giovedì 23 settembre 2010

Un mondo che crolla "tra le righe".






Crollo dei politici in Germania.
I tedeschi non hanno fiducia nei loro politici. Appena il 17% crede a deputati e ministri, a qualunque partito appartengano, secondo il sondaggio della Management.com, allargato a 27 diverse categorie professionali.
Un risultato che spiega come l'astensione vada crescendo di elezione in elezione anche nel paese di Angela Merkel. Solo i venditori di auto usate ottengono un voto altrettanto scadente. Per fare un paragone, in un diverso sondaggio, i politici italiani raggiunsero appena l'8%.
Ai suoi tempi, Gerhard Schröder dovette subire l'onta di una commissione sulle sue bugie elettorali e fu subito soprannominato «Pinocchio». Forse solo i tedeschi possono pretendere che i candidati dicano la verità prima del voto, ma il troppo è troppo: Gerhard aveva promesso una cosa, immediatamente dopo la vittoria fece l'esatto contrario. Una truffa? La commissione assolse il Cancelliere: si era sbagliato nei calcoli. Ma gli elettori non lo perdonarono. Come non perdonano i liberali del ministro degli esteri, Guido Westerwelle. Aveva promesso generosi sconti fiscali e di investire nell'istruzione. Non ha realizzato nulla: colpa della crisi, si è giustificato. Ma un politico, ritengono in Germania, dovrebbe conoscere la situazione. Se si votasse domenica, l'Fdp, i liberali che governano la Germania assieme ai democristiani della Merkel, rischierebbero di non superare nemmeno lo sbarramento del 5%.
C'è una speranza, secondo il sondaggio: la fiducia aumenta tra i cittadini giovanissimi, tra i 14 e i 19 anni, i quali sono il doppio più ottimisti degli adulti, ma forse perché non si interessano alla politica. E comunque anche la loro non è certo una quota rassicurante.
Tra le categorie che riscuotono invece la fiducia dei cittadini, troviamo al primo posto quanti si occupano della salute (medici, infermieri e farmacisti), che giungono al 50%. I banchieri, come era da prevedere, vengono bocciati: solo il 9% dei tedeschi si fida di loro, contro il 13,7% degli svizzeri e il 17,7% degli austriaci. Anche pastori protestanti e preti cattolici, dopo i recenti casi di pedofilia, ottengono voti pessimi: ha fiducia in loro il 16% dei tedeschi. Ma appena il 10% degli austriaci.
I tedeschi stimano con quote sempre inferiori alla sufficienza i pompieri, i poliziotti e, in misura minore, gli avvocati. E in verità neanche i giornalisti se la passano bene. Appena un terzo dei tedeschi ritiene degni di fiducia i miei colleghi. In genere li considerano manipolabili dai politici e dalle grandi società.
Fonte: Yahoo

Questa notizia è molto rilevante in termini di consapevolezza e non solo. Per dimensione e per target, ossia quella popolazione tedesca che è  "seguita" alle generazioni dell’orrore, del sonno del Nazismo. Quando un intero popolo rinunciò ad essere se stesso, seguendo a ruota l’ideologia fortissima di Hitler & Co. 

Anche se quella situazione fu figlia di "mire" spietate pianificate in ben altre coordinate geografiche. 

Ricordo come il frattale Saddam Houssein replicherà, decine d’anni dopo, quello di Hitler. Ad unire questi due personaggi c’è una cosa sola: il loro inizio e la loro mesta fine e l’energia che li ha “animati”.

Le generazioni tedesche, riunite dopo il crollo del muro di Berlino del 1989, costituiscono un esempio di raro rinnovamento individuale e globale. Il popolo tedesco è “cresciuto”, è maturato tantissimo dopo l’esperienza de conflitto mondiale. Hanno saputo unire la loro pragmaticità naturale ad un nuovo senso di appartenenza relativo alla Terra, la loro alta “carica nazionale” al richiamo di un mondo aperto e condiviso. Ricordo che la Germania ospita un numero molto elevato di extracomunitari, di cui la comunità Turca è forse l’apice più evidente.

Queste mie semplici parole vogliono esprimere il mio personale senso di ammirazione per questo popolo, tanto ricco di "buon fare", che più volte si è perso per “strada” ma che, alla fine, sembra avere trovato un equilibrio duraturo degno di nota. Insomma, si cade per imparare a rialzarsi. I tedeschi lo hanno dimostrato in pieno.

La notizia di apertura di articolo, “poggia” su questa solida struttura sociale; ossia se la popolazione è rispecchiata in quello che è sviscerato più sopra, allora significa veramente che “qualcosa sta cambiando”.

Il malcontento può essere anche una moda da cavalcare, per coloro che intendono solo impossessarsi di una “poltrona” e continuare a godere degli “antichi” privilegi che ne conseguono. Ma può essere anche “vero”; foriero di cambiamento. 

La differenza con l’Italia è già molto evidente, ad esempio. Infatti, in generale, all’estero le persone con cariche pubbliche che “sbagliano”, vengono dimesse e ritenute responsabili dell’operato

In Italia questo non avviene. 

La "Casta" è molto forte e unita e si protegge sempre. Quando “salta” qualcuno è perché funge solo da capro espiatorio. Le “cupole” esistono dappertutto ed in ogni “ansa” professionale. Però in Italia, queste sono davvero particolari: molto chiuse in se stesse, arcigne.

Se dobbiamo cercare il cambiamento concreto, lo dobbiamo cercare dapprima in nazioni più “aperte” e, paradossalmente, la Germania è proprio una di queste Terre. Il popolo tedesco è noto per essere duro, tenace, quadrato, logico, epico; sembra che non ci sia posto per la “fantasia e la creatività” italica. Eppure in risultati reali, il popolo tedesco riesce a fondere insieme il proprio lato solido a quello “importato” più “etereo”. Risultato? Una strana e virtuosa miscellanea di sana compartecipazione alla Vita.

L’Italia può lanciare le idee, essere sempre presente nell’innovazione ad ogni livello. Può contribuire alla crescita globale in questa maniera, ma poi si ferma inesorabilmente lì. Perché? Perché gli italiani sono troppo individuali, nella loro diversità geografica e grado di comune intesa. 

Gli italiani sono diventati mediamente "pigri". Vivono di luce riflessa...

È come cercare di mettere insieme dei galletti che abitano in uno stretto pollaio. Pur ricchi di grandi doti si azzufferanno in continuazione. Il cambiamento reale verrà dapprima in altri luoghi.

Il tratto comune è che la fiducia nelle persone e nelle amministrazioni pubbliche è pari a percentuali risibili. 

Ora, dobbiamo fare attenzione a questo malcontento, perché può essere voluto e non “nativo”. L’Antisistema è molto astuto e subdolo. Utilizza per i proprio scopi ogni modalità dell’essere umano. La manipolazione, l’astuzia sottile, l’inganno è assai utilizzata e diffusa. Alla fin fine, per lo scopo di ancorare il genere umano il più tempo possibile alla dimensione densa. 

Ma  quale è il vero scopo di tutto ciò? Nella conferenza “Influssi Luciferici, Arimanici, Asurici” tenuta da Rudolf Steiner a Berlino il 22 marzo 1908, egli fu estremamente chiaro a tal proposito, spiegando che questi “influssi” energetici all’interno dell’uomo, crescono e mutano insieme all’evoluzione stessa dell’uomo. Sono essi stessi parte dell’evoluzione umana. Tutto ha un senso.

Ciò che sembra bloccare “scioglie”. Ciò che sembra favorire “coagula”.

E tutto insieme “insegna”.

“Dobbiamo presentare al nostro animo il corso dell’evoluzione dell’umanità da un punto di vista ben preciso. Già altre volte l’abbiamo fatto: ma oggi cercheremo di farlo anche da un altro punto di vista

Abbiamo spesso guardato indietro ai tempi che hanno preceduto il grande diluvio atlantico, ai tempi in cui i nostri antenati ossia le nostre stesse anime nei corpi dei nostri antenati vivevano nell’antico continente atlantico situato fra Europa, Africa e America. Abbiamo guardato indietro a tempi ancora più antichi, che designiamo come i tempi lemurici, nei quali le anime umane che oggi sono incarnate stavano ad un livello d’esistenza assai inferiore all’attuale

Cercheremo ancora una volta oggi di risalire a quell’antica epoca. Per cominciare diremo: l’uomo ha conseguito il suo gradino attuale nella sfera del sentimento, della volontà, dell’intelligenza, e perfino nell’ambito della sua figura, inquantoché a dar forma all’esistenza terrestre hanno cooperato quelle entità spirituali che nell’universo sono superiori all’uomo

Abbiamo più volte descritto quali entità spirituali abbiano contribuito a ciò. Abbiamo parlato degli spiriti che chiamiamo i troni, degli spiriti della saggezza, degli spiriti del movimento, della forma, della personalità e così via

Sono questi i grandi artefici ed architetti dell’esistenza: sono queste le entità che passo per passo hanno fatto progredire il nostro genere umano fino al punto attuale dell’esistenza. Oggi però dobbiamo anche chiaramente rappresentarci che anche altre entità e altri spiriti sono intervenuti, oltre a quelli che hanno fatto progredire l’evoluzione umana. 

Sono in certo modo intervenute determinate entità spirituali che si contrappongono come nemiche alla potenze spirituali del progresso. E possiamo indicare per ognuno dei periodi evolutivi sia per il periodo lemurico, sia per l’atlantico, sia anche per il postatlantico in cui viviamo oggi, quali sono le entità spirituali che hanno per così dire ostacolato l’evoluzione quali sono le entità spirituali che si sono contrapposte come nemiche alle entità che intendono solo far progredire l’umanità...
 
Se in ogni pietra, in ogni pianta, in ogni animale l’uomo avesse veduto lo spirituale, mai egli sarebbe caduto nell’errore e perciò nel male; bensì, se su di lui avessero influito solo gli spiriti del progresso, l’uomo sarebbe stato preservato da tutte le illusioni a cui sempre dovrà soggiacere se si fonderà soltanto sulla testimonianza del mondo dei sensi. 

Ebbene, che cosa hanno intrapreso contro questa tentazione, contro l’errore e l’illusione dovuti al mondo dei sensi, le entità spirituali che intendono trattenere l’uomo nella corrente del progresso? Hanno intrapreso questo: che l’uomo concretamente, e questa volta a buona ragione, fosse per così dire trasportato fuori del mondo dei sensi (naturalmente la cosa è avvenuta lentamente e per grado, ma queste ne sono le cause); in tal modo hanno ridato all’uomo la possibilità di portare e realizzare il proprio karma

Così, se le entità cui spettava di pareggiare la tentazione degli spiriti luciferici hanno portato nel mondo dolori e sofferenze ed anche la morte che vi è connessa, le altre entità invece cui spettava di correggere ciò che nel mondo dei sensi fluisce dall’errore, hanno dato all’uomo la possibilità, attraverso il karma, di mettere da parte ogni errore , di cancellare ogni male da lui introdotto nel mondo.
Infatti che cosa sarebbe successo se l’uomo fosse esclusivamente caduto nel male, nell’errore? In tal caso l’uomo a poco a poco sarebbe diventato, per così dire, una cosa sola col suo errore; e gli sarebbe stato impossibile di progredire; perché con ogni errore, con ogni menzogna, con ogni illusione, noi ostacoliamo la via del progresso”.
Fonte: Rudolf Steiner 

Le “modalità” cambiano di pari passo all’evoluzione, al tempo, alla spinta collettiva. È sufficiente notare questa dinamica riflessa praticamente in ogni “cosa” umana. In ogni artefatto dell’uomo è immediatamente evidente; un esempio lo sviluppo dei personal computer, dei cellulari, dei videogiochi, delle attività lavorative, etc. Tutto scorre…

Domanda 22 - Quali sono oggi i principali assoggettamenti di un discepolo mantenuti dalla Gerarchia? Gli stessi di un tempo? Per esempio, insensibilità alle impressioni, inerzia, paura, materialismo, ecc.?
 
Anche qui, la Gerarchia non è unanime. Dal punto di vista del Lyricus, di cui conosco meglio la prospettiva, attualmente ci sono tre assoggettamenti principali nei discepoli di oggi:
 
1. Agiscono in un CoD (Cave of Disconnection=Antro di Scollegamento) che mina lo spirito di collaborazione e di condivisione richiesto per ravvivare e rivitalizzare gli insegnamenti. La metafora dell’antro è, a tal proposito, pertinente perché un discepolo tende naturalmente a mantenere gli insegnamenti esoterici come esoterici. Questo si applica non solo al Sentiero di Saggezza della Loggia Bianca, ma anche ai campi collegati della genetica, della fisica delle particelle, della teoria del suono e della luce, della cosmologia, della nuova psicologia, e così via. I discepoli hanno bisogno di educarsi in tutte queste aree perché sono tutte tra loro collegate a ciò che chiama l’umanità.
 
2. Gli insegnamenti del Sentiero Sacro non sono né rigidi né completi. I discepoli devono conservare la loro flessibilità e disponibilità non solo per sviluppare gli insegnamenti contemporanei in nuovi territori di espressione, ma anche nel cercare come gli insegnamenti possano essere sintetizzati o ibridati con i nuovi insegnamenti che stanno emergendo. I discepoli tendono a restare bloccati nei paradigmi tradizionali e a proteggere il loro interesse intellettuale per amor dell’ego e per l’abitudine alla comodità.
 
3. E’ difficile rendere l’esoterico essoterico a meno che non sia chiaramente mostrato dalla natura etica che il discepolo manifesta nella sua vita. In altre parole, la coerenza di giuste relazioni e la volontà per il bene si esprime fedelmente nella corrente della vita dell’individuo. Ciò necessita che una persona abbia un approccio di comunicazione eccezionalmente disciplinato, e uso il termine ‘comunicazione’ nel suo significato più ampio.
Fonte: Wingmakers

 

mercoledì 22 settembre 2010

La nostra missione di "recupero".





A volte sto molto bene. Altre volte conosco l’esatto contrario. Sembra una cosa normale, no? È nell’ambito della ciclicità, dello stato duale. In fondo siamo alla ricerca di un equilibrio, di un centro, i cui estremi sono proprio gli stati di benessere e malessere toccati in alternanza. Ognuno di noi è un laboratorio vasto quanto l’Universo stesso, in noi succedono le stesse reazioni che avvengono sul Sole o nel Cosmo più profondo. 

Nascono e muoiono mondi interi, costellazioni, galassie. 

L’energia “oscura” che occupa misteriosamente lo Spazio è replicata nei nostri organismi dalla forza energetica che ci alita la Vita in continuazione e che confondiamo con l’energia, tratta dal cibo, per muovere il nostro “esoscheletro” fisico. Tutto ciò che ci circonda interagisce con noi; ci colpisce con forza, ma noi non riusciamo a comprendere le dinamiche dello “scontro” che, a volte fa bene, a volte fa male. 

La differenza sta tutta nel nostro centro attrattivo magnetico. 

Il nostro “adesso”. In quale stato versa? In parole semplici: come siamo in questo momento? La “pace” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. La “paura” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. 

C’è un qualcosa di “itinerante” in noi. 

E non mi riferisco ai centri superiori del “sentire”. Mi riferisco a qualcosa di più immediato, situato nelle zone primarie di percezione legate al vivere in Terra o al sopravvivere in Terra. Cervello biologico, mente logica, razionalità: stupendi strumenti di “lavoro” messici a disposizione, sviluppati come ausilio alla Vita terrena, strumentazione di bordo della nostra “nave” terrestre

Cosa succederebbe se il pilota di un mezzo da sbarco spaziale, non riuscisse più a comandare la strumentazione artificiale di bordo? Non tanto nei movimenti quanto nell’uso, nel ricordo del “come si fa ad usare con senso originario la strumentazione di bordo?”. Il cervello è un organo concepito per strutturare logicamente l’esperienza di Vita. Una stretta competenza da attivare non appena raggiunta la “superficie”, nei nove mesi prima della nascita. Un aiuto, una facilitazione, proprio come gli strumenti dell’esploratore moderno

Una volta attivato, entra in modalità di controllo, by passando le altre funzioni “superiori” che, al momento, non sono così importanti; è una questione di priorità. La priorità massima è la difesa e la preservazione del “corpo” in quanto contenitore del “pilota” e dunque della Vita e del senso della “missione”. È tutto nella “norma” ciò che succede.

Solo che la “norma” doveva essere diversa! 

Il processo di esplorazione doveva rimanere cosciente, invece la strumentazione di bordo ha mantenuto il controllo a tempo indefinito. Perché? Perché le condizioni a Terra, gravitazione compresa e l’energia oscura che è fuoriuscita dalle “cantine” del Creatore, hanno compartecipato ad offuscare il ricordo di sé del “pilota”, disperdendo nel tempo la sua lenta caduta nell’oblio, la sua discesa, il suo stazionamento, il suo stato d’ibernazione vegetale.

Al giorno d’oggi sono attivi tutti i centri di controllo previsti all’origine della missione. Tutto funziona alla perfezione. Tutto ciò che ha il compito illusorio di preservare l’equipaggio, il pilota. I sistemi automatici pensano a tutto. il pilota può continuare a rimanere nello stato di catatonia, perché risvegliarlo? 

È la mente che porta a spasso il “padrone” addormentato. 

L’Antisistema rappresenta ciò che, ad un livello più grande, è appena stato descritto! È una energia che illude e conferisce un miraggio a conferma dell’evoluzione, identificata nella necessità di benessere, agio, sicurezza, protezione. Per questo ci sono sempre state guerre: per "protezione". Le logiche di controllo sanno alla perfezione come ingannare i figli immemori del Creatore. 

In questa “sacca” dell’Universo, siamo caduti in una enorme rete, tesa da colui che sapeva che saremmo “passati di qua”, che saremmo arrivati. Una energia di Amore oscura: dimentica anch’essa del proprio sé. Ignorante la Luce.

Questo è l’unico modo per renderla sensibile e aiutarla a “comprendere”

E noi ci siamo “spenti” coscientemente per un certo periodo di tempo per permettere tutto ciò. È parte della nostra missione, del "progetto". Una missione di “recupero” e di scoperta e valorizzazione. La “sveglia” è stata puntata prima della discesa. Il tempo sta per scadere… 
 
 

martedì 21 settembre 2010

La gentilezza di cui se ne può fare a meno.






Prendendo atto di questa “strepitosa e gentile” news:

Rai: Esenzione Canone Per Gli Over 75 Con Redditi Sotto Ai 6.700 Euro.
Roma, 20 set. - (Adnkronos) - Buone notizie per gli abbonati Rai ''di lungo corso''. Gli ultra 75enni non dovranno più versare il canone di abbonamento al servizio radiotelevisivo dovuto a partire dal 2008. Possono fruire del beneficio i contribuenti con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 6713,98 euro (516,46 per tredici mensilità) e che non convivono con altri soggetti diversi dal coniuge stesso…
Il limite di 6713,98 euro va calcolato sommando il reddito del soggetto interessato e quello del coniuge convivente, tenendo conto di ogni possibile entrata indipendentemente dal fatto che sia assoggettata a Irpef o meno secondo le regole ordinarie. Ciò in virtù del fatto che la finalità della norma e' quella di tutelare i soggetti che versano in una condizione di reale disagio economico.
Fonte: Yahoo

Gli over 75 saranno molto felici di questo "aiuto del cielo”. Mi chiedo se coloro che “decidono” si rendano conto di cosa significa “condizione di reale disagio economico” . Il tutto senza nemmeno chiedere se una coppia è in affitto, oppure no. Ma siamo in Italia dove quasi tutti possiedono una casa di proprietà, no? 

Questa mancanza di sensibilità, persino di gentilezza, da parte dello “Stato” è una condizione di specchio della Società. In parole "brevi" la Società descrive lo Stato e lo Stato descrive la Società. Il segnale viene creato, trasmesso e poi ricevuto a boomerang. In che senso?

È come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina. Non ha senso perché è nata prima l’osservazione intelligente di un “Principio Creativo”. Senza quella osservazione nulla poteva addensarsi, fissare l’energia nella “solida” realtà. La Società ha creato e dunque permesso la nascita dello Stato, il quale  oggi trasmette l’immagine della Società alla Società stessa, solo che nel frattempo lo Stato ha preso Vita, per cui la Società che lo alimenta lo rispecchia anche, ma lo Stato è "vivente" per cui percepisce il suo "potere" e lo intende perseguire e mantenere.

Tutto ciò descrive un principio interattivo bidirezionale; è come il Dottor Frankenstein che crea una forma vivente dotata di libero arbitrio, che mantiene il senso del suo Creatore, gli "appartiene", anche se tuttavia lo può persino uccidere.

Significa che abbiamo quello che “meritiamo”, in quanto le responsabilità sono solo ed esclusivamente degli individui. La “gentilezza” che manca è un sinonimo della diffidenza che i cittadini nutrono l’uno nei confronti dell’altro. È un segno della mancanza di Amore, della chiusura dei loro “Re”, come scrive l’Amico Rino che ringrazio.

E tutto ciò mentre gli Stati spendono cifre folli per ottenere capacità di calcolo sempre più potenti, chissà per quali motivi:

Francia, supercomputer per lo stato.
Due milioni di miliardi di operazioni di calcolo al secondo. Il gruppo informatico francese Bull ha siglato con la società Genci, detenuta al 49% dallo stato, un contratto per sviluppare un supercalcolatore, che dovrebbe essere il più potente in Europa e fra i primi tre al mondo.
La sua potenza di calcolo nel 2011 dovrebbe essere pari a 2,2 petaflop, ovvero due milioni di miliardi di operazioni di calcolo al secondo.
La macchina sarà messa in servizio al Très grand centre de calcul (Tgcc), realizzato dal Commissariato per l'energia atomica (Cea) a Bruyères-le-Châtel, nella regione parigina, e sarà accessibile alla comunità scientifica francese ed europea.
Fonte: Yahoo

Ci sono sempre motivi di “facciata” e motivi di “interesse”. In questo caso, secondo me, i motivi di interesse sono relativi alla fornitura di potenza elaborativa per mantenere con efficacia il potere di controllo sulla Società. Una Società “sana” non permetterebbe un simile contrasto tra le politiche di “gestione” della cittadinanza. È inutile scrivere trattati per dimostrare l’ingiustizia che regna sovrana, basta osservare i frattali all’opera. La potenza organizzativa accumulata non è usata per il benessere cittadino, ma per il mantenimento e la stretta sul controllo cittadino.

In una società in “equilibrio” i cittadini non si “lamentano”. E anche se la moda del lamento è tipica degli italiani, pur lamenti essi rimangono. Ripeto; è uno specchio ciò che ci prende a "calci nel sedere". 

Lamentarsi non serve. 

È una lezione che riceviamo ed è il frutto dei nostri errori. Le persone elette a rappresentanza al Governo, sono irretite dalle forme pensiero che aleggiano nei “palazzi” del potere, edifici secolari ricolmi di energia negativa. Le energie sottili sono “disprezzate” dal sapere scientifico imperante, per cui non si può nemmeno parlare di “piani di bonifica energetica”.

Scrivevo della “gentilezza”. Ebbene dietro a questa facciata c’è molto altro, interi mondi celati da maschere, veli, illusioni:

 
Motivi psicologici per non dissentire.
Oltre alle ragioni culturali, religiose, sociali, e sessuali che ci fanno assentire quando non vorremmo, esiste una miriade di motivi psicologici per non contraddire…
Le quattro trappole del “si”.
Sembra vi siano quattro motivi psicologici principali che ci fanno dire di sì anziché di no. Sono quelli che definisco i tranelli in cui cadiamo.
  1. Voler essere gentili
  2. Voler essere amati/rispettati/accettati
  3. La paura di perdere amici, amanti, lavoro, famiglia, posizione sociale, successo, denaro, beni materiali
  4. La sensazione di non avere il diritto di dire no
Fonte: “Come dire di no” di Corinne Sweet

La mancanza di gentilezza degli “Stati”, in realtà non è una vera “mancanza”, ma in realtà esprime proprio questa serie di punti sopra citati. Lo Stato ha sviluppato una sorta di “gentilezza sui generis”, appunto approvando decreti come quello di apertura di questo articolo. I cosiddetti “ammortizzatori sociali” esistono, esiste una salute pubblica “tutelata” e molte altre iniziative “anti crisi”. 

Ma nella realtà dei fatti, nella Vita di tutti i giorni, chi ne ha mai usufruito? 

Le misure anti depressione economica sono irraggiungibili per delle famiglie di "terrestri" italici. Le somme massime che si devono guadagnare sono letteralmente campate per aria, come ad esempio il calcolo dell’inflazione.

La “gentilezza” degli Stati cela la paura di perdere il proprio potere ed è lo specchio diretto degli individui, la dimostrazione che le paure dei singoli sono state impresse nella “creatura statale”: una creazione fatta ad immagine e somiglianza. Questa "immagine" rappresenta la nostra opera di co creazione. Questa è la realtà che ci rappresenta adesso ma che giunge dal passato. Il “ritardo” nell’espressione di una nuova società è figlio dei dubbi e delle illusioni che attanagliano il tessuto sociale, il singolo che si riflette nella creazione

Cambiando nell’adesso cambiamo il futuro cambiando il passato.

 

lunedì 20 settembre 2010

Il Presidente Obama è ammalato?





Chi decide in  questo mondo le “cose” da seguire?

Bisogna anche sapere che dei 170 esperti che contribuiscono alla stesura del manuale DSM (la “bibbia” della psichiatria, dove sono elencate tutte le sindromi), più del 50% ha avuto legami finanziari con case farmaceutiche che vendono medicinali per la cura di questi disturbi. Percentuale che diventa il 100% per i cosiddetti esperti che formano i gruppi di ricerca su disturbi del comportamento e psicosi. “La procedura seguita per definire tali disordini mentali è ben lontana dall'essere scientifica; sareste sgomenti nel vedere quanto può essere politica questa procedura” - Lisa Cosgrove (docente di psicologia clinica presso l'Università del Massachusetts a Boston), ricerca pubblicata su “Psychotherapy and Psycosomatics”.
Il dott. Darrel Regier, in un'intervista, dichiara che la psichiatria non sa niente delle origini e delle cause di alcuna malattia mentale (Psichiatria, un'industria di morte, DVD a cura del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani). Sono perfettamente con lui d'accordo; il guaio è che questo medico è una delle più autorevoli personalità mondiali della psichiatria, in qualità di Direttore delle ricerche dall'Associazione Psichiatrica Americana e Presidente della commissione addetta alla stesura del manuale DSM.
Vi basta?

Questo è solo un esempio dei tanti. Un cosiddetto frattale della menzogna. In ambito psichiatrico è possibile rovinare la Vita di una persona. In che modo? Ecco:

“Lo sapete che i pareri di uno psichiatra hanno un peso tale nell'amministrazione della giustizia, che possono fare la differenza tra una condanna di 30 anni e un'assoluzione?”

E ancora:

Sul logo dell'Associazione Psichiatrica Americana figura l'effige di Benjamin Rush, considerato a ragione il padre della moderna psichiatria. Questo individuo “scoprì” che tutti i neri sono malati di negritudine, una malattia affine alla lebbra che li rende degli esseri inferiori. Un suo collega, Samuel Cartwright invece scoprì che i neri che tentano di scappare dalla schiavitù hanno un disturbo mentale detto drapetomania

Trovò anche la cura per questa sindrome: frequenti frustate”.
Fonte: Il tradimento della medicina di Alberto R.Mondini

Cosa ne penserà mai il presidente Americano Obama? 

Lo saprà di essere ammalato? Lo sapranno i suoi elettori?

È tempo di comprendere inequivocabilmente che esiste una “mano immane” che è la responsabile del controllo a 360 gradi della società umana.

Nessun ambito sfugge da questo controllo totale. 

Non ci si riesce a credere perché è talmente evoluto e perfetto che non sembra possibile per questo mondo; sembra che non sia di questo mondo una “cosa” simile, per cui non è nemmeno concepibile. Ma pensare così, o meglio “non pensare”, non autorizza a concepire la “realtà”, a cui sopra ci si riferisce, come manifesta e “possibile”. Perché? 

Perché ci ha pensato qualcun altro a far sorgere questo “scenario”. 

Come? Attraverso "l'assenza da noi stessi”, utilizzandoci come lapis “magici” per fissare un sogno altrui in questa dimensione.

Non intendo impaurire ma solo mettere in evidenza. 

L’evidenza è una certezza; l’uscita dal dubbio. La presa di coscienza. Quando una “scelta”, anche se inconscia, ha dato luogo ad un abominio e, questo, lo si può vedere alla Luce del Sole, è allora anche possibile modificarlo. Ma se tutto ciò rimane oscurato dal sonno della “ragione” non sarà possibile prendere in considerazione nessun’altra variante, perché significa che “anche se non va bene, va tutto bene così”.

Allora facciamoci la domanda. È un mondo giusto questo? Dove per “giusto”, ognuno di noi avrà la propria “ricetta”…

Sono le solite parole, le solite domande, i soliti “solfeggi”? Provate indifferenza o senso di disgusto? Non sentite nulla che vibri o risponda a livello del Cuore?

“The Matrix has you” “Appartieni a Matrix”…

Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.
(Morpheus a Neo)
 
 

domenica 19 settembre 2010

Mc Donald's e lo strano caso del panino che uccide col silenziatore.





Ucciso da un hamburger killer.
Un uomo è disteso su un lettino. Si capisce subito che è morto: siamo in un obitorio e accanto a lui c'è una donna che lo piange. Pian piano l'inquadratura si allarga, e alla fine si vede cosa lo ha ucciso: un panino.
Il Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm), un'associazione di medici,  prende di mira McDonald's e senza mezzi termini condanna i suoi hamburger. Lo spot è stato lanciato negli Stati Uniti e contiene un messaggio chiaro: quei panini uccidono. Non un'accusa velata ma un vero spot contro la società della grande M, il cui logo è ben visbile alla fine dello spot con tanto di claim rivisitato "I was loving it". 
 
Uno spot contro colesterolo, pressione alta e rischi di infarto.
 
Ovviamente è arrivata subito la replica di McDonald's: lo spot è "ingannevole e sleale", è un'iniziativa "scandalosa dal punto di vista commerciale". Il colosso dell'hamburger confida comunque che i propri clienti riescano a percepire l'iniziativa della Pcrm come "propagandistica", e si augura che continuino ad adottare "scelte alimentari e stili di vita giusti per loro".
Tutto questo succede in una nazione dove anche la First Lady Michelle Obama si impegna nella lotta contro l'obesità organizzando eventi e facendo da testimonial. E così i medici hanno deciso di alzare il tiro, cercando di combattere ad armi pari con il colosso.
Basta uno spot come questo per cambiare le abitudini alimentari di chi lo guarda? A voi la parola.
Fonte: Yahoo

In questo articolo sono contenute frasi imbarazzanti per il genere umano. La risposta della multinazionale USA è stucchevole e dimostra come tutto sia stato capovolto. È tutto vero quello che riluce? È proprio il caso di dire di si, questa volta. 

Una associazione di medici “osa” dire con trasparenza a tutto il mondo ciò che pensa! Wow.

È un chiaro segno del cambiamento dei tempi attuali. Scrivevo proprio ieri ad una amica, che occorre guardarsi attorno e iniziare a vedere e percepire i segni della trasformazione spirituale nella società. Altrimenti non è facile “andare avanti” sulla via dell’Ascensione. Siamo “chiamati” nei nostri corpi fisici, provati da tutto, ad eseguire un salto nel vuoto, seguendo ciò che sentiamo flebilmente a livello del Cuore. Coloro che hanno intrapreso scelte radicali nella propria Vita, i più coraggiosi, hanno necessità anche di constatare che qualcosa deve iniziare a manifestarsi concretamente nel modello di esperienza globale, negli specchi della società.  

Perché il loro cambiamento interno modifica quegli specchi, quel paradigma obsoleto che ci pesa ad una “caviglia” e ci tira giù sul fondo dell’oceano energetico

Come il titolo del film con Jack Nicholson “Qualcosa è cambiato”. E deve pur vedersi oramai. Ma in che modo la maggioranza “vede”? Attraverso ciò che i Mass Media decidono di darci in “pasto”. Proprio per questo motivo è molto significativa la decisione dei medici del PCRM; perché la loro temeraria azione va a colpire il colosso della alimentazione mondiale “distruggi-fegato” proprio utilizzando le nuove forme  "aperte" di Media, ossia Internet

Onore e ringraziamenti a questi coraggiosi. 

Cosa li ha spinti ad agire in questa maniera? Quell’impulso di nobiltà che ancora deve conservare la propria professione, oltre ad un impulso personale anche solo relativo ad una crisi di coscienza. Non è facile per un professionista affermato andare a “sputare” nel piatto dove mangia. Infatti diciamo che questa azione riguarda la pressoché totalità del genere umano “civilizzato”: chi lavora in Telecom Italia, ad esempio, difende Telecom Italia, chi lavora in Mediaset fa altrettanto, chi lavora alla Monsanto idem. Perché? Perché la paura di perdere ciò che si ha è superiore ad ogni altra spinta. Ma quando queste persone tornano a casa e si tolgono la “divisa” da lavoro, mutano di “polarità”, diventano dei cittadini che alloggiano tra quattro mura come ogni altro. In quel frangente leggono la "posta" arrivata durante la giornata e si arrabbiano per le bollette di ogni tipo che li hanno omaggiati della loro presenza e un impeto di rabbia sale verticale verso al cielo. Di fronte ad un democratico cataclisma dove andrebbero a finire tutte le loro certezze? Dove andrebbe a finire la loro azienda? Perché non si ha il coraggio di mettere in dubbio le scelte aziendali “amiche”? 

Chi lavora nelle multinazionali che avvelenano il mondo in ogni modo, avranno prese di coscienza di tanto in tanto? 

Certo! perché sono persone intelligenti. Ma sarà sufficiente per spingerle a “fare qualcosa”, tipo cambiare lavoro o spingere dall’interno verso la formazione di un comitato critico verso le strategie aziendali? O forse quella intelligenza servirà per constatare il classico “ma chi se ne frega”! Non è facile. Lo so. Soprattutto quando si ha una famiglia con prole da mandare avanti. Anche se, secondo me, i motivi principali della non-azione sono altri, tipo:
  • pigrizia
  • egoismo
  • irresponsabilità spirituale
Queste dinamiche mettono in bella mostra, evidenziano, come lo Status Quo si sia fissato come il calcare in noi. La “calcarizzazione” è ormai totale. E non intendo solo metaforicamente:

“All'interno della Ghiandola pineale scorre acqua, che con il passare del tempo calcifica. Questo porta ad una atrofizzazione della Ghiandola. Tale processo di calcarizzazione ed atrofizzazione viene accelerato prevalentemente a causa dell'alimentazione moderna: bibite gassate, acqua fluorizzata, zuccheri raffinati. La Ghiandola pineale si attiva e si "decalcifica" di notte, con l'oscurità e con il sonno, pertanto per riattivare tale organo atrofizzato, nella maggior parte della gente sono necessarie queste due azioni: dormire e meditare”.

Vediamo come proprio la "forma" alimentare che si è "fissata" in noi, sia una delle spire più attanaglianti della nostra spiritualità, riflessa nel sovrappeso fisico. Ciò che urge in maniera predominante è proprio un risveglio in questo senso; capire che il nostro “complesso” disegna un tutt’uno

Che ogni atto di rinuncia comporta serie problematiche globali, proprio come le ali della farfalla che determinano uragani nell'altra parte del mondo!

Che il sistema ghiandolare è molto di più di quello che sostiene una intera classe di uomini in camice bianco alle “dipendenze” di una energia di controllo. 

Ogni “rinuncia” a comprendere corrisponde ad una conseguenza uguale e contraria in termini di spinta evolutiva. La rinuncia, nei panni dell’insabbiamento, comporta un allontanamento dal senso intimo della nostra presenza in Terra. Cosa è la “rinuncia”? È il rimandare a domani quello che si potrebbe fare oggi, adesso. Ma è così importante? Si, perché rinunciamo a seguire una strada solo perché quell’altra, più “larga ed illuminata artificialmente”, ci evita di dover prendere nuove scelte. È una rinuncia a vivere…
Pensiamo solo a come sia affermata questa “tematica” anche in ambito "poetico":

”Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza...".
Canzone di Bacco - Lorenzo de Medici
 
È questa mancanza di certezza la causa della rinuncia? Della "vigliaccheria" di un intero genere vivente che vive di dubbi? Il dubbio!

Il dubbio di guarire è la certezza di essere ammalati!

Cosa si nasconde dietro al dubbio? Una certezza! Ma quale certezza? Proprio la negazione di quello che “vorremmo” e che stiamo tentando di combattere o di resistere. Ma ciò che combattiamo, in realtà, viene rinforzato dalla nostra opera. Dunque? Occorre sviluppare certezze! Cioè? Un certo grado di non-resistenza, di flessibile adattamento nell’attesa di colmare un “vuoto” tramite una presa di coscienza. In che modo?

È la conoscenza che libera le persone… il dubbio uccide… Lui sapeva bene che più che la speranza, è la certezza assoluta ad arrecare il potere psicologico di guarire”.
Fonte: “Le radici familiari della malattia” di G.Athias

La conoscenza. La certezza. La guarigione.

Tutti caratteri annacquati dall’Antisistema, che ci ha divisi e lasciati senza un senso, nel dubbio di una esistenza ambigua, dove la percezione imperante è ancora dettata dalla legge della Giungla, dalla sopravvivenza, dalla “mors tua vita mea”, dalla facile lettura che deriva dalla concezione testosteronica della legge del più forte, del più furbo, del più accomodante, del più servizievole, etc. 

Tutto ciò esprime una rinuncia continua, rinnovata giornalmente: la rinuncia alla conoscenza!

Proprio quella conoscenza che condurrebbe alla “guarigione”. Il dubbio è come la dualità, contiene una “spinta”, ma questa energia è ben fissata come gli elettroni al nucleo dell’atomo. E non è facile maneggiarla. Esiste una via più semplice e percorribile, sempre sgombra, poco invitante all’apparenza: quella indicata dall’intuito. Ossia proprio da quella “parte dell’essere” che la “logica” moderna ha demonizzato e resa un ectoplasma. Quella parte che sappiamo di avere ma non sviluppiamo perché ci sentiamo “fuori” dagli schemi. Chi seguirebbe l’intuito di fronte a scelte basilari di progettazione di qualsiasi tipo? Pochi. Molto pochi. È di “moda” essere logici e zittire tutto ciò che “disturba”.

A questo punto serve una dimostrazione pratica nella società che i nuovi intenti sono affiorati alla realtà. L’evoluzione segue direzioni gravitazionali nella sua massima espansione, riempie gli spazi, si muove come l’acqua verso le depressioni, verso l’orografia del territorio. È una questione di tempo ormai. Il livello di nuova energia fluida si sta alzando. Ad un certo punto inizierà la manifestazione concreta, solida, certa!

Intanto iniziamo a prendere atto di questo spot che viene da medici.

 

sabato 18 settembre 2010

L'Anello del Re.





Oscilliamo tra uno stato di “acceso e spento” dalla mattina alla sera. Durante la notte andiamo in stand by apparente. Il cervello processa ogni tipo di informazione, le interpreta e codifica, poi esprime una “decisione” attraverso un cambiamento di stato on/off

Tutto ha un senso. 

Le sequenze riprodotte sono infinite e inviano impulsi attivanti o disattivanti alle “componenti” cellulari del corpo umano. Ciò che ci avvolge come una nuvola, il "campo esterno", è pregno di altre informazioni che influiscono sul cervello. In questa “non zona” risiede lo Spirito Collettivo, il senso della specie. A livello cellulare, queste minuscole componenti sono dotate di una propria capacità intelligente di ulteriore processo delle informazioni, tramite analisi di ciò che “passa” attraverso la propria membrana cellulare.  

Da questo punto di “vista”, ogni organo interno è assolutamente intelligente

L’essere umano è costituito da più corpi sottili che, a cascata, sfociano verso la densità dando luogo al corpo fisico: il riflesso di ciò che ognuno di noi “È”

Il senso di un progetto. 

Questo corpo denso non è fine a se stesso, anche se funge da “mero veicolo” di esperimentazione della realtà co creata; il corpo è una immagine del proprio Sé. Molte volte una immagine rovesciata del proprio sé, come gran parte delle “cose” che caratterizzano la terza dimensione. Seguendo il meccanismo di formazione dell’immagine sulla Retina dell’occhio, la realtà percepita è capovolta rispetto alla sua valenza “ideale”

Da qua il termine “Antisistema”. 

Ossia la sensibilità di comprendere, l’innalzamento della consapevolezza che viviamo in un mondo stravolto e girato a 180 gradi rispetto all’ideale di Paradiso. Un mondo che in questa epoca della storia manipolata, deve esprimere il peggio di sé per poter essere trasmutato dalle enormi forze energetiche che scorrono dal Cosmo verso di noi. Doveva essere così ed è così! 

Una “malattia” prima di guarire, peggiora dando l’impressione di “non farcela”. 

Quell’improvviso peggioramento è il risultato evidente dell’azione “riparatrice” in corso ad opera del cervello biologico, che segue la fase di risoluzione di un conflitto non più latente. È la conseguenza della certezza del guarire. L’essere umano è una sintesi di infinite variabili, di cui il Karma è l’impronta mnemonica più evidente e meno comprensibile. Il Karma rimane “agganciato” al corpo mentale e, di Vita in Vita, riesce a non “smagnetizzarsi”, ricordandoci come un Giudice inflessibile le nostre colpe e dunque le nostre responsabilità implicite. L’atomo primordiale che contiene il nostro “intimo seme” è la centrale di funzionamento del frammento di divinità innestato nelle esperienze di Vite terrene; questa nostra “centralina esistenziale”, questo ponte Cielo-Terra, rappresenta la continuità tra il Piano Divino e l’evoluzione

In esso è marchiato a “fuoco” il nostro senso e scopo. 

Di Vita in Vita egli registra il sunto di quello che “siamo divenuti”. Organizza e memorizza. Tra una nascita, sotto l’influsso planetario e cosmico particolare, e l’altra c’è del non tempo dedicato all’analisi di ciò che “è stato”. Una riflessione logica, una “digestione” del succo d’esperienza di Vita. Ogni volta che torniamo a quello stato senziente comprendiamo quanto ci siamo persi in Terra; ci apriamo e improvvisamente diventa tutto chiaro: l’Antisistema ha incocciato la nostra “spada” di Luce ancora una volta! 

Ritirando le “reti” cosa è rimasto impigliato? La pesca come si è rivelata? Quanta nuova esperienza è ancora necessaria per riuscire a completare un certo tipo di missione? 

Da quel “punto” è come vedere e sapere che sul pianeta Terra, il nostro campo di addestramento, ci sono determinate situazioni “ambientali” e che “qualcosa” attende a difesa di un proprio ecosistema

Qualcosa di opportuno! 

Dalla nostra “Astronave Madre” iniziamo a progettare una nuova esperienza, tenendo in considerazione che, durante la nascita, perderemo completamente l’idea del “chi siamo”. Perché? Perché questa è una regola del gioco! E dobbiamo tenerne conto perché le “comunicazioni” si interromperanno, lasciando la proiezione fisica alla mercè del proprio passato trans esistenziale, delle condizioni planetarie, dell’Antisistema

È come recarsi in casa dell’attuale “padrone”: siamo ospiti e per giunta immemori. 

Il “padrone di casa” attuale ci accoglie sotto mentite spoglie, tramite una realizzazione dell’immagine più rassicurante che abbiamo nell’inconscio: un uomo o una donna che accolgono, danno un pasto caldo, un tetto sopra alla testa, una educazione, un "lavoro".

La Famiglia diventa la nostra rappresentazione dell’ideale nostra grande Famiglia di provenienza che riteniamo lontana e praticamente scomparsa, rimanendo di lei solo un’ombra indistinta nella memoria ancestrale. 

La Famiglia compie un lavoro “sporco” facendo le veci dell’Antisistema, parlando a suo nome, in quanto essa è una cellula, un mattone base della politica del Divide et Impera: una clonazione di una ideologia trasmessa a tuttotondo al “tessuto” sociale. 

Come la Torre di Sauron con l’occhio che perscruta l’orizzonte:

“Infine il suo sguardo si arrestò: muraglie e muraglie, cinte e bastioni, nera, incommensurabilmente forte, montagna di ferro, cancello d'acciaio, torre d'adamante, egli la vide: [...] ogni speranza morì in lui”.
Il Signore degli Anelli -
J.R.R. Tolkien

Lo scudo umano e la sua forza senza confronti è rappresentato dalla formazione di un organo particolare; un organo che la scienza medica attuale riconduce alla mera funzione di “pompa” per la circolazione del sangue nel corpo: il Cuore

L’Anello del Re! 

Il campo toroidale del Cuore avvolge ad “anello” la nostra corporeità, la nostra essenza rappresentata in Terra, i nostri stendardi bianchi elevati al Cielo. Noi, fisicamente possediamo l’Anello e spiritualmente siamo posseduti dall’Anello. Le due “parti” Cielo-Terra formano l’unica verità per la quale, ognuno di noi, è il tramite di una divina fruizione di informazioni che “vanno e vengono” attraverso i nostri “circuiti wireless” comunicativi. 

È la specie che deve essere preservata… ma nessuno verrà sacrificato o lasciato “indietro”.

“Comprendiamo che cos’è il Cuore solo sapendo che esso in realtà è l’organo interiore di senso, attraverso il quale la testa percepisce tutto ciò che accade nel corpo”. Rudolf Steiner

 

venerdì 17 settembre 2010

L'Africa del Cuore.





Che succede nel mondo? Nell’ambito di ciò che vale la pena di segnalare, nella pagina della finanza di Yahoo di questa mattina, troviamo queste news:
  • i fumatori giapponesi danno l’assalto ai tabaccai perché fra poco scatterà un aumento delle sigarette del 38%
  • i treni Frecciarossa hanno portato in attivo il bilancio delle Ferrovie.
  • i cinesi e l’expo di Shanghai sulle tematiche “verdi”
  • una tecnologia basata sul cellulare per trovare posti di parcheggio in maniera “intelligente”
  • mercato delle auto senza incentivi che “cade”
  • l’Europa “minacciata” dalla crescita smodata dei cinghiali
  • i Cubani che presto conosceranno la scure dei tagli statali
  • il Pil della Turchia che avanza a velocità maggiore di quello della Cina
  • il “risveglio” economico dell’Africa

Una variegata e breve tematica dei temi giornalieri più “meritevoli”, di cui quello relativo all’Africa è certamente molto significativo. Tempo fa lessi una canalizzazione di Kryon, nella quale si metteva in evidenza come il continente Africano sarebbe divenuto entro 60-100 anni il polo di maggiore espansione planetario. Si narrava dello spostamento dei grandi capitali dei grandi investitori che, dopo il boom della Cina, del Brasile, della Russia, avrebbero preso di “mira” le coordinate geografiche dell’Africa. Anche in questo ambito non esiste il caso. Senza l’humus lasciato dalla piena di denaro non è possibile risvegliare i potenziali assopiti di una regione. E ciò sembra che sia già in corso da qualche anno.

L’Africa, dalla forma di cuore, è stata volontariamente “lasciata indietro” come se fosse una sorta di bacino di riserva, di contenimento delle crisi, di laboratorio per fare esperimenti di ogni tipo. Il suo sacrificio nel tempo ha dettato ritmi e processi di industrializzazione nel resto del mondo. La sua “impronta” è stata infatti sempre presente sin dagli albori del tempo, tramite l’estrazione delle materie prime come oro e diamanti. Gli Anunnaki discesero in Terra per estrarre oro e lo trovarono in gran quantità soprattutto in due regioni del globo:
  • Africa
  • Centro e Sud America
Le miniere Africane sono state le prime; profondi “buchi” che si spingono nel ventre della Terra. Gli annali relativi alla memoria storica di ciò, sono contenuti ad esempio, nell’opera di Sitchin “Il libro perduto del Dio Enki”. Questo “trattato” è ricco di dettagli e osservazioni, mettendo in evidenza le mire dei visitatori cosmici proprio nei confronti delle regioni Africane identificate con il nome “Abzu”. A questo link  è possibile trovare uno splendido articolo a supporto di questa linea di pensiero. L’articolo è molto approfondito e permette di vedere le rovine di una antica enorme città del Sud Africa, dal punto di vista dei cieli attraverso l’occhio di Google Heart

Ciò che emerge è un “qualcosa” che viene datato a circa 200000 anni fa!

Ma oggi non intendo approfondire argomenti “esotici”. Lascio alla vostra curiosità l’opera di lettura suggerita.
Ciò che intendo evidenziare è come il continente Africano sia destinato ad emergere nel tempo, a causa di un crocevia indescrivibile di varianti che giocano a suo favore (finalmente), non da ultima la legge dell’equilibrio che, prima o poi, porterà il livello delle energie scaricate in quei luoghi dal pensiero occidentale di sfruttamento, a parificare il potenziale inespresso. È curioso che nel film “2012”, alla fine le uniche terre emerse siano quelle di una parte dell’Africa che si è sollevata di 2000 metri dall’altezza del mare. Sarà un caso che i produttori hanno pensato a questa ipotesi?

L’Africa è una terra ricca di Vita; Vita schiacciata in ogni maniera. Ai bimbi e a quelle popolazioni, in generale, occorrerebbe portare un modello di pensiero “nuovo”, diverso dal solito finto grado di compassione che si esaurisce nell’inviare qualche scatola di cibo prossimo alla scadenza. Inoltre, tra di loro, come dappertutto, esiste una grande corruzione a livello politico e amministrativo. Essi stessi si rubano il cibo dal piatto comune in cui mangiano. E le responsabilità di ciò non possono essere imputate a nessuno se non a se stessi, anche se il loro comportamento è frutto, in parte, di un paradigma ereditato da tutti coloro che sono giunti in loco esclusivamente per sfruttare.  

Il Karma Africano è “importante”

Hanno come "pagato" qualcosa che li ha riguardati molto da vicino in un lontanissimo passato, magari tra le ere glaciali. La schiavitù è stata un frattale molto chiaro di un’azione che probabilmente, le antiche popolazioni di quelle terre avevano a loto volta imposto ad altre genti.

Nulla è per caso.

Esiste un livello di “Giustizia Celeste” che nel tempo tende a manifestarsi, il cui frattale più cruento e paradossale è proprio l’antica legge del taglione o ciò che ricorda Dante nella sua “Commedia” con il nome di legge del Contrappasso:

“La legge del contrappasso (dal latino contra e patior, "soffrire il contrario") è un principio che regola la pena che colpisce i rei mediante il contrario della loro colpa o per analogia ad essa. È presente in numerosi contesti storici e letterari d'influenza religiosa, come ad esempio l'Inferno islamico o la Divina Commedia”.
Fonte: Wikipedia

In ambito spirituale le “cose” funzionano in maniera apparentemente strana per il nostro modo di “comprendere”; a volte ad esempio, un sano egoismo è da preferire all’altruismo, quando questa forma di interessamento verso gli altri parte da una “sede” non in equilibrio con se stessa. Colui che è “egoista” in realtà ama se stesso, si vuole bene. Ma anche questo aspetto è da percorrere con una buona dose di equilibrio personale che è il “sale” stesso dell’arte del destreggiamento nelle proprie energie. 

Scrivevo ieri di Vadim Zeland e del concetto di “campo morfologico” che influisce sui processi mentali dell’uomo, ebbene ho trovato nel libro di Gerard Athias “Le radici familiari della malattia” un passo inerente a questo concetto, ma spiegato fugacemente attraverso una splendida “riflessione” di Jung. Si parla di una pecora che si è smarrita allontanandosi dal gregge:

“È consapevole di essersi persa? La risposta del suo cervello non è personale, deve essere sovrapersonale, esterna alla sua personalità. A quel punto Joseph introdusse la nozione di Inconscio Collettivo, cara a Jung. È il cervello collettivo del gregge che invia l’ordine della malattia, affinché l’animale non si allontani e, andando in aiuto della pecora smarrita, si dirige verso di lei per assisterla. Una volta ritrovato il contatto visivo, uditivo, olfattivo, il cervello collettivo manda l’ordine di riparazione. Conta soprattutto la specie: l’individuo ha poca importanza. Se ogni pecora si allontanasse per la propria direzione, il gregge si dissolverebbe rapidamente e la specie sarebbe in pericolo. Questo sovrainconscio è il cane-pastore del gruppo; gli stessi meccanismi esistono in noi esseri umani… La Natura intera ha integrato questo modo di comunicare, ma l’uomo col tempo l’ha perso, trasformando il suo istinto animale in una tecnologia equivalente: il cellulare. Basterebbe saper sviluppare questa comunicazione sovrasensoriale per farne comodamente a meno”.

Anima. Essere umano. Cervello biologico. Campo morfologico di Zeland. Campi morfogenetici di Sheldrake.  Inconscio Collettivo di Jung. Aura spirituale. Etere. Prana. Energia. Amore. Creatore.

Stiamo parlando di un qualcosa di enorme, di vasto quanto l’Universo stesso; stiamo parlando del progetto e del senso della Creazione. Di una intelligenza che è sempre all’opera e sempre con noi. Noi che ci riteniamo soli, separati, isolati, abbandonati…

L’Africa è la più bella storia di questo secolo nascente. La vedremo fiorire, sbocciare come un Fior di Loto. Intanto iniziamo a prendere atto di questa meravigliosa vicenda.

Spero tanto che la sua “riscoperta” non sia solo dettata da dinamiche economiche arraffatici, ma sono conscio che il suo mutamento di polarità debba essere innescato nel modo ancora più consono per coloro che detengono i grandi capitali da mettere a disposizione dello “sviluppo”:

Gli investitori e gli uffici studi lo hanno capito, l'uno dopo l'altro: l'Africa è diventato un continente dalle opportunità in rapida crescita.
Le statistiche del Fondo monetario internazionale parlano chiaro: dal 2000 al 2009 il suo tasso di crescita annuale ha raggiunto in media il 5,1%, nonostante un 2009 mediocre (+2,5%).
E il pil del continente ha ormai raggiunto i 1.600 miliardi di dollari (1.220 miliardi di euro), come il Brasile o la Russia.
In un articolo pubblicato sul Financial Times lo scorso agosto Jim O'Neill, capo economista di Goldman Sachs, nonché inventore dell'acronimo Bric per indicare i campioni emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) si dice convinto che questi entro i prossimi quarant'anni saranno raggiunti da qualcuno dei grandi paesi africani. «Se non faranno qualche stupidaggine», ha scritto O'Neill, «la Nigeria e i suoi 180 milioni di abitanti nel 2050 potrebbero pesare più di Canada, Italia e Corea del Sud».
Fonte: Yahoo 
 
Sono certo che la grande spiritualità ancora presente in Africa, riuscirà a bilanciare le spinte monodirezionali legate all’arrivo del denaro. La “magia” di quelle terre è grande ed è sempre sopravissuta ad ogni tentativo di annichilimento a carico del passato. 

Quei bimbi dai grandi occhioni meritano un mondo migliore.  

 

giovedì 16 settembre 2010

Il linguaggio universale.





  • La verità è dappertutto.
  • Il nostro personale stato d’Essere è un punto di vista.
  • Nulla è per caso.
  • Tutto è opportuno.
  • Insieme siamo Uno.
Ideiamo una ricetta con questi ingredienti: che cosa traspare? Sicuramente un progetto!

Un progetto “antico” ma sempre attuale che si è frantumato sotto l’azione delle possenti “mani” lavoratrici dei campi dimensionali più densi. Come prendere farina, uova e latte e mischiarli con forza e decisione per ottenere un impasto opportuno. È la base per andare avanti nella preparazione del nostro “piatto”. La “verità” sarà alla fine sparsa ad arte dappertutto nella ciotola dove stiamo lavorando gli ingredienti. Ora, gli ingredienti presi nelle loro componenti molecolari, avranno ognuno un po’ di quella verità diffusa ed ognuno di loro osserverà una versione delle “cose” dal punto in cui le forze impastatrici li hanno sospinti a sostare, magari mentre cuociono nel forno. Ogni molecola, ogni “briciola” elaborerà una versione diversa del “dove” si trova, avendo frammenti e dunque doti di verità insite in ognuna di loro. Il loro punto di vista dominerà entro il proprio mondo: giusto o sbagliato che sia! Ognuno di loro assumerà una posizione dell’essere in funzione di questa prospettiva personale. Senza una visione più ampia, dal punto di vista della “torta” per esempio, il rischio di formare “grumoli” e di considerare verità “anomale" è molto alto. 

Un grumolo si forma attorno ad un nucleo di molecole attrattive, capaci di magnetizzare altre molecole attorno a sé. Se l’intento mosso dal briciolo di verità è sotto il dominio dell’Ego, tutti coloro che “crederanno” nella verità rielaborata si uniranno a formare un grumolo di materia, considerato dallo “Chef” un qualcosa di anomalo da “schiacciare” con un cucchiaio al fine di scioglierlo nell’impasto. Considerando tale azione come diluitiva del contesto generale, nella fluidità della miscela delle materie, sarà facile comprendere l’opportunità di un simile atto “superiore”. Le molecole che subiscono questo trattamento ne saranno consapevoli? Qua sta la differenza tra la consapevolezza e il vittimismo.       

“Vedi, la simbolica del razzo è di essere in eterna evoluzione. Nella maggior parte dei casi, parte dalla Terra per andare verso l’infinito e questo è il cammino dell’uomo. Del resto, l’unico dovere di un essere umano è di essere in evoluzione. Allo stadio fetale è solo nell’Amore infinito della Madre, riceve e non dà nulla. Egli è nell’Io. Ripeti dopo di me: “Io dico Io”.
Poi il suo ruolo è di essere nel gruppo, in seno alla famiglia, nel Noi: “Io dico Noi”.
Poi deve evolversi verso gli altri: “Io dico Loro”.
Ripetevo ogni frase, ma l’ultima mi vibrò così forte che me la ripetè:

“Dio” (Dio – Dieu – Dis Eux – Dico Loro).

“… Io nego qualsiasi distinzione tra sano e patologico, organico e mentale. Tutto è sotto il controllo del cervello biologico, che utilizza la malattia come un organo urgente per la Vita…”

“… Ogni malattia ha la stessa importanza. Un cancro non è più grave di una influenza. La malattia non fa distinzione di gravità…”

“Questo teorema è valido per ogni elemento, ogni parte, ogni cosa della Creazione. Per ogni oggetto, per ogni cosa, vi è innanzitutto un progetto. Il progetto è una fase immateriale, che concretizzandosi diventa una cosa che ha senso. Il senso di una cosa risiede nel corrispondere al suo progetto…
Prendi una lampada. È un oggetto, il suo Creatore ha un progetto: costruire una cosa che illumina. Prima di essere materializzata, la lampada non esiste, quindi è immateriale. Una volta resa concreta, la lampada ha un senso, quello di illuminare, ed è dunque il senso del progetto del suo inventore.
Fece questo ragionamento per tanti oggetti, lentamente, intervallandolo con frasi lapidarie.
È il senso della cosa che crea la cosa.
La funzione crea l’organo.

La malattia è dunque una cosa; è un corpo creato, carico di senso. La malattia risponde a un progetto. Ha perciò una funzione, una necessità vitale. Ma anche la guarigione è una cosa: affinché avvenga, il paziente deve crearsi il progetto di guarire”.
Fonte : "Le radici familiari della malattia" di Gerard Athias

Quale è il progetto della nostra Vita? Chi lo ha ideato? Quale è il senso della nostra Vita?

Nulla è per caso. È questo l’ago della bussola. Nulla è per caso.

È questo l’indizio sempre presente sulla scena dell’esistenza: nulla è per caso.

“Noi non pensiamo ma siamo pensati”… Le dinamiche all’opera sono molteplici e sfuggevoli al nostro grado di comprensione. Perché il nostro grado di comprensione è figlio del cervello biologico, il quale segue dei programmi nativi di sostentamento della “nave spaziale” umana. Chi ha inserito questi programmi nel nostro cervello? I programmi di base sono figli dell’evoluzione e della Creazione, ma c’è dell’altro! Il frattale analogico sono i virus presenti nel mondo informatico.

C’è dell’altro: l’Antisistema.

L’analisi di Athias è sensazionale ma descrive “solo” un pezzo della verità, perché la verità è  sparsa ad arte. La verità non è tutta accumulata in un unico “luogo”. Ognuno di noi ne ha un pezzettino. Per cui la nostra comprensione è un pezzettino della più grande Verità.

È solo unendoci che possiamo portare i nostri mattoncini insieme ed elevare il nostro punto prospettico, come fecero i primi terrestri costruendo la torre di Babele. Insieme siamo Uno.

Leggendo l’opera di riassunto e compattamento di Powell, deriva un modello di essere umano molto più complesso di quello che si forgia dalla più semplice lettura di un corpo dominato dall’azione del cervello biologico. L’Anima si incarna seguendo un processo ben strutturato. Ha un progetto legato alla nuova incarnazione. Il corpo umano diventa dunque il senso di quel progetto. Ogni nostra connotazione globale esprime il senso dell’intendere dell’Anima. Ma c’è altro.

Ci sono frammenti di Karma, di genetica familiare, di caratteristiche legate alle nostre incarnazioni, di caratteristiche legate alla posizione dei pianeti, etc. Ma tutte queste “cose” probabilmente si legano l’un l’altra attraverso cerchi di contenimento. Ossia il Karma contiene tutto il resto. Esso prevede già tutta la rimanenza delle variabili. Il libero arbitrio è un adattamento inerente il Karma.

È come se un concetto comprendesse tutti gli altri. Il Karma può rappresentare il sunto in questo contesto. Se lo vogliamo analizzare si apriranno gli altri “cerchi”… Il discorso relativo al cervello biologico descrive un’altra dimensione. Un altro mondo.

Perché? Perché domina inserito nel proprio contesto, ma se si espande la visione, ci accorgeremo che la sua opera è a sua volta figlia di altre “dinamiche”:

In generale però dovrò deludervi. L’uomo pensa non con il cervello ma per mezzo di un campo morfologico che lo circonda e che consiste, a dirla volgarmente, in qualche miliardo di lampadine. Queste lampadine sia accendono e si spengono, come nei computer antidiluviani. Il campo morfologico lampeggia, brilla, si illumina di tanti colori: proprio questo è il cosiddetto processo mentale. Ovviamente anche il cervello partecipa all’attività mentale, ma solo parzialmente. Di fatto i pensieri non si trovano dentro al cervello, ma al suo esterno. Il pensiero è un processo di interrelazione tra le lampadine del campo morfologico e i settori dello spazio delle varianti. Quando la lampada si accende, si instaura un legame tra il vostro cervello e l’informazione con cui vi siete collegati in un dato momento. Anche la memoria non ha nessun rapporto con i neuroni del cervello. Di nuovo, in parole semplici, quando una lampadina si accende nel campo morfologico si stabilisce un legame con un determinato settore dello spazio delle varianti, contenente l’informazione che, come sembra a voi, ricordate. Se questo collegamento per qualche motivo non può essere stabilito allora non riuscirete a ricordare nulla”.
Fonte: intervista a Vadim Zeland tratta da “Scienza e Conoscenza” n.32 

Che dire? La visione si amplia. Il cervello è contenuto in altri cerchi più grandi, dove per grande non ha senso intendere una dimensione ma una priorità.

"Non pensiamo ma siamo pensati". Da chi allora? Non dal cervello biologico che costituisce solo una tappa intermedia del processo. 

Dal campo morfologico che tanto assomiglia al concetto spirituale di “Aura”? 

Dove si trova l’inizio del processo? Nel progetto animico! Da quell’altezza si frantuma in infiniti “pezzi” quando entra nel reame denso di questa dimensione. Per cui non ha più senso chiedersi dove si trova l’inizio del processo, perché è dappertutto! Il suo senso è dappertutto.

Allora basta comprendere questa prospettiva generica ma basilare e mettersi in “ascolto”.

A quel punto “tutto” parlerà la stessa lingua.

E solo a quel punto comprenderemo che ogni via è quella giusta per confluire verso la direzione espressa dal senso del progetto.

Vi piace fare uncinetto? Probabilmente è quella la via per voi e quella via è Sacra quanto la via espressa e percorsa dall’Asceta. Tutto è opportuno capito il linguaggio universale…