hanno contribuito a rasserenare l’animo in contrasto con gli “scogli” esistenziali. Ringrazio per questo Natyan:

Quando hai capito che la destinazione è "la strada"
e che tu sei sempre sulla strada "non per giungere a destinazione"...
ma per godere della sua bellezza e della sua saggezza...
la vita cessa di essere un dovere e diventa semplice e naturale...
una beatitudine in sè e per sè

Sri Nisargadatta Maharaj

Quando sei ispirato da un grande proposito,
da qualche progetto straordinario,
tutti i tuoi pensieri oltrepassano i loro confini.
La tua mente trascende le limitazioni,
la coscienza si espande in ogni direzione
e ti ritrovi in un nuovo, grande
mondo meraviglioso.
Le forze, le facoltà e i talenti addormentati
Si ridestano, ed ecco che diventi
Una persona molto, molto più grande
Di quel che avevi osato sognare.

Patanjali

Fonte: Studio Gayatri

Da Macrolibrarsi è giunta la consueta mail pubblicitaria, nella quale si parla di James Allen; eccola:

Caro Davide,


"Un uomo è letteralmente ciò che pensa, essendo la sua personalità la somma dei suoi pensieri".

Queste le parole con cui il pensatore e poeta inglese James Allen, capostipite della corrente del Nuovo Pensiero, rivela il modo in cui i nostri pensieri determinano il nostro destino e mostra come la mente, se ben indirizzata, possa influenzare positivamente sia l'ambiente in cui viviamo sia il comportamento delle persone che ci circondano.

Secondo l'autore, una vita ricca di amore e di successo non è il risultato di una cieca necessità o di un insieme di casualità, ma il frutto di uno sforzo costante capace, attraverso un corretto controllo dei pensieri, di metterci in sintonia con le potenze dell'universo, avvicinandoci alla perfezione divina.

James Allen è uno scrittore misterioso… Allen scrisse diciannove libri, un tesoro di pensieri e riflessioni che hanno ispirato e arricchito l’umanità dei suoi tempi e le generazioni successive.

Ecco un estratto di una sua opera - “Padroni del destino” - liberamente scaricabile dal sito Macrolibrarsi. Vale davvero la pena di leggere questo incipit che continua sul sito per motivi di lunghezza dell'articolo:

Possiamo paragonare la mente umana a un giardino, il quale potrà essere coltivato con intelligenza o lasciato incolto; ma in entrambi i casi, curato o abbandonato, un giardino deve generare, e lo farà. Se non vengono piantati semi utili, al loro posto cadranno in abbondanza gli inutili semi delle erbacce, e diffonderanno la loro specie.

Proprio come un giardiniere coltiva il suo pezzo di terra, togliendo le erbacce per far crescere i fiori e la frutta che predilige, così un uomo dovrà badare al giardino della sua mente, estirpando i pensieri erronei, inutili e impuri per coltivare fino alla perfezione i fiori e i frutti dei pensieri positivi, utili e puri. Continuando a seguire tale processo, prima o poi un uomo scopre di essere il giardiniere della sua anima, colui che dirige la propria vita. Rivela a se stesso le leggi del pensiero, e comprende con sempre maggior esattezza come le forze della mente operino nella formazione della sua personalità, delle circostanze e del destino.

Pensiero e personalità sono un’unica cosa, e considerato che è solo attraverso l’ambiente e le circostanze che la personalità può manifestarsi e venire a conoscenza di se stessa, le condizioni esteriori della vita di un uomo non potranno che rivelarsi in armonia con il suo stato interiore. Con questo non si intende sostenere che in qualsiasi momento le circostanze della vita di un uomo siano un indizio della totalità della sua personalità, bensì che quelle particolari circostanze siano legate così saldamente a qualche elemento vitale del suo pensiero da essere indispensabili allo sviluppo di tale personalità.

Ciascun uomo si trova dov’è in base alla legge della sua essenza; i pensieri con cui ha costruito la propria personalità lo hanno condotto fin lì, e nella disposizione della sua vita non c’è alcun elemento dovuto al caso, ma ogni fattore è il prodotto di una legge che non può sbagliare. Questo concetto è valido tanto per coloro che si sentono «in disaccordo» con il loro ambiente, quanto per chi al contrario ne è pago.

L’essere umano, in quanto creatura in continuo progresso ed evoluzione, opera dove può imparare a svilupparsi; e non appena comprende la lezione spirituale che ogni circostanza ha in serbo per lui, fa sì che questa scorra per lasciare il posto ad altri avvenimenti.

Finché l’uomo si considera come un prodotto delle condizioni esterne, è costretto a lottare contro le circostanze, ma nel momento in cui si rende conto di possedere il potere di creare, e la facoltà di controllare i semi invisibili e il terreno da cui nascono le circostanze, diviene il legittimo padrone di se stesso...


E ancora, dalla cara Amica Loredana, mi giunge del prezioso materiale su Mere. Chi era Mere?

Il suo nome d'origine è Mirra Alfassa (1878-1973) e nasce a Parigi da padre turco e da madre egiziana. Plurilaureata e di formazione scientifico-materialistica, interessata al mistero della Materia, approda presto in India dove vi rimarrà per il resto della sua vita sempre ricercando la verifica ad una straordinaria ipotesi: il nuovo salto evolutivo sarà cosciente e avverrà se saremo capaci, pochi o tanti, di liberare e di purificare le nostre cellule dal loro asservimento allo "stupido" e millennario programma di morte… Nel 1914 giunge in India dove conosce Sri Aurobindo. Con quest'ultimo condividerà per più di trent'anni la ricerca e la sperimentazione attorno al salto evolutivo della Specie.
Fonte: www.vedanta.it

Ecco un estratto dal "lavoro" di Mere che mi ha colpito:

Però sai è spassosa questa Coscienza.
Ha messo il corpo in contatto con quelli che desiderano la sua morte (non so se con tutti, ma certo con un numero notevole) ce ne sono dappertutto e il corpo li vede.
Li vede come sono, ma non se la prende, non gli fa più nessun effetto. E’ come se fosse protetto da tutta questa roba che gli viene addosso. Non gliene importa niente, anzi per lo più si mette a ridere...
E poi quella Presenza.. quella PRESENZA.

Le cellule sono come i bambini, quando la sentono, sparisce tutto tranne quella. Allora è come un sospiro di sollievo. All’esterno però non si vede niente; se il corpo soffrisse, sarebbe la stessa cosa. Se soffre, di solito non si lamenta mai; chiama e basta Chiama chiama… e chiama .

Anche se sa benissimo che è completamente inutile, e che se riuscisse ad entrare nell’immobilità, rientrare nel silenzio, basterebbe. E appena ci riesce.. Però non sono certa che tutti questi dolori che sente dappertutto non gli vengano proprio, non siano dovuti a tutte quelle cattive volontà. Sai la Terra è piena di cattive volontà, di solito appena coscienti...
Perché succede? Perché l’esteriorizzazione è cominciata così? Con l'inconscio con una inerzia quasi totale, e perché solo sulla Terra è diventata così? Perché mai ha dovuto cominciare così?

14 maggio 1969.
Mere ha una crisi cardiaca, ma dice a Satprem: Mi sono resa conto che era tutta una preparazione per (Mere indica il Cuore)... Ti dirò dopo, è estremamente interessante, però riguarda il Cuore stesso delle cose. Fra tre quattro giorni ti dirò.

Ci sono momenti in cui a volte sei in totale benessere a volte stai malissimo e le vibrazioni sono le stesse. Succede ad ogni minuto ad ogni istante per, ogni cosa.

Questa Coscienza mi ha mostrato come… Beh se questa coscienza qui assume un certo atteggiamento, allora ne avverte tutta la gioia e l’armonia. Basta che invece assuma un atteggiamento leggermente diverso (e Mere fa uno sbilanciamento verso sinistra) la spessissima cosa diventa quasi insopportabile. Esperienze così continue... Continue per mostrarci davvero come ci sia un'unica COSA importante, l’atteggiamento che assume la nostra coscienza. In parole comprensibili fai sparire l'Ego e sparisce la malattia. E ti accorgi se stai di qua o di là.

Lo vedo, il corpo ha bisogno di una preparazione molto seria e completa per sopportare l’esperienza senza, nessuna vibrazione di inquietudine, di paura, di... per mantenere una pace e un sorriso costanti.

E ancora Mere:

Una visione che affida un ruolo ad ogni religione in questo emergere dall’Inconscio fino alla Conoscenza divina. Non si tratta di una osservazione qualunque, marginale: ma di una visione.
Certo, può dare l’idea di una concezione mentale, ma non lo è, non lo è. E’, se vogliamo dire così, una necessità di sviluppo.

E’ una visione, che mette le cose AL LORO POSTO.

L’Islamismo ha rappresentato un ritorno alla sensazione, alla bellezza, all’armonia delle forme: una legittimazione delle sensazioni e della gioia nella bellezza.

Visto un po’ dall’alto non è, non è di una qualità tanto superiore; ma dal punto di vista vitale è di una potenza estrema: ecco cos'è che ha dato all’Islamismo un tale potere di diffusione, di conquista materiale, di dominio.

Quello che hanno fatto i Musulmani è bellissimo, tutta la loro arte è magnifica, magnifica. E’ stato un fiorire di bellezza.

Poi... ci sono le altre religioni una dietro l’altra.

Ognuna rappresenta una tappa nello sviluppo dell’uomo nel suo rapporto col Divino, non l'astrarsi da una realtà per raggiungerne un’altra (Buddismo). E’ il bisogno di totalità, dell’insieme, la causa del susseguirsi di queste religioni una dietro l’altra in questo modo. Visto così è molto interessante.


Invece di vedere le varie religioni dal basso, è venuta d’improvviso, da molto lontano, una visione d’insieme del processo: una visione di come si è organizzato con una coscienza così chiara e una volontà così chiara, di come ogni cosa avviene proprio al momento in cui è necessaria, affinché niente venga trascurato e tutto possa uscire, emergere dall’Incoscienza e diventare sempre più cosciente…

E allora, in questa storia immensa terrestre, il Cristianesimo assume il suo ruolo, il suo ruolo legittimo. E questo ha un duplice vantaggio: gli restituisce valore agli occhi di chi lo disprezza, e mostra a chi lo considera l’unica verità che si tratta solo di uno degli elementi di tutto il globale.

Ecco.

Ecco perché la cosa mi ha interessato. Perché è il risultato di una visione d’insieme che mi è venuta perché avevo cominciato a occuparmi delle religioni (ri- cominciato, dovrei dire, perché è un tema che in passato mi era estremamente familiare). Quando mi hanno fatto delle domande sugli Israeliti e Musulmani, mi sono messa a guardare e ho detto: ecco qual è il loro ruolo.

Ecco il loro ruolo, la loro ragion d’essere. E giorni fa mi sono detta: Toh è proprio vero! Visto così è di una tale evidenza! Il Cristianesimo rappresenta una riabilitazione del dolore quale mezzo di evoluzione della coscienza.


Così la frase di Aurobindo assume tutto il suo valore…

Il cristianesimo si è manifestato perché gli uomini si ribellavano al dolore e, per sfuggire al dolore cercavano di evadere dal mondo… Poi col passare degli anni, e con l’evolversi delle cose, ci hanno preso gusto a soffrire! E dato che il dolore lo amano (guarda come diventa chiara la frase di Aurobindo) ecco che allora “Cristo, è ancora appeso alla sua croce in Gerusalemme".

Così questa frase, rivela tutto il suo significato… Poi qualche riga più sotto le viene proposto di pubblicare sul bollettino qualcosa sul Cristianesimo, ma Mere risponde che il guaio è che ognuno vede la propria religione come quella contenente la verità esclusiva.

Veramente illuminante: grazie Loredana :)

Oggi va così, cari Amici, ho lasciato parlare l’Universo per me. Questi diversi messaggi o vere e proprie lingue, costituiscono un unico concetto, un unico filo conduttore, la trama che ha in serbo per noi il nostro centro d’attrazione. Il risultato che siamo adesso e l’indizio per seguire la via che ci trasmuterà in quello che saremo nel prossimo “adesso”.

James Allen, come molti altri, si esprime sinteticamente in questo modo:

"Un uomo è letteralmente ciò che pensa, essendo la sua personalità la somma dei suoi pensieri".

Facciamo attenzione a “chi è che pensa” tuttavia. L’Antisistema si è introdotto nei nostri inconsci. Il frattale è espresso dal pensiero di Joseph, descritto nel libro “Le radici familiari della malattia” di G.Athias:

“Noi non pensiamo, siamo pensati”.

È molto importante "capire chi è che pensa", perchè "siamo quello che pensiamo"! II mondo intero si uniforma a quello che pensiamo,

In questa frase si annidano significati a vari livelli e “chi vuole intendere comprenderà”…

Chi è che pensa? Siamo noi, dove per noi è la mente biologica? Ma seguendo un certo discorso al quale fa riferimento anche Steiner, attraverso il sangue ereditiamo i "conflitti"dei nostri avi.

Questi conflitti sono un qualcosa che è rimasto come “appeso” o coagulato e che va “disciolto”.

"Ciò che facciamo in Vita riecheggia nell'eternità" - Il Gladiatore.

Ciò che facciamo oggi e che ci rappresenta è un “volere” che giunge dal passato e che si miscela con il presente attraverso la nostra esistenza. Una esistenza nuova e carica di opportunità. Esiste un filo legato al Karma che probabilmente racchiude il tutto. Esiste la nostra particella adamantina instillata nel CuoRe, che ci rappresenta nello scorrere del reame del tempo e che ci identifica nell’eterna rappresentazione della Creazione. Ci sono molte variabili, per cui non è possibile dire che “noi siamo in un certo modo”; noi siamo in molti modi diversi, proprio perché siamo una confluenza di fattori diversi che si uniscono per “andare avanti”. Ogni volta è sempre qualcosa di nuovo e di diverso. È l’unicità che si manifesta dalla comunanza, anche dalla sofferenza che è stata.


La scelta è solo nostra nell’adesso: cosa decidiamo di fare ADESSO, "sapendo" che abbiamo ereditato un “carico” che ci ha costretti a percorrere certe direzioni? È solo sapendolo, avendone consapevolezza che possiamo essere noi stessi in maniera “centrata”. Tramite noi “parla” l’intera umanità!

La responsabilità che ne deriva è importante come lo è giocare per un bimbo

Il discorso di Mere sul Cristianesimo è stupefacente, almeno per me, che sono sempre stato “urticato” dalla sua presenza. Attraverso il pensiero di Mere riesco ad avvicinarmi un po’ di più alla sua “logica illogica”. È il Cristianesimo delle origini quello più vicino all’essenza, tuttavia quello che è diventato in seguito persegue uno scopo specifico, molto “duro”, ma a quanto pare inevitabile a causa del livello raggiunto dall’umanità racchiusa nella parte di mondo che gli compete; livello di cui, ho come l’impressione, che l’opera di S.Agostino riservi una visione del tutto particolare e degna di approfondimento.

È tutto opportuno e nulla è per caso…

Insieme siamo Uno.

Grazie


martedì 28 settembre 2010

Illusioni pirotecniche.




Saccheggiato il museo di Bagdad
.
Sono un po' distratti i funzionari dei musei e dei siti archeologici in Iraq. A sette anni dall'invasione americana del paese, che provocò anche il saccheggio a più riprese dei tesori artistici, circa un terzo del patrimonio è stato ritrovato.

Dal museo nazionale di Bagdad erano spariti 15 mila pezzi di archeologia, vasi e collane babilonesi, bronzi di popoli mediorientali, ceramiche dell'antica Persia, tavolette d'argilla Sumere costellate di testi cuneiformi che corrispondevano alla più vecchia scrittura umana conosciuta.

Tra essi 638 oggetti, alcuni dei quali risalivano al terzo millennio avanti Cristo, che vennero rispediti nella primavera 2008 in Iraq dall'esercito americano che li aveva messi in sicurezza negli Stati Uniti. Fotografati, datati, classificati e impacchettati da un gruppo di esperti a New York, i pezzi vennero consegnati all'ufficio del primo ministro iracheno Al-Maliki
Fonte: Yahoo


Leggendo i libri di Sitchin e avendo delle nozioni di base storico geografiche, notizie inerenti a questa zona del pianeta dovrebbero essere sempre valutate attentamente
. Infatti stiamo parlando della cosiddetta “culla della civiltà”, ossia di quelle terre in mezzo ai due fiumi portatori della Vita in zone desertiche o semidesertiche: il Tigri e l’Eufrate. La terra dei Sumeri:


I Sumeri (abitanti di Šumer, egiziano Sangar, biblico Shinar, nativo ki-en-gir, da ki = terra, en = titolo usualmente tradotto come Signore, gir = colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo che possa essere considerata "civilizzata". Erano rappresentati da una etnia della Mesopotamia meridionale (odierno Iraq sud-orientale), autoctona o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 4000 a.C.) fino all'ascesa di Babilonia (attorno al 1500 a.C.).

La loro scrittura cuneiforme sembra aver preceduto ogni altra forma di scrittura e compare attorno alla fine del IV millennio a.C”.

Fonte: Wikipedia

Il “luogo dei Signori civilizzati” è il punto di start dell’attuale ciclo di Creazione. Tra una glaciazione e l’altra, che costituiscono delle vere e proprie paratie stagne del “ricordo”, l’umanità ha probabilmente vissuto dei cicli che l’hanno portata, ogni volta, ad una grande evoluzione.

Questi cicli si sono sempre conclusi con l’arrivo di un’era glaciale planetaria.

Come invece siano andate le cose alle elite sociali non è dato da sapersi. Penso che un fenomeno tanto evidente come una glaciazione, possa essere evitato da un gruppo o da una minoranza che possedesse almeno questi requisiti:

  • conoscenza
  • tecnologia
  • denaro
  • potere
Ovvio che questa distinzione è un retaggio del modo di pensare e di essere attuale; credo che in quel tempo potesse bastare la conoscenza ed il potere.

Ricordo che una parte della scienza si esprime nei confronti di questi tempi, come preparatori ad una nuova fase di glaciazione, di cui l'innalzamento delle temperature è solo una paradossale anticipazione.

Nelle Cronache dell’Akasha di Rudolf Steiner si narra di questi cicli, connessi al "respiro" dei pianeti e dunque al Cosmo intero.

Si citano il Sole, Saturno, la Terra, la Luna e le grandi civiltà scomparse come Atlantide, Lemuria, Mu
.

Fantasie? Quando Steiner ci informa che tra un ciclo e l’altro si torna ad una fase di potenziale, di “sonno”, in cui i “semi” di ciò che è stata l’umanità del ciclo precedente si radicano nel “terreno” e si preparano ad una nuova “nascita”, posso pensare che si passi attraverso una fase di reset basata su di un “inverno” lunghissimo: un’era glaciale!

Osserviamo in tal senso la Natura; nei mesi invernali si ferma apparentemente, “lavora” ad altri livelli meno evidenti. Si prende una “pausa” al fine di migliorare le proprie potenzialità, per “riflettere” entro se stessa, per aumentare la massa radicale, per ancorarsi alla Terra in attesa della Primavera e del “Cielo”. È un vero e proprio respiro di saggezza!
Solo l’uomo esula da questa estrema ciclicità. L’uomo che deve produrre in serie. L’uomo che non può mai fermarsi perché le sue “città” necessitano di “lubrificazione” continua.

La progettazione del tessuto urbano e sociale umano si basa sul presupposto che ci sia in continuazione “Vita” consumistica. Traffico, commerci, socialità. Non ci si deve mai fermare per nessun motivo…


Perché?

L’uomo produce e consuma sempre di più. Il consumo è però sempre più “estremo” e la società moderna, si può dire, che produca rifiuti. Il tempo generazionale umano è sempre più veloce ed il frattale è dimostrato dal tempo di Vita di un prodotto come il cellulare o il computer.

L’epoca dell’usa e getta è un vero e proprio insulto alla "logica" di economia di scala naturale.
Cosa è successo? Una stretta elite di persone ha deciso che l’umanità si dovesse sviluppare in questa maniera. Siamo stati distorti, strappati via dai ritmi nativi della Creazione. In che modo? In infiniti modi di cui:
  • l’alterazione del tempo cronologico (calendario)
  • l’estrazione dai cicli di “letargo” naturali
Evidenziano due dei più significativi movimenti. Condotti o meglio trascinati su un binario parallelo alla normale fruizione della Vita, è stato possibile progettare e “coltivare” generazioni intere di “cloni” senza memoria per il potere ed il sollazzo dell’Antisistema nelle vesti del Controllo.

L’area geografica di Bagdad è molto importante per tornare a comprendere le nostre origini sul pianeta Terra.

Per questo l’esercito USA ha messo in scena una guerra senza senso, di cui la faccenda petrolio è solo la punta di un iceberg sproporzionato. In quei luoghi esiste ancora la possibilità di comprendere il nostro passato e Sitchin lo ha ampiamente dimostrato. Nelle tavolette d’argilla è stata tramandata la storia dell’incesto genetico che ci ha creati.

Nei reperti che appartenevano al Museo di Bagdad c’era probabilmente qualcosa che valeva la pena di inscenare una invasione per “vedere da vicino”
.

“… vennero rispediti nella primavera 2008 in Iraq dall'esercito americano che li aveva messi in sicurezza negli Stati Uniti. Fotografati, datati, classificati e impacchettati da un gruppo di esperti a New York…”.

Facciamo questa considerazione: quando a terra una bomba colpisce il proprio obiettivo, c’è una forte esplosione che uccide e fa danni: attira l’attenzione. Nessuno si preoccupa di connettere quell’ordigno alla sua origine… all’aereo che l’ha lanciato. Perché? Perché in quel momento non c’è tempo; c’è altro di più prioritario da fare. Chi guardasse il cielo non vedrebbe nulla, perché parliamo di aerei di alta quota coperti dalle nubi. Chi vedesse qualcosa vedrebbe solo una macchina che vola e udirebbe solo il rumore sciacquato dei motori. È forse quella la causa della devastazione? È solo il braccio armato. Dove si trova il vero responsabile dell’idea di eseguire il bombardamento? Non di certo sull’aereo. Non di certo alla luce del Sole.

Ecco cosa facciamo e come ragioniamo usualmente a livello di massa… seguiamo l’evidenza di un “fatto” concreto che ci ha coinvolti, perdendo ogni traccia del mandante, del perchè.

Se il mandante sa che funzioniamo così, è facile provocare ad arte un effetto pirotecnico per catalizzare l’attenzione, quando in realtà le proprie mire puntano ad altro.

La pressoché totalità dell’informazione moderna ha questa funzione ingannatoria.


lunedì 27 settembre 2010

Riflessi nell'evoluzione.






Perché si continuano a dare notizie come queste?

“Uno dei virus più antipatici e fastidiosi che ci sia, quello del raffreddore, potrebbe essere la causa di una delle patologie più diffuse e pericolose che esistano, specie in adolescenza: l’obesità. Proprio così: il responsabile di tosse e raffreddore avrebbe anche un’altra colpa, molto più pesante, quella di contribuire a far ingrassare i nostri figli nell’età più delicata, quella dello sviluppo”.
Fonte: Yahoo

Cercando la "vera conoscenza" possiamo avere le vere risposte. Ciò che i media danno in pasto alla massa è un riverbero di verità. Una mezza misura. Ed è sempre più chiaro che è così. Parlare di cause e di responsabilità in questo modo è del tutto fuori luogo, perché sfuggono del tutto le variabili spirituali, la Natura e l’interazione dei corpi sottili, le leggi dell’Universo come l’attrazione, le ragioni profonde della malattia innestate in un complesso piano di derivazioni generazionali ed individuali

Parlare delle “cause” prevede l’apertura della nostra consapevolezza verso la Natura divina ed eterna della nostra essenza, della reincarnazione, del senso dell’evoluzione in corso d’opera continua. 

Scegliendo questa via, ci sia accorge che il “tutto” risponde a precise "sollecitazioni" che hanno luogo in piani dimensionali diversi da quello fisico, che è il collettore finale, l’esempio della malattia che emerge in seguito ad un certo “cammino” sensato e assolutamente necessario.

Non c’è nessuna demonizzazione dello stare male, perché è uno stato propedeutico alla crescita, una camera di scoppio del motore umano. Tutto ha un senso e tutto è opportuno. Quando non lo capiamo è perché ancora non siamo in grado di accettare questa unica "verità”.

Scendendo di “quota”, articoli come quello precedente, mettono in mostra come la scienza lavori a compartimenti stagni, senza allargare il proprio orizzonte; l’obesità, staccata dal suo contesto spirituale diventa qualcosa di “spettacolare” da mettere in vetrina per gli sguardi curiosi della gente. Rimanendo sul piano “denso”, come non cercare responsabilità nei confronti dell’industria dell’alimentazione, del  mondo della politica, delle associazioni di difesa dei consumatori, del singolo consumatore? 

Sino a quando una nazione intera, come l’Italia, accetterà di fare un "patto" con Mc Donald’s e pubblicizzare in televisione il “panino italiano”, come potremo sperare che la scienza sia libera di dire e fare la propria parte? È un frattale molto chiaro di come sia il giro del "fumo". 

E come possiamo allora criticare la condotta della scienza? 

È semplice assumere il fatto, dunque, che i diretti responsabili di ogni situazione siamo solo ed esclusivamente tutti noi. Ed è logico che sia così, perché è la legge dei numeri che parla chiaro. Ad un certo livello energetico l’effetto "leva" (i pochi che comandano sui molti) è possibile solo se c’è un "vuoto" da colmare. Il vuoto in questione è la rinuncia del genere umano a “comprendere”. È una rinuncia antica questa e fa parte anch’essa del “gioco”. In assenza di un simile vuoto la maggioranza energetica ha il potere decisionale.

Scrivendo di questi argomenti ho sempre la medesima sensazione: di “essere” infinito. Di tentare di dare una spiegazione delle “cose” molto limitata in confronto a questa infinità che contraddistingue. Il risultato intimo è sempre lo stesso: ogni ambito della Creazione conduce comunque ad un “ritorno” sui nostri passi, ad una evoluzione magnifica.

È tutto possibile ed immaginabile. Ogni via è auspicabile sino a che non la si è percorsa sino in fondo. Solo a quel punto possiamo sapere dove ci ha condotto. Solo a quel punto possiamo iscriverla nella “mappa”. Solo a quel punto possiamo tornare indietro, appuntandoci che in quella “zona” c’è necessità di maggiore Luce. Il nostro è un "lavoro" da esploratori estremi, sempre in prima linea lungo l’onda di espansione della immaginazione del Creatore

Come citavo ieri da “Trasmissioni Stellari”: siamo “le terminazioni nervose di Dio nella materia”.

È troppo misera questa condizione secondo il punto di “vista” dell’Ego?

Lo scopriremo presto…

Chiediamoci anche perché la Nasa, che di segreti è farcita, continua regolarmente ad emettere notizie allarmanti relative al picco della tempesta solare del 2013:

"Torna l'allarme della Nasa: 2013, la tempesta solare potrebbe distruggere le nostre reti informatiche.
Secondo la Nasa, le nostre reti informatiche e quelle elettriche potrebbe essere distrutte dal picco di attività solare previsto per i prossimi anni.
Il primo allarme era già stato lanciato dalla Nasa a giugno: le eruzioni solari potrebbero generare una tempesta magnetica in grado di causare un black-out sulla Terra. Satelliti, linee elettriche, trasporto aereo, sistemi finanziari. Nei mesi scorsi a Washington, non a caso si è aperto il Forum sul Clima Solare promosso dalla Nasa in cui protagonista è proprio il picco di attività stellare. Secondo Richard Fisher, scienziato della Nasa «la nostra società tecnologica ha sviluppato una sensibilità alle tempeste solari senza precedenti». Siamo, infatti, dipendenti dalle apparecchiature elettroniche. L’onda di particelle, tra i suoi effetti, potrebbe sortire anche quello di mandare in tilt i nostri satelliti.
Potremmo, nell’arco di poco tempo restare al buio, senza energia elettrica e comunicazioni. «Il primo segno di pericolo verrebbe quando le radiazioni iniziassero a disturbare segnali radio e dispositivi GPS. Dieci o venti minuti dopo, i satelliti commerciali che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via», ha detto Tom Bogdan, scienziato che ha sviluppato un modello matematico per rappresentare quello che potrebbe accadere.
L'allarme è stato rilanciato anche dal Ministro della Difesa britannico, Liam Fox, che pochi giorni fa ha annunciato uno studio mirato a proteggere le reti internazionali: un simile black-out provocato dal sole potrebbe essere sfruttato da organizzazioni terroristiche per attaccare sistemi locali e internazionali. Questo annuncio sottolinea quanto siano preoccupati i Governi: non si tratterebbe quindi di un'apocalisse alla 2012 ma di un evento le cui possibili conseguenze devono essere prese in considerazione fin da ora”.
Fonte: Yahoo 

Perchè tanto allarmismo? Perchè hanno a cuore il genere umano oppure le reti delle telecomunicazioni e dunque il loro stesso potere? 

L’opera di indottrinamento al terrore prosegue. Però questo allarme conduce una novità rilevante: la possibilità di azzeramento del magnetismo provocato dall’oceano di onde artificiali emesse dalla società moderna, nonché la capacità di comunicare dell’Antisistema. Avevo letto delle canalizzazioni tempo fa di Kryon, mi sembra, in cui si diceva che, attraversando certe regioni del Cosmo, la Terra avrebbe subito mutamenti rilevanti e che per quel tempo dovevano essere scomparse le fonti elettriche di aprovvigionamento della luce e che anche al cemento sarebbe successo “qualcosa”.

Stiamo dunque giungendo all’appuntamento con la nuova dimensione?

Lo vedremo presto! Il bello è proprio questo: che lo vivremo direttamente. In ogni caso avremo la capacità di soppesare con “mano” l’entità del cambiamento.