mercoledì 5 giugno 2024

“Prima” e Prima Vs dopo.


Prima dell’e-vento è = a dopo dell’evento:

se
“prima”… è già “dentro” al campo sferico del “futuro e-vento”
Vs
dopo… è già successo, continua a succedere.

Intreccio, ri-cordare

La “storia (deviata)” ti ricorda il famoso “Prima e/o Dopo Cristo”, ad esempio. Oppure, il famigerato Ab Urbe Condita. No? Nella sostanza, qualcosa che succede e che da “”, in poi… “non sarà mai + come prima”.

Come ti hanno detto anche all'inizio del 2020 (2012).

Ergo? Mica è finita “”:

sin da prima, ovvero da “prima”, l’e-vento è dotato di campo sferico o “giurisdizione”; cioè, è già successo ancora prima di succedere

Ricorda sempre che l’esse-Re già successo ha tutto questo “vantaggio” su di Te, non visto che sei 1- (“te”, qua, così)” ma soprattutto 2- per via del relativo assoluto “ritardo” che ti auto soggioga, senza alcuna necessità di intervento e manifestazione diretti. 

Laddove la diretta scorre sempre a livello di è già successo – continua a succedere. Questo comporta e prevede che se Te o “te” non ve ne accorgete nella sostanza, allora sarà come sopravvivere poiché costantemente “drogati” da ciò. 

Infatti, per “te sopravvivere è la norma (qua, così). 

Ti ci sei talmente auto abituato che… l’esserci è diventato in-immaginabile (sempre potenziale). 

Al limite che “fai”? Esisti e dunque, “pensi”. Lerrisate. 

martedì 4 giugno 2024

L’e-vento av-venire.


L’avvenire è il “futuro”, al solito. No? Se sei prima dell'evento!

Il domani, il destino, etc. Meglio sempre se “tra virgolette”. Qualcosa che ti ha, “senza ma e se”. Come essendo senza forze, senza potere, nella sostanza. D+, con un “Dio” che se ne pre-occupa “al posto tuo”. Anche se godi del “libero arbitrio” e nella fattispecie, anche del “diritto”. E poi sei financo “libero” poiché in “democrazia”, nella gerarchia social-e. 

Or bene, in una siffatta “torre”, x forza di cose ti narrano dell’avvenire, del fato, del “di doman non c'è certezza...”. 

Ci sei? “Serve”, loro. 

Laddove il discorso immediatamente si arena non visto che, di loro... non hai certezza? D+; non riesci nemmeno ad immaginar la relativa assoluta com-presenza.

Vedi che è fatto molto bene, l’arcano. È l’im-possibile. No

lunedì 3 giugno 2024

“Chissà, chissà chi sei…”. Non è il caso di dirlo…


Questo passa l’El Ra-Dio. 

“Chissà, chissà chi sei
chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo…”.
Lucio Battisti

Questa è la differita, caro Lucio (o chi per esso). Se, “lo scopriremo solo vivendo…” significa che stai sopravvivendo in qualcosa che ti ha ma “niente”. Ossia, significa che “sei già morto” ma non ancora defunto. Sostanza. Sei nel “ritardo” (qua, così), laddove Te sei “te” = sei già morto ma non ancora defunto, come nello stato di mezzo o in stand-by. E, quando sei “così”, sei nel (qua, così)

nell’AntiSistema dove è già successo che…, e allora se non te ne accorgi (hai dimenticato nei continui Re-Seth), “niente”… continuerà a succedere nella sostanza quel “momento” che allora riecheggia x l’eternità.

Sino a “quando”? 

Bè, sino all’esserci della singolarità altra, rispetto a quella eco-dominante, da cui tale imperium.

“Chissà, chissà chi sei
chissà che sarai
chissà che sarà di noi…”…

(Di) chi (si) “parla”? No? Quel “di noi…” = loro. E anche se Battisti-Mogol non volevano dire ciò, non importa perché la diretta vige sempre sulla indifferente differita. In-oltre, non esiste ma c’è anche la verità, persino quando “verità”. Ergo, in quei “versi”, a narrare ci sono numerosi f-attori, tra cui anche gli “autori”. Sì: 

è quasi comico, “se la prendi con filosofia”. 

Se continui a non accorgerti nella sostanza de’ “la squadra che vince”. Che è come “darti la zappa sui piedi”, perché dipende tutto da Te o... “te” che anche se taci… accon-senti.