domenica 12 settembre 2010

A cascata...






Riflessione domenicale:

Enlil convocò i suoi tre figli in consiglio.
Preoccupato per quanto stava succedendo, disse loro:
All’inizio creammo i Terrestri a nostra immagine e somiglianza.
Ora, invece, i discendenti degli Anunnaki sono diventati a immagine e somiglianza dei Terrestri!
Prima Caino uccise suo fratello,
ora un figlio di Marduk è l’assassino del proprio fratello!
Per la prima volta un discendente degli Anunnaki,
dai Terrestri ha formato un esercito.
Nelle loro mani ha posto armi di un metallo particolare,
un segreto degli Anunnaki!

Fonte: Undicesima tavoletta - Pag. 258 - “Il libro perduto del Dio Enki” di Z.Sitchin
 
 

sabato 11 settembre 2010

A strati come le Cipolle.






Primo aborigeno eletto nel parlamento australiano.
Un aborigeno ha conquistato un seggio al parlamento australiano: è la prima volta nella storia del paese. Ken Wyatt, candidato liberale per il seggio di Hasluck a Perth, nell'Australia occidentale, è stato dichiarato vincitore dopo avere guadagnato un vantaggio di mille voti sul concorrente laburista Skarryn Jackson
Ma la vittoria storica del candidato aborigeno è stata guastata da messaggi di posta elettronica e interventi via internet di stampo razzista
Il neo parlamentare, 58 anni, ha dichiarato di essere dispiaciuto che elementi di razzismo esistano ancora nella comunità… Il suo ufficio ha ricevuto una cinquantina di e-mail razziste. Un peccato, ha sottolineato Wyatt, perché l'Australia ha seguito un lungo percorso evolutivo da quando egli era un adolescente. Il suo discorso inaugurale offre un tributo a Kevin Rudd, ex primo ministro che nel 2007 chiese scusa alla generazione degli aborigeni rubati. Sua madre, quando aveva cinque anni, venne portata dai genitori in una missione. Quanto al rifiuto del suo partito di condividere le scuse, Wyatt dice di voler contribuire a cambiare questa mentalità dall'interno dell'organizzazione.
Fonte: Yahoo

" … di voler contribuire a cambiare questa mentalità dall'interno dell'organizzazione” questa espressione la dice lunga sulla possibilità di “lavorare” in maniere diverse all’interno delle organizzazioni umane. Il “lavoro”, come qualsiasi altra forma di “fare” e di “essere” ha differenze e gradi dimensionali multipli. Per intenderci meglio è come sbucciare una Cipolla; possiamo notare tutti quegli strati uno sull’altro… Ce lo ricorda anche Shrek nel dialogo con Ciuchino:

Gli orchi sono come le cipolle.
Sniff... puzzano?
Sì... no!
Ah, ti fanno piangere?
No!
Ah, li lasci al sole e diventano marroni e poi spuntano i peletti bianchi?
Tutti e due abbiamo gli strati!
Aah, tutti e due avete gli strati? Sniff.. bleah.. Sai, non a tutti piacciono le cipolle... Torte! A tutti piacciono le torte, le torte hanno gli strati.
Non mi interessa che cosa piace a tutti! Gli orchi non sono come le torte!

Shrek parla con colui che gli si avvicina con grande apertura ed opportunismo, ma che non ha orecchie per intendere. L’orco, temuto da tutti, recita solo una parte; in realtà è “come le Cipolle”. Quando tenta di aprirsi allo “strato” successivo, Ciuchino non lo capisce, non ha la sensibilità di ascoltare:

Sai cos'altro piace a tutti? Le lasagne. Hai mai conosciuto qualcuno a cui dici "hey prendiamo le lasagne" e lui risponde "non mi piacciono le lasagne". Le lasagne sono squisite.

La comunicazione scende ad un livello di confronto, di ultima parola, di non ascolto e sovrimpressione del proprio mondo su quello altrui. Parlano la stessa lingua, nel cartoon, ma non capendosi. Questa è la “tristezza” dell’uso del linguaggio.

Shrek si arrabbia. Ciuchino no. Perché? Perché è spontaneo pur se assente sul piano della “comprensione” sottile. Shrek ha molto da dire, se trovasse qualcuno disposto ad ascoltarlo a cuore aperto. Altrimenti vale la pena rimanere Orco! Impaurire solo con il peso della tradizione.
Adesso un “Orco” Aborigeno è approdato al parlamento Australiano. Solitamente queste persone che rappresentano le minoranze, sono molto “ricche di strati”. E la peggiore “minaccia” per l’Antisistema è quella di “lavorare dall’interno”. La mentalità, il paradigma può cambiare solo in questo modo, introducendo elementi nuovi all’interno di strutture vecchie.

Proprio come un talismano carico di energia particolare, la presenza anche di una sola persona carica di nuovi “strati” all’interno di un ambiente, può provocare reazioni nelle risposte di coloro che abitualmente si muovono e agiscono tutto intorno. La vibrazione umana innesca nuovi humus. Proprio ciò che sta succedendo in questo momento, adesso, anche sulla Terra.

Tutto è opportuno! E anche i nostri due amici Shrek e Ciuchino ce lo fanno capire:

Ora va' di là e vedi se trovi le scale.
Scale? Non cercavamo la principessa?
La principessa sarà in cima alle scale, nella stanza più remota della torre più alta.
Come fai ad esserne sicuro?
L'ho letto in un libro una volta…

Quel libro e quella volta non sono stati casuali. Dovevano succedere per inserire in memoria quell’informazione specifica. In un tempo lontano dall’adesso, da questo momento in cui ringraziamo il cielo di avere letto quel libro quella volta!

La verità è una ricetta sparsa ad arte dappertutto.

Possiamo “leggerla” in ogni istante nelle sue infinite miscellanee e trasposizioni più differenti. Ci parla e ci ispira in continuazione con grazia e pazienza certosina. Sa che prima o poi la sentiremo…

Vorrei terminare questo articolo trascrivendo ciò che l’Amico Rino mi ha reso noto qualche giorno fa; è un inno alla Vita, celebrata nella sua massima semplicità, che giunge direttamente dal passato. Invece di alzare preghiere a non ben definite entità, dovremmo leggerla ogni mattino e riflettere su questi toni tanto gentili eppure solidi come roccia. Grazie di cuore a colui che l’ha fatta giungere sino a me:

Desiderata
Procedi con calma tra il frastuono e la fretta, e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio. Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza, e ascolta gli altri: pur se noiosi ed incolti, hanno anch’essi una loro storia.
Evita le persone volgari e prepotenti; costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri, rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno.
Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’Amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine. Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’Universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’Universo si stia evolvendo a dovere.
Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo Spirito. Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prudente. "Sforzati" d’essere felice.
 
Manoscritto del 1692 trovato a Baltimora nella chiesa di San Paolo.

 

venerdì 10 settembre 2010

Che sorpresa cadendo dal "burrone".





Conosci te stesso. La famosa “espressione”, detta una delle regole “chiave” per giungere alla maturazione della consapevolezza del “chi si è”. Una regola che è un consiglio, una “pacca sulle spalle”; un sottile flusso d’aria fresca soffiato negli occhi, nelle orecchie… sussurrato in ogni momento della nostra esistenza. 

Un promemoria di una “cosa” molto importante di ricordarsi di fare, prima o poi. Tra le “pieghe” delle cose che ci succedono ogni giorno, ci sono sempre delle “allusioni” a questo “ritornello”, perché è importante! L’Universo ce lo ricorda in continuazione, ci spinge sull’orlo del “burrone” che una simile via o modalità conduce con se stessa, attraverso se stessa.

Si, è un vero e proprio "strapiombo" che si apre dinnanzi a noi, quando decidiamo di seguire questo “consiglio”. Perchè siamo chiamati ad aprire le "ali" per non cadere. E presto o tardi lo seguiremo tutti quanti. Perché è una spinta insita nel moto delle particelle senzienti della Vita. Non c’ è alternativa, non c’è altra strada. 
Senza conoscere se stessi, il proprio “mondo” interno rispecchiato da quello esterno, si è fermi come in una strana sorta di attesa: in stand by.

Il tempo “disegna” sempre la stessa trama, mentre attendiamo quel “treno” che passa ogni istante. Siamo alla stazione ma non ci decidiamo a prendere nessun convoglio. Abbiamo già acquistato i biglietti e anche a caro prezzo, ma siamo in "bambola". Forse perché per partire non abbiamo portato nessuna valigia con noi, perché ce ne siamo dimenticati, perché non serve nulla oltre alla decisione di prendere il treno.
 
Quando sembra che stiamo per prendere la grande decisione, succede sempre qualcosa che ci frena, che ci trattiene, che ci porta un passo indietro. E come in un incantesimo, un “disco rotto” trasmette la nostra Vita in questa grande titubanza, racchiusa in una bolla di probabilità, di possibilità, di potenziale inespresso nella morsa della paura di cambiare. La mente analizza se stessa non trovando nulla di strano o di insensato. Ma allora perché abbiamo netta la sensazione di essere bloccati e di perdere tempo o occasioni? Da dove giunge questo senso di inadeguatezza? Chi trasmette questo segnale continuo che ci sussurra “Conosci te stesso”!

Siamo lì, fermi alla stazione con il biglietto in mano… ed ogni scusa è buona per rinunciare a partire. Nel reame delle illusioni, in cui ci siamo "conficcati" molto tempo fa, non è facile ritrovare un barlume di equilibrio. L’Inconscio frena ogni impulso che tenderebbe a fare cambiare abitudini e prospettiva. Perché? Perché è stato programmato così. Perché s’illude di proteggere dalle trappole della “novità”. Ma, chiediamoci, davanti all’ennesimo convoglio che parte senza di noi: “Chi mi ha programmato così?”.

Ciò che mi blocca corrisponde a ciò che “sento” nella mia interiorità? Nel mio cuore sacro! Vorrei partire all’avventura ma… qualcosa me lo impedisce. Il senso del dovere, della responsabilità, della società lanciata a scoprire "l’acqua calda" o meglio a riscoprire ciò che una volta già si sapeva.

Da dove giunge questa espressione – Conosci te stesso:

L'esortazione conosci te stesso è un motto greco (Γνῶθι σεαυτόν, gnôthi seautón), iscritto sul tempio dell'Oracolo di Delfi e può ben riassumere l'insegnamento di Socrate, in quanto esortazione a trovare la verità dentro di sé anziché nel mondo delle apparenze. La locuzione latina corrispondente è Nosce te ipsum. La frase scritta sul tempio tradotta recita: "Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei". È anche utilizzata in latino la versione Temet nosce.
Il significato originario è incerto, deducendo da alcune formule a noi pervenute (Nulla di troppo, Ottima è la misura, Non desiderare l'impossibile), sarebbe quello di voler ammonire a conoscere i propri limiti, «conosci chi sei e non presumere di essere di più»; sarebbe stata dunque una esortazione a non cadere negli eccessi a non offendere la divinità pretendendo di essere come il dio, del resto tutta la tradizione antica mostra come l'ideale del saggio, colui che possiede la sophrosyne (la saggezza), sia quello della moderazione. Eppure ciò non spiega come mai nella sua forma più estesa nell'ammonito delfico appaiono i passi "In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei", infatti il motto potrebbe essere un'esortazione alla conoscenza dell'anima la quale, essendo di natura divina, porterebbe alla conoscenza delle Divinità”.
Fonte: Wikipedia

Come possiamo non capire ma intuire, l’Antisistema è già all’opera in queste righe e, queste righe, esprimono la sua ferma azione già accaduta nel passato. Si parla di Dei e Divinità. Cancelliamo questi termini e sostituiamo termini che riportano alla Creazione. Le Divinità erano esseri extraterrestri come gli Anunnaki. Nulla di più.

Il solo modo per intendere che “conosceremo gli Dei” è quello che porta alla loro scoperta in quanto esseri solo più evoluti del genere umano. Non cadiamo nelle amenità del linguaggio, dei suoi ampi significati, delle sue spire soffocanti. Rimaniamo nel comprensibile che è direttamente tradotto per noi dall’ascolto del sé. Di quella “vocina” che ci “consiglia” sempre e che bisogna ascoltare facendo silenzio di tutto il gran baccano della Vita moderna.

Nulla di troppo. Ottima è la misura. Non desiderare l'impossibile..
In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei.


Le due espressioni stanno bene insieme e conducono ampia saggezza a noi. Facendo opera di piacevole riflessione comprendiamo che esprimono delle grandi verità mascherate da allegorie e dal tempo che le ha, se non partorite, perlomeno fatte pervenire sino a noi. Nel conoscere se stessi è insito un particolare non da poco, un principio insabbiante, una “scusa” molto valida per lasciare perdere: l’uso della mente.

Ecco come evidenzia questo aspetto e come ci viene in aiuto Roberto Zamperini, attraverso un suo pensiero che avevo memorizzato nel mio pc tempo fa e di cui non trovo il link diretto per fornire la sua origine:

Uno dei grandi problemi che si incontrano nel Conosci Te Stesso (CTS)… sta nel fatto che io non ho mai altro strumento per analizzarmi se non la mia mente. Il che è come dire che voglio capire se mi muovo guidato dalla mente o se mi muovo in linea con il Sé, attraverso alla mente... Un puzzle! O meglio: una contraddizione in termini!

Pretendo di capire quando sto usando la mente, usando la mente!

Questo rende il CTS uno strumento che è spesso drammaticamente inadeguato, sempre troppo lento rispetto alle mie esigenze di "crescita". Non se ne esce a meno che.... A meno che io non usi lo strumento potentissimo che si chiama TEV! O meglio: CTS-TEV!

Teoria della prima tecnica. È quella "sempliciotta", ma, per i fini quotidiani in genere è più che sufficiente. Supponiamo che io voglia testare la mia reazione all'evento A. Nel metodo "mentale" dovrei chiedermi: "La mia reazione ad A è stata corretta (Spirituale, etica, morale, buona, gentile, eccetera) o no? Dove no significa: non in connessione con il mio Sé". E giù, a questo punto, con analisi e controanalisi, che di solito non mi portano molto lontano, anche perché spesso mi dimentico che non è assolutamente importante chiedersi la prima cosa (La mia reazione ad A è stata corretta?), quanto invece la seconda (Ho reagito ad A in connessione con il mio Sé?). E già, perché la mia mente mi farà fare i salti mortali all'indietro piuttosto che farmi ammettere che la mia reazione all'evento A sia stata non corretta. Perché è stata proprio lei l'agente della reazione! Per lei, la mente, sarebbe come dire: "Sì, io, mente, ho sbagliato. E, siccome ho sbagliato una volta, è probabile che sbagli spesso e allora faresti bene in futuro a non fidarti di me".

Mi fermo qua con la citazione, anche se il proseguo è molto interessante ma, per oggi, troppo “profondo”.

Cosa è la TEV (Terapia Energo Vibrazionale):

“L'espansione della conoscenza di Sé e dei propri talenti, la sintonia con gli altri e la Natura, l'incoraggiamento a ritrovare la propria identità e il proprio modo di essere in relazione al Tutto: ecco un percorso iniziatico, un progetto di crescita, ricco di stimoli e strumenti. 
La terapia energo vibrazionale ci introduce ad una disciplina derivata dal Pranic Healing, che studia il manifestarsi delle energie sottili (nell’ambiente, nei cibi, in tutto ciò con cui veniamo in contatto) nel loro rapporto con il corpo umano. Questa terapia si avvale dei contributi messi a disposizione dall’Omeopatia, dalla Floriterapia, dal Feng-Shui... oltreché di tecnologie sofisticate, per prevenire e affrontare disturbi e malattie del corpo e della psiche”.
Fonte: Energie Sottili e la Terapia Energo Vibrazionale di R. Zamperini
 
Il filo del discorso è questo: tra noi e la nostra “conoscenza” sottile o superiore, c’è di mezzo lo strumento che usiamo usualmente per “vivere”… la mente. La mente è molto potente ed è comandata dall’Inconscio. L’Inconscio, in assenza di grandi spunti spirituali, domina in assoluto sulla nostra "estensione materiale" che focalizziamo sul piano denso dell’energia e che crea il mondo fisico nel quale siamo immersi con il nostro corpo al fine di esperenziare. 

È l’Inconscio che comanda, dunque. E la mente è utilizzata per eseguire questo volere nascosto che opera in noi. Ecco giunto il punto, il focus, il luogo dimensionale dove volevo arrivare…

Noi non siamo padroni del nostro Inconscio. Ciò che c’è “scritto” dentro è per noi inaccessibile senza modificare la nostra decisione di Vita, di presenza e senso sulla Terra, senza innalzamento del nostro punto prospettico, senza sviluppo della nostra immaginazione creativa e non tanto della sola volontà. 
 
Il termine stesso “Inconscio” esprime questa verità:

"Il termine "inconscio" (in tedesco Unbewusstsein) è stato utilizzato da Karl Robert Eduard von Hartmann per indicare il principio della sua filosofia… Fu però Schelling che descrisse l'inconscio come un aspetto essenziale: "Questo eterno inconscio... che si nasconde... e imprime alle azioni libere la sua identità"... Arthur Schopenhauer riteneva inconscia la volontà di vivere…
Con il termine inconscio Freud intendeva un complesso di processi, contenuti ed impulsi che non affiorano alla coscienza del soggetto e che pertanto non sono controllabili razionalmente".
Fonte: Wikipedia

Se una cosa è inconscia significa che è nascosta, ancora non comprensibile, non accessibile. Ovvio che è una definizione legata al tempo. Ogni istante che passa costituisce una opportunità per redere conscio l’inconscio. Se una cosa inconscia è tanto importante da influenzare il corso degli eventi della nostra Vita manifesta, significa che vale la pena di cercare di comprenderla. Non trovate?
 
Il conoscere se stessi va in questo senso. 

Il motivo per il quale non ci decidiamo a prendere il “treno” è dovuto all’opera conservatrice dell’Inconscio. 

Il modo per prendere quel treno diventa dunque basilare al fine di “conoscersi”. Eliminiamo i tracciati della mente comandati dall’Inconscio e… lasciamoci andare aggirando l’impedimento. In che modo? 
 
Tratteniamo il respiro per più tempo possibile e inseriamo al contempo nella mente un rumore bianco, come quello continuo e regolare di una ventola. Poi senza seguire nessun processo mentale… saliamo in “carrozza”. Decidiamo ad un “altro livello” di fare quel passo…

Quell’altro livello ci aiuterà perché è da lì che giunge il monito a intraprendere quella azione!

Perché è tanto importante prendere questa direzione? 

Ecco il motivo o almeno uno dei motivi:   

“L'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità”.  Sigmund Freud