giovedì 17 novembre 2016

Attraverso tutto, ricarica l’ambiente.



Fermati, dunque, tu sei così bello! La traccia dei miei giorni terreni non potrà svanire in eterno”.
Faust – Goethe
Attraverso la memoria, si forma l’esperienza.
Allo stesso tempo:
attraverso la “tua” memoria, si forma la “tua” esperienza…
Sei nel “qua, così”. Sei nell’AntiSistema. Sei alla rovescia, rispetto a… Te.
Sei, dunque, solamente “te”.
Il tuo “diritto” non è qualcosa di concesso, bensì, di auto esistente (e se mai dovesse essere una “acquisizione”, ossia, una “concessione”… allora, lo sarebbe solamente al di là del “qua, così”. Ossia:
in ogni “caso”, Tu – ora – sei “uno stato di diritto, che viene prima di tutto quello che ti caratterizza in questo reale manifesto by dominante).
E, nel tuo diritto sta tutta una serie di attributi “di serie”, che ti sembrano ormai inimmaginabili
Cioè:
che non ti sembrano affatto possibili, poiché nemmeno riesci a ricavare il minimo fondamento in termini di alveolo ideale.
Come se ti venisse a mancare persino l’ispirazione
Come se… tutto fosse controllato, goccia a goccia, a monte di te.

mercoledì 16 novembre 2016

Il compassato futuro compresente.



Proust ascolta i suoni che provengono dal passato, Benjamin quelli che anticipano un futuro che intanto è divenuto esso stesso passato.
A differenza di Proust, Benjamin non vuole liberarsi della temporalità, non vuole contemplare le cose nella loro essenza astorica, ma mira ad una esperienza e ad una conoscenza storiche; è però respinto nel passato, in un passato, tuttavia, che non è concluso, ma è aperto e promette un futuro.
Il tempo verbale di Benjamin non è il passato prossimo, ma il futuro anteriore in tutta la sua paradossalità:
di essere un futuro e tuttavia anche un passato
Speranza nel passato. Su Walter Benjamin - Peter Szondi
Essere un futuro e tuttavia anche un passato…” = quel “tuttavia” è un “allo stesso tempo (contemporaneamente)”. 
Ciò significa che il tempo è come un indice o, meglio, dalla prospettiva dominante… il rendere eterno un punto di/nel passato, che serve da riferimento unico, globale, collettivo (nella misura in cui diventa una cieca imposizione, senza apparente genitorialità), al fine di ancorare ogni altro possibile punto di presente (futuro) all'unico “filo del discorso”, che sembra – “qua, così” – possibile scegliere di percorrere.
Hai presente quando leggi un libro (cartaceo) e, ad un certo punto, pieghi un lembo di pagina a mo’ di “segnalibro”? Ecco…
Da un punto di (mai autenticamente) passato (è già successo), la dominante “piega” tutto alla propria intenzione che, di più, è la facoltà concessa alla grande concentrazione di massa, di poter – in delegazione frattale espansa – interagire (passare ordini di comando) con il sistema operativo frattale espanso:
l’autentico “pennino” in grado di descrivere (manifestare, arredare, governare) la realtà manifesta, secondo l’interpretazione che ne fa, la dominante (“qua, così”)
oppure
quella parte che riassume in sé gli “attributi” per divenire il “pilota”.
Da “lì”, immaginare che la realtà manifesta possa, anche, essere giusta ad angolo giro “lato tuo/umanità, centrale”, In Comunione… diventa pressoché impossibile. Almeno, sino a quando “vive e regna, nei secoli dei secoli” una visione dominante, di stampo “legge della giungla” o “Modello Far West”.
SPS (Io) ho espanso (ricordato), altresì, la possibilità potenziale di poter incarnare sempre (parte per parte) la caratteristica appena poco sopra esposta:
il “lato tuo/umanità, centrale”
con la giustizia ad angolo giro
In Comunione.
Questo può succedere (succede) quando l’essere umano 1) smette di avere paura, timore del futuro e 2) la dominante viene meno (in quanto, essa è una fonte continua di virale compresenza, immanifesta, di tipo inerente al caratterizzare con la “malattia” il genere umano, in toto.
Alias:
quando ricordi chi/cosa già sei, anche ora, nel “qua, così”.

martedì 15 novembre 2016

Non c’è più esperienza.



Non importa, nell'ottica della cosiddetta “sincronicità”, quando qualcosa è stato scritto, pensato, pubblicato
Importa, invece, quando si presenta all'interno del “campo di risposta” di una singolarità (essere umano). 
Così, ad esempio, un pensiero dei tempi antichi, che non è per nulla “nuovo”, può esserlo sostanzialmente… per col3i che ha “interrogato (emesso 'domanda')” il sistema operativo frattale espanso (da cui la famosa “legge d’attrazione”).
Infatti, nel momento in cui giunge la “risposta (feedback)”, ogni “pensiero, opera e omissione” ritornano “nuovi”, nella misura in cui sono utili alla “causa” dell’emittente “domanda, curiosità, comando”.
Questo quadro della situazione, di fatto, taglia fuori ogni concetto sociale AntiSistemico, collegato al copyright, non essendo – gli autori – impegnati in un’opera commerciale o di marketing, bensì, in qualcosa che li utilizza per quello che hanno detto, scritto, pensato e, così, rappresentato.
Tutto come se ci fosse un unico puzzle (dalla prospettiva della singolarità emittente, verso il sistema operativo frattale espanso ricevente, ed esaudente di “rimbalzo”) ed infiniti tasselli (modi) per poter rispondere (elaborare risposta, esaudire comando).
Il “come funziona (esattamente)” tutto questo, prevede un’apertura del grado di “accoglimento della risposta”, appunto, mediante una... espansione della propria capacità di annessione dell’espansione richiesta per
L’espansione non è mai una ridondanza.