(Per assurdo) perché, nella “tua” Vita, scegli qualcosa?
Perché è il processo stesso vitale che te lo impone, ossia, ciò che ti mantiene in Vita a livello di “carne ed ossa pensante”. Da questa prospettiva, tu “esisti sino a quando è in Vita il ‘tuo’ corpo fisico”.
In pratica, identificandoti con la materia manifesta, sopravvivi sino al giorno della morte del corpo.
Ma se tu sei “di più”, rispetto a ciò… le scelte secondarie, allora, che cosa sono in realtà?
Cosa è primario e cosa secondario? Nella gerarchia dominante, tutto risente di una classificazione che pone sempre al primo gradino (quello più importante) la sopravvivenza del corpo sulla inconsistenza di tutto il resto, anche se “il resto” riguarda aspetti molto più lungimiranti, se confrontati con la caducità di una esistenza tanto dipendente dalle regole fisiche, imposte dallo stare “qua, così”.
Chi/cosa è che decide?
Il corpo? E tu chi/cosa sei?L’Io?
leggi, studi, ti arricchisci anche di “sapere”, etc.
a chi/cosa piace quell’alimento, in sostanza?
A te, al tuo Io, al tuo corpo, alla tua mente?