lunedì 27 luglio 2015

Un discorso (s)fuggevole.



Fare il prete è un mestiere anacronistico. Sarebbe come fare lo spazzacamino, l’arrotino… lo zampognaro. Io non lo voglio un figlio zampognaro!...”.
Se dio vuole
  • fare il prete è un mestiere anacronistico (come arrivi, da "qua")
  • io non lo voglio un figlio zampognaro (a "qua"?).
Ogni processo intellettivo segue una logica, oppure, “(con)segue ad una logica”:
  • è il piccolo che è nel grande (1)
  • è il grande che è nel piccolo (2).
E non è la stessa cosa ma, sembra, “solo un loop”. (In)fatti:
(1) qualcosa che si ripete in seguito a (di)pendenza, avendo scordato il perché (inerzia)
(2) qualcosa che si ripete in seguito a “pendenza”, avendo ben chiaro il perché (ispirazione).
In un solo concetto: “livellazione gerarchica”.
Può, un loop, auto con(tenere) “tutto (causa ed effetti)”? No (se non ricordi che esiste anche un "terzo stato", che esiste in quanto collegamento impossibile tra le polarità emerse nel reale di riferimento comune).
Senza questa "visione", la causa sarà sempre al di fuori del loop, mentre nel loop vive solo il (ri)flesso della causa. Ergo:
  • il loop non ha in sé l’origine di se stesso, essendo un arte(fatto), una infrastruttura progettata ad hoc per (con)fondere
  • la sua “ragione” sopravvive, non manifesta, al di fuori di ciò che sembra contenuto ed orizzonte (che cela tutto ciò che è al di là).
Allo stesso tempo, la causa originale è nel loop per mezzo della frattalità espansa, che “funziona così”... essendo “neutra e neutrale” (legge e memoria) ma, anche, strumento, alias:
tendente ad (im)piegarsi alle grandi concentrazioni di massa (solitamente… una per volta).
La causa è, dunque, come (de)materializzata e teletrasportata all’interno del loop, che la replica ad “immagine e somiglianza” ma… senza connessioni fisiche apparenti e sufficienti, per cui:
  1. “tu” non (ri)esci a fartene nulla, di questa “(s)coperta originale” (acqua calda e status quo)
  2. sino a quando non muti prospettiva
  3. raggiungendo il tuo centro (terzo stato "lato tuo").
 

venerdì 24 luglio 2015

Immaginati il vento. Vedrai la "mano" che si muove.




Lasciar “parlare le notizie”, alla luce della propria centrale presenza, è una vera e propria “arte” (che ha valore inestimabile, per sè e per coloro che "si riconoscono"). Quando è il vento sincronico “lato tuo”, ad “ingrossare le vele”… allora "tutto (s)corre", come quando (ri)vesti i panni dello spettatore al cinema:
  • ben sapendo la trama
  • il film, la storia, si dipana nell’esatto modo che ti aspetti
  • bypassando anche il presunto pathos del "finale a sorpresa".
Per completare l’opera, nel migliore dei modi, devi essere addirittura il regista, finanziatore, produttore che… unita(mente) al lato “spettatore”, ti conferisce la qualità del “deus ex machina”:
calando sulle (p)arti per mezzo e attra(verso) la tua “p(arte)”.
(In)somma, “un copione già scritto in tutto e per tutto”… da te, per te e per ogni altro simile.
Del resto... "che cosa è il vento"? L'esito immediato (fisico) di una intenzione (mente), che agisce in real time (live) sui "bordi" (la f-orma) del reale emerso. Una trasmissione di segnale. La (ri)frazione nel reale così (s)colpito. Un insieme di eventi che agiscono a livello non manifesto, ed in-cidono in(forma)zione, senso, direzione, scopo, verso...
Esercitando il tuo potenziale, non saresti altro che un Punto di Dominio. Che altro? È a quello che tendi.
Attenzione, però; (di)mostrando in questo (tendenza) che esiste ancora qualcosa più a monte, che non smette mai di influenzare e caratterizzare l’emersione di realtà (con)seguente…
E, allora, lascia parlare le notizie. In che modo? Selezionando sincronica(mente) i “passi” ed il “passo” da lasciare libero, oltre allo sbarramento del proprio “filtro”.
Grecia: sì Parlamento a riforme Solo 63 contrari, sì di Varoufakis.
Il Parlamento greco ha approvato con un'ampia maggioranza questa notte il secondo pacchetto di riforme concordate con l'Eurozona.
Il sì è giunto malgrado le divisioni interne di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras… La legge approvata questa notte ad Atene introduce novità nell'amministrazione della giustizia e nel settore bancario.
Tsipras nell'intervento in Aula aveva affermato che approvare le riforme è la condizione necessaria per negoziare un miglioramento dell'accordo cercando "alleanze" in Europa… E ha ribadito di dover applicare un accordo in cui non crede:
"Nessuno può affermare che il governo greco sia l'autore del programma", ha sottolineato il primo ministro…
Significativamente, l'ex ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, che aveva votato no mercoledì scorso, oggi ha votato sì
Link
  • approvato con un'ampia maggioranza
  • (le) riforme concordate con l'Eurozona
  • malgrado le divisioni interne
  • novità nell'amministrazione della giustizia e nel settore bancario
  • approvare le riforme è la condizione necessaria per negoziare
  • ha ribadito di dover applicare un accordo in cui non crede
  • nessuno può affermare che il governo greco sia l'autore del programma
   

giovedì 23 luglio 2015

Un'altra bella giornata di sole.



Anche oggi sarà una bella giornata di sole. Tanto sole e tanto caldo su tutta l’Italia…”.
Andrea Giuliacci
Quante volte hai sentito pronunciare questo mantra o questa “minaccia”, alla radio, alla tv, al tablet, allo smartphone, etc.?
Ma… quale è il “concetto di bel tempo”, di “bella stagione”?
(Ri)esci a “fare i conti in tasca” con la tua salute, con quella degli altri, con ciò che com(porta) la falsa aspettativa legata “alla bella giornata di sole”?
In Italia esiste questa “cultura del Sole e del caldo”. Af(fermare) il contrario rende degli “sfigati” e sempre meno “romantici”. Sono “stereotipi”, che ti avvolgono come un guanto (im)perfetto fatto passare per il suo contrario.
Luoghi comuni che fanno comodo per la continuazione dello status quo; che indicano una tale continuazione “nonsense”.
Con il “bel tempo” che cosa puoi fare?
Puoi andare in piscina, al mare, al fiume, al lago, etc. a prendere il Sole e a fare il “bagno”. Wow… e poi? Puoi conoscere “bella gente”. Divertirti. In che modo? Divertendoti…
Tutte cose che ti sembra di non poter fare se, ad esempio, “fuori piove” oppure è “fresco”… Vero?
Ma ti rendi conto di quello che stai “pensando”? È dav(vero) “tutta farina del tuo sacco”? È un modo di pensare “giovane e sbarazzino”, senza altri pensieri per la testa e figlio della grande massima:
non siamo nati solo per lavorare…”.
Perfetto. Ma, allora, perché accetti ugual(mente) che sia così la tua intera Vita, limitandoti solo al “prolungamento temporale della giornata di 24 ore, mediante divertissement di vario tipo, solita(mente) tendente all’annichilimento dell’essere umani”?
La Vita è già tanto amara così… lasciami almeno godere, quando lo posso fare…”.
Il punto non è “divertirsi o meno”.
Il punto è “perché la Vita è tanto amara”?