lunedì 4 dicembre 2023

La Germania ha perso o vinto la guerra?


Da chi è stata “risanata (pilotata)”, dal 1945? 

Nel carteggio Churchill Mussolini, il britannico ha attirato il Belpaese nella trappola, “ti piace vincere facile”. Salvo poi essere stato spolpato (il Belpaese). Allo stesso modo, la stessa “promessa” può essere stata fatta al “Verbo” germanico: altro che Hitler. E anche lì, aver disatteso ogni speranza ab urbe condita: però, con la sostanziale differenza che la Germania è diventata la locomotiva europea e tra le maggiori a livello mondiale, mentre la “Italia” è stata sacrificata a livello di “gallina dalle uova d’oro” in termini di mietitura controllata, ciclica, continua, nonché terra di sperimentazione d’ogni tipo: non da ultimo della pratica “sanitaria”. 

Non... terra di conquista, bensì… coltivazione intensiva, serra a cielo aperto, etc. Alias: è già successa la… conquista. Attraverso la “liberazione”.

Un’altra “terra promessa”, insomma. 

Sembra quasi una sorta di rivalsa e tremenda vendetta. Per cosa? Per l’essere stata “impero romano”? Può essere. Chi ne aveva fatto le spese, a suo tempo?

I germani, ad esempio e guarda non caso. 

E... tenendo conto che gli “inglesi” sono anglosassoni. Uhm. Calcolando che gli “Usa” sono inglesi camuffati da ogni razza importata, allora i “germani” hanno trovato il modo di prendersi una grassa rivincita. 

Da barbari ad imperialisti, a loro volta. Bah. Ci sta. 

E gliebrei”? 

La storia è minestra.


La solita. Non maestra, come l’albero sulla nave o della nave. Attraverso il quale si issano le vele che, se l’equipaggio è capace, possono “catturare il vento” e spingere l’intera imbarcazione, carico compreso, verso la destinazione impressa dall’essere “timone”. 

Chi è, allora, al… timone? Chi conosce il vento? Chi issa le vele? Chi pulisce i pontili? Chi, eventualmente, deve remare? Chi decide la rotta

Rotta = ? Dal francese route “strada”, (via) rupta “via rotta, aperta”... Viene in mente Gandalf, “Non puoi passare!”, di fronte al Balrog. Ma anche Legolas:

La via è chiusa. Fu creata da coloro che sono morti e i morti la custodiscono. La via è chiusa…”. 

Allora, la via è aperta o chiusa? Per i buoi cambia qualcosa? Ma… se la via è “rotta” = è aperta, quindi quando qualcosa di rotto apre ad una possibilità prima impedita? Interessante. Quando quel qualcosa da rompere è un impedimento artificiale. Un muro. Un vincolo. Un confine. Un limite. Una… “legge”. 

Le statue che ammoniscono, ne’ “Il Signore degli Anelli” Vs l’ignoranza di chi viaggiava per quelle acque. Paura. Sconvenienza. Aver troppo da perdere se… ti beccano, oppure se la furia del “Dio” ti avrà. Eppure, in “Conan il Barbaro” la forza dell’uomo va ben oltre tale fermo o fondo scala apparente, disegnato o designato proprio così. Da chi? Ad Oz c’è il Mago, come il drago è nella montagna, addormentato sugli allori di tutto quell’oro. Una furia si cela al di sotto. Nell’Ade? No. Il termine è stato coniato appositamente per impedire qualcosa: la via è chiusa. I morti la custodiscono. Cioè

domenica 3 dicembre 2023

Che storia!


Non può essere lo stesso posto…”:
1868 - 1893.
Te credo:

la Chicago del 1868 è una invenzione post reset “Grande Tartaria”, per giustificare la storia deviata relativa (quella accreditata a tutt’oggi)
la “Fiera Mondiale di Chicago del 1893” è, invece, la città effettivamente “ereditata” dal crollo del grande impero.

Te lo dicono ma, sempre, fra le righe. Questa volta attraverso un’esclamazione di stupore (libera constatazione). E poi basta…
In Loki (la serie) le “varianti” rispetto alla Sacra Linea Temporale, vengono… “tagliate”. Uhm. Sempre lì. Intercisione (La Bussola d’oro). Distacco: distruzione della famiglia tradizionale. I Grandi Alberi cancellati dalla memoria nel “tempo” = routine “spazio d’indifferenza” = abitudine. Reset. In Loki (la serie) è il tempo il protagonista, ma anche qua, ancora una volta, il “tempo è un uomo”. È… qualcuno: colui che rimane, alla fine del tempo (o, meglio, al suo inizio che or dunque è artificiale). Come lo spazio, del resto: artificiale. Però, potenzialmente, preesistente. E dunque occupato.  

Il tempo è il futuro dell'energia...”.

Nella sostanza, questa espressione è un altro programma di schiavizzazione per tacito consenso. Uno step successivo, quando verrà giudicato essere il momento. Laddove il momento non è tempo bensì una pista di spazio aperta nel post decisione di chi se lo può permettere (ecodominante o sottodomino, ad immagine e somiglianza).